Bentornato, Capitano!
Antonio Conte nei suoi anni di Juve è sempre stato, per chi l’ha seguito e amato come calciatore, il “vero” capitano della Juventus, con o senza fascia: l’uomo simbolo, più dei fantasisti e delle prime donne, tanto belli da vedere quanto un pò snob e lontani dalle persone comuni...e a differenza di certi capitani che pensano solo a se stessi (a qualcuno fischieranno le orecchie), Antonio Conte era un vero capitano: che difendeva i suoi compagni e lasocietà. Uomo simbolo perchè uomo, innanzitutto.
E poi perchè simbolo della grinta, della leadership, della voglia di vincere e della cultura del lavoro figlie dell’orgoglio di indossare la maglia per la quale si tifava da ragazzino. Conte era “il tifoso” che aveva realizzato il sogno della sua vita; ad esso si è aggrappato con tutte le forze per tutta la carriera, finendo col collezionare 419 presenze e 44 gol e col meritarsi una delle cinquanta stelle, senza scorciatoie o trattamenti di favore.
Era il più amato dalla Curva, uno della Curva. Per lui, nella stagione 2000/01, si arrivò persino a contestare la dirigenza (e che dirigenza!) perchè il rinnovo del contratto tardava ad arrivare. Per lui nessuna trattativa: bianconero a vita, e basta. Anche ad Arezzo, anche a Bari, anche a Bergamo, anche a Siena. Hai voglia a provare a scucirsi di dosso quella maglia, vero Antonio? Impossibile. Conte era la Juve, più della dirigenza stessa, più di qualsiasi altro tesserato. Chiedere a Mezzaroma e Perinetti. Era naturale, conoscendolo, che prima o poi alla Juve ci tornasse, da leader, dalla porta principale, da protagonista.
A Torino arrivò nel 1991, da 21enne che non aveva mai lasciato la sua Lecce, subito dopo la stagione Maifredi. Ci torna nel 2011, dopo la stagione Delneri, ripartendo dal basso, dal più basso mai raggiunto sul campo nella storia recente. Senza la qualificazione alla UEFA League ma con l’orgoglio di essere bianconero, e per quello non c’è bisogno di cuciture sulla maglietta. Si partirà per ultimi ma, per citarlo, conta come si arriva, non come si parte. L’ha imparato a Torino, l’ha imparato ogni volta che a inizio stagione non era messo tra i titolari, l’ha imparato tutte le volte che era stato dato per vecchio, finito, rotto, morto, dopato (col cazzo!), malato grave (tiè!), scomparso. Minchiate. Alla fine ha vinto sempre lui. Perchè è un vincente, e chi lo è c’è poco da fare… vince. Conte e la vittoria è un binomio inscindibile (c’ha pure chiamato la figlia, Vittoria), contro tutto e contro tutti, come quel 5 maggio...e stiamo ancora godendo..!!!
Sono stracontento, inutile nasconderlo. Doppiamente, perchè lui e della stirpe dei Furino e dei Montero...quelli che giocavano solo per vincere, se poi incontri avversari p forti...alla prossima! Per ora bentornato, Capitano! Torino da oggi è più bianconera. Faccela diventare presto tricolore. An.Cor.Ieri Oggi e Domani, Antonio Conte il nostro Capitano. 31 maggio 2011
inviato da: anonimo cosentino
martedì, maggio 31, 2011
domenica, maggio 29, 2011
La Pravda "Color Cacca come il Becco di Palombo e Monti"
Qualcuno volò sul nido del Palombo
Per la seconda volta (dopo la scelta dell'abbreviato) Giraudo non fa un favore a Moggi e alla Juve.
Se la prima volta fu un errore di valutazione, questa volta è frutto di un calcolo, e fa dire a Palombo che Giraudo merita la non-radiazione perché, sottinteso a differenza di Moggi, se ne è stato zitto 5 anni.
Come se la sospensione di 5 anni inflittagli dalla giustizia sportiva riguardasse anche la facoltà di parola e di manifestazione del pensiero.
L'apologia del silenzio fatta da un giornalista è uno scherzo del destino.
Di buono c'è che anche il Palombo si è reso conto che per la radiazione, da infliggere a distanza di 5 anni, occorre necessariamente valutare come in questi 5 anni il soggetto si è comportato. Altrimenti perché aspettare 5 anni a radiarlo?
Con un piccolissimo sforzo il Palombo avrebbe potuto volare più in alto, e arrivare alla conclusione che la valutazione della condotta andrebbe fatta con riferimento alle sanzioni inflitte: ha gravemente contravvenuto il soggetto al provvedimento di sospensione? O peggio, ha continuato a commettere fatti analoghi a quelli sanzionati che hanno portato alla sospensione? In sostanza, è tuttora pericoloso per l'ordinamento sportivo o vogliamo vedere anche il colore dei calzini?
In fondo quel che a Palombo appare invece rilevante è qualcosa che potremmo definire "lesa maestà mediatica", ossia l'essersi difesi fuori delle aule giudiziarie o quelle paragiudiziarie della cosiddetta giustizia sportiva, facendo ricorso ai media.
Nel sacro tempio della Dea Gazza solo i chierici hanno accesso.
Inviato da E. Nicastro
Per la seconda volta (dopo la scelta dell'abbreviato) Giraudo non fa un favore a Moggi e alla Juve.
Se la prima volta fu un errore di valutazione, questa volta è frutto di un calcolo, e fa dire a Palombo che Giraudo merita la non-radiazione perché, sottinteso a differenza di Moggi, se ne è stato zitto 5 anni.
Come se la sospensione di 5 anni inflittagli dalla giustizia sportiva riguardasse anche la facoltà di parola e di manifestazione del pensiero.
L'apologia del silenzio fatta da un giornalista è uno scherzo del destino.
Di buono c'è che anche il Palombo si è reso conto che per la radiazione, da infliggere a distanza di 5 anni, occorre necessariamente valutare come in questi 5 anni il soggetto si è comportato. Altrimenti perché aspettare 5 anni a radiarlo?
Con un piccolissimo sforzo il Palombo avrebbe potuto volare più in alto, e arrivare alla conclusione che la valutazione della condotta andrebbe fatta con riferimento alle sanzioni inflitte: ha gravemente contravvenuto il soggetto al provvedimento di sospensione? O peggio, ha continuato a commettere fatti analoghi a quelli sanzionati che hanno portato alla sospensione? In sostanza, è tuttora pericoloso per l'ordinamento sportivo o vogliamo vedere anche il colore dei calzini?
In fondo quel che a Palombo appare invece rilevante è qualcosa che potremmo definire "lesa maestà mediatica", ossia l'essersi difesi fuori delle aule giudiziarie o quelle paragiudiziarie della cosiddetta giustizia sportiva, facendo ricorso ai media.
Nel sacro tempio della Dea Gazza solo i chierici hanno accesso.
Inviato da E. Nicastro
In Memoria dei 39 Angeli che persero la Vita all’Heysel
*Per non dimenticare l’Heysel*
29 Maggio 1985 in Ricordo dei 39 Angeli
Che persero la Vita per Una Giornata di Sport
Non esiste un modo migliore per ricordare una tragedia e accostare la
parola migliore a tragedia é un orrore che fa venire i brividi; dovrebbe
far venire i brividi a chiunque abbia il dono di capire il significato
del ricordo. Né esiste il senso del ricordo senza chiedersi “perché”,
senza riuscire a capire "perché” non esiste il valore del ricordo, se il
futuro di quel ricordo non lascia tracce di speranza, se quel
sacrificio non ha aiutato l'indegno essere umano a provare vergogna
quando stupra quel ricordo; quando il misero essere umano trasforma la
festa in una vigliacca guerra. Lo urlano lassù da 26 anni: nessuno osi
mai più violentare il nostro riposo. Mai più!
sabato, maggio 28, 2011
Calciopoli: Camera Penale di Napoli, Difesa della Giudice Teresa Casoria contro l' "Intimidazione e Ricatto" del BOSS della Procura della Discarica (discarica il tribunale!) di Napoli: Giovandomenico Lepore, per poterla costringere ad abbandonare il Processo Calciopoli e' affidarlo ad uno della colonia di giudici corrotti per essere sicuro della "condanna di Luciano Moggi", che il dibattito avrebbe poi trovato innocente, ma la Giudice, intimidita e ricattata, e' messa in minoranza dai due Giudici a latere, ha dovuto condannare con una "Motivazione Farlocca", e' abbassare il capo al Potere Massone!
