"Sapevamo quello che era uscito, cioè il risparmio e la riduzione tout court degli stipendi. Quando abbiamo letto gli atti di questo fascicolo delle chat e delle scritture, ci siamo sorpresi e arrabbiati".
Dai non esattamente impermeabili faldoni dell’inchiesta Prisma è scivolata un altro documento: le parole sono quelle di Paolo Piccatti, presidente del collegio sindacale della Juventus dal 23 novembre 2009 al 29 novembre 2021, contenuti nel verbale del suo interrogatorio del 25 novembre ‘22 a proposito della
“manovra stipendi”. Parole che alimentano quello che si potrebbe definire il filone della “segretezza” e del “mistero” che nelle ricostruzioni dei pm ammantano la vicenda. Ora, senza entrare nel merito delle eventuali irregolarità di bilancio (che sono un’altra storia), il fatto che i termini della manovra stipendi fossero ignoti è piuttosto lontano dal vero. E basta consultare l’archivio di qualsiasi quotidiano, a partite da Tuttosport. Il 28 marzo 2020, a pagina 3, si legge:
"Se invece si dovesse tornare in campo, i giocatori riceveranno i soldi... ...ma non immediatamente, bensì più avanti. Tra questa ipotesi e quella del taglio a prescindere di un mese e mezzo, ne è stata individuata un’altra: ossia la rinuncia da parte delle squadra a due mesi dei prossimi quattro (da marzo a giugno) se la Serie A dovesse essere sospesa definitivamente; o a un mese su quattro se invece si dovesse riuscire a portare a termine il campionato", che è esattamente come è andata.
La mediazione fra Chiellini e Agnelli
Il giorno dopo, 29 marzo, a pagina 2 viene esplicitamente scritto di una mediazione fra Giorgio Chiellini e Andrea Agnelli, viene riportato il comunicato e poi viene aggiunto:
"Quanto alla formula, le indiscrezioni riferiscono di una rinuncia netta a un mese e mezzo, mentre per i restanti due mesi e mezzo si troveranno appunto accordi individuali con vista sui prossimi anni".
Accordi individuali con vista sui prossimi anni: il 29 marzo 2020, prima di qualsiasi indagine, il quadro della manovra stipendi era chiaro, compreso il fatto che ci sarebbero stati accordi individuali. Nessuno aveva sbirciato le chat di whatsapp della squadra, ma le notizie pubblicate erano state diffuse da società e giocatori con relativa trasparenza.
I due ombrelli
Tant’è che qualche mese dopo, quando attraverso il bilancio di Exor si riescono a capire i primi numeri di quello della Juventus (che verrà pubblicato un mese dopo), c’è un articolo di Tuttosport che sembra anticipare di anni ciò che negli ultimi mesi è stato “svelato” dall’inchiesta.
Il 4 settembre 2020 a pagina 2 si legge che la Juventus si è protetta dagli effetti del Covid "grazie a due ombrelli:
Uno è stato l’accordo con i giocatori sulla sospensione degli ingaggi durante il periodo del lockdown, che ha permesso di risparmiare ben 90 milioni sul bilancio al 30 giugno 2020. Non risparmiare in assoluto, perché la società gli stipendi ai calciatori dovrà pagarli e dunque andranno ad appesantire i prossimi bilanci, ma intanto non hanno affondato quello già gravato dall’effetto Covid.
L’altro ombrello è stato quello delle plusvalenze, tra cui spicca quella da 42 milioni realizzata attraverso la cessione di Miralem Pjanic al Barcellona nello scambio con Arthur". Concetto ribadito il 12 settembre quando Tuttosport scrive che le perdite sono state arginate dalle "plusvalenze di mercato (166 milioni) e l’accordo raggiunto da Fabio Paratici e i dirigenti bianconeri con la squadra per risparmiare 90 milioni di ingaggi (20 in modo effettivo, 70 solo dal punto di vista contabile, visto che sono stati spalmati sulle prossime tre stagioni)".
Insomma, le eventuali responsabilità della Juventus e dei suoi dirigenti saranno accertate dai vari tribunali, ma per scoprire certi dettagli non servivano le chat di squadra, bastava leggere Tuttosport.
28 marzo 2020Juventus Football Club S.p.A. comunica, in ragione dell’emergenza sanitaria globale attualmente in corso che sta impedendo lo svolgimento dell’attività sportiva, di aver raggiunto un’intesa con i calciatori e l’allenatore della Prima Squadra in merito ai loro compensi per la restante parte della corrente stagione sportiva.
L’intesa prevede la riduzione dei compensi per un importo pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. Nelle prossime settimane saranno perfezionati gli accordi individuali con i tesserati, come richiesto dalle normative vigenti.
Gli effetti economici e finanziari derivanti dall’intesa raggiunta sono positivi per circa euro 90 milioni sull’esercizio 2019/2020.
Qualora le competizioni sportive della stagione in corso riprendessero, la Società e i tesserati negozieranno in buona fede eventuali integrazioni dei compensi sulla base della ripresa e dell’effettiva conclusione delle stesse.
Juventus desidera ringraziare i calciatori e l’allenatore per il senso di responsabilità dimostrato in un frangente difficile per tutti. -------------------
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