domenica, giugno 04, 2023

Andrea Bosco: L' IMBOSCATA: La Juventus ha Patteggiato.

                                                       ANDREA BOSCO L'IMBOSCATA



di Andrea Bosco 
Hanno patteggiato. Hanno accettato di pagare 700.000 euro di multa (e la penalizzazione di 10 punti), accordandosi per non andare al Coni, non al Consiglio di Stato, non al Tar e men che meno a Strasburgo. Hanno accettato di essere marchiati.  

Non sono andati al Tar, anche se sarebbe bastata solo la minaccia di andarci per “spennare“ il tacchino Gravina. Vi stanno dicendo che l'accordo è ottimo. Che gli avvocati della Juventus hanno fatto un grande lavoro. Che Elkann è stato pragmatico disponendosi alla “ragion di stato“. Ma stanno mentendo. L'accordo che ha impegnato la Juventus a non andare al Tar è un regalo che Elkann ha fatto a Gravina e al calcio italiano. Al Tar la Juve avrebbe vinto. Avrebbe demolito il sistema vigente, avrebbe disarcionato Gravina, avrebbe archiviato l'infame giustizia sportiva. E dopo il Tar avrebbe potuto richiedere i danni. A tutti. Non andando al Tar la Juventus ha rinunciato a riformare il sistema. Che resterà luridamente intatto. La Juve ha patteggiato ma non si è messa al riparo. L'Inchiesta Prisma è sempre aperta con l'ipotesi di falso in bilancio. L'associazione Codacons-Club Maradona minaccia ricorsi per far ottenere al Napoli scudetti a suo parere “arrubbati“. Visto che le procure grondano di magistrati tifosi del Napoli, potrebbe far gol. E poi c'è Ceferin che potrebbe escluderla per una, forse due ,stagioni dall'Europa. “Vendetta , tremenda vendetta“ (per la vicenda Superlega) il suo mantra .   

Bene dovesse andare, la Juventus potrà partecipare (forse) alla Coppetta Del Bisnonno. Per come la penso io meglio sarebbe starne fuori. Vedremo quanti “clienti“ sottoscriveranno l'abbonamento per la prossima stagione. La Juventus ha fatto un favore a Gravina: senza Juventus, il traballante calcio italiano avrebbe ottenuto briciole nella trattativa per i diritti televisivi. La maggior parte degli abbonati alle pay tv è juventina. Vedremo quanti si disporranno a versare l'obolo a Dazn e Sky con una Juventus distrutta, impedita a finanziarsi (a meno di non ricapitalizzare), costretta a vendere i pezzi pregiati per restare a galla.  

La Juventus ha colpe immense: sul campo e fuori dal campo. Ma come per Calciopoli ha pagato (e pagherà) solo lei. Gli “altri“ godono di immunità. Come sempre è accaduto. La Juventus di Elkann é simile a quella di Jean Claude Blanc: priva di carattere. Andrea Agnelli che è uscito dall'accordo temerario ha dimostrato per lo meno di avere la schiena dritta. Lui al Tar (mia impressione) ci andrà. Da privato cittadino, non da ex dirigente della Juventus. Si è tolto dal lotto, certamente per orgoglio, ma anche per non danneggiare il percorso “penitente“ della Juventus. In quella Famiglia ormai sono rimasti in tre a tifare per la Juventus: Allegra, Andrea e Lapo . 

La Juventus ha le sue colpe . Ma la sanzione che ha accettato appare spropositata. Specie per come è maturata, all'interno di un campionato falsato. Dove lo scudetto del Napoli è stato sacrosanto. Ma dove la Juventus, ha accettato di farsi giudicare da una giustizia con i dadi truccati. Hanno accettato e non avrebbero dovuto farlo. Non dopo Calciopoli. Non dopo la relazione Palazzi adversus Inter. Non dopo le rivelazioni di Cellino a “Report“.   

Elkann mi ha deluso. Uno con la sua capacità economica, in grado di comprare (volendo) il Real Madrid e di trasformarlo in una bocciofila, avrebbe potuto dimostrare animus pugnandi.  

Cari lettori: come avrete capito non condivido la scelta della Juventus di patteggiare. E – giusto o sbagliato sia il mio pensiero – questo è l'ultimo articolo che mi ha visto occuparmi delle sue vicende giudiziarie. Sono un anziano signore innamorato della maglia (anche se le ultime...). Ma non sopporto l'operato di Elkann. E non posso dimenticare che si fece di pastafrolla davanti ai “consigli“ di Luca Cordero di Montezemolo (“evitare di andare al Tar“) nella stagione di Calciopoli. Allora non si sapeva che Luca Cordero era stato eletto presidente di Confindustria con l'appoggio determinante (Ranucci dixit, puntata di “Report“) di Marco Tronchetti Provera, l'uomo che avrebbe assunto Guido Rossi. Non come consulente: come presidente. Magari Elkann non lo sapeva. Ma Franzo Stevens e Gabetti appare improbabile lo ignorassero. Spiegava quella linguaccia di Mark Twain: “La gratitudine è un debito che di solito si va accumulando come accade con i ricatti: più paghi, più te ne chiedono“. Oh yes! 

Ci sono stati anni di vacche grasse. Oggi è tempo di carestia: siate consapevoli che la sconfitta è la più bella “educazione“ che lo sport possa offrire. Perdere è onorevole. Essere pavidi non lo è.

 Arriverà Giuntoli? Ottimo. Ma se arriverà nessuno si attenda la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Saranno anni difficili, i prossimi. A prescindere dalle iniziative dei triccheballacche di rione. La Juventus non esiste più. Se rinascerà sarà una società diversa. Con ambizioni diverse. Certamente con un prestigio inferiore rispetto a quella nata per volere di un gruppo di liceali su una panchina di Torino. Si può retrocedere. Ma non si dovrebbe mai perdere l'onore. Io però, probabilmente sono come l'anarchico di Bianciardi che ne “La vita agra“ sognava di radere al suolo il Pirellone: un idealista .

Continuerò a scrivere. Ma qualsiasi nuova sciagura potrà abbattersi sulla Juventus di Elkann mi lascerà indifferente. Di argomenti ce ne sono tanti: magari mi darò al calciomercato. Saranno le mie “balle“ eventualmente innocenti, rispetto a quelle societarie propagate per mesi. Spero che i lettori sapranno apprezzare anche la nuova veste che darò dell'Imboscata. Lo spero davvero.  (Fonte Tuttojuve 3-5-2023)


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