LA GANG DEL TRIBUNALE DI NAPOLI
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Camera Penale di Napoli
Le vicende che si sono sviluppate a margine del processo noto come “calciopoli” compromettono fortemente l’immagine della magistratura napoletana e suscitano allarme e preoccupazione. Il Presidente del collegio giudicante della IX sezione del nostro Tribunale
ha denunziato, nel corso del procedimento disciplinare che la vedeva incolpata innanzi al CSM, di aver subito pressioni affinché si astenesse. Il Procuratore della Repubblica di Napoli avrebbe inviato una missiva al Presidente del Tribunale, allo scopo di invitarla ad astenersi. Senza entrare nel merito del procedimento disciplinare, i penalisti napoletani intendono denunziare come, ancora una volta, vi sia stata una indebita ingerenza della Procura della Repubblica sulla magistratura giudicante, che rappresenta un tentativo di condizionamento del giudice, incidendo sulla sua libertà di determinazione.
Quello che inquieta e preoccupa è che la sollecitazione all’astensione sarebbe intervenuta a mezzo di uno scritto del Procuratore Capo della Repubblica ed avrebbe riguardato il processo di “calciopoli”
ECCO COLUI CHE HA INTIMIDITO LA GIUDICE DEL PROCESSO "CALCIOPOLI": TERESA CASORIA
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per il quale i pubblici ministeri avevano già avanzato istanze di ricusazione, l’ultima delle quali ancora pendente innanzi alla VII sezione penale della Corte di Appello.La Camera Penale di Napoli si vede, quindi, costretta ad aprire l’ennesima “pratica a tutela” della libertà e dell’indipendenza di un giudice. Più volte, nel recente passato, magistrati che si erano ‘permessi’ di dissentire dall’ipotesi accusatoria e di emettere provvedimenti o sentenze in contrasto con i pareri o con le richieste del P.M. sono stati al centro di attacchi della Procura della Repubblica, che naturalmente la stampa ha amplificato, riportando la notizia con largo spazio.
Il giudice che si è deliberato ad assolvere un imputato di cui era stata richiesta la condanna dal P.M. o a rimettere in libertà un imputato, nonostante il parere contrario dell’Accusa, viene presentato come un magistrato che mostra di non saper tutelare la società civile dal male e dai cattivi. Dunque, il fenomeno non è nuovo, ma non per questo è meno allarmante.
L’avvocatura napoletana ha, sovente, stigmatizzato la figura di un giudice appiattito sulle posizioni dell’accusa, di un giudice che riteneva più comodo e meno rischioso seguire e condividere passivamente l’impostazione dell’accusa. Più comodo perché condividere la tesi dell’accusa vuol dire non dover affaticarsi a motivare il provvedimento o la sentenza.
L’esperienza professionale ha dimostrato come, talora, sia sufficiente premere il tasto “taglia ed incolla” del computer, per fare in modo che, d’incanto, gli scritti del P.M. si tramutino in provvedimenti del giudice e, siccome le richieste del P.M., spesso, sono interamente mutuate dalle informative della Polizia, alla fine, con questo sistema, si è dissolto il necessario vaglio critico e si è privilegiata la strada più agevole.
Meno rischioso perché ci si sottrae all’alea della delegittimazione da parte del P.M., che, mal tollerando il mancato, acritico, recepimento delle proprie idee, si abbandona a duri attacchi contro il giudice “indisciplinato”, che ha inteso rimettere in libertà pericolosi pregiudicati, poco importa se innocenti.
L’avvocatura non intende arretrare dal suo compito di denunzia delle disfunzioni di un sistema che confonde tra punizione e vendetta, tra equo processo e giustizia sommaria. Negli ultimi tempi, in cui, grazie anche ad una cattiva informazione, si guarda alla giustizia come ad uno strumento di vendetta sociale, il giudice che condanna è quello che agisce per il bene comune, che difende la società e che combatte la criminalità.
Il giudice che, invece, correttamente esercita la propria funzione, che, terzo tra le parti, talvolta, ritiene che l’accusa sia inconsistente o non compiutamente provata, lavora nel buio, rimane isolato, insomma, non merita nulla, nessuna attenzione, forse talvolta il ‘disprezzo’.
Solo qualche anno fa, venne smantellata una intera Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, cui la Procura aveva chiesto di astenersi dal decidere perché spesso, forse troppo spesso, aveva avuto il torto di
accogliere le richieste avanzate in favore dagli indagati.
Nonostante la magistratura giudicante napoletana, in larga maggioranza, sia riuscita a sottrarsi da sola, senza il conforto di “pratiche a tutela” da parte del CSM, al condizionamento che la situazione sopra descritta inevitabilmente determina, la Camera Penale, che è sempre stata attenta e pronta a denunziare attacchi all’autonomia ed all’indipendenza dei giudici - valori troppo spesso spesi e sbandierati al servizio della tutela di piccoli privilegi - rappresenta come la magistratura debba difendersi sopratutto da se stessa, perché gli attacchi più forti ed insidiosi alla ibertà del giudice vengono proprio dal suo interno. Napoli 17.4.2011 - Il Segretario - Il Presidente
http://www.camerapenaledinapoli.it/attache/file/news/Casrerta.pdf
Link dell'audio con la sintesi del procedimento per la radiazione di Antonio Giraudo.
http://blog.ju29ro.com/2011/05/ritorno-al-2006.html
Avv. Domenico Ciruzzo, Presidente Camera Penale di Napoli
venerdì, maggio 27, 2011
27 maggio: 7mo anniversario della scomparsa di Umberto Agnelli.
Quanto ci manchi Dottore....
Sette anni fa, il 27 maggio del 2004 moriva il dottor Umberto Agnelli. Con lui se ne andava non solo un personaggio di assoluto prestigio della storia italiana, ma un punto di riferimento per tutti i tifosi della Juventus. Perché ad Umberto Agnelli la Juventus ha legato alcune delle pagine più gloriose della sua storia.
Essendo la Federazione allo sbando, quasi forzandolo nel 1959 gli chiesero, lui giovanissimo (appena 25 anni!), di prenderne le redini per metterci ordine e' riorganizzarla. Cosa che fece in meno di due anni. L'ascio' nel 61, anche per gli attacchi della stampa Milanese gia' allora al servizio della Cricca di Moratti Padre, a cominciare da Corsera e gazzetta dello sport, malgrado fossero del Padrone del Milan Rizzoli...Ma a Milano in quei tempi, mafia e camorra hanno sempre esercitato il loro potere al servizio dei nerazzurri, era anche cosi' ai tempi del fascismo.
Il Dottore è stato il presidente della prima stella, nel 1958. Non solo, fu lui stesso a inventarla e a farne un prestigioso riconoscimento quando guidò la Federcalcio, dal 59 al 1961. Fu l’uomo che portò Charles e Sivori in bianconero, intuendo prima di tutti che, affiancando loro la classe di Boniperti, avrebbe creato un attacco stellare. Vincerà altri due scudetti, nel ‘60 e nel ‘61, prima di lasciare la presidenza nell’anno successivo, per dedicare il suo tempo alla Fiat e la rilancio della Piaggio.
Rimarrà però sempre vicino alla Juventus, tornando a occuparsene in prima persona nel 1994 per mettere fine all'inadequadezza e allo sperpero di un imborghesto Boniperti, e dopo 9 anni di anonimato all'ombra di Berlusconi, inaugurando una nuova, straordinaria serie di successi e portando la squadra sul tetto d’Europa e del mondo.
Anche a sette anni dalla scomparsa, la figura del Dottore è sempre viva nel cuore di tutti, tifosi e società, che lo ricordano con grande affetto. Io gli sono stato sempre grato per aver portato alla juventus il mio Idolo: Enrique Omar Sivori. Grazie Dottore.
Quanto ci manchi Dottore!
Sette anni fa, il 27 maggio del 2004 moriva il dottor Umberto Agnelli. Con lui se ne andava non solo un personaggio di assoluto prestigio della storia italiana, ma un punto di riferimento per tutti i tifosi della Juventus. Perché ad Umberto Agnelli la Juventus ha legato alcune delle pagine più gloriose della sua storia.
Essendo la Federazione allo sbando, quasi forzandolo nel 1959 gli chiesero, lui giovanissimo (appena 25 anni!), di prenderne le redini per metterci ordine e' riorganizzarla. Cosa che fece in meno di due anni. L'ascio' nel 61, anche per gli attacchi della stampa Milanese gia' allora al servizio della Cricca di Moratti Padre, a cominciare da Corsera e gazzetta dello sport, malgrado fossero del Padrone del Milan Rizzoli...Ma a Milano in quei tempi, mafia e camorra hanno sempre esercitato il loro potere al servizio dei nerazzurri, era anche cosi' ai tempi del fascismo.
