mercoledì, aprile 18, 2007

LA PRATICA «NAPOLI»Verità e menzogne....

furino
LA PRATICA «NAPOLI»
Verità e menzogne sulla chiusura delle indagini della Procura partenopea

Giovedì 12 aprile 2007, dopo quasi tre anni dall’inizio dell’inchiesta, la Procura di Napoli fa sapere di aver concluso l’attività di indagine relativa ai fatti del cosiddetto scandalo di “Calciopoli”.
Analizziamo il documento emesso dai magistrati Narducci e Beatrice alla ricerca delle verità e delle bugie.

NON SI TRATTA DI RINVII A GIUDIZIO

La prima precisazione è doverosa: il documento emanato da Napoli non contiene le richieste di rinvio a giudizio. Si tratta infatti della notifica di chiusura indagini. Un atto dovuto, sia deontologicamente che temporalmente, che ha avuto dai media un inaspettato e immeritato risalto.
L’inchiesta cosiddetta “Offside”, quella che ha generato le abnormi sentenze sportive dell’estate scorsa, è iniziata circa tre anni fa ed è quantomeno logico che, prima o poi, giunga a conclusione.
Alla fine di questa fase, infatti, le 48 persone indagate sono state raggiunte da un avviso di chiusura indagini, il quale rende noto per quali ipotesi di reato i soggetti sono stati messi sotto inchiesta.
Quindi, non si tratta di reati “commessi” né di una pronunciazione di sentenze ma semplicemente di una notifica delle imputazioni alle quali i soggetti sono chiamati a rispondere (e a difendersi). Tali capi di accusa possono essere infatti completamente ribaltati in sede processuale. Basti pensare a quanto accadde all’uscita delle prime intercettazioni: la stampa parlò di 29 partite “truccate”, suscitando un ingiustificato scalpore, dal momento che di tutti quegli incontri nessuno fu utilizzato nei dispositivi di sentenza per punire la Juventus (la quale rispose per il famigerato, e inventato, “illecito strutturato”).
Ci sarebbe piuttosto da stupirsi se la Procura di Napoli non avesse prodotto questo documento chiedendo l’archiviazione, il che avrebbe costituito un’implicita ammissione dell’inconsistenza e dell’insussistenza dei processi sportivi (ma a questo aspetto penseranno i Tar, i Consigli di Stato e, forse, le Corti Europee). Agli eventuali rinvii a giudizio penserà poi il gup (giudice per le udienze preliminari), ma solo dopo che le difese avranno preso visione delle carte e avranno presentato le loro memorie difensive. E questo è un aspetto molto stranamente dimenticato dai mezzi di informazione…

LA FIERA DEL GIÀ VISTO

L’analisi della notifica della chiusura indagini rivela che, a parte due argomenti che tratteremo in seguito, non viene aggiunto nulla di nuovo al quadro accusatorio già noto costruito nei confronti della Juventus e dei suoi dirigenti.
Scendiamo quindi nel dettaglio del documento in questione e sveliamo la prima incongruenza:
Secondo i magistrati, Moggi, Giraudo, Mazzini, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis, Racalbuto, Cassarà, Bertini, Dattilo, Gabriele, Pieri, Ambrosino, Baglioni, Fazi, Mazzei, Ghirelli, Fabiani e Scardina si sarebbero associati «tra loro e con altre persone in corso di identificazione, avendo già nel passato condizionato l’esito di campionati di calcio di serie A, con particolare riguardo a quello del 1999/2000, che fu sostanzialmente condizionato fino alla penultima giornata […] e non riuscendo nell’intento di garantire alla Juventus la vittoria finale, in quanto gli accordi illeciti già stabiliti vennero compromessi dal clamore suscitato provocato dall’arbitraggio apertamente favorevole alla squadra torinese da parte di De Santis»
Quali sono le altre persone “in corso di identificazione”? Ci sono forse altre persone che hanno contribuito al “disegno criminoso” messo in piedi da Moggi? Se queste persone esistono perché non sono state identificate in ben tre anni di indagini? Primo mistero…
Ma ciò che suscita perplessità è il riferimento al campionato 1999/00: in base a quali presupposti si parla di campionato falsato «fino alla penultima giornata»? C’è per caso stata qualche indagine relativa a quel torneo? Non ci pare di averne mai sentito parlare. Solo questa, quindi, è un’affermazione da querela, che toglie immediatamente attendibilità al lavoro dei due magistrati. La giurisprudenza insegna che se non si possiedono elementi per giudicare, ci si deve limitare al campo delle ipotesi e non debordare in gratuite affermazioni di colpevolezza (un dossier approfondito sul quel campionato, e ci sono molte sorprese in merito…, sarà contenuto nel secondo volume del “Manuale di autodifesa del tifoso juventino”). Insomma, fin dall’inizio pare di avere a che fare con il solito astio antijuventino piuttosto che con la serietà di persone che intendono svolgere bene il proprio lavoro.
Ma su cosa si impernia l’accusa della Procura campana? Sull’associazione a delinquere, termine già noto a chi ha avuto modo di approfondire quanto accaduto in sede di giustizia (?) sportiva la scorsa estate. Ci si chiede perché “associazione a delinquere” e la risposta, forse maliziosa, può essere questa: quel tipo di reato è l’unico che permette l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche in sede processuale. Un atto dovuto (forzato?) perché, senza di esso, non avrebbe avuto luogo alcun procedimento penale. Ma vediamo come viene dedotta l’esistenza di questa “associazione”:

«essersi adoperati al fine di garantire l’elezione di Franco Carraro quale presidente della Figc, al fine di favorire Adriano Galliani nell’elezione alla presidenza della Lega Nazionale Professionisti, raccogliendo informazioni (veri e propri dossier) per screditare Diego Della Valle, che si opponeva all’elezione di Galliani ed ancora, in relazione all’allenatore Zdenek Zeman»

