mercoledì, dicembre 07, 2005

Baciamo le mani a Don Beccantini, ma vossia, ci crede ai conti in regola di Roma,Lazio, Inter e Milan?E' dei regali a designatori, arbitri e guardalinee, cosa ne pensa? I Rolex Milionari della Roma, milionari per gente ricca con lampada per l'abbronzatura molto costosa(dichiarazione dell'arbitro Cesari in diretta Tv!); gli impianti satellitari e' Home theatre costosissimi del Milan, mentre la Juventus, a sentire l'arbitro Cesari mandava solo bigliettini di Auguri!




Scandalo Roma-Dundee 'L'arbitro fu pagato 100 milioni, pero' viola disse di averlo fatto per smascherare la cupola!

scandalo dei passaporti falsi, c'e' da dire che eravate in bella compagnia

il caso bergamo sensi,

Il 4 luglio 2005 il quotidiano Il Tirreno esce con un articolo esplosivo su un presunto accordo tra il presidente della Roma Franco Sensi e il designatore arbitrale Paolo Bergamo: il primo avrebbe promesso contratti con la Ina-Assitalia (società assicurativa sponsor della Roma, nella quale lavorava Bergamo) in cambio di una lista di cinque arbitri graditi.

fidejussioni tarocche, Crack, Debiti, Plusvalenze e Iscrizioni creative - La fidejussione falsa
Il bilancio chiuso al giugno 2003 è terrificante: perdite e debiti col Fisco segnano un rosso spaventoso che solo qualche plusvalenza fittizia riesce ad attenuare. Ci sono 47 milioni e 417 mila euro da ricapitalizzare. A metà luglio arrivano le liberatorie dei calciatori per gli stipendi non pagati e Capitalia accorda una fidejussione di 30 milioni. Altri 10 milioni vengono sottoscritti da alcuni forti azionisti. Rimangono 7 milioni 417 mila euro.

Sensi promette un aumento di capitale ma la Covisoc (la Commissione di Vigilanza delle Società di Calcio), memore delle morosità del presidente, non accetta e pretende una garanzia, che la Roma però non trova. Si arriva così al 28 luglio, ultimo giorno utile per l’iscrizione al campionato: 26 squadre, dalla A alla C2, rischiano di non rientrare nei parametri richiesti dalla Covisoc.

Al quarto piano di via Allegri, ufficio capitolino della Covisoc il consulente finanziario della Roma, Cristina Mazzoleni, accompagnata dal commercialista di Sensi, Silvio Rotunno e da un dirigente di Capitalia, sono seduti al tavolo delle iscrizioni. Dall’altra parte i segretari della Commissione di Vigilanza, Valeria Anselmi, Renato Spiridigliozzi e Gabriele Turchetti.

E’ quest’ultimo che comanda le operazioni, con alle spalle quindici anni di onorato servizio, in cui ne ha viste di tutti i colori. Il colore della Roma, e non solo di maglia, è il rosso: mancano ancora quei benedetti 7,5 milioni. Nella stessa situazione anche Napoli, Spal e Cosenza, con passivi che ondeggiano tra i 5 e il 15 milioni.

La discussione è animata e i nervi sono tesi perché alle cinque di pomeriggio si deve chiudere: la Roma rischia di far la fine della Fiorentina. Fallimento. C2, se va bene C1. I dirigenti giallorossi pensano alla Sanremo spa (società che tornerà a far parlare di sé per la fidejussione di Facchetti e le garanzie irregolari concesse all’Ancona di Pieroni) ma la risposta è la più ovvia: com’è possibile ottenere una fidejussione in sei ore?

