mercoledì, giugno 16, 2010

La Corte d’Appello ha scardinato tutte le fondamenta di Calciopoli

FARSOPOLI: PARLA IL PROFESSOR PAOLO BERTINETTI.
 «IL SORTEGGIO arbitrale non era truccato». 
Questa è la sentenza emessa il 9 novembre 2007 dalla Corte d’Ap­pello di Roma, chiamata a pronunciarsi sulla de­signazione dell’arbitro Borriello da parte di Ber­gamo e Pairetto. E’ una sentenza clamorosa (che conferma quella precedente del Tribunale di Ro­ma), curiosamente ignorata dai media e dal Pa­lazzo del calcio.

Teniamo conto che già la Corte Federale, quella che condannò la Juve alla B con meno 17 punti, nella sua sentenza scriveva che non era emersa la responsabilità di Moggi e De Santis relativamente alle partite della Juventus oggetto d’indagine; e, in generale, chiudeva il di­scorso (pagine 70 e 71) dicendo che non c’erano elementi per far presumere che vi fosse il fine di determinare l’alterazione del campionato a favo­re della Juventus.

Il linciaggio mediatico contro la Juve si basava sul fatto che l’inchiesta napoletana, e quindi il processo inscenato dalla Figc, sosteneva che il sor­teggio era truccato. Se non lo era, come spiegano il Tribunale e la Corte d’Appello di Roma, e come già lasciava capire la sentenza della Corte Fede­rale, il “processo” era quindi basato sul nulla, se non sulla volontà di eliminare la squadra più forte. Questo risultato è stato comunque rag­giunto.

La Juve, che probabilmente nel 2006-07 avrebbe vinto il suo 30° scudetto, è stata cacciata in B, è stata indotta a vendere sette dei suoi cam­pioni, ed è ora tornata in A a cercar di ottenere un 4° posto per la Champions. Forse a questo punto la Figc può anche per­mettersi il lusso di ristabilire la verità; e alla lu­ce delle sentenze della magistratura romana ri­vedere il grottesco operato dell’estate 2006, cul­minato con quella che Enzo Biagi definì «una sentenza pazzesca basata sul nulla».

Non che la notizia del ripescaggio da parte della Federcalcio degli antichi inquirenti della gestione Carraro sia un gran bel segnale. Tuttavia vogliamo spe­rare che la Figc presieduta da Abete riconosca il suo interesse a rivedere spontaneamente la farsa di calciopoli (oppure dobbiamo aspettare che una sentenza della Corte Europea la costringa a far­lo?) in nome del diritto e dei diritti della difesa. E anche in nome della credibilità del campiona­to.

In base alle decisioni dell’estate 2006 la crème della classe arbitrale è stata messa alla gogna. Gli arbitri ora in attività (designati dal sempre innocente Collina), soprattutto nelle partite con la Juventus, ma non solo in quelle, operano in con­dizioni psicologiche difficilissime, chiamati a di­mostrare di essere più precisi della moviola e, so­prattutto, più “indipendenti” dei loro predecesso­ri.

Se i sorteggi non erano truccati e gli arbitri non erano corrotti, come assicura la Corte d’Ap­pello, allora non ci sarebbe niente da dimostrare; ma ci sarebbe solo da arbitrare al meglio delle proprie possibilità. Tuttosport è l’unico giornale che ha i titoli per aprire un confronto serio su questa prospettiva. Non solo e non tanto nell’interesse della Figc e della Juve. Ma nell’interesse del calcio.
Paolo Bertinetti: Presidente Associazione Nazionale Amici della Juventus (ANAJ)
 BARI 14 MAGGIO 2006 JUVENTUS REGGINA 2-0 JUVENTUS 29 VOLTE CAMPIONE! 
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Il Professor Bertinetti, Campione di Buona Fede, fa appello al Giancarlo Abete, ritenendolo il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio: "vogliamo spe­rare che la Figc presieduta da Abete riconosca il suo interesse a rivedere spontaneamente la farsa di calciopoli"