Ed eccoci alla seconda incongruenza: la cupola si sarebbe attivata per favorire Galliani e Carraro nel mantenimento dei rispettivi posti di potere. Benissimo, ma perché allora Galliani non compare nella lista dei 48 indagati? Forse che tutti gli associati lavoravano per lui “gratis” o per simpatia? Sembra una banalità ma è un punto fondamentale: vi sono dozzine di persone che compiono i più turpi atti immaginabili per far eleggere due persone che neppure vengono coinvolte nelle accuse (Carraro in verità sì, ma abbiamo già visto come sia già stato prosciolto dalla giustizia [?] sportiva). O si tratta di una banda di pazzi fuggita da un manicomio oppure c’è qualcosa che non va in questa accusa. Tertium non datur, dicevano i romani…
Si parla anche dei cosiddetti dossier contro Della Valle e Zeman. Anche in questo caso è opportuno un chiarimento: il primo non è un dossier commissionato da Moggi ma un documento che un gruppo di tifosi fiorentini propone di vendere a chi tira le fila in Federcalcio. Dalle intercettazioni non si capisce se tale dossier sia stato poi effettivamente utilizzato o meno. Ciò che emerge, invece, è che Moggi ha detto di portare tali persone al cospetto di Galliani, ovvero del maggior interessato all’ottenimento di quel documento (i Della Valle avversavano la sua elezione in Lega ed è molto nota la rivalità tra il gruppo di imprenditori fiorentini e quello facente capo a Berlusconi).
Il secondo, quello su Zeman, non è un vero e proprio dossier ma un’informazione che l’avvocato Paolo Trofino passa a Moggi: l’allenatore (?) boemo si sarebbe reso protagonista di una truffa (avrebbe, in concerto con un procuratore, venduto un calciatore a 2 miliardi di lire quando invece lo stesso era a parametro zero). Moggi avvisa Giraudo e i due concordano nel fatto che una notizia del genere debba passare subito agli organi di informazione. Non risulta però che questa cosa sia mai accaduta. Inoltre, non si capisce perché ci si debba stupire di due persone che cercano di screditarne un’altra, quando quell’ “altra” ha fatto della calunnia e dell’accusa gratuita (vedi affermazioni sul doping) la sua ragione di vita.
Ma andiamo avanti. Ecco un altro passaggio folle dei magistrati napoletani:

«Perché venissero sempre tutelati gli arbitri che avevano favorito la Juventus o che comunque erano vicini alla società.
Perché attraverso il condizionamento di talune trasmissioni televisive (ad esempio “Il Processo di Biscardi”) o di singoli giornalisti o commentatori del servizio pubblico radiotelevisivo o di altre emittenti private (Ignazio Scardina, Giorgio Tosatti, Ciro Venerato, Franco Melli, Lamberto Sposini, Gianni Di Marzio, Tony Damascelli, Mauro Sandreani, ecc…) venissero favoriti gli interesse del sodalizio»

Siamo di fronte alla replica sbiadita delle già ridicole e fantasiose imputazioni escogitate da Arcangioli e Auricchio. La “cupola” oltre che per far eleggere Carraro e Galliani si adoperava per proteggere «sempre» gli arbitri vicini alla Juventus. Qualcosa suona stonato: tutti concorrono per sostenere le cariche di due milanisti (Carraro fu presidente rossonero dal 1967 al 1971) e poi fanno di tutto per proteggere gli arbitri «vicini» alla Juventus? bah… E come compiono questa impresa?
Condizionando «talune» trasmissioni televisive. Un momento, non «talune» ma una sola, lo scalcagnato processo biscardiano, ovvero il baraccone mediatico che quando va bene raccoglie il 4% di share e che una sentenza di un tribunale (a fronte di un esposto da parte di alcuni arbitri) ha giudicato “inattendibile”. Una cupola invero ingenua: Galliani, che ne è il vertice elettivo, è amministratore delegato di Mediaset, la quale dispone di ben 3 (TRE) emittenti televisive. Perché non rivolgersi direttamente a lui, anziché ridursi a elemosinare consensi in seno ad un emittente che non gode nemmeno di copertura nazionale integrale (e, tra l’altro, di proprietà del “nemico” Tronchetti Provera?). Più che un’ “associazione per delinquere” sembra una corte dei miracoli…
La cupola però non si limita a controllare gli arbitri tramite le televisioni ma, addirittura, provvede a punirli, quando necessario:

«perché invece, venissero arbitrariamente penalizzati gli arbitri che non avevano favorito la Juventus»

Se, di grazia, i signori di Napoli avrano voglia di comunicarci come e quando siano stati penalizzati i fischietti “scomodi”, potremo forse intavolare un discorso serio. Siamo sempre nel campo delle supposizioni. In quali modi la cupola disponeva queste terribili punizioni? Quando, quante, quali e per mezzo di chi sono state somministrate?
Tralasciando due accuse risibili come la faccenda di Boudianski e Zeytulaev (altro nobilissima incombenza della “cupola”) e la mancata comunicazione alla disciplinare dei fatti di Reggio (una scelta di Lanese che non tocca minimamente la Juventus), passiamo ad illustrare tre vere perle contenute nel documento in esame.

PERLA N°1:

«perché venissero favoriti gli interessi (sportivi e quindi economici) di altre società calcistiche alleate al sodalizio (particolarmente Messina, Reggina e Sassari Torres), ed in particolare per garantire la iscrizione al campionato di Serie A 2005/06 del Messina e della Reggina, nonostante l’assenza dei presupposti di carattere finanziario e, comunque, per tutelare gli interessi economici propri della famiglia Franza»

Quindi Moggi e sodali avrebbero massonicamente organizzato la fraudolenta iscrizione al campionato del Messina, il quale era sprovvisto dei requisiti economici per parteciparvi. Non viene spiegato come né vengono indicati quali fossero i parametri non soddisfatti. Certo che fa specie vedere spulciare negli affari della piccola squadra siciliana quando vi sono altre squadre (chi ha detto Roma? Chi ha detto Milan? Inter? Lazio?) che per anni si sono fatti beffa di ogni possibile e immaginabile regola in materia di bilanci e di norme federali.

PERLA N°2:

«perché venissero fornite specifiche indicazioni sulla composizione della formazione della Nazionale Italiana di Calcio, anche in relazione ai contingenti interessi della Juventus»

La “cupola” ha comandato le sorti della Nazionale di calcio e c’è gente che ancora se ne lamenta. Abbiamo vinto un Mondiale con 5 juventini in rosa, un allenatore formato e affermatosi alla Juventus e uno staff tecnico di identica provenienza e si ha ancora il coraggio di recriminare. Allora restituiamo la Coppa… (e dire che questa accusa nasce da una serie di 7-8 telefonate alla vigilia di Italia-Bielorussia, grazie alle quali si apprende che Carraro implora Moggi di occuparsi della selezione azzurra. Moggi è talmente potente che chiede di non far giocare Cannavaro, il quale invece gioca mezz’ora, ed è talmente rispettato che non viene nemmeno fatto entrare negli spogliatoi al termine della gara. Cosa della quale Big Luciano si lamenta con Mazzini…).