Il Dottore è stato il presidente della prima stella, nel 1958. Non solo, fu lui stesso a inventarla e a farne un prestigioso riconoscimento quando guidò la Federcalcio, dal 59 al 1961. Fu l’uomo che portò Charles e Sivori in bianconero, intuendo prima di tutti che, affiancando loro la classe di Boniperti, avrebbe creato un attacco stellare. Vincerà altri due scudetti, nel ‘60 e nel ‘61, prima di lasciare la presidenza nell’anno successivo, per dedicare il suo tempo alla Fiat e la rilancio della Piaggio.
Rimarrà però sempre vicino alla Juventus, tornando a occuparsene in prima persona nel 1994 per mettere fine all'inadequadezza e allo sperpero di un imborghesto Boniperti, e dopo 9 anni di anonimato all'ombra di Berlusconi, inaugurando una nuova, straordinaria serie di successi e portando la squadra sul tetto d’Europa e del mondo.
Anche a sette anni dalla scomparsa, la figura del Dottore è sempre viva nel cuore di tutti, tifosi e società, che lo ricordano con grande affetto. Io gli sono stato sempre grato per aver portato alla juventus il mio Idolo: Enrique Omar Sivori. Grazie Dottore.
Quanto ci manchi Dottore!
lunedì, maggio 23, 2011
Andrea Agnelli si rivolge al web bianconero: riflessioni di Antonio Corsa
Domenica scorsa, a sorpresa, il presidente Andrea Agnelli è intervenuto durante il convegno “La Juventus ieri, oggi e domani” organizzato da Calcio GP. Il suo discorso, fuori scaletta, è stato un messaggio molto forte rivolto “al web”. Lo raccolgo volentieri e lo pubblico per permettere a tutti di ascoltarlo e commentarlo. E’ un invito all’unità nelle battaglie, al dialogo costruttivo, al supporto nei confronti della squadra. Valori, quelli auspicati, che non si può che condividere. Alcuni passaggi non possono non lasciare ben sperare su quelli che sono gli intendimenti della dirigenza e gli obiettivi da perseguire, altri – più profondi – meritano invece una riflessione a parte.
Quando quasi due anni fa lanciavo questo blog – vi confesso – lo facevo per creare uno spazio nel quale poter scrivere di calcio, esprimere opinioni e discuterne con i lettori, quotidianamente. Il numero dei visitatori è da subito cresciuto in maniera esponenziale e il fatto che quello dei collaboratori, da sempre, si sia potuto di fatto contare sulle dita di una mano, senza professionisti ma autodidatti (non smetterò mai di ringraziarli), può rendere l’idea della difficoltà. Pagina dopo pagina visitata (siamo praticamente a quattro milioni), citazione dopo citazione (l’ultima di Christian Rocca, che ringrazio pubblicamente per le belle parole da sempre spese nei nostri confronti), commento dopo commento, si è cercato di discutere in un certo modo, essendo anche critici, ma mantenendo uno stile e una moderazione che è diventato un segno contraddistintivo del blog. Quello che mi ha colpito veramente, però, lo ammetto, non sono stati tanto i numeri (anche nei forums a volte si intasavano i server…), bensì il vedere, dall’insediamento di Andrea Agnelli in poi in maniera particolare, come alcuni articoli scritti siano stati effettivamente letti – e per letti intendo dai destinatari delle critiche e degli apprezzamenti – e in molti casi commentati. Questa dirigenza, Andrea dice il vero, legge. Ci legge e vi legge. Cerca il confronto, se costruttivo. E spesso risponde pure, anche se spesso non lo sapete (questo è un fatto che, almeno personalmente, non ho mai avuto modo di osservare in precedenza). Il web oggi “conta” più di ieri, ed è per questo che la riflessione del presidente non può essere trattata con sufficienza.
E’ stato fondamentale per fare controinformazione (e informazione “libera”), ci ha permesso di approfondire, capire, studiare. Senza web, la storia della Juventus sarebbe stata diversa, perchè diversa sarebbe stata la percezione dello juventino di quanto accaduto alla propria squadra. Il web bianconero va elogiato sempre, perciò, alla Mughini. Ma chi vuole costruire e ha dimostrato di saper ascoltare, può anche chiedere.
L’apertura di credito di molti di noi verso questa dirigenza non nasce infatti soltanto dal cognome ricco di storia di Andrea, ma soprattutto da un modo di comportarsi “diverso” rispetto al passato e da una maniera nuova di considerarci, non più “tifosi rancorosi” o “minoranza di gente anziana” (io ne ho ancora 30, per la cronaca..), ma risorsa. E l’intervento di domenica scorsa di Andrea Agnelli ne è la perfetta dimostrazione. Ho personalmente già avuto modo di constatare che, quando si è stati uniti e si sono trattati gli argomenti con serietà e moderazione, le risposte sono arrivate (valgano per tutte le questioni della stella di Boniek e della commemorazione delle vittime dell’Heysel – a proposito: presto i ringraziamenti pubblici – che qualche tempo fa non era neanche immaginabile poter sperare di portare a casa). Oggi, insomma, con questa dirigenza si può comunicare. Si deve riuscire a farlo, in maniera sempre più incisiva, anche con gli organi di informazione che troppo spesso approfittano del frazionamento nel web per ignorarci o cavalcare le divisioni. E’ un motivo di riflessione e una possibilità di crescita. Una bella sfida, possibilmente da vincere, così come da vincere dovrà essere – senza scuse – la sfida sportiva e di verità da parte della Società.
Ad ognuno la sua. Da Juventus.
(Si ringrazia gli amici di Ju29ro per il video realizzato)
domenica, maggio 22, 2011
Lettera del Presidente Agnelli ai tifosi.
Correva l'anno 2010, il giorno 1 ottobre
Il Presidente Andrea Agnelli scriveva ai tifosi. “Vittorie tutte meritate sul campo”.
Cari tifosi,
questa prima parte di stagione agonistica è stata spesso accompagnata da polemiche, da opinioni e in taluni casi da attacchi veri e propri alla Juventus e alla sua storia.
Tra poche ore si aprirà il palcoscenico su una partita che da sempre racchiude gran parte della storia del calcio. Una storia per noi juventini fatta di passione e molto spesso di vittorie, tutte meritate sul campo.
Le chiacchiere degli ultimi mesi hanno contribuito ad alzare i toni, mescolando spesso i ruoli. È venuto ora il momento di occuparsi del presente.
Un tempo in cui gli azionisti e il management sono da una parte impegnati a tutelare e difendere i colori bianconeri in ogni sede, con i giusti strumenti e nel modo più corretto e trasparente, e dall’altra si concentrano quotidianamente per mettere in condizione i calciatori di offrire una prestazione all’altezza dei colori bianconeri.
Un tempo nel quale i tifosi, con senso di responsabilità perfino superiore a quello di alcuni dirigenti, sostengono la propria squadra anche nei momenti di difficoltà, senza cadere in inutili esagerazioni e violenze che macchierebbero l’impegno congiunto di tutti coloro che hanno a cuore la Juventus: calciatori, tecnici, dirigenti, dipendenti e milioni di sostenitori.
Un tempo che dura da 113 anni e continuerà anche dopo questi novanta minuti nei quali tutti dovremo essere tifosi leali per poi tornare al nostro lavoro: la Juventus continuerà a farlo nelle sedi competenti perché le ragioni di tutti siano ascoltate e valutate con pari dignità.
Forza Juve
Andrea Agnelli
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1 ottobre 2010 - ........"la Juventus continuerà a farlo nelle sedi competenti" perché le ragioni di tutti siano ascoltate e valutate con pari dignità.
Noi ci dicemmo: parla di dignità...Altro Passo Importante...finalmente!
Ma poi un lungo silenzio... durato 8 mesi
E GiÀ...DIGNITÀ....ma DAL 1 ottobre 2010, AL 22 MAGGIO 2011>OTTO mesi di... SOLO SILENZIO! Questo non sta bene.
Signor Presidente, faccia qualcosa.... Si ribelli a tanta militaresca (fascista!) arroganza di un corrotto carrierante, per quanto servo ubbidiete! Le ricordo, che quando - la Famiglia Agnelli esisteva ancora - cioè prima che i fratelli Giovanni e Umberto, e prima di loro i loro figli: Govanni Jr ed Edoardo venissero catapultati all'altro mondo, era la famiglia più rispettata del Bel Paese....
