martedì, agosto 23, 2011

De laurentis o De serpentiis?

                                                       Ecco l'Associazione a Delinquere del calcio

Il borioso presidente do "u ciuccio", si è montato la testa e non da poco. Ieri ennesimo discorso infarcito da pause teatrali da attoruncolo mancato, nel quale dispensava pillole di sapienza. Che sia erede di Bellavista? Fra le amenità (caZZate) asseriva che innorridisce quando sente parlare dei fatti accaduti nel 2006 e st'caZZi...nei sentirai parlare ancora a lungo, caro de sepentiis, fattene una ragione. Se tu hai trovato una nicchia che ti porta ad atteggiati ad argonauta, a noi juventini ci lascia del tutto indifferenti, quasi tutti gli Juventini, specialmente quelli del Sud, hanno sempre avuto, ed hanno a simpatia il Napoli; salvo negli scontri diretti e' se tiorati per i capelli....i nostri nemici dichiarati sono sempre e solo quelli che ci fanno guerra! Tu continua pure a fare il teatrino caro erede di Pulcinella ed amico di AEbete...noi non dimentichiamo il tuo exploit con tanto di fuga in motorino... Ti avevano promesso di taroccare il calendario e ti sei sentito tradito? Pretendevi che per te lo taroccassero? E' questo che volevi intendere... che il calendario è truccato... ? M va? Ma non lo sai che il calendario lo fa il computer....? E' poi, perchè  tu puoi lamentarti di cose inesistenti e la Juve non può lamentarsi della più colossale  porcata ordita ai suoi danni con il beneplacito dei tuoi sodali? Parli di una lega a livello europeo che ti faccia godere delle partite altosonanti? allora, fatti un favore scendi sulla terra... oppure comincia agodere dell'umiliante 5-0 che hai subi'to dai maestri di Barcellona. Bauscia...anzi quaquaraquà. Lavora in silenzio, lavora bene, è quando scopri l'imbroglio denuncialo è noi Juventini saremo al tuo Fianco, ma solo se sono veri imbrogli, è non quelli inventati per rovinare tizio & caio....E'...Auurelio, ricorda, i nemici del Napoli, erano, sono e sempre saranno a Milano.

inviato da: Eugenio Natale

il bugiardo patologico dal parlare contorto

Il massimo capitano del vascello-inter continua a signoreggiare imperterrito, con la sua ciurma di intellettuali "cialtroni-scrocconi" gli illeciti perpetrati assieme al brindellone-presidente e, assieme alla cricca di giornalisti figli del male lo scippo di due trofei all'odiata Juventus che li aveva vinti onestamente contro tutto e tutti.

Dopo esser stato definito per 11 anni il "signore" del calcio italiano, massimo Minimo moratti ci deve aver creduto davvero. Tuttavia è comprensibile che, dopo 11 anni di scoppole prese un po' da tutti, ma specialmente dal Milan e dalla Juventus, sua Realtà Massimo si sia un po' stufato e abbia dato il via a quel meccanismo kafkiano di trasformazione: da signore a signoreggiatore.

Il piano era semplice e a suo modo geniale: trovati i giusti meccanismi e gli alleati adatti si è cercato di far passare una perfetta macchina vincente in una banda di truffatori, fucilandoli in piazza, dando così un senso agli scarsi risultati sportivi ottenuti da Vampeta, Gresko, Kanu, Materazzi, Okan e compagnia cantante.

L'illusione è durata giusto qualche anno, il tempo di riorganizzarsi dal golpe sportivo e fare un'approfondita analisi. In effetti chi ci credeva che Zidane, Nedved, Thuram, Buffon, Zambrotta, Davids, Del Piero etc etc vincessero in Italia e in Europa grazie a una griglia di Bergamo? Per l'ex-signore, oggi signoreggiatore, però, il bello deve ancora venire.

Oramai è chiaro a tutti che Facchetti e Moratti stesso erano peggio di Moggi e Giraudo, ma addirittura peggio del peggio! La relazione del tanto amato (dadalla ciurma morattiana) Palazzi, dolente o nolente parla chiaro: violazioni degli articoli 1 e 6, seppur prescritti con la precisione di un cronometro (cit), non si scappa.

E da oggi in poi Moratti, ma non solo lui, ma anche il dopato capitan Zanetti(Brescia & bizzozzero dixit) e tutta la combriccola, faranno il giro degli stadi italiani e dovranno subire l'onta degli striscioni, dei cori, e degli sguardi sarcastici. Spiace solo non ci sia più Materazzi, che però vedrei bene nel ruolo di ambasciatore dell'Inter girare per gli stadi italiani con la maschera di Narducci e lo smoking bianco chiazzato di quella materia color marrone come la faccia del dentone petrolero.

