Da La Stampa: BLOG di Roberto Beccantini il sassolino nella scarpa Pagina 7 da 22
Dottor beccantini, tifosi interisti, leggete cosa ho trovato su un blog
ANGELO MORATTI UN CRIMINALE SENZA SCRUPOLI!
Ciao Angelo come stai? Spero bene. Scusami tu se saro' breve: su Angelo Moratti
ti mando il risultato di alcune vecchie inchieste insabbiate che potrai leggere con calma. per farti fare un'idea, in poche parole ti posso dire che ha costruito un impero del petrolio. Come pensi che debba essere una persona che ha costruito dal nulla un impero del petrolio? Sai chi era Angelo Moratti?Uno che e' andato via da casa a 14 anni, uno che per sopravvivere ha rubato anche qualche mela al mercato, diceva lui.Che se aveva fame rubava, per sfamarsi rubava pure a uno straccione. Pensa tu se agli inizi del 900 andavi via di casa a 14 anni cosa avresti potuto fare? Non posso raccontarti la sua storia perche' io so poco. Posso dirti che ha cercato sempre quache socio con soldi, e quando e diventato piu' esperto, se ha potuto ha fatto in modo che tra lui e qualche socio non ci fossero documenti. Alcuni di questi prestatori sparivano e non lasciavano tracce, si diceva che alcuni venivano dati in pasto alle iene, altri venivano portati in aereo e buttati ai pesce cani. Giuseppe Pasquale era un banchiere molto amico di Moratti. Non ricordo bene se lavorasse in due banche svizzere, quando divenne presidente della Federcalcio, Moratti gli fece portare la sede da Roma a Milano. Con la compagnia di Pasquale, Moratti diventava sempre piu' grande, solo che i soldi in banca per coprire i prelievi non rientravano e quando gli ammanchi cominciarono a essere evidenti, con l'aiuto degli avvocati, il Calabrese Nicoletti(il padre del collaboratore di Massimo Moratti: Paolo Nicolettilo) e Peppino Prisco lo hanno hanno suicidato.Chiaro? Adesso se leggi quel che dice il figlio, il deficiente Massimo( lo sai che l'I.Q di massimo e un bel po sotto il limite al punto che per prendere il diploma di maturita', il padre lo ha mandato con l'avvocato Nicoletti in un paese in provincia di Cosenza da un presiside corrotto), Ti descrive il padre come un buon samaritano, fa il socialista, fregate .....que dice amigo....?.....no digo nada..... per farti un'idea ti aggiungo un estratto>>> Angelo Moratti, padre di Gian Marco e Massimo, acquistando una raffineria nel Texas. L’ha fatta smontare e poi trasportare ad Augusta, in Sicilia. Lo ricordano come padrone dell’Inter, sua dal 1955, ma Angelo è stato anche uno degli avversari di Enrico Mattei (Eni) <><>qui sotto trovi un clip su Mattei <><> e noto, all’epoca, come uno dei capi del neofascismo. Racconta Aldo Ravelli, il grande vecchio della Borsa di Milano intervistato da Fabio Tamburini in Misteri d’Italia (Longanesi & C., 1996): «Io abitavo, e abito ancora oggi, dietro piazza San Babila. In quegli anni era la roccaforte dei neofascisti, che la presidiavano giorno e notte per l’intera settimana. Per molto tempo il’Msi ha avuto sede proprio qui sotto, in via Borgogna. E in piazza San Babila, le aggressioni contro militanti della sinistra e democratici di passaggio erano numerose quanto casuali. Insomma sotto casa mia bivaccavano gli esponenti più aggressivi delle squadre di picchiatori. Io ero amico fin da ragazzo di Angelo Moratti, il petroliere, uno dei capi del nuovo fascismo. I picchiatori, a quel tempo, erano ai suoi ordini» <><>non darmi retta: solo fatti un'idea! Per quel che riguarda la morte di Enrico Mattei, non so se e' stato Moratti direttamente a organizzare l'attentato perche', di mezzo c'erano servizi secreti ed alrto; ma stai sicuro che la sua lunga mano era li a benedire. Negli anni ci sono state tante inchieste e non sono venuti, non sono voluti venire a capo di niente. Leggi un po su Enrico Mattei .... Iniziò infatti la fase delle "corse in taxi", come egli stesso ebbe a definirle: intervistato su alcuni finanziamenti dell'Eni al Movimento Sociale Italiano
