domenica, dicembre 30, 2007

Juventus - Siena 2 - 0 - SI CHIUDE IN SCIOLTEZZA.

di Antonio La Rosa
La Juventus chiude in bellezza l’anno solare, con una prestazione convincente ed una vittoria che consente ai bianconeri di non perdere terreno dalle battistrada e soprattutto di allungare ulteriormente nei confronti delle dirette concorrenti per il piazzamento CL.
Gara ben giocata dai bianconeri, anche se non con continuità, ma con momenti di gioco decisamente piacevoli per non dire spettacolari: non si pensi che il Siena sia poi una formazione da sottovalutare, anzi con il ritorno di Beretta ha acquisito una certa solidità e convinzione dei propri mezzi, in certi momenti i toscani hanno provato a fare la partita per cercare di recuperare il risultato, con un finale di gara generoso anche se sterile, palo colpito a parte.
Molti sono i temi emersi dalla gara, ed in particolare che nessuno dei giocatori in organico deve essere ritenuto bocciato definitivamente o non utile alla causa; ma vorrei sottolineare in particolare un elemento che stavolta è sembrato ancor più rilevante rispetto a gare precedenti, il camaleontismo tattico di questa squadra, davvero capace di cambiare volto a seconda delle situazioni che si evolvono in campo, o di avere diverse soluzioni offensive tali da non dare riferimenti agli avversari.
Ed in questo mi pare di dovere fin da ora evidenziare l’importanza che assume nel gioco bianconero la nuova collocazione tattica di Trezeguet, ormai non più attaccante quasi statico da area di rigore, ma prima punta di grande movimento e primo giocatore a ripiegare e fare pressing alto, direi una nuova riedizione di quel Gianluca Vialli della prima Juve di Lippi.

Sul piano del gioco: cosa ha funzionato.

Si è vista intanto una squadra capace di giocare palla a terra e in maniera ordinata, come dire, sa anche impostare la manovra su canoni diversi da quelli finora vistisi; sempre validi i cambi di gioco e le iniziative sulle fasce, specie dal lato destro; difesa come al solito arcigna e che non lascia spazi agli avversari; attaccanti che svariano molto aprendo varchi agli inserimenti dei centrocampisti per vie centrali.
Aggiungerei anche la grande affidabilità dei singoli in situazioni tattiche innovative rispetto al trend che la squadra ha avuto, per comprenderci, che Zanetti da mediano unico arretrato e Nocerino da mezzala destra vecchio stampo, siano riusciti ad adeguarsi a un modulo non ancora utilizzato da Ranieri, non ritengo sia aspetto trascurabile, a conferma che la squadra può evolversi ancora, anche con gli stessi elementi che per adesso vanno ritenuti titolari.

Cosa non ha funzionato.

Non mi è piaciuto l’atteggiamento della squadra nella mezzora finale di gara, a tratti troppo rilassata, anche se a ben vedere, palo dei senesi a parte, non ha rischiato nulla.
Probabilmente i cambi della ripresa hanno a mio modo di vedere, tolto mordente al gioco, Grygera più difensore puro, Almiron non male ma meno efficace di Tiago, e probabilmente sarebbe stato più utile l’inserimento di Iaquinta, giocatore prettamente da contropiede.
Inoltre, a volere essere pignoli, la manovra sulla fascia sinistra non è stata ottimale, ma va detto che stavolta il centrocampo juventino era schierato praticamente a rombo, e dunque Nedved più accentrato del solito, con il risultato che Molinaro non ha avuto con chi combinare per avanzare.

Rendimento dei singoli: promossi.

Salihamidzic
Protagonista indiscusso della gara, e non solo per il gol realizzato e quelli sfiorati di poco, ma per l’intera prestazione, a conferma che questo acquisto a parametro zero si sta davvero rivelando più che azzeccato. La sua duttilità tattica è utilissima, sa essere difensore esterno, ma non ne viene limitato nelle sgroppate sulla fascia, sa trovare i tempi giusti per inserirsi in fase di conclusione a rete, anche di testa, in area di rigore avversaria.

Trezeguet
Gran gol, grande movimento e partecipazione al gioco, si defila, fa pressing alto, insomma un altro giocatore rispetto a quello, peraltro micidiale, che conoscevamo già.

Legrottaglie
Sta diventando decisamente un leader della squadra, comanda la difesa al meglio, chiude e si disimpegna con eleganza, partecipa anche alle manovre offensive.

