sabato, luglio 30, 2011

ROMA - 27 maggio 2010 - PALAZZO VALENTINI - INCONTRO TRA CORRUTTORE & CORROTTI DI CALCIOPOLI: MORATTI-NARDUCCI-AURICCHIO

 IL CORRUTTORE MORATTI con il CORROTTO PM GIUSEPPE 'peppe o scemu' NARDUCCI

IL PM COCAINOMANE NARDUCCI, L'ESPERTO TAROCCATORE DI PROVE E INTERCETTAZIONI AURICCHIO, LE INTERCETTAZIONI NASCOSTE e L'ILLECITO INCONTRO CON il CORRUTTORE MASSIMO MORATTI 

Massimo Moratti con Giuseppe Narducci e la guardia del corpo Gianni Cipriani

Il Corruttore Massimo Moratti, con i Corrotti Giuseppe Narducci & Attilio Auricchio: Triplete!

Il Piccione-sedentario (Valerio Piccioni), nell'articolo publicato dalla Pravda Rosa il 15 luglio 2011: "le intercettazioni accantonate (nascoste!) DA auricchio... pensa che i tifosi della juventus sono pecoroni che subiscono il lavaggio del cervello come gli interisti, e' dimenticano. Invece si sbaglia! Noi Juventini rancorosi di serie C abbiamo buona memoria!

Per esempio: ricordiamo quel 27 maggio 2010 quando il "piccione NON viaggiatore venne mandato dal Direttore della Pravda Rosa, a Roma a  Palazzo Valentini per dare man forte a Gianni Cipriani e Gianni Mina' per impedire che nessun Giornalista o Fotografo si avvicinasse al - TRIO "Corruttore & Corrotti": Massimo Moratti-Giuseppe Narducci-Attilio Auricchio -, riunitisi per parlare delle strategie da usare per Processo CalciOpoli, essendo il Moratti in attesa di essere chiamato a deporre come teste per la difesa di Moggi (difesa che a causa di tale illecito incontro vi ha poi dovuto rinunciare!).

Noi Juventini, ricordiamo il TRIO di malfattori CIPRIANI-MINA'-PICCIONI ereggere un muro invalcabile per permettere a duo MORATTI-AURICCHIO di stare seduti spalla a spalla e confabulare tranquillamente per ben 21 minuti, e poi fare da scudo per i famosi SETTE minuti di conclave nell'ascensore del corruttore Massimo Moratti con il cocainomane Peppe 'O Scemo Narducci..... magari con tanto di baciamo a don Massimino...per avere i gigetti da dare al servile carabiniere per comprare la coca.

Caro Piccioni, sappiamo benissimo che TUTTI i sicari della Banda di falsificatori di prove della Gang della Discarica di Napoli che hanno contribuito ad annientare la Juventus, hanno avuto promozioni e premi vari, da  Arcangioli e Auricchio, a Beatrice! Sappiamo che Narducci doveva essere promosso a procuratore aggiunto, ma vedendo l'andamento del processo, e la Giudice Casoria resistere alle minacce di Lepore e Aliemi, ha preferito aggrapparsi al salvagente dell'altro falsificatore di vocazione: De Magistris, e' tagliare la corda!

Sappiamo che Lepore, per ora ha la benedizione del Gran Maestro... ma se la Giudice Casoria dovesse dichiarare (come dovrebbe, ma aime', troppo potenti i massoni per non averla vinta...) Moggi assolto perche' il fatto non sussiste... un "incidente" che gli apre un'autostrada per l'inferno non glielo toglie nessuno!

Ora aspettiamo di vedere cosa tocca agli omertosi e vigliacchi fabricatori di prove di Rcs, Espresso-Republica, La Stampa e tutti i serpenti che si annidano nelle redazioni di giornali e tv da Bolzano a Palermo...qualcuno gia' arde all'inferno: cannavo'...qualche altro sta per andarsene: Beccantini...Travaglio sembra sifilitico e pare in partenza, il tetro Palumbo sembra uscito da una "tomba della Transilvania", Verdelli piu' che verde aveva fatto il colore del fiele e ha scelto l'anonimato in una rivistadi gossip femminile, il Monti corrierante, dicono che e' ridotto a parlare da solo...e' prima o poi tocca anche a galdi & piccioni...io gli auro...prima.
                                                          CORRUTTORE & CORROTTI

inviato da Antonio Nicoletti

venerdì, luglio 29, 2011

I Terrorristi mediatici: Che tempi i tempi degli Scialoja...indimenticabili....

Ecco perche', nel ricordo di quei tempi, l'Espresso nel maggio 2006, come molti ricorderanno (Io lo ricordo benissimo...!, pubblicò un volume che raccoglieva tutte le intercettazioni di Calciopoli (forse il corrotto maggiore Attilio Auricchio gli aveva garantito che le telefonate del benefattore moratti e del Brindellone-facchetti, le aveva distrutte...???). "Il libro nero del calcio" si intitolava. Addirittura nella Redazione di quel settimanale si chiedevano se non fosse il caso di licenziare Marcello Lippi... " Reo di aver Lavorato per la Juventus! Con quale credibilità può guidare la Nazionale?", scrivevano (con le indagini ancora in corso e con processi, sportivi e non, ancora da cominciare)...date per scontate le garanzie dell'Auricchio taroccatore-professionista di interCettazioni. 
A distanza di qualche anno sono venute fuori altre intercettazioni che danno una lettura molto diversa dello scandalo e che coinvolgono anche altri club. Al processo di Napoli, inoltre, sono stati anche aggiunti nuovi pezzi al puzzle complessivo. Qualche domanda per per il direttore e la Redazione del noto settimanale. 
Quanti erano i giocatori "Juventini" nella finale mondiale 2006? 
Chi ha vinto? 
Quando pubblicherete un volume con le telefonate di moratti&facchetti nascoste da Auricchio e ora venute alla luce? E l'AUTODICHIARATO tifoso dell'inter: Alessandro Gilioli? Lo stesso Gilioli delle malvaggie insinuazioni sulla Giudice Teresa Casori, che fine ha fatto? Muto come un pesce...per amor, conto in banca...O silenziato?  
E' se... volume ci sara' come lo intitolerete "Il libro nerazzurro del calcio"? Oppure: Vita e Malefatte di un Semi-Scemo Straricco(per eredita' del malfattore-padre!) che crede di avere il diritto divino di corrompere il mondo Impunemente? 
Caro Gilioli, cari redattori...quando pubblicherete dei resoconti attendibili del processo di Napoli evidenziando anche le teorie lucide e interessanti delle difese? 
Non vi sembra che sarebbe ora di "sputtanare il vero mostro-massimoMINIMOmoratti? Oppure dobbiamo cantarvi:  Espresso cucu', "il mostro-moggi" non c'e' piu'! ...Lasciamo stare la "coscienza", ma la vostra credibilita....? 

..ma voi di Espresso Republica...non provate vergnogna?.. neanche un pochino...?

Inviato da: l'Accelerato

sabato, luglio 16, 2011

Revoca scudetto: Il consiglio federale ha il potere di revocarlo

                              Se poi la giustizia sportiva la comandano Tronchetti & Moratti
                                                 Allora diritti-diritti alla Giustizia Penale!
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Andrea Agnelli
Ogni azione legale sarà esperita a tutela della Juventus, se l'ordinamento sportivo dimostrerà di non essere in grado di garantire ai suoi membri pari dignità ed eguale trattamento. Questo non è il tempo della burocrazia, questo è il momento della sostanza. Qui non è in gioco l'onorabilità delle persone, che in taluni casi non sono in condizione di argomentare: qui è in gioco la credibilità del sistema
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Fateci Capire.... allora:
La FIGC non può revocare lo scudetto di cartone, e perchè questo non è mai stato assegnato e perchè non è un organo giudicante? Bene, se non è mai stato assegnato, allora quello scudetto l'Inter lo ha ottenuto illecitamente! Allora il problema è un'altro. Perchè ha aspettato tanto a rispondere alla Juve, è che aspetta la Figc per denunciare Guido Rossi (e Moratti....?) e farlo arrestare?

