venerdì, giugno 18, 2010

Pierluigi Battista:- Nostra Signora dell’orgoglio - "C'è bisogno di una rivoluzione" Il Destino della Juventus non potrà mai essere banale.

JUVENTINOVERO.com
PIERLUIGI BATTISTA-PASSIONE CALCISTICA - BIANCONERO

E' stata di poco tempo fa la scoperta di un altro amico rancoroso tra le penne del Corriere della Sera, ad affiancare, tra i "gobbi" della redazione di Via Solferino, dove la sezione sportiva è a forti tinte nerazzurre, l'ex direttore Ostellino.

Un bellissimo editoriale, pubblicato lo scorso novembre, dal titolo "Nostra Signora dell' Orgoglio", a firma Pierluigi Battista, il celebre giornalista romano del CorSera, ci raccontava uno stato d'animo, in cui tutti noi, senza distinzioni, ci siamo riconosciuti. L'eccezionalismo della Juve, orgoglio di sempre, contrapposto alla mediocrità del presente e a un'amara quanto necessaria riflessione: il vero tifoso non riesce a parlare di Juve, oggi, senza parlare di Calciopoli, di una ferita impossibile da rimarginare.

Da una lettera scritta per ringraziarlo e fargli i complimenti per un pezzo bellissimo, è nata una chiacchierata tra Ju29ro e Pierluigi Battista, intorno, naturale, al nostro argomento preferito: "la Juventus. "Significa emozione, orgoglio, voglia di combattere, identificazione con una storia. La Juve si sceglie, non è la squadra del gonfalone, del municipio, della città. E’ un innamoramento che dura nel tempo."
Come si diventa juventini? "A Roma i miei amici erano quasi tutti giallorossi, qualcuno biancoceleste. Io scoprii Omar Sivori, la sua tecnica beffarda, i suoi calzettoni tirati giù, la sua cattiveria geniale. Diventai juventino."

Gli chiediamo cosa sia la juventinità, dove si nasconda lo stile Juve, come lo si riconosca, ma questa volta sbotta: "Senta, posso confessarLe che mi sento in imbarazzo con queste domande? Fino a pochi mesi fa Le avrei risposto in modo più tranquillo. Oggi non si può più. Siamo in mezzo a un evento catastrofico. La Juve è stata distrutta. Stiamo toccando forse il punto più basso della nostra storia.

Mi sento offeso, umiliato, preso in giro. Viviamo in un vortice che sembra un incubo. Come posso darLe risposte elegiache, scontate, sentimentali?" Continua amareggiato: "E' il momento più triste. Senza una testa, con il cuore a pezzi. Siamo una squadretta e ogni volta la squadra avversaria, giocando con noi, sembra il Brasile di Pelé. Come si fa a non essere tristi, sconcertati, sgomenti? Come si fa a parlare serenamente della Juve se non si cerca di uscire dal disastro?"

Addirittura più triste di Calciopoli? "Il momento più triste non è stata la scientifica demolizione della Juve, ma questo. Le voglio dire una cosa su cui immagino non sarà d’accordo. E’ vero: è stata una gigantesca campagna contro di noi. E’ vero: hanno crocifisso Moggi come fosse il Male. E’ vero: la giustizia sportiva si è comportata in modo violento, prepotente, senza dare il diritto di difendersi chi era accusato.

Roba da tribunale del popolo, altro che giustizia. Però, guardi, se la Juve fosse stata sanzionata, secondo un illecito sportivo che è altra cosa da un reato, in forme equilibrate, proporzionate, misurate, io avrei accettato un verdetto che avesse la revoca dello scudetto vinto nel campionato contestato (non il ventinovesimo, fuori dall’inchiesta e meritato sul campo), una ragionevole penalizzazione nella serie A. Come per il Milan e la Fiorentina. Invece hanno voluto massacrare la Juventus, schiacciarla, mortificarla, ucciderla con una pena grottesca, assurdamente sproporzionata.

Beh, ci sono riusciti. Ma non per il campionato della B, che abbiamo giocato con fierezza. Ma perché il nuovo assetto della Juve, dei suoi vertici, del suo personale tecnico, di quello atletico, di quello medico, infine della sua squadra risulta totalmente inadeguato, mediocre, incompetente. Nessuno, ripeto: nessuno, che oggi abbia responsabilità nella Juve sembra minimamente in grado di gestire i colori, la storia, la tradizione della Juventus. Lo dico con infinita amarezza. Ma è così."

Proviamo ancora a insistere con Calciopoli, ma è un fiume in piena contro questa Juve: "Ripeto: non me la sento di parlare della Juve in astratto, viste le condizioni disperate in cui versiamo. Dobbiamo capire che siamo risaliti dall’abisso della B grazie ad alcuni eroi della vecchia guardia di cui sono orgoglioso di fare i nomi: Buffon, Camoranesi, Nedved, Trezeguet, naturalmente capitan Del Piero. E poi Chiellini e Marchisio (purtroppo non Giovinco) della nuova generazione. Con questa anima, e con Ranieri, siamo arrivati due volti in un più che decente secondo posto e ci siamo onorevolmente battuti nella ritrovata Champions.

Dopo di che: nessuno è stato capace di andare per il mondo alla ricerca di talenti che non costassero cifre astronomiche (ricordiamo che Moggi, che nella vulgata oggi passa come il grande corruttore degli arbitri, portò in Italia un certo Ibrahimovic a una cifra più che accettabile: lui lo conosceva, nessun altro in Italia lo conosceva). Abbiamo sbagliato tutte, diconsi tutte le campagne acquisti. L’elenco è da incubo, un branco di mediocri: Grygera, Andrade, Almiron, Tiago, Boumsong, Poulsen, Brazzo, Grosso, Cannavaro, Felipe Melo, Diego. Abbiamo lasciato andar via risorse promettenti o confermate: Nocerino, Zanetti, Marchionni, Criscito. Possiamo dire che gli unici acquisti azzeccati in tre anni sono stati solo tre: Sissoko, Amauri e Iaquinta. Basta. Abbiamo speso un sacco di quattrini inutilmente.

Abbiamo fatto gli spilorci per Xabi Alonso e ci siamo ritrovati Poulsen (e non Stankovic, per colpa, devo dirlo, di una tifoseria miope) mentre l’anno dopo sono fioccati i milioni di euro per Melo. Abbiamo cacciato Ranieri per trovarci con Ciro Ferrara, grande bandiera della Juve, ma senza nessun curriculum affidabile. Poi Zaccheroni. E ora? Abbiamo sbagliato preparatori atletici, con tutta evidenza. Abbiamo scoperto solo ora che forse il campo di Vinovo ha un terreno assassino. Mi limito ad un ultimo, eclatante episodio. Mentre nel mercato di gennaio l’Inter ha preso Pandev e la Roma Toni, noi abbiamo preso la punta dell’ultima squadra in classifica, ma non quella che segnava (Maccarone), no: l’altra. Ma vi pare possibile? Vi pare che con tutto questo non dovevamo arrivare alla catastrofe?"

