sabato, novembre 29, 2014

UN'ALTRO GRANDE JUVENTINO CI HA LASCIATO: LUCIDO SENTIMENTI-IV, PRIMO GRANDE PORTIERE DEL SECONDO DOPOGUERRA, ALLA JUVENTUS DAL 1942 AL 1949.

LUCIDO 'COCHI' SENTIMENTI-IV - LUGLIO 1920 - 28 NOVEMBRE 2014
SE NE E' ANDATO UN GRANDE PORTIERE JUVENTINO, CI HA LASCIATO PER ANDARE A PARARE LE BATTUTE DELL'AVVOCATO E I TIRI, MANCINI? DEL DOTTORE... TRA I GRANDI JUVENTINI, AL TAVOLO DI GIANNI, UMBERTO E CHIUSANO, IL QUARTO PALO PER LO SCOPONE, CREDO, A COCHI SPETTA DI DIRITTO.

ADDIO CUOR DI LEONE. E' GRAZIE DEI BEI RICORDI.


venerdì, novembre 28, 2014

BENVENUTI A MORATTOPOLY DI TRONKILAND, TERRA DI DELINQUENTI: "CORRUTTORI & CORROTTI"! FIORE ALL'OCCHIELLO LA SQUADRA DI CALCIO CON IL DNA DEI FARABBUTTI VESTITI CON I COLORI DELLA NOTTE!

PROCESSO TELECOM: DEPOSIZIONE TAVAROLI
L'ex capo della security di Telecom, testimone-imputato nel procedimento connesso al processo sui dossier illegali, come in precedenza, ha raccontato di avere organizzato l'operazione per conto dell'Inter: "Moratti & Facchetti.
 Tavaroli non va oltre la solita accusa: “L’Inter mi chiese di spiare Moggi” La paura di fare la fine di Adamo Bove lo attanaglia! 

Continua a parlare e a ripetersi l’ex capo della security di Telecom Giuliano Tavaroli, testimone-imputato nel procedimento connesso al processo sui dossier illegali di Telecom per il quale ha patteggiato una pena a 4 anni di reclusione. E dall’aula bunker di San Vittore le sue parole, sebbene non più utilizzabili dalla giustizia sportiva per riscrivere la storia recente del calcio italiano (la Gang dei corrotti: "abete-tavecchio-borrelli-palazzi" hanno silenziato l'ufficio indagini" fino all'arrivo della data di prescrizione!), aiutano a illuminare le troppe zone d’ombra all'uopo create. Durante il processo, Tavaroli - che è bene ripeterlo, ha patteggiato 4 anni di carcere - racconta di avere organizzato un’operazione per conto dell’Inter per far spiare il dirigente della Juventus Luciano Moggi - e magari anche Antonio Giraudo, detto “non ricordo” – e di avere poi consegnato il dossier nelle mani di Facchetti per farlo arrivare nelle mani di Moratti. "ma non sa se gli sono arrivate".
LA CONSEGNA DEL DOSSIER

“Non io direttamente, ma Bove (ex responsabile sicurezza Telecom, morto suicidato, da chi lo si intuice ma nenza prove, ndr) svolse analisi di traffico telefonico su Moggi oltre che su quello di Massimo De Santis. Non ricordo se anche su quello di Antonio Giraudo“, dice Tavaroli durante la sua deposizione, come fatto in precedenza, tirarndo dentro con entrambi i piedi nel fango l'Inter. Fino ad arrivare alla testa, degli allora suoi dirigenti: "Massimo Moratti & Giacinto Facchetti". Già la settimana scorsa, interrogato dall’avvocato difensore dell’ex arbitro De Santis, Tavaroli ammise di aver commissionato l’incarico di redigere il ‘dossier Ladroni’ a un investigatore per conto dell’Inter. E aggiunse poi di aver organizzato l’attività direttamente con Facchetti su ordine del presidente Moratti.

Ieri Tavaroli ha confermato quanto detto in passato e ripetuto la settimana scorsa: “Ricevetti in un incontro a tre Massimo Moratti e Giacinto Facchetti. Il report (il famigerato dossier Ladroni, ndr) era teso a confermare le rivelazioni di un arbitro (Nucini, ndr) in merito a possibili frodi sportive del 2002. Consegnai integralmente il rapporto a Facchetti. Poi ne discutemmo assieme, ma non so se Moratti fu messo al corrente dell’esito delle indagini”. Tavaroli ha nuovamente ammesso anche l’attività di spionaggio su Vieri e Jugovic, ex giocatori dell’Inter. “Quello fu il primo incarico per cui l’Inter si rivolse a Tronchetti Provera e quindi a me per un supporto professionale – ha detto Tavaroli – Le attività vennero poi condotte dall’agenzia Polis d’Istinto. Chi pagò? L’Inter. 
IL PAGMENTO DELL'INTER ALL'AGENZIA DI SPIONAGGIO POLIS D'ISTINTO

Mentre per il dossier Ladroni pagò Pirelli”! E Grazie a quella fatturazione, l’Inter uscì pulita da un’inchiesta sul medesimo dossier della Procura di Milano nel 2006.
IL PAGMENTO IN NERO DELL'INTER ALL'AGENZIA DI SPIONAGGIO POLIS D'ISTINTO TRAMITE PIRELLI 

Questa vicenda e Calciopoli si sfiorarono solo marginalmente. Ma ieri l’avvocato Gallinelli, rappresentante dell’ex arbitro De Santis, ha chiesto spiegazioni su un atto della Procura di Milano del giugno 2005 trovato tra le carte del processo. Da questo si viene a sapere che il computer sequestrato a Tavaroli a maggio, fu poi inviato ai carabinieri della seconda sezione del nucleo operativo di via in Selci a Roma, guidata dal colonnello Auricchio. “E’ una coincidenza strana che il computer di Tavaroli sia stato ispezionato, nell’ambito delle indagini su Telecom a Milano
- dice l’avvocato Gallinelli -, 
L'AVVOCATO GALLINELLI 
dallo stesso ufficio dell’arma, a Roma, che si occupava di Calciopoli, sul finire della stagione sportiva 2004-05, quando le indagini su Calciopoli non erano state chiuse e le informative sulle schede svizzere dovevano ancora essere realizzate” (il dubbio che le schede svizzere di Auricchio & Di Laroni siano quelle comprate dal fratello di Moratti & Branca nello stesso negozio dove le comprava Moggi [cit De Cillis al tribunale di Napoli sotto giuramento, n.m.])
MARCO BRANCA, COMPRATE LE SIM, DI RITORNO DALLA SVIZZERA

