lunedì, maggio 15, 2006

Il ritorno del boemo...come nascondere l'ennesimo FALLIMENTO

ECCO PERCHE' ZEMAN CE L'HA TANTO CON JUVENTUS.
Per risalire alle origini di cotanto odio, e' necessario andare a ritroso nel tempo.
Forse non tutti sanno che zdenek zeman (il minuscolo e' voluto), e' il nipote di CESTMIR VYCPALEK (qui il maiuscolo e' d'obbligo), gia' calciatore dei bianconeri nella stagione 1946-47, quindi allenatore degli stessi nelle stagioni 71-72 e 72-73, con annessi scudetti conquistati. Da cio' si evince che zeman, frequentava spesso l'ambiente bianconero, e questo fece sì che ne divenne un tifoso appassionato (per sua stessa ammissione), sognando un giorno di poter ricalcare le impronte dello zio, e sedere sulla panchina della squadra piu' blasonata d'italia. Le premesse ci sono tutte, infatti zdenek diventa allenatore, e dopo alcune stagioni tra le categorie inferiori (tra alti e bassi), nel 1990-91, alla guida del Foggia, riporta la squadra pugliese in serie A dopo molte sagioni nelle categorie inferiori. Le caratteristiche principali di quel Foggia sono: la corsa, i rossoneri di Zeman non si fermano mai (solo allenamenti e vitamine???), e il gioco spregiudicatamente offensivo, e tant'è, che in due stagioni la squadra allenata dal boemo disputa due campionati piu' che dignitosi (correndo, correndo...). Nella stagione 93-94, nonostante il presidente Casillo ogni anno privi zeman dei suoi elemnti migliori (Signori, Baiano, Rambaudi...) per motivi di "cassa", la squadra tutta "allenamenti e vitamine", lotta per un posto in Europa, zeman ottiene sempre piu' consensi, e si comincia a parlare di una panchina importante. Durante tutta la stagione il nome di zeman è accostato a diverse squardre, tra tutte spicca la JUVENTUS, ormai intenzionata a chiudere il secondo ciclo del TRAP, e quindi intenta a guardarsi intorno, e tutto lascia presagire che il sogno d'infanzia di zdenek sia prossimo ad avverarsi. Ma non c'e' solo zeman nel mirino dei bianconeri, da qualche tempo infatti, i giornali iniziano a sussurrare anche il nome di un certo MARCELLO LIPPI, che in quell' anno siede sulla panchina del Napoli. E' un Napoli che inizia la sua stagione tra mille difficolta', rischiando addirittura di non iscriversi al massimo campionato per motivi economici, e con i tifosi che sono ancora freschi "orfani" di Diego Armando Maradona, che solo tre anni prima, aveva lasciato la citta' partenopea in cirostanze non proprio felici, ma questa e' un'altra storia. Fatto sta, che il Napoli di Marcello Lippi disputa una stagione al di sopra delle aspettative, arrivando anch'esso a sognare un posto in Europa. In pratica l'ironia della sorte ha messo entrambi gli allenatori a contendersi i medesimi traguardi: portare le rispettive squadre in Europa, e sedersi sulla panchina della Juventus. Già prima che si risolvesse la questione "europea", la Juventus con l'avvento della nuova dirigenza (Moggi, Giraudo e Bettega), fa la sua scelta per le stagioni a venire: Marcello Lippi (mai sceta fu piu' azzeccata); mentre il boemo dovra' accontentarsi della meno prestigiosa panchina della Lazio. Ma c'e' ancora un posto in uefa da assegnare: all' ultima giornata del campionato 93-94, il Napoli di Lippi e il Foggia di Zeman sono le uniche due squadre a lottare per il sesto posto. E il destino vuole che ci sia proprio lo scontro diretto tra i due club del meridione. Vince il Napoli per 2-1, che approda in europa, mentre il Foggia perde un treno che non passera' mai piu'. In sintesi Lippi batte Zeman 2-0; e possiamo ragionevolmente considerare