Purtroppo caro Andrea Agnelli, dopo il viaggio senza ritorno di suo Padre e suo Zio, del Bel Paese ne è rimasta solo l'ombra...diventando a pieno titolo, lo "Sciagurato Paese dei Moratti"... Dove per sciagura, regnano le famiglie Elkann, De benedetti, Tronchetti Provera, Moratti Ecc., Ecc.,Ecc., al cui governo hanno messo un immorale affinchè faccia "leggi e leggine "a loro uso e consumo....di rispetto per quel che resta degli Agnelli, nemmeno l'ombra, ma abbondanza di pesci in faccia, si!
Andrea Agnelli, un moto di orgoglio è dica basta a quel Palazzi che ogni giorno che passa sembra sempre più "un ratto uscito dalle fetide mondezze delle strade di Napoli! È neanche si faccia incantare dalle parole mielose e contorte di un malfattore..... Signor presidente, non gli sfugga che dietro al clownesque buonismo di Massimo Moratti, si nasconde un vendicativo megalomane è malfattore pericoloso!
Signor Presidente, le chiediamo troppo?
Con rinnovato rispeto, un cordiale saluto.
inviato da: Ettore Italo Di Pietamala
venerdì, maggio 20, 2011
Juventus, nelle mani della Famiglia Elkann? Solo disonore!
illustri azionisti e girigenti Juve: spendersi..... spendersi in interviste come fa Moratti è confortare i propri tifosi, renderli sicuri che tutto continua come loro volgiono, che la Juve è là in fondo a pennare, che giustizia esiste ma solo se ha colori nerazzurri.....spendersi illustri girigenti Juve è provare a dire qualcosa di Onorato-bianconero, è mettere l'opinione pubblica di fronte all'evidenza, è confortare circa 12/13/14 milioni di tifosi della FU Vecchia Signora del calcio italiano che solo quello aspettano da un po' di ani ormai.
Spendersi è far capire che la Juve esiste veramente e si difende, finalmente! Spendersi è rispettare il tifoso Juve che va allo stadio, che segue la Juve in casa ed intrasferta, il tifoso che spende soldi in abbonamenti vari, da sky amediaset, e quant'altro.....spendersi è passione,amore,fede,per la Juve......o forse è poco scic parlare al popolo?o forse chissenefrega del tifoso bianconero?o forse?.....spendersi, spendersi, spendersi, altrimenti si pensa male davvero arrivati a questo punto della "storia bianconera......"
Famiglia Elkann: Alain, John, Lapo.... Ora che vi siete "piratescamente impossessati" della Juventus, non potreste avere, almeno un po di rispetto verso quei 12/13/14 milioni di tifosi Juventini che la Juventus sovvenzionano? Se la vostra è una "revanche", potreste almeno dirci verso chi è perchè cosa? Se poi è vero che il ridimensionamento della Juventus, è le umiliazioni ai suoi tifosi sono un regalo di Yaky a quella "bambina interista che è dentro Lavinia Borromeo", ditecelo è ce ne faremo una ragione...ma smettetela di farci torturare da un malfattore andicappato mentale, che conscio delle sue ricchezze, pensa di poter corrompere e umiliare il prossimo a suo piacimento!
Revanche? Ma 12/13/14 milioni di tifosi cosa possono avervi fatto? Non sarà percaso vero che avete interessi comuni con qualche organizzazione a delinquere Lumbard? O più semplicemente si tratta di ricatto per qualche dossier di quei 100 000 in mano a Tronchetti&Moratti, denunciati da Giuseppe D'Avanzo il 23 maggio 2006 su la Republica? Sappiate che siamo in....12/13/14 milioni impazienti di sapere la Verità, è tappata la sporca boccacci al megalomane petroliere
inviato da: Ettore Italo Di Pietramala
Spendersi è far capire che la Juve esiste veramente e si difende, finalmente! Spendersi è rispettare il tifoso Juve che va allo stadio, che segue la Juve in casa ed intrasferta, il tifoso che spende soldi in abbonamenti vari, da sky amediaset, e quant'altro.....spendersi è passione,amore,fede,per la Juve......o forse è poco scic parlare al popolo?o forse chissenefrega del tifoso bianconero?o forse?.....spendersi, spendersi, spendersi, altrimenti si pensa male davvero arrivati a questo punto della "storia bianconera......"
Famiglia Elkann: Alain, John, Lapo.... Ora che vi siete "piratescamente impossessati" della Juventus, non potreste avere, almeno un po di rispetto verso quei 12/13/14 milioni di tifosi Juventini che la Juventus sovvenzionano? Se la vostra è una "revanche", potreste almeno dirci verso chi è perchè cosa? Se poi è vero che il ridimensionamento della Juventus, è le umiliazioni ai suoi tifosi sono un regalo di Yaky a quella "bambina interista che è dentro Lavinia Borromeo", ditecelo è ce ne faremo una ragione...ma smettetela di farci torturare da un malfattore andicappato mentale, che conscio delle sue ricchezze, pensa di poter corrompere e umiliare il prossimo a suo piacimento!
Revanche? Ma 12/13/14 milioni di tifosi cosa possono avervi fatto? Non sarà percaso vero che avete interessi comuni con qualche organizzazione a delinquere Lumbard? O più semplicemente si tratta di ricatto per qualche dossier di quei 100 000 in mano a Tronchetti&Moratti, denunciati da Giuseppe D'Avanzo il 23 maggio 2006 su la Republica? Sappiate che siamo in....12/13/14 milioni impazienti di sapere la Verità, è tappata la sporca boccacci al megalomane petroliere
inviato da: Ettore Italo Di Pietramala
Lettera aperta ai rappresentanti dei Club Doc
Che serva a qualcosa
GIÙ LE MANI DALLA JUVE
Cari fratelli bianconeri,
per domenica siete stati invitati a «parlare della nostra Juve» in occasione del Club Doc Day. Tra i membri dei vostri Club sono presenti nostri Associati ed è anche in loro vece che formuliamo questo appello, fiduciosi che possiate rappresentarli degnamente.
Nei precedenti CDD, anche regionali, avete visto sfilare calciatori e dirigenti che oggi sono ex, imparando in modo diretto come loro possano cambiare velocemente e come gli unici a restare - nel bene e nel male - siamo noi tifosi. Avete avuto modo di ascoltare tante promesse su una Juve del futuro che, ancora oggi, resta proiettata verso un anno scritto a matita, così da poter essere riscritto di progetto in progetto.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito tutti allo spettacolo mediatico messo in moto dai rappresentanti delle principali società di Serie A, compreso il presidente della Juventus. C'è stata concessa l'occasione di vedere coi nostri occhi e sentire con le nostre orecchie come sia possibile minacciare apertamente una federazione e una lega; quanto sia facile tirare fuori dalla manica l'asso della giustizia ordinaria o quello di partecipare a un altro campionato. Tutto ciò è avvenuto per entrare in possesso di una somma pari a dieci milioni di euro scarsi, ma non per ridare lustro e onore alla storia della Juventus, richiedendo indietro i nostri Scudetti.
Questa domenica avrete il privilegio di poter sollecitare, uniti, il presidente della Juventus affinché si muova concretamente. Potrete farlo utilizzando solo cinque minuti del vostro tempo, senza sacrificare i soliti discorsi su fatturato, iniziative, biglietti e feste. Cinque minuti per non essere complici del silenzio imposto sull'argomento. Cinque minuti per onorare la storia della Juventus. 20/05/2011
giulemanidallajuve.com
N. REDAZIONE
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inviato da Angelo Calabrese
GIÙ LE MANI DALLA JUVE
Cari fratelli bianconeri,
per domenica siete stati invitati a «parlare della nostra Juve» in occasione del Club Doc Day. Tra i membri dei vostri Club sono presenti nostri Associati ed è anche in loro vece che formuliamo questo appello, fiduciosi che possiate rappresentarli degnamente.
Nei precedenti CDD, anche regionali, avete visto sfilare calciatori e dirigenti che oggi sono ex, imparando in modo diretto come loro possano cambiare velocemente e come gli unici a restare - nel bene e nel male - siamo noi tifosi. Avete avuto modo di ascoltare tante promesse su una Juve del futuro che, ancora oggi, resta proiettata verso un anno scritto a matita, così da poter essere riscritto di progetto in progetto.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito tutti allo spettacolo mediatico messo in moto dai rappresentanti delle principali società di Serie A, compreso il presidente della Juventus. C'è stata concessa l'occasione di vedere coi nostri occhi e sentire con le nostre orecchie come sia possibile minacciare apertamente una federazione e una lega; quanto sia facile tirare fuori dalla manica l'asso della giustizia ordinaria o quello di partecipare a un altro campionato. Tutto ciò è avvenuto per entrare in possesso di una somma pari a dieci milioni di euro scarsi, ma non per ridare lustro e onore alla storia della Juventus, richiedendo indietro i nostri Scudetti.