, essendo sorto il dubbio che un'impresa statale così importante fosse eventualmente caduta in mano ad un "filo-fascista", Mattei candidamente rispose che usava i partiti allo stesso modo di come usava i taxi, "salgo, pago la corsa, scendo". scritto da intertristi atavici complessati 28/2/2007 5:22
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Aldo Ravelli,
https://groups.google.com/forum/#!msg/it-alt.sport.calcio.juventus/7Zsk48MjWUA/afHQnxRkDc0J
Dal matrimonio con Gian Marco Moratti nascono Gilda e Gabriele. Ma della
famiglia fanno parte anche i due figli di Moratti, nati dal primo
matrimonio con Lina Sotis. L�holding di famiglia � la Saras,
petrolio ed energia, con sede a Sarroch vicino a Cagliari. La
societ� � stata fondata da Angelo Moratti, padre di Gian
Marco e Massimo, acquistando una raffineria nel Texas. L�ha fatta
smontare e poi trasportare ad Augusta, in Sicilia. Lo ricordano come
padrone dell�Inter, sua dal 1955, ma Angelo � stato anche
uno degli avversari di Enrico Mattei (Eni) e noto, all�epoca, come
uno dei capi del neofascismo. Racconta Aldo Ravelli, il grande vecchio
della Borsa di Milano intervistato da Fabio Tamburini in Misteri
d�Italia (Longanesi & C., 1996): �Io abitavo, e abito ancora
oggi, dietro piazza San Babila. In quegli anni era la roccaforte dei
neofascisti, che la presidiavano giorno e notte per l�intera
settimana. Per molto tempo l�Msi ha avuto sede proprio qui sotto,
in via Borgogna. E in piazza San Babila, le aggressioni contro militanti
della sinistra e democratici di passaggio erano numerose quanto casuali.
Insomma sotto casa mia bivaccavano gli esponenti pi� aggressivi
delle squadre di picchiatori. Io ero amico fin da ragazzo di Angelo
Moratti, il petroliere, uno dei capi del nuovo fascismo. I picchiatori, a
quel tempo, erano ai suoi ordini�.
Dal matrimonio con Gian Marco Moratti nascono Gilda e Gabriele. Ma della
famiglia fanno parte anche i due figli di Moratti, nati dal primo
matrimonio con Lina Sotis. L�holding di famiglia � la Saras,
petrolio ed energia, con sede a Sarroch vicino a Cagliari. La
societ� � stata fondata da Angelo Moratti, padre di Gian
Marco e Massimo, acquistando una raffineria nel Texas. L�ha fatta
smontare e poi trasportare ad Augusta, in Sicilia. Lo ricordano come
padrone dell�Inter, sua dal 1955, ma Angelo � stato anche
uno degli avversari di Enrico Mattei (Eni) e noto, all�epoca, come
uno dei capi del neofascismo. Racconta Aldo Ravelli, il grande vecchio
della Borsa di Milano intervistato da Fabio Tamburini in Misteri
d�Italia (Longanesi & C., 1996): �Io abitavo, e abito ancora
oggi, dietro piazza San Babila. In quegli anni era la roccaforte dei
neofascisti, che la presidiavano giorno e notte per l�intera
settimana. Per molto tempo l�Msi ha avuto sede proprio qui sotto,
in via Borgogna. E in piazza San Babila, le aggressioni contro militanti
della sinistra e democratici di passaggio erano numerose quanto casuali.
Insomma sotto casa mia bivaccavano gli esponenti pi� aggressivi
delle squadre di picchiatori. Io ero amico fin da ragazzo di Angelo
Moratti, il petroliere, uno dei capi del nuovo fascismo. I picchiatori, a
quel tempo, erano ai suoi ordini�.