PERLA N°3 (E 4…):

«in tal modo predeterminando gli esiti del campionato di calcio di serie A per la stagione 2004/05 (scudetto, piazzamenti per le coppe europee e retrocessioni) e, più in generale, controllando e condizionando l’intero sistema calcio professionistico italiano nell’interesse della Juventus e delle altre società stabilmente o occasionalmente legate all’associazione (Messina, Reggina, Lazio, Fiorentina, Sampdoria, Arezzo, Sassari Torres, ecc…), realizzando in definitiva illeciti ed ingentissimi profitti economici per tutti gli affiliati all’organizzazione ed ai soggetti che comunque ad essa fanno riferimento»

Quindi l’associazione di marrani capeggiata da Moggi predeterminava non solo qualche ammonizione e il moviolone di Biscardi ma, addirittura, era in grado di decidere «scudetto, piazzamenti per le coppe europee e retrocessioni». Questo per il solo vantaggio della Juventus e, occasionalmente, per quello delle società che a turno entravano in simpatia. Del Milan non si parla, eppure tutti si sbattevano per eleggere Carraro e Galliani…
Ma attenzione a questa frase: «Con l’aggravante per Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto e Massimo De Santis di aver promosso, costituito ed organizzato l’associazione. Associazione costituitasi in epoca e luogo imprecisati». La cupola è talmente potente (e misteriosa) che non se conosce l’origine. Probabilmente Moggi, Bergamo e Pairetto sono entità aliene immortali che governano le sorti del pallone fin dagli scudetti del Genoa (e Carraro e Galliani sono ancora al loro posto…).

Ma, tralasciando queste accuse di minor spessore, su cosa punta principalmente il dito il dispositivo prodotto dai magistrati di Napoli? Sui soliti triti e ritriti argomenti: le ammonizioni mirate, la composizione delle griglie e i sorteggi pilotati. Vediamoli uno per uno.

IL GRANDE RITORNO DELLE AMMONIZIONI MIRATE

Nonostante le illuminate sentenze rupertiane e san dulliane avessero decretato l’inesistenza di questa fantasiosa pratica, non si rinuncia alla calda sicurezza di uno degli all time favourites ritornelli antijuventini. Esaminiano le partite sopra le quali la longa manus moggiana è riuscita a posarsi:

UDINESE-BRESCIA 1-2
«atti fraudolenti consistiti, ad opera del Dattilo, nella dolosa ammonizione dei calciatori Pinzi, Muntari e Di Michele e nella dolosa espulsione del calciatore Jankulovski, tutti in forza alla squadra dell’Udinese – successivo avversario della Juventus […] la gara dell’Udinese risultava condizionata dalle tre ammonizioni e dalla espulsione inflitte dal direttore di gara».

Ci si chiede se chi ha vergato la frase sopra riportata abbia avuto la decenza di vedere la partita in questione o, almeno di informarsi. L’incontro è infatti passato alla storia per un gol (quello decisivo) segnato dal bresciano Mannini con il portiere udinese De Sanctis a terra infortunato. In seguito a questo episodio è scoppiata una maxi-rissa che ha visto coinvolti praticamente tutti i 22 calciatori in campo. Quindi è già andata bene ai friulani (inviperiti per il torto subito) di ritrovarsi con solo 1 giocatore sanzionato, Jankulovski che viene tra l’altro espulso giustamente. Questo il comunicato ufficiale della Lega Calcio in merito alle decisioni della Disciplinare:

SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA:
JANKULOVSKI MAREK (Udinese): perché, al 31° del secondo tempo, colpiva a mano
aperta sul volto un avversario senza conseguenze lesive di sorta; infrazione rilevata da un
Assistente

Incredibile, l’infrazione era sfuggita all’arbitro Dattilo ed è stata segnalata (opportunamente) da un guardalinee. Come faceva allora l’arbitro ad espellere volontariamente (e fraudolentemente) il calciatore ceco?
Ma le stranezze non finiscono qui: i tre calciatori friulani ammoniti (Pinzi, Muntari e Di Michele) non figuravano nella lista dei diffidati (infatti scenderanno regolarmente in campo contro la Juventus)… Per quale curiosissimo motivo Moggi ne avrebbe richiesto l’ammonizione? Per sfizio personale?

MESSINA-REGGINA 2-1
«il Moggi in qualità di istigatore, il Racalbuto quale direttore di gara dell’incontro compivano atti fraudolenti consistiti nella dolosa ammonizione del calciatore Mesto della Reggina»
Moggi è astuto, talmente astuto da fare di tutto per ottenere l’ammonizione di Mesto, elemento fondamentale in mancanza del quale la Juve non potrà battere la Reggina. Infatti, la domenica successiva a Reggio, la Juve perde… e con lo scandaloso arbitraggio di Paparesta… Tra l’altro la squadra calabrese rientra nell’esclusiva lista delle “elette” che godono dei favori dell’associazione. Perché mai la si è voluta penalizzare? E, per la cronaca, l’intervento di Mesto, qualificato in televisione come «entrataccia assassina», era da rosso…

FIORENTINA-BOLOGNA 1-0
«dolosa ammonizione dei calciatori Petruzzi, Nastase e Gamberini difensori del Bologna F.C, successivo avversario della Juventus».
Altri due fenomeni vengono “fatti fuori” dai killer infallibili al soldo di Moggi: i temibilissimi Nastase e Petruzzi (le ammonizioni sono state definite “dovute e necessarie dalla sentenza san dulliana). C’è poi da chiedersi cosa c’entri Gamberini, il quale non era nemmeno diffidato. Non è che dietro ogni ammonizione c’è Moggi e non ce l’hanno mai detto?