Come se ne esce? "Penso che chi ama la Juve non meriti più un trattamento così. E che per risorgere, dopo aver toccato il fondo, bisogna fare grandi rivoluzioni: nella dirigenza tecnica e amministrativa, nella panchina, nella squadra. Solo così si può tentare di sperare nuovamente di tener testa e fede a una storia gloriosa. Riprendersi la Juve: è un imperativo che non si può eludere. Tornare a essere quel che eravamo. Poi, se volete, parliamo di cose elegiache. Ma solo poi: prima tornare a essere la Juventus." Giovedì 01 Aprile 2010
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JUVENTUS SEMPRE LASSU' A GUARDARE TUTTI DALL'ALTO IN BASSO!
Il destino della Juventus non potrà mai essere banale
Pierluigi Battista - 211 novembre 2009
Prima della catastrofe, avrei scritto in tutt’altro modo questo omaggio grato e accorato alla nostra Signora. Prima della catastrofe avrei accennato alla gloria bianconera, al solito elogio dello «stile Juve», alla grinta del Trap, alle finali di Coppa perdute per un soffio dopo averle dominate, alla maestria scanzonata di Platini, alle punizioni di Del Piero. Prima della catastrofe avrei raccontato di come un ragazzino di Roma dei primi anni Sessanta, stanco della pressione ambientale di lupacchiotti sdentati e aquilotti spennati, si fosse innamorato della Juventus, simboleggiata dai calzettoni tirati giù di Omar Sivori, concentrato dinamitardo di classe finissima e geniale irriverenza. Prima della catastrofe, però. Dopo la catastrofe, la storia degli juventini è diventata la storia della sofferenza, dell’orgoglio ferito, dell’umiliazione ingiusta e bruciante. Dopo l’abisso della B comminata da un tribunale (sportivo) che non ha nemmeno voluto ascoltare le ragioni della difesa, ogni juventino ha scoperto che, toccato il fondo, occorreva risorgere, e in fretta.
Abbiamo sudato con il Crotone e l’Albinoleffe (con rispetto parlando, per carità) mentre qualcuno usurpava titoli mai conquistati sul campo. Abbiamo frequentato stadi minuscoli, con la gente sui balconi che si godeva la partita gratis, vista la mole non proprio imponente delle tribune. Abbiamo subito la ferocia giustizialista e trucemente revisionista di chi voleva riscrivere una storia meravigliosa come una vicenda para-criminale. Abbiamo conosciuto l’altrui smania dell’annientamento bianconero, lo sprofondamento nella vergogna, la disarticolazione di una formazione fantastica. Abbiamo ricominciato da zero. Ma mai come da allora riconoscersi l’un l’altro la comune passione bianconera ha creato il senso di una comunità, colpita da un destino avverso, ha temprato un mondo che non ha ceduto alla tentazione dell’abbandono e della desolazione. Anzi. Anzi, l’abisso, l’ingiustizia somma, l’inferno della degradazione hanno rafforzato i legami di un’appartenenza sbiadita, hanno rinfocolato l’orgoglio. Gli juventini sono molto apprensivi con la loro creatura. Combattono sempre, fino all’ultimo. Non fanno gli spavaldi. Soffrono fino all’ultimo secondo. Non sono gradassi (come tanti altri, che non si vergognano di fregiarsi di titoli immeritati).
La Juve è la squadra con minor radicamento territoriale. Essere juventini è una scelta: inconsapevole, ma pur sempre una scelta. Gli avversari prigionieri del luogo comune sostengono che è facile scegliere chi vince. È falso, sono più le volte che la Juve ha perso: ventinove scudetti vinti sul campo contro decine e decine non conquistati. Perché la Juve è fatta così: quando perde, è il primato che svanisce. Quando perde, è una promessa non mantenuta. Il destino degli juventini non è mai banale, mediocre. Un vantaggio arbitrale viene accompagnato dalla fanfara di chi vede complotti, macchinazioni, trame occulte e non sa riconoscere mai il merito. Uno svantaggio arbitrale viene accompagnato dal silenzi o assoluto. È sempre stato così. Sarà sempre così. Quando ci hanno retrocesso d’imperio amministrativo (senza garanzie e senza contraddittorio) ci hanno voluto scaraventare nell’abisso. Come se per noi fosse impossibile ogni senso della misura. Un vivacchiare nel mezzo. No, agli juventini («i juventini», secondo Checco Zalone) tocca sempre un destino estremo. Tra le stelle o nella polvere. Vincitori o vinti. Bianco o nero. Bianconero: non potevano esserci colori più significativi.           
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19 APILE 2010 - ANDREA AGNELLI IL PRIMO GIORNO DA PRESIDENTE.
"Ho accettato questo incarico poiché ritengo di poter dare un contributo importante alla società, sappiamo che contano i risultati e cercheremo di ottenerli. Sarà un percorso complicato, la situazione è sotto gli occhi di tutti. Bisognerà rafforzare la struttura a tutti i livelli, sia in Corso Galileo Ferraris sia nella parte pratica a Vinovo. La storia della mia famiglia è profondamente legata alla Juventus. Io non voglio confronti con periodi storici passati, penso solo al domani. Sono orgoglioso di dare il mio contributo con massima passione e impegno. Si chiude un cerchio che ha sempre visto la mia famiglia alla guida di questa società. La storia della mia famiglia è legata alla storia di questa squadra e parte ottantaquattro anni fa. Mio padre è stato presidente quasi cinquant’anni fa, ma la vicinanza alla Juventus è sempre stata totale. Non voglio fare paragoni con allora, pensiamo al domani".
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LA JUVENTUS AGLI AGNELLI
I TRE CAVALIERI DELLA SIGNORA JUVENTUS
FINO ALLA FINE!


GLI IMBROGLI DEI "RATTI" - DAL RATTO-PADRE AL RATTO-FIGLIO - ECCO COME SI RUBANO LE CHAMPIONS...

L'angelo del diavolo, il creatore della società/squadra-inter, cancro del calcio italiano.
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GLI EROI (corruttori &corrotti) NERAZZURRI (“inter”) DEL “triPlete” 2010
Alessandro Profumo-Pres.Unicredit, Walter Gagg dirigente-fifa-uefa: gli arbitri del Sistema:Mejuto González - Stark - Lannoy -  Benquerença - De Bleeckere - Webb - (in panchina: ernesto paolillo, barbara facchetti, andrea butti, e "pierluigi'farabutto'collina" x concorso esterno in corruzione)
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Guerin Sportivo 25-31 marzo 2008 Matteo Marani: Un ambasciatore al serivizio di Moratti 
Matteo Marani Direttore del Guerin Sportivo e Autore del sottostante articolo denuncia.

Messi o Cristiano Ronaldo? Mourinho o rafa Benitez? Dopo l’ennesima uscita anticipata dall’Europa, Massimo Moratti e l’Inter si stanno attrezzando velocemente per ritentare l’assalto alla Champions del prossimo anno. Mancini o non mancini, l’obiettivo è quello di riuscire a mettere finalmente le mani sulla Coppa con le orecchie. Comprensibile, visto gli investimenti milionari del presidente e del lungo digiuno. Complicato, viste le ultime edizioni.
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Il primo acquisto, in quest’ottica, è già stato fatto. Ancora prima del bielorusso Hleb. Si tratta di una punta svizzera, non specialista delle aree di rigore come Indaghi, bensì abilissimo nel muoversi dentro le stanze dei bottoni. Walter Gagg è infatti il nuovo ambasciatore internazionale dell’Internazionale, ruolo che sarebbe dovuto spettare a Roy Hodgson prima di passare sulla panchina del Fulham.
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Ed è un acquisto di assoluto rilievo fatto direttamente alla corte della Fifa, da cui Gagg andrà in pensione entro i prossimi due anni. Un attaccante destinato a dare più di Ibrahimovic nel panorama della diplomazia calcistica mondiale.
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Forse non basterà lui a vincere la finale del 2009, ma aiuterà la causa.. Già direttore dei campionati giovanili della Federazione Mondiale, nonché membro della commissione stadi e sicurezza. Gagg è intimo amico di Blatter e delle istituzioni svizzere e proprio da li è uscita la notizia del passaggio, subito rimbalzata su qualche sito dei tifosi più attenti.
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Chi lo conosce bene, descrive lo svizzero come un lobbista eccellente, non a caso componente anche del Panathlon internazionale. Uno di quelli che pesano davvero sulla cartina europea e che nono si limiterà a osservare il mercato estero come ha sostenuto qualcuno . S’intende più dei potenti che dei bomber.
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Molti italiani lo conoscono già. Vi ricordate il signore contro cui inveiva Giovanni Trapattoni durante la partita del Mondiale 2002 con la Corea? Quella che ci fu rubata in mondovisione. Ebbene, il Trap aveva individuato in quell’uomo alle sue spalle il mandante di un disegno più alto.
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Tenendo conto dell’esperienza e delle conoscenze dell’allenatore, probabilmente si trattava di una conferma del potere di questo dirigente, ben vestito e spesso con una montatura degli occhiali sobria. Da tecnocrate.
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In quel giugno 2002, mentre Carraro e la delegazione azzurra guidata da Ranucci protestavano proprio con Gagg per il trattamente subito a Daejeon, al papavero della Fifa spettava l’opera di diplomazia, di cui è maestro. “Anche noi siamo rimasti allibiti dall’arbitraggio” giurò. Adesso ritrova l’Italia e gli toccherà difendere l’immagine dell’Inter in Europa.
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Facendo si che non si ripetano gli ultimi casi di Materazzi e Burdisso, esplulsi tra andata e ritorno contro il Liverpool. Un occhio di riguardo che l’inter insegue dai tempi gloriosi di Moratti padri e Allodi, quando in Europa otteneva lo stesso rispetto di cui godeva in Patria. All’Inter degli ultimi anni, tornata a pesare in serie A, è mancato proprio questo, malgrado l’eccellente lavoro fatto da Giacinto Facchetti.
Non a caso il rapporto stretto tra Gagg e l’Inter ha avuto come punto di congiunzione il grande Cipe.
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I due erano amicissimi, al punto che il burocrate svizzero non solo partecipò ai funerali di Facchetti in compagnia dell’amico Platinì, ma anche alla commemorazione fatta in suo onore a Coverciano.
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Da allora data di inizio del dialogo tra via Durini e Gagg, pronto ora a sfociare in qualcosa di strutturale, di definitivo. Lo svizzero ha già fatto la sua comparsa sulle tribune italiane , addirittura fotografato in occasione della trasferta pareggiata a Genova contro la Sampdoria. Giubbotto scuro, pettinatura perfetta, foglietto in mano per prendere appunti.
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Ma il duro del lavoro dovrà farlo sottotraccia, cercando di dare maggiore spessore internazionale al club che- solo per statuto – ha vocazione esterofila. Membro della Ueac e della Usac, associazione che unisce gli allenatori svizzeri, prenderà possesso a giorni del suo nuovo ruolo. E a quel punto, toccherà (anche) a lui spingere in avanti l’Inter in Europa. Ha scritto un tifoso su un blog interista: “ Possiamo chiedergli di iniziare a guadagnarsi lo stipendio, presumibilmente alto, garantitogli da MM (Massimo Moratti)”?. Anche nei tifosi è ben chiaro il motivo dell’ingaggio di Gagg…

