mercoledì, giugno 22, 2011

CON MOGGI FINO ALLA FINE

        Antonio Corsa
«Moggi è stato radiato». «E’ finita». «Ha perso».

Questi i tre messaggi più frequenti che ho ricevuto da parte di amici,  conoscenti e appassionati lettori del blog a seguito della pubblicazione della sentenza della Commissione Disciplinare che ha sancito nero su bianco la preclusione “a vita” di Moggi, Giraudo e Mazzini. Preclusione che, specie nel caso dell’ex Direttore Generale bianconero, significa impossibilità di tornare ad esercitare la propria professione (e qualche giudice prima o poi ci tornerà, su questo concetto…).

Cinquantanove (lo scrivo a lettere, come negli assegni, e non capite male…) mesi dopo le sentenze del 2006 e ad uno dal traguardo, la veloce giustizia sportiva ha finalmente raggiunto il suo scopo: toglierlo di mezzo, per poter finalmente brindare al “nuovo” calcio finalmente pulito (non è vero?).

«Moggi è stato radiato», quindi. Vero. Anzi, no.

Perché Calciopoli ne ha radiate tante di persone, ma non ancora Moggi. Ha “radiato” la credibilità di gente fino ad allora stimata e che, il motivo aggiungetecelo voi, ha deciso di offrire in quell’estate infausta il peggio di sé: il prof. Guido ROSSI (poi passato a Telecom e Fiat, non prima comunque di essersi scelto come vice il figlio dell’avv. NICOLETTI, legale di fiducia di Angelo Moratti negli anni ‘60), l’uomo di Stato dott. Francesco Saverio BORRELLI (ancora in Figc), il suo vice Maurizio D’ANDREA (ora n. 3 di Telecom, avendo preso il posto di Tavaroli), il prof. Cesare RUPERTO, dimessosi poco dopo le sentenze (per lui basti ricordare le parole della buonanima di Cossiga..), Piero SANDULLI (ancora in Figc), il procuratore “radiateli tutti” Stefano PALAZZI, promosso da DE LISE e Borrelli a “superprocuratore” (e, pare, recentemente rinnovato), il ten. col. dei Carabinieri Attilio AURICCHIO (neo capo del gabinetto del sindaco di Napoli), il pm di Napoli Giuseppe NARDUCCI (attualmente in aspettativa poiché neoassessore della giunta De Magistris), il procuratore LEPORE, accusato dalla Casoria di aver fatto pressioni sul presidente del tribunale per farla astenere dal processo, il dott. Sergio ARTICO, presidente della Commissione Nazionale che ha disposto la radiazione di Moggi & co. (forse per lui si tratterà dell’ultima sentenza della carriera in Figc: chiusura col botto…) e potrei continuare per altre pagine (ad esempio citando, uno su tutti, il dott. PALAMARA, pm nel processo Gea e grande accusatore di Moggi e della presunta – e smentita – associazione a delinquere, divenuto presidente dell’ANM).

Il calcio e le istituzioni hanno lanciato dei messaggi chiari, inequivocabili, premiando chiunque abbia contribuito a costruire quelle sentenze (e “salvando” da radiazione i vari PREZIOSI, SABATINI, DAL CIN). Qualora ancora non fosse chiaro il motivo, ci ha pensato Giuliano Tavaroli in un fuori onda da Ravezzani: «Luciano Moggi non ha capito di essersi messo contro MONTEZEMOLO (.., ndr), Moratti, Tronchetti Provera, Berlusconi e pure i Della Valle». I potenti d’Italia e, si sa, quando ti metti contro questa gente «non hai alcuna possibilità di vincere».

Aggiungiamoci i giornalisti, che dal potere sono sempre, come dire… “affascinati”, e il quadro è quasi completo.

Quasi perché, non li ho dimenticati, i veri “radiati a vita” da Calciopoli, è bene che sia chiaro perché i giornali non ne parlano ma lo sappiamo tutti, sono i fratelli Elkann, Montezemolo & co., gente che con la morte dell’Avvocato prima e del dott. Umberto poi, è sicuramente diventata più ricca ma, al tempo stesso, ha guadagnato “a vita” il disprezzo da parte della tifoseria “vera” della Juventus, da loro distrutta.

Radiati Moggi e Giraudo, dicevate? Suvvia, mi viene da ridere (altro che BLANC e BALDINI…). Semmai sono gli unici riabilitati in questo… “mare”. Specie il primo.

Anzi, il primo.

«E’ finita», mi avete inoltre scritto.

Per dirla alla Enzo Ricchiuti.. “E chi lo dice?”. Lo ha detto la Commissione di primo grado. Lo diranno probabilmente anche in appello (in teoria l’hanno già detto, ma lasciamo perdere..), poi toccherà all’Alta Corte del Coni. «E poi si vedrà», dice Moggi. Perché «qualcuno pagherà», eccome se pagherà!

Moggi «Ha perso», la sintesi finale.

E no, non sono d’accordo. Questo signore è da ammirare, altro che mostro. Poteva starsene alle Bahamas, con tutti i soldi che ha. Poteva mandare tutti a fanculo e godersi il mare cristallino e il fresco all’ombra delle palme. E invece ha deciso di lottare, di vendere cara la pelle. E di pagare, tanto. In termini di immagine (più fai rumore e più ti attaccano: vedi Giraudo, quasi rimpianto da Ruggiero Palombo), di salute, di stress, di soldi. Soldi, già: li ha pagati lui i cd con le intercettazioni, di tasca sua. Ed è a lui che dobbiamo dire grazie se al bar possiamo zittire gli interisti citando la 544 o se possiamo chiedere a gran voce una revisione ex art. 39 delle sentenze del 2006 (parentesi: può farlo pure Moggi, tranquilli…). Costano, infine, anche gli avvocati, specie quelli presenti ad ogni udienza, senza sostituti a scaldare il posto e fare numero.

E’ per questo che, mentre qualcuno già prova a defilarsi, ribadisco forte e con orgoglio il mio schieramento. Ora.Con Moggi, fino alla fine.

fonte: uccellinodidelpiero.com

inviato da Federico

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