Questa domenica avrete il privilegio di poter sollecitare, uniti, il presidente della Juventus affinché si muova concretamente. Potrete farlo utilizzando solo cinque minuti del vostro tempo, senza sacrificare i soliti discorsi su fatturato, iniziative, biglietti e feste. Cinque minuti per non essere complici del silenzio imposto sull'argomento. Cinque minuti per onorare la storia della Juventus. 20/05/2011
giulemanidallajuve.com
N. REDAZIONE
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inviato da Angelo Calabrese
Juventus, In Mano alla Famiglia Elkann: DISCARICA delle Colpe! dei corruttori intoccabili!
Farsopoli.
Si è aperto ieri il procedimento di radiazione contro MOGGI / GIRAUDO / MAZZINI in Roma e il Palazzi superprocuratore dormiente è uscito dal coma profondo in cui versava. Rinfrancato da tanto riposo, ha dimostrato verve e durezza chiedendo senza riserve la radiazione dei criminali del 2006 che con le schede svizzere ammorbavano l’aria.
Il distinto signore napoletano, con fiore all’occhiello, in forza alla FGCI come guardiano legale è rimasto fermo alle accuse del processo di farsopoli. Ciò che in seguito si è saputo non scalfisce la sua granitica certezza, lui èpagato per compiere una missione e pertanto quegli impostori vanno radiati. Allontanati come appestati non recheranno altro danno al calcio italiano.
Il procuratore militare quando doveva intervistare il moratto con il DNA del CORRUTTORE che si rifiutava di andare in Procura Federale, ubidiente si era presentato in via Bigli in marsina e fez di ordinanza. Il RIINA del calcio di casa nostra ci tiene alle formalità, mai avrebbe accettato un guerrigliero di SENTERO LUMINOSO. Ma poi di che ci lamentiamo? ABETE & SOCI sono stati messi su quelle poltrone dai poteri che proteggono i Moratti e Tronchetti Provera e vanno usati i guanti bianchi. Come potrebbe essere altrimenti.
Mentre contro il povero trio di scellerati si può usare l’alabarda, la mazza chiodata, la frusta ed il discredito, le cupole vere, vanno salvaguardate mica si possono muovere affronti senza uno straccio di prova. Siamo in "iTaglia" CAZZONI così è se vi pare.
Confesso che ho pensato a ROBESPIERRE, ai forconi, all’olio di ricino. Scenderei al FORO ITALICO per ramazzare ed accendere fuocherelli di foglie secche. Sanno comunque che il divano per noi è importante e dunque avanti con il sentimento popolare, le forche in attività ad eliminare gli scomodi. Attenzione però a pestare oltremodo i coglioni alla gente qualche pestone può scappare ed allora addio denti.
Ci sta, cazzo se ci sta.
Allegria, il campionato è finito, la farsa pure. Ora e tempo di vacanze Elkann e Montezemolo con rispettive consorti festeggeranno il tutto sui panfili di Tronchetti Provera, Massimo Moratti e Diego della Valle. E'....inculo a 13 milioni di tifosi, l’anno prossimo...tutto sarà come prima!
Francesco.
giovedì, maggio 19, 2011
Organizziamoci in una F.S.F. Juventini per Ottenere Giustizia!
Altro che ricusazione! PretendIamo giustizia!
Tutto sembra indicare che il processo di Napoli, nato e sviluppatosi come una squallida farsa, debba giungere alla giusta conclusione, con un verdetto assolutorio per gli imputati.
Ma in modo indecente, in tanti non ci stanno, e sono gli stessi che sin dall'inizio hanno temuto quest'epilogo, consapevoli dell'inconsistenza di un teorema accusatorio che definire ridicolo è dire poco.
Così si spiega il colpevole disinteresse di quasi tutti i media per un processo il cui oggetto è quello che loro stessi avevano definito il più grave scandalo che abbia colpito il calcio italiano.
Trova altresì giustificazione il percorso ad ostacoli cui è stata costretta la Dott.ssa Casoria, che ha il torto di voler compiere il suo dovere, e proprio domani dovrà affrontare l'ultima trappola posta sul suo cammino, che indirettamente riguarda il nostro futuro, con il giudizio sull'istanza di ricusazione promossa disperatamente dall'accusa. E' opportuno, quindi, fare un breve riepilogo di quanto capitato partendo dalla fine.
Domani, infatti, si terrà innanzi alla Corte d'Appello di Napoli l'udienza per decidere sulla richiesta di ricusazione dei PM Narducci e Capuano nei confronti del Presidente del collegio giudicante nel processo " Calciopoli ".
Com'è noto, siamo alla presenza della terza iniziativa di questo genere e nonostante le prime due, quella delle parti civili e un'altra, sempre, promossa dai Pubblici Ministeri, abbiano avuto esito negativo per gli istanti, l'accusa ci riprova, e caso unico nella storia della Giustizia Italiana, per la seconda volta chiede la sostituzione del giudice.
Questi sono i passi ufficiali, ma sin dall'inizio come si è poi saputo, la Dott.ssa Casoria ha subito notevoli pressioni allo scopo di farla rinunciare. Cerchiamo, comunque, di comprendere da cosa sia scaturita questa nuova istanza.
Come tutti saprete, il CSM ha adottato nei confronti della Giudice, la sanzione disciplinare della censura, per le espressioni non proprio ortodosse adoperate dalla stessa nei confronti di alcuni suoi colleghi della nona sezione penale del Tribunale di Napoli, di cui la Casoria era Presidente.
In occasione del procedimento, la Procura Generale che ha sostenuto l'accusa davanti al CSM, ha chiamato come testi quattro giudici tra cui spiccano le due giudici a latere nel processo di calciopoli e i due PM Narducci e Capuano dello stesso procedimento che da questa circostanza hanno tratto spunto per richiedere nuovamente la ricusazione.
Da più parti si è manifestato il forte dubbio che il provvedimento adottato dal CSM, potrebbe condizionare, in maniera negativa per la Signora Casoria e indirettamente per i colori bianconeri, la decisione della Corte d'Appello chiamata a pronunciarsi, sulla richiesta di ricusazione dei PM.
Noi siamo convinti, al contrario, che il procedimento disciplinare conclusosi con la censura non abbia alcuna attinenza, né potrà mai influenzare il giudizio della Corte d'Appello, chiamata a vagliare l'istanza, domani 20 maggio.
Le nostre certezze non si poggiano sulla fede sportiva, bensì sul Diritto e per fare chiarezza riportiamo gli articoli 36 e 37 del CPP
Art. 36 Astensione
1. Il giudice ha l'obbligo di astenersi:
a) se ha interesse nel procedimento o se alcuna delle parti private o un difensore Ë debitore o creditore di lui, del coniuge o dei figli;
b) se è tutore, curatore, procuratore o datore di lavoro di una delle parti private ovvero se il difensore, procuratore o curatore di una di dette parti Ë prossimo congiunto (c.p 307-4.) di lui o del coniuge;
c) se ha dato consigli o manifestato il suo parere sull'oggetto del procedimento fuori dell'esercizio delle funzioni giudiziarie;
d) se vi è inimicizia grave fra lui o un suo prossimo congiunto (c.p 3074.) e una delle parti private;
e) se alcuno dei prossimi congiunti (c.p 307-4.) di lui o del coniuge Ë offeso o danneggiato dal reato o parte privata;
f) se un prossimo congiunto di lui o del coniuge svolge o ha svolto funzioni di pubblico ministero;
g) se si trova in taluna delle situazioni d'incompatibilità stabilite dagli artt. 34 e 35 e dalle leggi di ordinamento giudiziario ;
h) se esistono altre gravi ragioni di convenienza.
Art. 37 Ricusazione
1. Il giudice può essere ricusato dalle parti:
a) nei casi previsti dall'art. 36 comma 1 lett. a), b), c), d), e), f), g);
b) se nell'esercizio delle funzioni e prima che sia pronunciata sentenza, egli ha manifestato indebitamente il proprio convincimento sui fatti oggetto dell'imputazione.
2. Il giudice ricusato non può pronunciare nè concorrere a pronunciare sentenza fino a che non sia intervenuta l'ordinanza che dichiara inammissibile o rigetta la ricusazione (41).
Queste norme contengono le ipotesi tassative, in presenza delle quali, può essere richiesta la ricusazione di un giudice.
E', pertanto fondamentale capire quali motivi siano stati addotti dai pm napoletani a corredo di questa seconda istanza di ricusazione.