Da oggi ci si diverte a vedere quanto ci metterà Moratti a trasformarsi ulteriormente da piangina a stizzito. Giuro, ci sarà da divertirsi.

inviato da Luca Parisi

lunedì, agosto 22, 2011

LE BUGIE BAUSCIA

IL CORRUTTORE MORATTI CON LA VALIGIA & IL CORROTTO BORRELLI PRENDE LA BUSTA 
IL CORRUTTORE MORATTI RIEMPIE LE TASCHEDI EURO AL CORROTTO PALAZZI 

Non è vero che noi Juventini vogliamo per l'inter lo stesso trattamento della Juve, in quanto lo stesso trattamento della Juve per l'inter è troppo poco. E come una grazia: Moggi non è mai andato a redarguire ed intimorire l'arbitro nell'intervallo della partita, facchetti SI'! L'arbitro Racalbuto!
http://www.rainews.it/it/news.php?newsid=32899

Moggi non è mai andato all'arbitro prima della partita a concordare lo score 4vittorie 4pareggi 4sconfitte con la V da migliorare a favore della juventus, facchetti SI' Bertini in Cagliari-inter!
https://www.youtube.com/watch?v=RLU6eHsPmjw
https://www.youtube.com/watch?v=AeO62GHjdjI

Moggi non ha mai chiesto ai designatori di taroccare il sorteggio, facchetti SI'! Al designatore Mazzei!
https://www.youtube.com/watch?v=-BQx3Opwgw8

Moggi non ha mai chiamato Bergamo per dirgli di passare in sede perchè il dott.Agnelli aveva un regalino per lui, facchetti SI'! A Bergamo, Moratti aveva un regalo per lui da non poter inviare per posta come per "routine"!
https://www.youtube.com/watch?v=tmOjdvNplMM

Moggi non ha mai intrattenuto rapporti "segreti" con arbitri in attivita', facchetti SI: danilo nucini". Lo usava come "Cavallo di Troia" in cambio di un posto di lavoro per fine carriera arbitrale, tramite Ernesto Paolillo; dichiarazione dello stesso arbitro nella deposizione sotto giuramento nel processo Calciopoli!
http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/calciopoli/2011/03/21-115214/Moggi%3A+%C2%ABNucini+arbitr%C3%B2+l'Inter+mentre+vedeva+Facchetti%C2%BB

Moggi non ha mai commissionato dossier illegali contro l'inter, facchetti SI! Contro la Juventus!

Moggi non ha mai telefonato ad arbitri per corromperli prospettandogli amicizie con dirigenti Uefa, facchetti SI: all'arbitro De Santis, il dirigente Uefa Walter Gag! Ecc. Ecc. Ecc.
https://www.youtube.com/watch?v=ThY9CUkBJPs

NOTA DI FRANCO ROSSI.
POSSO AGGIUNGERE UNA COSA: A ME PERSONALMENTE, QUANDO CHIESI A MORATTI COME MAI VOLESSE PRENDERE MOGGI (ERA IL FEBBRAIO 2006) MI RISPOSE TESTUALMENTE: “PERCHE’ MI FA VINCERE E IO HO IL DOVERE DI VINCERE”.
MORATTI SA BENISSIMO CHE NON POSSO ESSERE SMENTITO.
http://www.francorossi.com/2011/01/riflessione-di-simone-stenti-e-mia-le-bugie-del-signor-moratti-non-finiscono-mai/
IL CARABINIERE MOGGI ARRESTA IL CORRUTTORE MORATTI

inviato da: Oreste

domenica, agosto 21, 2011

Omerta' o Coraggio ? I giornalisti italiani alla prova

                                                                giornalisti O lombricchi?
Oggi, 21 agosto 2011, ho mandato una E-mail a tutti i giornalisti dei seguenti Giornali: - Gazzetta dello Sport, Corriere della Sera, Espresso e Republica, La Stampa, Corriere dello Sport,  La Nazione, Il Messaggero e molte altre testate minori(Anche TuttosporT -s ma olo come informazione) - con la richiesta di Fare a Massimo Moratti le domande che qui sotto elenco. Vediamo quanti saranno gli eroici che avranno il coraggio di sfidare il petroliere malfattore.

      signor Moratti:
  1 - E’ vero che Facchetti aveva un rapporto con l'arbitro in attività Danilo Nucini molto particolare tanto da proporgli di fargli da “cavallo di troia”?
  2 - E’ vero che Facchetti chiamava i designatori per pressarli a far rompere l’equilibrio dello score di uno di questi nei confronti dell’Inter?
  3 - E’ vero che Facchetti chiamava i designatori per far si che l’Inter venisse arbitrata da quell’arbitro anzichè quell’altro, tanto da andare a “suggerire” di 
        trovare un escamotage in sede di sorteggio?
  4 - E’ vero che Facchetti andava a cena con i designatori?
  5 - E’ vero che lei Massimo Moratti telefonava al designatore Paolo Bergamo per incontrarsi?
  6 - E’ vero che lei Massimo Moratti invitava il designatore Paolo Bergamo e consorte a cena nella sua villa a Forte dei Marmi?
  7 - E’ vero che Facchetti telefonava al designatore Paolo Bergamo per passare dal ufficio (di massimo moratti) perche' lei aveva un regalino da dargli?
  8 - E’ vero che la dirigenza nerazzurra veniva a sapere i nomi delle designazioni prima di chi è stato condannato in sede sportiva per identiche faccende?
  9 - E’ vero che la dirigenza nerazzurra ha offerto ad un arbitro in attività un lavoro extra-calcistico in cambio di collaborazione interna nel mondo arbitrale?
10 - E’ vero che la dirigenza nerazzurra ha regalato maglioni di cachemire e kit d’allenamento agli arbitri?
11 - E’ vero che un ex-guardalinee ha dichiarato in aula di aver detto ai carabinieri di aver ricevuto pressioni per modificare il referto arbitrale di una partita
       dell’Inter, in modo tale da alleggerire la posizione di Cordoba, ricevendo come risposta dagli inquirenti “l’Inter non ci interessa”?
12 - E’ vero che la dirigenza nerazzurra ha fatto pedinare illegalmente, fornendosi del servizio sicurezza Telecom, propri tesserati e dirigenti di squadre
        avversarie?
13 - E’ vero che la dirigenza nerazzurra per parecchi anni ha modellato ad arte il proprio bilancio per non avere problemi con le iscrizioni ai campionati?
14 -  E’ vero che un giocatore clandestino ha giocato un campionato intero con documentazione falsa senza che all’Inter fosse attribuita la sconfitta a
        tavolino per 3-0 piu un punto di penalizzazione per tutte le partite giocate da Recoba?
15 - E’ vero che per quell'illecito lei ha deto di aver pagato 4 miliardi di multa, mentre nei documenti della Figc risulta di aver pagato soltanto "un miliardo e
       600 milioni; a chi ha dato gli altri DUE miliardi e 400 milioni?
16 - E’ vero che che lei non avrebbe potuto iscrivere l'inter al campionato 2006-2007, a meno che non pagasse la rispettabile somma di 158 milioni di €uro,
       e' Guido Rossi ha imposto alla COVISOC di isrivere l'inter per la miseria di 25 milioni di €uro

