I LOSCHI FIGURI
Il "Cavaliere oscurato" burattinaio di Paparesta? C'è molto di più dietro...
di Stefano Greco (19 Agosto 2014)
In questo paese, in molti hanno la memoria corta, oppure a scoppio ritardato. Tanti, invece, hanno scelto da tempo di non vedere proprio neanche quello che hanno sotto gli occhi. Meglio voltarsi dall’altra parte per evitare di cacciarsi nei guai, magari per aver rivelato qualche verità scomoda. Come, ad esempio, che il “Cavaliere oscurato” è il grande burattinaio che da dietro le quinte muove i fili del burattino Paparesta. Lo ha scritto ieri Giancarlo Dotto su Dagospia, ed allora tutti hanno aperto gli occhi. Lo aveva scritto qualcuno (compreso il sottoscritto) il 25 maggio scorso, ma tutti avevano fatto finta di nulla.
IL CAVALIERE OSCURATO Lo TiTo
Già, perché il 20 maggio il “Cavaliere oscurato” e Gianluca Paparesta hanno pranzato all’Hotel de Russie, nel ristorante di uno degli hotel più chic di Roma, incastrato tra piazza del popolo e via del Babuino. Un bel tavolo defilato, lontano dagli sguardi indiscreti, ma non abbastanza perché da questo punto di vista Roma non è una metropoli, ma un paese, quasi un borgo. E si viene a sapere subito o quasi tutto. O quasi tutto. Tre ore di pranzo, fogli sul tavolo con conti e progetti, poi tutto soddisfatto Gianluca Paparesta vola a Bari. E tre giorni dopo, deposita sul tavolo del notaio Petrera l’offerta di acquisto per rilevare l’FC Bari 1908: 3,8 milioni di euro. Paparesta si aggiudica l’asta e alla domanda su chi sono i soci o i finanziatori dell’operazione, risponde con un sorriso. Risultato, Bari libero dai Matarrese e al San Nicola contro il Novare si presentano 43.5000 paganti, che diventano più di 50.000 nella semifinale dei playoff contro il Latina.Paparesta promette di rivelare i nomi dei proprietari entro poche settimane (anche perché essendo vietate per regolamento le multiproprietà calcistiche si dovrebbe fare chiarezza su chi possiede cosa…) ma da quel momento cala un velo sulla vicenda-Bari. Cala, perché interessa a tutti farlo calare, anche alla Lega di Serie B, che grazie al Bari e a quel San Nicola stracolmo ha dato un’immagine diversa, accattivante e per certi versi vincente, del campionato cadetto. Specie in un periodo in cui ci sono tanti, troppi stadi vuoti. E allora, meglio non alzare il coperchio, anche perché il piatto in cottura è ricco, decisamente ricco. Perché rilevare per meno di 4 milioni di euro una società di Serie B che garantisce un potenziale di oltre 20.000 spettatori di media a partita, è un affare. Basta pensare che per mettere le mani sulla Salernitana in Serie D, Lotito e Mezzaroma investirono qualcosa come 2 milioni di euro.
Insomma, chi c’è dietro il Bari? Dietro il Bari ci sono tre gruppi, che da anni marciano a braccetto: Infront, MP&Silva e l’uomo mascherato… O meglio, il “Cavaliere oscurato”. Che per regolamento in base all’art. 16 bis già non potrebbe essere proprietario di Lazio e Salernitana, ma visto che tanto le regole in Federcalcio se le interpretano a loro piacimento, avendo alle spalle l’Appoggio di Beretta, Abodi, Macalli e Tavecchio, si è tuffato nell’affare. Tanto, semmai, se qualcuno alza la voce in Consiglio Federale si può prendere sempre un annetto di tempo per verificare e decidere. Perché loro agiscono così, neanche fanno lo sforzo di abrogare o modificare le regole, le aggirano direttamente e impunemente. Perché questo recita l’art. 16 bis:
1. Non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale.
2. Ai fini di cui al comma 1, un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali.
3. L’inosservanza del divieto di cui al comma 1 costituisce illecito e comporta su deferimento della Procura Federale, l’applicazione delle sanzioni previste dal Codice di Giustizia Sportiva. L’avvio del procedimento disciplinare comporta la sospensione dei contributi federali, da revocarsi in caso di pronuncia definitiva, favorevole alle società. Permanendo l’inosservanza del divieto di cui al comma 1 alla scadenza del termine, annualmente fissato, per la presentazione della domanda di iscrizione al campionato, le società oggetto di controllo non sono ammesse al Campionato di competenza e decadono dai contributi federali.