questa stagione il prembolo di quelle che saranno le carriere dei due allenatori: il primo farà incetta di vittorie e trofei, mentre il secondo collezionarà esoneri, fallimenti e umiliazioni. Ma ignaro del proprio del proprio destino fallimantare in ambito calcistico, il boemo da quell'anno in poi serbera' un rancore mai sopito nei confronti della squadra che lo ha "tradito" e del collega che gli ha soffiato un posto in nella panchina piu' ambita d'Italia e che ha infranto il sogno di portare il suo foggia TURBO (vitamine e allenamenti, per carità...) in Europa. Inizia la stagione 1994-95, la Juve di Lippi ha fame di vittorie, visto che lo scudetto manca da nove lunghi anni, ma anche la lazio di Zeman ha voglia di diventare grande, e di vincere qualcosa di importante, visto che il suo ultimo trofeo risale al 1974. Quella del 1994-95, e' una stagione che vede i bianconeri protagonisti sia in Italia che in Europa, ed è proprio in quell'anno che comincia la crociata anti-juve e anti-lippi del boemo, sia pur con toni che alla luce di quanto è avvenuto negli anni successivi fanno sorridere, infatti l'accusa che zdenek muove nei confronti della Juve, è quella di avere troppa fortuna, sembra incredibile, ma e' cosi, piu' volte nel corso di quella stagione zeman sosterrà che il primato dei bianconeri è dovuto più dalla buona sorte che dal gioco. A fine stagione Lippi, forte di uno SCUDETTO e di una COPPA ITALIA, conditi dalla finale di Coppa UEFA persa col Parma (la vera rivale dei bianconeri in quell' anno) rispondera' a lui e agli altri antijuventini dicendo la famosa frase:"LA MIA JUVE HA VINTO PERCHE' HA DUE PALLE COSì!" (grande Marcello!); e se Lippi e la Juve festeggiano, la Lazio di zeman, pur disputando una buona stagione arrivando seconda a pari punti con il Parma a "soli" dieci punti dai bianconeri, non coglie alcun trofeo (anche in coppa Italia sara' eliminata dalla Juventus...). La stagione 1995-96, procede tutto sommato tranquilla in chiave JUVE-LIPPI vs zeman, visto che i bianconeri, i quali puntano decisamente alla Champions League, che poi vinceranno (ma non è difficile ipotizzare un zeman sul "trespolo" durante la finale di Roma, cadere dal medesimo al rigore decisivo di Vladimir Jugovic); in campionato non tengono il passo del Milan di Fabio Capello che si laureerà campione d'Italia per la quindicesima volta. Inutile dire che la Lazio del boemo rimarra' ancora a bocca asciutta...Nella stagione 1996-97, ricomincerà l'attacco frontale di zeman verso la Juve di Lippi. Stavolta il boemo, che ha capito che attaccando i bianconeri acquista consensi, accusa la Juve di essere aiutata dagli arbitri, ma a Torino fanno spallucce, anche perche' sono abituati a questo tipo d'accusa da parte di chi e' roso dall'invidia. Ed il boemo in quell'anno ne avra' molti di motivi per mordersi i gomiti, visto che la Juve salira' sul tetto del Mondo, mentre lui conoscerera' il suo primo esonero importante, infatti la sua lazio che non naviga in buone acque, sara' traghettata da Zoff verso un finale di stagione dignitoso, prima che zdenek provochi danni irreparabili. La stagione 97-98 vede approdare zeman alla roma (anche qui il miniscolo e' voluto), senza naturalmente vincere nulla, mentre Lippi con la sua Juve conquistera' Scudetto e Supercoppa Italiana. ma e' proprio al termine di questa stagione che il boemo si scatena. Nel calcio italiano ci sono due strade diverse per arrivare alla fama ed ai consensi: quella piu' difficile e' vincere qualcosa di importante, quella molto piu' facile, e' attaccare la Juve, e zeman, che