VEDIAMO CHI E' IL CAMPIONE DI GIORNALISMO CHE SFIDA L'OMERTA' PER FARE QUESTE POCHE DOMANDE AL "VENDICATIVO" PRESIDENTE-PADRONE DELL'inter? 

Francesco Calabrone

sabato, agosto 20, 2011

A Casa la marionetta-ebete, e Commissariare la Figc, ma non con Marionette-Guido R

Par condicio calpestata: La Juve chiede il ristoro dei danni
Non quantifica i danni da imputare a Figc e Inter l’istanza di arbitrato recapitata alla Figc e all’Inter, ma mette in evidenza quanto ha contribuito a causare quei danni:

"oltre agli Orrori procedurali commessi nell’attribuire lo scudetto (Vinto Onestamente sul campo dalla Juventus!) all’Inter, la chiave di tutto è la disparità di trattamento, sin dall’inizio, disparità che si sostanzia nel fatto che i comportamenti analoghi di altri non sono stati sanzionati. E l’azione di Guido Rossi, che non si accorge-? dei comportamenti poco limpidi dell’Inter e le assegna lo scudetto:

"comprova la colpevole imetodica-nsufficienza delle indagini svolte dalla Figc nel 2006 e la colpevole incapacità della Figc di garantire l’efficienza e l’efficacia dei controlli sul regolare svolgimento dei campionati. In particolare la Figc ha "OmessO" di prendere in considerazione tutte le condotte sul piano disciplinare, basando le proprie decisioni di revoca e di nuova assegnazione del titolo 2006 su un quadro probatorio "volutamente" incompleto e insufficiente“

 La Figc si macchia ripetutamente della colpa di mancanza di equità (l’ultima volta proprio il 18 luglio scorso, il giorno della non competenza). E la Juve chiede il ristoro del danno da mancata chance, lo chiede chiaramente nelle pagine redatte dagli avvocati Michele Briamonte e Luigi Chiappero e dal professor Landi, pur se non lo quantifica, lasciando ciò alla determinazione arbitrale.

Ma un calcolo lo ha fatto Tuttosport, e ne esce un conto salatissimo: 250 milioni di euro, tenendo conto di tutte le tipologie di danno subite dal club nelle stagioni successive al 2006: dalle mancate qualificazioni alla Champions (edizioni 2006-2007 e 2007-2008) alla parziale perdita di valore del marchio e alla cessione di giocatori per cifre ben al di sotto della reale valutazione (Ibrahimovic per 24 milioni, Mutu per 7, Thuram per 5, Zambrotta per 14, Vieira per 8, Emerson per 16, Cannavaro per 7), dal danno per mancati proventi da parte di sponsor a quello per mancati introiti da diritti audiotelevisivi, da quello per mancati ricavi da stadio a quello derivato dalla perdita di valore del titolo in Borsa.

Ma, per quanto già questo conto appaia salatissimo, 'Tuttosport' ha probabilmente volato ancora basso nello stimare il danno procurato alla Juve da Farsopoli e del quale è lecito attendersi il risarcimento. Le nostre stime (ju29ro.com), esplicitate nell'articolo "Risarcimento danni? Ecco quanto deve chiedere la Juventus"", infatti ci avevano portato ben più in alto, su su fino a 376 milioni di euro.

A Casa la "marionetta Giancarlo Ebete! Commissariare la Figc, ma NON con marionette della mafia Provera-Moratti!


inviato da:  cabezon

Moratti e la "sua" fiducia nella giustizia........

Grande Moratti, Grande Bugiardo, falso e disonesto! Alle prime voci di implicazioni dell'inter in illeciti, il patron ha sempre detto di aver fiducia nella giustizia e nelle istituzioni. Concetto sempre ripetuto dopo ogni stralcio a lui favorevole. Fatto salvo quando ha capito che in quell'occasione, il coinvolgimento suo o di facchetti poteva essere reale e pericoloso, come nella convocazione in riferimento alle nuove intercettazioni e alla revoca dello scudetto di cartone:
"Una convocazione 'ridicola"! Con tutto il rispetto per Palazzi, che giustamente fa quello che deve fare, è però ridicolo il fatto che l'Inter, nella mia persona, debba presentarsi per questa cosa".