La motivazione della richiesta di ricusazione sarebbe che la circostanza del procedimento disciplinare innanzi al CSM con testimoni d'accusa I PM e due giudici a latere nel processo su calciopoli condizionerebbe la Dott.ssa Casoria fino al punto di avere un interesse "diretto" nel procedimento penale in corso, che potrebbe pregiudicare il suo ruolo di soggetto terzo ed imparziale.
In altre parole la richiesta di ricusazione troverebbe fondamento normativo nell'art. 36 lettera a) C.P.P.:Se il giudice ha interesse nel procedimento;
Non si comprende, però, quale interesse la Casoria possa avere nel procedimento contro Moggi e altri: forse quello di assolvere gli imputati solo per ripicca nei confronti dei PM che hanno sostenuto l'accusa nel procedimento disciplinare dinanzi al CSM?
Procedimento disciplinare che, si badi bene, non ha alcuna attinenza con il processo penale su calciopoli e con il suo esito, come sottolineato anche dal Giudice Alemi, Presidente del Tribunale di Napoli, commentando le decisioni del CSM
Al più si può dedurre che tra i componenti del collegio giudicante nel processo di calciopoli, così come tra la Dott.ssa Casoria e i pm rappresentanti la pubblica accusa nello stesso processo,non corra buon sangue , ma tale condizione non rientra in alcuna delle ipotesi previste dagli articoli 36 e 37 del C.P.P., ipotesi , ribadiamo , tassative , cioè non se ne possono inventare di sana pianta altre come i pm vorrebbero....
Eventualmente, si potrebbe addurre una certa mancanza di serenità da parte della Giudice, ma nulla di più, e dato che la stessa non ha mai dichiarato di volersi astenere, non vediamo come possa essere ricusata dalla Corte D'Appello.
A questo punto tutti i cittadini, non solo i tifosi, dovrebbero chiedere: ma perché tutto questo?
La verità è una sola: quella che la "gazza ladra" aveva, in coincidenza della sua nomina, definita un Magistrato al di sopra delle parti, salvo poi a cambiare opinione, lo è veramente.
Inoltre per l'accusa questa SIGNORA ha un vizio d'origine, non le interessa il calcio e pertanto non assimilabile a quel "sentimento popolare", che per loro vuol dire, essere antijuventini sempre e comunque , e in nome del quale si è perpetrato lo stupro del 2006.
Dopo la farsa e la corsa ad ostacoli, il processo ci sta, quindi, offrendo l'esibizione di Narducci e Capuano in uno di quegli sport estremi, tanto di moda: "L'arrampicata sugli specchi", resi sempre più scivolosi, oltre che dalle difese, dai loro stessi testimoni che non hanno esitato a definire, mendaci, durante la requisitoria.
E', perciò, evidente che la richiesta di ricusazione, è solo l'ultimo "mezzuccio" dei PM, per arrivare alla prescrizione, evitando così una sentenza che per quanto emerso non può che essere d'assoluzione. Il che avrebbe serie ripercussioni proprio su chi, ostinatamente, ha voluto un processo, fondato sulle chiacchiere, e rappresentando in modo penoso, un apparato dello Stato con notevole spreco di denaro pubblico.
Domani sarà, pertanto, un giorno cruciale per il futuro della Juve, perché un eventuale accoglimento della ricusazione azzererebbe, di fatto, il procedimento, facendo scivolare tutto verso la prescrizione.
Noi, invece, pretendiamo che il processo prosegua e giunga alla naturale conclusione con una giusta sentenza che è il passaggio fondamentale per riappropriarci della dignità scippata. E se la società decidesse, anche alla presenza di un'assoluzione, di non intraprendere le doverose azioni per riottenere quanto, truffaldinamente, ci è stato tolto, andremo, comunque, avanti per la nostra strada, facendo sentire la nostra voce in tutte le sedi, convinti della bontà di una lotta, iniziata cinque anni fa e che non può certo fermarsi in vista del traguardo.
Roberto Calabrone
Tutto sembra indicare che il processo di Napoli, nato e sviluppatosi come una squallida farsa, debba giungere alla giusta conclusione, con un verdetto assolutorio per gli imputati.
Ma in modo indecente, in tanti non ci stanno, e sono gli stessi che sin dall'inizio hanno temuto quest'epilogo, consapevoli dell'inconsistenza di un teorema accusatorio che definire ridicolo è dire poco.
Così si spiega il colpevole disinteresse di quasi tutti i media per un processo il cui oggetto è quello che loro stessi avevano definito il più grave scandalo che abbia colpito il calcio italiano.
Trova altresì giustificazione il percorso ad ostacoli cui è stata costretta la Dott.ssa Casoria, che ha il torto di voler compiere il suo dovere, e proprio domani dovrà affrontare l'ultima trappola posta sul suo cammino, che indirettamente riguarda il nostro futuro, con il giudizio sull'istanza di ricusazione promossa disperatamente dall'accusa. E' opportuno, quindi, fare un breve riepilogo di quanto capitato partendo dalla fine.
Domani, infatti, si terrà innanzi alla Corte d'Appello di Napoli l'udienza per decidere sulla richiesta di ricusazione dei PM Narducci e Capuano nei confronti del Presidente del collegio giudicante nel processo " Calciopoli ".
Com'è noto, siamo alla presenza della terza iniziativa di questo genere e nonostante le prime due, quella delle parti civili e un'altra, sempre, promossa dai Pubblici Ministeri, abbiano avuto esito negativo per gli istanti, l'accusa ci riprova, e caso unico nella storia della Giustizia Italiana, per la seconda volta chiede la sostituzione del giudice.
Questi sono i passi ufficiali, ma sin dall'inizio come si è poi saputo, la Dott.ssa Casoria ha subito notevoli pressioni allo scopo di farla rinunciare. Cerchiamo, comunque, di comprendere da cosa sia scaturita questa nuova istanza.
Come tutti saprete, il CSM ha adottato nei confronti della Giudice, la sanzione disciplinare della censura, per le espressioni non proprio ortodosse adoperate dalla stessa nei confronti di alcuni suoi colleghi della nona sezione penale del Tribunale di Napoli, di cui la Casoria era Presidente.
In occasione del procedimento, la Procura Generale che ha sostenuto l'accusa davanti al CSM, ha chiamato come testi quattro giudici tra cui spiccano le due giudici a latere nel processo di calciopoli e i due PM Narducci e Capuano dello stesso procedimento che da questa circostanza hanno tratto spunto per richiedere nuovamente la ricusazione.
Da più parti si è manifestato il forte dubbio che il provvedimento adottato dal CSM, potrebbe condizionare, in maniera negativa per la Signora Casoria e indirettamente per i colori bianconeri, la decisione della Corte d'Appello chiamata a pronunciarsi, sulla richiesta di ricusazione dei PM.
Noi siamo convinti, al contrario, che il procedimento disciplinare conclusosi con la censura non abbia alcuna attinenza, né potrà mai influenzare il giudizio della Corte d'Appello, chiamata a vagliare l'istanza, domani 20 maggio.
Le nostre certezze non si poggiano sulla fede sportiva, bensì sul Diritto e per fare chiarezza riportiamo gli articoli 36 e 37 del CPP
Art. 36 Astensione
1. Il giudice ha l'obbligo di astenersi:
a) se ha interesse nel procedimento o se alcuna delle parti private o un difensore Ë debitore o creditore di lui, del coniuge o dei figli;
b) se è tutore, curatore, procuratore o datore di lavoro di una delle parti private ovvero se il difensore, procuratore o curatore di una di dette parti Ë prossimo congiunto (c.p 307-4.) di lui o del coniuge;
c) se ha dato consigli o manifestato il suo parere sull'oggetto del procedimento fuori dell'esercizio delle funzioni giudiziarie;
d) se vi è inimicizia grave fra lui o un suo prossimo congiunto (c.p 3074.) e una delle parti private;
e) se alcuno dei prossimi congiunti (c.p 307-4.) di lui o del coniuge Ë offeso o danneggiato dal reato o parte privata;
f) se un prossimo congiunto di lui o del coniuge svolge o ha svolto funzioni di pubblico ministero;
g) se si trova in taluna delle situazioni d'incompatibilità stabilite dagli artt. 34 e 35 e dalle leggi di ordinamento giudiziario ;
h) se esistono altre gravi ragioni di convenienza.
Art. 37 Ricusazione
1. Il giudice può essere ricusato dalle parti:
a) nei casi previsti dall'art. 36 comma 1 lett. a), b), c), d), e), f), g);
b) se nell'esercizio delle funzioni e prima che sia pronunciata sentenza, egli ha manifestato indebitamente il proprio convincimento sui fatti oggetto dell'imputazione.