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Seconda parte
Del come li finanziasse non parlò, poiché avrebbe dovuto rivelare che occultando.......Enrico mattei: petrolio e complotto italiano.....Nel febbraio del 2003, il pm di Pavia Vincenzo Calia chiedeva l'archiviazione per l'inchiesta da lui riaperta nel '94 sul «caso Mattei». Dopo perizie accurate, centinaia di testimonianze, pagine e pagine di documenti, l'esito amaro e inquietante cui approdava è riassumibile in tre punti: l'aereo del presidente e fondatore dell'ENI, caduto a Bascapè nell'ottobre del '62, è stato oggetto di un ""attentato preparato da mesi""; (capito?) il sabotaggio comportò, «quanto meno a livello di collaborazione e copertura, il coinvolgimento di uomini inseriti nello stesso ente petrolifero...Non dare retta a me....pensaci su. Su Giuseppe Prisco: era nato a Milano nel 21 da genitori Napoletani, al ritorno dalla russia (alla campagna di Russia: su un gruppo di 53 ufficiali sarà uno dei tre superstiti., cosa ne pensi? Che culo, he?) si iscrive all'universita'. Forse tu non sai, ma nel periodo della guerra, la CAMORRA a Milano si e' infiltrata nei ceti forti e alti della societa'. A Peppunielle....gli diedero la spintarella e si laurea in Giurisprudenza nel 1944 e viene iscritto all'Albo degli Avvocati il 10 maggio 1946, e divenne il protetto della camorra. Per quel che ne so non era un camorrista, ne era l'avvocato difensore e a sua volta ne era protetto. Ti faccio un esempio dovunque andava, a distanza di uno sputo da lui c'erano sempre due....settebellezze, se Peppunielle voleva disfarsi di qualcuno...basrtava che riflettesse ad alta voce: per esempio...il tal de tali mi ha fatto arrabbiare...ecco costui finiva a rasoiate. Aveva uno dei piu' rinomati studi di avvocati di Milano e anzi d'Italia, il suo studio ha difeso camorristi e mafiosi; per anni è stato presidente dell'Ordine degli Avvocati milanese. Sai Carlo de benedetti? il patron dell'espresso e republica, il grande antagonista di Berlusconi? Hai saputo la storia del banco ambrosiano? Ebbene De Benedetti per entrare a far parte del consiglio di amministrazione del banco ambosiano dovette lottare e pagare non ricordo quanti miliardi di vecchie lire ...ebberne ....peppunielle di quel consiglio d'amministrazione ne faceva parte. Questo per dirti quanto era importante. Mi dispiace smitizzare il tuo eroe. Ma a differenza delle legioni di tifosi interisti, imbecilli e complessati , tu non ti sei fidato della propaganda pagata da Massimo Moratti per santificare quel delinquente di suo padre. quello che io non riesco a capire come quasi TUTTI i tifosi interisi SONO tanto imbecilli...Que dice amigo .....no digo nada.....Vaya con dios PS . Anche Severgnini malgrado la sua cultura e' un complessato intertriste ipocrita! Qui sotto ti ripropongo la lettera che le ho mandato a Severgnini in risposta al suo commento a una lettera di un lettore Juventino della rubrica Italians. Ciao interTRISTI POVERACCI!
scritto da intertristi atavici complessati 28/2/2007 5:21
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ITALIA TERRA DI CORRUTTORI e CORROTTI - DI MASSONI E SERVI
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La Stampa: dal BLOG di Roberto Beccantini il sassolino nella scarpa del 15/1/2007 - Pagina 8 di 22
Caro Borrelli, ci dica quando quando quando
LE RISPOSTE DI BECCANTINI AI LETTORI
A Daniele (dal 15/2/2007 in su): sinceramente, non capisco il nesso fra l’inasprimento del decreto Pisanu e Calciopoli. Quanto a chiedere conto a Facchetti, faccio finta, perché sono buono, che le sia scappata. Bilanciopoli: su questo fronte, concordo. Chiarezza. Su tutto. Su tutti.A Fedele: Moggi era il Burattinaio, i burattini erano tanti. Fino a maggio, tutti gli baciavano i piedi. È l’Italia: il più pulito ha la rogna.
A Fedele/Fede: ottimo ping-pong, avanti così.
