DANIELE AUTIERI
C’è però un dato oggettivo, nel senso alcuni di questi personaggi, con un daspo anche
da 15 anni parlavano con dei dirigenti di club.
GABRIELE GRAVINA – PRESIDENTE FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO
Le norme vietano alcune relazioni e ci sono degli organi competenti, nel momento in cui ci sono denunce o accertamenti di questo genere si procede.
GABRIELE GRAVINA – PRESIDENTE FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO
Le norme vietano alcune relazioni e ci sono degli organi competenti, nel momento in cui
ci sono denunce o accertamenti di questo genere si procede.
DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO
L’11 marzo scorso un avvocato cassazionista di Matera invia una PEC alla Federcalcio
citando le anomalie rivelate dalla precedente inchiesta di Report e chiedendo notizie
sull’indagine sportiva. Federcalcio e procura federale non rispondono, allora l’avvocato
scrive al Ministro dello Sport Andrea Abodi e al Presidente del Coni, Giovanni Malagò.
La risposta arriva il 28 aprile scorso dal Coni con una pec dai contenuti rivelatori.
GIUSEPPE LAMASTRA – AVVOCATO
Praticamente inviano tramite PEC ma in formato Word questo documento che è un appunto per il signor Presidente del CONI.
DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO
Nell’appunto esclusivo che Report è adesso in grado di mostrarvi, vengono indicati i
soggetti nei confronti dei quali “sono apparsi emergere comportamenti lesivi delle
norme federali”. Tra questi, il vice presidente dell’Inter Zanetti, il commissario tecnico
Inzaghi, alcuni calciatori, i manager di Inter e Milan incaricati di tenere i rapporti con i
tifosi, e gli stessi club, FC Internazionale e AC Milan.
GIUSEPPE LAMASTRA – AVVOCATO
In data 3 aprile 2025 veniva notificata ai soggetti che saranno poi di seguito indicati la
comunicazione di conclusione delle indagini con intendimento di deferimento.
DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO
A quel punto il Coni non si ferma e il 30 aprile invia una nuova PEC all’avvocato Lamastra
e in conoscenza al Ministro Abodi all’interno della quale aggiunge un’altra notizia inedita:
la Procura Generale dello Sport avrebbe formalizzato l’accordo tra la procura federale e
i“soggetti incolpandi”. Un accordo che equivale a un patteggiamento che diverrà
operativo dopo che il Presidente Gravina avrà avuto a disposizione 15 giorni di tempo
per formulare le sue eventuali osservazioni.
GIUSEPPE LAMASTRA – AVVOCATO
Ci precisano con una successiva nota PEC del 30 aprile che in data 28 aprile 2025 la
Procura Generale dello Sport in esito alla formalizzazione dell'accordo tra i soggetti
incolpandi della Procura Federale non ha formulato osservazioni.
DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO
Il patteggiamento chiude la questione sportiva con pene irrisorie mentre la Procura di
Milano emette un nuovo ordine di arresto contro sette persone accusate di estorsione e
usura che suona come uno schiaffo nei confronti della Procura federale. Nella nuova
ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari di Milano Domenico
Santoro scrive: «È indubbio che tale vicenda rappresenti un significativo elemento di prova circa il rapporto intercorrente tra gli esponenti di spicco del direttivo della Curva
Nord, in questo caso rappresentati da Antonio Bellocco, e la società interista».
MARCO BELLINAZZO – GIORNALISTA IL SOLE 24 ORE
È evidente che oggi le società o i singoli tesserati si trovano a dover fronteggiare non
più i vecchi ultras, che potevano essere magari delinquenti di piccolo cabotaggio, ma
vere e proprie organizzazioni criminali. E allora è chiaro che esistono delle regole che
pongono dei muri tra i tesserati e questo mondo, ma questi muri oggi è sempre più difficile tenerli alzati.