Caro Professore, Lei purtroppo non sa che il "Burattino-Ebete Giancarlo", e' semplicamente il fratello scarso del Massone Luigi Abete, a sua volta, culo e camicia con Tronchetti Provera & Luca di Montezemolo, e' occupa la Poltrona a fianco di John Elkann nel comitato esecutivo della Loggia Aspen Istitute -
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Caro Professore, lo so che e' nel terzo Millennio e' difficile credere ai complotti, ma che lo si creda o no, sono tutti una famiglia. Non solo si sono impadroniti dei beni dello stato, ma anche dei Beni degli Agnelli! Per quanto riguarda il calcio, Un piccolo esempio lo abbiamo avuto mesi fa con la Vergogna di "inter-Sampdoria prima e moratti subito dopo". Ecco una articolo su quella partita e il moratti post partita, con annesso il video dell'intera partita.
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Il clima d'intimidazione creato da allenatore e giocatori dell'Inter (con risse e caccia all'uomo non solo in campo, ma anche nel sottopassaggio, all'intervallo) hanno fatto sì che il 2° tempo si giocasse pro-forma, e graziando da sacrosante espulsioni, Stankovic e Milito

La cosa peggiore è Moratti che appena finita la partita (i media di Regime, prendono per buona la versione di Abete: "Moratti mi ha telefonato il giorno dopo) Inter-Sampdoria, telefona al presidente federale Giancarlo Abete (vietatissimo dal nuovo codice di comportamento voluto proprio da Abete!), per chiedere chiarimenti: e spiegazioni sull'accanimento degli arbitri contro l'Inter (dicono loro. Certo, non possono mica dirci la verità). Siamo al delirio, ovviamente. Pensate un po': una volta, si accusava la Juventus di non rispettare le regole, ora che nell'orticello del calcio italico la Juvents è stata disintegrata ed estromessa da ogni velleità di classifica, nel più completo disprezzo delle regole ci agisce proprio l'inter, padrona della Federazione i cui massimi dirigenti sono tutti o di estrazione nerazzurra o zerbini di Tronchetti Provera (il quale per avere il pieno controllo della Figc si avvale del sostegno del padrone della Juventus-John Elkann) non permettendo agli avversari (l'odiata Juventus, logicamente resa innoqua!) di gareggiare ad armi pari!

E' non gli basta! Gioca le partite appunto, nel più completo disprezzo del regolamento con inaudita arroganza e violenza: e se l'arbitro prova, ogni tanto per non dare nell'occhio, a farlo rispettare, per esempio espellendo giocatori che spudoratamente picchiano come fabbri dal pronti-via e senza una ragione, dà in escandescenze e strepita e crea un clima invivibile al punto che la partita può proseguire solo pro-forma. Cioè: gli avversari devovo ignorare il pallone, fare attenzione alle zampate che arrivano da ogni dove e non azzardarsi più a entrare in area di rigore! E' evidente che l'arbitro punta solo ad arrivare al fischio finale chiudendo gli occhi su qualsiasi atto criminale (perchè di criminali si tratta!) o isterismo degli strepitanti interisti, con l'unico obiettivo di evitare ulteriori incidenti o sceneggiate da fuori di testa. E se c'è un rigore sacrosanto perché Stankovic (recidivo) atterra Semioli o se c'è un rosso perché l'isterico Milito prova a spaccare una gamba a Palombo, non fischia il rigore e non espelle i colpevoli per evitare che venga giù il mondo!

È veramente offensivo, e grave, il modello di comportamento che l'Inter sta perseguendo e affinando in queste stagioni vittoriose dell'era-Mourinho; ed è triste che il club che si lamentava di essere più danneggiato ai tempi del dominio della Juventus si ritrovi, dopo pochi anni, a vestire i panni del Nuovo Prepotente di turno; il Don Rodrigo cui tutto è concesso, a cominciare dagli eccessi e dalle corbellerie a dir poco inauditi come quelli visti, in campo e fuori, la sera di Inter-Sampdoria. Cose peggio dei tempi dgli "isterismi", quando in campo ci andava per creare risse, invece di giocare al pallone, è poi, accusava la Juventus di vincere perchè comprava gli arbitri!