questo l'ha gia' capito da diverso tempo, vista l'impossibilta' per manifesta incapacita' , di percorrere la prima starda, ha optato per la seconda, piu' facile e sbrigativa. Nell'estate del 1998, rilascia le famose dichiarazioni sul "calcio che deve uscire dalle farmacie", facendo riferimento, anche un po' imboccato dalle domande di qualche giornalista filo-romanista, alla crescita muscolare di Vialli (che gia' da due anni non giocava piu' con la juve, e che comunque era "cresciuto" già a Genova, dove non a caso venne soprannominato "polpaccio di ferro") e Del Piero (che quando arrivo' alla Juve non aveva ancora 19 anni, per cui una crescita muscolare era piu' che leggittimo auspicarsela, casomai ci sarebbe stato da preoccuparsi del contrario se in 5 anni ciò non fosse avvenuto). In realta' in quella famosa intervista, l'allenatore meno voncente d'Italia, altro non era che una pedina mossa contro la società piu' blasonata d'Italia, da parte di una lobby politico-mediatico-giudiziaria volta a distruggere l'immagine della Juventus con le maniere piu' sporche, visto che in campo era impossibile batterla (guarda caso, si sono "ricordati" dopo quattro anni che la Juve era "dopata"). Ma resta il fatto che in tutti questi anni, oltre a collezionare insuccessi ed esoneri lampo l'allenatore boemo, non ha mai perso occasione di attaccare i bianconeri in merito alla faccenda del doping, dalla quale e' nata un indagine ed un processo che in appello si e' concluso come tutti sappiamo (anche se c'è ancora la cassazione). Un altro aspetto curioso, su come il destino si sia preso gioco del boemo, sta nel fatto che gli allenatori che gli sono succeduti nelle due panchine piu' importanti nelle quali si e' seduto (Ericsson alla Lazio e Capello alla Roma), hanno tutti e due raggiunti quegli obbiettivi che zdenek ha puntualmente fallito. Anche in questi ultimi anni le strade di Lippi e zeman hanno continuato a percorrere direzioni opposte. Il primo e' tornato alla Juve giusto in tempo per vincere altri due Scudetti e due Supercoppe Italiane, per poi approdare alla guida della nazionale, con la quale proverà a vincere il quarto Mondiale della sua storia, impresa molto difficile a dir la verità; mentre il secondo ha continuato ad allenare in provincia (con diverse pause di... riflessione...). Attualmente è a Brescia, subentrando a campionato in corso, ha trovato una squadra in piena zona promozione (misteri del calcio, e di Corioni, uno che di calcio non ci capisce niente), ma già dopo qualche giornata, l'ha fatta quasi uscire dalla zona play-off. Ma sono arci sicuro, che se il Brescia dovesse fallire la promozione, la colpa non sara' di zdenek, ma dei giocatori che non assimilano i suoi schemi, d'altronde il buon zeman, nei suoi insuccessi non ci ha mai messo la sua faccia, ma ha sempre dato la colpa ai giocatori, altra differenza con il grande Marcello Lippi, il quale pur avendo vinto molto, quando c'era da ammettere i propri errori, non si e' mai tirato indietro. Ma non deve preoccuparsi, il boemo, tanto a differenza di tutti i suoi colleghi, lui godra' di un credito illimitato, da parte di molti giornalisti e tifosi, per via della sua "crociata" antijuventina, per cui stia tranquillo, e continui a combinar disastri schierando squadre circensi che fanno il fuorigioco a centrocampo (memorabile JUVE-Lecce 5-1 dello scorso anno), sara' sempre giustificato. In conclusione, voglio dire che forse mi sono un po' dilungato con questo post, anche perchè molto probabilmente, il concetto si puo' riassumere con una sola parola: INVIDIA.