(...gli Arbtri: Mejuto González - Stark - Lannoy -  Benquerença - De Bleeckere - Webb)
IL CORROTTO DIRIGENTE FIFA WALTER GAGG, AL SERVIZIO DEL CORRUTTORE MASSIMO
IL MINUS HABBENS CORRUTTORE CHE VOLEVA EMULARE IL PADRE!
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NELLE FOTO GLI EROICI CORRUTTORI (del triPlete) NERAZZURRI DEL 2010!

Corruttori dei Corrotti:Walter Gag-Mejuto González-Stark-Lannoy-Benquerença-De Bleeckere-Webb - in panchina: "ernesto paolillo" - "barbara facchetti" e "andrea butti"]. 
("pierluigi 'FARABUTTO'collina" corruttore in concorso esterno)
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LA TRIBUNA DELLA CRICCA DI CORRUTTORI
UNICREDIT-ALESSANDRO PROFUMO & Co. OMAGGIANO IL FRATELLO SCARSO
IL CORROTTO WALTER GAG A TESTA BASSA SEGUE IL CORRUTTORE!

Mettiamoci l'anima in pace, ragazzi. La coppa dalle grandi orecchie è già in via Durini. Quando si riesce a rubare in questo modo sfacciato e plateale in una semifinale contro il Barça, dopo aver già rapinato il Chelsea negli ottavi, non c'è scampo. Ai piani alti dell'Uefa è già tutto deciso. E non è solo una questione di legge dei grandi numeri da sfatare in qualunque modo (gli ex onesti non vincono una champions più o meno dall'età della pietra...e anche quelle...coppe truccate e dopate).
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No: è una questione politica. E di soldi, ovvio. E' tornata l'era dei faccendieri corruttori e degli arbitri corrotti, l'era delle coppe assegnate negli uffici di Ginevra e Nyon, piuttosto che sul campo. L'era dei maneggioni che decidono dietro le quinte. Allora si chiamavano "serpentine" Allodi, al servizio di moratti padre. Ora si chiamano Walter Gagg. Chi è costui? Riporto un suo breve profilo tratto da un articolo del Guerin Sportivo: "Anche gli onesti fanno lobbyng". Un ambasciatore al servizio di Moratti. Walter Gagg, intimo amico di Blatter, già capo della commissione stadi della Fifa, si occuperà all’Inter dei rapporti internazionali. Obiettivo: pesare di più anche in Champions. Amico di Facchetti, era il delegato con cui se la prese Trapattoni nel Mondiale nippo-coreano. Venendone anche deriso. In definitiva, quello che ci fece fuori dal mondiale tramite l'arbitro Moreno.
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Altro che Moggi! Sul soggetto in questione esiste una gustosa intercettazione tra Facchetti e l'arbitro De Santis - https://www.youtube.com/watch?v=ThY9CUkBJPs - Direi che i buoni servigi di questo "signore", braccio destro di Blatter e potente uomo FIFA si stiano vedendo eccome. Una tipica storia da sedicenti "onesti". Ma ripercorriamo rapidamente la farsesca epopea interista in questa edizione della coppa. Il principio. Viene "sorteggiata" nel girone in assoluto più ridicolo di tutto il tabellone. I due posti per gli ottavi sono già sicuri: Barça e loro. Eppure, riescono a passare il turno solo per miracolo. Ed in modo del tutto immeritato.
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Desta parecchi sospetti la vittoria, che poi risulterà decisiva, sul campo della Dynamo Kiev: gli ucraini, padroni del gioco ed in vantaggio nel primo tempo, nel secondo non entrano in campo. O meglio: mandano le controfigure. Non la giocano, e si lasciano incredibilmente rimontare e battere senza opporre la minima resistenza (ma anche in quel caso, gli ex onesti avranno bisogno del solito gol in fuorigioco). Proprio di lì a poco, si parlerà di uno scandalo che coinvolgerà squadre dell'europa orientale: partite vendute. L'Uefa accenna un'indagine, ma a quanto pare tutto viene presto insabbiato, almeno sul piano mediatico.
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Ottavi: il Chelsea. Partita dura, almeno sulla carta. Se non fosse che gli inglesi arrivano a quella gara decimati nell'organico e in forma scadente. Ma sin qui si può parlare solo del leggendario culo di Mourinho. Andiamo alla partita: nonostante le tante assenze, da Essien ad Ashley Cole, al suo sostuituto naturale Zhirkov, il Chelsea comanda il gioco agevolmente per larga parte della partita. Ma non basta: Ancelotti non aveva messo in conto l'avversario più temibile. L'arbitro. Mejuto Gonzalez. Bestia nera di Carletto, con cui sembra avere un conto aperto (è quello della incredibile finale di Istanbul contro il Liverpool). Ma che al contrario ha sempre portato bene all'inter in Europa: dopo Inter-Lione (1-2) dell'edizione 2002-2003, ha diretto Arsenal-Inter (0-3) nell'edizione 2003-2004, Inter-Porto (2-1) nell'edizione 2005-2006 e Panathinaikos-Inter (0-2) della scorsa stagione. Insomma, una vera garanzia per moratti.
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Ed è raro che gli ex onesti vincano tutte quelle partite in Europa...Per giunta, Mejuto Gonzalez è uno che ama essere protagonista, e per questo è molto chiacchierato. Ed infatti sarà lui a decidere la partita. Ancora a favore dei disonesti. Conduzione a senso unico su falli, cartellini, e quant'altro. Ma dove riuscirà a superare il più estremo limite della decenza, sarà al minuto 45, quando non concede il più limpido dei rigori al Chelsea, e non espelle Samuel per fallo da ultimo uomo, per il netto e clamoroso atterramento di Kalou a due passi da Julio Cesar.
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Ma, come dicevamo: Mejuto ama essere protagonista, proprio come mourinho. Infatti, non contento dello scempio arbitrale del primo tempo, riesce a ripetersi anche nel secondo, non punendo diversi falli da rosso ma soprattutto quando, al 41', su angolo battuto da Lampard, Thiago Motta trascina terra a due mani, al vertice dell'area piccola, Ivanovic. Sarebbe stato rigore (per il Chelsea) e ammonizione (per Motta): e visto che Motta era già ammonito, Mejuto Gonzalez avrebbe dovuto espellerlo. Invece nulla. Inter, che a quel punto avrebbe dovuto essere in 9 e con due rigori sul groppone, incredibilmanete salvata. Di nuovo. Vince 2-1, il più immeritato e bugiardo dei risultati.
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Ma non finisce qui, perchè a Stamford Bridge la storia si ripete. Non entrerò nel dettaglio per non dilungarmi troppo, ma anche a Londra i ladri verranno graziati per ben due volte su altrettanti falli da rigore (con annessa espulsione su uno dei due episodi). Insomma, lo scempio è dilagante. Ora li conoscono anche in Inghilterra. Anzi no: lì già li conoscevano!

