Caso Report, lettera aperta al Presidente del Consiglio e ai tifosi. Europa League, Juve in semifinale ma qualcosa non funziona
di Andrea Bosco
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Gentile presidente del consiglio Giorgia Meloni,
mi rendo conto che scriverle parlando di calcio (di un calcio del 2006, tra l'altro) con tutti i problemi che il suo govero sta affrontando, le potrà apparire superficiale. Ma visto che in ballo c'è la giustizia,le chiedo di far visionare dal suo ministro Abodi l'ultima puntata di “Report“, quella che ha rievocato i fatti di Calciopoli. Con una dichiarazione (sboccata) da parte dell'ex vicepresidente della Lega di allora, Massimo Cellino, dai risvolti inquietanti, per la gravità delle affermazioni rese al cronista della trasmissione di Rai 3.
Cellino si è vantato di aver bruciato i faldoni di 8 società che avevano presentato fidejussioni false e bilanci irregolari, sottraendole alla verifica della Guardia di Finanza. Anche fosse prescritto, quel reato (perché di reato si tratta) Cellino dovrebbe risponderne. Non voglio rubarle altro tempo. Le diranno che ci sono stati processi e sentenze. E' vero. Ma le affermazioni dell'ex presidente del Cagliari, aprono uno squarcio su quella vicenda (forse) da codice penale. Sarebbe il caso che il signor Cellino fosse costretto a “ricordare“: cosa ha bruciato e chi “salvò“ (bruciando le prove) nel 2006. Immagino non fosse il solo, allora a “sapere“. Con ossequio .
AI TIFOSI
L'omertà dei media nazionali rispetto ad una trasmissione che qualche elemento nuovo rispetto a quelli già conosciuti, lo ha portato, mi ha indignato. Per i giornali, le televisioni e le radio le dichiarazioni di Cellino (e di altri protagonisti) “non esistono“. Di Calciopoli è vietato parlare. Ma un modo, per perforare la cappa del silenzio, c'è. E siete voi, tifosi. Di tutte le squadre. Voi che volete conoscere i nomi di quelle otto società, i cui faldoni (da Cellino) sono stati bruciati. Voi che volete conoscere il contenuto di quei faldoni. Giornali, televisioni e radio, hanno una casella di posta elettronica. Ce l'hanno anche la Figc e la Lega. Ce l'ha il Coni. E ce l'ha il ministro dello Sport Abodi. Non siate passivi .Se vi sta a cuore la verità. Se volete squarciare la congiura del silenzio, fatevi sentire . Avete il diritto di conoscere la verità. Ma non aspettatevi ve la offrano su un piatto d'argento. Dovrete conquistarvela. Spendendo qualche minuto del vostro tempo e scrivendo una mail. Salvatene l'invio. Lorsignori, come si è capito anche dalla puntata di “Report“ tendono ad imboscare i documenti. E a bruciarli.
ALL'ITALIANA
E' stato emesso ( dopo quasi trenta ore di “travaglio“) il comunicato del Collegio di Garanzia del Coni, relativamente al ricorso della Juventus. Ricorso accolto: i 15 punti di penalizzazione inflitti dalla Corte d'Appello verranno tolti. Verrà effettuata una nuova valutazione sulla penalizzazione. La Corte d'appello dovrà essere diversamente “formata“ : non ci sarà Torsello a giudicare questa volta. L'intero dispositivo dovrà essere riesaminato. La Juventus potrebbe avere una penalizzazione meno severa, potrebbe essere solo multata o potrebbe andare assolta. Il Collegio di Garanzia del Coni non se l'è sentita di prendere una decisione radicale. Forse non ha trovato nelle pieghe del ricorso sufficienti motivazioni. La decisione appare “all'italiana“ . Ma certamente il Collegio di Garanzia del Coni si è comportato in modo “garantista“ rispetto all'isteria giustizialista della Corte d'Appello. Oggi la Juventus con 59 punti (raccolti sul campo, non a tavolino) è terza in classifica in zona Champion's. Ovviamente se non distruggerà quanto di buono fatto finora con prestazioni tipo Sassuolo. Perché non va bene? Perché il giudizio è provvisorio. E il campionato nel frattempo corre. Le posizioni in classifica di fatto sono virtuali . Oggi, ad esempio, con questa nuova riformulazione, Inter e Milan sarebbero fuori dalla Champion's. Ma la colpa non è del Collegio di Garanzia del Coni. La colpa è di Gabriele Gravina. Il campionato è stato falsato. Nel segno dell'incapacità gestionale.
ORA IL SIVIGLIA
Al termine dell'ennesima partita caotica, con gli attaccanti con le polveri bagnate, la Juventus con sofferenza approda alle semifinali di Europa League. Pareggiando a Lisbona contro lo Sporting, subendo l'ennesimo rigore della sua travagliatissima stagione, ma portando a casa quanto si era prefisso. Non so come Allegri prepari le gare. Ma con evidenza qualche cosa, poi non funziona come dovrebbe. Forse, di questi tempi, è il massimo che la Juventus può esprimere. A mio parere è poco. Pur nella consapevolezza delle difficoltà che la società e la squadra in questo momento storico sono chiamate ad affrontare. Sarà il Siviglia il prossimo avversario. Il Siviglia in Europa è uno specialista. E dal punto di vista del collettivo una “rogna“. Nessun giudizio sui singoli. Ma ancora una volta il gol decisivo per la qualificazione lo ha realizzato Rabiot, suggello (finora) di una straordinaria stagione. Non altrettanto si può dire per alcuni dei suoi compagni.