E come detto, non l’hanno abolito, perché per abolirlo bisognerebbe riscrivere le carte federali e per riscriverle serve poi il via libera del Coni. Troppo lungo, troppo complicato, meglio far finta di niente, tanto alla lunga la gente dimentica oppure se ne fa una ragione. Come è successo con il caso Lotito-Salernitana. Ma torniamo a noi. Infront, che si occupa di diritti tv (da anni versa quasi 1 miliardo alla Serie A per la sua torta televisiva), è il socio forte. Ma chi è Infront? Il presidente e CEO si chiama Philippe Blatter. No, non è un omonimo, è il nipote di Sepp Blatter, presidente della FIFA. Il capo di Infront Italia è Marco Bogarelli, uno dei fondatori di Media Partner, creata nel 1995 oltre che da Bogarelli da Rodolfo Hecht, Andrea Locatelli, Chester English e Andrea Abodi, l’attuale presidente della Lega di Serie B. E' Media Partner a convincere l’Uefa a creare quella macchina da soldi che è oggi la Champions League. Nel 2004, Andrea Abodi, su richiesta di Francesco Storace, aiuta il “Cavaliere oscurato” a muovere i primi passi nel mondo del calcio, ma il rapporto dura pochissimo. In seguito, Media Partner confluisce in Infront e insieme si aggiudicano la gestione dei Mondiali del 2006, del 2010 e del 2014, poi anche del 2018 e del 2022. E mettono le mani sul calcio italiano.
Quando nel 2009 la Lega di Serie A, con Matarrese presidente, va a votare a quale advisor assegnare i diritti tv del calcio italiano dal 2010, sul tavolo ci sono tre proposte: quella di Infront, quella di SportFive e quella di Img. Dopo una battaglia di 10 ore, vince Infront, grazie ai voti decisivi di Matarrese, Cellino e del “Cavaliere oscurato”, oltre a quelli dei consiglieri della Serie B. Contrari, Ruggeri (Atalanta), Cairo (Torino) e la Juventus, che presenta una lettera ufficiale di protesta sul “metodo di assegnazione dell’incarico”. Che Lazio e Cagliari prendano da anni soldi da Infront a cui hanno affidato la gestione degli spazi pubblicitari all’interno dei loro stadi (e che del gruppo faccia parte anche l’amico Preziosi), passa sotto silenzio, perché la torta è troppo grossa. A quel punto, entra in scena MP&Silva che è sempre Infront e che nel 2013 ha fatturato 120 milioni di euro vendendo per la vendita all’estero dei diritti della Serie A. Che Riccardo Silva sia proprietario di Milan Channel e che Marco Bogarelli sia a sua volta advisor del Milan, completa il cerchio magico che ha portato all’elezione di Tavecchio a presidente della Federcalcio, ma anche Infront, MP&Silva e il “Cavaliere oscurato” a mettere le mani sul Bari, usando come uomo di facciata Paparesta, l’ex arbitro perennemente abbronzato, dal sorriso accattivante e dagli occhi blu che, solo per caso, prima di tuffarsi nell’avventura a Bari lavorava per Mediaset.
Il tutto, chiaramente, in barba ai regolamenti e in violazione dell’oramai calpestato art. 16 bis. Finita? No, magari. Il “Cavaliere oscurato” si è battuto per portare Tavecchio a via Allegri perché ci sono da riscrivere le regole, quindi è meglio stare al tavolo che lasciare che siano altri a riscriverle, magari pretendendo pure di farle rispettare. Primo risultato, ieri sono stati riaperti i termini per l’iscrizione alla Serie B di una ventiduesima squadra. Il ricorso contro la Serie B a 21 squadre lo aveva presentato il Novara, che era la prima delle papabili per il ripescaggio, ma le regole varate ieri dal Consiglio Federale hanno immediatamente messo fuori dai giochi il Novara. I criteri tengono conto della classifica finale dell’ultimo campionato (50%), della tradizione sportiva della città (25%) e del numero medio degli spettatori allo stadio dalla stagione 2008-09 alla stagione 2012-13 (25%). Fuori dai giochi il Novara e la Reggina (penalizzate), fuori dai giochi anche il Lecce (addirittura retrocesso per lo scandalo scommesse), quasi fuori dai giochi anche la Juve Stabia perché tra tradizione sportiva e media spettatori sta messa malissimo. Indovinate ora chi c’è in pole position? Si, avete indovinato, la Salernitana. Perché tra i criteri (che valevano in passato) non c’è quello che non può presentare domanda una squadra che è stata già ripescata nelle ultime stagioni, come è successo alla Salernitana quando è sparita per fallimento nell’estate del 2011.