Nocerino
Primo tempo di alto livello, pur se schierato in un ruolo non proprio suo: la sua intesa con Salihamidzic è stata ottimale, ma anche i suoi inserimenti per vie centrali sono stati spesso micidiali. Non è dunque valido solo come centrocampista di copertura.

Zanetti
Inizialmente un po’ in sordina, nell’inedito ruolo di unico centrale avanti alla difesa, e dunque senza compiti di vera organizzazione del gioco, ma con il passare dei minuti si è calato anche in questa parte, con il suo solito grande lavoro di recupero palloni e di cambi di gioco. Ripeto, attualmente è l’unico davvero insostituibile.

Tiago
Non è stato costante nella partecipazione alla manovra, anche se qualche volta è stato ignorato, ma quando ha toccato palla ha dato un saggio delle sue qualità, testa alta, visione di gioco, passaggi di prima intenzione. Certo con lui in campo la squadra deve giocare diversamente, ma le qualità per essere da Juve lui ce le ha tutte.

Da segnalare pure la prova di Buffon, soprattutto per il dribbling spericolato in area di rigore nella ripresa, di Chiellini, ma ormai non fa più notizia, e di Molinaro, grezzo tecnicamente, ma la sua potenza è davvero notevole, superarlo è cosa davvero improba.

Da rivedere.
Stavolta questa parte è più di pignoleria che per evidenziare cose che non hanno funzionato nel rendimento dei singoli.

Nedved
La sua prova è stata come solito, di grande vigore agonistico, ma anche qualche egoismo di troppo (una improbabile conclusione quando poteva servire i compagni in area) e qualche confusione tattica creata, derivante direi dalla situazione tattica diversa nella quale ha operato.

Del Piero
Anche stavolta gli rimprovero certe sue ostinazioni a non passare palla o passarla in ritardo: nel primo tempo in almeno tre situazioni poteva smistare al meglio o subito o dandola al compagno già piazzato. Peccato, perché per il resto, quando ha giocato di prima o cercato le combinazioni rapide con i compagni, la squadra ne ha beneficiato.
E ribadisco che questo mio giudizio non è “antidelpierismo”, ma solo volerlo vedere più altruista ed utile al gioco di squadra, quando lo fa (si veda ad esempio il secondo gol), ne scaturiscono azioni di prima devastanti.

In conclusione.

A mio modo di vedere il fatto rilevante della gara ha un nome ben preciso, Tiago.
Intendiamoci, non ha fatto sfracelli, ma ha dimostrato che in questa squadra ci può essere spazio per lui, che può dare molto, avendo classe e visione di gioco invidiabili.
Il portoghese gioca sempre di prima, a testa alta, palla a terra, dunque consente alla squadra di poter provare, come si diceva prima, altre soluzioni offensive, rispetto a quelle finora vistesi, ossia giocate sullo stretto, passaggi filtranti in profondità, triangolazioni nella zona dei 16 metri, soluzioni che si dimostrano potenzialmente efficacissime soprattutto quando si affrontano squadre con difese atleticamente forti ed esperte.
Deve il portoghese inserirsi meglio, in qualche momento pare assente, o per meglio dire, i compagni, abituati a manovre diverse, non lo cercano come occorrerebbe, ma è indubbio che quando entra nelle azioni, la qualità delle sue giocate si nota.
Detto ciò, credo sia altrettanto rilevante sottolineare l’importanza dei giocatori che ad inizio anno non sembravano dover avere un ruolo da titolari.
Salihamidzic non penso sia più una sorpresa, domenica forse ha giocato la sua migliore gara in bianconero, un gol, una traversa, un altro gol sfiorato, grande dedizione in fase difensiva, concretezza negli inserimenti sulla fascia, e buona precisione nei cross; Zanetti ancora una volta conferma che questa Juve non può fare a meno di lui; Nocerino sa cambiare il suo modo di giocare, e del resto lo scorso anno a Piacenza giocava in una posizione più da trequartista; Molinaro è ancora grezzo tecnicamente, ma mostra di avere una potenza atletica non indifferente, come dire ha ancora grandi margini di miglioramento.
E consentitemi di chiudere con il “dulcis in fundo”, Nicola Legrottaglie.
A mio giudizio è lui il vero giocatore rivelazione della squadra quest’anno, e per certi aspetti sta consumando la sua grande rivincita verso tutto e tutti.
Io ho visto un giocatore in campo con una grande maturità e padronanza del ruolo, sicuro, insuperabile, elegante, davvero l’esatto contrario di quel giocatore che un po’ tutti ritenevamo non da Juve dopo la nefasta stagione 2003 - 04.
E penso sia lui più di altri, l’emblema di questa Juventus che vuole prendersi tante rivincite verso un recente passato che l’ha mortificata ben oltre le sue colpe, ammesso che ve ne fossero.
Insomma le cose più importanti di questo scorcio di stagione provengono non soltanto dal rendimento e dalla voglia di riscatto dei “senatori”, il cui valore e rendimento lo si conosceva già, ma dalla consapevolezza che anche i cosiddetti “comprimari” o nuovi arrivi hanno già acquisito quella che deve essere la mentalità da Juventus, da grande squadra, ed il terzo posto ad un solo punto dalla Roma ne è la conferma.