Riepilogando sul grande imbroglio orchestrato dalla Gang di Tronchetti Provera-"Gianmarco" Moratti-Guido Rossi:
1) nel 2006 è stato assegnato uno scudetto, vinto sul campo dalla Juventus e questo è un fatto reale, storico;
2) Nel processo si e portata l'accusa dei giornali che Moggi rubava, mentre il presidente del tribunale (piero san-dulli) ha dichiarato che Moggi e Giraudo erano colpevoli di mancanza di galateo: come se i dirigenti della Juventus fossero andati in un club di Golf senza Caravatta!;
3) a motivo, pare, di richiesta UEFA per l'assegnazione dei posti in Europa, Guido Rossi ha indicato l'Inter come squadra prima in classifica e poi via via tutte le altre squadre da mandare in Europa; oggi scopriamo che lo ha fatto con una semplice comunicazione, è senza alcun documento ufficiale, solo una mera elencazione di squadre in graduatoria virtuale, dovuta cioè ad una forzata esclusione della Juventus e un riposizionamento delle altre squadre condannate con sentenza a penalizzazioni di punti in classifica. Ora quest'ultimo punto è fortemente fumoso, tant'è che per la mancanza di DOCUMENTAZIONE UFFICIALE, oggi non si può revocare lo scudo all'Inter, perchè l'inter lo scudetto non lo ha mai ottenuto ufficialmente (cioè, se ne sarebbe impossessata fraudolentamente?);
4) Ora, l'accusato di furto, ha scoperto prove che chi si è impossessato dello scudetto vinto dalla Juventus (l'inter) aveva molti scheletri nell'armadio; di pi della stessa Juventus!
5) Allora l'inter gode di uno scudetto che MORALMENTE NON MERITAVA ma gli è stato fraudolentamente (non ci sono documenti ufficiali!) assegnato dal Kommissar Guido Rossi (suo ex dirigente è tifoso ultr : Milly Moratti Dixit!). Quindi per mancanza di documenti uffuiciali: lo scudetto all'inter NON può essere revocato perchè ufficialmente NON assegnato!
6) Quindi, se Guido Rossi non lo ha ufficialmente assegnato, limitandosi ad una comunicazione di graduatoria virtuale all'Uefa, significa che quello scudetto del 2006 E' ANCORA DELLA JUVENTUS! Si, perchè se non c'è un documento ufficiale che lo certifichi, il vincitore ufficiale dello Scudetto 2005/2006 resta la Juventus!

Scusate, ma allora di cosa stiamo parlando? Di impuniti malfattori impadronitisi di Scudetti altrui? E a quando gli arresti?
Presidente "Agnelli", Lei disse: Noi siamo l’unica società ad aver avuto danni patrimoniali per centinaia di milioni di euro, abbiamo i mezzi per muoverci anche al di fuori della Giustizia Sportiva....---- Se Il 18 Luglio la FIGC dovesse confermare quanto dichiarato da persone ambigue quali Carlo Tavecchio, culo e camicia con i Moratti e Tronchetti Provera, e' Renzo Ulivieri, prima mediocre calciatore e poi oltre che mediocre e allenatore, anche scoperto a vendersi le partite, la strada e' quella da Lei Disegnata: GIUSTIZIA ORDINARIA!

Caro Andrea Agnelli, sta a Lei dimostrare a questi "individui" che Morti Giovanni e Umberto, non vuol dire poter calpestare gli Agnelli! Non vuol dire poter prendere la Famiglia Agnelli a pesci in faccia a piacimento! Egreggio Signor Presidente Agnelli, non dimentichi di avere 14 milioni di "spasimanti della Vecchia Signora del calcio Italiano disposti a seguitla! Allora Avanti senza esitazione!!!

Di seguito il parere a Lei Favorevole di una lista di "Esperti di Diritto Sportivo"...Esperti e NON avvocati Corrotti dalla banda degli onesti.dei 100.000 Dossier-Telecom!

Francesco Calabrone
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15 Luglio. Enrico Lubrano, docente di diritto dello Sport all'Universt Luiss di Roma:
"tramite il comunicato-stampa 26 luglio 2006 (dove veniva riportato che il commissario straordinario ha ritenuto di attenersi alle conclusioni del parere e che non ricorrono motivi per l’adozione di provvedimenti di non assegnazione del titolo di Campione d’Italia per il Campionato 2005/2006 alla squadra prima classificata all'esito dei giudizi disciplinari)”, Guido Rossi aveva ‘ritenuto’ di assegnare lo scudetto ai nerazzurri "mediante una valutazione discrezionale espressiva di un potere autoritativo di tipo pubblicistico, in qualità di legale rappresentante della Figc".

Questa attività “intellettiva e decisionale” costituisce “in diritto amministrativo applicabile all'ordinamento sportivo un'attività oggettivamente esistente, giuridicamente rilevante e qualificabile come 'atto, 'provvedimento' o anche soltanto 'comportamento". E quindi, come qualsiasi atto/provvedimento/comportamento, “nell'esercizio di un potere autoritativo-pubblicistico” può essere oggetto di nuova valutazione “nell'ambito della prerogativa dell’autotutela, mediante gli istituti della revoca (quando risultino elementi nuovi che portino a rivalutare successivamente l'opportunità di un provvedimento) o annullamento (quando risulti che il provvedimento era illegittimo sin dall'inizio)".

Rivalutazione da effettuarsi da parte del “medesimo organo che ha posto in essere il provvedimento originario o d'ufficio o su richiesta di parte”. In questo caso concreto, gli organi che oggi esercitano le funzioni allora ricoperte dal Commissario straordinario, e cioè il presidente e il Consiglio Federale della Figc, hanno, nell’ambito della prerogativa di autotutela amministrativa, il potere di rivalutare la legittimità o l'opportunità dell'atto di assegnazione dello scudetto 2006.

Qualora la Figc non emettesse provvedimenti, i soggetti interessati "potranno porre in essere le azioni che l'ordinamento riconosce avverso il 'silenzio-inadempimento' (art. 117 del Codice del Processo Amministrativo)": e cioè dovranno rivolgersi prima all'Alta Corte di Giustizia presso il Coni e poi, in sede di giustizia amministrativa, prima al Tar del Lazio e poi al Consiglio di Stato.
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Avv.Tedeschini:
la Figc può rispondere al fatto che manca un atto ufficiale che abbia sancito nel 2006 lo scudetto all’ Inter: basta che la Figc, il Consiglio Federale emetta un atto contrario, un atto di tenore esattamente contrario in cui si affermi che la precedente comunicazione del 2006 non ha alcun valore».
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Avvocato Paco D’Onofrio, qualificato esperto di diritto sportivo:
“L’art. 27 dello Statuto Figc - http://www.figc.it/it/86/3827/Norme.shtml - (comma 3 punto u: svolge ogni funzione prevista dall’art. 3 del presente Statuto, ndr) rimanda all’art. 3 quanto alle funzioni del Consiglio Federale che può esercitare (comma 1 punto c, ndr) “funzioni regolatrici e di garanzia con particolare riferimento alla giustizia sportiva"; quindi è certamente competente a revocare lo scudetto. Come ha scritto una norma apposita (illegittima) per radiare Moggi, così potrebbe anzi dovrebbe decidere”.
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Avv. Maurizio Paniz: - “Il Consiglio Federale ora ha tutti i poteri per intervenire. A suo tempo, il commissario straordinario, che in quel momento aveva i poteri del Consiglio Federale, ha attribuito all’Inter lo scudetto. Non vedo perché chi ha identità di poteri non debba provvedere anche in senso avverso. Il non decidere sarebbe un atto di viltà, ma ritengo in ogni caso che il presidente Abete sia in grado di imporre ai suoi consiglieri l’opportunità di prendere una posizione. La Juventus ha inoltre il diritto di assumere tutte le iniziative del caso, avendo subito danni incalcolabili. E poi è ora che certi 'miti' vengano meno: è venuto meno il mito del vincolo con la sentenza Bosman, insisto da tempo affinché venga meno il mito della responsabilità oggettiva, perché non devono pagare le società a fronte dei comportamenti di soggetti che oggi possono essere facilmente individuati, quindi credo sia ora che la giustizia, anche in campo sportivo, possa intervenire sul piano risarcitorio. E la Juventus ha perso, a spanne, due, trecento milioni di euro…”.
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Il Professor Piero Sandulli:
"Il consiglio federale ha il potere di revocare lo scudetto che nel 2006 il commissario straordinario Guido Rossi, sentendo il parere dei tre saggi, assegnò "autonomamente" all’Inter. Sandulli, ora a capo della seconda sezione della Corte di giustizia federale e membro delle sezioni unite dello stesso organismo. Inquadrando un simile procedimento come atto amministrativo. ci si può rifare alla legge 241 del 1990, modificata dalla legge 15 del 2005. Cosa dice quella norma? Fissa le regole sul procedimento amministrativo e dice questo: l’amministrazione - in questo caso la Federcalcio - quando si rende conto che un atto che ha emanato è divenuto illegittimo essendo mutata la situazione di fatto, può revocarlo attraverso il meccanismo dell’autotutela. Se la difesa dell’Inter potrebbe trovare spazio? Trattandosi di un procedimento amministrativo e non giudiziario, non è previsto il contraddittorio".
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Avvocato Flavia Tortorella:
“La giustizia federale, e badate bene che non la chiamo sportiva perché c’è per fortuna l’approdo all’Alta Corte fuori dalla Figc, ha sicuramente perso l’opportunità di potersi ancora definire giustizia. E’ come se fosse tutto già scritto: chi ha fatto questo se ne dovrà assumere le responsabilità. A partire da quella morale. Questa è una decisione che non appartiene all’alveo della giuridicità. Spero che chi verrà nei successivi gradi di giudizio ripristini il sistema giuridico violato”.

giovedì, luglio 14, 2011

                                                 La combriccola della procura di Napoli

FIRENZE, 13 luglio
La Fiorentina auspica il ritorno a un calcio senza più veleni e sospetti. Ma perchè ciò avvenga, sottolinea in una nota:
«bisogna far chiarezza su quanto accaduto nell'estate del 2006 anche alla luce delle novità emerse dal processo di Napoli e dal supplemento di indagine svolto dal procuratore federale dottor Palazzi. È necessario che venga spiegato a tutti perchè migliaia di telefonate, utili nel loro insieme a precisare il quadro della situazione, siano state accantonate dagli inquirenti, in particolare dal colonnello Auricchio titolare dell'indagine».