Tutto questo, mentre a Salerno regna il caos (Somma cacciato prima dell’inizio della stagione), con Mezzaroma che in assenza di rientri sotto forma di appalti ha deciso di defilarsi, lasciando solo il “Cavaliere oscurato” che da settimane lancia messaggi: “Se ci portate un imprenditore disposto a rilevare la società noi togliamo il disturbo”. Ma con la Serie B e con i soldi garantiti dai diritti tv, oltre che da quelli che garantisce (1,5 milioni di euro) la Lazio, cambierebbe tutto.
Intanto, però, il piatto forte e sicuro è il Bari. Società nella quale per semplice combinazione, ma si tratta chiaramente di una coincidenza, sono approdati già Filippini e Rozzi, con Minala destinato a raggiungerli ma solo quando avrà rinnovato il contratto con la Lazio. Ma sono tutte coincidenze ed è fatto tutto secondo le regole. Perché la regola dice che non si possono avere quote di partecipazioni o di proprietà di due società che giocano in campionati professionistici, mica di tre. E così, il attesa di entrare nelle grazie di Papa Bergoglio portando dal San Lorenzo (la squadra argentina per cui tifa il Santo Padre), il “Cavaliere oscurato” ha coronato il suo sogno di essere “uno e trino”. Per ora nel calcio, ma perché porre limiti alla Divina Provvidenza?
http://www.sslaziofans.it/contenuto.php?idContenuto=29192
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IL PLURI PREGIUDICATO BOSS
POVERA ITALIA...ECCO COSA TI MERITI!
PER COSTRINGERLO AD ACCETTARE DI ALLENARE LA NAZIONALE, LO HANNO RICATTATO, E' LUI RIDE! MA CHE CAZZO AVRA' DA RIDERE AL FIANCO DI QUESTI LOSCHI FIGURI! E CI SPIEGASSE PERCHE' HA FORTEMENTE VOLUTO AL SUO FIANCO, UN FALSIFICATORE DI PASSAPORTI E RICETTATORE DI PATENTE RUBATE !
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NOTIZIE
Italia, Conte vuole Oriali - www.pianetalecce.it
Di La Redazione, Martedì 26 Agosto 2014, 00:24
L’Italia di Antonio Conte prende forma, a partire dallo staff. Lele Oriali avrebbe infatti accettato la proposta del ct e nelle prossime ore potrebbe essere ufficializzato il suo ruolo di team manager. L’ex dirigente dell’Inter ha già parlato con Conte ed è in netto vantaggio su Rossi e Altobelli. Quanto invece al preparatore dei portieri, il nome nuovo per l’Italia è quello di Gianluca Spinelli.
http://www.pianetalecce.it/news/18854874630/italia-conte-vuole-oriali
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TAVECCHIO CHIARISCE: “NON SONO STATO IO A VOLERE GABRIELE ORIALI TEAM MANAGER AZZURRO, PERCHE’ PER GLI ACCORDI PRE FIRMA, LA SCELTA SPETTAVA AD ANTONIO (antonio conte. ndr.). IO GLI AVEVO SUGGERITO DUE NOMI, SPILLO ALTOBELLI, E’ UN SUO EX COMPAGNO ALLA JUVE, DEL QUALE PER CORRETTEZZA, IL NOME NON LO FACCIO. ANCHE PER NON CADERE NELLE IRE DELLA TV IN CUI LAVORA. MA MARIO (macalli.ndr.) MI E’ TESTIMONE, CHE E’ STATO CONTE QUELLO CHE HA FORTISSIMAMENTE VOLUTO LELE ORIALI!
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QUESTO E’ SOLO UN SUSSURRO DELLE CONFIDENZE DEL CARLO VILLOSO E LINGUA PELATA TAVECCHIO, RACCOLTO NEL MONDO DEL CALCIO DILETTANTE. COL TEMPO SE NE SAPRANNO DI PIU - SULL'ONESTA', SERIETA' E CREDIBILITA' DI GABRIELE ORIALI, LA TESTIMONIANZA DI UN'ALTRO CON IL "DNA INTER": SANDRO MAZZOLA:
ANCHE SE PURE PER LUI GLI EFFETTI COLLATERALI DELLE PILLOLE DEL MAGO H-H SONO EVIDENTI, IN UN MOMENTO DI LUCIDITA, SI E' SENTITO IN DOVERE DI DENUNCIARE LA DISONESTA' DI CHI, ANTONIO CONTE, HA SCELTO COME SUO COLLABORATORE.
DI FATTO SUO SUPERIORE: GABRIELE ORIALI!
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