venerdì, maggio 05, 2006

l'infame sciacallo beccantini

BECCANTINI, L'INFAME SCIACALLO  CHE SI NUTRE DI SCIACALLANDO NELLA JUVENTUS

Sulle infamanti risposte che lo sciacallo beccantini da ai lettori del suo blog: Il sassolino nella scarpa, basate su pezzi estrapolati e manipolati di conversazione, e indicarli come emblema di un’intera gestione significa mettere in atto un’operazione intellettualmente infima degna di un infame mangia pane a tradimento! All'infimo potere di Guariniello, Beccantini, Cannavo' e la sua cupola mediatica noi tifosi ci ribelliamo dichiarandoci solidali con il Dr. Giraudo e la dirigenza, a cui va il nostro appoggio incondizionato!

A quei tifosi che professando imbarazzo sul polverone sollevato da questo ignobile attacco come un branco di sciacalli ad una preda! Faccio presente che e', su questo segno di debolezza delle prede che i predatori si lanciano per annientarli! Vi invito a riflettere e giudicare serenamente sul giudizio di un magistrato rigoroso e severo quale è il Procuratore Capo di Torino 
 Marcello Maddalena,che del caso ha formulato richiesta di archiviazione, 
e' nelle cui motivazioni si legge: 
“in conclusione, quindi, dalla oggettiva analisi della documentazione, non solo non si trae conferma alla iniziale ipotesi investigativa, ma al contrario si traggono elementi probatori di segno opposto, indicativi della assenza di irregolarità e di forme più o meno mascherate di designazioni arbitrali pilotate da parte del Pairetto”.

Nel decreto di archiviazione, inoltre, afferma che sarebbe inutile proseguire l’indagine perché sarebbe :
“indubbiamente destinata a durare per anni e a riempire in eterno le pagine dei giornali e le trasmissioni televisive, ma per il cui avvio, lo si ripete, non è rimasto allo stato (dopo tutti gli accertamenti che sono stati effettuati), neppure uno straccio di “notizia” che lo consenta”.“

Questa è la verità che emerge dagli atti della Procura. Credo che per ogni cittadino sia fondamentale anzitutto l’essere rispettati. Riflettere sul rispetto che non ci è stato riconosciuto nei sette lunghi anni del processo di primo grado, durante il quale abbiamo sopportato negli stadi di tutto il mondo le accuse più infamanti, e neppure oggi in presenza di un procedimento già chiuso e archiviato da mesi, che riconosce la nostra completa trasparenza”.

“Per quel che riguarda l'aspetto sportivo, riflettere in attesa che la giustizia sportiva, faccia il suo corso, siamo fiduciosi e speriamo che la risposta arrivi in tempi rapidi. Le frasi che vengono riportate da colloqui e telefonate di Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, forniscono un quadro distorto e parziale della realtà, andando a costruire un castello di accuse finalizzato esclusivamente a screditare e ledere nome, storia, trofei e immagine della Juventus".

Fornire ai lettori un quadro distorto e parziale di quanto emerge dagli atti raccolti dalla Procura costituisce l’ennesimo tentativo di screditare e di inquinare il legittimo orgoglio della società Juventus e delle decine di milioni di suoi tifosi per le vittorie conquistate dalla propria squadra sul campo!

Dell'attacco disonesto di cannavo e della cupola mediatica (e del sodale guariniello!)", Ricordo quella volta in occasione dell'inaugurazione dell'edizione Romana della Gazzetta Dello Sport, la risposta che diede a Enrico Maida, colpevole di rimproverargli di avere lasciato al Messaggero, l'onere di spalare fango sulla Juventus, stizzito gli rispose: "se tu campi mille anni non puoi fare il danno d'immagine che ho fatto io alla Juventus".Purtroppo, il farabutto figlio del diavolo, era sicuro di quello che aveva fatto!

MALEDETTO lui, i suoi figli e figlie fino alla settima generazione! E' un atto vendicativo che viene da lontano.