Dagli sviluppi dell’affaire Telecom concernenti il calcio, emergono quindi ancora troppe domande cui non si è voluto, dare risposta in ambito di giustizia sportiva. Quello che rimane, al di là dei risvolti penali della faccenda, è lo sconcerto per un procedimento sportivo concluso in fretta e furia dopo aver individuato i capi espiatori solo in chi avevano interesse: Giraudo e Moggi e chiudere la vicenda! Ma come il finale a sorpresa di un thriller, se la storia non assolve i presunti cattivi dati in pasto a quel publico indottrinato con il sentimento popolare antijuventino, di sicuro macchia indelebilmente quelli che fino ad ora avevano recitato la parte dei ‘buoni’. Ma il film non è ancora finito. (14 giugno 2012)
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APPENDICE
Tavaroli aveva già detto alla giustizia sportiva, oggi interrogato dal difensore dell’arbitro De Santis afferma: “Massimo Moratti commissionò a Giuliano Tavaroli, l’ex capo della security di Telecom e Pirelli la pratica “Ladroni”, quella che riguarda in particolare l’ex arbitro De Santis”. 

Tavaroli, testimone-imputato di reato connesso, all’avvocato di De Santis, parte civile nel processo, ha poi aggiunto che era “per l’Inter”. Inoltre ha precisato di aver preso contatti con l’allora dirigente neroazzurro Giacinto Facchetti per i termini organizzativi dell’operazione. 

E quando il legale ha chiesto se dunque l’input provenisse da Moratti, Tavaroli ha confermato con un “sì”. Come risulta agli atti dell’inchiesta, il dossier che riguardava De Santis e altre quattro persone, tra cui l’ex direttore sportivo di Messina e Genoa Mariano Fabiani e il guardalinee Enrico Cennicola, è stato confezionato tra il gennaio e il luglio del 2003. 

Dell’operazione aveva anche parlato l’investigatore privato Emanuele Cipriani, ora imputato al processo milanese con una decina di persone. Cipriani, il 13 ottobre 2006, aveva messo a verbale: “Tavaroli si limitò a dirmi che De Santis era un arbitro che probabilmente prendeva i soldi e che occorreva controllare società sportive, anche in Calabria per verificare un possibile collegamento con De Santis. L’incarico mi venne conferito da Tavaroli in Pirelli ed io fatturai alla Pirelli su richiesta espressa di Tavaroli”.


giovedì, novembre 20, 2014

L'inter non doveva essere in un campionato professionisti, perche' dal 2002 doveva essere nei Dilettanti per l' Illecito suo falso Passaporto di Recoba, e' subito dopo fall'ita! Dal 2004-2005 doveva essere fallita perche' NON aveva i requisiti per iscriversi al campionato! Nel 2005- 2006 il Tribunale di Milano comunica alla Figc che l'inter persiste nell'illecito del falso in Bilancio, e' si e' iscritta senza averne i Requisiti! Ma anche nel 2013-14, l'inter persiste ad iscriversi, malgrado il bilancio in continue perdite! Ma ecco la letture del bilancio dell' "inter" 2013-2014 dell'esperto Luca Marotta

Bilancio Inter 2013-14: le operazioni societarie per 
rifinanziare il debito; i covenants e il Financial Fair Play.
Luca Marotta - jstargio@gmail.com
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Dopo la cessione dei marchi da Inter ad Inter Brand avvenuta in data 29 dicembre 2005, per un importo di € 158.000.000, dopo l’operazione di fusione inversa di Inter Capital srl in “FC Internazionale Milano Spa”, che generò delle riserve da concambio azioni utilizzate per coprire in parte la perdita 2006/2007, durante il 2013/14 è stata costituita una nuova società denominata Inter Media and Communications Srl” per dar luogo ad un’operazione di rifinanziamento del debito.
La costituzione di Inter Media ha richiesto il ricorso ad un’operazione straordinaria di conferimento.
FC Internazionale Milano Spa attraverso l’operazione straordinaria di conferimento ha conseguito una plusvalenza che ha contribuito significativamente alla realizzazione dell’utile dell’esercizio 20113-2014.
Come detto, l’operazione di rifinanziamento del debito ha comportato inizialmente la costituzione di una nuova società e il conferimento in essa da parte di F.C. Internazionale Milano SpA dei i contratti di sponsorizzazione, dei crediti derivanti dalla vendita dei “media rights” e dei contratti relativi al canale tematico Inter Channel e il conferimento da parte di Inter Brand s.r.l di tutte le attività connesse alla gestione del marchio “FC Inter”. Il conferimento ha comportato la registrazione di ingenti  plusvalenze. Successivamente, la nuova società è stata in grado di fornire le garanzie per ottenere un finanziamento di 230 milioni da parte di Unicredit e Goldman Sachs.
Bisogna evidenziare che entro il 30 giugno 2019 occorrerà rimborsare la rata finale del finanziamento e che tale rata è di un importo notevole, perché ammonta a 184 milioni di Euro.
Nei Conti d’ordine di F.C. Internazionale Milano Spa figura la voce “Pegni su quote controllata” per € 153.830.567.
Nonostante gli effetti dell’operazione del conferimento e del rifinanziamento, in base ai dati e alle notizie fornite dal bilancio di esercizio 2013/14 della società “F.C. Internazionale Milano S.p.A.” sembrerebbe estremamente probabile che il club nerazzurro non risulti in linea con i parametri stabiliti dal Fair play finanziario, in quanto il risultato aggregato su base consolidata dei tre anni 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014, certamente non rispetta la soglia, pari ad un risultato negativo complessivamente non superiore a 5 milioni di euro, ovvero a 45 milioni di euro in caso di ricapitalizzazione, definita per il rispetto della ‘Break-Even Rule’.
Infatti, gli amministratori hanno scritto che in base a quanto risulta dal bilancio consolidato, la valutazione delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto, determinerebbe una riduzione del patrimonio netto al 30 giugno 2014 di Euro 129.355.000 e del risultato dell’esercizio chiuso alla stessa data di Euro 135.611.000. Tali effetti sono essenzialmente determinati dallo storno delle plusvalenze da conferimento. Pertanto la perdita del bilancio consolidato 2013/14 è stimabile in 102,4 milioni di Euro, mentre il bilancio di esercizio 2013-14 di F.F. Internazionale Milano S.p.A. mostra un utile di € 33.186.211.

