domenica, giugno 05, 2016

Il Presidente della Juventus Andrea Agnelli, negli studi di Sky Sport, risponde alle domande dei Giornalisti.




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Sky Sport “90 minuti con…Agnelli risponde"
Novanta minuti, proprio come una partita di calcio, per raccontare la sua Juve, i trionfi conseguiti e quelli ancora da inseguire, e soprattutto la sua visione del presente e del futuro del calcio. Il Presidente Andrea Agnelli è stato protagonista oggi di un inedito botta e risposta su Sky Sport e ha risposto per un'ora e mezza alle domande di dieci intervistatori. “90 minuti con…#Agnelli risponde”: questo il titolo del format che ha visto il Presidente affrontare i temi più disparati. Eccone alcuni.

Gestire la Juve
«Gestire la Juventus nell'ultimo decennio è profondamente diverso, rispetto anche solo ai primi anni '90. Oggi siamo una grande società, con un fatturato di circa 350 milioni e circa 700 dipendenti. La nostra non è più una dimensione ludica, ma quella di una grande azienda, in uno dei pochi settori al momento in espansione. Negli ultimi sei anni, siamo passati da una perdita di 90 milioni, all'equilibrio finanziario e i piani triennali approvati sono sempre stati rispettati. La società è bene impostata per reggere le sfide dei prossimi due, tre anni, poi si dovrà capire cosa accadrà nel calcio italiano ed europeo».

Lo sviluppo del calcio
«Dobbiamo capire qual è il nostro modello, quale dev'essere la mission della serie A e stilare un piano per rimanere competitivi a livello internazionale.

Nell'ultimo consiglio di Lega abbiamo discusso per un'ora sul Boxing Day, arrivando poi a stabilire di fissarne uno solo tra due anni, anche se, durante le festività, gli stadi sarebbero pieni. In quel contesto mi sono sentito dire che sono abituato a innovare, mentre in Italia dobbiamo proteggere. Ecco, dobbiamo eliminare questo principio, perché in questo momento abbiamo poco da proteggere molto da innovare.

Il 2006 è stato un momento di grande discontinuità per il calcio italiano, dopo il quale abbiamo iniziato a perdere terreno rispetto agli altri campionati. Per le società italiane ora competere a livello internazionale è più difficile e non solo per i fatturati, ma per i modelli di sviluppo e la programmazione nel medio, lungo periodo. Se penso alla Spagna o all'Inghilterra, noto che le squadre storiche per eccellenza sono il Real Madrid e il Manchester United, eppure guardo ill Barcellona, o il Chelsea che sono diventati dei fenomeni globali, sfruttando magnificamente gli ultimi 10, 15 anni, arrivando in ogni casa del mondo con un semplice click. Questo ha permesso di monetizzare attività come il merchandising, o gli abbonamenti digitali e non sono solo ed esclusivamente il botteghino o la pay per view».

L'ultima stagione
«Abbiamo iniziato e finito la stagione alzando un trofeo: prima la Supercoppa in Cina, poi la Coppa Italia a Roma. Questa è stata la parte migliore. Quella più difficile è stata la gestione da inizio settembre a novembre. Un periodo sfidante, che ci ha dato la conferma di quanto l'unione di intenti possa fare la differenza. La rosa di quest'anno era probabilmente la più completa degli ultimi sei anni e anche se sapevamo ci sarebbe stato bisogno di un periodo di rodaggio, non pensavamo fosse così lungo. Da contraltare abbiamo poi centrato un filotto straordinario di vittorie, che ha bilanciato la media punti».

Il suo contributo ai successi
«La mia attività è saper scegliere le persone, con una distribuzione di deleghe e responsabilità. Ho la fortuna di avere un gruppo dirigente straordinario, giovane e se dovessimo rimanere insieme i prossimi cinque anni, diventeremmo davvero i migliori in Europa».


Il rapporto con Marchionne
«Sergio è una persona con cui mi piace dialogare, ha grande esperienza, competenza e cultura. Confrontarmi con lui ogni mese mi arricchisce e aiuta moltissimo»

La Famiglia e Torino
«Sono molte le cose che legano la mia famiglia a Torino. Intanto la residenza, mia e di mio cugino John. Se pensiamo ai grandi investimenti che sono stati fatti negli ultimi anni in città, dobbiamo pensare allo stadio della Juventus e alla fabbrica della Maserati a Grugliasco. La sede civile di FCA oggi è in Olanda, ma Torino è uno dei quattro centri direzionali, quello per l'Europa e l'Africa, e quindi è assolutamente centrale. E poi, al di là degli investimenti, rimane il grandissimo affetto per la città».

I due quinquenni e lo stile Juve
«Mio nonno ha tracciato la via, ora siamo molto felici di averlo eguagliato. Il fatto che la figlia (Maria Sole Agnelli N.d.R.), che aveva visto il primo quinquennio, abbia portato al Museo il trofeo del secondo quinquennio, ha trasmesso il senso del tempo, la continuità, la tradizione e, in fondo, lo stile Juve. In effetti non so esattamente cosa sia lo stile Juventus, è qualcosa che gli altri hanno detto di noi. Lo stile Juventus è vincere».
LE DUE MANITE: LA DINASTIA DAL NONNO AL NIPOTE
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EPILOGO DI UNA STORIA SENZA FINE: JUVENTUS & SCUDETTI  IL QUINTO CONSECUTIVO CONTRO TUTTI E CONTRO TUTTO! 


