LA JUVE SIAMO NOI! 01-07-2006 - 17:49
UN AMORE INFINITO
SETTANTAMILA TIFOSI PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA HANNO INVASO LE STRADE DI TORINO PER CELEBRARE LA 1° ADUNATA DEL POPOLO BIANCONERO. UN FIUME DI SCIARPE, STRISCIONI E BANDIERE PER DIFENDERE ORGOGLIOSAMENTE LA NOSTRA FEDE E SOSTENERE MORALMENTE IL NOSTRO PICCOLO GRANDE PESSOTTO. E PROPRIO OGGI, GIANLUCA HA RISPOSTO: FINALMENTE HA APERTO GLI OCCHI. DOPO LA MARCIA 300 TIFOSI IN VISITA ALLE MOLINETTE.
Si è conclusa con un boato la manifestazione dei tifosi della Juventus che, sfilando per le vie di Torino, sono giunti fin sotto la sede della società per gridarle il proprio amore. Il boato è quello che ha accolto il neo Presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli, uscito dai propri uffici per incontrare i tifosi e ringraziarli personalmente dell’affetto dimostrato:
“Abbiamo bisogno di tifosi che amino la Juve – ha detto il Presidente – E oggi ne ho visti tanti: donne, uomini, bambini, anziani… Una grande dimostrazione di attaccamento alla squadra e alla società e di questo siamo loro profondamente grati”. Erano in 70.000: un fiume bianconero, mosso dalla passione per la Juventus, ha urlato orgoglioso la propria fede per le vie della città. “La Juve siamo noi”: questo il grido che ha scandito la marcia dei tifosi che hanno scelto la giornata di sabato 1 luglio per stringersi attorno alla squadra e testimoniare che loro ci saranno sempre. In Piazzale Caio Mario, di fronte alla FIAT, giungono da ogni parte d’Italia: dal Veneto e dalla Sicilia, dalle Marche, dalla Lombardia. Il raduno è fissato per le 12.00, ma dopo quasi un’ora, quando il corteo prende il via, la gente continua ad arrivare. Ci sono i Club organizzati, ma anche famiglie, adolescenti, bambini, che si confondono in un unico, enorme serpentone.
Dietro allo striscione che apre il corteo, sfilano i tifosi più celebri: Fabrizio Ravanelli, Massimo Carrera, Max Pisu, Paolo Belli, Mariella Scirea e Michelangelo Rampulla che con il Centro Coordinamento Club ha dato un importante supporto alla marcia.
Subito dopo, su un furgone, due gigantografie di Gianluca Pessotto. “Siamo qui per la Juventus, ma anche per lui – spiega Rampulla – e ci auguriamo che il nostro affetto lo aiuti a tornare tra noi”.
“Se Gianluca potesse – gli fa eco Mariella Scirea – sarebbe qui e la nostra speranza è di poterlo riabbracciare presto. La Juventus è una grande famiglia e la manifestazione di oggi lo dimostra. Questa è una marcia a favore della Juventus, non sfiliamo contro qualcuno e accetteremo il verdetto della giustizia sportiva, pronti a ripartire più forti di prima”.
“Per me era fondamentale essere qui oggi, perché ho fatto parte della storia della Juventus e sono molto legato a questi colori”, sottolinea Fabrizio Ravanelli mentre, tra il boato dei tifosi, indossa la maglietta della manifestazione, con la scritta “La Juve siamo noi”.
L’orgoglio di essere bianconeri: è questo che muove i 70.000: “Sono juventino e ne sono fiero – ribadisce Massimo Carrera – Oggi siamo in tanti a volerlo gridare”.
“Non si può stare sul carro dei vincitori solo quando tutto fila liscio – ribadisce Paolo Belli – bisogna essere vicini alla squadra anche nei momenti più difficili. In ogni caso su quel carro ci saliremo di nuovo, molto presto”.
“La Juve ci ha fatto gioire per anni – conclude Max Pisu – ora toccava a noi starle vicino”. La manifestazione dell'orgoglio bianconero sembra portato bene a Gianluca Pessotto, che dopo giorni di buio ha finalmente aperto gli occhi. Il segnale di miglioramento è arrivato quando i dottori hanno abbassato il livello dei farmaci. "Le condizioni di Gianluca Pessotto sono in leggero miglioramento - recita l'ultimo bollettino medico, arrivato dall'ospedale Molinette questo pomeriggio - la prognosi è sempre riservata, ma l'assenza di ulteriori complicanze e la stabilità della situazione degli ultimi giorni autorizzano un cauto ottimismo".
Pessotto infatti è ancora sedato e ventilato meccanicamente, ma nei momenti in cui non è sotto sedativi "si mostra cosciente ed entra in relazione con l'ambiente esterno". In pratica, ha spiegato il primario del reparto di rianimazione, Pier Paolo Donadio, se gli si parla o lo si tocca "apre gli occhi e riconosce le persone".
Nonostante l'ottimismo alle Molinette sono cauti: la prognosi non verrà sciolta prima di una settimana. Presidio al Molinette in segno di vicinanza a ex calciatore Quasi 300 tifosi della Juve dopo la marcia per l' 'orgoglio bianconero' si sono recati al Molinette in segno di vicinanza a Pessotto. Erano presenti rappresentanze, con i relativi fregi, dei Drughi, degli Arditi e degli Irriducibili. Un gruppo di ragazzi aveva in mano uno striscione con scritto 'Come Pessotto io combatto e lotto'. Sono rimasti di fronte all'ingresso per una mezz'ora, intonando cori per Pessotto. Una piccola delegazione ha poi incontrato i familiari dell'ex calciatore.
Grande calabrone!!
RispondiEliminaOra è il momento di essere tutti uniti.
Forza Bianconeri. Sempre.
Se ti va, ti aspetto sul mio blog..
www.equatore.blogspot.com