ROMA-PARMA 5-1
In questo caso i candidati palloni d’oro che la “cupola” fa provvidenzialmente eliminare sono Pisanu e Contini. E questo in vista di Parma-Juventus, partita in cui De Santis (l’arbitro per eccellenza del sodalizio) non concede alla Juventus un rigore per un fallo di mani di un difensore emiliano…

SAMPDORIA-SIENA 1-1
Qua si raggiunge il vertice dell’assurdità. L’impallinato in questione è Simone Inzaghi, centravanti della Sampdoria… che entra in campo a venti minuti dalla fine... Che precisione questa “cupola”! Far ammonire un diffidato che avrebbe anche potuto non scendere in campo e che, in quella stagione, ha fatto indigestione di chewing-gum seduto in panchina… Tutto questo per prepararsi la strada per la successiva Juventus-Sampdoria, che i bianconeri perdono 0-1, ma che Beatrice e Narducci trascrivono come “1-0” in favore della Juve. Avevano smarrito l’almanacco o hanno volutamente alterato quel risultato (sai, se la Juve vince allora vuol dire che la squalifica di Inzaghi è servita…)?

INTER-FIORENTINA 3-2
Moggi è molto preoccupato dei cecchini viola Obodo e Viali e provvede così ad escluderli per la prossima partita che vede la Juventus impegnata con i toscani. Il buon Bertini, esegue, anche se si sta ancora domandando perché mai non avrebbe dovuto far perdere direttamente l’Inter, rivale della Juventus, al posto che sbattersi per “far fuori” due giocatori viola. Beh, ma in vista c’è Fiorentina-Juventus! Che finisce 3-3 con Collina che non vede un gol fantasma di Cannavaro…

Va anche detto che Moggi è uno attento ai bisogni degli amici, infatti provvede a fare un favore al sodale Fabiani (dirigente messinese) provvedendo alla squalifica “preventiva” di Guana e Mannini in Brescia-Bologna (1-1 e arbitrava Paparesta!) per favorire il Messina per la successiva gara contro i lombardi. È un generoso Moggi, almeno questo bisogna riconoscerglielo!
Ma ci sono delle domande che restano aperte: visto che la Juventus comandava 8 arbitri, perché non chiedeva loro direttamente di far vincere le partite alla Juventus anziché produrre sforzi per far ammonire poco temibili avversari?. Ha dato delle schede svizzere (vedere più avanti) d’altra parte! Che spreco di sim! E poi, quel De Santis che birbone! In Fiorentina-Milan (1-2), che anticipa lo scontro diretto a San Siro tra Juve e Milan, non espelle Stam per fallo da ultimo uomo e si dimentica di “impallinare” i tre importantissimi (questa volta sì) diffidati rossoneri: Nesta, Rui Costa e Seedorf!!! Evidentemente aveva il telefonino scarico…

SORTEGGI TAROCCATI

In tema di accuse “classiche” come farsi mancare quella dei sorteggi pilotati? Ecco le partite in cui Moggi, camuffato da giornalista, avrebbe personalmente estratto le biglie dalle urne:

LECCE-JUVENTUS 0-1
Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis, Griselli e Ceniccola avrebbero compiuto «atti fraudolenti che, alterando la corretta e genuina procedura di sorteggio del direttore di gara […] della designazione degli assistenti […] del quarto ufficiale di gara e dell’osservatore dell’incontro, predeterminavano il risultato di calcio, risultato perseguito mediante la designazione fraudolenta di una terna arbitrale (De Santis, Griselli e Ceniccola), tutte persone che si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra juventina».
Insomma, questa gara col Lecce “s’aveva da vincere” e tutte queste persone hanno eseguito gli ordini alla perfezione. Peccato però che di quella gara ci si ricordi solo del campo inzuppato e di nessun episodio a favore della Juventus.

ROMA-JUVENTUS 1-2
In questa occasione Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Fabiani (ma che c’entra Fabiani?), Fazi, Racalbuto, Pisacreta, Ivaldi e Gabriele si sarebbero riuniti prima per taroccare il sorteggio (come lo abbiano fatto non è dato sapere) e, in seguito, per far vincere la Juve.
La partita è passata alla storia: c’è un gol in fuorigioco di Cannavaro (in campo nessuno se ne era accorto…) e un rigore fischiato su Zalayeta per un fallo avvenuto sulla linea dell’area di rigore. Due episodi che fanno infuriare la Roma. I giallorossi dimenticano però come avrebbero dovuto giocare in 9 già dal 20’ del primo tempo (che fu un’ignobile caccia all’uomo) per le entrate assassine, da rosso diretto, di Dacourt e Cufré su Zebina e Blasi, beatamente sorvolate dal povero Racalbuto. E che dire poi del cazzotto che Cufré rifila a Del Piero subito dopo la fine del primo tempo? E del gol in fuorigioco di Cassano? E della reta inspiegabilmente annullata a Ibrahimovic? E delle raccomandazioni di Carraro ad arbitrare contro la Juve? Misteri che rimarranno senza risposta.

Stupisce che nel documento di Napoli le gare incriminate per taroccamento di sorteggio siano solo due. Due, guarda caso, è proprio il numero delle operazioni di sorteggio che i Carabinieri, nelle informative, sostengono di aver “controllato”. Ma come? Solo due volte su 38? Se si ha un sospetto non sarebbe più opportuno approfondire le indagini e fare chiarezza sulla faccenda? E quali sarebbero poi le irregolarità? Bisognerebbe spiegare in quali punti e in quali momenti il sorteggio non si è svolto regolarmente. Non sanno forse che esiste un comunicato congiunto Figc-Ussi che certifica le modalità di estrazione (il giornalista estraeva la pallina dell’arbitro solo in seguito a quella contenente il nome della partita)? Non sanno che le sentenze rupersandulliane hanno sancito, una volta per tutte, che questi benedetti sorteggi erano regolari? L’impressione è che Beatucci (fusione di Beatrice e Narducci, per brevità…) abbia preso per buone le panzane dei Carabinieri, risparmiando così molto tempo…

PARTITE CONDIZIONATE

Con la formuletta « al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione, compivano atti fraudolenti finalizzati a predeterminare il risultato dell’incontro, risultato perseguito dal (nome arbitro)» Beatucci ci informa che Moggi (quasi sempre in combutta con il fedelissimo Fabiani) è riuscito ad alterare un certo numero di partite di campionato. Vediamo quali:

JUVENTUS-CHIEVO 3-0: (Pieri) vittoria inequivocabile della Juventus
JUVENTUS-LAZIO 2-1: (Dondarini) nessun episodio saliente
CAGLIARI-JUVENTUS 1-1: (Racalbuto) Emerson segna il gol del vantaggio bianconero il lieve fuorigioco, ma c’è un evidente rigore negato alla Juve per atterramento di Trezeguet. Episodio del quale Moggi si lamenterà a lungo nelle telefonate seguenti questa partita (ma non l’aveva pilotata? Perché lamentarsi di una cosa di cui si ha il controllo?).
JUVENTUS-UDINESE 2-1: (Rodomonti) gol annullato a Fava al 25’ del secondo tempo per un fuorigioco difficile, ma con la Juve già sul 2-0.
LAZIO-JUVENTUS 0-1: (Trefoloni) Siccome Trefoloni non è incluso nell’élite degli omaggiati “svizzeri” (tra l’altro il Milan con Trefoloni ha uno score di vittorie vicino al 100%...) ce la si deve prendere con l’assistente Ambrosino. Peccato che non ci si ricordi di nessun episodio particolare, salvo un fantastico tuffo olmpionico di (uno dei gemelli) Dibiasi Filippini.
SIENA-JUVENTUS 0-3: (Bertini) Tre pappine e a casa…
SIENA-MILAN 2-1: (Collina) dato che l’arbitro è il pelato viareggino (quello degli incontri con Galliani e della promiscuità con Meani) dev’essere stato qualcun altro ad ostacolare la corsa delle “Marie Goretti” rossonere. E chi se non il guardalinee Baglioni, il quale sbandiera un fuorigioco che invalida un gol di Shevchenko. Fuorigioco (comunque "difficile") che nega il gol del possibile 0-1. Il vantaggio rossonero arriva comunque e poi non è colpa di Moggi se i meravigliosi si fanno infilare come tordi due volte in un quarto d’ora (prove generali di Istanbul?)…

Come si può facilmente vedere, queste partite non sembrano costituire particolari casi di gravità. Pare più che altro di trovarsi di fronte a una pretestuosa elencazione che mira a dimostrare l’indimostrabile. Non si capisce perché siano state scelte queste partite, ma il sospetto è sempre quello: ci sono dei contatti tra Bergamo e Moggi (che parlano di tutt’altro) antecedenti a questi match, e allora è ovvio che sono stati condizionati. Prendendo per buono questo ragionamento tutti i Livorno-Inter sarebbero da invalidare dal momento che lo stesso Bergamo ha ammesso che, alla viglia di quelle partite, era solito ospitare in casa sua per la notte il vicepresidente interista Facchetti.
Una stranezza relativa a questa parte del documento è che nella quasi totalità delle partite vengono fatti anche i nomi, in qualità di cospiratori, di Pairetto e Giraudo. Eppure Pairetto non compare quasi mai nelle informative (4-5 telefonate in tutto, nelle quali non si parla mai di partite specifiche) e Giraudo non dice mai una sola parola per richiedere particolari favori. L’amministratore delegato bianconero parla quasi esclusivamente con Moggi per commentare i fatti d’attualità e spesso arrabbiandosi per i molti torti subiti dalla Juventus.

JUVENTUS-MILAN

Questa partita dovrebbe essere compresa nell’elenco precedente ma, vista l’importanza, la trattiamo a parte. L’accusa è la medesima: «Moggi e Fabiani quali istigatori, compivano atti fraudolenti finalizzati a influire sul risultato dell’incontro di calcio, esito perseguito dal Bertini che si adoperava per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra del Moggi».
Fa specie leggere il nome del messinese Fabiani. In quale modo avrebbe potuto aiutare Moggi a corrompere Bertini? Misteri che, si spera, avranno una soluzione.
La cosa incredibile è il trattamento che i media hanno riservato a questa notizia. Tutto quello che è possibile leggere al riguardo è la frase sopra riportata. Com’è possibile allora che un giornalaccio color salmone itterico abbia potuto titolare «Così Moggi e Bertini bloccarono i rossoneri»? Hanno per caso qualche prova che noi, comuni mortali, non abbiamo. Oppure sono in cerca di querele? Ah, no, con la nuova dirigenza vanno sul sicuro… Sotto a quel delinquenziale titolo campeggiava la fotografia del rigore non concesso per fallo di Zebina su Crespo con una didascalia altrettanto farabutta «guardate il rigore non dato a Crespo». Dove sono le prove che quel penalty non è stato assegnato volontariamente da Bertini. Ma, se l’arbitro in questione era nelle mani di Moggi, perché nella stessa partita non ha assegnato un rigore alla Juventus per un fallo di mano di Costacurta su cross di Ibrahimovic? Non era più facile così? E se Bertini era così propenso ad aiutare la Juventus perché 5 giornate prima, in Atalanta-Milan, non ha espulso Nesta per fallo da ultimo uomo su Makinwa? E perché ha concesso 5 ingiustificati minuti di recupero permettendo a Pirlo di segnare il gol della vittoria milanista? Siamo sempre ai misteri…
E poi Bertini è stato anche arbitro del Milan-Juventus 3-1 della stagione successiva. Perché non si è adoperato per far vincere la squadra “del Moggi”?
E poi, se la Juventus era talmente potente, perché fu squalificato Ibrahimovic per tre giornate, impedendogli di prendere parte allo scontro decisivo di San Siro? Lo svedese venne colpito dalla prova televisiva perché l’arbitro De Santis (quello della “cupola”) non vide una “cravatta” all’interista Cordoba. Se De Santis fosse stato realmente pilotato da Moggi bastava che scrivesse sul referto di aver visto l’episodio e la prova televisiva non sarebbe stata applicabile. Invece questo non è accaduto e, nonostante i ricorsi, il potentissimo Moggi non è riuscito a far ridurre la squalifica…
Ma c’è una cosa che fa imbestialire più di tutte le altre: in quelle tre righe si ipotizza (ipotizza!!!) che la partita tra Juventus-Milan non si svolse regolarmente. È tutto lì e non c’è altro, allora com’è possibile passare già alle sentenze?. Perché invece non parliamo della gara di ritorno, ovvero Milan-Juventus 0-1 dell’8 maggio 2005? Non si ricordano forse i giornalisti (?) di quel fogliaccio che esiste un’intercettazione in cui l’ineffabile Meani si vanta con il dirigente milanista Roccato «di aver selezionato e deciso lui stesso la terna arbitrale per la decisiva partita». Non solo i guardalinee ma persino l’arbitro (ma non c’è il sorteggio?) che, guarda caso, è Collina, l’amico intimo del ristoratore di Lodi nonché il fischietto destinatario delle attenzioni di Galliani, che lo vuole come nuovo designatore. E come dimenticare le altre parole di Meani il quale, al telefono con il guardalinee Farneti «riferisce che sono stati preparati gli orologi per tutta la squadra arbitrale»? Forse queste trascrizioni non sono giunte nella sede del quinterno rosaceo o forse, “candidamente” sono state dimenticate… così come sono stati dimenticati gli innumerevoli contatti dell’onnipresente e privilegiato co.co.co lodigiano con praticamente tutto il parco arbitrale iscritto all’Aia. Infine, per dimostrare la frode sportiva è necessario che vi siano in gioco dei benefici (economici o di altro genere) tra corruttore e corrotto. Ad esempio come lo scambio di benefici tra Paparesta e Galliani: io ti aiuto con il tuo dossier, tu in cosa mi aiuti?