La nuova struttura del Gruppo.

La nuova struttura del Gruppo F.C. Internazionale Milano riferita alla data del 30 giugno 2014, è influenza dall’ingresso del nuovo socio di riferimento e dall’operazione straordinaria che ha portato alla costituzione di Inter Media.

F.C. Internazionale Milano S.p.A. è controllata per il 70% dalla società International Sports Capital HK Ltd; per il 29,5% da Internazionale Holding S.r.l.e per lo 0,5% da altri soci minori.
A sua volta, F.C. Internazionale Milano S.p.A. controlla al 100% Inter Futura s.r.l. e Inter Brand s.r.l.. Inoltre, F.C. Internazionale Milano S.p.A. detiene il 55,61% di “Inter Media and Communication S.r.l.” e il 50% di MI Stadio s.r.l..  

Inter Brand s.r.l. detiene il detiene il 44,39% di “Inter Media and Communication S.r.l.” e il 100% di “Shangai Inter Brand Trad. Co Ltd”.
MI Stadio s.r.l. controlla al 90% la società “Asansiro S.r.l.”.

Il continuo supporto di Moratti.

Dal bilancio di esercizio 2013/14, emerge un dato inaspettato, rispetto all’ipotesi che con l’avvento di Thohir, Moratti si sarebbe disimpegnato dal continuo  supporto finanziario al club nerazzurro. Moratti ha continuato a supportare finanziariamente la società anche durante tutto il 2013/14, precisamente fino a giugno 2014.

L’apporto durante l’esercizio è stato di circa € 31 milioni, portando il totale dell’apporto di Moratti all’Inter dal 1994/1955 alla cifra di 1.273.180.000 Euro.

Nel mese di Luglio 2013, Moratti, tramite Internazionale Holding S.r.l, aveva effettuato versamenti a copertura perdite per Euro 11.000.000, che sono state utilizzati per ripianare le perdite 2012/2013. In data 22 ottobre 2013 ha versato Euro 5.000.000, inizialmente a titolo di finanziamento soci e successivamente, a seguito di rinunzia avvenuta con lettera del 14 novembre 213, come versamenti in c/capitale, trasferiti poi nel conto riserva copertura perdite. Nel mese di giugno 2014 tramite Internazionale Holding s.r.l ha versato in conto copertura perdite in formazione Euro 14.951.000.

Il Valore dell’Inter.
Secondo la classifica “BRANDFINANCE® FOOTBALL 50 | 2014”, il brand di FC Internazionale Milano valeva 112 milioni di Euro.
Secondo la classifica di Forbes l’Inter si collocava al quattordicesimo posto con un valore stimabile in 483 milioni di dollari USA.
Tali valori sembrano molto distanti dalla valutazione che ha permesso l’ingresso di Thohir in società.
 In data 15 novembre 2013 è stato deliberato, per F.C. Internazionale Milano S.p.A., un aumento del Capitale Sociale a pagamento, per nominali Euro 10.500.000 oltre sovrapprezzo pari a Euro 64.500.000, mediante emissione di n. 8.166.666.667 nuove azioni ordinarie, riservato alla società “International Sports Capital HK Limited”.
La società “International Sports Capital HK Limited” ha assunto, tra l’altro, degli impegni di ricapitalizzazione già garantiti per almeno un triennio ed è diventata il nuovo azionista di controllo di F.C. Internazionale Milano S.p.A., sottoscrivendo un numero di nuove azioni rappresentative del 70% del capitale sociale e versando Euro 75.000.000.
Tale operazione, effettuata il 15 novembre 2013, ha permesso di stabilire un valore di mercato che è stato utilizzato per determinare il valore realizzabile della partecipazione al 30 giugno 2013 di Internazionale Holding srl.
In definitiva, in data 15 novembre 2013, il 70% di F.C. Internazionale Milano S.p.A. valeva 75.000.000 di Euro e di conseguenza il 100% valeva 107.142.857,14.
La continuità aziendale (“Going Concern”).
La continuità aziendale deve intendersi come attitudine dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e quindi di onorare gli impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Non a caso a partire dalla Stagione Sportiva 2013/2014, ciascun club deve presentare il bilancio certificato da un revisore esterno attestante la continuità aziendale (‘going concern’).
La relazione della Società di Revisione al bilancio d’esercizio 2013/14 contiene dei richiami di informativa. Al punto 4 ha richiamato l'attenzione sull'informativa fornita dagli Amministratori sulla "Modifica della compagine azionaria”, relativamente all'avvenuta modifica dell'Azionista di riferimento della Società; sulle "Operazioni di conferimento e rifinanziamento del debito" e "Partecipazioni in imprese controllate e collegate", in merito alla natura, motivazioni ed effetti dell'operazione di conferimento a “Inter Media and Communication S.r.l.” del ramo d'azienda di gestione delle attività "commercializzazione materiale audiovisivo storico, canale televisivo Inter Channel e sponsorizzazioni" gestito dalla Società sino al 5 giugno 2014, nonché sulle informazioni fornite dagli Amministratori sul tema della "Continuità aziendale" e del "Patrimonio netto", in relazione alle considerazioni effettuate dagli stessi Amministratori per ritenere che la Società operi in continuità aziendale.
Al punto 5, la Società di Revisione ha evidenziato che, in base al D.lgs. 127/91 ed in conseguenza del riassetto proprietario avvenuto in data 15 novembre 2013, a partire dal presente bilancio al 30 giugno 2014, “F.C. Internazionale Milano S.p.A.” è tenuta alla redazione del bilancio consolidato, che prima era redatto con i soli fini di adempiere alle norme N.O.I.F. e al "Manuale delle licenze U.E.F.A.".