Sorteggio. Tutti vorrebbero una sola squadra: il docile CSKA Mosca. Chi se lo becca? Esatto, loro. Ma, anche qui, è il solito culo di mourinho. O anche qualcos'altro? Beh...visto che loro hanno costruito fior di leggende sui presunti sorteggi truccati dallo stregone Moggi (poi smontati dal processo), anche noi ci concediamo i nostri più che legittimi dubbi sulle urne di Nyon...e, visti i precedenti, ammetterete che sia lecito dubitare dell'onestà e della limpidezza del numero due della FIFA, Gagg, sempre lui, ora al servizio di moratti, no? Bene, vista la scarsezza dell'avversario (ancora una squadra dell'orbita russa, è la terza che incontrano in questa edizione della coppa, un insolito record...), passiamo alla semifinale.
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Storia recente. La partita di stasera l'avete vista tutti. Preambolo: il culo di mourinho colpisce anche il Barça: si infortuna Iniesta proprio alla vigilia del match, salterà entrambe le gare. Parliamo di iniesta, il più tecnico dei blaugrana dopo Messi. Uno che ha il peso specifico di uno Zidane nel loro centrocampo. Ma non finisce qui: un vulcano dal nome impronunciabile (Eyjafjallajokull...si: finisce proprio in "kull"...profetico!) decide di esplodere dopo un sonno millenario in una sperduta propaggine islandese.
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Un segno del destino: doveva avvenire qualcosa di apocalittico per far vincere una coppa a questi qua. Una nube mefitica e nera quanto la coscienza di moratti invade i cieli d'Europa. Un funesto presagio? Si bloccano tutti i voli internazionali. Il Barça, che per giunta ha giocato un giorno dopo l'inter ed ha avuto anche il turno infrasettimanale, è costretto a farsela in pullman, visto che nel frattempo anche i treni hanno deciso di scioperare. Più di 1000 chilometri chiusi in un pullman, per la gioia del povero Pep Guardiola. Possiamo immaginare in quali condizioni fisiche arrivi il Barcellona alla partita, con mezzo allenamento nelle gambe. E infatti l'inter impone la sua superiorità SOLO fisica. Corsa e forcing indemoniati per 90 minuti, peggio che cavalli drogati (che abbiano resuscitato il "mago" chimico Herrera?).
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Ma questo strapotere atletico non basta all'inizio: gli spagnoli vanno in vantaggio quasi subito con irridente facilità. Sul piano tecnico sono di un altro pianeta e si vede (al termine il possesso palla sarà imbrazzante per l'inter: 70% Barça) Ma ecco che entra in scena LUI: stavolta è portoghese, come mourniho, e si chiama Benquerenca. Concede falli su falli ai nerazzurri, perdonando già all'avvio un'entrata col piede a martello del killer Samuel, e permettendo ai ladroni un atteggiamento intimidatorio.
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I cartellini li estrae invece nei confronti dei catalani, e lo fa con chirurgica precisione: subito colpito Puyol che guardacaso era diffidato e salterà il ritorno. Ma permette ad un interista di passeggiare sulla guancia di Messi dopo averlo steso da dietro. E prosegue su questa falsariga fino alla fine. Ma gli episodi più scandalosi saranno altri: prima convalida un gol di Milito in netto fuorigioco, quindi sorvola su almeno due episodi da rigore in area interista. Prima quando non vede un fallo di mani, poi, e questo è davvero scandaloso, lasciando correre su Snejider che in scivolata falcia da dietro Dani Alves lanciato in porta. Era rigore ed espulsione tutta la vita. Talmente evidente da potersi definire "da manuale".
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Proprio come contro il Chelsea. Ma non per Benquerenca che anzi ammonisce il blaugrana per simulazione. Ora li conoscono anche in Spagna. Un furto talmente colossale, osceno e sfacciato da risultare fastidioso ed imbarazzante persino al più incallito dei ladri. Ma anche in questa occasione il "pesciaio" di setubal(mourinho) non fa il gesto delle manette....

Logicamente, l'aiutone non poteva mancare nella finale contro la squadra sponsorizzata da "Unicredit di Alessandro Profumo" (Bayern München) ad opera dell'arbitro Inglese Howard Webb, che oltre ad aver avuto un costante occhio di riguardo per la squadra di Profumo & Walter Gag", non puniva un macroscopico intervento da rigore di maicon che saltava in cielo per andare ad intercettare il pallone con il braccio! (22/04/2010 - 24/5/2010)
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la champions di Alessandro Profumo & Walter Gag
https://www.youtube.com/watch?v=DSUms9VuvvQ
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Alessandro Profumo Presidente Unicredit "Sponsor Bayern & Champions League"!
https://www.youtube.com/watch?v=c_GWx4okT5o 
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la vergogna di inter-Chelsea
https://www.youtube.com/watch?v=v6zrF3y4djc
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Referees Robs Barcelona ( Barcelona Vs Inter )
https://www.youtube.com/watch?v=7KtHjSn0zQw&feature=player_embedded
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Bayern vs Inter mano di Maicon l'arbitro? piu' malafede di cosi...?
https://www.youtube.com/watch?v=5emAtbucPt4&feature=related
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ECCO ALCUNE PERLE DEI FARABUTTI IN "onore" DELL' "inter"!:
il farabutto telefona a De Santis che lo tratta da corruttore:
"ti interEssi di arbitr. il farabutto risponde: ti viene a salutare GAG
https://www.youtube.com/watch?v=ThY9CUkBJPs
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IL CORROTTO dirigente FIFA e UEFA: WALTER GAG
https://www.youtube.com/watch?v=ThY9CUkBJPs
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il farabutto telefona a De Santis: ci tenevo a salutarti
https://www.youtube.com/watch?v=Okmc4Rnfb8Q
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facchetti a bergamo: moratti ha un regalino da darti
https://www.youtube.com/watch?v=tmOjdvNplMM
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il grande corruttore: l'arbitro si e' comportato benissimo
https://www.youtube.com/watch?v=ksmo-MJ5NRE 
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il grande corruttore: senta io ci tenevo a incontrarla
https://www.youtube.com/watch?v=7AW4lJMnh-Y
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il farabutto al vice designatore: li non devono fare il sorteggio
25.11.04 (prima di Inter-Juventus)
https://www.youtube.com/watch?v=-BQx3Opwgw8
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il farabutto a Bergamo 26/11/04 metti dentro collina
26.11.04 (prima di Inter-Juventus)
https://www.youtube.com/watch?v=ezJCMEaXR1Y
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26 novembre 2004 - con bertini abbiamo avuto la a torino un problemino
https://www.youtube.com/watch?v=ezJCMEaXR1Y&feature=youtu.be 
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Co.Ita.11/5/2005 Bergamo e Facchetti 4-4-4- 3:31
https://www.youtube.com/watch?v=RLU6eHsPmjw
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MA COSA VOLEVA L'INTER NEL 1997-98 ?
https://www.youtube.com/watch?v=olU4W10thg8
GLI INTERISTI CORRUTTORI TRONCHETTI & PROFUMO 
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Il Times getta fango sull'Inter degli anni 60
di EMILIO MARRESE - 11 novembre 2003 

ROMA - Angelo Moratti era un imbroglione e l'unica cosa buona che si possa dire di suo figlio Massimo è che s'è messo alle spalle le malefatte del padre. Questo è quanto incredibilmente sostenuto sabato dal londinese Times che ha ripreso - nella rubrica di Brian Glanville titolata sulla "storia gloriosa ma macchiata" dell'Inter - la confessione dell'arbitro ungherese Gyorgi Vadas su un tentativo di corruzione da parte di Moratti sr. prima della semifinale di Coppa Campioni col Real Madrid del 20 aprile '66: denaro, orologi d'oro ed elettrodomestici in cambio di rigori.

Il quotidiano scrive dunque che "le vittorie dell'Inter degli anni '60 furono frutto di corruzione e imbrogli nei quali Angelo Moratti giocò un ruolo cruciale in un sistema messo in piedi da due uomini ora deceduti: Deszo Holti, faccendiere ungherese, e Italo Allodi", definito "serpentine".

L'Inter, si sostiene in maniera molto discutibile, fece offerte per tre anni consecutivi agli arbitri delle semifinali e le prime due volte, nel '64 e '65, la cosa funzionò, ai danni di Borussia e Liverpool. La terza no, perché Vadas (le cui rivelazioni furono pubblicate nel libro di un giornalista ungherese), rifiutò una somma con cui avrebbe potuto comprarsi 5 Mercedes: 10 per un rigore all'ultimo, addirittura 25 per un rigore ai supplementari. Il giorno della partita Vadas fu ospite di Moratti nella sua villa e ricevette un orologio d'oro. Moratti promise anche televisori ed elettrodomestici.