VIOLA CHANNEL

Calciopoli: la Fiorentina chiede conto ad Auricchio
13/07/2011 19:27

IL COMUNICATO
L’ACF Fiorentina assiste con viva preoccupazione agli sviluppi delle polemiche sullo scandalo che cinque anni fa ha sconvolto il calcio italiano, minandone la credibilità. Si è progressivamente ricreato, nelle ultime settimane, un clima avvelenato che rischia di provocare nuove tensioni fra le tifoserie. Bisogna fermarsi e riflettere. E’ arrivato il momento di ricreare le condizioni perché si possa portare a compimento, prima dell’inizio del prossimo campionato, un’opera di pacificazione fra le società e fra le tifoserie, che stemperi le tensioni e aiuti a recuperare i valori di etica sportiva e sana competizione in grado di restituire al calcio la sua funzione di svago e divertimento.

Perché ciò si possa realizzare, va fatta subito chiarezza su quanto è successo nell’estate del 2006, anche alla luce delle novità emerse dal processo di Napoli e dal supplemento di indagine svolto dal procuratore federale, dottor Palazzi. E’ necessario che venga spiegato a tutti perché migliaia di telefonate, utili nel loro insieme a precisare il quadro della situazione, siano state accantonate dagli inquirenti, in particolare dal colonnello Auricchio, titolare dell’indagine

L’ACF Fiorentina chiede con determinazione che il colonnello Auricchio, principale responsabile delle lacune e delle distorsioni emerse, spieghi immediatamente perché allora vennero prese certe decisioni e chi era al corrente delle decisioni prese. E in particolare perché venne selezionato il materiale probatorio a disposizione, ignorandone una parte consistente e rinunciando ad altri approfondimenti possibili e opportuni. E’ fondamentale anche sapere se i Pm Beatrice e Narducci fossero tenuti all’oscuro delle intercettazioni arbitrariamente considerate irrilevanti. E se i responsabili di allora del funzionamento della Federcalcio, il commissario straordinario Guido Rossi e gli organi di giustizia sportiva da lui nominati, fossero informati di una trasmissione solo parziale degli atti messi a loro disposizione.

L’ACF Fiorentina propone che, una volta ottenute queste spiegazioni, i presidenti di tutte le società interessate, direttamente o indirettamente, si siedano intorno a un tavolo, si confrontino a viso aperto e chiudano definitivamente questa questione con chiarezza e onestà reciproca e prima dell’inizio della prossima stagione sportiva. Il calcio italiano non può permettersi di ripartire senza aver preso alcuna decisione e senza aver rasserenato l’ambiente.

L’ACF Fiorentina, che ha sempre ritenuto del tutto inaccettabile e lesiva dei principi di moralità che hanno sempre ispirato le azioni della società quella sentenza che da vittima di un sistema inquinato la trasformò in colpevole, ritiene che le risposte sulle modalità delle indagini e il chiarimento fra i dirigenti dei club siano dovuti anche per rispetto dei propri tifosi e dei tifosi di tutte le altre squadre che devono tornare allo stadio con animi sereni e convinti di non aver subito nessuna ingiustizia.
http://it.violachannel.tv/dettaglio-ultimora/items/comunicato-stampa.11060.html
 *
(***Saranno pure buone intenzioni e belle parole, ma destinate a rimanere tali. Se, dopo la relazione di Palazzi, che ha disvelato gli illeciti dell’Inter, il padrone e presidente padrone, massimo responsabile delle disgrazie del calcio Italiano continua ad arroccarsi dietro il simulacro di Facchetti, per difendere ciò che mai è stato né avrebbe dovuto/potuto essere suo (...se non che con l'arroganza e l'inganno!), l’unica strada obbligata per riportare le cose entro il giusto binario sarà andar per tribunali, e cominciare a parlare di danni e di soldi. Quelli non sono Prescritti***}.Comunque, Benfatto Fiorentina. Bravo.

***
Giallo Bocassini
Ma intanto spunta un documento esplosivo che qui pubblichiamo:   http://forum.giulemanidallajuve.com/forum/index.php?act=Attach&type=post&id=2036
    è il sollecito effettuato dalla Polizia Giudiziaria alla struttura Telecom (allora guidata da Tavaroli) da parte della pm di Milano, Ilda Bocassini, il 19 novembre 2004 per ottenere i “file di log”, ovvero il materiale tecnico delle intercettazioni e dei tabulati telefonici per un’indagine definita “urgente e di particolare interesse e delicatezza”.

Cosa c’è di strano? Beh, che Nucini (e copia incolla anche Palazzi nella relazione sull’inter) va a parlare dalla Bocassini tra fine 2003 (l’incontro con Moggi a Torino sarebbe del 25 settembre 2003) e inizio 2004, ma che fino a novembre 2004 è attivata anche a Milano, quando indagano in contemporanea Torino (archiviazione trasmessa alla Figc) e Napoli con intercettazioni.

Eppure la Bocassini a De Santis il modello 45 con l’archiviazione per mancanza di presupposti e indagati non lo vuole concedere(a chi vuole proteggere la PM Boccassini? not. del. scri.) (e Narducci si è opposto alla richiesta di acquisizione a Napoli)(dietro Ordine di Giand. Lepore?....Boccassini-Lepore? not. del. scri.). Palazzi non ha voluto chiederlo direttamente, nonostante l’istanza dell’avvocato Gallinelli, e ha fatto male (per proteggere Moratti? not. del. scri.). Moratti sull’approdo alla pm Bocassini ha attribuito l’attività a Facchetti che “prese contatti senza presentare formale denuncia, come richiestagli dal magistrato”.

E allora su quale ipotesi lavorava la Bocassini per chiedere mesi dopo i “file di log”che probabilmente erano gli stessi di calciopoli? E le diverse procure attivate in contemporanea sapevano l’una delle altre? E ancora su quali utenze ci si concentrava in quella richiesta del 19 novembre 2004, visto che Tavaroli parlò di dossier incompleto quando visionò davanti al giudice di Milano il file “Operazione Ladroni?” 13 Giugno 2011

Immagine Allegata
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Immagine IPB

http://forum.giulemanidallajuve.com/forum/index.php?s=51c5df197553fee417e6964112fbaac6&showtopic=11450&pid=477078&mode=threaded&show=&st=&#entry477078

http://forum.giulemanidallajuve.com/forum/index.php?act=Attach&type=post&id=2036

Fonte Tuttosport
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E' vero quello che "si dice" che e' cosi che ha funzionato?
    cioe'
Marco Tronchetti Provera&Gianmarco Moratti

     si rivolgono
1)-A Nicola Mancino-Vincenzo Carbone-Vitaliano Esposito

    I quali danno incarico
2)-A Ilda Boccassini

    La quale lo trasferisce
3)-A Giandomenico Lepore

    Il quale ne fa Delega
4)-A Filippo Beatrice&Giuseppe Narducci

    I quali sommettono l'inchiesta
5)-A Mario Mori

    Il quale l'assegna
6)-A Giovanni Arcangioli&Attilio Auricchio

Ecco allora, l'Associazione a Delinquere che ha organizzato il maledetto imbroglio!

Francesco Calabrone
       

VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!