Per quanto riguarda l'altro vendicativo: il giudice guariniello, all'avvocato Agnelli non perdona il trattamento alla stregua di un meridionale qualsiasi, e alla famiglia rimprovera di non averlo mai invitato alle loro feste e i loro parties. La famiglia Agnelli per curiosita', volendo potrebbe scoprire. Ma sarebbe necessario che lalla famiglia Agnelli arrivassero queste testimonianze.
VOCAZIONE e PROFESSIONE: DIFFAMATORE.

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Saturday, April 29, 2006 dialogo con Alan alias Roberto Beccantini 
L'autore del blog-il sassolino nella scarpa-Roberto beccantini, ogni tanto si camuffa da lettore sotto i vari...nic, Giordano, Alan, Franco e altri che non ricordo

Questa volta rispondo a...Alan - alias i differenti difensori di Beccantini di ogni sassolino che rispodeva ad una mia precedente lettera di accusa a Beccantini. Alan..... Egregio Signor Minotti, il silenzio mediatico può essere strano su determinati scandali....A tutti i livelli..... Detto questo, io non me la sentirei di accusare Beccantini e Cannavò, due giornalisti che personalmente stimo

Si sì...non poteva essere altrimenti, continui pure a stimarsi e non si dimentichi del suo CAPO, il porco Cannavo. Oltre tutto mi suonerebbe oltremodo strano che un uomo abbastanza vicino agli ambienti di Corso Galileo Ferraris faccia di tutto per infangare il nome della Signora.

Sempre la stessa patetica difesa di se stesso! Senta sig. Alan....(Ladd?) Cosa mi potrebbe dire degli inquilini di Corso Galileo Ferraris? Non sono gli stessi che dicono che il giornale di Agnelli bisogna venderlo ai torinisti perchè i tifosi Juventini (gonzi?) la Stampa la comprano lo stesso? Perchè il giornale del proprietario della Juventus è in mano esclusivamente ad....incalliti anti Juventini, quali....Ormezzano, Beccantini, Boffo, Vergnano Gramellini, Ansaldo e chi più ne ha, più ne metta? Come dice Cannavò, solo i......sminchiati non sanno che, da 20 anni Becca prende in giro Angelli e quella banda di finocchi del suo seguito.

Lo sappiamo in tanti che lei e innamorato di Cannavò, ma nessuno ci ascolta perchè il giornale è nelle vostre mani ....vero? Uomo dai molti volti.... Beccantini? A cominciare dal vecchio abbonato della curva Scirea: quel famoso....Giordano, per seguire a Franco etc. etc.? Non si accorge che con questo tipo di difesa sta diventando patetico, e solo i gonzi alla....galileo ferraris pensiero, o detta alla Cannavò....gli omosessuali (Eufemismo) dell'entourage Agnelli le possono credere, dopo tutto è per loro che crea questi personaggi che "hanno" l'autore. Non si accorge che cade nei suoi tranelli in modo infantile, una dimostrazione di quanto sia servo della loggia del piduista. Si scatena contro La7 di Tronchetti Provera, ma della spazzatura che mediaset butta sulla juve (malgrado i diritti tv e gli euro) neanche l'ombra di un accenno. Però nei riguardi di Beccantini e Cannavò è veramente dolce....complimenti.

Ultima osservazione: ma secondo lei ai giornali, ai giornalisti e agli editori converrebbe così tanto(in termini di tiratura e popolarità) un accanimento terapeutico contro la Vecchia Signora?

Le rispondo con un'altra domanda, secondo lei.....a quel signore conveniva che, pur di fare un dispetto alla moglie si tagliasse il cazzo? Dove cè convenienza non c'è perdenza, no? Ricordo che negli anni 80, durante l'inchiesta sulla partita dello scandalo-Genoa Inter scoprirono che il Presidente dell'U.S.S.I si era venduto a Giuseppe Prisco e Gino Palumbo imponendo ai suoi affiliati (praticamente a tutti i giornalisti sporivi...e non) silenzio alle storture nell'incheta sull'inter. Beccantini negherà perchè era uno di quei corrotti, ma chieda aPaolo Ziliani, il giornalista che scoprì l'illecito di quella partita, e Cannavò con Palumbo e Prisco erano i capi della cordata inter. Chieda a Ziliani, quello delle pagelle di Mediaset.