Nella Relazione sulla Gestione è scritto che l’Azionista di riferimento, contestualmente all’acquisizione del pacchetto di maggioranza della Società, ha espresso l’impegno a supportare patrimonialmente e finanziariamente la Società per almeno un triennio.
Tale impegno è stato riconfermato in sede di redazione della semestrale al 31 dicembre 2013 e garantirà alla Società di operare in continuità aziendale nel prevedibile futuro, nonostante il budget per il prossimo esercizio preveda un risultato ancora negativo, con assorbimento di liquidità.
Considerando le previsioni di perdita anche per il 2014/15, si confermerebbe che, anche la gestione economica di Thohir, almeno nel breve periodo, non riesca a generare un modello di business che si autofinanzi, ma si è ancora in presenza di una gestione che necessita dell’intervento del suo socio di riferimento per far fronte agli impegni finanziari.
La “ratio” del Regolamento del Fair Play Finanziario è quella di “obbligare” le società di calcio ad adottare sistemi gestionali che si autofinanzino, col principio cardine del “non spendere più di quanto si guadagni”. Infatti, una gestione che si autofinanzi non ha bisogno dell’impegno del suo socio di riferimento, perché è in grado, da se stessa, di creare le risorse finanziarie per far fronte agli impegni.
Il Patrimonio Netto.
A partire dalla Stagione Sportiva 2013/2014, ciascun club deve presentare un patrimonio netto non negativo a livello consolidato. Nel caso in cui esistesse un Patrimonio Netto negativo, non deve comunque evidenziare un deterioramento rispetto all’esercizio precedente.

In base a quanto scritto dagli amministratori, dal bilancio consolidato risulta che la valutazione delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto determinerebbe una riduzione del patrimonio netto al 30 giugno 2014 di Euro 129.355.000 e del risultato dell’esercizio chiuso alla stessa data di Euro 135.611.000. Tali effetti sono essenzialmente determinati dallo storno delle plusvalenze da conferimento.

Il Patrimonio Netto del bilancio di esercizio di F.C. Internazionale Milano S.p.A. al 30 giugno 2014, è positivo per € 132.565.511, mentre al 30 giugno 2013 era negativo per € 6.572.103. La composizione, al 30 giugno 2014, del patrimonio netto era la seguente: capitale sociale pari ad € 15.000.000 (€ 35.000.000 nel 2012-13), Riserva sovrapprezzo azioni per € 64.500.000, "riserva copertura perdite in formazione" per € 19.951.403 (€ 38.309.705 nel 2012-13), Perdite portate a nuovo per € 72.103 e utile dell’esercizio per € 33.186.211 (perdita dell’esercizio pari a € 79.881.808 nel 2012-13).
La Riserva copertura perdite, riguarda versamenti effettuati da Internazionale Holding s.r.l..

L’Indebitamento Finanziario Netto.
Per il regolamento del Fair Play Finanziario l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità, unitamente al saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori, non deve essere superiore ai ricavi.

Nel caso di F.C. Internazionale questo dato sembrerebbe non risultare conforme a quanto auspicato dal Fair Play Finanziario già a livello di bilancio d’esercizio. A livello di Bilancio Consolidato sarà evidenziato interamente lo spostamento del debito bancario di 230 milioni verso la controllata Inter Media. Le disponibilità liquide sono pari a € 37.353.096, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 119.166.

Al 30 giugno 2014, F.C. Internazionale Milano S.p.A., a seguito delle operazioni di rifinanziamento del debito, detiene posizioni finanziarie debitorie verso la controllata Inter Media per € 158.723.000. Tale finanziamento prevede un tasso di interesse speculare a quello previsto per il contratto di finanziamento tra Inter Media e Goldman Sachs pari a Euribor a 3 mesi + spread del 5,5%.

Invero, i Debiti verso imprese controllate ammontano complessivamente a Euro 167.591.004 e si riferiscono oltre alla posizione debitoria verso Inter Media, a debiti verso la controllata Inter Brand per Euro 8.867.000 di cui Euro 8.697.000 relativi al conguaglio da conferimento, Euro 666 mila relativi al contratto di service e altri minori per Euro 40 mila e a debiti verso la controllata Inter Futura S.r.l. per Euro 131 mila.

I debiti verso soci per finanziamenti pari a Euro 22.292.534 (di cui € 22.133.000 la quota capitale), riguardano versamenti a titolo di finanziamento fruttifero di interessi effettuati nei mesi di maggio e giugno 2014 dall’Azionista di riferimento. Tale finanziamento matura interessi al tasso dell’8% annuo ed è rimborsabile entro il 29 maggio 2015, con la possibilità di prorogare la data del rimborso tramite una richiesta scritta da far pervenire 90 giorni prima della scadenza.

I crediti verso enti settore specifico ammontano a € 100,6 milioni (€ 95,8 milioni nel 2012-13). Gli importi maggiori riguardano: PARMA FOOTBALL CLUB S.P.A. per € 21.440.000; BOLOGNA F.C. S.P.A. per € 15.235.000; GENOA CRICKET & FOOTBALL CLUB S.P.A. per € 6.650.000; A.C. MILAN S.P.A. per € 4.833.000; LIVERPOOL F.C. per € 3.333; GALATASARAY per € 3,5 milioni e WERDER BREMEN per € 1.250.000.

I Debiti verso enti settore specifico riguardano i rapporti con enti e società del settore e mostrano un decremento di 6,5 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
Nello specifico, i debiti verso società calcistiche nazionali ammontano a € 110,5 milioni. Gli importi maggiori riguardano: PARMA F.C. SPA per € 26.490.000; BOLOGNA F.C. 1909 SPA per € 18.797.000; S.S. LAZIO SPA per € 16 milioni e U.C. SAMPDORIA SPA per € 15,2 milioni e GENOA CRICKET & FOOTBALL CLUB SPA per € 9.820.000.

I debiti verso società calcistiche estere ammontano a € 8.444.000. L’importo principale riguarda il debito verso GNK DINAMO per € 7 milioni.

I debiti verso società nazionali sono regolati presso la stanza di compensazione della L.N.P. Serie A in compensazione delle posizioni creditorie per un ammontare pari a Euro 100.454.000.

La costituzione di “Inter Media and Communication S.r.l.”

