giovedì, dicembre 21, 2023

SuperLega, Corte di Giustizia Ue: Fifa e Uefa hanno abusato della posizione dominante. Agnelli festeggia.

  

Corte UE

Corte UE:

Superlega, "Sanzioni Fifa e Uefa sono restrizioni" 

di Marco Bellinazzo - 21 dicembre 2023

 Cade il monopolio di Fifa e Uefa nella organizzazione delle competizioni calcistiche internazionali. Quella pronunciata dalla Corte di Giustizia della Ue, rovesciando il parere dell’Avvocato generale, è una sentenza storica che pone le basi per un cambiamento radicale della governance del calcio e non solo. I giudici della Corte di Lussemburgo hanno stabilito, infatti, che sul caso Superlega «le regole della Fifa e della Uefa che subordinano qualsiasi nuovo progetto calcistico interclub alla loro previa approvazione, come la Super League, e vietano ai club e ai giocatori di giocare in quelle competizioni, sono illegali», in quanto «non esiste un quadro normativo della Fifa e della Uefa che garantisca che siano trasparenti, obiettive, non discriminatorie e proporzionate».

Dopo la presentazione della Superlega nell’aprile 2021 il presidente della Uefa Aleksander Ceferin aveva definito i leader dei club «serpenti» e «bugiardi» e aveva minacciato di bandire i giocatori dai club della Super League. A22 società formata da 12 club ribelli - ora guidata solo da Real Madrid e Barcellona dopo il ritiro della Juventus quest’anno - ha avviato un’azione legale per proteggere la sua posizione e la Corte di giustizia è stata chiamata a pronunciarsi su questioni di diritto comunitario da un tribunale di Madrid. I club avevano accusato la Uefa (e la Fifa) di violare la legge europea abusando presumibilmente della sua posizione dominante sul mercato delle competizioni calcistiche.

La Corte di giustizia:                                                              La questione Superlega fin dalla nascita si è così spostata su binari giudiziari. Il 20 aprile del 2021 Manuel Ruiz de Lara, giudice della Corte commerciale del Tribunale di Madrid ha emesso un provvedimento inibitorio nei confronti di Fifa e Uefa, vietando di «intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l’iniziativa».Meno di un mese dopo, però, la Uefa ha incaricato gli ispettori della Commissione etica e disciplinare di condurre un’indagine riguardo a una potenziale violazione della normativa Uefa da parte di Real Madrid, Barcellona e Juventus. Il 13 maggio, Manuel Ruiz de Lara si è così rivolto alla Corte del Lussemburgo, chiedendo al giudice Ue di valutare se Uefa e Fifa stessero agendo o meno in posizione dominante. Una questione pregiudiziale in grado di ribaltare la centenaria governance del calcio mondiale, che lunedì 31 maggio, con un tweet, la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha reso noto di aver incardinato nel procedimento numero C-333/21, non ritenendola “manifestamente inammissibile”.

Il tema della decisione:                                                           La richiesta interpretativa del giudice di Madrid si concentra sugli articoli 101 e 102 del Trattato Ue. Secondo l’articolo 101, «sono incompatibili con il mercato interno e vietati tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all’interno del mercato interno». Per l’articolo 102, inoltre, «è incompatibile con il mercato interno e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri,lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato interno o su una parte sostanziale di questo».

La sentenza:                                                                                   Secondo la Corte di giustizia Ue «le norme Fifa e Uefa sull’approvazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Super League, sono contrarie al diritto dell’Ue. Sono contrari alla bassa concorrenza e alla libera prestazione dei servizi. Allo stesso modo, le norme che attribuiscono alla Fifa e all’Uefa il controllo esclusivo sullo sfruttamento commerciale dei diritti relativi a tali competizioni sono tali da restringere la concorrenza, data l’importanza per i consumatori dei media e i telespettatori nella Comunità europea.

La Federation internationale de football Association (Fifa) e l’Unione delle associazioni calcistiche europee (Uefa) sono associazioni di diritto privato con sede in Svizzera. Il loro obiettivo è promuovere e definire il quadro per il calcio a livello mondiale ed europeo. Hanno adottato norme che conferiscono loro il potere di approvare le competizioni calcistiche interclub in Europa e di sfruttare i vari diritti mediatici relativi a tali competizioni. Un gruppo di 12 squadre di calcio europee, che agiscono attraverso la società spagnola European Superleague Company ha deciso di avviare un nuovo progetto di competizione calcistica, la Super League. Fifa e Uefa si sono opposte al progetto, minacciando di imporre sanzioni ai club e ai giocatori che dovessero partecipare. La European Superleague Company ha intentato un’azione contro la Fifa e la Uefa dinanzi al Tribunale commerciale di Madrid (Spagna), sostenendo che le loro norme sull’approvazione delle competizioni e sullo sfruttamento dei diritti dei media sono contrarie alla legge. Avendo alcuni dubbi in merito in relazione, tra l’altro, al fatto che la Fifa e l’Uefa detengono un monopolio su tale mercato, il giudice spagnolo ha sottoposto alcune questioni alla Corte di giustizia».

Per la Corte Ue «l’organizzazione di competizioni calcistiche interclub e lo sfruttamento dei diritti mediatici costituiscono, evidentemente, attività economiche. Devono quindi rispettare le regole della concorrenza e rispettare le libertà di movimento, anche se il valore economico dello sport presenta alcune caratteristiche specifiche, come l’esistenza di associazioni dotate di determinati poteri di regolamentazione e controllo e il potere di imporre sanzioni. La Corte rileva inoltre che, parallelamente a tali competenze, anche la Fifa e l’Uefa si organizzano competizioni calcistiche».

Le reazioni:                                                                                     “Fino alla fine”. Andrea Agnelli, grande fautore della Superlega, si prende la rivincita, commentando con il motto degli ultimi anni bianconeri la sentenza della Corte di Giustizia Europea. Su X pubblica parte del testo di un celebre brano degli U2, ’Where the streets have no name’, chiudendo con ’Love football’.La canzone del gruppo irlandese è un richiamo al senso di libertà: “Voglio correre, voglio nascondermi, voglio abbattere i muri che mi trattengono”.

La Roma si schiera invece contro la Superlega. In una nota, la prima ufficiale di un club italiano, la societa’ dei Friedkin “ribadisce la propria posizione in rispetto dei valori e del futuro del calcio europeo” e sottolinea di “non appoggiare in nessun modo alcun progetto di cosiddetta Superlega che rappresenterebbe un inaccettabile attacco all’importanza dei campionati nazionali e alle fondamenta del calcio europeo”.           La Roma “crede che il futuro e il benessere del calcio europeo possano essere assicurati solo con il lavoro congiunto dei club attraverso l’Eca, in stretta collaborazione e in partnership conUefa e Fifa”. @marcobellinazzo                                                         

Against All Crooks!
In the Name of Democracy and Justice.  
 


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