25 Febbraio 2012 GalliKula urla a Conte: Questa te la faccio Pagare!
Antonio La Rosa: L’amarezza di uno juventino catanese
Ho scritto in passato che questa partita è stata (perché non lo sarà più in avvenire) per chi tifa per i colori bianconeri, ma vive alle falde dell’Etna, una sorta di partita della sofferenza, non essere proprio completamente euforici della vittoria dei colori bianconeri, o non essere proprio troppo delusi da un eventuale insuccesso; posso pure dirvi che più di metà dello stadio, quando si gioca questa gara, è di cuore bianconero, anche se possibilmente urla “Forza Catania” in curva.
Catania in A, dopo decenni di annate buie del calcio siciliano, tra C1, radiazioni, campionati dilettantistici, arrivo di pionieri (si fa per dire) alla Gaucci, campionati altalenanti di B, ha significato per tutti noi non solo il ritorno nel calcio che conta, ma anche la possibilità di seguirlo “da casa”, di poter anche vedere i bianconeri qui, dopo anni di costrizione a seguirli da Reggio Calabria in su.
Ha pure significato rabbia quando, ad esempio, la squadra veniva massacrata da Farina in un famigerato Catania – Inter 0 – 2, o quando all’Olimpico di Roma, i padroni di casa riuscivano a capovolgere il risultato nel finale con due reti irregolari, o quando al Milan, per farlo pareggiare in casa, gli concedevano un rigore perché un cross rasoterra colpiva un difensore etneo a terra, e dunque si riteneva mani punibile quello; insomma potrei raccontarne di episodi del genere, subiti dai catanesi contro altri avversari. Mai con la Juventus però.
Anzi, ricordo sempre gare o senza errori arbitrali di rilievo, o con evidenti errori a favore degli etnei, quali l’espulsione di Iaquinta dopo 10’ (gara vinta dalla Juventus in inferiorità numerica), o il gol non visto di Quagliarella, ancor più netto e visibile di quello reso celebre, dai media filomilanisti, di Muntari, e con la Juventus sempre vittoriosa alla fine; potrei pure ricordare la punizione ripetuta di Lodi, al 49’ della ripresa, che diede loro il pareggio e a noi l’esclusione dalle posizioni per l’Europa.
Quindi mi pare evidente che, con precedenti del genere, ed un ambiente dal cuore “misto”, come sanno bene in casa rossazzurra, le sortite deliranti del presidente etneo Pulvirenti sono sembrate davvero fuori luogo nei toni e nei contenuti, forse anche opportunamente “suggerite”: e lo dico perché, negli anni scorsi, mai questo signore si era scatenato in aggressioni del genere contro altre società, sicuramente influenti, per episodi non meno gravi.
Intendiamoci, lamentarsi dell’errore arbitrale ci sta, chiedere rispetto in quanto società piccola che deve lottare per rimanere in A, ci sta pure, ma arrivare ad una ferocia di toni come quella del dopo partita, e proseguita a reti unificate anche il giorno dopo, lascia davvero stupiti.
Vedete, da “dietrologo” quale credo di essere, non ritengo che certi comportamenti siano casuali o frutto di un momento di ira, se posti in essere da dirigenti che, avendo esperienze non solo nel calcio, ma anche nel mondo degli affari, deve mantenere sempre freddezza e lucidità.
Fateci caso: dopo Milan – Juventus, che per certi aspetti è il giro di boa di un atteggiamento che, se pur ostile anche in precedenza, non era mai arrivato a punte di violenza tipo estate 1998 o estate 2006, è iniziato un crescendo “raveliano”, che però ha visto sempre soggetti diversi, rendersi protagonisti
-Dapprima Carobbio, per colpire Conte;
-poi Masiello, per colpire Pepe e Bonucci;
-quindi i giornali che pubblicano la bufala sulla tabaccheria di Parma, per colpire Buffon;
-Mediaset che alza i toni, con il solito ineffabile zilianipaolo e cricca similare;
- prosegue il cinepanettonaro e la sua corte dei miracoli, per la finale di supercoppa;
-poi ancora Della Valle, che rianima la mai sopita rivalità della sua squadretta di provincia con i bianconeri;
-a Roma arriva (e non so se per libera scelta societaria, qualcosa mi fa supporre di no), Zeman che subito comincia a dedicarsi alle polemiche antijuventine trascurando il suo compito principale, allenare la Roma;
-prima di Juventus – Napoli viene creato ad arte un clima incandescente, che ricorderete bene tutti, ora Pulvirenti che sclera, e, notizia di stasera, c’era già un clima intimidatorio verso la dirigenza juventina (in tribuna A, ossia quella vip), prima ancora degli episodi controversi.