La Mazzoleni, disperata, chiama al telefono Sensi, il quale risponde di non avere un soldo disponibile subito. Nel salone di via Allegri scende un silenzio di ghiaccio che prefigura un’umiliante destino per il club capitolino, ma a ridare calore (e speranza) a tutti ci pensa Turchetti che, oltre i suoi doveri e le sue funzioni, propone una via d’uscita: Gianni De Vita, un giovane commercialista di Napoli, esperto in situazioni di questo tipo, geniale e intraprendente al punto da esser stato premiato per un libro sui bilanci delle società sportive.

Interpellato col groppo in gola dal drappello dei romanisti, De Vita rimanda alla Rigone Assicurazioni di Ancona. Da qui, la comitiva viene rinviata alla Sbc, società “minima” di Civitanova Marche con mezzo milione di capitale sociale, inibita l’anno prima dal rilasciare garanzie. Ma che importa, bisogna fare in fretta.

A curare la pratica i broker Paolo Landi e Luca Rigone che a tempo di record portano in Federcalcio tutti i documenti. Le fidejussioni arrivano prestampate e presiglate, sotto il timbro “amministratore delegato” c’è una firma che pare dica “Cynthia Ruia”. Un consulente romanista controfirma, la Covisoc dice ok, tutto a posto, e la Roma è iscritta. La quiete dopo la tempesta. Ma due giorni dopo la tempesta ritorna, ancora più furiosa: la fidejussione non è esattamente un capolavoro di precisione accademica, è falsa:

Tutto ruota intorno alla Sbc […] che, secondo i documenti approdati in Federcalcio negli ultimi giorni di luglio, avrebbe dato garanzie a quattro squadre (Napoli, Spal, Roma, Cosenza) attraverso fideiussioni per trenta milioni di euro. La Sbc di Franco Jommi, amministratore unico, in realtà non ha firmato nulla, nessuna fideiussione. Innanzitutto non può.

Dallo scorso febbraio la Banca d’Italia gli ha revocato il potere di “garanzia”, limitando la sua attività di intermediazione sui cambi. E poi la firma su quelle fideiussioni estive è di una signora, Cynthia Ruia, che il 2 maggio 2003 era uscita dalla società. Ed è una firma senza autentica notarile, è falsa.

Roma-Parma, scudetto 2001, “ci chiesero di perdere”. E’ la partita che chiude la stagione e che assegna lo scudetto alla Roma: finirà 3-1 per i giallorossi. “Sul finire del campionato 2000-01, alcuni compagni del Parma ci hanno detto che i giocatori della Roma volevano che noi perdessimo la partita.

Che siccome non giocavamo per nessun obiettivo, era uguale. Io ho detto di no. Sensini, lo stesso. La maggioranza ha risposto così. Ma in campo ho visto che alcuni non correvano come sempre. Allora ho chiesto la sostituzione e me ne sono andato in spogliatoio. Soldi? Non lo so. Loro lo definivano un favore…”.

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E' SULLO SCANDALO DEI ROLEX, ANCHE IL TOPO DI FOGNA CATANESE, SI SENTI' IN DOVERE DI SCRIVERE QUALCOSA!

Rolex d' oro della Roma ai designatori degli arbitri

Caso imbarazzante Rolex d' oro della Roma ai designatori degli arbitri.
Se un arbitro riceve un pensierino natalizio da un presidente di società, cosa fa? Ricambia gli auguri e ringrazia. Ma se questo pensierino è un orologio Rolex che vale svariati milioni, cosa deve fare? Non c' è dubbio: restituirlo immediatamente. Lo impone non soltanto una norma comportamentale di categoria, ma soprattutto una regola morale.

E' accaduto invece che questa «legge» sia stata clamorosamente infranta. Il caso più eclatante coinvolge la Roma il cui generosissimo presidente (o chi per lui) ha fatto pervenire ai designatori Pairetto e Bergamo due Rolex d' oro, valore di mercato circa 25 milioni. E i due dirigenti, che occupano le poltrone più scottanti del nostro calcio, li hanno accettati come se si trattasse di regali normali e senza considerare la delicatezza del loro ruolo.

