venerdì, gennaio 01, 2010

LIBERO NEWS MAGAZINE: «Lapo è stato incastrato dagli Agnelli». QUALI E PERCHE'? FORSE CI CORRE IN SOCCORSO, IL DIRETTORE DI TUTTOSPORT: GIANCARO PADOVAN, ANCHE SE HA PAGATO L'ARDIRE A CARO PREZZO!

Calogero Scaffiti 
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La Perla di Calogero Scaffiti
ECCO UN'ALTRO INDIZIO - DEL PERCHE' - L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE "CANNAVO'IANA (di cannavo') AL SERVIZIO DELLA CUPOLA DEL PIRELLONE - HA MANDATO I DUE picciotti DEL BRESCIA  - (il brescia - lo spacciatore della ndrangheta - che da 30 anni bazzicava la pinetina, e forniva le stampelle a dirigenti, allenatore e giocatori dell'inter - ci sono le... interCETTAzioni nei cassetti della procura di milano a confermarlo - ma per insabbiare le malefatte della CUPOLA-TRONCHETTI-MORATTI - hanno sostituito i magistrati inquirenti)  -  ROMPERE LE OSSA ALL'ALLORA DIRETTORE DI TUTTO SPORT 
GIANCARLO PADOVAN
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 Telecom, uno scandalo Internazionale --- 24 Settembre 2006 
Tronchetti Provera e Guido Rossi i Bracci Armati della Cupola.

La ruota gira, era solo questione di tempo. Giusto per passare da uno scandalo all’altro. Mentre la Juve placidamente va 4-0 al Modena in gol Trezeguet (2), Del Piero e Nedved, i campioni capaci di fare la differenza e riaccendere l’entusiasmo – accadono fatti per nulla trascurabili che poco o nulla hanno a che fare con il calcio, ma molto c’entrano con giustizia ordinaria e sportiva.

Sorprende, casomai, che se ne parli con tanto ritardo. L’arbitro Massimo De Santis, la cui invettiva è risuonata ieri sera al Tg5, non può avere scoperto solo in questi giorni di essere stato spiato dall’Inter di Massimo Moratti anche se ha tutto il diritto di indignarsi, anzi di essere «schifato», prima di tutto come privato cittadino.

Io, per parte mia, confesso di non essermi ancora riavuto dalle candide ammissioni del patron nerazzurro, riprese e commentate su Tuttosport di ieri. Così come non mi capacito che non sia stata ancora aperta un’inchiesta (articolo 1: lealtà) da parte dell’inquisitore sportivo.

Borrelli se ne sta andando? Vada, ma ricordo al commissario Pancalli di esercitare poteri straordinari anche sulla vigilanza. L’occasione la fornisce una notizia pubblicata nell’incipit di Paolo Colonnello su La Stampa di venerdì. Curiosamente, mentre a pagina 31 Moratti rassicurava il collega Beccantini sull’assoluta estraneità dell’Inter nello scandalo Telecom, a pagina 5 dello stesso giornale ci si chiedeva a chi potesse interessare «il dossieraggio su uomini politici, imprenditori, finanzieri, personaggi dello spettacolo, calciatori, giornalisti e magistrati».

Di più, sempre lo stesso articolo spiegava come la ricevuta di un pagamento intestata a “F.C. Internazionale Milano” fosse stata «ritrovata dagli inquirenti presso la sede inglese della “Worldwide Consultant Security”, una delle scatole vuote estere messe in piedi da Emanuele Cipriani per ricevere con discrezione il denaro dai suoi importanti clienti».

Se questa notizia è vera – e quantomeno nessuno è stato in grado di smentirla – mi domando come non si possa pensare ad un ampio coinvolgimento dell’Inter in una faccenda di pesantissima rilevanza penale. A maggior ragione se non c’è nemmeno bisogno di scoprire – perché lo sanno tutti e però pudicamente lo si scrive tra le righe – che Carlo Buora, amministratore delegato di Telecom, risulta essere vice-presidente dell’Inter. 

Sì, cari lettori, avete capito bene: Buora – cui l’arrestato Tavaroli, ex responsabile della sicurezza dell’azienda, dice di aver riferito tutto – è contemporaneamente amministratore delegato di Telecom e vice-presidente dell’Inter. 
Consigliere di amministrazione dal 26 ottobre 2001, è vice-presidente del club nerazzurro dal 30 gennaio 2004. Non so cos’altro ci sarà da raccontare nei prossimi giorni, però sono certo che presto qualcuno dovrà spiegare. 