Ritornando all'abituale "Cliche''" all'indomani dell'incontro con il procuratore Palazzi negli uffici della Saras alla presenza degli "avvocati della stessa", e' per il quale ebbe mielose parole di stima e apprezzamento dopo le 4 ore trascorse insieme (ricordiamo che Moratti rifiuto' di presentarsi all'ufficio della procura federale, che da tesserato era obligatorio!).
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Ma all'indomani della relazione di Palazzi al presidente federale, diede di nuovo dimostrazione della sua proverbiale arroganza-mafiosa:
“Tutto questo è offensivo, grave e stupido. Non c’è nessun elemento nuovo, stiamo giudicando quello che era stato già giudicato. E’ un attacco di Palazzi inaccettabile, lui si sbaglia. Senza processo si può dire qualsiasi cosa, l’Inter ed io non lo accettiamo. Facchetti? Coinvolgerlo è di cattivo gusto, sappiamo la sua correttezza quale fosse. I tifosi dell’Inter conoscono perfettamente Facchetti e lo conoscono perfettamente anche i signori che si saranno seduti a quel tavolo per decidere non so cosaSe lascerei l’Inter in caso di revoca? Io lavoro per i miei tifosi, non per questa gente qui…”.

Così il bugiardo patologico e' disonesto per antonomasia Massimo Moratti (gli audio delle intercettazioni parlano chiaro!) ebbe a definire la decisione della Procura Federale, quando il procuratore Palazzi, a malincuore decise (ma dopo aver atteso che i tempi della prescrizione degli "illeciti consumati da lui&facchetti fossero maturi per salvarlo da ingenti risarcimenti e forse anche dalla galera, oltre alla multipla retrocessione dell'inter) di convocarlo  per il 31 marzo (ben 10 mesi dopo l'esposto della Juve per la revoca dello scudetto del 2006) in merito alle intercettazioni delle telefonate sue e di facchetti a designatori e arbitri uscite al processo di Napoli. Ma "stranamente, il procuratore federale non provvide con il doveroso deferimento. Per il quale Stefano Palazzi dovrebbe rendere conto!

Francesco Calabrone


venerdì, agosto 19, 2011

Lo scandalo calcio - MorattOpoli 2006 -

Il dilemma del Corruttore Massimo BRACCATO da Diego Della Valle: Scappare o Nascondersi?

Diego Della Valle a Massimo Moratti: non scappi, ci spieghi quale è stato il suo ruolo prima e durante lo scandalo

Massimo...Si SiSI', parla Massimo Parla che a SanVittore stanno preparando una bella inferriata in quella cella più volte sfuggita...passaportOpoli, SpiOpoli, bilanciOpoli ecc. ecc.

A Moratti che fa la conferenza stampa al mare, e su Calciopoli vuole apparire sereno e spiritoso, ha risposto un velenoso Della Valle con una seconda e ancor più chiara lettera aperta, tutta da leggere e da meditare da parte di noi appassionati e, pensiamo, anche da parte dei difensori dell'Inter (nel senso di avvocati).

In redazione ci hanno colpito due passaggi, due avvisi ai naviganti da parte di Della Valle: Moratti che insiste a fuggire dalle proprie responsabilità; Moratti che deve spiegare cosa è successo, e quale è stato il suo ruolo prima e durante lo scandalo.

Adesso restiamo anche noi in attesa della risposta di Moratti. Intanto c'è da riflettere su quel "prima e durante Calciopoli", ricordando che prima di Calciopoli c'è stato il dossieraggio sul mondo del calcio programmato, secondo la deposizione di Tavaroli, negli uffici della Saras alla presenza di Moratti e Facchetti, e la strana vicenda Nucini con la denuncia poi abortita alla Procura di Milano, senza dimenticare la vicinanza di Della Valle a Montezemolo, il quale sicuramente aveva fiutato quanto bolliva in pentola a Torino circa il futuro di Giraudo e Moggi, principali attenzionati dello spionaggio milanese.

Il punto di domanda, vista la chiarezza della seconda lettera di Della Valle, è adesso davanti agli occhi di tutti: da quali responsabilità sta continuando a fuggire Moratti?


inviato da Antonio Nicoletti

mercoledì, agosto 17, 2011

MA DI CHI HA PAURA GIANCARLO ABETE?

  Spy Calcio
Fulvio Bianchi

Radiazione di Preziosi. "Perché Abete non dice la verità?"
Caso radiazioni (di Moggi, Giraudo e Mazzini): un altro capitolo. Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport ha dato corso alla richiesta di Luciano Moggi che aveva chiesto di ''prendere visione ed estrarre copia del provvedimento intervenuto, a seguito della mancata conciliazione del 3 ottobre 2005, fra Enrico Preziosi e la Figc con il quale è stata definita presso la Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport, la controversia avente ad oggetto 'la richiesta di revoca e/o annullamento della inibizione per anni 5 con proposta di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc'''. Moggi, nell'istanza presentata, ''vanta un interesse concreto ed attuale a conoscere gli atti, anche al fine di verificare l'eventuale disparità di trattamento nei confronti di soggetti che versano nella medesima situazione''. Il Tnas fa sapere che oggi è stato comunicato a Moggi che Enrico Preziosi aveva incardinato una procedura arbitrale dinanzi alla CCAS, conclusasi il 18 gennaio 2006 con udienza dinanzi al costituito Collegio arbitrale. E il verbale è stato trasmesso a Moggi, come da questi richiesto". Preziosi e Sabatini (ora alla Roma), come noto, non sono stati radiati: avevano potuto patteggiare. Curioso che i loro atti siano stati segretati. Ora Moggi, Giraudo e Mazzini si sono rivolti all'Alta corte di giustizia presso il Coni e chiedono "pari trattamento". L'avvocato Flavia Tortorella, che difende Mazzini, spiega: "Il presidente Abete dovrebbe avere il coraggio di dire dove è finita la proposta di radiazione di Preziosi. Stia pure tranquillo, noi sappiamo fare i conti: Preziosi aveva avuto 5 anni per il caso Genoa-Venezia, cinque per il Como e sei mesi per il contratto di Milito. Totale, dieci anni e sei mesi. Abete può tranquillamente raccontare la verità: lui non è soggetto al segreto, io come avvocato invece rispetto il codice di deontologia e posso solo dire che le cose che abbiamo coperto, e che porteremo a settembre all'Alta Corte, sono davvero sbalorditive". Il 30 agosto, quando verrà presentato il ricorso, se ne saprà di più.