Per rifinanziare il debito, in data 6 maggio 2014 è stata costituita con un capitale sociale di 10.000 Euro la società “Inter Media and  Communication S.r.l.” avente come oggetto sociale: “commercializzazione materiale audiovisivo storico, canale televisivo Inter Channel e sponsorizzazioni” precedentemente in capo a “F.C. Internazionale Milano S.p.A.” e “licencing, merchandising, sponsorizzazioni e altre operazioni relative al marchio Inter attraverso internet e altri media” precedentemente in capo alla controllata “Inter Brand S.r.l.”.
Il capitale sociale è stato sottoscritto inizialmente da “F.C. Internazionale Milano S.p.A.”.
Successivamente è stato deliberato l’aumento di capitale riservato con efficacia dal 5 giugno 2014, sottoscritto da Inter e Inter Brand.

In data 5 giugno 2014 sono state poste in atto due operazioni di conferimento di ramo d’azienda nella società “Inter Media and  Communication S.r.l.”, la prima riguardante  “F.C. Internazionale Milano S.p.A.” e la seconda “Inter Brand S.r.l.”.
La differenza tra i valori di bilancio conferiti e quelli di perizia indipendente dei rami d’azienda conferiti è stata iscritta nel patrimonio netto in parte a incremento del capitale sociale di costituzione e per la differenza a riserva sovrapprezzo azioni.
Il ramo d’azienda di “F.C. Internazionale Milano S.p.A.” evidenziava un Netto Patrimoniale di € 5.829.000 e comprendeva il valore netto residuo della library  riguardante i materiali e i diritti relativi l'archivio RAI; i contratti con RCS, per lo sviluppo delle sponsorizzazioni, con Infront Italy per la digitalizzazione e commercializzazione degli archivi storici Rai (library), con Sky Italia per la licenza e i servizi di produzione del canale tematico Inter Channel, con Nike, con Pirelli, con Telecom e altri contratti minori relativi alle sponsorizzazioni oltre che 6 dipendenti.

Il valore di perizia del ramo d’azienda di “F.C. Internazionale Milano S.p.A.”, redatta da un esperto indipendente, è stato di 159.190.000 Euro.

A causa di alcune differenze passive manifestatesi successivamente tra la data di riferimento delle relazione peritale e la data di efficacia del conferimento, risultanti pari a 14.066.000 Euro, il maggior valore della perizia ha determinato una plusvalenza pari a Euro 139.295.000 e l’iscrizione della partecipazione del 55,6092% in Inter Media per Euro 153.830.567.

Il ramo d’azienda di “Inter Brand S.r.l.” evidenziava un Netto Patrimoniale di € 51.658.000. Tale ramo comprendeva il valore netto residuo del marchio “FC Inter” e i contratti di licenza uso marchi, il contratto tra RCS SPORT Inter e Inter Brand per sponsorizzazioni, contratto tra Inter e Inter Brand per fornitura servizi commerciali, tutti i diritti di proprietà intellettuale, oltre che 6 dipendenti.

La Perizia effettuata da un esperto indipendente ha stimano il valore del ramo d’azienda di “Inter Brand S.r.l.” pari a 131.816.000 Euro.

A causa di alcune differenze passive manifestatesi successivamente tra la data di riferimento delle relazione peritale e la data di efficacia del conferimento, risultanti pari a 321 mila Euro, il maggior valore della perizia ha determinato una plusvalenza pari a Euro 79.837.000 e l’iscrizione della partecipazione del 44,39% in Inter Media per Euro 122.797.000.

La società “Inter Media and  Communication S.r.l.” ha iscritto una riserva da sovrapprezzo azioni pari a complessivi Euro 276.028.000 (oltre il capitale sottoscritto pari a Euro 500.000 e l’allocazione a riserva legale pari a Euro 100.000), l’iscrizione degli attivi e dei passivi patrimoniali come precedentemente individuati e l’allocazione del plusvalore generato dal conferimento stesso pari a Euro 219.131.000 ad avviamento, in via provvisoria fino alla redazione del primo bilancio d’esercizio del 30 giugno 2015.

L'operazione di rifinanziamento bancario.
In data 27 maggio 2014, Inter Media ha sottoscritto con Goldman Sachs International e Unicredit un finanziamento per complessivi Euro 230 milioni di cui Euro 200 milioni come linea di credito senior per rifinanziare i debiti esistenti ed Euro 30 milioni per finanziare il circolante.

A garanzia di tale  finanziamento figurano i flussi di liquidità rivenienti dai contratti conferiti dalla Società e da Inter Brand ad Inter Media oltre che i flussi garantiti dai diritti televisivi i cui crediti sono stati ceduti dalla Società a Inter Media e da quest’ultima dati a garanzia del finanziamento stesso.

Gli interessi applicati sul finanziamento sono ad un tasso variabile pari all’Euribor a 3 mesi oltre uno spread del 5,5%.

Il piano di rimborso stabilito è il seguente:
- 1 rata da 1 milione di Euro entro il 30 giugno 2015;
- 15 rate trimestrali da 3 milioni di Euro ciascuna dal 30.09.2015 al 30.03.2019 per un totale di Euro 45 milioni;
- 1 rata finale per 184 milioni di Euro entro il 30 giugno 2019.

In aggiunta a quanto sopra, il bilancio consolidato di F.C. Internazionale Milano S.p.A. e il bilancio d’esercizio di Inter Media dovranno rispettare due parametri finanziari (covenants), ossia: il Debt Service Cover Ratio e il Pro-forma Debt Service Cover Ratio.

Il Debt Service Cover Ratio riguarda il rapporto tra i flussi di cassa netti da gestione operativa e la somma tra oneri finanziari iscritti nel bilancio e i pagamenti di capitale avvenuti nei 12 mesi precedenti.

Il Pro-Forma Debt Service Cover Ratio viene calcolato utilizzando i medesimi fattori, determinati su valori stimati da Budget.

Tali suddetti parametri devono essere calcolati trimestralmente a partire dal 30 settembre 2014 e devono risultare in valori superiori o uguali a 1,5.

Nel caso in cui il Debt Service Cover Ratio fosse inferiore a 1,5, gli Azionisti possono effettuare versamenti in capitale utilizzabili per incrementare i flussi di cassa operativi e riposizionare il parametro su valori pari o superiori a 1,5. Tale possibilità è concessa per una sola volta nel caso la prima squadra rimanga in serie A, mentre è estendibile a 3 volte qualora la prima squadra retroceda in una serie minore.

