sabato, maggio 14, 2011

Anche L'interista Pisapia, contro il "giudizio sommario" di MorattOpoli

                                              LETTERA ALL'AVVOCATO PISAPIA
Egreggio Dottor Pisapia,
molti di noi juventini sappiamo che Lei e' tifoso interista...tutto bene fin qui. E' sappiamo e ammiriamo il suo senso di onesta' civica e morale...E questo va benissimo! Ma stride in un paese di sciacalli come il il Paese dei Moratti. Il colpo BASSO che le ha inferto la Brichetto, approfittando del "dovere di NON replica", e' stata una vera pugnalata alle spalle degna del piu' incallito dei criminali, ed esula da ogni forma di quell'onesta' di cui si si e' piratescamente impadronita la famiglia Moratti (il pensiero va sempre ai 100 mila dossier di Tronchetti!). Noi sappiamo, come siamo sicuri che Lei sa, che da Angelo Moratti: "Caso Mattei" prima e dopo, per finire agli eredi dei giorni nostri: "una tra tutte" le azioni gonfiate per derubare i poveri risparmiatori (anche per pagare i debiti dell'inter!), se c'e' una cosa che manca alla famiglia Moratti e', l'onesta materiale e' intellettuale...Essi sono dei veri disonesti! Purtroppo, non e' tanto per i soldi che si possono comprare l'onesta, ma quanto per quei 100 000 dossier in mano agli scagnozzi di "sisde e sismi". Lei a quei dossier ha gia' fatto un accenno, che ne direbbe se buttasse una granata su "FARSOPOLI e lo scudetto degli onesti...Perche' siamo certi che lei SA come stanno realmente le cose. Le aggiungo un suo ONESTO intervento su calciopoli datato:  7 luglio 2006. Con l'augurio di una sua netta vittoria, sia per Lei personalmente, che per il cento sinistra, la saluto cordialmente e FORZA PISAPIA!!!

Navelino Arriosa
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7 luglio 2006, Avv. Giuliano Piapia: "Non si fa pulizia con questo giudizio sommario"

Pisapia, ex deputato prc ora alla guida della commissione di riforma del codice penale:
"assente il contraddittorio. Il diritto di difesa è solo virtuale".

ROMA – L’avvocato Giuliano Pisapia, ex deputato di Rifondazione comunista chiamato ora al ministero della Giustizia per guidare la commissione di riforma del Codice penale. Codice della giustizia sportiva alla mano, il professor Pisapia prova a ragionare sulla procedura osservata davanti alla Caf (Commissione d’appello federale) che in questo caso opera come tribunale di primo grado in quanto c’è il coinvolgimento di dirigenti federali:
"Leggo l’articolo 37 del codice: “Il dibattimento si svolge il contraddittorio tra la procura federale e le parti… Al termine del dibattimento il rappresentante della procura formula le proprie richieste”. Bene, qui il dibattimento non c’è stato. Perché il dibattimento è il luogo dove si verifica la tesi accusatoria e si forma la prova.".

Ecco, dopo anni e anni di processi sportivi condotti in questo modo ora ci si rende conto di alcune asimmetrie. Spiega ancora Pisapia:
Anche per i giudici più imparziali e più autorevoli – come quelli scelti in questo caso – è ben difficile arrivare a una sentenza equa se il loro giudizio, come sta avvenendo in questo processo, si basa solo sugli atti della pubblica accusa.".

E allora, analizziamolo questo fascicolo della pubblica accusa:
"sono gli atti dell’ufficio indagini della Figc, direi la “polizia giudiziaria” del dottor Borrelli, e gli atti inviati dalle procure della Repubblica.".

E anche sulle carte che arrivano dalla magistratura ordinaria, insiste Pisapia":
"non c’è stata la possibilità di intervento della difesa: e tutto ciò esclude un giudizio equo in quanto non c’è neanche la possibilità di invertire l’onere della prova. In altre parole, davanti alle tesi dell’accusa, gli incolpati non hanno la possibilità diprovare la inattendibilità o la non veridicità o l’inconsistenza o gli elementi di incertezza contenuti in quegli atti.". Ecco, tutto questo succede "nonostante l’articolo 37 parla di contraddittorio tra la procura e le parti".

Detto questo, l’avvocato Pisapia, che vive e lavora a Milano, ci tiene a sottolineare un elemento di costume:
"Dico queste cose in quanto credo fortemente che si possa arrivare a una sentenza giusta e equa, e a punire i responsabili di fatti realmente gravi sotto il profilo sportivo, solo se rispettano le regole e si rende effettivo e non solo virtuale il diritto di difesa e non si incerte l’onere della prova. Questa lunga premessa tecnica, per dire che qui non ci deve andare di mezzo il colore del tifo calcistico: Lo dico io che sono dell’Inter e cioè una persona che avrebbe in teoria un interesse alla conferma delle tesi dell’accusa".

Sperando dunque in un derby a Milano anche nel prossimo campionato, il nerazzurro Pisapia tende la mano al popolo del Milan, e perché no, all’avversario politico Silvio Berlusconi che pure ha fronteggiato come avvocato di parte civile nell’interminabile processo Sme:
"Non è così che si fa pulizia del marciume diffuso. Lo si fa solo creando una situazione per cui tutti i tifosi, di qualsiasi squadra siano, alla fine del processo non possano recriminare che vi sia stato un giudizio sommario in cui sono stati lesi i diritti della difesa".

Tutta questa velocità impressa al dibattimento è dovuta anche a un fatto extraprocessuale: ovvero la fretta di compilare i calendari. Ma qui, osserva Pisapia: <<
"tanta premura porta dei problemi seri e parlo delle intercettazioni telefoniche: in un processo normale quanto meno si verifica, con tanto di perizia, la correttezza delle trascrizioni dei brogliacci fatta dalla polizia giudiziaria. E molto spesso capita che una parola venga equivocata… E quella può essere una parola decisiva per una assoluzione o una condanna". Martirano Dino - Corriere della Sera (7 luglio 2006)
                                     MorattOpoli: I TRE FARABUTTI DI FarsOpoli

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