LE UTENZE SVIZZERE

«attraverso uno stabile vincolo associativo realizzato e costantemente alimentato da molteplici contatti telefonici rilevati su numerose e riservatissime utenze (in particolare su utenze mobili di gestori svizzeri) fornite dallo stesso Moggi (che acquistava abitualmente schede rigorosamente anonime) ai designatori arbitrali Bergamo e Pairetto, al direttore sportivo del Messina, Mariano Fabiani, agli arbitri Paparesta, Racalbuto, Cassarà, Dattilo, Bertini, Gabriele, De Santis, Pieri ed all’assistente di gara Ambrosino…»
Ecco la frase che ha suscitato le maggiori preoccupazioni in seno alla tifoseria bianconera. Moggi avrebbe fornito ai designatori e agli arbitri delle schede straniere. Innanzitutto stupisce il nome di Pairetto: Moggi ha sempre ammesso di aver regalato a Bergamo una di queste tessere, ma nessuno ha mai fatto il nome del designatore torinese. Con quale criterio è stato inserito in questa lista?
Successivamente, non meno scalpore desta la presenza di Paparesta, l’arbitro protagonista dei fattacci di Reggio Calabria, l’arbitro che telefona al dg bianconero (ma non poteva farlo con la scheda svizzera?) per scusarsi (telefonata che Moggi rifiuta sdegnato…).
Al di là di queste considerazioni non si capisce l’utilità di queste utenze riservate: da quanto emerge dal documento redatto da Beatucci pare che l’attività elettiva della “cupola” fosse la collezione di ammonizioni preventive di scarponi di dubbio livello. Perché mettere in piedi questo sistema per ottenere un così ridicolo vantaggio (poi ancora tutto da dimostrare)? È una domanda che necessiterebbe di una risposta. Ma vediamo cosa c’è di dubbio in questa faccenda delle schede svizzere.
La Stampa e Il Giornale del 15 aprile pubblicano uno specchietto riassuntivo dei possessori di queste ambitissime sim-card e fornisce un elenco delle chiamate e dei chiamanti: Moggi, simulando accento elvetico, avrebbe telefonato 4 volte a Pieri (il quale avrebbe ricambiato 8 volte), 3 volte Racalbuto (idem al contrario), 2 volte Paparesta (3 le chiamate del fischietto barese a Moggi) e una volta sola il dirigente del Messina, Fabiani (che ritorna il favore in 4 occasioni)
Tre cose strane:
1-Moggi e Fabiani si sentono solo 5 volte. Com’è possibile che il messinese sia implicato in tutti i presunti taroccamenti di partita? E come è possibile includerlo se non si conosce il contenuto delle conversazioni (ci sarebbero solo i tabulati)?
2-Manca il nome di De Santis. L’arbitro romano è stato indicato come il prediletto di Moggi, perché allora non ha avuto il privilegio di una scheda omaggio? Forse perché Moggi e Giraudo, nelle intercettazioni contenute nelle informative, parlano male in continuazione di lui (torti subiti in Parma-Juve e Palermo-Juve)?
3-Paparesta: com’è possibile che l’eroe dell’asso-biodiesel da vittima diventi ora carnefice? Cosa aveva di così importante da dirsi con Moggi? Perché se era tanto vicino a Big Luciano ha combinato i disastri di Reggio Calabria?

Ma ci sono altri punti ancora più controversi:

A quanto pare il CNAG (Centro Nazionale Autorità Giudiziaria, che si occupa dell’effettiva esecuzione delle intercettazioni) non poteva, fino allo scorso anno, disporre di tabulati relativi alle utenze mobili (figurarsi di quelle straniere). Com’è possibile che la Procura di Napoli ne sia in possesso (sempre che questa cosa sia vera)? Forse perché a capo del CNAG c’era Tavaroli?
E come fa la Procura di Napoli ad essere in possesso di tabulati della telefonia svizzera? Li ha realmente in mano o sono solo supposizioni dei magistrati?

Se questi tabulati esistono davvero, come si è potuto risalire con certezza assoluta ai proprietari delle schede? Se non si conosce il contenuto delle conversazioni, è impossibile sapere quale tessera appartiene a quale nome. Ci deve essere almeno una conversazione in cui si fa esplicito riferimento non solo all’esistenza di queste utenze svizzere ma anche ai numeri telefonici precisi. All’acquisto in Svizzera non erano richiesti documenti personali, quindi in mancanza di prove chiare e inequivocabili è praticamente impossibile risalire ai possessori di quelle schede. Il sospetto è che la Procura si sia basata solo su criteri quantitativi: prima di una certa partita c’è una certa concentrazione di telefonate e allora si presume arbitrariamente che le utenze siano in possesso a Moggi e agli arbitri e che ne facciano uso per tramare complotti ai danni del campionato. Va precisato poi quale sia il ruolo di Fabiani: si parla di 42 contatti telefonici appena prima di Juventus-Milan. Cosa c’entra il dirigente messine in questo scambio di telefonate? È necessario chiamarsi così tante volte per mettersi “d’accordo”? Un arbitro “affiliato” alla “cupola che ha bisogno di 42 telefonate??? È forse duro d’orecchio? Non è che forse parlavano di tutt’altro? Se non si conosce il contenuto di quelle telefonate perché sono necessariamente servite a truccare una partita? Su quali basi si fonda questa supposizione? Perché Moggi avrebbe dovuto servirsi di un intermediario quando è, secondo la rancorosa italietta, la causa di tutti i mali? E poi manca sempre la prova che la tale scheda appartiene a la tal persona.