Se i parametri sforassero ulteriormente è previsto il decadimento dal beneficio del termine.
L’operazione di finanziamento è costata a Inter Media circa 14 milioni di Euro, Tali spese  sono state capitalizzate nel bilancio di Inter Media, come oneri accessori sul finanziamento nella voce “Altre immobilizzazioni immateriali” e ammortizzate sulla base della durata del contratto.

Con i flussi di cassa derivanti dall’operazione di finanziamento sono stati corrisposti da Inter Media a F.C. Internazionale Milano S.p.A. Euro 157,8 milioni, a titolo di finanziamento infragruppo e utilizzati per chiudere le posizioni debitorie esistenti e finanziare il circolante. In tal modo, si è liberato l’Azionista Internazionale Holding ed il suo socio di riferimento dalle garanzie connesse a tale debito bancario. 

Inoltre, la cifra di Euro 39,4 milioni è stata utilizzata per rimborsare il finanziamento Monte dei Paschi di Siena, conferito da Inter Brand. La cifra di Euro 3,3 milioni è stata destinata per finanziare l’operatività di Inter Media, mentre un importo pari a Euro 15,5 milioni, pari al capitale sociale cumulato di F.C. Internazionale Milano S.p.A. e Inter Media, è stato versato in un conto corrente vincolato presso Unicredit a titolo di garanzia.

In data 30 giugno 2014, l’assemblea dei Soci di Inter Media, ha deliberato la distribuzione in natura della riserva sovrapprezzo per un ammontare totale pari a circa Euro 157,8 milioni di cui Euro 87,8 milioni distribuiti a F.C. Internazionale Milano ed Euro 70 milioni alla controllata Inter Brand srl.

Il 31 luglio 2014, la distribuzione della riserva verso F.C. Internazionale Milano S.p.A. è stata definita e accettata, tramite compensazione parziale delle posizioni debitorie che F.C. Internazionale Milano S.p.A. deteneva nei confronti di Inter Media per il finanziamento infragruppo.

Nella stessa data e nello stesso modo, Inter Media e Inter Brand hanno definito e accettato la distribuzione della quota di dividendo destinata a Inter Brand srl attraverso la cessione pro-soluto della quota parte residua del credito di Inter Media verso Inter per il già citato finanziamento infragruppo.

I dividendi distribuiti a Inter e Inter Brand sono stati contabilizzati a riduzione del valore delle rispettive partecipazioni in Inter Media.

Per effetto di tale distribuzione quindi, successivamente alla data di bilancio il finanziamento infragruppo in capo a Inter Media verso Inter di Euro 157,8 milioni risulta interamente estinto, con corrispondente riduzione della riserva sovrapprezzo azioni e del valore delle partecipazioni di Inter ed Inter Brand in Inter Media. Inter da parte sua risulta invece debitrice verso la controllata Inter Brand, per effetto della suddetta cessione di credito, di Euro 70 milioni. Tale posizione verrà regolata con l’operazione di distribuzione di dividendi da Inter Brand alla Società come previsto dalla distribuzione del risultato d’esercizio al 30 giugno 2014 di Inter Brand.

Infatti,  il progetto di bilancio della controllata totalitaria Inter Brand prevede la distribuzione di un dividendo di Euro 78.760 migliaia che verrà compensato con le posizioni debitorie derivate dalle operazioni di conferimento e cessione dei crediti finanziari da distribuzione del dividendo da Inter Media ad Inter Brand.

Gli altri debiti.
In base al Regolamento del Fair Play Finanziario, le società di calcio richiedenti la Licenza UEFA, non devono avere debiti scaduti verso i club, i dipendenti e/o le autorità sociali o fiscali, a meno che tali debiti siano oggetto di contenzioso, con valide argomentazioni a supporto.

La voce “debiti” iscritta nello stato patrimoniale è diminuita da € 432,9 milioni a € 412,9 milioni, di cui € 167,6 milioni per Debiti verso imprese controllate, € 22,3 milioni per debiti verso soci, € 69,2 milioni (€ 73,7 milioni nel 2012-13) per debiti verso fornitori, € 123,6 milioni per debiti verso enti settore specifico, a fronte di crediti per € 100,6 milioni.
Tra i debiti verso fornitori si segnalano € 34 milioni (€ 35 milioni nel 2012-13) verso agenti Fifa ed € 12,5 milioni per debiti verso il Comune di Milano riferiti ai corrispettivi per affitto dello stadio da utilizzare a compensazione con le migliorie effettuate dalla Società.

I debiti verso il personale, diminuiscono da € 14,6 milioni a € 9,9 milioni. Un dato da considerare “fisiologico” e rientrante nei canoni del Fair Play Finanziario.
I debiti per cessione dei crediti pro soluto, si sono azzerati rispetto all’esercizio precedente in cui erano pari a 50,4 milioni di Euro. Questi debiti si sono azzerati per via dell’operazione di finanziamento.

I “Risconti attivi pluriennali per licenza d’uso marchi” sono stati oggetto di conferimento.
I debiti tributari diminuiscono da € 11 milioni a € 9,4 milioni Il decremento è dovuto alla riduzione della voce “Debiti per accertamento con adesione DRE 2005-2006-2007”. Il debito relativo alle cartelle esattoriali connesse all’adesione ad avvisi di accertamento per rilievi ai fini IRAP, IVA e ritenute alla fonte per il periodo dal 2005 al 2007, diminuisce da € 2,5 milioni a € 367 mila.

I debiti per IRPEF su lavoro dipendente aumenta da € 8 milioni a € 8,6 milioni. In Nota Integrativa si fa cenno a contenziosi fiscali a seguito di accertamenti per la fattispecie inerente i costi per agenti sportivi.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso dell’Inter, l’indice di indebitamento è pari a 0,32, che segnala il prevalere delle Liabilities sui mezzi propri.

L’indice di indebitamento potrebbe essere un parametro da considerare in chiave modifica del Regolamento del Fair Play Finanziario, se si adottasse il principio di favorire la capitalizzazione dei club con i mezzi propri, evitando il ricorso all’indebitamento.

 Il Valore della Rosa.

Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 159,5 milioni (€ 144,8 milioni nel 2012-13). La variazione è dovuta ad investimenti per € 95,8 milioni (€ 88,3 milioni nel 2012-13), cessioni per un valore contabile netto di € 14,4 milioni (€ 38,6 milioni nel 2012-13) ed ammortamenti per 66,7 milioni (€ 53,4 milioni nel 2012-13).