E siamo nella settimana prima di Juventus – Inter.
Orbene, se prendete tutti gli episodi singolarmente, possono sembrare cose del tutto autonome e distinte l’una dall’altra; ma se li vedete in unico contesto, magari poi ripensate che questa estate il presidente genoano, controllato dal Milan tramite la società satellite Infront Italy (della quale vi ho parlato settimane fa), ha creato una polemica ad arte con la Juventus per la vicenda Destro, finito alla Roma, anche su accordo del presidente del Siena, il giorno prima dei deferimenti di Palazzi, e del proscioglimento proprio di Mezzaroma, penso che non occorra essere esperti di strategia militare per notare che sono episodi che assomigliano molto alla “guerriglia”, colpire il nemico con azioni isolate e rapide, compiute da gruppi ristretti e separati, per logorarlo prima dello scontro con il grosso delle forze, le quali rimangono nascoste fino al momento giusto.
Come dire, sono troppe le vicende, troppo distanti apparentemente l’una dall’altra, e compiute da soggetti che a ben vedere non avrebbero, attualmente, ragione di astio o di scontro con la società bianconera, se non per finalità diverse da quelle che vengono mostrate, e non sto qui a dilungarmi: mi limito, solo per l’ultima vicenda di ieri, a rilevare che non c’è ragione alcuna per il Catania calcio, di polemizzare con la Juventus, quando, visti i precedenti, ha spesso anche avuto momenti di decisioni a favore in vari precedenti.
E’ normale, secondo voi, che contemporaneamente tutti questi soggetti scoprano di avere buone ragioni di antijuventinismo?
E non è strano che siano misteriosamente silenti proprio quelle che hanno ragioni di vero scontro, astio, rivalità storica, siano defilati?
Come dire, ho la sensazione che alcuni soggetti del mondo pallonaro nostrano, si siano incaricati di fare il lavoro sporco per conto di qualcuno.
Noi juventini siamo stati storicamente abituati a rivalità contingenti, con le milanesi, con la Roma in un certo periodo, ma di norma non era mai accaduto, neppure nel 1998 o nel 2006, che tutti si fossero scoperti antijuventini.
E che proprio in una città dove il bianconero è di casa fin dai tempi di Pietro Anastasi, esploda prima una ostilità mai manifestatasi verso i dirigenti juventini, e poi con ripetute dichiarazioni, puntualmente riprese dai soliti noti ed enfatizzate dai soliti impostori, mi fa supporre che la cosa parta da lontano, dalla conquista imprevista e forse "inopportuna" di uno scudetto che doveva andare altrove, secondo certi disegni.
E fu così che il calcio pulito, gli arbitri che sbagliano in buona fede, gli errori si compensano, divenne nuovamente il calcio marcio, della Juve che intrallazza, degli scudetti decisi da oscuri complotti, e via di seguito.
Chiudo questa parte, dicendo due cose:
- da ieri la squadra a strisce rossazzurre che gioca a Catania, per me e per molti juventini etnei, sarà da considerare come le altre;
- qualche amico tifoso rossazzurro, in buona fede, mi ha sfidato a manifestare o meno la mia solidarietà verso la squadra siciliana e il suo presidente, per
dare prova di mia vera sicilianità.
Bene, la mia sicilianità credo di doverla dimostrare, esprimendo massima solidarietà e vicinanza ai lavoratori Wind Jet, che hanno perso il loro lavoro, per il crack della azienda di Pulvirenti presidente del Catania calcio. - juworld.net - JUWORLD.NET - 29 - 10 - 2012
La Mafia di Berlusconia -Bruzi-Longobardi-Siculi
come fai ha dire di essere catanese???se non capisci che il catania è una rivalsa ed un orgoglio per tutti i veri catanesi non abbiamo altro torino è la tua juve ha sempre avuto tutti gli agi italiani io ho abitato a torino è so come odiano i meridionali perciò rifletti bene su ciò che scrivi
RispondiElimina