Postilla natalizia:

avrei moltissime cose da scrivere, e dunque mi riservo di redigere un pezzo “postille di fine anno” per parlare dei numerosi fatti di cui si sono occupate le cronache di questi giorni: dal moviolismo radiotelevisivo a senso unico delle ultime gare bianconere, all’inizio dell’udienza preliminare della cosiddetta Farsopoli, agli ennesimi deliri di Gazzoni Frascara (ormai per essere qualificati “galantuomini” basta attaccare la Juventus, insomma una moderna forma di “catarsi”), alle nuove intercettazioni telefoniche, autentico attentato alla libertà e riservatezza della corrispondenza dei cittadini, che possono vedere sbattute sui giornali conversazioni private di nessun interesse giudiziario, alla ventilata adesione di Moggi al partito del duo Berlusconi - Brambilla (vedremo adesso come gli interisti di centrodestra potranno giustificare il voto ad un gruppo che nel calcio “taroccava” i campionati, ma nella politica dovrebbe essere al servizio dei cittadini!).
Ma essendo Natale, stavolta voglio farne una sola, un ringraziamento ed un augurio personale natalizio, mio e credo di tutti i tifosi juventini.
E la voglio dedicare a Luca Cordero di Montezumolo.
Come avrete letto certamente, il presidente della FIFA, Blatter, ha formalmente ringraziato Montezumolo per l’opera di mediazione prestata la scorsa estate 2006, per non fare adire le vie giudiziarie amministrative alla Juventus, e dunque salvare il campionato ed il calcio italiano.
In sostanza, quello che più volte il mio ed il nostro sospetto (per chi vuole avere pazienza vada a rivedersi i miei scritti del settembre 2006), adesso si è materializzato, c’è la prova che nella rinuncia della Juventus a difendersi c’è stato lo zampino del nostro talento imprenditoriale.
A dire il vero non ci voleva molto a capirlo: il nostro bambino prodigio, pupillo prediletto del compianto Avvocato, non ha speso una parola a sostegno della Juventus in oltre un anno e mezzo, eppure è lui il numero uno del gruppo di cui fa parte la società bianconera; la telefonata di ministra melandra venne fatta alla IFIL e non alla Juventus F.C.; le operazioni di mercato incomprensibili dell’estate scorsa (Ibra e Vieira svenduti all’Inter, Mutu regalato alla Fiorentina), si capiva che erano regali a fidi alleati, ed anzi dal regalo ai nerazzurri, Montezumolo ne ricavava un sontuosissimo contratto di sponsorizzazione da parte del gruppo Telecom di Afef Provera - Giuda Rossi, della Ferrari, poi difesa quest’anno con ogni mezzo, nella spy story con la Mc Laren.
Insomma la svendita della Juventus per ambizioni personali, per avere la copertura in Confindustria dell’interista finto viola Della Valle, e dell’interista intercettatore in odor di bancarotta. E che qualcuno abbia usato la vicenda calciopoli come pretesto ai propri fini personali, mi sembra fosse cosa scontata. E dire che il nostro Montezumolo era il pupillo dell’Avvocato, dunque persona che sapeva e sa quanto amava i colori bianconeri quella persona a cui il nostro eroe deve i propri successi. Per cui, porgendogli al nostro “mediatore dei suicidi calcistici” i più fervidi auguri da parte mia e credo di tanti tifosi bianconeri, per questo Natale ed il nuovo anno, mi auguro che prima o poi Montezumolo possa averla una crisi di coscienza. Se ce l’ha.

E-mail: antonio.larosa@libero.it

Nessun commento:

Posta un commento