A Lucio: come sei coraggioso senza uno straccio di prova. Bravo. Allora: nessun dubbio che fra gli Elkann e la Triade non corresse buon sangue. Anzi. Qui siamo d’accordo. Ma il contratto di Giraudo era in scadenza, bastava non rinnovarlo. Finché non mi fornisci la prova-provata non crederò mai a un complotto talmente folle in base al quale, per liberarsi della Triade, Montezemolo e gli Elkann accettino 1) la Juve in B, 2) la perdita di due scudetti, 3) la rinuncia a due anni di Champions. Per la verità, io affianco spesso il nome di Giraudo a quello di Moggi. Sono le intercettazioni che hanno scavato, come dire, una certa differenza.
A Filippo: al di là della staffetta, tutta da dimostrare, non mi pare proprio che il «povero» Silvio se la sia passata male, in Italia e in Europa. I milanisti i più danneggiati? Per favore. Siete stati più furbi: mica avete mandato avanti il numero uno, avete mandato avanti il numero trenta (Meani). Che, da assistente di Galliani, parlava agli assistenti degli arbitri. Non fate le vittime.
A Giuseppe da Morcone: calma con il tono e i termini. È mai possibile che a un’accusa si debba rispondere con una trivialità?
Ad Anonimo: un po’ meglio. Sono convinto anch’io che al Milan sia andata di lusso.
A Berna: grazie di cuore, ma sono il direttore de La Stampa.
A Liborio Salinas: ahimé, io sarò cieco ma anche lei non scherza. Che il gol di Cambiasso fosse in fuorigioco, che Materazzi avesse esagerato col gomito e che ci fosse un probabile rigore pro Valencia l’ho regolarmente scritto su La Stampa. Ripeto: scritto. E fra le simulazioni (Gilardino, Pizarro, eccetera) ho pure incluso quella di Zanetti. Puro dovere di cronaca. È brutto quando la bile dà al cervello.
Ad Anonimo: e se l’Inter vince a Valencia, come la mettiamo? Dove va a nascondersi? A Valencia? Analisi di estrema faziosità.
Ad Anonimo2: sono juventino, ma di fronte a certe analisi mi arrabbierei anch’io. Senza, però, aggrapparmi a immagini trucide.
A Fedele: quando si getta il disprezzo oltre l’ostacolo, caro Liborio, è chiaro che poi l’avversario «te mena».
A Ma chi sei: qui si risponde a tutti. E tutti possono partecipare. Magari, con un po’ più di grazia. Ma non è il suo caso.
A Roberto della Veneria: grazie. Aspetto anch’io.
A Giuseppe: grazie anche a lei.
A Fulvio: grazie, la speranza è sempre l’ultima a morire.
A Giuseppe da Morcone: è una filippica molto documentata, che giro agli interisti. Qui e là le è scappata la frizione, ma nessuno è perfetto.
A RagioneBeccantini: mi scopre adesso la potenza e i conflitti di interessi di Geronzi e Carraro? Suvvia...
A Nando: grazie per la domanda. Il problema è che lei legge solo quello che le fa comodo. Sempre detto, sempre scritto di due Juventus, una maramalda in Italia, l’altra mingherlina in Champions. Mi può accusare di tutto, tranne di aver perso la memoria. Il vostro nervo scoperto è quello che io chiamo «anomalia tecnica del campionato». Le sentenze hanno spinto la Juve in B, penalizzato Milan, Fiorentina e Lazio. Premesso che dal Milan mi aspettavo una reazione più tosta, voi siete stati bravissimi. Diciassette vittorie consecutive sono una medaglia al merito dovunque e comunque. Ma vorrà convenire (o no?) che un campionato senza un Real bi-campione o un Chelsea bi-campione sarebbe un po’ anomalo sul piano tecnico? Così come, in passato, le nostre scorte avevano alterato i reali valori. Uno che esprime questi banalissimi concetti, perché in Italia deve darsi alla macchia?
A Nando: molto meglio questa mail, mi creda.
A Paolo: aspettiamo ‘sto benedetto Piano. Bisogna rifare la difesa e aggiustare il centrocampo.
A Fulvio: perché vile? Non competeva a me il commento. E comunque: non credo alla storia che dietro al fotografo ci fosse Moggi (o Giraudo, se no qualcuno s’arrabbia).
A PaoloD: grazie di cuore..
scritto da Roberto Beccantini 27/2/2007 13:5
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