Finalmente, anche Palazzi è stato costretto a smascherare i cartonati.  La relazione del Procuratore è stata giudicata molto dura, da chi non ha voluto seguire gli eventi del processo di Napoli; tuttavia, la stessa relazione manca ancora di qualche passaggio fondamentale. Come ad esempio la parte conclusiva della telefonata del 25/11/2004 tra Mazzei e il presidente dell’inter, in cui si sente quest’ultimo suggerire come “taroccare” una griglia arbitrale. E non c’è dubbio che un simile dialogo avrebbe ancora di più aggravato la posizione dell’inter.

Tutti quelli che considerano l’onesta intellettuale un inutile accessorio, hanno mostrato, nell’occasione, imbarazzo e finto stupore, come se le telefonate non fossero note da oltre un anno. E hanno posto l’ipocrita domanda sul perché e come, queste telefonate fossero scomparse. Domanda che offende prima loro e poi quelli che hanno il coraggio di ascoltarli o leggerli.

Noi di “Organizziamoci!” vogliamo però, soddisfare la loro “ingenua” curiosità. E lo facciamo riproponendo fatti (non opinioni) che danno soddisfazione ai loro perché. Inoltre lo facciamo continuando nell’opera di denuncia pubblica della circostanza più vergognosa: per quanto si trattasse di fatti ben noti a tutti, i media hanno deciso comunque di ignorarli.

Il 16 maggio 2006, Guido Rossi, uomo dei poteri forti ma quel che più conta ex dirigente dell’inter, fu nominato commissario della FIGC. E la sua investitura fu salutata dalla gazzetta dello sport con un eloquente titolo: AL POTERE UN VERO TIFOSO INTERISTA CHE EVITA IL CAFFÈ AL BAR BIANCONERO.
Tra i primi atti del nuovo commissario vi fu la nomina a suo vice e sub commissario dì Paolo Nicoletti.  Al riguardo vi fu un’interrogazione al Ministro dello Sport da parte della Senatrice Maria Burani Procaccini, per i rapporti tra il Nicoletti e la Saras di proprietà della famiglia Moratti. E’ forse superfluo dire che non vi fu alcuna risposta.

Nel frattempo a capo dell’ufficio indagini veniva ciamato Francesco Saverio Borrelli. Come suo vice fu scelto un altro fedelissimo: Marco Stefanini ex capo dell’ufficio legale dello Spezia Calcio (proprietà Moratti) all’epoca della presidenza di Ernesto Paolillo( diventato proprio nel 2006 Direttore generale dell’inter). Altro stretto collaboratore di Borrelli fu Federico D’Andrea, passato, dopo calciopoli alla Telecom con Guido Rossi ,quando questi lasciò la Figc.
La sola composizione di una “squadra di valenti professionisti”, così nettamente orientati, è sufficiente a chiarire il motivo per cui le telefonate dell’inter furono occultate. E Borrelli rappresentava la classica foglia di fico dietro cui nascondere le vergogne. Vediamo, quindi, in che maniera spudorata fu realizzata la “pulizia etnica” applicata al calcio.

Il 18 maggio 2006, una settimana prima che Borrelli si recasse a Napoli, la Procura partenopea ricevette la visita di Rossi e Nicoletti. Tale incontro fu commentato pubblicamente da Lepore, Procuratore capo napoletano (lo stesso che avrebbe, poi, pressioni sulla Casoria per farla rinunciare), con la seguente dichiarazione: “nell'incontro tra i magistrati che conducono l'inchiesta sul calcio italiano e, il commissario della Figc, Guido Rossi, si sono stabilite, fra l'altro, le modalità di trasmissione, nel rispetto delle previsioni di legge, di copie degli atti d’indagine relativi a tesserati della Federcalcio e rilevanti ai fini della giustizia sportiva". Pertanto, le telefonate “importanti”ai fini delle indagini sportive, già “opportunamente” scremate da Auricchio e la sua “magnifica” squadra, furono in concreto, selezionate da Rossi, Nicoletti e i PM che avevano tutto l’interesse di isolare la posizione di Moggi, unico oggetto della loro indagine.

Ecco come sono state, occultatele le telefonate dei “prescritti”!
Proseguiamo comunque nell’elencazione dei fatti al fine di fugare i dubbi anche ai più scettici.
Dunque, il 26 maggio 2006 Borrelli si reca a Napoli solo per ritirare la torta confezionata una settimana prima da Rossi, Nicoletti e i PM.
Borrelli però, si rende conto che qualcosa non va e pur reggendo il gioco di chi l’aveva nominato (cosa, che non gli fa certo onore) non può esimersi dal concludere la sua frettolosa inchiesta con un eloquente avvertimento:  “Resta da ripetere che le indagini dovranno proseguire, la vastità del contesto, l’unicità di questo che è il più grande scandalo del calcio, il numero davvero ampio di società e di soggetti coinvolti, i plurimi filoni indagativi che sin da ora emergono e che viepiù emergeranno nel prosieguo, non permettono di ritenere conclusa l'opera d’individuazione delle responsabilità".

*Nota Bene: I poteri che controllano la FIGC, per impedire che le indagini venissero proseguite come suggerito dal novello ponzio pilato Borrelli, abolirono tout court l'Ufficio Indagini e nominarono Super Procuratore: il.... SUPER-SERVO Stefano Palazzi...con il tassativo incarico di, non solo non continuare l'esistente Indagine suggerita da Borrelli, ma di insabbiare tutte (ed erano tante! che ci son voluti 5 anni per riuscirci!) le malefatte di Massimo Moratti e giacinto facchetti....e' condurLe per mano "fino alla Prescrizione"-BINGO-. La relazione di Palazzi per la Figc? Un atto dovuto ilmpossibile da evitare e salame sugli occhi per il popolino pecora e imbecilli vari!*

Il Magistrato comunque non si ferma alla sola frase della sua relazione. Infatti, durante un’audizione innanzi alla 2° Commissione di Giustizia del Senato, tenuta il 14 settembre 2006, ad una domanda specifica sul comportamento della Procura di Napoli, Borrelli dichiara testualmente: Non sono in grado di dare molte spiegazioni. Certo, non possiamo fare a meno di constatare che a Napoli e` successo qualcosa di strano, e dire strano e` dire poco.
Aggiungendo poco dopo: C’e` stata forse una fase, che ha preceduto la mia gita a Napoli, un po’ fluida di contatti tra il vice commissario Nicoletti e la procura di Napoli.

*Domanda: Chi era/e' questo Nicoletti? E' questo Nicoletti, a chi era'/e' associato? E' perche' Guido rossi oltre a Paolo Nicoletti, dalla Boccassini ha pure ottenuto Maria José Falcicchia? Ma in che paese viviamo...MorattiLand...Tronchettopoli? Oppure ha visto Giusto Giorgio Meletti: Da Lampedusa al Brennero: Nel Paese Dei Moratti???*

Chiusi i processi sportivi, sono occorsi oltre tre anni per dare inizio al processo penale dove Moggi e altri, devono rispondere di accuse gravissime. Il procedimento osteggiato in tutti i modi dalla Procura napoletana ( Giadomenico Lepore "TIENE SOTTO SCHIAFFO IL TRIBUNALE! - dichiarazione della Giudice Teresa Casoria d'avanti alla commissione del CSM), ha registrato, caso unico nella giustizia italiana, ben tre richieste di ricusazione del giudice(tutte respinte). Durante il dibattimento abbiamo assistito a udienze ridicole e paradossali nel loro insieme, perché i migliori testi della difesa sono stati quelli dell’accusa.  Abbiamo ascoltato Auricchio che, incalzato dalle difese, a proposito delle telefonate  “scomparse”, e fatte riemergere grazie a Moggi,  ha dovuto ammettere che qualcosa  era, forse,  “ sfuggito”.

Contemporaneamente , Narducci durante un’udienza del processo con rito abbreviato chiesto improvvidamente da Giraudo pronunciava la famosa frase:” piaccia o non piaccia non vi sono telefonate dell’inter”. Inoltre, abbiamo anche dovuto sopportare, il 27 maggio 2010, quella che gli stessi media, loro amici,  hanno definito “comparsata pubblica poco opportuna”  e che, nel corso di una presentazione di un libro ha visto protagonisti : Narducci , Auricchio,  Piccioni (gazzetta)  e Moratti, quando questi era ancora un teste al processo di Napoli.

Questi sono fatti e non opinioni di tifosi frustati. E noi di “Organizziamoci!” siamo sicuri che siano più che sufficienti a spiegare i perché e i come. Fatti, peraltro riproposti costantemente solo dai siti bianconeri, non potendo contare sui canali d'informazioni completamente al servizio dei Poteri che hanno distrutto la Juventus.

La verità e una sola: si doveva distruggere la Juve a tutti i costi, e contemporaneamente favorire chi anche imbrogliando non riusciva a vincere.