Republica.it 12 agosto 2011
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Sono un Burattino, mi chiamo Giancarlo e' se non tirano i fili....non parlo

Giancarlo Abete, un inetto burattino, o un burattino omertoso?

Ma possibile che i terroristi della tastiera: di RCS, Espesso-Republica, La Stampa, e di tutte le altre grandi e piccole testate nazionali, non sentono (non dico il dovere, sarebbe troppo chiedere...) il prurito alle dita per battere sui tasti: BASTA!!! VIA questo burattino e' commissariare la FIGC! Ma con un commissario, e' non un servo di Provera-Moratti alla Guido Rossi!!!   

Ettore Italo Di Pietramala
         
inviato da: Ettore Italo Di Pietramala



lunedì, agosto 15, 2011

DIECI VERI PORQUE, PER JOSE' MOURINHO

                                                                      FINALMENTE

                            Por: José Mário dos Santos Félix Mourinho: O pescador de Setubal
                                               Ecco i veri PORQUE di Jose' Mourinho.

PORQUE l'inter deve avere il potere di Telecom?
PORQUE l'inter deve avere 3/4 della d'Isinformazione (una volta era informazione!) dalla sua parte, con l'altro 1/4 da dividersi tra Milan & Roma e lasciando agli altri solo le briciole?
PORQUE l'inter deve avere il potere della Rai quasi tutto dalla sua parte quando prima dell'era del calcio pulito lo divideva con la Roma?
PORQUE l'inter deve avere il potere del patto di sindacato di RCS-Mediagroup, che includono i maggiori giornali Spagnoli, tutto dalla sua parte? (RCS-MEDIAGROUP e' una vera organizzazione mafiosa, il cui presidente RcsSport ha avuto liberta' & potere di dire in mondoVisione che a RCS SI nasce interisti!!!?
PORQUE l'inter deve avere il potere di avere un massimo dirigente Uefa: Walter Gag da mandare in giro per l'Europa a Corompere la Fderazione Ufa (Mejuto-Benquerença-De Bleeckere) per fare vincere una Champions League alla Squadra dei Poteri Forti Meneghini, e poter nascondere l'infamia dello spendaccione immorale di aver sperperato UN MILIARDO di Euro senza vincere un tubo?
PORQUE l'inter deve usuffruire del potere del presidente (Alessandro Profumo) di una delle piu' potenti Banche Europee (UNICREDIT) per influenzare l'Uefa e per intimidire la squadra sponsorizzata (Bayen Munich) colpevole di aver protestato perche' l'inter ha troppo potere dentro la Uefa( Walter Gag, Barbarbara Facchetti ed un'altro ex interista come suo aiutante), ed indurla al silenzio?
PORQUE negli ultimi turni della Campions League, l'inter ha avuto questi arbitri corrotti: Mejuto-Benquerença-De Bleeckere (Manuel Enrique Mejuto González - Olegário Manuel Bartolo Faustino Benquerença - Frank De Bleeckere - con l' "ausilio" del corrotto arbitro italiano Roberto Rosetti che ha dato il colpo di grazia al Bayen Munich espellendo il suo miglior giocatore, e' con il suo rapporto al giudice sportivo, facendolo squalificare per tre partite?) che hanno condotto per mano l'inter alla conquista della Champios League, senza i quali - l'immorale corruttore dal parlare contorto e denti marci - non l'avrebbe MAI vista in bacheca?!
PORQUE Mou, per fare vincere lo scudetto all'inter, hanno mandato il dirigente dell'inter Guido Rossi a spianargli la strada distruggendo la juventus e' menomando Milan e Lazio, squadre all'inter piu' forti che non avrebbero MAI permesso alla squadra dell'inetto denti marci di vincere uno scudetto, e' fosti tu a ricordarlo ai giocatori negli spogliatoi dello stadio Azzurri D'Italia a Bergamo!!!?
PORQUE MOU, hai dimenticato lo scudetto a tavolino assegnato all'inter in segreteria? Sappiamo che, malgrado l'indole da pescatore-portoghese, sei abbastanza intelligente per capire che senza il complotto di "interOpoli", non ci sarebbe stato nessun triplete, e' la bacheca dell'inter oggi sarebbe ancor piu' "polverosa"?
PORQUE MOU non fai un favore a te stesso: ritiri i PORQUE offensivi rivolti al Barcellona, e li rimpiazzi con i soprastanti PORQUE che riguardano l'inter?
PORQUE MOU... PORQUE...........