2. Il giudice ricusato non può pronunciare nè concorrere a pronunciare sentenza fino a che non sia intervenuta l'ordinanza che dichiara inammissibile o rigetta la ricusazione (41).
Queste norme contengono le ipotesi tassative, in presenza delle quali, può essere richiesta la ricusazione di un giudice.
E', pertanto fondamentale capire quali motivi siano stati addotti dai pm napoletani a corredo di questa seconda istanza di ricusazione.
La motivazione della richiesta di ricusazione sarebbe che la circostanza del procedimento disciplinare innanzi al CSM con testimoni d'accusa I PM e due giudici a latere nel processo su calciopoli condizionerebbe la Dott.ssa Casoria fino al punto di avere un interesse "diretto" nel procedimento penale in corso, che potrebbe pregiudicare il suo ruolo di soggetto terzo ed imparziale.
In altre parole la richiesta di ricusazione troverebbe fondamento normativo nell'art. 36 lettera a) C.P.P.:Se il giudice ha interesse nel procedimento;
Non si comprende, però, quale interesse la Casoria possa avere nel procedimento contro Moggi e altri: forse quello di assolvere gli imputati solo per ripicca nei confronti dei PM che hanno sostenuto l'accusa nel procedimento disciplinare dinanzi al CSM?
Procedimento disciplinare che, si badi bene, non ha alcuna attinenza con il processo penale su calciopoli e con il suo esito, come sottolineato anche dal Giudice Alemi, Presidente del Tribunale di Napoli, commentando le decisioni del CSM
Al più si può dedurre che tra i componenti del collegio giudicante nel processo di calciopoli, così come tra la Dott.ssa Casoria e i pm rappresentanti la pubblica accusa nello stesso processo,non corra buon sangue , ma tale condizione non rientra in alcuna delle ipotesi previste dagli articoli 36 e 37 del C.P.P., ipotesi , ribadiamo , tassative , cioè non se ne possono inventare di sana pianta altre come i pm vorrebbero....
Eventualmente, si potrebbe addurre una certa mancanza di serenità da parte della Giudice, ma nulla di più, e dato che la stessa non ha mai dichiarato di volersi astenere, non vediamo come possa essere ricusata dalla Corte D'Appello.
A questo punto tutti i cittadini, non solo i tifosi, dovrebbero chiedere: ma perché tutto questo?
La verità è una sola: quella che la "gazza ladra" aveva, in coincidenza della sua nomina, definita un Magistrato al di sopra delle parti, salvo poi a cambiare opinione, lo è veramente.
Inoltre per l'accusa questa SIGNORA ha un vizio d'origine, non le interessa il calcio e pertanto non assimilabile a quel "sentimento popolare", che per loro vuol dire, essere antijuventini sempre e comunque , e in nome del quale si è perpetrato lo stupro del 2006.
Dopo la farsa e la corsa ad ostacoli, il processo ci sta, quindi, offrendo l'esibizione di Narducci e Capuano in uno di quegli sport estremi, tanto di moda: "L'arrampicata sugli specchi", resi sempre più scivolosi, oltre che dalle difese, dai loro stessi testimoni che non hanno esitato a definire, mendaci, durante la requisitoria.
E', perciò, evidente che la richiesta di ricusazione, è solo l'ultimo "mezzuccio" dei PM, per arrivare alla prescrizione, evitando così una sentenza che per quanto emerso non può che essere d'assoluzione. Il che avrebbe serie ripercussioni proprio su chi, ostinatamente, ha voluto un processo, fondato sulle chiacchiere, e rappresentando in modo penoso, un apparato dello Stato con notevole spreco di denaro pubblico.
Domani sarà, pertanto, un giorno cruciale per il futuro della Juve, perché un eventuale accoglimento della ricusazione azzererebbe, di fatto, il procedimento, facendo scivolare tutto verso la prescrizione.
Noi, invece, pretendiamo che il processo prosegua e giunga alla naturale conclusione con una giusta sentenza che è il passaggio fondamentale per riappropriarci della dignità scippata. E se la società decidesse, anche alla presenza di un'assoluzione, di non intraprendere le doverose azioni per riottenere quanto, truffaldinamente, ci è stato tolto, andremo, comunque, avanti per la nostra strada, facendo sentire la nostra voce in tutte le sedi, convinti della bontà di una lotta, iniziata cinque anni fa e che non può certo fermarsi in vista del traguardo.
Roberto Calabrone
sabato, maggio 14, 2011
Gli Autori della "DrammaticaFarsopOpoli"
I TRE sciacalli - Lepore-Narducci-Auricchio della discarica-(Tribunale) di Napoli.
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Da un post di Michele Cavaliere al Forum Corsera del 14 Maggio 2011
14 Maggio 2011 - 14 Maggio 2003
JUVENTUS-REAL MADRID 3-1
JUVENTUS: Buffon;Thuram,Tudor,Montero, Birindelli (15' st Pessotto);Zambrotta, Tacchinardi, Davids (45' st Conte);Nedved; Trezeguet (31' st Camoranesi),Del Piero. Allenatore: Lippi.
REAL MADRID: Casillas; Salgado, Hierro, Helguera, Roberto Carlos; Flavio Conceicao (7' st Ronaldo), Guti, Cambiasso (31' st McManaman); Figo, Zidane; Raul. In panchina: Cesar, Morientes, Portillo, Solari, Pavon.
Allenatore: Del Bosque.
ARBITRO: Meier (Svizzera).
RETI: 12' pt Trezeguet, 42' pt Del Piero, 27' st Nedved e 43' st Zidane.
Questo paragrafo il Col.Auricchio si è scordato di confutarlo,eppure rientra nel materiale probatorio tratto dalla Gazzetta. La Juve ladrona andava a giocarsi la terza finale consecutiva di Champions dopo aver schiacciato le Merengue (Real Madrid). Non fu ritenuto rilevante. Invece trattasi di un indizio molto importante, decisivo direi, per la definitiva condanna. Nel frattempo i ladroni si erano riconfermati tali, vincendo anche il campionato. Ma facitece ò piacere, Jatevenn!
fonte Corriere della Sera: Calcio, la bacheca di Corriere.it
http://forum.corriere.it/calcio-la-bacheca-di-corriereit/14-05-2011/14-maggio-2003-1792764.html
TRE CAMPIONI DI CORRUZIONE: TRONCHETTI-MORATTI-GIUDA ROSSI & CORROTTO-BORRELLI
D.N.A-inter-DI TRE CAVALIERI DEL MALE
CORRUTTORE MASSIMO & CORROTTO BORRELLI
Inviato da dusko
Anche L'interista Pisapia, contro il "giudizio sommario" di MorattOpoli
LETTERA ALL'AVVOCATO PISAPIA
Egreggio Dottor Pisapia,
molti di noi juventini sappiamo che Lei e' tifoso interista...tutto bene fin qui. E' sappiamo e ammiriamo il suo senso di onesta' civica e morale...E questo va benissimo! Ma stride in un paese di sciacalli come il il Paese dei Moratti. Il colpo BASSO che le ha inferto la Brichetto, approfittando del "dovere di NON replica", e' stata una vera pugnalata alle spalle degna del piu' incallito dei criminali, ed esula da ogni forma di quell'onesta' di cui si si e' piratescamente impadronita la famiglia Moratti (il pensiero va sempre ai 100 mila dossier di Tronchetti!). Noi sappiamo, come siamo sicuri che Lei sa, che da Angelo Moratti: "Caso Mattei" prima e dopo, per finire agli eredi dei giorni nostri: "una tra tutte" le azioni gonfiate per derubare i poveri risparmiatori (anche per pagare i debiti dell'inter!), se c'e' una cosa che manca alla famiglia Moratti e', l'onesta materiale e' intellettuale...Essi sono dei veri disonesti! Purtroppo, non e' tanto per i soldi che si possono comprare l'onesta, ma quanto per quei 100 000 dossier in mano agli scagnozzi di "sisde e sismi". Lei a quei dossier ha gia' fatto un accenno, che ne direbbe se buttasse una granata su "FARSOPOLI e lo scudetto degli onesti...Perche' siamo certi che lei SA come stanno realmente le cose. Le aggiungo un suo ONESTO intervento su calciopoli datato: 7 luglio 2006. Con l'augurio di una sua netta vittoria, sia per Lei personalmente, che per il cento sinistra, la saluto cordialmente e FORZA PISAPIA!!!