E finisce un altro Campionato così come tutti gli altri 4 precedenti vinto strameritatamente dalla Juventus. Finisce con un buon Napoli secondo a 82 punti punteggio che raramente ha consentito di arrivare primi (solo due precedenti) e conHiguain capocannoniere che batte il record di Nordhal (anche il capocannoniere raramente si abbina alla vincitrice dello scudetto, l’anno scorso furono "Icardi-inter: Ottava" e Luca Toni-Verona: Tredicesima"! Tanto per dire). Un Campionato bello ed avvincente con 4 squadre che si sono alternate in testa alla classifica.

Un campionato dove la Juve, nonostante i pretesti e le scuse, ha avuto solo errore arbitrale a suo favore (se errore vi e' stato, trattasi di millimetri!) il gol annullato al Toro nel derby, gol del possibile 2-2.

Di contro la Juventus a voler ben guardare ha avuto innumerevoli errori a sfavore, soprattutto almeno 4-5 rigori non dati, soprattutto a Pogba, tutti passati in cavalleria dato che noi non siamo abituati a lamentarci, gli sciacalli (i giornalisti) li ignorano o taroccano! Nel derby a nulla è valso che la Juventus ha poi stradominato in lungo e in largo chiudendo sul 4-1, così come per molti non conta che la Juve ha chiuso il Campionato a 91 punti. 91 come l’ultimo che ci tolsero ben 10 anni fa quello di Farsolpoli. Da 91 a 91. Destino.

Il Napoli, e una buona squadra ma non eccelsa, e senza Higuain probabilmente appena sopra la media, è stata portata in carrozza al secondo posto da tutto il ”movimento italiano” che sperava nella vincita della squadra partenopea, per interrompere il lungo dominio bianconero. Il Napoli ha avuto moltissimi episodi a favore tutti messi sottobanco a iniziare dal fallo di mano di Allan nell’andata con la Juventus, che ci avrebbe consentito di battere un rigore e magari di riportare la nostra squadra al pareggio. E dico magari perché a volte i rigori pure si parano cosa che pare proprio che gli Italiani non conoscono, vedi Buffon a Firenze.

E come non scordare poi le innumerevoli partite in cui i nostri avversari hanno giocato in superiorità numerica, ad esempio contro il Carpi in casa, quando sullo 0-0 hanno espulso Zaccardo per doppia ammonizione sbagliando clamorosamente giocatore in quanto non era Zaccardo che aveva commesso il fallo, o come ieri all’ultima giornata contro il Frosinone quando al 13mo del primo tempo hanno già messo fuori uno dei loro avversari consentendo: 1 – a Higuian di realizzare il suo record (meritato senza dubbio), 2 – al Napoli di poter vincere facile e prender il secondo posto a discapito della Roma. Ma i fessacchiotti della Roma tacciono perché si lamentano solo quando è la Juve. Ora celebrano Ranieri e non si ricordano dei furti dell’Inter di quell’anno ma si ricordano Turone centro anni prima.

Al secondo posto in carrozza
Al capitolo espulsioni e o cartellini poi, come non ricordare il casino-sconcio-mediatico fatto sul nulla a proposito di Bonucci reo di non aver fatto nulla e accusato di una testata mai nemmeno accennata, Bonucci comunque ammonito nella circostanza per proteste su un rigore fra l’altro che a replay nemmeno c’era in quanto Alex Sandro prende la palla, e l’ulteriore casino-sconcio-mediatico su Higuain che aggredisce l’arbitro e viene fatto passare per vittima con gente in piazza a protestare e con gente in tv a vomitare veleno, con il risultato di uno sconto di una giornata di squalifica sulle 4 a scontarne poi solo 3, quando Khedira per un ”vaffa”, fra l’altro in inglese, di giornate se n’è fatte 2 e se l’è scontate entrambe. Quando vi dico che li hanno portati in carrozza!

Certo io sono Juventino e non lo nego posso eccedere anche nel mio giudizio ma credo che la Juventus ancora una volta si sia dimostrata la più forte in modo meritato, al cospetto di un buon Napoli che se non ”accompagnato” mano nella mano forse non sarebbe arrivato neppure secondo, e senza Higuain , non dico l’unico campione che hanno ma uno dei pochi, non sarebbero arrivati neppure fra le prime 3. Ci sono 9 punti alla fine fra noi e loro ma ce ne stavano tranquillamente anche 12.

La Juventus dopo una falsa partenza è stata un rullo compressore e ha perso solo aVerona con molte riserve in campo e a Campionato vinto. Il Napoli ha perso e male contro l’Udinese e l’Inter e ha perso, e non certo bene, contro Juventus e Roma. Qualcuno l’ha detto che la Juve l’ha meritato, tipo Sebino Nela, una mosca bianca. Non certo uno Juventino. Altri rosicano male e non possono raccontare le cose come sono perché il fegato gli duole. Ci sono giocatori che hanno vinto 5 campionati e sono ricordati come invincibili.

Altri addirittura hanno vinto uno scudetto solo, solo quello, e vengono definiti dalla stampa: ”eroi”. Noi vinciamo 5 scudetti di fila, 34 nel totale (anche a contarne 32 ne abbiamo un botto più di tutti), e noi rubiamo. Abbiamo rubato anche questo. Ci rivediamo allora l’anno prossimo al prossimo furto. Intanto andiamo a vincere la coppa Italia che sarebbe l’undicesima. Contro il Milan visto quest’anno non vincerla sarebbe un peccato mortale.
JUVENTUS DEI RECORD - UNDICESIMA COPPA ITALA


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