Francisco Ieraco

DA TRONKETTOPOLY A SARAS LAND SENTIMENTO IMPOPOLARE nel PAESE dei MORATTI - DOSSIER ILLEGALI PARLA TAVAROLI

 
 
5 giugno 2010
MILANO - Un Giuliano Tavaroli un po' appesantito, ma muscoloso, con l' occhio limpido e la voce ferma, rompe il silenzio dopo il patteggiamento a quattro anni e due mesi:
«Sì, ho letto ovviamente i nuovi verbali di Tronchetti Provera».

Scuote la testa:
«E l' ho anche visto in tv in un' intervista sdraiata di Fabio Fazio, a prendere le distanze da me, a dire che quasi manco mi conosceva».

Ma, scusi, Tavaroli, si è sentito offeso?
«A livello personale non m' importa, qua c' è un' offesa professionale. E posso consentire ai giornalisti e ai magistrati di scherzare, al mio datore di lavoro no. Tronchetti sa bene che mentre lavoravo per lui ho fatto conferenze alla Nato,e anche in decine di università, perché la nostra Security aziendale era un modello. Adesso, tentano di farci passare, attraverso i loro avvocati, come un' accozzaglia di manigoldi. E lui? Fa finta di niente».

Ma lei e il dottore che rapporti avevate?
«Lui sembra voler interpretare il ruolo del gran signore che ha avuto un maggiordomo un po' infingardo, faccia pure, Tronchetti. Perché in effetti mi sono occupato anche di questioni personali e familiari... »

E cioè?
«Bah, gli esempi sono tanti. Un Natale mi chiama perché le figlie, di ritorno da Saint Moritz, sono state controllatee fermate in frontiera,e ioa mia volta chiamoe corro. A Pasqua, un' altra emergenza. Bisognava aiutare il figlio di un amico, un ragazzo con seri problemi, che doveva finire in comunità, ma andava in giro. Tronchetti e il padre avevano paura che potesse commettere delle stupidaggini, eccoci qua, siamo noi che ci attiviamo per farlo sorvegliare ventiquattr' ore su 24, meglio di una mamma. Cose normali, sacrosante, per carità, ma... ».

 Ma nell' udienza preliminare, il dottore sostiene che vi vedevate poco, lo stretto indispensabile. «Non ci vedevamo certo tutti i giorni, ma certo che ci sentivamo e, quando serviva, viaggiavamo anche insieme. E nei casi di emergenza era Tronchetti, o la sua segretaria personale, che mi chiamavano. Bastava chiedere alla mitica signora Longaretti come stavano le cose».

Anche con i tabulati telefonici si sarebbe potuto ricostruire la dinamica dei rapporti. È stato fatto? «Non mi risulta, sarebbe stato davvero utile analizzarli per dimostrare quanto la Security vivesse "dentro" l' azienda e per l' azienda lavorava. Come investigatore, mi chiedo come mai in Procura non siano state passate in rassegna nemmeno le mie mail, che raccontano giorno per giorno che cosa fosse, nella realtà e non nella fantasia, la sicurezza di Pirelli e Telecom, la nostra vera storia. Sin dall' inizio ho chiesto che fossero esaminati i nostri computer, erano la cartina di tornasole più chiara».

Anche questo non sarà stato fatto dai sostituti procuratori...
«Esatto, non mi risulta».

Ma si troveranno questi vostri computer che erano stati sequestrati?
«Spero di sì, specie se qualcuno vuole capire».

Ci aiuti a capire lei come funzionava. Per esempio, il dottore l' ha chiamata per proteggere qualche persona importante in difficoltà?
«Più d' una volta. Mi chiamò per il suo amico Luca Cordero di Montezemolo, quando dovevano eleggerlo presidente di Confindustria. Vado da Tronchetti e vedo uscire Cesare Romiti. Il quale, mi dicono, non voleva che Montezemolo si presentasse, e parlava di un verbale giudiziario degli anni Ottanta, una vecchia inchiesta di Torino».

Lei è sicuro di quello che sta dicendo?
«Per appurare la questione, mi muovo con il mio collaboratore Sasinini, operiamo sul pm di Biella o di Asti, comunque un magistrato vicino al procuratore Giancarlo Caselli. Sasinini chiama il pme organizziamoa casa di Tronchetti un pranzo con Caselli».

C' è stato questo pranzo?
«Che c' è stato è sicuro, ma io non ho partecipato».

Risulta un' indagine vostra sull' ingegner Carlo De Benedetti. È sempre Tronchetti a ordinarle il report sulle utenze, soprattutto elettriche, delle case dell' ingegnere, per sapere quanto tempo passa all' estero?
«Eh, si sa che in vari momenti tra i due non correva buon sangue». È proprio vero che stavate aiutando l' Inter di Moratti contro Luciano Moggi?
«La pratica Ladroni, come la chiamavamo noi, riguarda le indagini sui rapporti tra la Juventus e gli arbitri. Volete sapere a quando risale? Al 2002... Succede che un arbitro bergamasco, ammiratore e amico di Giacinto Facchetti, anche lui bergamasco, un giorno scoppia e gli racconta i retroscena di quella che sarà Calciopoli. All' Inter vanno in fibrillazione, si spiegano alcune espulsioni, alcuni rigori assurdi e così Tronchetti consiglia a Moratti di chiamarmi».

Siete andati dalla magistratura?
«Era quello che volevo, ma la situazione è complessa e do a Moratti l' unico suggerimento possibile, e cioè portare Facchetti, come fonte confidenziale, dai carabinieri. Può parlare, resterà anonimo, l' indagine comincerà».