A distanza di cinque anni, chi ha disatteso i doveri professionali, ignorando queste circostanze, ed ha contribuito fattivamente alla distruzione di una storia gloriosa, si permette anche di prenderci in giro ponendo delle stupide e retoriche domande.

Inoltre, anche di fronte alle evidenze, a malncuore denunciate da Palazzi i media, se si esclude qualche banale e blanda frase di circostanza, invece di stigmatizzare con decisione i comportamenti illeciti dell’inter, hanno preferito spostare l’attenzione sulle minacce di risarcimento danni (quali?) messe in atto da Moratti e su quelle di un’eventuale, vergognosa, marcia di protesta dei tifosi prescritti per difendere il furto di uno scudetto mai vinto.

Tutto ciò mentre assistiamo ad un indecente balletto sulle responsabilità, tra Procura, inquirenti e FIGC. In ogni caso non temiamo di essere smentiti se affermiamo con forza che:  Non è certo la Juventus ad essersi avvalsa reiteratamente della prescrizione in sede sportiva offertale dal servizievole Palazzi. Anche grazie ad un clima compiacente e utilizzando la ciambella di salvataggio prontamente lanciata da gran parte della stampa e da alcuni rappresentanti delle istituzioni calcistiche, come sta capitando anche in occasione della revoca dello scudetto di cartone (vero Tavecchio?)"

La misura oramai è colma e noi di “Organizziamoci!”, abbiamo una sola parola per definire tutto questo:
VERGOGNA!

Noi juventini non siamo più disposti a subire e farci prendere per i fondelli.
A partire dalla revoca dello scudetto di “cartone”vogliamo: GIUSTIZIA!

Lo sappiano questi signori, FIGC in testa, la quale non trova di meglio che radiare Moggi. Come se il tempo fosse fermo al 2006.

Alla luce di tutto questo, "Organizziamoci" chiede anche allo Juventus club parlamento di dimostrare con i fatti l'attaccamento ai colori bianconeri, facendosi promotore presso il sottosegretario alla  Presidenza del Consiglio
con delega allo sport delle seguenti richieste:

Commissariamento della Figc e dei rispettivi organi di giustizia sportiva, essendo, alla luce dei fatti emersi, tali organismi esautorati di qualsiasi parvenza di credibilità, nonché incapaci di dare risposte adeguate .

Apertura di un'inchiesta parlamentare per accertare le responsabilità di chi ha condotto le inchieste dello scandalo calcio 2006 in modo vergognoso, parziale ed approssimativo, rispondendo al quesito che milioni di sportivi si pongono da 5 anni a questa parte: chi controlla i controllori?

Noi di “Organizziamoci!” che siamo liberi da qualsiasi condizionamento, abbiamo compreso, provandolo sulla nostra pelle, che comportarsi da persone per bene non paga. E, nel caso non sia fatta giustizia, trincerandosi dietro a cavilli giuridici, ne trarremo le debite conclusioni, non esitando a comportarci esattamente come chi ha perpetrato questo scempio.

Ai comportamenti palesemente disonesti, non si può certo rispondere con il fioretto.


JUVENTUS - COMPAGNA DI VIAGGIO
     http://calabrone37.blogspot.com/

martedì, luglio 12, 2011

FarsOpoli - L’avvocato Gentile (Lazio): “Baldini suggeritore occulto di Calciopoli”

“Se assolti chiederemo la revisione del processo"

http://www.youtube.com/watch?v=EEvy2d5TM2c

Facciamo un po' di chiarezza sul processo del 2006. La tesi colpevolista era questa: i rapporti stretti tra i dirigenti della Juventus e i designatori arbitrali, anzi uno solo: Paolo Bergamo, hanno creato “un’atmosfera inquinata, una insana temperie avvolgente il campionato di serie A” per cui è stata lesa la terzietà, l’autonomia e l’indipendenza del settore arbitrale. Come e dove e con quali arbitri, per i giudici non è importante, perché si tratta di una specie di concorso esterno in campionato di calcio, per cui è sufficiente provare il rapporto di contiguità tra Moggi e un designatore per essere certi che gli arbitri fossero comunque condizionati, anche se non ce n’è prova di alcun tipo.

In primo luogo questo presunto reato nel codice di giustizia sportiva del 2006 non è mai esistito, in secondo luogo le nuove intercettazioni hanno evidenziato che intrattenere i rapporti con i designatori (come del resto ha sempre affermato Bergamo) era una prassi comune e non univoca della sola dirigenza bianconera, per cui cade inequivocabilmente l’assurdo teorema della cupola, e l’illecito strutturato e ambientale non esisteva.

Attenzione: qualora il processo sportivo dovesse riaprirsi (art.39), cambierebbe a questo punto anche la posizione di Moggi e della Juve, e si aprirebbero scenari diversi in quanto il sistema sanzionatorio applicato dai giudici alla Juventus nel 2006 è stato di doppia rilevanza (in pratica Moggi e la Juventus vennero penalizzati il doppio) perchè secondo la loro opinione erano gli unici a intrattenere rapporti con i designatori. Ovvero applicarono una sorta di addizione, la somma degli art.1 (slealta') porta ad un art.6 (illecito che sanziona la retrocessione). Come si è visto tutto ciò non era vero, e come si è potuto constatare dal processo di Napoli i pubblici ministeri non hanno svolto con competenza il proprio dovere occultando (volutamente o no) il materiale e le intercettazioni che potevano e dovevano scagionare sia Moggi che la Juventus.

Roma, 8 luglio 2011 – Calciopoli sembra lontana, ma a Napoli il 20 settembre Lotito e la Lazio sapranno se saranno condannati per frode sportiva o, diversamente, con l’assoluzione, se dare via al procedimento di revisione del procedimento sportivo grazie all’articolo 39 del Codice di Giustizia Sportiva.  L’avvocato Gentile, intervenuto stamattina a Radiosei durante Sei Volte Buongiorno,  spiega come il club biancoceleste tenga ancora ben alta l’attenzione. “Se è aumentata la rabbia dopo tutto quello che sta accadendo con le telefonate sparite a danno della difesa?

Era già grande dall’inizio, sta crescendo come cresce la speranza di avere a Napoli una pronuncia di verità, di chiarezza e di trasparenza sull’indagine che più sta andando avanti e più presenta  luce dove c’era il buio. Purtroppo chi ha scelto l’abbreviato a Napoli ha sbagliato, il dibattimento ha ribaltato tutto di 180° l’impostazione accusatoria: adesso i difensori vogliono la sentenza, l’accusa invece cerca di ritardare, con strumenti come la ricusazione dalla giudice Casoria, rigettata due giorni fa”. Ma chi c’è dietro a questi consigli dati ad Auricchio che in qualche modo determinano l’indirizzo delle indagini, perché ci sarebbero intercettazioni della Roma più gravi di quelle della Lazio che non escono fuori?

Su questi dubbi Gentile si esprime pacato come sempre, ma senza fare sconti a nessuno. “Fino al novembre del 2005 la Lazio dagli inquirenti veniva considerata danneggiata per Juve-Lazio del novembre 2004, 2-1 arbitro Dondarini. Da quella data cambia il vento, all’inizio pensiamo che accada perché attaccare Lotito è più facile in quanto nuovo dell’ambiente, la polemica sulla transazione, poi vedendo gli elementi dell’accusa ci siamo chiesti se ci fosse qualcuno che voleva falsare la ricostruzione dei fatti (vedi confusione sulla famiglia Mezzaroma nell’informativa del novembre 2005, ndr), dubbio venuto fuori nel dibattimento anche quando abbiamo ascoltato la deposizione di Franco Baldini, portato come teste dalla difesa di Moggi.

Si è trattato di una testimonianza imbarazzante, è emerso che andava a pranzo a cena con gli investigatori, che ha fatto da suggeritore occulto di questa manovra a ventaglio che è stata eseguita sul calcio italiano nel 2005, nascondendo alcune cose ed enfatizzandone altre con il risultato che vediamo, creando delle posizioni di vantaggio che oggi sono venute alla luce: si discute dello scudetto all’Inter, della posizione della Roma.

La Roma ha avuto il coraggio di costituirsi parte civile contro la Lazio, quando la Lazio è imputata per le partite con Chievo e Parma. Contro la Lazio c’è stata una forzatura anche in sede sportiva che poi è venuta fuori per colpire Carraro, Lotito, la Lazio, a vantaggio della Roma probabilmente, per colpire Milan e Juve ad agio dell’Inter, considerazioni logiche che anche l’uomo della strada è portato a fare.

