domenica, luglio 01, 2007

GIANCARLO PADOVAN.....MEGLIO TARDI CHE MAI

A PASSO DI LUMACA.... VERSO LA PRESCRIZIONE?
Ostellino, Rocca, Padovan.... Non permettete questo Ennesimo Crimine!


GIANCARLO PADOVAN.....MEGLIO TARDI CHE MAI

Quando molti ormai dubitavano - e anche noi comincia­vamo a temere che il grande silenzio stesse inghiottendo tutto, dopo aver appannato gli occhiali di troppi mezzi di informazione -, una notizia ufficiale ha confermato che l’at­tesa, la pazienza, la fiducia collimano, a volte e fortunata­mente, con il lavoro di un giornalismo vigile, puntuale, do­cumentato: il nostro. La notizia è questa: l’indagine per falso in bilancio su Mas­simo Moratti e Adriano Galliani è stata chiusa e il pubblico ministero, Carlo Nocerino, così si esprime a proposito della situazione dell’Inter, ricollocandola nel periodo tra il 2003 e 2005: «L’equilibrio finanziario sarebbe saltato se la società avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie e l’Inter non avrebbe superato i parametri chiesti dalla Co­visoc per l’iscrizione al campionato 2005-2006».

Tuttosport aveva scritto le stesse cose in un editoriale appar­so il 18 gennaio 2007, cinque mesi e tre giorni fa. Il titolo del­la prima del nostro giornale recitava «Scandalo Inter», men­tre l’articolo da me firmato esortava a «Smascherare gli “one­sti” », termine del quale la società e la dirigenza nerazzurre si fregiavano abusivamente per giustificare la più arbitraria as­segnazione dello scudetto che la storia del calcio italiano ri­cordi, quello della stagione 2005-2006. Ora che l’Inter sia for­malmente accusata di aver alterato il proprio bilancio per ottenere l’iscrizione ad un campionato di serie Adal quale in­vece sarebbe dovuta essere esclusa e che, l’estate scorsa, Gui­do Rossi l’abbia decretata meritevole di ottenere lo scudetto vinto dalla Juve sul campo, appartiene alla tragedia di uno sport appaltato alle lobby e dilaniato dalle lotte tra sistemi di potere.
La deflagrazione del caso-Inter è, dunque, per Tuttosport un evento tardivo (Federcalcio e Ufficio Inchieste avrebbero do­vuto muoversi prima), incompleto (manca ancora il profilo del coinvolgimento nerazzurro nel filone-Telecom con relati­ve attività illecite di controllo) e, ovviamente, controverso per non dire contraddittorio. Perché esso nasce sul filo della pre­scrizione (il dibattito è aperto, anche se tra gli esperti pre­valgono nettamente i contrari) e perché solo adesso, ed è la prima volta in assoluto, si ritiene l’illecito amministrativo per iscriversi ad un campionato cui non si ha diritto un reato gra­vissimo, secondo solo alla corruzione di un arbitro. Cinque mesi fa lo scrivevamo noi, oggi lo ripetono avvocati e uomini del diritto sportivo. Una volta accertate le responsabilità, le pene sarebbero durissime: da uno a più punti di penalizza­zione, esclusione dal campionato di competenza, non asse­gnazione o revoca dello scudetto; fino a 5 anni di squalifica con proposta di radiazione per i dirigenti.
Sembra Calciopoli un anno dopo, stavolta però a parti rove­sciate. La fine non è nota, solo perché dalla fine si comincia. Ma se qualcuno pensa di chiudere questa vicenda in fretta o, secondo costume, senza equità, sbaglia di tanto. Soprattutto perché pensa di poter sbagliare ancora.
Giancarlo Padovan

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Francesco Ienzi

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