Di questi tempi si è spesso parlato (e in alcune occasioni è stato dimostrato) di manipolazione delle intercettazioni: alcune conversazioni sono state fraudolentemente ritoccate e di questo ne sono convinti Luciano Moggi (che citerà Telecom dinanzi al Consiglio di Stato) e Gennaro Mazzei che nella trasmissione Lunedì di rigore del 6 dicembre 2006 ha dichiarato che alcune sue telefonate con Bergamo sono state tagliate in certi precisi punti (mancherebbero dei “non”, eliminati ad arte). Una dichiarazione che non ha scatenato i pruriti della giustizia sportiva ma che si spera attivi i sensori della silenziosa Procura di Milano.
Visti i sospetti sulla modifica delle intercettazioni è lecito pensare a pratiche simili anche in relazione ai tabulati, un’eventualità ancora più probabile vista la facilità di sostituire solo alcuni numeri in luogo della modifica o del taglio di parole in una conversazione.

Alcuni giornali parlano di 50 sim-card svizzere e di circa 800 conversazioni compromettenti. Da quali fonti hanno appreso questi numeri, dal momento che nel documento proveniente da Napoli non si legge nulla al riguardo?

Il sospetto è che molto di questa storia nasca dalle dichiarazioni “spontanee” di Nucini il quale raccontò a Facchetti dell’esistenza di schede svizzere. Cosa che però Nucini non confermò davanti al pm Boccassini. Inoltre, un ulteriore collegamento a Nucini e, conseguentemente, all’Inter viene fornito dall’ingresso in scena di Fabiani. Il dirigente messinese è stato infatti oggetto dei misteriosi dossier illegali commisionati da via Durini, dei quali ha recentemente parlato Cipriani.

Ammettiamo che Moggi abbia effettivamente consegnato agli arbitri (ben 8!) le schede straniere.
Moggi prima di una partita chiama l’arbitro e gli dice di ammonire questo e quest’altro. Se Big Luciano avesse realmente avuto la possibilità di comunicare in maniera segreta con gli arbitri e quindi di poter imporre loro i suoi voleri, sarebbe più ovvio che chiedesse cose ben più importanti che le ammonizioni di Pisanu, Contini e Nastase…

Il fatto di possedere schede svizzere non costituisce di per sé reato. Le usò anche lo stesso Tronchetti Provera nella sua scalata a Telecom, eppure nessuno ha mai storto il naso. Anche qualora fosse dimostrato che Moggi e qualche arbitro ne possedevano ciò non costituirebbe prova di alcunché se non si palesa chiaramente il collegamento diretto tra queste schede (Moggi può averne prese per gestire gli affari suoi, un arbitro potrebbe averne prese per gestire i propri. Anche perché la gente fa altro nella vita, oltre che parlare di calcio…).

Anche qualora fosse inequivocabilmente dimostrata l’esistenza di contatti tra Moggi e alcuni arbitri, questo non potrebbe costituire in alcun modo prova di illecito. E questo perché mancano i contenuti delle telefonate stesse. La mancanza di intercettazioni non può essere prova di qualcosa.
Inoltre, non è detto che arbitri e Moggi debbano per forza parlare di partite o stipulare accordi fraudolenti. Paparesta, ad esempio, parlava con i milanisti di dossier da consegnare a Letta, Collina e Galliani si accordavano per un incontro… In ogni caso, se i contenuti di queste misteriose telefonate “svizzere” fossero identici a quelli delle telefonate di Meani con i suoi amici arbitri non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi: la Juve se la caverebbe con 8 punti di penalizzazione e avrebbe la Champions garantita!

IL MESSINA
La novità emersa da questa documentazione è la presenza del già citato dirigente messinese Fabiani. Le seguenti gare sarebbero state alterate al fine di favorire i giallorossi peloritani: Messina-Fiorentina 1-1, Messina-Parma 1-0, Siena-Messina 2-2 (ma il Siena non era nelle grazie di Moggi?),
Reggina-Messina 0-2 e Palermo-Lecce 3-2 (che Beatucci trascrive 3-3, aveva perso un’altra volta l’almanacco?) per le ammonizioni “preventive” di Pinardi e Rullo. Vedremo se queste si dimostreranno accuse fondate, intanto basta pensare che quell’anno la Juventus fu fermata sullo 0-0 a Messina. E meno male che erano amici e che Moggi si ingegnava per aiutare i siciliani a iscriversi al campionato… E meno male che la stagione successiva (2005/06) il Messina è impietosamente retrocesso (poi ripescato dopo le sentenze estive). Ma non poteva Moggi fare qualcosa al riguardo?

LA REGGINA
Moggi è amico di Foti e quindi vai col tango: Reggina-Brescia 1-3 (gli amaranto perdono e infatti Beatucci dice che c’è stato solo un «tentato illecito»…), Reggina-Cagliari 3-2, Reggina-Palermo 1-0, Udinese-Reggina 0-2, Palermo-Reggina 1-1, Sampdoria-Reggina 3-2 (un’altra sconfitta…). Foti è un mattacchione e Paparesta non è da meno: la Juve perde a Reggio 2-1. Che brutto dispetto al capo della cupola! E quel Paparesta, che aveva pure le schede svizzere, che bel modo di ricambiare!