Se arriveremo a sentenza positiva a settembre dovremo riaprire i giochi anche per la giustizia sportiva, si parla anche di danni economici per la Lazio che perse la Uefa. Dall’ultima relazione di Palazzi emerge la prescrizione anche per altri club (diversi dalla Roma, ndr) se c’è prescrizione c’’è stato un reato e ci muoveremo anche in tal senso”. 8 luglio 2011

Fonte: Gianluca La Penna, Radiosei

BALDINI - AURICCHIO E' CHI LO HA PAGATO.... IN GALERA!
http://www.youtube.com/watch?v=EEvy2d5TM2c
RADIO SEI – “Baldini suggeritore occulto di Calciopoli. Se assolti chiederemo la revisione del processo” Roma, 8 luglio 2011 –
http://laziofans.altervista.org/public_new/radio-sei-%E2%80%9Cbaldini-suggeritore-occulto-di-calciopoli-se-assolti-chiederemo-la-revisione-del-processo/
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BALDINI - AURICCHIO E' CHI LO HA PAGATO.... IN GALERA!
http://www.youtube.com/watch?v=EEvy2d5TM2c

Antonio Nicoletti

giovedì, luglio 07, 2011

ORA BASTA! AI TALEBANI MENEGHINI DI VIA BIGLI DICIAMO, BASTA!!!





 Andrea Agnelli: «Rispetto per la Juventus!»

Si parla del futuro, della Juventus che sta nascendo e che da domani muoverà i primi passi a Bardonecchia. Ma si parla anche di passato e presente nel corso dell’evento del lancio delle nuove maglie.

il Presidente Andrea Agnelli parla anche di Calciopoli e dell’esposto della Procura della FIGC sullo Scudetto del 2006.
 
Ecco i passaggi più significativi.

La serenità dei giocatori.
“Sono state giornate abbastanza concitate, prima di entrare nel merito vorrei fare un paio di riflessioni. La prima è la serenità d’animo di Del Piero e Buffon che hanno risposto alle vostre domande sul 2006, su un campionato finito sul campo con 91 punti, con la massima tranquillità. All’epoca molti giocatori dell’Inter dicevano off the record: ‘Questi ci asfaltavano’. Non lo ripeterebbero mai, ma lo dicevano. Ripeto, quella squadra ha fatto 91 punti e i giocatori che hanno vinto sul campo e si sono visti togliere il titolo hanno la massima serenità”.

La svolta nel 2010.
“La seconda riflessione parte dal 28 aprile 2010, quando a margine dell’assemblea azionisti Exor John annunciò un cambiamento societario importante, con un rinnovamento forte a livello dirigenziale che sarebbe avvenuto presto, e il preannuncio dell’esposto per la revoca dello scudetto 2005-2006. Il principio della richiesta era basato sulla parità di trattamento. Vi leggo un passaggio illuminante dell’esposto: «Gli organi federali possono tuttavia non intervenire e non assegnare il titolo se anche le squadre non sanzionate hanno tenuto comportamenti poco limpidi”.

Comportamenti poco limpidi
"L’esposto del 2006 di Guido Rossi, prevedeva, in caso di sanzioni che comportassero modificazioni di classifica, l’assegnazione automatica del titolo alla prima classificata non sanzionata. Ma si leggeva anche che gli organi federali potevano intervenire con un apposito provvedimento di non assegnazione per motivi di ragionevolezza di etica sportiva, per esempio per comportamenti poco limpidi avuti da altre squadre non sanzionate. Comportamenti poco limpidi che sono stati riscontrati anche nelle motivazioni presentate nell’esposto di Palazzi che è stato dibattuto molto in questi giorni.

Parità di trattamento
Il nostro timore è che si decida di non decidere ed è la cosa peggiore in questo momento del calcio italiano. Come Juventus abbiamo chiesto parità di trattamento. E alla luce delle motivazioni di Palazzi qualcosa di poco limpido emerge.

Meritiamo rispetto.
Dopo 15 mesi dall’esposto alla FIGC, io voglio il rispetto dalle istituzioni, verso la Juventus, i dirigenti, i giocatori e i tifosi. Questa è una società che ha fatto la storia del calcio italiano e del calcio italiano nel mondo. Una squadra che ha fornito 27 giocatori su 44 nelle quattro finali dei Mondiali.

Aspettiamo le decisioni
Nel 2006 siamo stati l’unica società ad avere gravi danni economici, riscontrabili in diverse centinaia di milioni di euro. Adesso abbiamo visto che altre società, in particolare l’Inter, hanno avuto comportamenti poco limpidi. Aspettiamo le decisioni e poi vedremo. Abbiamo sempre rispettato la giustizia sportiva, ma abbiamo i mezzi per muoverci anche al di fuori, anche se per ora non vogliamo farlo. Per quanto riguarda la giustizia sportiva, per noi finisce qui se all’Inter viene tolto lo Scudetto. Poi restano in piedi i procedimenti della giustizia ordinaria e vedremo come finiranno questi.

Riassegnazione dei due Scudetti.
Eventualmente potremo valutare un percorso per l’assegnazione dei due scudetti tolti. Ci vogliono però condizioni in cui vengono accertati i comportamenti della nostra società nel periodo preso in esame.

Il futuro sul campo.
Ci stiamo muovendo per fare una grande squadra. Intanto abbiamo preso Pirlo che è uno dei migliori centrocampisti al mondo. Lui è in grado di farci fare un salto di qualità, tecnico e mentale. Cerchiamo top player, non vogliamo partecipare ad aste, ma comprarli a giusto prezzo. Ci saranno altre operazioni, l’anno scorso la migliore è stata fatta a fine agosto. C’è tempo, ci piacciono tanti giocatori, ma le condizioni devono essere le nostre.

Vincere per chiudere il cerchio.
Ci piacerebbe poter tornare a vincere lo Scudetto per chiudere finalmente un cerchio. Sono convinto che il nostro nuovo stadio ci potrà aiutare molto, per poterci dare una marcia in più. - July 6, 2011

Juventus Football Club
 Official Website 
http://www.juventus.com/wps/portal/it/home/!ut/p
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LA BANDA DEGLI ONESTI
"massimo-CORRUTTORE-moratti - guido-GIUDA-rossi - paolo-CORROTTO-nicoletti"

IL DOSSIER CHE ACCUSA L' "inter" DI ILLECITO SPORTIVO SEGNA LA FINE DI CALCIOPOLI (il Foglio - Redazione) 4 LUGLIO 2011
Abbiamo capito quello che in fondo avevamo già capito: il calcio dell’inizio degli anni Duemila era come la Prima Repubblica. Come nell’era Craxi si viveva in un sistema condiviso: le squadre cercavano di avvantaggiarsi telefonando ad amici e amici di amici nei palazzi del potere pallonaro. Le 70 pagine di dossier del procuratore federale adesso non mettono al muro l’Inter. Cioè sì, parlano dei nerazzurri, certo. Dicono che anche il club di Moratti cercava contatti per avere dei favori. Ma la verità è che fanno cadere definitivamente il castello di accuse con cui è stata costruita l’intera inchiesta Calciopoli: l’idea che ci fosse una Cupola che gestiva tutto, dai cartellini alle designazioni arbitrali, ai rigori, alla classifica. Ecco, il memoriale del pm sportivo Palazzi coinvolge l’Inter che sembrava esclusa dal sistema e quindi vittima. L’intero cardine dell’indagine che ha sconvolto l’estate del 2006 cade sotto i colpi dello stesso pool che portò avanti quell’impianto accusatorio. Ci troviamo adesso a capire meglio che c’era qualcosa che non funzionava, esattamente come nell’era del Pentapartito.

E proprio come allora i moralisti hanno finito per pagare il loro atteggiamento: cinque anni dopo le pagine scritte da Palazzi che riportano le telefonate di Giacinto Facchetti non scandalizzano nessuno, ma svelano che lo scandalo vero è stato nella rapidità con cui la giustizia sportiva ha chiuso quella stagione, facendo un processo sommario, cercando un capro espiatorio facilmente riconoscibile, trasformando i protagonisti in mostri da cannibalizzare e dai quali distaccarsi. Quei mostri erano figli di quel mondo, ma il loro mondo li ha scacciati. La fretta provocata dalla vergogna collettiva ha partorito un obbrobrio giuridico: le immagini di Moggi alla sbarra e degli avvocati della Juventus che invocano la serie B pur di chiudere quella vicenda, ricordano i frame di “Un giorno in Pretura” con Forlani con la bava alla bocca o di Craxi che allarga le braccia sconsolato. L’Italia affamata di giustizialismo si ritrova adesso bastonata: lo scudetto degli onesti (quello del 2006 assegnato a tavolino all’Inter) diventa uno scudetto di cartone più di quanto già sia e a prescindere dal fatto che venga revocato o meno. Come per l’era craxiana il pallone di Calciopoli vivrà una frattura che non si rimarginerà.