Ma Vadas non aiutò i nerazzurri a rimontare lo 0-1 dell'andata, la gara finì 1-1 e fu la sua ultima apparizione internazionale. L'articolista del Times si chiede infine il perché di questo strano debole degli italiani per i "condottieri" alla Moratti, citando gli attuali tentativi per ripulire l'immagine di Mussolini. Una bella palata di fango su vivi e morti.  (11 novembre 2003
La GANG dell'ANGELO del MALE con i SUOI-SICARI: "prisco-allodi-herrera & co"
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DEFERIMENTO moratti-inter & preziosi-genoa - AFFARE TRA BURATTINAI E BURATTINI - TRONCHETTI - PALAZZI E L'IMPUNITO CORRUTTORE! IL CORROTTO PROCURATORE FEDERALE STEFANO PALAZZI CON LA GARANZIA DEL BURATTINAIO TRONCHETTI, PER LA PROTEZIONE DELL'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE MEDIATICA "O.D.G", TROVA LA SCORCIATOIA PER PER EVITARE LA FINE DI "ADAMO BOVE" E CANTARE VOLARE GIU' DA UN CAVALCAVIA: IL FINTO DEFERIMENTO CON PSEUDO SQUALIFICA (3 mesi) E MULTARELLA (40000€) NOCCIOLINE... PER UN MILIONARIO CHE HA AVUTO IN DONO QUASI UN MILIARDO DI EURO, DAL MEGA-FURTO DELLE "AZIONI-SARAS-GONFIATE!

Dal Bilderberd alla Bocconi all'Aspen Istitute i 100 000 Dossier fanno di lui il Boss indiscusso del FU bel paese
27 maggio 2010 Roma-Palazzo Valentini incontro tra il Corruttore massimo e i Corrotti Narducci & Auricchio che l'Associazione a Delinquere Mediatica copri' sotto un Manto di Silenzio!
I fratelli Scarsi: Corruttore-Massimo & Corrotto Giancarlo fratello del Massone Luigi Abete
Attenti pero', perche il Presidente Andrea Agnelli e l'Avvocato Michele Briamone hanno pronesso: «Non ci fermiamo! La Juve continuerà a perseguire chi ha sbagliato anche quando non ricoprirà più le cariche attuali. Faremo danno a chi ci ha creato danno»
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GLI INFAMI RESTANO IMPUNITI ANCHE DI QUESTI GRAVISSIMI ILLECITI

 Il 27 maggio, alla presentazione del libro del Gaucho Pablo Llonto - LA VERGÜENZA DE TODOS (i mondiali della vergogna ). ...A sorpresa si incontrano:  I Tre Compari: Narducci, Auricchio e Massimo Moratti - https://www.youtube.com/watch?v=XJaiWs0eGoA -, ma a differenza de los tres Chiflados che si guadagnano la pagnotta schiaffeggiandosi e schiamazzando, i tre compari si incontrano tra la "folla" a Palazzo Valentini (centro di Roma) e seduti uno accanto al'altro! E invece di schiaffeggiarsi e schiamazzare, si sussurrano all'orecchio la strategia sulla sua Deposizione come Teste della Difasa di Luciano Moggi (al Processo-calciopoli in corso al tribunale di Napoli), e' sulle intercettazioni "Nascoste da Narducci e Auricchio", scoperte dal Team di difesa (e' sbobinate dall'esperto perito Nicola Penta) in caso di richesta da parte della Federcalcio.

Altrimenti come spiegarsi che il Colonnello Auricchio titolare dell'inchiesta calciopoli (della quale si e' venuti a sapre che egli, d'accordo con il PM Narducci "Ha Nascosto" le intercettazioni delle telefonate del padrone e del presidente dell'inter, perchè il compito della GANG di carabinieri, era, come ora dimostrato, di indagare solo su Moggi e la Juventus! Addirittura, non accettando neanche pentiti che avessero da testimoniare contro le malefatte di Moratti e Facchetti! Perchè, a sentire il "Teste Rosario Coppola", all'Auricchio non interessavano cose che non riguardassero la Juventus!

E' il corruttore padrone dell'inter che durante tutto il dibattito se ne sta seduto spalla a spalla con il Corrotto Capo dei carabinieri titolare della pseudo-inchiesta, quello che ha nascosto le compromettenti intercettazioni delle telefonate illecite sue (di moratti) e di facchetti! E' fa impressione il modo in cui i due hanno parlato in modo fitto e cordiale, dando la Chiara Impressione di essere legati da vincoli solidi...

Ma quello che più fa specie, è l'improvvisa presenza di Massimo Moratti, un miliardario che, ad un avvenimento per invito si presenta come un intruso, perchè invitato non fu! Sto parlando dello stesso Massimo Moratti, teste della difesa di un processo che lo vede "esternamente" coinvolto, che se ne va con il Publico Ministero dello stesso processo, quindi  l'accusa....è lui teste della difesa se ne sta per 7 lunghi minuti chiuso in un ascensore -  (https://www.youtube.com/watch?v=QsW_vxpqbnk - video con solo l'entrata e poi uscita dopo 7 minuti) - con il PM che lo dovrà controinterrogare, come si fa a non credere che siamo di fronte ad un "Corruttore e un corrotto?! Sono lunghi sette minuti...quante cose si possono dire in sette minuti....!

Altro che spiegarli con il parlare contorto di Massimo Moratti! Che Giuseppe Narducci, Massimo Moratti e il colonnello Auricchio sono legati da interessi loschi e occulti è una cosa che tantissimi sospettano. Ma più che sospetti direi certezze! Incredibile che la stampa di regime (RCS: Corsera-Gazzetta il cui Maggiore zionista è, il Padrone della Juventus: joh elkann!) vuole nascondere che Massimo Moratti è piombato a Palazzo Valentini per chiedere ad Auricchio quante intercettazioni sue e di facchetti aveva ascoltato e la gravità dei contenuti! E' a quale prezzo l'accordo per non dare o ritardare la consegna delle intercettazioni alla Figc, ad evitare all'altro corrotto di Professine: Stefano Palazzi di andare a Napoli e prenderle personalmente come fece Borrelli (allora fuorilegge!!!) per fare partire Farsopoli nel 2006, ci avrebbe pensato la banda Tronchetti...come puntualmente e avvenuto?!
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La conferma, viene anche dalle dichiarazioni di Giancarlo Abete:
Il 2 Luglio: «Chiederemo tutte le intercettazioni, a prescindere da quelle che entreranno nel processo di Napoli. - http://www.tuttosport.com/3/227/2010/07/02-75082/Abete%3A+%C2%ABFigc+acquisir%C3%A0+tutte+le+intercettazioni+di+Calciopoli%C2%BB  -  Sono emerse ulteriori intercettazioni negli ultimi mesi, io stesso ne sono stato oggetto e non ho intenzione di rimanere passivo. La Figc si è costituita parte civile ed è importante che acquisisca tutti i documenti e li dia alla procura, abbiamo interesse a verificare tutto».

Il 4 agosto: «Non siamo riusciti a sapere quanto bisogna pagare per entrare in possesso di tutte le intercettazioni di Calciopoli emerse nel Processo di Napoli. - http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/calciopoli/2010/08/04-79085/Calciopoli,+Abete%3A+%C2%ABStupiti+di+non+avere+le+intercettazioni%C2%BB - Nonostante il pressing restiamo stupiti dal fatto di non averle ancora a disposizione. Come le hanno avute le parti, vorremo averle anche noi anche perché ci siamo mossi un mese fa»
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Presidente Abete, Ma a chi pensa di darla a Bere? Ai media di Regime? Al popolino pecora? Buon per lei che (al contrario di come da anni cerca di dipingerlo la cupola mediatica) il Popolo juventino è un Popolo civile. Che, fino a prova contraria, al contrario di altre tifoserie, non fa barricate d'avanti alla sede della Federcalcio, non uccide dentro e fuori lo stadio, non fa atti di vandalismo d'avanti a studi televisivi per impedire di parlare a chi ne avesse voglia (nucini?), e non lancia motorini dalle tribune dello stadio! Forse lei non può capirlo (trattandosi di fratello scarso!), ma il Popolo Juventino e abbastanza intelligente per capire come stanno le cose, è con chi lei sta! Infatti malgrado sotto la sua presidenza, il calcio Italiano abbia raggiunto il punto più  basso della sua storia....la tengono inchiodata alla poltrona...Cui Prodest avrebbe chiesto Enzo Biagi!