Se il calcio fosse una cosa sera, la partita Inter-Sampdoria dovrebbe essere considerata irregolare e il giudice sportivo dovrebbe assegnare il 3-0 a tavolino alla Sampdoria. Perché qui è necessario riaffermare un principio: o l'Inter (a cominciare da Mourinho e da Moratti) prende atto che esiste un solo regolamento che l'arbitro è tenuto ad applicare anche nelle partite giocate dall'Inter; oppure si rifiuta di accettare la sgradevole realtà, esce dalla serie A, s'inventa un campionato di calcio-rollerball dove Stankovic può attentare alla vita di Pozzi prim'ancora di aver toccato il suo primo pallone (3:15' di Inter-Samp: intervento da arresto e galera senza processo! Nemmeno sanzionato dal Delinquente Tagliavento!) e dove Samuel, Cordoba, Milito e Muntari possono distribuire calcioni e manate in faccia agli avversari perché all'Inter, appunto, è tutto concesso, e tutti sono contenti: l'Inter (e il suo presidente, il suo allenatore, i suoi giocatori, i suoi tifosi) perché finalmente può giocare le partite a modo suo, senza il disturbo di arbitri che espellono giocatori per la risibile ragione che riempiono di botte gli avversari; e gli altri 19 club, che vengono a sapere che nella serie A italiana esiste un solo regolamento - quello da anni auspicato da Moratti & co. ora finalmente attuabile dopo l'eliminazione della Juventus e dei suoi dirigenti -  e questo regolamento vale per tutti e non ce ne sono altri, cuciti su misura per chicchessia.

Naturalmente, nell'atteggiamento dell'Inter – che grazie al palazzo si avvia a vincere il 4° scudetto consecutivo (5° con quello a Tavolino)e nonostante questo continua a considerarsi vittima di una Grande Macchinazione – c'è un che di stolto e vigliacco. Perché in casa nerazzurra dall'arrivo di Moratti, passa il concetto, ad esempio, che Samuel, Cordoba & co sono stati espulsi in modo del tutto incolpevole, allora i giocatori dell'Inter continueranno a non fare alcuna autocritica e mercoledì, contro il Chelsea, continueranno a comportarsi come hanno sempre fatto, che sia contro la Sampdoria, la Juventus, il Valencia ecc! Attenzione però. Perché se Inter-Samp fosse stata una partita di Champions, e a Walter Gag fosse venuto un arbitro europeo di giocatori ne avrebbe espulsi 6: 5 dell'Inter (Stankovic dopo 2 minuti, Samuel, Cordoba, ancora Stankovic e Milito) e 1 della Sampdoria (Pazzini). Con buona pace di Mourinho. E di Moratti, che magari l'indomani si sarebbe trovato al telefono con Platini. A chiedere spiegazioni. A proposito della macchinazione anti-Inter estesasi come un contagio dall'Italia all'Europa.

E non è tutto. Perché se è vero che il sottopassaggio di San Siro, alla fine del primo tempo di Inter-Sampdoria, assomigliava ad un saloon stile-Far West, con giocatori nerazzurri usciti completamente di senno scatenati a caccia dello scalpo di Pozzi (in bella evidenza Toldo, Cambiasso e Muntari), con Cambiasso che molla un ceffone a Padalino e con Mourinho, livido, che dopo aver atteso Tagliavento gli indirizza ironici complimenti conditi dalla frase: “E ricordati che la tua famiglia ti sta guardando in tivù” (la ricostruzione è di “Repubblica”), allora vuol dire che ogni limite è stato valicato. Con l'arbitro che finge di non vedere e di non sentire, perché altrimenti dovrebbe dire a qualche altro giocatore dell'Inter di considerarsi espulso, e di non ripresentarsi in campo nel secondo tempo: un po' troppo anche per un arbitro che cerca solamente di fare bene il suo dovere, come Tagliavento.

Non avendo preso provvedimenti sul campo, l'arbitro di Inter-Sampdoria non dirà nulla "dell'azione criminale del sottopassaggio” nel suo referto. Una prova del potere dell'inter (Tronchetti e Moratti" lo vedremo dal comportamento degli ispettori della Procura, che negli spogliatoi c'erano e hanno visto e sentito, i provvedimenti del Procuratore Federale sui tesserati e sulla responsabilita oggettiva dell'inter, ce lo diranno.
CORRUTTORE MASSIMO & CORROTTO PALAZZI

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