Secon do me per nulla

SECONDO lei per nulla? La credo sulla parola ci mancherebbe

E non mi collochi immediatamente dalla parte degli antijuventini perchè chi scrive è un abbonato alla curva sud Scirea che però cerca di rimanere obiettivo

Le stesse testuali parole che disse sotto il nic, Giordano, ricorda, no? glielo ricordo io!Allora lei sarebbe uno di quei tifosi Juventini abbonati alla curva Scirea?....ma certo sig. Giordano...Alias Alan...Alias...Insomma faccia lei.

Per quanto concerne il controllo mediatico di Moratti e sopratutto Berlusconi, beh, senza dubbio sarebbe una grazia divina fosse limitato solamente al calcio

Questa e proprio Beccantiniana!...Sig. alias molti volti, nelle volatili risposte del Sassolino, a me si rivolge così

Fabrizio Minotti: lei farnetica In sette anni avrò scritto sì e no cinque pezzi sul processo

Becca, Becca sapendo che non posso portarle le prove di 7 anni di sassolini fa anche il furbo, ma i lettori che per 7 anni hanno dovuto ingoiare le sue accuse, le sue insinuazioni: queste non ce le fa mancare neanche ora, tanto sulla Stampa quanto ai microfoni davanti alle telecamere di mediaset (dico una bugia se dico che in certi ambienti meneghini dicono che Berlusca la paga in nero?) vorrebbero giustizia... parola grossa vero? Segue.

Resta un fatto: l'abuso di farmaci è deprecabile. E qui bisogna dare atto a Zeman di averlo urlato, anche se poi ha sterzato bruscamente soltanto sulla Juventus

Ancora questa lode allo zingaro boemo? Candiduccio, candiduccio nell'inferno avrà il cantuccio, li i soldi di Moratti compra trippa per i gatti.... e il prode Beccantini.... del di Canapa bile empie le tini!

a Carlo Petrini non ho chiesto altro che una riflessione sulla sentenza d'appello
CARLO PETRINI: DROGA-ALCOOL & SCOMMESSE

Qualè il senso morale di dare tanta importanza ad un drogato, incallito imbroglione amorale, parte integrante della spirale di Candido Cannavò. Ma questo sarebbe lo stesso Petrini che cominciò con una accusa a Sacchi di DOPARE i giocatori del Milan e subito ricevette una visita di due aiutanti del giardiniere di Berlusconi, lo specializzato MANGANO? Lo stesso Petrini che venne subito catechizzato da Cannavò a orientare le sue accuse verso la Juventus? Lo stesso petrini che ha detto che in uno dei suoi libri a collaborato RoBe, purtrppo solo lo pseudonimo RoBe

Ve l'ho già detto e scritto un sacco di volte: fare il tifoso è un lusso che non posso permettermi

Lei si contraddice di nuovo....quando deve prendere per il culo i gonzi, no si fa mancare un.... sono tifoso Juventino, mentre ora dice chenon si può permettere di essere tifoso....patetico lei e ridicoli quelli delle stanze dei bottoni di Corso Galileo Ferraris!
E qui bisogna dare atto a Zeman

Ancora! Proprio ce lo vuole inculcare in testa, per evitare che si possa pensare a candiduccio?

penso che Guariniello credesse fermamente nella colpevolezza della Juventus, colpevolezza più morale che fattuale

Lei pensa che.... ma quale pensa! Lei sa, eccome se sa! Lei, sa.... che guariniello con Cannavò hanno orchestrato tutto per punire l'odiato Avvocato, e lei era l'anello più piccolo della catena, ma sempre anello... ed ora cerca di scagionare i suoi compari perchè così facendo scagiona se stesso. Le do un'altra prova che lei si tradisce volendolo difendere, Lei dice: Guariniello credeva a una colpevolezza più morale. E allora perchè INFAMARLA accusandola forsennatamente di EPO, di dopaggio. Perchè andare in Francia ad accusarla con una intervista fiume a uno dei giornali più importanti e più credibili d'Europa? Ma non si rende conto che se uscisse un gip serio, interessato a scoprire la verità lei sarebbe nei guai? La smetta e fa un piacere a se stesso

Macché delfino di Cannavò. Si svegli 

Ha ragione di offendersi per averla chiamata delfino, faccio mea culpa. Del triunvirato, lei è il socio di minoranza.