PS. Solo per essere presente nelle intercettazioni con telefonate compromettenti (aiutare la Fiorentina), e per altre silenziate e insabbiate dalla cupola mediatica, o fatta passare come avvenuta il giorno dopo (telefonata notturna di moratti dopo inter-sampdori vietata dal nuovo codice di comportamento redatto sotto la sua presidenza!), se in italia operava una stampa libera e indipendente, avrebbe dovuto chiedere la sua testa! Invece se ne sta li a fare la figura dello zimbello dei poteri milanesi, coperto dall'omertoso silenzio mediatico. Vergogna!
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Ma Come rileva l'Avvocato Botti, Legale del VicePresidente Mazzini: «Il medesimo Abete graziato dal processo nonostante una deposizione testimoniale che solo la bontà dei pm poteva chiudersi in questa sede. Una verginità che aveva resistito all’indagine, nonostante i suoi sviamenti.». 
Ecco l'importanza del di essere fratello scarso, di un importante Banchiere Massone (Luigi Abete), che occupa una poltrona nello stesso tavolo di John Elkann (padrone della Juventus!) del CDA della Loggia: Aspen Istitute. 
I SICARI DELLA LOGGIA ASPEN ISTITUTE, SERVI DEI PADRONI DEL MONDO!
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L'IMPUNITO MINUS HABBEN-CORRUTTORE con IL SUO PROTETTORE
UNA VERGOGNA ITALIANA

Il caso Milito-Motta e l’amicizia Mourinho-Benquerenca: 
altri due casi che hanno favorito l’Inter
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L'inter e stata accusata di illeciti non solo durante Calciopoli, ma anche successivamente.
Dunque, l’Inter è stata accusata di azioni illecite, salvo poi uscirne indenne come sempre. Esempio il caso “Milito-Motta”. Sul caso, ecco un pezzo di Tuttosport che analizza, fondandosi sul regolamento e citando nei tratti relativi alla vicenda, datato 8 giugno 2010.

Palazzi ha deferito in queste ore con l’invio della chiamata in udienza (metà luglio la Disciplinare?) di Massimo Moratti ed Enrico Preziosi, con Inter e Ge­noa per responsabilità diretta, per la fami­gerata vicenda della cessione di Motta e Milito (ma anche di pezzi di Bonucci, Ac­quafresca, Viviano) il 21 maggio del 2009. Par condicio perché è vietato trattare con il Preziosi, «inibito in via definitiva» diretta­mente, come da lui candidamente ammes­so su vari organi di stampa (ma anche agli uomini della Procura federale quando li in­terrogarono) proprio dal presidente genoano inibito per cinque anni con richiesta di radiazione (la stessa che incombe su Moggi e Giraudo). Ebbene l’articolo 10 del codice di giustizia partorito proprio dopo Calciopoli vide anche l’ex ds della Juve, Secco, squa­lificato per un mese per aver trattato Cri­scito con lo stesso Preziosi, vieta i rappor­ti e i contatti d’affari con i paria della squa­lifica. Non solo, addirittura, pregiudica gli effetti di quei contratti sottoscritti tra un presidente nel pieno delle sue funzioni (Mo­ratti, in questo caso) e uno che non può par­tecipare attivamente a trattative (Preziosi, nell’estate del 2009). Contratti nulli, sareb­bero, a rigore di regolamento quelli sotto­scritti per cedere l’uomo del Destino neraz­zurro, Diego Milito autore dei gol decisivi per scudetto, Coppa Italia e anche Cham­pions League. Nulli i trasferimenti di Mot­ta e tutti gli altri del maxi -affare dell’anno 2009. Preziosi avrebbe, secondo le indiscre­zioni, confermato a Palazzi. «Abbiamo tro­vato l’ accordo per la cessione di Milito e Thiago Motta all’ Inter – disse – . Ci siamo privati di due pedine importanti. Mi sono incontrato a colazione con il presidente Mo­ratti e abbiamo raggiunto l’accordo», disse dopo l’incontro al Palazzo Saras, Preziosi. La vigorosa stretta di mano per il codice non vale quanto la firma (apposta con tut­ta probabilità da chi era titolato a farlo), ma l’articolo 10 del codice recita al secondo capoverso: «È fatto divieto, nello svolgimen­to di attività (di compravendita, ndr), di av­valersi di soggetti non autorizzati e di ave­re comunque contatti con tesserati inibiti o squalificati. In questi casi gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto».

Il tempo.it:
Un nuovo caso di giustizia sportiva rischia di scuotere il calcio italiano. Difficile prevedere conseguenze clamorose, ma farà discutere. E pure tanto: ci sono di mezzo l’Inter e il suo giocatore più decisivo, Diego Milito, il clamore viene da sé. I fatti: il presidente nerazzurro è stato deferito il 31 maggio scorso dal procuratore federale Stefano Palazzi per presunte irregolarità nella trattativa con il Genoa per gli acquisti di Milito e Thiago Motta realizzati nell’estate 2009, quando il numero uno dei rossoblù era inibito con tanto di richiesta di preclusione in seguito per gli illeciti amministrativi del periodo 2003/04. L’articolo 10 della giustizia sportiva – aggiornato dopo Calciopoli – vieta rapporti e affari con i soggetti sotto squalifica. Così, come i Menarini (proprietari del Bologna) e il ds dell’Arezzo Ceravolo non potevano trattare con Moggi (e per questo sono stati deferiti), lo stesso comportamento irregolare viene contestato all’Inter, deferita insieme al Genoa e a Moratti per responsabilità oggettiva. Anche gli effetti dei trasferimenti concordati tra un presidente in piena carica e uno che non può partecipare a trattative in modo attivo verrebbero annullati.

Tradotto: Milito e Motta non avrebbero potuto giocare con l’Inter, così come gli altri giocatori coinvolti nella maxi-trattativa. La Disciplinare dovrebbe ascoltare i protagonisti a metà luglio. Una dichiarazione di Preziosi risalente a quel periodo rafforza la tesi accusatoria di Palazzi: «Mi sono incontrato con il presidente Moratti a colazione e – raccontò il presidente dei liguri – abbiamo raggiunto l’accordo». Cosa rischiano i nerazzurri? L’articolo 17, al comma 8, specifica che «alla società che fa partecipare a gare calciatori ai quali, per effetto di irregolarità imputabile alla stessa società, la FIGC abbia successivamente revocato il tesseramento, è applicata la penalizzazione di un punto in classifica per ciascuna gara cui abbiano partecipato i predetti calciatori». Siccome Milito ha giocato 35 gare (Motta 26) nell’ultimo campionato, se venisse riconosciuta la colpevolezza e applicata la norma, l’Inter perderebbe 35 punti in classifica e consegnerebbe lo scudetto alla Roma. Tutti da valutare, poi, gli effetti sulle competizioni europee.

Uno scenario clamoroso ma è assai improbabile che si realizzi: si va verso una squalifica ai protagonisti e multe alle società. La giurisprudenza in materia tranquillizza le società nerazzurra e rossoblù. Per i professionisti (vedi sentenza della Commissione tesseramenti su Giacomo Galli del 2002) gli effetti dell’Articolo 10 sono «ex nunc», quindi la nullità degli atti scatterebbe dalla sentenza sportiva in poi e non avrebbe effetto sul campionato precedente A Trigoria, ovviamente, seguono la vicenda con grande interesse. Ma senza intervenire: al momento non è previsto alcun intervento legale della Roma. Si aspetta che la giustizia sportiva faccia il suo corso, senza illudersi che uno scudetto possa piovere dal cielo.

Dunque la penalizzazione in punti era la pena prevista senza nessun tipo di valutazione soggettiva. Non si sarebbe dunque potuto parlare di punizione severa o di parte, perchè il regolamento parla chiaro. L’Inter avrebbe dovuto consegnare lo scudetto 2009/2010 (l’unico che, secondo le classifiche senza errori arbitrali redatte dall’Osservatorio sugli errori arbitrali nel calcio, l’Inter aveva vinto meritatamente dal 2007) alla Roma e i tesserini di Milito e Motta sarebbero passati alla Federazione, che li avrebbe poi venduti al migliore offerente. La UEFA avrebbe poi dovuto valutare le conseguenze da apportare nelle sue competizioni (nel caso dell’Inter per la Champions League) con un probabile ritiro del titolo e una riassegnazione alla finalista di quell’anno, ossia al Bayern Monaco (sconfitto in finale dai nerazzurri proprio grazie a Milito). Una valutazione di questo genere sarebbe stata fatta probabilmente anche per la Coppa Italia (Inter in finale con la Roma). Anche il “triplete” dunque è stato ottenuto dalla società di Massimo Moratti solo grazie alla “clemenza” della giustizia sportiva.