IL MILAN
I meravigliosi vengono coinvolti per le gare con il Chievo e il Brescia per lo zelo di Meani che ha provveduto a scegliersi (e a istruire) i guardalinee. E nonostante questo Galliani reclama già lo scudetto…

ALTRE SQUADRE
La Fiorentina viene incriminata per la gara contro il Chievo (vinta per 2-1 in trasferta) e per la famosa “proposta da bandito” di Della Valle nei confronti di Lotito. Questa sarebbe un’accusa gravissima, ma evidentemente spalare fango sulla Juve è attività che dà più soddisfazione ai solerti della carta stampata e del tubo catodico.
La Lazio è coinvolta per le partite con Chievo, Parma e Bologna (tutte vinte) e, in particolare, per le richieste indebite di Carraro (lui l’hanno già assolto…) e Lotito.
La Sampdoria invece viene tirata in ballo per il match vinto 3-0 contro la Fiorentina (ma i Viola non erano protetti da Moggi? Per approfondire i presunti legami tra il dg bianconero e i Della Valle consultare il “Manuale di autodifesa del tifoso juventino” da pag.96 a 101)

DE SANTIS
Sull’arbitro romano la fantasia di Beatucci si manifesta al suo grado massimo. Leggiamo e lasciamo senza commento questo memorabile passaggio:
«compiva atti fraudolenti consistiti – tra l’altro – nella ingiustificata espulsione del calciatore Galante Fabio, atti finalizzati ad alterare il risultato del predetto incontro terminato con la vittoria del Siena, dovendo peraltro il Livorno giocare per oltre settanta minuti in inferiorità numerica, ed avendo commesso il fatto per il motivo abietto di vendicarsi del presidente del Livorno, Aldo Spinelli, che aveva rilasciato dichiarazioni sulla cd “combriccola romana”, di cui De Santis fa (“fa”, non “farebbe”…) parte».
De Santis è incriminato anche per l’ormai leggendaria Lecce-Parma 3-3 che sarebbe servita a salvare la Fiorentina dal baratro della B. Per questa partita si sarebbero mobilitati, oltre all’arbiro, anche i due Della Valle, Mencucci, Bergamo, Mazzini, Moggi e l’assistente Griselli. Eppure, a parte qualche ammonizione a dei giocatori emiliani (e un espulsione giusta a Morfeo, al 90’…) non succede niente (ma non faceva prima a far vincere direttamente il Lecce?). Ma c’è una cosa che non torna: tutti si preoccupano di Lecce-Parma ma nessuno si premura di Bologna-Sampdoria, dove sarebbe bastata una vittoria dei felsinei per mandare all’aria tutti i piani di salvataggio della Fiorentina… Che “cupola” distratta! E dire che teneva in pugno “l’intero sistema calcio professionistico”…

CONCLUSIONI

Una conclusione ironica, ma alquanto veritiera la prendiamo direttamente dal forum, dove un utente saggiamente fa notare che:

«La cupola è formata da Juventus e Messina ed era finalizzata per squalificare giocatori come Mesto, Obodo, Inzaghi S., Viali, Guana....ma c'è da ridere o c'è da piangere?
Associazione a delinquere finalizzata alla squalifica di Mesto, Obodo e Viali composta da Moggi, Fabiani (il primo che passava per la strada...) e TUTTI gli arbitri.
Reggina-Juve 2-1 arbitrata da Papresta che un giorno favorisce il Messina (appartenente al nuovo concetto di cupola) e il giorno dopo arbitra a senso unico contro la Juventus e poi chiama Moggi per scusarsi...Anthony Perkins in Psycho aveva un comportamento da lucido mentale al top in confronto.... va a finire che giochiamo in B perchè Moggi si aoperava per far vincere il messina (che inspiegabilmente gioca in serie A) e per qualche ammonizione "mirata" ai danni di Mesto Inzaghi e non ricordo quale altro brocco...
Moggi ma che ciufolo... almeno ti fossi adoperato per far squalificare, che sò, un Shevchenko o un Adriano. Mo’ su Simone Inzaghi e Guana ti vai a fissare»

Un’ovvietà, insomma: com’è possibile che si metta in piedi una ramificata organizzazione che, secondo le parole dei magistrati, mira a governare «l’intero sistema calcio», per ottenere alla fine solo la squalifica di 5-6 carneadi?
Due considerazioni ancora:

Cosa rischia la Juve? Niente al 99,99%. Il principio del ne bis in idem garantisce l’impossibilità di non essere giudicati due volte per lo stesso reato e, secondo le sentenze rupersandulliane, grazie all’illecito strutturato la Juve ha già condizionato l’intero campionato 2004/05. Quindi, partita più, partita meno, che differenza fa?
Un’altra constatazione riguarda, ancora una volta, gli organi di informazione: giornali e tv hanno ficcato subito il grugno sul piatto ricco dello scandalo, non soffermandosi nemmeno un attimo a pensare se le cose che vanno dicendo abbiano un fondamento logico. C’è da chiedersi come mai certi personaggi (Cucci, F.Rossi, Caressa, Ordine, ecc…) prendano degli avvisi di chiusura (e non sentenze defintive) di una Procura come oro colato quando si tratta della Juventus, e invece si indignino quando altre Procure accusano, per esempio, Berlusconi. Perché se c’è di mezzo la Juve i magistrati hanno ragione e se c’è di mezzo Sua Emittenza invece hanno torto? Malafede? Sembra proprio di sì… D’altra parte i suddetti giornali si sono impegnati ad infangare unicamente la Juve, dimenticandosi che nella lista dei 48 indagati figurano anche i nomi di Carraro, dei Della Valle, di Meani, di Mazzini, ecc…
Inoltre è curioso come si riesca a dare tanto credito ad una Procura che l’estate scorsa consegnò le carte a Borrelli prima ancora della sua nomina a capo ufficio indagini (violando giusto qualche legge…). La stessa Procura che misteriosamente ha dato le intercettazioni in pasto alla stampa (violando certe altre leggi…). L’Italia è il paese delle banane? Sembra di sì…
Infine c’è da chiedersi come mai queste rivelazioni vengano fuori pochi giorni prima dell’assegnazione per i campionati europei per i quali l’Italia è in corsa, e c’è da chiedersi come mai se ne parli ora quando una Procura (quella di Milano) sta svolgendo indagini ben più importanti su una certa squadra di calcio (quella dei tavaroli-tavolini…) nel cui quadro dirigenziale militano personaggi coinvolti in scandali, quelli sì “veri”, di ben più ampia portata. Che tempismo!
L’Italia è il paese degli spioni? Sembra proprio di sì…
All'inizio del documento di chiusura indagini si legge che il Procedimento Penale in questione (27685/06/R) è uno stralcio di un altro Procedimento... del 2002 (43915/02/R)... Come mai si indagava già nel 2002? Le informative della cosiddetta indagine "Off-Side" si riferiscono ad un protocollo (554/39) del 2004. Chi ci spiega questa differenza temporale di due anni.
L'Italia è il paese dei misteri? Sembra proprio di sì...il paese dei misteri? Sembra proprio di sì...

Domenica 15 Aprile 2007, 13:30 <> di Emilio Cambiaghi http://www.juvenews.net/r.php?id=2523

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