Georgatos ha dichiarato ad un giornale greco che ai tempi in cui era all'Inter qualche compagno prendeva pillole e si faceva fare flebo da sedicenti "stregoni" esterni al club. Tutto qui. 
GRIGORIS GEORGATOS: Ho visto giocatori prendere pillole e fare iniezioni 
http://www.tgcom24.mediaset.it/sport/articoli/articolo301740.shtml

facchetti: Facchetti: "Georgatos si assumerà la responsabilità di ciò che ha detto".

INATTI, SI COMPRARONO IL SILENZIO DI GEORGATOS E DI Ethno Sport DOVE ALCUNI PASSAGGI DELL' INTERVISA ORIGINALE VENNERO SOSTITUITI-ACCHITTATI, EI I GIORNALI ITALIANI COPRIRONO SOTTO UN MANTO DO SILENZIO!

Ha, tutto qui? Non è forse vero che i giornalisti sono gli occhi del popolo? Non sono i giornalisti che scoprono le magagne della società? Si? Allora perchè vuole far credere che lei non sa della droga che gira nell'Inter? Non'è Moratti che ha dato i soldi a Taribo West pe fare a Milano la comune per raccogliere drogati e prostitute Africani? Non'è Taribo west che fornisce la droga ad alcuni dirigenti e alcuni calciatori dell'Inter? 
TARIBO WEST 

Vuol far credere che un giornalista con la sua esperienza non'è al corrente che Moratti sa che west era il fornitore di Kallon? 
Mohamed Kallon si drogava dal primo giorno all'inter ma venne beccato solo in Udunese-inter. 

E' che a MorattOpoly nessuno sapeva, quando alla pinetina, il fornitore della Ndrangheta da 30 anni era di casa? Che il benzinaro non sa neanche perchè lo ha mandato al Monaco invece di darlo al Bologna per più soldi? E' neanche sapeva perchè dopo pochi mesi il Monaco lo ha mandato nel Golfo Persico? 
Ma come è ingenuo poverino... Non che cannavò fa da telaragna per acchiappare voci e spifferi? Ma lei non si accorge di auto incriminarsi? Acc....A sa slama ‘l butun dla pansa a forsa d’ridi.








5 MAGGIO 2006 TORINO STADIO DELLE ALPI: CONFERENZA STAMPA DI ANTONIO GIRAUDO

Giraudo: "Violati diritti fondamentali"


Ecco le dichiarazioni del dottor Antonio Giraudo rilasciate nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina allo stadio Delle Alpi:

L'amministratore delegato della Juve rompe il silenzio sulle intercettazioni:
"Chiedetevi per quale motivo i testi sono stati dati ai giornali e non prima a noi o ai nostri legali"

“Ancora una volta la Juventus ed i suoi dirigenti si trovano sotto le luci di un processo mediatico che non ha precedenti nel mondo del calcio. Leggo sui giornali di oggi che il nostro silenzio è figlio della paura. Affermazione quanto mai falsa. Per rispondere a quanto letto in questi giorni sarebbe doveroso da parte vostra registrare che, nella fase più calda del processo di primo grado, la Procura di Torino aveva disposto delle intercettazioni telefoniche il cui contenuto, probabilmente favorevole alla difesa, non è mai stato messo a disposizione dei nostri legali e non è entrato nel processo che si celebrava in quei giorni, ma soprattutto che quelle intercettazioni sono state distribuite alle redazioni prima che agli interessati e ai loro legali, a distanza di quasi un anno e sul finire del campionato”.