C' è di più: i 37 arbitri di A e B, insieme ai vicedesignatori, hanno ricevuto, sempre dalla Roma, dei Rolex di acciaio, uno a testa, il cui valore va dai tre milioni e mezzo ai sette milioni. Anche qui, nessun dubbio nell' accettare. Ed infine: un pensierino da 500 mila lire per i guardalinee.

Non avremmo mai pubblicato queste notizie sulla base di semplici voci. Ma ogni controllo è stato fatto. E da parte di Pairetto c' è stata addirittura un' onesta ammissione, corredata da qualche particolare: una telefonata informativa alla segreteria della Lega e un presunto imbarazzo che avrebbe provocato la restituzione dei regali.

Boh... Ne abbiamo parlato col presidente della Lega Carraro, ignaro di tutto. Commento secco: «E' un episodio molto grave». E si è messo subito in contatto con Nizzola. Un ordine in vista: restituire subito il malloppo. Per carità, qui parole equivoche non ne esistono. Non ci sogniamo neanche di pensare a sottili e mascherate manovrette natalizie, volte a conquistare la benevolenza degli arbitri e dei loro designatori. Sarebbero tentativi ammantati di ridicolo. Escludiamo generosamente anche forme larvate di pressione psicologica.

Ma, ripulita la scena, il caso resta grave lo stesso. Siamo dinanzi a un volgare episodio di inopportunità che non può restare incensurato e che coinvolge entrambi i fronti: chi ha dato e chi ha ricevuto. Gli arbitri sono il braccio della legge calcistica, i loro designatori devono porsi al di sopra di ogni sospetto anche e soprattutto sul piano del comportamento. Su quelle poltrone, purtroppo, è avvenuto di tutto nel passato. Speravamo in stagioni esemplari, limpide e serene. Non è così.

Caro Pairetto, caro Bergamo, noi abbiamo difeso il vostro lavoro, comprendiamo gli errori, sappiamo che la gestione degli arbitri è difficile, conosciamo i vizi congeniti di taluni presidenti. Ma qui ci avete molto delusi: imbarazzante non era restituire i regali, è esserseli tenuti. Per una questione di «par condicio» abbiamo cercato di fare un censimento delle strenne natalizie offerte dalle società agli arbitri.

Dopo il tesoro dei Rolex romanisti, al secondo posto c' è l' Inter che ha donato a ogni arbitro uno stimolatore muscolare per gli allenamenti. Il valore di mercato parte da 1.600.000 e cresce a seconda dei modelli. Salva la buona intenzione e la tipologia dell' oggetto, legato alla pratica sportiva degli arbitri, e quindi utile alla loro attività, noi pensiamo che anche questo gesto sia inopportuno.

Per il resto, regali di ordinaria amministrazione. La storia dei doni agli arbitri è antica e piena di ambiguità. In altri tempi, poteva avere un senso: offriamo un omaggio a questi appassionati che magari sacrificano le loro ferie per dirigere le partite. Oggi siamo dinanzi a professionisti da 200 milioni l' anno, designatori compresi.