All' Inter che dicono?
«Tentennano, preferiscono non esporre Facchetti, forse hanno paura, io non posso intervenire più di tanto. Moratti mi dice che ha capito come stanno le cosee ne soffre, è preoccupatissimo, ma non vuole distruggere il calcio italiano. Allora che cosa possiamo fare? Si prepara un documento, che finisce sui tavoli dei sostituti procuratori Francesco Greco e Ilda Boccassini. E l' arbitro, convocato, va in procura, ma non è così facile come sembra... Fa scena muta. L' inchiesta Calciopoli non parte quindi da Milano, com' era possibile, ma partirà qualche anno dopo, a Napoli».

Davanti al gup Mariolina Panasiti s' è molto parlato dei dossier sull' ex sindaco di Telecom Rosalba Casiraghi.
«In una riunione con Carlo Buora, Tronchetti e Rocco di Torre Padula si fa il punto su come la stampa parla dell' azienda. Non bene, ci sentiamo sotto tiro e c' è il sospetto che sia la Casiraghi a soffiare le informazioni ai giornalisti. Nasce così la decisione di capire meglio».

Glielo consegnate fisicamente il dossier?
«A lui bastava quello che riferivo io. Un solo dossier legge di sicuro, quello relativo alla cognata, la signora Soriani, la seconda moglie del fratello, della quale durante l' interrogatorio davanti alla Panasiti, dice di non ricordarsi nemmeno il cognome... ».

Lei adesso è uscito dal processo Telecom e ha patteggiato la condanna per truffa e associazione per delinquere. Si sente uno sconfitto?
«No, e nemmeno un capro espiatorio. Mi sento di avere pagato i miei debiti e i miei errori, altri non l' hanno fatto. Io e la mia famiglia sì, e a caro prezzo. Ieri a scuola, mia figlia, di sette anni, si sente dire da un amichetto: "Tuo papà ha fatto delle cose brutte". Ma questo è inaccettabile, perché non ho fatto nulla di brutto, se non proteggere un' azienda, le sue strutture, i suoi uomini. Sono finito in un' inchiesta che non è arrivata alla verità e mi sa che il marasma non è ancora finito, perché comincia il processo per rito ordinario, quello che vede Emanuele Cipriani, il titolare dell' agenzia di investigazioni accusata dei dossieraggi illegali, come principale imputato. Immagino che lui mi chiamerà a testimoniare in aula, a settembre. E, come testimone, ho l' obbligo di dire la verità, e non posso nemmeno avvalermi della facoltà di non rispondere».

Lei, dunque, spera di ricevere finalmente le domande giuste? Sia il gip Gennari che il gup Panasiti, rimandando gli atti alla procura, hanno chiesto di indagare di più...
«Se lo dicono loro... Io sono stato un maresciallo dei carabinieri, sezione antiterrorismo, e la mia carriera successiva nasce dalla strada, non dalle raccomandazioni della politica. Quando mi sono congedato, sono stato chiamato da un cacciatore di testea lavorare per Italtel e quando entro in Pirelli, il primo aprile del 1996, Cipriani è già lì. Lavorava sotto il manager Sola. Io, Cipriani e Marco Mancini non siamo dunque "tre amici al bar" che cercano di creare una combriccola a danno di Pirelli. Non ho portato via un euro, se molti credono che taccio perché ho un tesoretto all' estero, sbagliano. Tronchetti non mi ha coperto d' oro per non parlare e non sono stato zitto, è stato lo stesso gip Gennari a dire che ho collaborato. Non ho nulla di più dei miei stipendi. Ho il mio lavoro, un curriculum di tutto rispetto che hanno provato a infangare per salvare il presidente».

Il quale si è costituito parte civile contro di lei.
«Sì, luie Afef. Ma siamo seri, che cosa volete che me ne importasse di indagare sui familiari di Afef? Tronchetti è un codardo, non ha avuto il coraggio di prendersi le sue responsabilità sui report che ci chiedeva, ha preferito offendere la dignità dei professionisti al suo servizio».

Ma lei e Cipriani siete amici o no?
«Sono amico di Mancini e ho un rapporto di conoscenza con Cipriani, punto e basta. Quando stavo in Italtel non mi sono mai servito dell' agenzia di Cipriani. Lo rincontro a Firenze tra il 78 e il 79. Lui faceva il funzionario di banca, ma fremeva per fare l' investigatore. Il suo idolo era Mancini, che lavorava per i servizi. Cipriani fa domanda per entrare nel Sisde, ma non ce la fa. Apre allora un' agenzia di investigazioni. Le nostre frequentazioni sono diverse. Per intenderci, io l' oratorioe gli scout, lui i figli di papà... ».

Ora siete grandi e, all' apice delle carriere, siete incappati nella legge.
«Già e quando scoppia l' inchiesta, passano sei mesi in cui non succede nulla. Io lavoro in Romania, poi a gennaio mi chiama Tronchetti Provera, che preme per riavermi in azienda in Italia. Facciamo una riunione con il capo del personale Gustavo Bracco e il capo del legale Francesco Chiappetta e lo stesso Tronchetti. Pensano di ripristinare, sempre con me a capo, un servizio più limitato di Security. Sempre a gennaio, c' è un altro incontro con Tronchetti, ed è presente anche il funzionario Valente. Il presidente si mostra preoccupato perché, mi dice, Cipriani ha consegnato alla Procura la password del dvd, e cioè la chiave del "forziere" che conteneva tutti i dossier della Polis d' Istinto. E là esistono anche due o tre pratiche che fanno paura a Tronchetti Provera, e lui stesso mi cita alcuni file sui politici, Fassino e D' Alema, che sono citati in Oak Fund, e Aldo Brancher».