La colpa è della cultura da gogna pubblica che ha alimentato sospetto e ha diviso il mondo in buoni e cattivi, dove i buoni fanno le stesse cose dei cattivi ma non si fanno beccare e dove gli uni e gli altri si scambiano i ruoli a seconda del tifo, non della cronaca né tantomeno della storia. Non c’è una verità: c’è una versione per ognuno che diventa verità di parte. Il calcio, come la politica, è questione di cuore, di affetto, di passione. La giustizia ha tolto molto pensando di dare pulizia, ordine e rigore. Chi è stato dalla parte dei giudici ha pensato di essere immune, così come accadde durante Tangentopoli. Poi però è accaduto l’ovvio: la ruota gira e gira anche la palla.
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Prima di aprire l'indagine il Corrotto P. F.ha aspettato la scadenza della Prescrizione! 

1- L’INDAGINE DEL PM SPORTIVO PALAZZI FA CADERE DEFINITIVAMENTE IL CASTELLO DI ACCUSE CON CUI È STATA COSTRUITA L’INTERA INCHIESTA CALCIOPOLI: L’IDEA CHE CI FOSSE LA CUPOLA MOGGI-GIRAUDO CHE GESTIVA TUTTO, DAGLI ARBITRI, AI RIGORI, ALLA CLASSIFICA  

2- L’ITALIA AFFAMATA DI GIUSTIZIALISMO SI RITROVA ADESSO BASTONATA: LO SCUDETTO DEGLI ONESTI (QUELLO DEL 2006 ASSEGNATO A TAVOLINO ALL’INTER DI MORATTI) DIVENTA UNO SCUDETTO DI CARTONE, A PRESCINDERE DAL FATTO CHE VENGA REVOCATO O MENO  

3- COSA SAREBBE SUCCESSO SE NEL 2006 NON FOSSERO STATE NASCOSTE LE INTERCETTAZIONI DELLE TELEFONATE DI"moratti & facchetti"CON ARBITRI & DESIGNATORI? 

4-"IL GIORNALE" ATTACCA AL MURO IL PIÙ POTENTE AVVOCATO AFFARI & FINANZA D’ITALIA: "GUIDO ROSSI, L’INTERISTA MANDATO DA PRODI-MELANDRI-PETRUCCI A DARE LO SCUDETTO ALL’INTER"! (5 LUG 2011 10:07)
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1- IL DOSSIER CHE ACCUSA L\'INTER DI ILLECITO SPORTIVO SEGNA LA FINE DI CALCIOPOLI Da "il Foglio"

Abbiamo capito quello che in fondo avevamo già capito: il calcio dell\'inizio degli anni Duemila era come la Prima Repubblica. Come nell\'era Craxi si viveva in un sistema condiviso: le squadre cercavano di avvantaggiarsi telefonando ad amici e amici di amici nei palazzi del potere pallonaro. Le 70 pagine di dossier del procuratore federale adesso non mettono al muro l\'Inter. Cioè sì, parlano dei nerazzurri, certo. Dicono che anche il club di Moratti cercava contatti per avere dei favori.
Ma la verità è che fanno cadere definitivamente il castello di accuse con cui è stata costruita l\'intera inchiesta Calciopoli: l\'idea che ci fosse una Cupola che gestiva tutto, dai cartellini alle designazioni arbitrali, ai rigori, alla classifica. Ecco, il memoriale del pm sportivo Palazzi coinvolge l\'Inter che sembrava esclusa dal sistema e quindi vittima. L\'intero cardine dell\'indagine che ha sconvolto l\'estate del 2006 cade sotto i colpi dello stesso pool che portò avanti quell\'impianto accusatorio.

Ci troviamo adesso a capire meglio che c\'era qualcosa che non funzionava, esattamente come nell\'era del Pentapartito. E proprio come allora i moralisti hanno finito per pagare il loro atteggiamento: cinque anni dopo le pagine scritte da Palazzi che riportano le telefonate di Giacinto Facchetti non scandalizzano nessuno, ma svelano che lo scandalo vero è stato nella rapidità con cui la giustizia sportiva ha chiuso quella stagione, facendo un processo sommario, cercando un capro espiatorio facilmente riconoscibile, trasformando i protagonisti in mostri da cannibalizzare e dai quali distaccarsi.

Quei mostri erano figli di quel mondo, ma il loro mondo li ha scacciati. La fretta provocata dalla vergogna collettiva ha partorito un obbrobrio giuridico: le immagini di Moggi alla sbarra e degli avvocati della Juventus che invocano la serie B pur di chiudere quella vicenda, ricordano i frame di \"Un giorno in Pretura\" con Forlani con la bava alla bocca o di Craxi che allarga le braccia sconsolato.

L\'Italia affamata di giustizialismo si ritrova adesso bastonata: lo scudetto degli onesti (quello del 2006 assegnato a tavolino all\'Inter) diventa uno scudetto di cartone più di quanto già sia e a prescindere dal fatto che venga revocato o meno. Come per l\'era craxiana il pallone di Calciopoli vivrà una frattura che non si rimarginerà. La colpa è della cultura da gogna pubblica che ha alimentato sospetto e ha diviso il mondo in buoni e cattivi, dove i buoni fanno le stesse cose dei cattivi ma non si fanno beccare e dove gli uni e gli altri si scambiano i ruoli a seconda del tifo, non della cronaca né tantomeno della storia.

Non c\'è una verità: c\'è una versione per ognuno che diventa verità di parte. Il calcio, come la politica, è questione di cuore, di affetto, di passione. La giustizia ha tolto molto pensando di dare pulizia, ordine e rigore. Chi è stato dalla parte dei giudici ha pensato di essere immune, così come accadde durante Tangentopoli. Poi però è accaduto l\'ovvio: la ruota gira e gira anche la palla.

2- L\'OMBRA DEI SOSPETTI SU 5 ANNI DI SUCCESSI - LO SCANDALO SI RIAPRE: COSA SAREBBE SUCCESSO SE NEL 2006 NON FOSSERO STATE «SCARTATE» QUESTE INTERCETTAZIONI?
Franco Ordine per "il Giornale"

E adesso come facciamo? Adesso dovremmo rimettere indietro di cinque anni le lancette del nostro calcio, disinteressarci di quel che di magnifico stava accadendo dalla parti di Duisburg e concentrarci invece sugli scenari inquietanti di calciopoli. Già perché, alla luce dei documenti emersi dal tribunale di Napoli (merito dei soldi spesi da Luciano Moggi per ottenere i faldoni di intercettazioni «scartate» dagli investigatori) e sotto l\'incalzare della relazione di Stefano Palazzi, sta per essere riscritta la storia dello scandalo 2006 da tutti considerato come la madre degli scandali sportivi italiani.

C\'era dunque anche l\'Inter in quel calderone, coinvolta direttamente attraverso il suo presidente dell\'epoca,il caro e indimenticabile Giacinto Facchetti, e il patron Massimo Moratti oggi tornato sulla poltrona più importante. C\'era anche l\'Inter che cantava «vinciamo senza rubare» con un carico di illeciti diverso rispetto a quelli commessi dall\'imputato principale, la Juventus, castigata col massimo della pena ( due scudetti scuciti e la retrocessione per patteggiamento in serie B con aggiunta di penalizzazione), ma c\'era.In compagnia di Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina che vissero una estate terribile, costrette a difendersi, a rischiare l\'osso del collo, prima di ottenere pesanti penalizzazioni senza scendere di categoria.

Il procuratore federale Stefano Palazzi è stato persino brutale nelle sue conclusioni, riservate ai com­ponenti del consiglio federale: l\'Inter violò l\'articolo 6 del codice di giustizia sportiva, cioè illecito classico. Le famose telefonate con Bergamo designatore erano scandite dall\'intento di arrecare vantaggi alla propria società, la convinzione del grande accusatore federale.

Feroce la stoccata relativa alla prescrizione: «Prescrizione a cui si può anche rinunciare», la chiosa velenosa del procuratore, pronto a riconoscere, per onestà intellettuale, che gli stessi reati calcistici attribuiti oggi all\'Inter e a Moratti furono attribuiti ad altri soggetti durante i processi di calciopoli, in particolare a Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina, ma poi vennero derubricati in «violazione dell\'articolo 1», quello sull\'obbligo di lealtà da parte dei tesserati. Riportando indietro le lancette del calcio italiano, cosa sarebbe accaduto se quelle intercettazioni fossero finite nel processo dell\'Olimpico?