“La Juventus risponde oggi a quanto appreso esclusivamente dalla stampa nei giorni scorsi perché solo oggi abbiamo ricevuto parte degli atti. È incredibile che eventuali violazioni dei diritti fondamentali dei soggetti siano, nel nostro Paese, così di scarso interesse, al punto che nessuno se ne occupa. Aspetto di cui, invece, ci occuperemo noi con esposti indirizzati alle competenti Autorità”.

“L’indagine della Procura di Torino si è conclusa nell‘estate scorsa dopo mesi di verifiche documentali e di intercettazioni telefoniche, oltre che interrogatori, disposte nei confronti di alcuni dirigenti della Società e di altre persone. Ieri abbiamo fatto richiesta di tutta la documentazione e questo è il decreto di archiviazione dell’indagine. È datato 29 settembre”.

“Visto che le parole più ricorrenti sulle pagine della stampa, ieri e oggi, sono state “etica” e “morale”, mi chiedo quanto un simile comportamento possa essere giudicato corretto: abbiamo letto sui giornali accuse, illazioni infamanti, commenti e giudizi in merito ad una indagine di cui non eravamo neppure mai stati informati. È corretto questo? È etico? È opportuno o inopportuno?

“Esistono due aspetti: uno giudiziario ed uno sportivo. Per quel che riguarda il primo, un magistrato rigoroso e severo quale è il Procuratore Capo di Torino Marcello Maddalena ha formulato richiesta di archiviazione nelle cui motivazioni si legge: “in conclusione, quindi, dalla oggettiva analisi della documentazione, non solo non si trae conferma alla iniziale ipotesi investigativa, ma al contrario si traggono elementi probatori di segno opposto, indicativi della assenza di irregolarità e di forme più o meno mascherate di designazioni arbitrali pilotate da parte del Pairetto”. Nel decreto di archiviazione, inoltre, afferma che sarebbe inutile proseguire l’indagine perché sarebbe “indubbiamente destinata a durare per anni e a riempire in eterno le pagine dei giornali e le trasmissioni televisive, ma per il cui avvio, lo si ripete, non è rimasto, allo stato (dopo tutti gli accertamenti che sono stati effettuati), neppure uno straccio di “notizia” che lo consenta”.

“Questa è la verità che emerge dagli atti della Procura. Credo che per ogni cittadino sia fondamentale anzitutto l’essere rispettati. Il rispetto non ci è stato riconosciuto nei sette lunghi anni del processo di primo grado, durante il quale abbiamo sopportato negli stadi di tutto il mondo le accuse più infamanti, e neppure oggi in presenza di un procedimento già chiuso e archiviato da mesi, che riconosce la nostra completa trasparenza”.

“Per quel che riguarda il secondo aspetto, quello della giustizia sportiva, aspettiamo che questa faccia il suo corso, siamo fiduciosi e sappiamo che la risposta arriverà in tempi rapidi. Le frasi che vengono riportate da colloqui e telefonate di Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, forniscono un quadro distorto e parziale della realtà, andando a costruire un castello di accuse finalizzato esclusivamente a screditare e ledere nome, storia, trofei e immagine della Juventus. Questa dirigenza, di cui Moggi è uno dei pilastri fondamentali, ha vinto molto, ha suscitato grandi invidie e dimostrato che è possibile coniugare l’efficienza economica alla competitività sportiva.

Fornire ai lettori un quadro distorto e parziale di quanto emerge dagli atti raccolti dalla Procura costituisce l’ennesimo tentativo di screditare una classe arbitrale che non merita questo trattamento e di inquinare il legittimo orgoglio della società Juventus per le vittorie conquistate dalla propria squadra sul campo. Estrapolare pezzi di conversazione e indicarli come emblema di un’intera gestione significa mettere in atto un’operazione intellettualmente disonesta alla quale ci ribelliamo”. (5 maggi 2006)