martedì, dicembre 29, 2020

DELLA TORTA-FIGC DELLA CAPITALE (milano) DELLE MAFIE A RETI UNIFICATE, IL CIRCONDARIO (napoli) DELLA CAMORRA NE RECLAMA UN PEZZO CON ATTENTATI NELL'OMBRA

 TUTTI GLI UOMINI DEL (NUOVO) DELINQUENTE
 
Come avevo promesso, dopo avere fatto le mie opportune verifiche sia della autenticità del personaggio che mi aveva fornito certe indicazioni e notizie, sia della attendibilità di quanto da egli dettomi, da oggi vi inizierò il racconto i retroscena di vicende che si stanno verificando in questo periodo, e quali siano probabilmente i disegni che alcun soggetti vorrebbero realizzare, per prendere il totale controllo del nostro calcio, ripetendo in maniera ancora più radicale e sciagurata, quanto accaduto nel 2006.
Intendiamoci, stavolta l’obiettivo non sembra essere quello di ridimensionare fortemente una società a danno di un’altra, magari con processi farsa: stavolta le modalità sono più raffinate, ben sapendosi che una seconda farsopoli è improponibile, mentre più agevole è mettere all’angolo chi è contro, ridimensionare o rendere difficile la vita a chi è vincente (leggasi Juventus) e andare oltre un semplice quinquennio di dominio di cartone come fu per l’Inter morattiana.
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Anche stavolta, come mi accadde nel 2006, ho avuto delle importanti imbeccate da parte di qualcuno che in questo mondo ci vive e ne conosce meglio di noi storie personali, vicende, retroscena, intrecci vari, che naturalmente da parte di chi come me e come voi tutti, segue il calcio per passione e non per professione.
 
E come comprenderete, essendo informazioni e rivelazioni “riservate”, non posso fare nomi, quindi come nel mio precedente “Tutti gli uomini del delinquente”, chiamerò l’informatore “Gola Profonda 2”.
Come detto, a seguito dell’articolo pubblicato dopo Juventus – Fiorentina, giornata grottesca iniziata con la sentenza del Collegio Arbitrale del CONI, su Juventus – Napoli, ho ricevuto moltissime mail, una di queste, che vi riproduco, mi colpì, soprattutto per chi la firmava:
Eccovela:

“Buongiorno a lei, sono rimasto sorpreso dal suo articolo pubblicato ieri sera.
Ma non per quanto scrive, bensì perché non vedo nelle sue parole una lucida visione di quanto sta accadendo e potrebbe accadere: eppure lei è la stessa persona che nel 2006, senza esserne ancora a conoscenza, anticipò cosa ci poteva essere dietro la vicenda denominata “Calciopoli”, gli interessi economici e gli intrecci trasversali tra personaggi appartenenti ai poteri forti economici del Paese.
Eppure, certe cose ad un attento osservatore come lei, non dovrebbero sfuggire.
Concludo dicendole: ricordo che lei, in una serie di articoli pubblicati sul sito Juworld.net, venne invitato a “seguire il denaro”, in relazione alla vicenda Calciopoli e Scommessopoli 2012, che coinvolse Antonio Conte.
Le do una dritta, e vedremo che ci arriverà facile, questa volta oltre a seguire il denaro, segua pure la sete di potere, che deriva da ambienti in cui da sempre vige il famoso detto “cumannà è meglio ca f…re” Cordiali saluti”
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Anche stavolta una firma che temevo fosse un tentativo di qualcuno di spacciarsi per qualche altro, ho risposto invitando l’interlocutore intanto a darmi una conferma della sua identità e se era disposto a spiegarmi quanto scrittomi, magari dandomi delle chiavi di lettura che a me sfuggivano: così quando il personaggio mi ha ulteriormente replicato, visto che siamo in tempi di lockdown, e dunque non lo potevo invitare nel solito ristorantino della grande città ove mi ero incontrato due volte con il precedente “Gola Profonda 1”, gli ho chiesto se disposto ad una conferenza audio – video per parlare dell’argomento ed avere io quei ragguagli e quelle chiavi di lettura necessarie.
Ne è scaturita una lunga conversazione che vi trascrivo in maniera sostanzialmente riassuntiva ma fedele, dove G sta per “Gola Profonda 2” ed A sta per chi vi scrive:

G – adesso, dopo avere avuto la conferma della mia identità, mi dica pure cosa vuole sapere, anche se la avverto che qualcosa di riservatissimo o che potrebbe farmi riconoscere, dovrò necessariamente tacerla.
A – molto bene. Le chiedo però, almeno, se qualcosa non potrà rivelarla, almeno non mi metta fuori strada e se per caso io capisco di cosa si tratta, per qualche dettaglio, non me lo neghi.

G – vedremo. Quindi tornando al sodo, si aspettava o no la sentenza del Collegio di Garanzia del CONI? 
A – più che aspettarmela, la temevo. Perché per mia esperienza, in Italia le normative esistono e dovrebbero essere uguali per tutti, ma le deroghe ci sono sempre per chi ha amicizie importanti e influenze.

G – ecco una lettura superficiale che non è da lei. In Italia nulla è casuale, se uno ha la perfetta visione della situazione e dei legami attorno al mondo dello sport e del calcio. Questo esito era ancora più certo e scontato dell’esito di Calciopoli, il fatto che lei temesse, dimostra che lei non è stato affatto attento.  
A – vede, io non sono persona che vive e lavora in questo mondo, amo il calcio e la Juventus, per mio diletto scrivo di calcio, cerco di stare attento anche a ciò che lo circonda, ma devo privilegiare la mia attività e le mie cose, quindi mi possono sfuggire particolari più o meno importanti e non capire appieno certi fenomeni.

G – ad esempio le è sfuggito la incredibile passività della società bianconera, non si è costituita nel giudizio in prima istanza, non si è costituita in sede di appello, neppure a parlarne in sede di Collegio Arbitrale. Se lo è chiesto il perché?
A – diciamo che, conoscendosi come operano i nostri media, una resistenza anche in sede giudiziale, sarebbe stata ulteriore benzina sul fuoco delle ormai deliranti aggressioni e polemiche a senso unico provenienti da Napoli. Piuttosto, possiamo darci del tu, mi trovo male a discutere in maniera così formale.

G – certamente. La tua lettura è anche comprensibile ma non è quella più veritiera: Andrea Agnelli non è persona che combatte battaglie perdute in partenza. Dovresti saperlo ormai.
A – intendi dire che sapeva già come sarebbe finita?

G – intendo dire che Agnelli non ha voluto intromettersi un una guerra che non era la sua, ma nella quale poteva essere usato da uno dei contendenti, anche se poi i media hanno voluto descrivere la vicenda come una guerra tra Juventus e Napoli, trattandosi invece di una guerra tra De Laurentiis e la FIGC, Gravina in particolare.
A – mi stai dicendo che la partita non disputata Juventus – Napoli è stato il pretesto allora.

G – certamente. La guerra che De Laurentiis ha da tempo scatenato è su due fronti, uno più mediatico e banale, contro la Juventus, ma solo perché gli fa comodo, così ha media a suo favore, come noterai; ma quella vera è in federazione dove il presidente del Napoli lamenta di non essere stato trattato a dovere e dove rivendica maggiore potere, ridottosi a seguito del pensionamento di Pecoraro, che come sai , è stato spesso usato a fini non certamente compatibili con la giustizia sportiva.  (1 - continua)                                                                            https://www.juworld.net/articolo.asp?id=25127       (1)

                                                       https://www.juworld.net/articolo.asp?id=25128        (2)
                                                       https://www.juworld.net/articolo.asp?id=25130        (3)
                                                       https://www.juworld.net/articolo.asp?id=25131        (4)
                                                                                                  
                                                     

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