Per stroncare l' abitudine dei regali singoli, la Lega ha stabilito di farne uno uguale per tutti, a nome delle società di A e B. E così pure la federazione. Oggetti utili e importanti: cinque milioni circa di spesa per ogni arbitro in questo Natale. L' impostazione era quella giusta ma, come avete visto, è andata incontro a una misera fine. Il nostro calcio ci ha abituati a tutto, ma non è concepibile che questa storia così sgradevole possa finire nei nebbiosi silenzi che avvolgono i palazzi del calcio. Dalla volgarità si passerebbe allo scandalo. Candido Cannavò - 8 gennaio 2000
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Lunedì 28 luglio-domenica 3 agosto: è la settimana che terremota un calcio italiano già fiaccato dal caso Catania. Si gonfia ed esplode lo scandalo fideiussioni false, tutto consumato in via Allegri 14, sede della Federcalcio e della Covisoc. Lunedì 28 luglio, mattina. A Roma sono stati convocati il Consiglio straordinario della Federcalcio e quello della Lega di Milano. La Covisoc entro le ore 19 deve decidere quali squadre hanno i bilanci a posto.
«Non mi dimetto, sono di coccio»
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Roma e Napoli non dovevano essere iscritte, poi i poteri "Politici Bancari" quindi... Massoni!
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20 agosto 2003 - Calcio: Roma, napoli e spal, prorogati tempi fidejussioni
http://archivio.agi.it/articolo/9bbc11df8a50c327056811330ed6e088_20030820_calcio-roma-napoli-e-spal-prorogati-tempi-fidejussioni/?query=campionato
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21 agosto 2003 - Fideiussioni, ciclone sulla Covisoc, interrogato Salvatore Pescatore



28 agosto 2003 - Calcio: via libera definitivo per roma, napoli e spal
http://archivio.agi.it/articolo/20000db988693280d843db2bbf6f05ed_20030828_calcio-via-libera-definitivo-per-roma-napoli-e-spal/?query=campionato
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5 agosto 2003 - Fidejussioni calcio: procura Roma apre fascicolo
http://archivio.agi.it/articolo/3f7b7eba43f442a52fbbda1e37f194cc_20030805_fidejussioni-calcio-procura-roma-apre-fascicolo/?query=campionato
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3 agosto 2003 - Il giallo delle fidejussioni
http://www.gazzetta.it/primi_piani/2003/pp_1.0.109101104.shtml
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3 ottobre 2003 - Giallo fideiussioni Interrogato Rigone
http://archiviostorico.gazzetta.it/2003/ottobre/03/Giallo_fideiussioni_Interrogato_Rigone_ga_0_0310033977.shtml
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4 agosto 2003 - scoppia il caso fideiussioni Federcalcio e Consob aprono indagini
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2003/08_Agosto/04/fideiussioni.shtml
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4 agosto 2003 - Roma, Napoli e Spal nei guai. A rischio l'iscrizione ai campionati
http://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/sport/calcio/calciomercato/fideiussioni/fideiussioni/fideiussioni.html
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5 agosto 2003 - Le iscrizioni di Roma e Napoli fanno aprire due inchieste
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/08/05/le-iscrizioni-di-roma-napoli-fanno-aprire.html
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6 agosto 2003 - Calcio e fideiussioni: i documenti delle false garanzie
http://www.codacons.it/articoli/calcio_e_fideiussioni_i_documenti_delle_false_garanzie_67006.html
https://www.facebook.com/iononcomprolagazzetta/posts/600461513359482

7 agosto 2003 - Fideiussioni, la mossa del Coni
 http://www.gazzetta.it/primi_piani/2003/pp_1.0.112847460.shtml
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 Cynthia Ruia in procura

 Il Corsera mostra i documenti falsi
Ormai è certo: le fidejussioni a garanzia di Roma, Napoli e Spal sono false. A svelarlo è un'indagine del Corriere della Sera, che ha acquisito i documenti incriminati, firmati dall'ex amministratore delegato della Sbc Cynthia Ruia, e li ha confrontati con alcuni autentici della stessa società. La firma originale della donna appare nettamente diversa, così come la carta intestata. Franco Carraro, presidente Figc, si dice estraneo alla vicenda.
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 Roma: Crack, Debiti….1°
 Roma: Crack, Debiti….2°
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 Il «pentito» del calcio sulle fideiussioni di Roma e Napoli: «Garanzie false» 
Il broker assicurativo Luca Rigone, al suo arrivo al nucleo operativo dei carabinieri di Roma 
 Luca Rigoni: le fidejussioni a garanzia di Roma, Napoli sono false
I soldi sottratti ai club dovevano finire a persone che avrebbero dovuto chiudere un occhio

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