lunedì, maggio 07, 2012

Il Presidente Andrea Agnelli: «Lo Scudetto dell’orgoglio»

                                                                   ORGOGLIO JUVENTUS

Dopo la gioia di Antonio Conte, di tutti i giocatori e di Giuseppe Marotta, è la volta di Andrea Agnelli. Per commentare lo Scudetto, il suo primo alla guida della Juventus, il Presidente ha aspettato il giorno dopo il trionfo di Trieste. L’ha fatto a Milano, dalla sede della Lega Serie A. Parole dette a freddo, dopo una notte di festa, ma non meno significative.

Orgoglio bianconero. «Questo è un momento di estremo orgoglio per tutti gli juventini. L’orgoglio ritrovato e questa è la cosa che mi ha reso più felice. È stato bello ieri sera essere a casa davanti alla tv e vedere cosa succedeva a Torino, a Roma e Milano, è stata un’emozione. Ma soprattutto il frutto di due anni di lavoro da parte di tutti, di una società che si è rinnovata, a livello di dirigenza e di staff tecnico, con un azionista che ci è sempre stato vicino. È stato un percorso tortuoso, ma gli investimenti hanno dato i loro frutti».

Conte il nostro condottiero. «Antonio ci ha dato quel qualcosa in più, è stato l’acceleratore del progetto, il nostro capitano, il nostro condottiero. Ha portato sul campo quello che io dico in sede quotidianamente. È sicuramente unoprincipali artefici di questo successo, ma non dimentichiamo il lavoro di Marotta, Paratici, Gianni Rossi, Nedved, dell'area commerciale che sta tornando ad avere buoni risultati. Il lavoro di una società che ha ritrovato il suo orgoglio, nella maniera che le è più naturale, cioè vincendo».

Complimenti al Cagliari. «Ieri tutte le squadre hanno giocato per fare risultato. Devo fare i complimenti al Cagliari perché ha affrontato la gara con una grande intensità. La vittoria di ieri è stata la chiusura di un cerchio fatto di 37 partite senza mai perdere, con la miglior difesa. Ripartiamo guardando a noi stessi, siamo tornati a vincere e siamo dove vogliamo essere».

30 Scudetti. «Gli Scudetti vinti sul campo sono sicuramente 30 e nessuno ce li può togliere. Se guardo anche alle attività giudiziarie, da Napoli hanno detto che non è stato alterato il campionato 2004/05 e quello 2005/06 non è neanche stato investigato. La Juventus continua a battersi per avere la parità di trattamento, nella giustizia sportiva, nella giustizia ordinaria e nell'ambito della nostra vita. La parità di trattamento è un tema caro alla società tutta. Le tre stelle sulla maglia? I nostri tifosi avranno delle belle sorprese».

Del Piero come Boniperti e Platini. «Quando ha smesso di giocare, Conte ha passato la fascia di capitano a Del Piero. Di Alessandro potrei parlare a lungo, delle qualità come persona e come giocatore. Tre giocatori possono dire di essere simbolo per la Juventus, sono Boniperti, Platini e appunto Del Piero. Ci sarà sempre gratitudine da parte mia e di tutti i tifosi. C’è ancora la finale di Coppa Italia da giocare, riuscisse a chiudere con due trofei per Del Piero sarebbe un’apoteosi».

Juventus.com - 7 maggio 2012

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