giovedì, febbraio 06, 2014

E', SI DEVE ANCORA SENTIRE I DIFFAMATORI DI PROFESSIONE (i giornalisti!) PARLARE DI IMBROGLI DI MOGGI... GENTAGLIA IPOCRITA! FARABUTTI DI RAZZA!!! LI MORTACCI VOSTRI...NESSUNO ESCLUSO!!! DIRE CHE SIETE FETIDI, E' FARVI UN COMPLIMENTO! MERITERESTE TUTTI DI ESSERE CALATI TESTA IN GIU' DENTRO UN LETAMAIO LIQUIDO E LASCIATI ASFISSIARE!

"facchetti a bergamo" 12 partite, 4-4-4...e diglielo che e' determinante domani...

       la Repubblica.it 2005-05-13 Zola-Martins, tutto in un minuto ma  il Cagliari contesta l' arbitro

CAGLIARI - La solita magia di Gianfranco Zola. Il solito gol di Obafemi Martins. E i soliti errori arbitrali, perché ancora non si è capito se le regole esistono e sono mal interpretate, oppure se non esistono affatto e allora l' interpretazione è libera e allora vale tutto. In ogni caso Cagliari-Inter, semifinale di andata di Coppa Italia, finisce 1-1, rimandando ogni verdetto al ritorno di mercoledì prossimo a Milano.

La sfida del S. Elia, per lo più noiosa, ha comunque dimostrato che a questo punto della stagione energie e lucidità sono al lumicino, che la maggior parte degli atleti - e degli arbitri - avrebbe bisogno di vacanze, subito, e che per il bel calcio bisognerebbe darsi appuntamento a settembre senza starci a pensare troppo.

L' Inter danza da subito nella trequarti avversaria con l' intento di schiacciare l' avversario e impedirgli anche la fase di rilancio, quella più temibile. Ma il ritmo nerazzurro non è sufficiente ad aprire varchi per Adriano e Martins: le tre linee ben raccolte in non più di trenta metri di campo, il Cagliari mostra di conoscere benissimo l' arte della chiusura degli spazi.

L' Inter avrebbe bisogno di aria sulle fasce, perché al centro il via vai è peggio di un bazar all' ora di punta, ma Karagounis e Kily trovano adeguata resistenza in Agostini e Alvarez. La supremazia dell' Inter è così più che altro teorica, mentre quando il Cagliari prova a distendersi si capisce che per l' Inter sarebbero dolori.

Sarebbero, perché Zola, cui spetterebbe il suggerimento per le corse laterali di Esposito e Langella, non trova il tempo per le sue giocate. Ma in un paio di occasioni le volate di Esposito (8' e 23' ) mettono a nudo i limiti di Materazzi, che chissà perché Mancini ha deciso di schierare sulla fascia: gli oltre 20 centimetri di differenza col rivale costringono l' interista ad apprensioni continue e a una miriade di falli da tergo per impedire all' avversario di girarsi, infatti Materazzi verrà ammonito sul finire del primo tempo.

Langella invece, contro J. Zanetti (alla partita ufficiale numero 450 in nerazzurro) trova un solo vero spunto (15' ) su cui la difesa nerazzurra salva in affanno. Per uscire dallo stallo, l' Inter si affida alle conclusioni di Mihajlovic dalla distanza (una da 45 metri impegnerà Brunner per la prima volta al 28' ) oppure ad Adriano, che a un certo punto, visto che non arriva un pallone che è uno, va a prenderselo a centrocampo e prova a spostarlo in avanti da solo: due volte assisterà Veron e Martins, ma le conclusioni saranno sciagurate (33' e 39' ), una volta andrà lui al tiro da fuori (34' ) alto di poco.

La gara si sblocca nella ripresa, in coincidenza con la ritrovata verve di Zola. Al 4' Carini combina un pasticciaccio su un pallone innocuo che arriva da metà campo, toccandolo con le mani un metro fuori dall' area praticamente senza avversari davanti: Bertini dovrebbe espellerlo ma lo ammonisce soltanto (eppure la regola parlerebbe chiaro), falsando così il prosieguo della partita.

Alla fine il presidente Cellino dirà: «Si vede che devono far vincere qualcosa all' Inter. A questo punto non so se serva andare a San Siro la prossima settimana».

Comunque all' ingiustizia rimedia subito Zola: il suo destro su punizione dai 17 metri è un buffetto dolcissimo al pallone che si addormenta in rete sotto l' incrocio alla destra di Carini.

L' Inter pareggia subito: corner, mischia nell' area piccola, palla che rimbalza dal braccio di Cambiasso al destro di Martins che è rapidissimo a deviare in rete per il suo ventunesimo gol stagionale, ma anche qui Bertini sbaglia perché il tocco di Cambiasso è irregolare.

La sfida si accende, con il pubblico di Cagliari e la sua squadra a sentirsi defraudati di qualcosa. Ma non succederà niente: la stanchezza avvolge tutti i protagonisti, e nel finale ci sono solo errori di misura, fischi del pubblico e tanta voglia di finire sotto la doccia. - Arbitro: Bertini 4. Andrea Sorrentino 13 maggio 2005

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/05/13/zola-martins-tutto-in-un-minuto-ma-il.html
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DOPO PARTITA, BERTINI TELEFONA AL DESIGNATORE BERGAMO:
Bertini a bergamo: facchetti all'inizio della partita e venuto nello spogliatoio con quel fare...questa e la 13cesima partita...e' non e' stato piacevole...non e' stato piacevole...
"de santis a facchetti": "vedo che ti interEssi di arbitri...."

IL CORRUTTORE facchetti, TELEFONA AL CORRUTTIBILE DESANTIS CHE E IN ATTESA DI ARBITRARE UNA PARTITA TRA DUE SQUADRE NAZIONALI, E' PER INFLUENZARLO GLI DICE CHE IL "SUO AMICO", IL CORROTTO DIRIGENTE UEFA E FIFA WALTER GAG, GLI PORTERA' I SUOI SALUTI...CAPITO IL DISONESTO BRINDELLONE? COME SI DAVA IMPORTANZA IL FARABUTTO?!!! 

 

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