Tra i calciatori con valore contabile residuo più elevato spiccano: Hernanes de Carvalho per € 20.762.500 (costo storico € 22.650.000); Handanovic per € 9.700.000 (costo storico: € 19,4 milioni); Kovacic per € 9.906.937 (costo storico:  € 14,6 milioni); Icardi Mauro per € 10.4 milioni (costo storico:  € 13 milioni); Crisetig Lorenzo  per € 9.5 milioni (costo storico:  € 9,5 milioni); Taider Saphir per € 8.750.000 (costo storico: € 11,2 milioni); Alvaro Pereira per € 6.380.691 (costo storico € 12.229.658); Fredy Guarin per € 6.873.658 (costo storico € 12.219.836); Rodrigo Palacio per € 4.811.111 (costo storico € 10.825.000); Ricardo Alvarez per € 5.531.708 (costo storico:  € 12.524.863); Nagatomo per € 4.106.250 (costo storico: € 10.950.000). Vidic risulta avere un valore netto contabile di € 1,8 milioni.
I crediti per compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF ammontano a € 3.050.000 (€ 9.751.000 nel 2012-13). Gli importi maggiori riguardano: Tommasone (Genoa) per € 1.750.000 e Garritano (Cesena) per € 700 mila.

I debiti da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF ammontano a € 7.490.000 (€ 5.670.000 nel 2012-13). L’importo maggiore riguarda Taider in compartecipazione col Bologna per 5,5 milioni, seguito da Ventre Michael in compartecipazione col Genoa per € 1.820.000.
Pertanto, si potrebbe stimare il valore economico potenziale della rosa al 30 giugno 2014 per € 155 milioni (€ 148,9 milioni nel 2012-13).

Nella campagna trasferimenti estiva 2014-15 si è registrato un saldo negativo di cassa di € 7,6 milioni. Sono stati acquistati: Gary Medel dal Cardiff City, Yann M’Vila dal Rubin Kazan e Pires Ribeiro Osé Rodolfo dalla Roma.

Sono stati ceduti: Lorenzo Paramatti al Bologna, Marco Benassi al Torino, Ricardo Alvarez al Sunderland, Sliti Saphiri Taider al Sassuolo e Simone Benedetti al Cagliari.

 La Gestione Economica.
A causa anche della mancata partecipazione alle competizioni Europee, il valore della produzione dell’Inter è diminuito del 16,6%, da € 201,2 milioni a € 167,7 milioni. Il fatturato netto, senza plusvalenze, prestiti e capitalizzazione costi vivaio diminuisce da € 162,7 milioni a € 154,5 milioni.
I costi della produzione diminuiscono solo del 2,9%, da € 275,9 milioni a € 268 milioni. Il 43,4% di tali costi è rappresentato dal costo del personale e il 24,9% dall’ammortamento della rosa calciatori.
La differenza negativa tra ricavi e costi della produzione aumenta da € 74,7 milioni a 100,3 milioni di Euro.
Il problema resta l’elevata incidenza del costo del fattore lavoro sul valore della produzione, che è del 109%, In altre parole, la gestione economica dei calciatori, ossia stipendi più ammortamenti assorbe tutti i ricavi della gestione caratteristica.
I Ricavi
I ricavi derivanti dalla cessione dei diritti radiotelevisivi diminuiscono da € 81,4 milioni a € 76,4 milioni. A differenza della stagione precedente mancano i diritti TV per le competizioni europee che nel 2012-13 erano pari a  € 6,7 milioni, pertanto, i diritti tv nazionali risultano pari a € 76,4 milioni (€ 76,7 milioni nel 2012-13).

I ricavi commerciali aumentano da € 27,6 milioni a € 36,2 milioni. Le sponsorizzazioni sono pari a € 34,5 milioni (€ 25,6 milioni nel 2012-13), con un’incidenza del 20,6% sul valore della produzione. L’incremento è dovuto al riconoscimento di un “signing fee” di Euro 8 milioni da parte dello sponsor tecnico “NIKE”. Infatti, nel mese di Agosto 2013 è stato rinegoziato il contratto con lo sponsor tecnico, con prolungamento decennale. 

Pirelli ha contribuito con € 12.293.000 e Nike con € 19.641.000. I ricavi da pubblicità diminuiscono da € 2.005.000 a € 1.659.697 ed un’incidenza dello 0,99% sul valore della produzione. La gestione del marchio, con il relativo merchandising, fino al conferimento in “Inter Media srl” è stata di competenza della controllata Inter Brand S.r.l..

I ricavi da gare, comprese le quote degli Inter club diminuiscono da € 19,6 milioni a 18,8 milioni di euro. Tali ricavi incidono per l’11,22 sul valore della produzione. Gli abbonamenti sono diminuiti da € 9,6 milioni a 7,5 milioni di Euro, mancano i ricavi da Coppe Internazionali che nel 2012-13 erano pari a € 1.001.000, mentre gli incassi da gare in casa ammontano a € 10,1 milioni.

I contributi in conto esercizio pari a € 3.150.858, nella tabella sopra classificati tra gli altri ricavi, riguardano principalmente i contributi della Lega legati ai premi della Tim Cup e ai ricavi collettivi esclusi i diritti audiovisivi.

Gli altri ricavi, pari a € 19.947.738 (€ 26.434.000 nel 2012-13), si riferiscono per € 7,2 milioni ai ricavi per commercializzazione dell’archivio televisivo, per Euro 7.218.000 alla quota promo-pubblicitaria dei palchi e sky box.