Caso Report, lettera aperta al Presidente del Consiglio e ai tifosi. Europa League, Juve in semifinale ma qualcosa non funziona
di Andrea Bosco
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Gentile presidente del consiglio Giorgia Meloni,
mi rendo conto che scriverle parlando di calcio (di un calcio del 2006, tra l'altro) con tutti i problemi che il suo govero sta affrontando, le potrà apparire superficiale. Ma visto che in ballo c'è la giustizia,le chiedo di far visionare dal suo ministro Abodi l'ultima puntata di “Report“, quella che ha rievocato i fatti di Calciopoli. Con una dichiarazione (sboccata) da parte dell'ex vicepresidente della Lega di allora, Massimo Cellino, dai risvolti inquietanti, per la gravità delle affermazioni rese al cronista della trasmissione di Rai 3.
Cellino si è vantato di aver bruciato i faldoni di 8 società che avevano presentato fidejussioni false e bilanci irregolari, sottraendole alla verifica della Guardia di Finanza. Anche fosse prescritto, quel reato (perché di reato si tratta) Cellino dovrebbe risponderne. Non voglio rubarle altro tempo. Le diranno che ci sono stati processi e sentenze. E' vero. Ma le affermazioni dell'ex presidente del Cagliari, aprono uno squarcio su quella vicenda (forse) da codice penale. Sarebbe il caso che il signor Cellino fosse costretto a “ricordare“: cosa ha bruciato e chi “salvò“ (bruciando le prove) nel 2006. Immagino non fosse il solo, allora a “sapere“. Con ossequio .
AI TIFOSI
L'omertà dei media nazionali rispetto ad una trasmissione che qualche elemento nuovo rispetto a quelli già conosciuti, lo ha portato, mi ha indignato. Per i giornali, le televisioni e le radio le dichiarazioni di Cellino (e di altri protagonisti) “non esistono“. Di Calciopoli è vietato parlare. Ma un modo, per perforare la cappa del silenzio, c'è. E siete voi, tifosi. Di tutte le squadre. Voi che volete conoscere i nomi di quelle otto società, i cui faldoni (da Cellino) sono stati bruciati. Voi che volete conoscere il contenuto di quei faldoni. Giornali, televisioni e radio, hanno una casella di posta elettronica. Ce l'hanno anche la Figc e la Lega. Ce l'ha il Coni. E ce l'ha il ministro dello Sport Abodi. Non siate passivi .Se vi sta a cuore la verità. Se volete squarciare la congiura del silenzio, fatevi sentire . Avete il diritto di conoscere la verità. Ma non aspettatevi ve la offrano su un piatto d'argento. Dovrete conquistarvela. Spendendo qualche minuto del vostro tempo e scrivendo una mail. Salvatene l'invio. Lorsignori, come si è capito anche dalla puntata di “Report“ tendono ad imboscare i documenti. E a bruciarli.
ALL'ITALIANA
E' stato emesso ( dopo quasi trenta ore di “travaglio“) il comunicato del Collegio di Garanzia del Coni, relativamente al ricorso della Juventus. Ricorso accolto: i 15 punti di penalizzazione inflitti dalla Corte d'Appello verranno tolti. Verrà effettuata una nuova valutazione sulla penalizzazione. La Corte d'appello dovrà essere diversamente “formata“ : non ci sarà Torsello a giudicare questa volta. L'intero dispositivo dovrà essere riesaminato. La Juventus potrebbe avere una penalizzazione meno severa, potrebbe essere solo multata o potrebbe andare assolta. Il Collegio di Garanzia del Coni non se l'è sentita di prendere una decisione radicale. Forse non ha trovato nelle pieghe del ricorso sufficienti motivazioni. La decisione appare “all'italiana“ . Ma certamente il Collegio di Garanzia del Coni si è comportato in modo “garantista“ rispetto all'isteria giustizialista della Corte d'Appello. Oggi la Juventus con 59 punti (raccolti sul campo, non a tavolino) è terza in classifica in zona Champion's. Ovviamente se non distruggerà quanto di buono fatto finora con prestazioni tipo Sassuolo. Perché non va bene? Perché il giudizio è provvisorio. E il campionato nel frattempo corre. Le posizioni in classifica di fatto sono virtuali . Oggi, ad esempio, con questa nuova riformulazione, Inter e Milan sarebbero fuori dalla Champion's. Ma la colpa non è del Collegio di Garanzia del Coni. La colpa è di Gabriele Gravina. Il campionato è stato falsato. Nel segno dell'incapacità gestionale.
ORA IL SIVIGLIA
Al termine dell'ennesima partita caotica, con gli attaccanti con le polveri bagnate, la Juventus con sofferenza approda alle semifinali di Europa League. Pareggiando a Lisbona contro lo Sporting, subendo l'ennesimo rigore della sua travagliatissima stagione, ma portando a casa quanto si era prefisso. Non so come Allegri prepari le gare. Ma con evidenza qualche cosa, poi non funziona come dovrebbe. Forse, di questi tempi, è il massimo che la Juventus può esprimere. A mio parere è poco. Pur nella consapevolezza delle difficoltà che la società e la squadra in questo momento storico sono chiamate ad affrontare. Sarà il Siviglia il prossimo avversario. Il Siviglia in Europa è uno specialista. E dal punto di vista del collettivo una “rogna“. Nessun giudizio sui singoli. Ma ancora una volta il gol decisivo per la qualificazione lo ha realizzato Rabiot, suggello (finora) di una straordinaria stagione. Non altrettanto si può dire per alcuni dei suoi compagni.
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