Nel frattempo, nonostante i tentativi di imporci la mordacchia da parte del signor Adriano Galliani, registriamo che al Milan sono piuttosto nervosi. E dire che Galliani si occupava di antenne e ripetitori, fino a qualche anno fa. Pensate, hanno spedito un massaggiatore a «impallare» la telecamera per oscurare Seedorf in polemica con Ancelotti. 
Giancarlo Padovan Voleva fare il gioenalista informatore? Ossa rotte e a ramengo!
(Tuttosport, 24 settembre 2006) 
scritto da la perla di calogero scaffiti 6/1/2009 20:26
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Libero News: «Lapo è stato incastrato dagli Agnelli»
Fabrizio Corona: 
Quella notte col trans finì sui giornali per dargli una lezioncina. 
Intanto lui si coltiva una schiera di paparazzi improvvisati
Se quel che Fabrizio Corona va dicendo fosse vero, ci sarebbe da dire che il detto "parenti serpenti" è davvero azzeccato. Secondo il re di Paparazzopoli, infatti, lo scoop di Lako Elkann e delle sue nottate con il trans Patrizia-Donato Brocosarebbe stato pilotato. La famiglia Agnelli voleva mettere il ragazzo sulla «retta via, fargli cambiare vita per sempre». Fabrizio Corona: quella notte col trans finì sui giornali per dargli una lezioncinaLa Stampa, la notizia della tragica serata che il rampollo trascorse col transessuale. (LA NOSTRA INTERVISTA AL TRANS)

Tanto ne è certo Corona, che la sua teoria l'ha esposta pure al pm milanese Frank Di Maio in alcuni passaggi degli interrogatori nell'ambito dell'indagine su Vallettopoli. Corona è accusato di tentata estorsione ai danni dei vertici della Fiat in relazione a un'intervista nella quale Broco raccontava cosa accadde nella notte finita col ricovero di Lapo per overdose. «Credo che la famiglia non l'abbia coperto perché era stanca e sapeva di questo comportamento - dice Corona - io credo che sia stato uno scandalo che La Stampa, quotidiano della famiglia... Perché se due persone in ambulanza prendono uno a casa di uno, la notizia può essere coperta e nessuno avrebbe mai saputo che si trattava... il quotidiano della famiglia Agnelli non può dare una notizia del genere. L'hanno fatto perché forse era l'unico modo per metterlo sulla retta via». «Quindi su indicazione della famiglia?», gli domanda il pm. «Su indicazione della famiglia - risponde sicuro Corona - questa è la teoria che mi sono fatto io». Corona, secondo quanto lui stesso racconta a Di Maio, incontrò Lapo, nei mesi successivi alla vicenda, che gli disse: «A me hanno detto le mie fonti che tu eri daccordo con Giraudo e Moggi. Lapo - continua il fotografo - pensava che io avevo organizzato tutto, che era stato incastrato, però lui non si ricorda che Patrizia non è che è la prima volta che la vedeva, la frequentava da anni. Secondo me ha fatto dei calcoli strani. Gli hanno detto delle cose strane».

(LO SPECIALE VALLETTOPOLI)
È un mondo di aspiranti paparazzi "per caso" quello che descrive Fabrizio Corona negli interrogatori. Un universo di ragazzi con la digitale in mano che, attraverso uno scatto rubato a un vip, si convince di poter mordere una fetta di popolarità. «Da quando è scoppiata l'indagine a ottobre e sono diventato famoso per colpa di quest'inchiesta - dice Corona al pm - ho ricevuto tantissime fotografie da tutta Italia (...) una marea di e-mail». Vallettopoli sembra avergli regalato il ruolo di "nume tutelare" del popolo dei fotografi allo sbaraglio. «Prima ero famoso perché ero il marito di Nina Moric - spiega - ora ricevo un sacco di telefonate di queste persone che mi mandano fotografie e dicono: "ho queste foto, ci posso guadagnare?". Certo che ci puoi guadagnare!».

Il futuro, per Corona, è nei ragazzi universitari con la digitale in tasca: «Soprattutto gli universitari della "Milano bene" vogliono entrare nei locali e incontrare la gente... vengono da me in ufficio perché comunque mi vedono come una persona importante (...) quando arrivo nei locali si aprono le acque più di quando arrivano le persone importanti perché comunque sono rispettato (...) i ragazzi vengono da me in ufficio e mi portano queste fotografie. Sono loro il futuro, i cosiddetti paparazzi improvvisati». E Corona spiega quali siano i vantaggi di affidare gli scoop ai ragazzi:

«Gli universitari non hanno difficoltà a entrare nei locali, hanno i loro bei telefonini, scattano le foto, vanno dall'agenzia fotografica anche se non legati da un contratto e le vendono. Il paparazzo non ufficiale può essere anche il panettiere: è un triplo gioco: primo perché guadagna, secondo perché si sente importante, terzo perché fa parte del mondo dello spettacolo». Largo al fai da te, dunque, anche nel giornalismo gossiparo. (Libero News)
Lapo Elkann, dopo l'incidente, bello e ristabilito

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