La società continua ad investire nel vivaio, infatti, i costi del vivaio capitalizzati ammontano ad € 4.666.139 (€ 4,6 milioni nel 2012-13).
 Il Player Trading.
Il Player Trading dell’Inter ha conseguito il miglior risultato nell’esercizio 2009/10, grazie all’enorme plusvalenza realizzata con la cessione di Ibrahimovic al Barcellona. Nel 2013-14 segna un risultato negativo. La differenza tra plusvalenze e minusvalenze non riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori rappresentato dagli ammortamenti.
Le plusvalenze risultano pari a € 7.229.931 (€ 33.892.437  nel 2012-13) e hanno un’incidenza sul valore della produzione del 4,31%. Il calciatore che ha determinato la maggiore plusvalenza pari a € 2.108.333 è stato Belfodil Isaak, ceduto nello stesso anno dell’acquisto per € 11,5 milioni al Parma. Le altre plusvalenze di rilievo riguardano: per € 3,5 milioni quella di Tommasone Vincenzo ceduto al Genoa per € 3,5 milioni e per € 1.512.000 quella di Capello Alessandro ceduto al Bologna per € 5 milioni.
Le minusvalenze da cessioni diritti pluriennali, pari a € 855 mila (€ 7,4 milioni nel 2012-13), riguardano principalmente per la risoluzione di Chivu Cristian per € 272 mila.
Per quanto riguarda, le acquisizioni di calciatori a titolo temporaneo, ammontanti a € 1,1 milioni (€ 5.360.000 nel 2012-13), il costo maggiore riguarda il prestito di Silvestre dal Palermo per € 3 milioni, seguito dal prestito di Gargano dal Napoli per € 1.250.000.
Per quanto riguarda, le cessioni di calciatori a titolo temporaneo, ammontanti a € 1.350.000 (€ 25 mila nel 2012-13) riguardano principalmente Ishak Belfodil, Matias Silvestre e Samuele Longo.
Gli ammortamenti della rosa calciatori, sono aumentati da € 53,4 milioni a € 66,7 milioni.

I Costi della Produzione.
Il costo dei dipendenti, al 30 giugno 2014 in rapporto al valore della produzione incide per il 69,3%,  ma se considerassimo il fatturato netto la percentuale aumenterebbe al 75,2%. Il costo del personale risultante dal bilancio di esercizio è pari a € 116,2 milioni (€ 128 milioni nel 2012-13) e risulta in diminuzione del 9,2%.  Il costo del personale tesserato è diminuito da € 116,5 milioni a € 102 milioni. I compensi contrattuali dei calciatori sono diminuiti da € 106,3 milioni a € 85,5 milioni, quelli per gli allenatori e i tecnici passano da € 5,3 milioni a € 11,9 milioni, mentre e i Premi rendimento diminuiscono da € 2,5 milioni a € 1,9 milioni.

IL COSTO DEL FATTORE LAVORO
Il costo del fattore lavoro dato dalla somma del costo del personale sportivo (€ 102 milioni) e dal costo degli ammortamenti (€ 66,7 milioni) è pari a € 168,7 milioni e incide sui ricavi al netto delle plusvalenze per il 109,2%.
La U.E.F.A. potrà richiedere maggiori informazioni economiche e finanziarie e chiarimenti ai club che presentino un costo del personale tesserato (rappresentato da stipendi e ammortamenti) superiore al 70% dei ricavi. Per quanto descritto sopra, l’Inter non è in linea con quanto richiesto dal Regolamento del Fair Play Finanziario.

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono pari a € 79.707.094 (€ 60.773.048 nel 2012-13), di cui € 66,7 milioni per ammortamenti rosa calciatori, € 6,1 milioni per svalutazioni crediti ed € 4,2 milioni per l’ammortamento relativo alla capitalizzazione dei costi vivaio.
L’importo maggiore dei costi per godimento dei beni di terzi, riguarda il canone di licenza d’uso dei marchi per € 14,9 milioni (€ 16 milioni nel 2012-13). Trattandosi di operazione con società controllata, questo importo non ha effetti nel bilancio consolidato, che è il bilancio da considerare ai fini del Fair Play Finanziario.
I costi per prestazioni di servizi diminuiscono da € 41,1 milioni a € 37,8 milioni. Tali costi comprendono anche i costi specifici tecnici diminuiti da € 9,6 milioni a € 3,7 milioni. Tale diminuzione è dovuta al minor impatto dei costi per la campagna trasferimenti, che riguardano principalmente i compensi per Agenti FIFA.

La gestione finanziaria.
La gestione finanziaria netta, esclusi oneri e proventi da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF, è negativa per € 11,1 milioni. Tale gestione gli oneri finanziari per € 10,9 milioni, riguardanti interessi passivi su debiti verso banche per circa € 6,3 milioni (€ 7,6 milioni nel 2012-13), interessi passivi su mutui per € 193 mila (€ 486 mila nel 2012-13) e oneri per factoring per € 2,6 milioni (€ 2,1 milioni nel 2012-13).

La gestione straordinaria.
I proventi straordinari ammontano a 139 milioni di Euro e riguardano la plusvalenza  da conferimento, in data 6 maggio 2014, dei diritti tv, dei contratti di sponsorizzazione e del marchio Inter per la costituzione della società “Inter Media and Communication S.r.l.”.

Conclusioni.
La scadenza più importante per il Gruppo F.C. Internazionale Milano S.p.A. è quella del 30 giugno 2019, data entro la quale bisognerà rimborsare la rata finale di 184 milioni di Euro, per estinguere il finanziamento. In cinque anni il nuovo management dovrà creare un modello gestionale che oltre ad autofinanziarsi sia in grado di generare i flussi di cassa necessari per il rimborso del prestito. Altrimenti, dovranno intervenire gli azionisti.
Per un club di calcio, il modello gestionale improntato all’autofinanziamento, necessita dei risultati sportivi. In particolare, per i club italiani diventa molto importante la partecipazione alle competizioni europee e il recente avvicendamento dell’allenatore potrebbe essere visto sotto questo aspetto. Sotto il profilo economico invece bisogna evidenziare che comporterà almeno un raddoppio dei costi dello staff tecnico, Nel 2013/14 la voce “Compensi contrattuali allenatori e tecnici” era pari a € 11.938.000.
Per avere un’idea di quanto detto, un anno senza competizioni europee, come il 2013/14, potrebbe comportare un fatturato intorno ai 150 milioni ed il modello di gestione improntato all’autofinanziamento implicherebbe necessariamente di non spendere oltre 105 milioni tra ingaggi e ammortamenti, ossia il 70% del fatturato netto.
Rimane l’incognita delle eventuali sanzioni per il Fair Play Finanziario. Il 7 novembre 2014, una delegazione dell’Inter è stata ascoltata dall’UEFA sui motivi della violazione del Break-even Rule e sui programmi per rientrare nei limiti consentiti. (Luca Marotte - 16 novembre 2014)