lunedì, novembre 06, 2006

Tuttosport - L'Editoriale di Padovan

IL COMPLOTTO DI TUTTOSPORT GIANCARLO PADOVAN
E' innegabile che il titolo pubblicato ieri in prima pagina da Tuttosport (Pulita solo la Juve) abbia provocato le reazioni più di­sparate. Da quelle - biliose e viscerali - degli anti-juventini, a quelle compiaciute di chi, a parte la fede calcistica, riconosceva la vali­dità delle argomentazioni. Le notizie di oggi, però, confermano almeno tre punti del no­stro precedente ragionamento. Punto 1: lo scudetto postumo all’Inter è un abuso di cui, tra gli altri, ha piena coscienza anche Marco Materazzi, campione del mondo e interista. Punto 2: Pierluigi Collina è stato deferito dal procuratore arbitrale Marcello Cardona per i contatti proibiti, tessuti con Leonardo Mea­ni, l’addetto agli arbitri del Milan. Punto 3: Massimo Moratti, attraverso La Gazzetta dello Sport, ha gridato al complotto mediati­co contro l’Inter sotto processo. Ma quale complotto può essere stato ordito se i due quotidiani principali del Paese - Corriere del­la Sera e La Gazzetta dello Sport - hanno soffocato la notizia per giorni e ancor oggi la trattano con una circospezione imbarazzan­te? Pensate che, martedì mattina, il quoti­diano diretto da Paolo Mieli ha preferito ri­chiamare in prima pagina l'apertura del­l'inchiesta sul campionato, a sè­guito delle denunce dell'arbitro Mazzoleni, piuttosto che l'affare Moratti-Telecom.Guardi dottor Moratti, le cose stanno così: fi­no a domenica settembre, quando Tutto­sport - solo e unico quotidiano (sportivo e non) - uscì con un titolo a tutta pagina sulle spie e un editoriale intitolato « Telecom: scandalo Internazionale», nessuno, dico nes­suno, aveva collegato l'Inter a Telecom. An­zi, tutti si guardavano bene dal farlo, altro che complotto mediatico. Il silenzio l'abbia­mo rotto noi. A parte il coraggio, che non manca, siamo tutti formidabili lettori. E lei, caro dottor Moratti, in una intervista rila­sciata a Roberto Beccantini, solo due giorni prima, aveva ribadito a La Stampa che De Santis era stato controllato e che, però, l’In­ter non c’entrava nulla con le spiate di Tele­com. Purtroppo, da quel che dicono gli atti dell’inchiesta milanese e, soprattutto, da quanto afferma Tavaroli, l’Inter c’entra e lei c’entra addirittura in prima persona. Ove mai, come ha già fatto, volesse acrobatica­mente smentire se stesso (o i colleghi giorna­listi Beccantini e Claudio Sabelli Fioretti ai quali, invece, io credo), non sarebbe comun­que più sufficiente. Da adesso bisogna con­testare la testimonianza di Tavaroli.Ma torniamo alla Juve e al nostro titolo di prima pagina. Perché la Juve è pulita? Per­ché, prima di essere condannata, si è mon­data, ha accettato le colpe, ha reciso qualsia­si cordone ombelicale con il passato, è ripar­tita dalla serie B, sta espiando completa­mente. Nessun altro ha fatto repulisti, nessun altro ha cambiato, nessuno pensa di cam­biare. Nemmeno Moratti che, da accusato, si comporta come un accusatore, al pari di tutti gli imputati di Calciopoli. No, nemme­no Moratti cambierà visto che ancor oggi ha tra i suoi tesserati un dirigente ( Gabriele Oriali) e un giocatore (Alvaro Recoba) i qua­li ad aprile hanno patteggiato la pena per i reati di ricettazione e falsificazione di timbri e documenti (passaporto contraffatto). E il Milan? Cosa dicono al Milan adesso che l'Aia vuole squalificare l'ex arbitro migliore del mondo un po troppo contiguo a Meani dipendente del signor Galliani? Forse che il complotto mediatico sta ormai stritolando la Milano del calcio. Certo. E dietro le quinte un Grande Vecchio. Ha sessantun anni e si chiama Tuttosport.

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