domenica, luglio 01, 2007

LA giustizia viaggia in....DUE PESI E DUE MISURE

LA giustizia viaggia in....DUE PESI E DUE MISURE

Dottor...? Borrelli,

sotto cé'il sunto di quello che piu'ci da'fastidio, se lei e' onesto come dovrebbe essere un magistrato....credo anche alei o no? DUE PESI E DUE MISURE Se il mostro non va in prima pagina Dalla crocefissione della Juve alla indifferenza per il caso che coinvolge Inter e Milan, prendo da - TuttoSport.....MARCO BERNARDINI OGGI c’è una novità. Provo l’irresitibile desiderio di met­termi dalla parte di Luciano Moggi allorchè, indicando la schiuma che sta affiorando nella discarica del calcio ita­liano, esterna l’antico prover­bio secondo il quale “ Prima o poi la verità viene sempre galla”. Un’affermazione di solidarietà da parte mia, con l’ex direttore generale della Juventus, che sicuramente sorprenderà lui stesso prima di ciascun altro. Per un anno intero, dacchè scoppiò la bomba nucleare Calciopoli direttamente nel cuore della Juventus con tutte le deva­stanti conseguenze ormai no­te anche ai bimbi delle scuole materne, sono stati ben rari i giorni in cui non abbia argo­mentato anche con una certa asprezza dialettica contro Moggi, ma soprattutto nei confronti di Antonio Giraudo per aver gestito l’azienda al pari(....?) dei furbetti del quartiere senza rendersi conto che la squadra bianconera avrebbe vinto, forse anche in identica misura, seppure privata di aiuti esterni peraltro quasi mai avuti e' MAI ri­chiesti! Sicchè chiedo a Lu­ciano Moggi di non stupirsi più di tanto per questa mia riflessione che non prelude certamente a un cambio di rotta ideologica, ma molto più semplicemente vuole por­si come professione di onestà intellettuale. Non ho mai creduto, nè in­tendo cominciare da adesso, al perfido teorema secondo il quale sarebbe possibile stabi­lire un grado di colpevolezza minore in chi ha peccato so­lamente perchè, strada facen­do, si scopre che altri hanno fatto la medesima cosa e sol­tanto ora il nuovo delitto vie­ne individuato dagli inqui­renti. Mi rendo conto che que­sto modo di procedere appar­tenga, quasi storicamente, non al “ sistema calcio” ma al “ sistema Italia” in senso am­pio il quale, specialmente ne­gli anni della Prima Repub­blica, diede spettacolari esempi di politica e di giusti­zia da Stato delle Banane(Borrelli dove sei...?). Credo proprio che nessuno abbia dimenticato l’ultimo intervento a camere riunite di Bettino Craxi, culminato nel­l’autodenuncia e nella de­nuncia sul malaffare messo in piedi per il finanziamento ai partiti. Ebbene, l’epilogo di quel “ muoia Sansone con tut­ti i filistei” fu caratterizzato dalla scomparsa, anche fisi­ca, del segretario socialista e dal successivo mantenersi in buona salute di tutti i “ topi” che avevano abbandonato la nave prima del suo affonda­mento. Il problema è che, da allora, ben poche cose sono cambiate e che se mutamento c’è stato(in modo comunque peggiore!)è soltanto per forma e non per sostanza. Il calcio da troppo tempo(dallavvento dei corruttori di professione, Berlusconi, Cragnotti, Moratti, Sensi; in ordine rigidamente Alfabetico!), e' dal momen­to in cui ha deciso di farsi bu­sinnes con l’ingresso in Bor­sa, segue le orme della politi­ca più arcaica e della gestio­ne imprenditoriale nebbiosa. Sicchè, non mi stupisce il nuovo “ caso” di irre­golarità, la truffa, per il quale meritano di finire in giudizio prima l’Inter, coinvolta in misura maggiore, e poi il Milan. Co­me ha sempre voluto dire Moggi, cioè un personaggio che le cose le ha sempre sapu­te, cercando di difendersi del progetto globale, “ non restava che aspettare se­duti sulla sponda del fiume”. Prima o poi qualche cosa sa­rebbe successo. Cosi è. Fin qui, dunque, la sorpresa è ve­ramente minima per chi ha mai voluto dare credito alla favoletta dei “ buoni e dei cat­tivi“ equamente separati sep­pure coinquilini sotto lo stes­so tetto, anche se tutti sappiamo chi erano i buoni e chi i cattivi, la disinformazione ha cercato di mischiare le carte. Ciò che ora sorprende, in­vece, e che anche non poco in­digna è l’atteggiamento tenu­to, nella gran maggiornaza dei casi, dai media per la pubblicizzazione dell’argo­mento. Rammento perfettamente, lo scorso anno, la campagna brutale, della serie “ sbatti il mostro in prima pa­gina” di valprediana memo­ria, allestita dalla cupola Rcs Elkan-Tronchetti-Montezemolo, e' dai maggiori quotidiani generalisti e spe­cializzati italiani, nonchè dai network più potenti-Mediaset-Telecom-Rai-. E il “ mo­stro” in questione era natu­ralmente la Juventus alla quale, con malcelato sadismo, venivano praticamente attri­buiti tutti i peccati del mon­do, da Adamo ed Eva fino ai giorni nostri. Ora, per quel che riguarda il nuovo intrigo RossonerAzzurro, pare essere scattata una strana forma di incredibile buonismo, in netta controtendenza con la linea di giustizialismo radicale di Modello-Republica-delle Banane adot­tata solamente dodici mesi fa. Un modo di procedere, fran­camente disgustoso, che può so­lamente lasciare perplessi e che non trova giustificazione neppure negli ultimi inviti che la politica ha voluto fare, pro domo sua, a una stampa accusata di un atteggiamento “ eccessivamente invasivo”. Deve essere ben chiaro che richiedere equità, sia nelle in­dagini, sia nelle cronache e sia nei commenti, non signifi­ca colvitare la velenosa pian­taticella della “ vendetta”, ma semmai quella di una giusti­zia la quale evidentemente a suo tempo non fu proprio così giusta e, invece, profonda­mente malata di ....miopia? E so­prattutto non si venga a dire che, sul piano dell’appeal po­polare, questo se­condo atto di Calciopoli è me­no intrigante soltanto perchè la gente si è già abituata a una certa puzza. Contro de­terminati virus non esiste vaccino, ma soltanto la neces­sità del bisturi. Mi viene spontanea una domanda al Ministro della Giustizia.... cosa si aspetta a chiudere la stalla? Che i buoi scappino?

Francesco Ienzi

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