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
Allora come può un club di calcio fermare o tentare di fermare l’infiltrazione della
criminalità organizzata, questo è un tema di grande attualità. Il quadro che è emerso
dall’indagine della procura di Milano è gravissimo, si è mossa anche la procura
sportiva ma con il solito passo felpato. Milan e Inter hanno patteggiato, il ct dell’Inter,
Simone Inzaghi, il giocatore dell’Inter Hakan Calhanoglu, sono stati puniti con una
giornata di squalifica, qualche decina di migliaia di euro per aver violato i requisiti di
lealtà, correttezza e probità, che si richiedono ai tesserati e per aver avuto rapporti
con quei gruppi e associazioni che non erano convenzionate con la società. Multa da
14.500 euro al vice presidente dell’Inter Javier Zanetti. Un po' più severa invece per
coloro che avevano avuto rapporti con la cricca ultrà criminale: 30 giorni di inibizioni
per Claudio Sala, responsabile della security dell’Inter, e per Massimiliano Silva, il
manager incaricato di avere i rapporti con la tifoseria dell’Inter, poi 30 giorni anche a
quello del Milan, Fabio Pansa. Nessun coinvolgimento per Beppe Marotta presidente
dell’Inter. Mentre invece chi ha chiesto di non patteggiare Davide Calabria l’ex il
giocatore del Milan, che è passato al Bologna, ecco verrà ascoltato dalla procura
sportiva, da Chiné, nei prossimi giorni. Ecco, insomma, i club hanno patteggiato
evitando rischi più, sanzioni più gravi e tutto si è potuto conoscere grazie a
quell’appunto che era stato preparato per il presidente del Coni Malagò di cui Report vi
ha fornito anche l’esclusiva. Insomma, la procura sportiva chiude il caso con un
buffetto sulla guancia, nonostante la Procura invece di Milano avesse sottolineato il
ruolo dei Club nel favorire gli affari criminali degli Ultrà che erano stati anche infiltrati
dalla ‘ndrangheta. ‘Ndrangheta che aveva messo gli occhi sugli affari dello stadio già da anni fa.
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
Allora l’inchiesta sulle curve di Milan e Inter, nel Duemila il comune di Milano e i club
Milan Inter insomma hanno la necessità di salvaguardare una fascia di rispetto, l’area
che è intorno allo stato, gestirla per garantire la sicurezza pubblica, viene costituita
una società, Milan Inter Stadio, M-I Stadio e dentro ci sono i manager degli stessi
club, proprio per la gestione di quell’area, solo che su quell’area c’è da tempo un
gruppo di venditori ambulanti che incassano centinaia di migliaia di euro quando ci
sono le partite e in occasione dei concerti vendendo gadget, insomma per il
merchandising, e quindi non se ne vogliono andare, allora iniziano una battaglia legale
che perdono, però alla fine si consorziano e trovano un accordo con questa società M-I
Stadio, pagano 800mila euro l’anno per rimanere lì a fare i loro affari, solo che il
piatto è talmente ricco che suscita l’appetito delle cricche criminali degli ultrà, e alla
fine c’è una sorta di spartizione che viene pensata a monte, al capo Ultrà Lucci del
Milan, viene il monopolio dello spaccio della droga, a quello dell’ Inter, Beretta e la sua
cricca, quello del merchandising Insomma, in entrambi sono infiltrati dalle famiglie di ‘ndrangheta che hanno messo gli occhi su quegli affari già da diverso tempo, ascoltate questi audio originali e inediti.
DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO
Gli affari vengono prima della fede calcistica, e sono l’anima del patto siglato tra il leader
della curva del Milan Luca Lucci, per cui la procura di Milano ha chiesto dieci anni di
reclusione, e quello della curva dell’Inter Andrea Beretta, oggi sotto processo per
l’omicidio del suo stesso socio in affari Antonio Bellocco, esponente dell’omonima
famiglia di ‘ndrangheta. Ucciso a coltellate nel parcheggio di una palestra (segue)
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