Altro “caso” che fa sorgere più di un dubbio sui successi dell’Inter (in questo caso sulla conquista della Champions 2009-2010) è quello relativo a Benquerença. La scelta dell’UEFA di fargli arbitrare l’andata della semifinale tra Inter e Barcellona risulta quanto meno discutibile ma a rendere questa “stranezza” un vero e proprio caso sono le rivalzioni di Sport.es, che riporto di seguito (l’articolo è stato citato da laroma24.it, dal quale l’ho ripreso)

La designazione di Olegario Benquerença per la direzione di Inter-Barça non potrebbe essere più sospetta. A comprovare la sua direzione tendenziosa a favore del club italiano tutti i pezzi si stanno incastrando in un incredibile montaggio che rende incomprensibile la scelta di far arbitrare l’incontro ad un amico di Jose Mourinho.

Il rapporto tra Mourinho e Olegario e’ iniziato dieci anni fa. I due si incontrarono a Leiria, dove il tecnico ha iniziato la sua carriera come allenatore e dove l’arbitro risiede. Anche COM Ràdio ha rivelato nel programma “Que as dinat?” che erano stati insieme nel ristorante “O Menino”.

In Portogallo hanno inoltre affermato ieri che Mourinho e Olegario e avevano abitudini simili. Era abitudine che frequentassero gli stessi ristoranti. ‘Mou’ in quel momento aveva un rapporto con Elsa Sousa, come rivelato da ‘The Sun’, e la coppia frequentava gli stessi locali dell’arbitro.

Benquerença non si dedica esclusivamente all’arbitraggio, ma è anche venditore di assicurazioni. La sua carriera è decollata in gran parte grazie ai suoi ottimi rapporti con la FIFA. Solo per la loro influenza si può presumere che sarà uno dei funzionari designati per la prossima Coppa del Mondo.

Olegario è famoso nel suo paese per essere particolarmente polemico e, in particolare, è legato uno dei più grandi pasticci degli ultimi tempi in una classica tra Benfica e Porto. Fu nel 2004, quando non concesse un gol ai primi dopo un errore di Vitor Baia con la palla che aveva superato la linea. È interessante notare che Mourinho era l’allenatore di Porto, che aveva beneficiato della sua decisione. A seguito di tale decisione e di altre, Benquerença è conosciuto nel suo paese come ‘O Larápio’, che significa ladro in portoghese.

Tutte queste circostanze non sono state considerate dall’UEFA, quando è stato identificato come l’arbitro  ideale per dirigere l’incontro tra italiani e catalani. La presenza di Mourinho di per sè ha sollevato sospetti, ma questi si sono decisamente  ampliati dopo che la sua prestazione è stata così negativa per il Barca.

Per chi non lo ricordi la prestazione dell’arbitro portoghese fu considerata scadente a causa dell’assegnazione del gol del 3 a 1 (siglato da Milito, che partì in fuorigioco) e la successiva decisione di assegnare un rigore al Barcellona per fallo di Sneijder su Daniel Alves. Ricordo che entrambi gli episodi furono decisivi per la qualificazione dell’Inter, in quanto il Barcellona s’impose in casa per 1 a 0 e dunque, se avesse perso all’andata per 2 a 1 (senza il gol di Milito) o per 3 a 2 (con un gol su rigore per il fallo di Sneijder), avrebbe conquistato l’accesso alla finale il virtù delle reti segnate fuori casa (una o due contro nessuna dell’Inter). Ricordo anche che l’UEFA, anche dopo la pubblicazione di quest’articolo, non smentì nè commento queste indiscrezioni riguardo Mourinho e l’arbitro Benquerença nè i due interessati si preoccuparono di farlo.

Quest’anno invece Mourinho, lamentandosi per i torti arbitrali subiti nella semifinale contro il Barcellona, citò altri presunti errori degli arbitri durante le partite in cui le sue squadre hanno influenzato il Barcellona, ma si è guardato bene dal fare riferimenti all’andata della semifinale dell’anno scorso, ricordando solo la sfida di ritorno contro i blaugrana.

IL MINUS HABBEN & IL PREGIUDICATO: UNA VERGOGNA ITALIANA
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Anche la gazzetta dello sport, per dovere d'informazione, riporto' la notizia 

9 giugno 2010 Moratti deferito per Milito-Motta. Trattò con l'inibito Preziosi
https://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Inter/09-06-2010/moratti-deferito-milito-motta-7127120316.shtml

mercoledì, giugno 16, 2010

La Corte d’Appello ha scardinato tutte le fondamenta di Calciopoli

FARSOPOLI: PARLA IL PROFESSOR PAOLO BERTINETTI.
 «IL SORTEGGIO arbitrale non era truccato». 
Questa è la sentenza emessa il 9 novembre 2007 dalla Corte d’Ap­pello di Roma, chiamata a pronunciarsi sulla de­signazione dell’arbitro Borriello da parte di Ber­gamo e Pairetto. E’ una sentenza clamorosa (che conferma quella precedente del Tribunale di Ro­ma), curiosamente ignorata dai media e dal Pa­lazzo del calcio.

Teniamo conto che già la Corte Federale, quella che condannò la Juve alla B con meno 17 punti, nella sua sentenza scriveva che non era emersa la responsabilità di Moggi e De Santis relativamente alle partite della Juventus oggetto d’indagine; e, in generale, chiudeva il di­scorso (pagine 70 e 71) dicendo che non c’erano elementi per far presumere che vi fosse il fine di determinare l’alterazione del campionato a favo­re della Juventus.

Il linciaggio mediatico contro la Juve si basava sul fatto che l’inchiesta napoletana, e quindi il processo inscenato dalla Figc, sosteneva che il sor­teggio era truccato. Se non lo era, come spiegano il Tribunale e la Corte d’Appello di Roma, e come già lasciava capire la sentenza della Corte Fede­rale, il “processo” era quindi basato sul nulla, se non sulla volontà di eliminare la squadra più forte. Questo risultato è stato comunque rag­giunto.

La Juve, che probabilmente nel 2006-07 avrebbe vinto il suo 30° scudetto, è stata cacciata in B, è stata indotta a vendere sette dei suoi cam­pioni, ed è ora tornata in A a cercar di ottenere un 4° posto per la Champions. Forse a questo punto la Figc può anche per­mettersi il lusso di ristabilire la verità; e alla lu­ce delle sentenze della magistratura romana ri­vedere il grottesco operato dell’estate 2006, cul­minato con quella che Enzo Biagi definì «una sentenza pazzesca basata sul nulla».

Non che la notizia del ripescaggio da parte della Federcalcio degli antichi inquirenti della gestione Carraro sia un gran bel segnale. Tuttavia vogliamo spe­rare che la Figc presieduta da Abete riconosca il suo interesse a rivedere spontaneamente la farsa di calciopoli (oppure dobbiamo aspettare che una sentenza della Corte Europea la costringa a far­lo?) in nome del diritto e dei diritti della difesa. E anche in nome della credibilità del campiona­to.

In base alle decisioni dell’estate 2006 la crème della classe arbitrale è stata messa alla gogna. Gli arbitri ora in attività (designati dal sempre innocente Collina), soprattutto nelle partite con la Juventus, ma non solo in quelle, operano in con­dizioni psicologiche difficilissime, chiamati a di­mostrare di essere più precisi della moviola e, so­prattutto, più “indipendenti” dei loro predecesso­ri.