Probabilmente l\'Inter non sarebbe stata l\'unica, in compagnia della Roma, tra i grandi club a partecipare al torneo successivo, oltre che con lo scudetto vinto a tavolino sul petto, senza la zavorra della penalizzazione. Non solo. Forse avrebbe dovuto dedicare le sue migliori energie non al mercato, arruolando per esempio Vieira e Ibrahimovic in fuga dalla Juventus finita in B, ma a difendersi nei processi sportivi. Di sicuro tutto il quinquennio successivo a calciopoli avrebbe avuto uno svolgimento diverso, nei risultati e non solo. Avremmo avuto meno veleni e la rivalità Inter­ Juventus sarebbe stata mitigata dal comune destino.

Non si può tornare indietro e allora è il caso di cogliere qualche insegnamento da questa esperienza per scandire le prossime tappe del tormentone evitando altri incidenti di percorso, altri errori fatali, altre ingiustizie. Lo stesso Palazzi, per esempio, ha suggerito per la revoca dello scudetto 2006, la cui titolarità è stata presa a martellate dalla relazione, una terza via. Senza avere cognizione delle recenti intercettazioni, ai tre saggi, incaricati di esprimere un 

Non ebbero il coraggio di mettere per iscritto il loro parere, dal commissario Guido Rossi, quella pratica apparve già come un azzardo.parere: si limitarono a soffiarlo all\'orecchio del professore e del suo aiutante di campo, l\'avvocato Nicoletti. Meglio non assegnarlo confessarono alcuni anni dopo, in clamoroso ritardo sulla tabella di marcia. Figurarsi ora. Ma è opportuno istruire un procedimento in piena regola per consentire all\'Inter stessa di difendersi e di esporre le proprie ragioni, togliendo di fatto al consi­gl­io federale il compito di improvvisare un giudizio.

É lo stesso orientamento espresso dal professor Sandulli domenica sera intervenendo a una trasmissione di Telelombardia .«Sarebbe meglio incaricare di un parere tecnico un altro organismo», il suggerimento. Questo vuol dire che entro il 18 luglio, considerata la data finale di calciopoli, la vicenda non si chiuderà e che andremo incontro ad altri mesi di polemiche e contrapposizioni frontali. Non possiamo rimettere indietro di 5 anni le lancette del calcio italianomaora dateci la parola fine.

3- GUIDO ROSSI, L\'INTERISTA MANDATO DA PRODI A DARE LO SCUDETTO ALL'INTER (Da il Giornale)
C'è un nome che gira e rigira adesso sulla triangolazione Milano-Torino-Roma. È quello di Guido Rossi. Perché il dossier Palazzi che scuote il mondo del pallone e che verosimilmente porterà alla revoca dello scudetto del 2006 all\'Inter ora ruota attorno a lui. Allo scoppio dello scandalo Calciopoli e con i vertici della Figc coinvolti (il presidente Carraro e il vicepresidente Mazzini furono travolti dalle intercettazioni e dall\'inchiesta), questo potente avvocato fu scelto come commis­sario della Federazione.
Era il volto considerato presentabile del calcio italiano stravolto dalla bufera giudiziaria. C\'erano i Mondiali, dissero.C\'era bisogno di qualcuno giudicato credibile: a scegliere Guido Rossi fu il governo Prodi, in particolare dal ministro Giovanna Melandri. Perfetto per loro: uomo di sinistra, da sempre. Ma ovviamente la sinistra chic e ben agganciata. Per tre anni (dal 1989 al 1992) era stato anche deputato di Sinistra Indipendente.


Andrea Agnelli foto gmt
Poi arrivò Tangentopoli e lui, avvocato d\'affari della Milano bene, si schierò apertamente dalla parte del pool. Giustizialista lo è sempre stato. Così come è sempre stato interista.
Eccolo il nodo, che non si scioglie e non si scioglierà. Il buco nero del post Calciopoli è questo dettaglio non trascurabile per nessuno e tantomeno per i tifosi delle squadre punite dalla giustizia sportiva con la retrocessione o la penalizzazione.
Guido Rossi era un signore conosciuto a una nicchia di persone: il mondo della finanza, il mondo degli affari, il mondo di una certa politica, meglio se le­gata a finanza e affari. «Non c\'è vicenda discussa, nell\'olimpo della banca e finanza, in cui manchi da 30 anni il suo zampino. Ne ha viste e fatte più di Bertoldo, ma lui sopravvive alle tempeste, gli altri ci rimettono le penne. È Guido Rossi. Nemico di Enrico Cuccia, ha imparato l\'arte da lui», scrisse una volta Panorama.

Non era un personaggio pubblico,però.Calciopoli e tutto quello che ne è seguito l\'hanno trasformato in questo: un popolare volto da stadio, più odiato che amato,perché nemmeno i tifosi dell\'Inter l\'hanno mai adorato. E questo nonostante sia stato lui in persona a dare al club milanese lo scudetto del 2006. Lo dice la storia, oltre che varie testimonianze: la commissione dei saggi istituita per decidere che cosa fare di quel campionato, aveva espresso l\'intenzione di non assegnare ad alcuno la vittoria.

Guido Rossi si impuntò: spinse perché fosse assegnato all\'Inter, cioè alla prima squadra in classifica non toccata dallo scandalo. Peccato che fosse anche la sua squadra, non solo come tifo: dal 1995 al 1999 l\'avvocato milanese fu membro del consiglio di amministrazione del club nerazzurro. Non proprio un esempio di limpidezza. Lo scudetto fu assegnato e lo chiamarono scudetto degli onesti.
Da allora Guido Rossi è detestato da juventini e milanisti. Odiato anche per essere stato sfacciatamente protagonista nella finale di coppa del Mon­do di Berlino quando scese in campo a ricevere la Coppa, nonostante sapesse di essere una meteora nel mondo del calcio. Il bagno di popolarità, pri­ma di tornare nell\'oblio per tanti e nella notorietà di pochi. A far fare affari, sempre. A essere il centro di molte cose e di molto potere. Possibilmente rosso.

interinter zlatan ibrahimovic lap

4 - VALUTAZIONI E SENTENZE DEL 2006 - LA RELAZIONE DI PALAZZI SULLE INTERCETTAZIONI-CHIAVE (Da la Stampa)

FACCHETTI CON BERGAMO
Giacinto Facchetti all\'epoca è presidente dell\'Inter, Paolo Bergamo è commissario nonché designatore della Can di serie A e B
26 novembre 2004, ore 9,51
I due discutono di chi mettere nella griglia per Inter-Juventus della successiva giornata di campionato. Nella stessa telefonata Facchetti si lamenta di «qualche problemino» con Bertini, ma Bergamo precisa che se fosse designato tale arbitro, ci avrebbe parlato lui («Semmai ci parlo»).

FACCHETTI CON MAZZEI
Gennaro Mazzei era vice commissario della Can 

25 novembre 2004, ore 17,51
Facchetti, sapendo che Mazzei si sta recando a Coverciano, chiede di scegliere («Eh, sceglili bene per domenica sera, eh») bene gli assistenti (evidentemente per la gara che riguarda l\'Inter) e Mazzei risponde che indicherà il numero 1 e il numero 2 e cioè Ivaldi e Pisacreta. Facchetti aggiunge che ci vuole «il numero uno degli arbitri» e che «lì non devono fare sorteggi, lì devono...». Alla domanda di Mazzei «Come si fa?» (ndr: a non fare i sorteggi), Facchetti dice «Ma dai».

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FACCHETTI CON LANESE

Tullio Lanese all\'epoca era presidente Aia 

8 febbraio 2005, ore 12,41
Lanese chiede a Facchetti biglietti per un amico per la partita di sabato 12 gennaio, Inter-Roma. Lanese, poi, dice a Facchetti che per il futuro i designatori saranno condizionati dal loro ok («Perché so che ora questi designatori saranno un po\' condizionati dalla vostra... dal vostro okay, no?»).

LO SCUDETTO NON ASSEGNATO

Palazzi sul materiale che inchiodò la Juve 22 giugno 2006
Gli atti posti in essere sono idonei a minacciare la terzietà degli arbitri e tutti vanno considerati responsabili di questa condotta, descritta come un reato di pericolo

La sentenza della Corte d\'Appello federale 25 luglio 2006

Paolo Bergamo da corriere it
Juve in serie B con 17 punti di penalizzazione. (poi ridotti a 9 dall\'Arbitrato del Coni)

Confermata la revoca e la non assegnazione degli ultimi due titoli (quello del 2006 venne assegnato poi all\'Inter dal commissario straordinario Figc Guido Rossi, dopo la valutazione dei tre saggi)

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-indagine-pm-sportivo-palazzi-fa-cadere-definitivamente-castello-27392.htm



BARBONI BAUSCIA! BASTA! BASTA APPROFITTARE DELLA BONTA' DEI SIGNORI!