venerdì, novembre 02, 2012

Antonio La Rosa: Lettera a Guido Vaciago - Tuttospor


                                                                             
Lettera "cordialmente chiarificatrice"

Egregio Dott. Vaciago, o se mi permetti la confidenzialità, Caro Guido,
le famose 140 battute di twitter, come correttamente hai detto, non sono sufficienti per chiarire al meglio opinioni su certi argomenti, per cui occorre maggiore spazio, che un social network non consente.

Premetto che non ho mai ritenuto e non ritengo (sarebbe offensivo per te e per voi tutti della redazione), Tuttosport un quotidiano filo juventus, nè pretendo sia questo il ruolo, anzi, io credo alla stampa imparziale e obiettiva nel raccontare i fatti, dunque non voglio che giornali sportivi di qualsiasi tipo facciano lavoro di fiancheggiamento della mia squadra, finirebbero con il raccontarmi una realtà diversa e annebbiarmi la vista.

Ma purtroppo questo NON E’ IL METODO DEL NOSTRO GIORNALISMO, SPECIE QUELLO SPORTIVO, DATO CHE OGNI REDAZIONE DI QUOTIDIANO O DI EMITTENTE TELEVISIVA, SEMBRA COMPOSTA DA ULTRAS PESCATI NEI POSTI PEGGIORI DELLE TIFOSERIE LOCALI.

E dunque, siccome il grosso dell’informazione sportiva è tra Milano e Roma, le redazioni che contano sono fiancheggiatrici, quasi sempre, degli interessi delle società calcistiche milanesi e romane.

Ammetto pure che fino al 2006, tranne qualche caso isolato, al fogliaccio rosa milanese, o al Corriere di Trigoria-Formello-Castel Volturno, si cercava di mimetizzare, ogni tanto, il loro collateralismo alle società milanesi e romane; poi, partito l’ordine di dare addosso alla Juventus, questi giornali, Sky, Mediaset, Rai, sono soprattutto diventati bollettini di guerra antijuventina (ricordi il maggio - giugno 2006, si parlava solo di calciopoli, dimenticandosi che si eleggeva un Capo dello Stato e un nuovo governo?).

Orbene, in questo contesto di ostilità aprioristica verso la Juventus, Tuttosport è stato visto da noi juventini come l’unico organo di informazione che potesse quantomeno raccontare una versione diversa dei fatti, senza piegarsi al pensiero unico imperante di Sua Santità Rossi Guido e dei conclave di congiurati che l’aveva nominato commissario FIGC.

Opera che è stata spesso fatta in maniera proficua, il racconto del processo di Napoli, fatto da Tuttosport, ha consentito di conoscere anche ai non addetti, cosa davvero accadeva in quell’aula giudiziaria, e cosa veniva occultato dai vari Galdi, Mensurati, Foschini e soci.

Ma opera che spesso si è rivelata insufficiente, dato che, quando il fronte della disinformazione è così forte e capillare, si deve fare "controinformazione" in maniera ancor più incisiva, come dire "rompere" il muro di gomma che vuole imporci una verità preconfezionata. Ecco, quando sostengo che alle artiglierie pesanti degli altri, ci pare di vedere Tuttosport replicare con i temperini e quasi con timore, intendo proprio questo concetto.

Il titolo di lunedì mattina, in prima pagina, correttamente, racconta l’errore di Maggiani, ma minimizza quanto accaduto altrove, e dunque sembra allinearsi a quel pensiero unico, per cui unico vero scandalo della domenica è quello che ha coinvolto il Catania contro la solita Juventus.

Costava molto invece mettere in evidenza TUTTO QUANTO ERA SUCCESSO NELLA GIORNATA CALCISTICA?

E’ il limite, a mio giudizio, della stampa torinese, che vuole proporsi al lettore con criteri direi "anglosassoni", dimenticando però che siamo in Italia, dove spesso occorre urlare per farsi sentire, e soprattutto urlare più forte per tentare di far conoscere la verità che altri vogliono occultare.

Bene, in questo contesto, nessuno vi chiede di schierarvi, o di condurre guerre contro chiunque, le guerre, in questo caso, dovrebbe semmai deciderle e condurle la società Juventus, il suo canale tematico, e se non le fanno loro, ancor meno chi come Tuttosport non dipende e non deve dipendere da nessuno.

Ma cercare di non dimenticarvi che in fondo siete il quotidiano di riferimento di una tifoseria che non vuole più leggere e sopportare passivamente le imposture milanesi in salsa rosa, o condite con sugo all’amatriciana, e se il quotidiano diretto dal vostro ex direttore, milanese a Milano, torinese a Torino e romanista a Roma, parla di scandalo al cibali, perchè

Tuttosport non deve aprire con "Scandaloso al Meazza" con la foto del netto fuorigioco di Abate? o magari, la volta precedente, con il netto rigore negato proprio al Catania, che però stranamente non ha indignato Pulvirenti?

Non è guerra questa, al contrario, è far capire che se una cosa è scandalo a Catania, lo è pure a Napoli, a Roma, a Milano, a Firenze; o se dal 2006 il calcio è pulito, lo è anche adesso che non si vince a Milano.

Era questo che volevo rappresentarti, e chiederti: che Tuttosport cominci ad usare anche toni diciamo "forti", quando c’è la necessità di ristabilire la verità di fatti e correggere interpretazioni altrui distorte o faziose.

Ultima cosa: a suo tempo ti segnalai la vicenda Infront Italy, advisor della Lega Calcio per la vendita dei diritti televisivi del calcio in Italia e all’estero, prima all’epoca di Galliani, e successivamente con Beretta: società d’area Mediaset ben ramificata ovunque, oltre che società che gestisce il marketing e i diritti estero per competizioni diverse dal campionato, di (prendi nota) Milan, Lazio, Genoa, Cagliari e Palermo.

Fermo restando che non si comprende la necessità di un advisor, ti suggerisco di approfondire la storia, magari potresti anche scoprire il perchè l’informazione calcistica italiana viene fornita in un certo modo, e, tra le tante cose, il perchè mai nessuno pone domande scomode a Galliani ...
Cordialmente

JUWORLD.NET - 29.10.2012
http://www.juworld.net/articolo.asp?id=19307


1 commento:

Anonimo ha detto...

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