Se i sorteggi non erano truccati e gli arbitri non erano corrotti, come assicura la Corte d’Ap­pello, allora non ci sarebbe niente da dimostrare; ma ci sarebbe solo da arbitrare al meglio delle proprie possibilità. Tuttosport è l’unico giornale che ha i titoli per aprire un confronto serio su questa prospettiva. Non solo e non tanto nell’interesse della Figc e della Juve. Ma nell’interesse del calcio.
Paolo Bertinetti: Presidente Associazione Nazionale Amici della Juventus (ANAJ)
 BARI 14 MAGGIO 2006 JUVENTUS REGGINA 2-0 JUVENTUS 29 VOLTE CAMPIONE! 
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Il Professor Bertinetti, Campione di Buona Fede, fa appello al Giancarlo Abete, ritenendolo il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio: "vogliamo spe­rare che la Figc presieduta da Abete riconosca il suo interesse a rivedere spontaneamente la farsa di calciopoli"

Caro Professore, Lei purtroppo non sa che il "Burattino-Ebete Giancarlo", e' semplicamente il fratello scarso del Massone Luigi Abete, a sua volta, culo e camicia con Tronchetti Provera & Luca di Montezemolo, e' occupa la Poltrona a fianco di John Elkann nel comitato esecutivo della Loggia Aspen Istitute -
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Caro Professore, lo so che e' nel terzo Millennio e' difficile credere ai complotti, ma che lo si creda o no, sono tutti una famiglia. Non solo si sono impadroniti dei beni dello stato, ma anche dei Beni degli Agnelli! Per quanto riguarda il calcio, Un piccolo esempio lo abbiamo avuto mesi fa con la Vergogna di "inter-Sampdoria prima e moratti subito dopo". Ecco una articolo su quella partita e il moratti post partita, con annesso il video dell'intera partita.
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Il clima d'intimidazione creato da allenatore e giocatori dell'Inter (con risse e caccia all'uomo non solo in campo, ma anche nel sottopassaggio, all'intervallo) hanno fatto sì che il 2° tempo si giocasse pro-forma, e graziando da sacrosante espulsioni, Stankovic e Milito

La cosa peggiore è Moratti che appena finita la partita (i media di Regime, prendono per buona la versione di Abete: "Moratti mi ha telefonato il giorno dopo) Inter-Sampdoria, telefona al presidente federale Giancarlo Abete (vietatissimo dal nuovo codice di comportamento voluto proprio da Abete!), per chiedere chiarimenti: e spiegazioni sull'accanimento degli arbitri contro l'Inter (dicono loro. Certo, non possono mica dirci la verità). Siamo al delirio, ovviamente. Pensate un po': una volta, si accusava la Juventus di non rispettare le regole, ora che nell'orticello del calcio italico la Juvents è stata disintegrata ed estromessa da ogni velleità di classifica, nel più completo disprezzo delle regole ci agisce proprio l'inter, padrona della Federazione i cui massimi dirigenti sono tutti o di estrazione nerazzurra o zerbini di Tronchetti Provera (il quale per avere il pieno controllo della Figc si avvale del sostegno del padrone della Juventus-John Elkann) non permettendo agli avversari (l'odiata Juventus, logicamente resa innoqua!) di gareggiare ad armi pari!

E' non gli basta! Gioca le partite appunto, nel più completo disprezzo del regolamento con inaudita arroganza e violenza: e se l'arbitro prova, ogni tanto per non dare nell'occhio, a farlo rispettare, per esempio espellendo giocatori che spudoratamente picchiano come fabbri dal pronti-via e senza una ragione, dà in escandescenze e strepita e crea un clima invivibile al punto che la partita può proseguire solo pro-forma. Cioè: gli avversari devovo ignorare il pallone, fare attenzione alle zampate che arrivano da ogni dove e non azzardarsi più a entrare in area di rigore! E' evidente che l'arbitro punta solo ad arrivare al fischio finale chiudendo gli occhi su qualsiasi atto criminale (perchè di criminali si tratta!) o isterismo degli strepitanti interisti, con l'unico obiettivo di evitare ulteriori incidenti o sceneggiate da fuori di testa. E se c'è un rigore sacrosanto perché Stankovic (recidivo) atterra Semioli o se c'è un rosso perché l'isterico Milito prova a spaccare una gamba a Palombo, non fischia il rigore e non espelle i colpevoli per evitare che venga giù il mondo!

È veramente offensivo, e grave, il modello di comportamento che l'Inter sta perseguendo e affinando in queste stagioni vittoriose dell'era-Mourinho; ed è triste che il club che si lamentava di essere più danneggiato ai tempi del dominio della Juventus si ritrovi, dopo pochi anni, a vestire i panni del Nuovo Prepotente di turno; il Don Rodrigo cui tutto è concesso, a cominciare dagli eccessi e dalle corbellerie a dir poco inauditi come quelli visti, in campo e fuori, la sera di Inter-Sampdoria. Cose peggio dei tempi dgli "isterismi", quando in campo ci andava per creare risse, invece di giocare al pallone, è poi, accusava la Juventus di vincere perchè comprava gli arbitri!

Se il calcio fosse una cosa sera, la partita Inter-Sampdoria dovrebbe essere considerata irregolare e il giudice sportivo dovrebbe assegnare il 3-0 a tavolino alla Sampdoria. Perché qui è necessario riaffermare un principio: o l'Inter (a cominciare da Mourinho e da Moratti) prende atto che esiste un solo regolamento che l'arbitro è tenuto ad applicare anche nelle partite giocate dall'Inter; oppure si rifiuta di accettare la sgradevole realtà, esce dalla serie A, s'inventa un campionato di calcio-rollerball dove Stankovic può attentare alla vita di Pozzi prim'ancora di aver toccato il suo primo pallone (3:15' di Inter-Samp: intervento da arresto e galera senza processo! Nemmeno sanzionato dal Delinquente Tagliavento!) e dove Samuel, Cordoba, Milito e Muntari possono distribuire calcioni e manate in faccia agli avversari perché all'Inter, appunto, è tutto concesso, e tutti sono contenti: l'Inter (e il suo presidente, il suo allenatore, i suoi giocatori, i suoi tifosi) perché finalmente può giocare le partite a modo suo, senza il disturbo di arbitri che espellono giocatori per la risibile ragione che riempiono di botte gli avversari; e gli altri 19 club, che vengono a sapere che nella serie A italiana esiste un solo regolamento - quello da anni auspicato da Moratti & co. ora finalmente attuabile dopo l'eliminazione della Juventus e dei suoi dirigenti -  e questo regolamento vale per tutti e non ce ne sono altri, cuciti su misura per chicchessia.

Naturalmente, nell'atteggiamento dell'Inter – che grazie al palazzo si avvia a vincere il 4° scudetto consecutivo (5° con quello a Tavolino)e nonostante questo continua a considerarsi vittima di una Grande Macchinazione – c'è un che di stolto e vigliacco. Perché in casa nerazzurra dall'arrivo di Moratti, passa il concetto, ad esempio, che Samuel, Cordoba & co sono stati espulsi in modo del tutto incolpevole, allora i giocatori dell'Inter continueranno a non fare alcuna autocritica e mercoledì, contro il Chelsea, continueranno a comportarsi come hanno sempre fatto, che sia contro la Sampdoria, la Juventus, il Valencia ecc! Attenzione però. Perché se Inter-Samp fosse stata una partita di Champions, e a Walter Gag fosse venuto un arbitro europeo di giocatori ne avrebbe espulsi 6: 5 dell'Inter (Stankovic dopo 2 minuti, Samuel, Cordoba, ancora Stankovic e Milito) e 1 della Sampdoria (Pazzini). Con buona pace di Mourinho. E di Moratti, che magari l'indomani si sarebbe trovato al telefono con Platini. A chiedere spiegazioni. A proposito della macchinazione anti-Inter estesasi come un contagio dall'Italia all'Europa.

E non è tutto. Perché se è vero che il sottopassaggio di San Siro, alla fine del primo tempo di Inter-Sampdoria, assomigliava ad un saloon stile-Far West, con giocatori nerazzurri usciti completamente di senno scatenati a caccia dello scalpo di Pozzi (in bella evidenza Toldo, Cambiasso e Muntari), con Cambiasso che molla un ceffone a Padalino e con Mourinho, livido, che dopo aver atteso Tagliavento gli indirizza ironici complimenti conditi dalla frase: “E ricordati che la tua famiglia ti sta guardando in tivù” (la ricostruzione è di “Repubblica”), allora vuol dire che ogni limite è stato valicato. Con l'arbitro che finge di non vedere e di non sentire, perché altrimenti dovrebbe dire a qualche altro giocatore dell'Inter di considerarsi espulso, e di non ripresentarsi in campo nel secondo tempo: un po' troppo anche per un arbitro che cerca solamente di fare bene il suo dovere, come Tagliavento.

Non avendo preso provvedimenti sul campo, l'arbitro di Inter-Sampdoria non dirà nulla "dell'azione criminale del sottopassaggio” nel suo referto. Una prova del potere dell'inter (Tronchetti e Moratti" lo vedremo dal comportamento degli ispettori della Procura, che negli spogliatoi c'erano e hanno visto e sentito, i provvedimenti del Procuratore Federale sui tesserati e sulla responsabilita oggettiva dell'inter, ce lo diranno.
CORRUTTORE MASSIMO & CORROTTO PALAZZI