E che cosa pensate di fare? «Le ipotesi sono tante, ma in realtà l' azienda si paralizza. Si muove solo dopo la procura, e quando sa di non poter agire diversamente. E a me cambiano le carte sul tavolo. A giugno 2006 vengo licenziato, mi buttano a mare, prendono le distanze. Da gennaio a settembre 2006 mi cucinano e a settembre vado in galera. Un anno, di cui otto mesi e 13 giorni in isolamento. Del resto Tronchetti Provera conosce bene il metodo per far fuori qualcuno, quando arriva in Pirelli mandato da Mediobanca. Riesce a dare l' ultima spallata a Leopoldo Pirelli, ai tempi di Tangentopoli, quando lui e i manager vanno in procura. Indicativo sarà il discorso che Alberto Pirelli fa alla commemorazione del padre».

Ma, secondo lei, l' inchiesta milanese ha mai puntato a Tronchetti?
«Forse all' inizio, ma non so... Tronchetti mese dopo mese contava sempre di meno sullo scacchiere degli affari. Anzi, mentre Tronchetti tratta l' uscita di scena con il banchiere Giovanni Bazolie la vendita di Telecom è ormai considerata cosa fatta, l' inchiesta finisce, puf».

Ma Tronchetti perché avrebbe avuto bisogno di lei per contattare chicchessia?
«Sì, so che dice così, ma è falso. Ovvio che poteva avere contatti con chiunque, ma è anche vero che c' era gente come D' Alema e Tremonti che non ci tenevano a vederlo».

E lei che cosa fa?
«Sono io che gli ho fatto fare la pace con D' Alema, per il tramite di Lucia Annunziata, e lo stesso con Tremonti, attraverso l' ex ufficiale della finanza Marco Milanese, che io conoscevo e che lavora con lui, ora è onorevole. Tronchetti confonde i contatti formali con quelli sostanziali. Per quelli formali c' era Perissich e Rocco di Torre Padula. Per gli altri, serviva il fido Tavaroli, ora rinnegato».

Lei dà del falso a Tronchetti, che invece fa l' anima bella, perché ha mentito in altre occasioni?
«Per esempio quando dice che le indagini su Oak Fund sono del 2005, invece sono nate nel 2001, dopo l' acquisto di Telecom dalla cordata di Emilio Gnutti e Roberto Colaninno. Voleva sapere a chi erano andati parte dei soldi versati per l' acquisto di Telecom. Si pensava a una parte politica, la sinistra, a cui Tronchetti dava fastidio».

Fastidio?
«Sì, era entrato con i piedi nel piatto in Telecom, appetito da tanti. Voleva fare l' imprenditore indipendente e questo può comportare dei rischi. Ora infattiè sceso a patti con la politica, è nei ranghi, è diventato manovrabile come tanti, tanti altri. Forse è quello che volevano, farlo tornare a più miti consigli. Era una minaccia al potere, non era il potere. Ma di mezzo ci sono finito io, con la mia famiglia».
 PIERO COLAPRICO WALTER GALBIATI
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SENTIMENTO IMPOPOLARE nel PAESE dei MORATTI
Oltre che Andrea Agnelli, non è dato sapere cosa abbia convinto la Juventus a fare questa lunga
inversione di marcia dal 2006 ad oggi che sta cambiando, di fatto, il destino di Calciopoli 
(o meglio, Criminopoli).

Le componenti che sono andate ad incastrarsi pian piano sono però molteplici: la tenacia dei tifosi del web (il tempestare di mail le istituzioni: il pensiero va alla cara, e mai abbastanza rimpianta Daniela Civico, and Friends...), i fatti portati alla luce dal collegio difensivo di Moggi a Napoli, l'avvento alla presidenza di un determinato Andrea Agnelli (un Vero Agnelli!), l'oramai evidente doppiopesismo e le differenti velocità nell'applicazione della giustizia sportiva, la fuga dei PM di Napoli e l'in-competenza, per esser gentili, della FIGC, oltre alla consapevolezza tra i tifosi di calcio che la verità sulla farsa del 2006 stia finalmente per affiorare.

Tra i motivi elencati, abbiamo tralasciato volutamente le esternazioni dei giornalisti sportivi e non. Oggi che qualcosa sta finalmente cambiando, cominciano a smuoversi le coscienze e il sentimento non è più tanto popolare come una volta. Oggi non paga più arroccarsi su posizioni indifendibili e quindi comincia il lento ma inesorabile esodo per guadare il fiume.

Ecco, questo è una cosa, tra le tante, che non dimenticheremo, comunque vada a finire, qualcosa che fa veramente rabbia, il patetico tentativo di riposizionarsi, le flebili giustificazioni, la malizia spacciata per ignoranza, la sfacciata partigianeria e talvolta la partecipazione attiva alla farsa (Gazzettari in primis!).

Ecco, noi questo, oltre a molto altro, ce lo ricorderemo per sempre, e per sempre lo ricorderemo a chi proverà a farlo o a rifarlo, anche a quelli che ancora oggi sperano che la verità rimanga secretata. Ormai i nomi li conoscete tutti, dai più acclamati giornalisti fino ad arrivare ai (molti) parolieri del nulla.
Rivolgete loro un pensiero gentile, e non dimenticatevi mai chi sono, e cosa hanno fatto. Maledetti! Per costoro, pensiero più gentile di questo non ne trovo.