Navelino Arriosa
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7 luglio 2006, Avv. Giuliano Piapia: "Non si fa pulizia con questo giudizio sommario"
Pisapia, ex deputato prc ora alla guida della commissione di riforma del codice penale:
"assente il contraddittorio. Il diritto di difesa è solo virtuale".
ROMA – L’avvocato Giuliano Pisapia, ex deputato di Rifondazione comunista chiamato ora al ministero della Giustizia per guidare la commissione di riforma del Codice penale. Codice della giustizia sportiva alla mano, il professor Pisapia prova a ragionare sulla procedura osservata davanti alla Caf (Commissione d’appello federale) che in questo caso opera come tribunale di primo grado in quanto c’è il coinvolgimento di dirigenti federali:
"Leggo l’articolo 37 del codice: “Il dibattimento si svolge il contraddittorio tra la procura federale e le parti… Al termine del dibattimento il rappresentante della procura formula le proprie richieste”. Bene, qui il dibattimento non c’è stato. Perché il dibattimento è il luogo dove si verifica la tesi accusatoria e si forma la prova.".
Ecco, dopo anni e anni di processi sportivi condotti in questo modo ora ci si rende conto di alcune asimmetrie. Spiega ancora Pisapia:
Anche per i giudici più imparziali e più autorevoli – come quelli scelti in questo caso – è ben difficile arrivare a una sentenza equa se il loro giudizio, come sta avvenendo in questo processo, si basa solo sugli atti della pubblica accusa.".
E allora, analizziamolo questo fascicolo della pubblica accusa:
"sono gli atti dell’ufficio indagini della Figc, direi la “polizia giudiziaria” del dottor Borrelli, e gli atti inviati dalle procure della Repubblica.".
E anche sulle carte che arrivano dalla magistratura ordinaria, insiste Pisapia":
"non c’è stata la possibilità di intervento della difesa: e tutto ciò esclude un giudizio equo in quanto non c’è neanche la possibilità di invertire l’onere della prova. In altre parole, davanti alle tesi dell’accusa, gli incolpati non hanno la possibilità diprovare la inattendibilità o la non veridicità o l’inconsistenza o gli elementi di incertezza contenuti in quegli atti.". Ecco, tutto questo succede "nonostante l’articolo 37 parla di contraddittorio tra la procura e le parti".
Detto questo, l’avvocato Pisapia, che vive e lavora a Milano, ci tiene a sottolineare un elemento di costume:
"Dico queste cose in quanto credo fortemente che si possa arrivare a una sentenza giusta e equa, e a punire i responsabili di fatti realmente gravi sotto il profilo sportivo, solo se rispettano le regole e si rende effettivo e non solo virtuale il diritto di difesa e non si incerte l’onere della prova. Questa lunga premessa tecnica, per dire che qui non ci deve andare di mezzo il colore del tifo calcistico: Lo dico io che sono dell’Inter e cioè una persona che avrebbe in teoria un interesse alla conferma delle tesi dell’accusa".
Sperando dunque in un derby a Milano anche nel prossimo campionato, il nerazzurro Pisapia tende la mano al popolo del Milan, e perché no, all’avversario politico Silvio Berlusconi che pure ha fronteggiato come avvocato di parte civile nell’interminabile processo Sme:
"Non è così che si fa pulizia del marciume diffuso. Lo si fa solo creando una situazione per cui tutti i tifosi, di qualsiasi squadra siano, alla fine del processo non possano recriminare che vi sia stato un giudizio sommario in cui sono stati lesi i diritti della difesa".
Tutta questa velocità impressa al dibattimento è dovuta anche a un fatto extraprocessuale: ovvero la fretta di compilare i calendari. Ma qui, osserva Pisapia: <<
"tanta premura porta dei problemi seri e parlo delle intercettazioni telefoniche: in un processo normale quanto meno si verifica, con tanto di perizia, la correttezza delle trascrizioni dei brogliacci fatta dalla polizia giudiziaria. E molto spesso capita che una parola venga equivocata… E quella può essere una parola decisiva per una assoluzione o una condanna". Martirano Dino - Corriere della Sera (7 luglio 2006)
MorattOpoli: I TRE FARABUTTI DI FarsOpoli
Egreggio Dottor Pisapia,
molti di noi juventini sappiamo che Lei e' tifoso interista...tutto bene fin qui. E' sappiamo e ammiriamo il suo senso di onesta' civica e morale...E questo va benissimo! Ma stride in un paese di sciacalli come il il Paese dei Moratti. Il colpo BASSO che le ha inferto la Brichetto, approfittando del "dovere di NON replica", e' stata una vera pugnalata alle spalle degna del piu' incallito dei criminali, ed esula da ogni forma di quell'onesta' di cui si si e' piratescamente impadronita la famiglia Moratti (il pensiero va sempre ai 100 mila dossier di Tronchetti!). Noi sappiamo, come siamo sicuri che Lei sa, che da Angelo Moratti: "Caso Mattei" prima e dopo, per finire agli eredi dei giorni nostri: "una tra tutte" le azioni gonfiate per derubare i poveri risparmiatori (anche per pagare i debiti dell'inter!), se c'e' una cosa che manca alla famiglia Moratti e', l'onesta materiale e' intellettuale...Essi sono dei veri disonesti! Purtroppo, non e' tanto per i soldi che si possono comprare l'onesta, ma quanto per quei 100 000 dossier in mano agli scagnozzi di "sisde e sismi". Lei a quei dossier ha gia' fatto un accenno, che ne direbbe se buttasse una granata su "FARSOPOLI e lo scudetto degli onesti...Perche' siamo certi che lei SA come stanno realmente le cose. Le aggiungo un suo ONESTO intervento su calciopoli datato: 7 luglio 2006. Con l'augurio di una sua netta vittoria, sia per Lei personalmente, che per il cento sinistra, la saluto cordialmente e FORZA PISAPIA!!!
Navelino Arriosa
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7 luglio 2006, Avv. Giuliano Piapia: "Non si fa pulizia con questo giudizio sommario"
Pisapia, ex deputato prc ora alla guida della commissione di riforma del codice penale:
"assente il contraddittorio. Il diritto di difesa è solo virtuale".
ROMA – L’avvocato Giuliano Pisapia, ex deputato di Rifondazione comunista chiamato ora al ministero della Giustizia per guidare la commissione di riforma del Codice penale. Codice della giustizia sportiva alla mano, il professor Pisapia prova a ragionare sulla procedura osservata davanti alla Caf (Commissione d’appello federale) che in questo caso opera come tribunale di primo grado in quanto c’è il coinvolgimento di dirigenti federali:
"Leggo l’articolo 37 del codice: “Il dibattimento si svolge il contraddittorio tra la procura federale e le parti… Al termine del dibattimento il rappresentante della procura formula le proprie richieste”. Bene, qui il dibattimento non c’è stato. Perché il dibattimento è il luogo dove si verifica la tesi accusatoria e si forma la prova.".
Ecco, dopo anni e anni di processi sportivi condotti in questo modo ora ci si rende conto di alcune asimmetrie. Spiega ancora Pisapia:
Anche per i giudici più imparziali e più autorevoli – come quelli scelti in questo caso – è ben difficile arrivare a una sentenza equa se il loro giudizio, come sta avvenendo in questo processo, si basa solo sugli atti della pubblica accusa.".
E allora, analizziamolo questo fascicolo della pubblica accusa:
"sono gli atti dell’ufficio indagini della Figc, direi la “polizia giudiziaria” del dottor Borrelli, e gli atti inviati dalle procure della Repubblica.".
E anche sulle carte che arrivano dalla magistratura ordinaria, insiste Pisapia":
"non c’è stata la possibilità di intervento della difesa: e tutto ciò esclude un giudizio equo in quanto non c’è neanche la possibilità di invertire l’onere della prova. In altre parole, davanti alle tesi dell’accusa, gli incolpati non hanno la possibilità diprovare la inattendibilità o la non veridicità o l’inconsistenza o gli elementi di incertezza contenuti in quegli atti.". Ecco, tutto questo succede "nonostante l’articolo 37 parla di contraddittorio tra la procura e le parti".
Detto questo, l’avvocato Pisapia, che vive e lavora a Milano, ci tiene a sottolineare un elemento di costume:
"Dico queste cose in quanto credo fortemente che si possa arrivare a una sentenza giusta e equa, e a punire i responsabili di fatti realmente gravi sotto il profilo sportivo, solo se rispettano le regole e si rende effettivo e non solo virtuale il diritto di difesa e non si incerte l’onere della prova. Questa lunga premessa tecnica, per dire che qui non ci deve andare di mezzo il colore del tifo calcistico: Lo dico io che sono dell’Inter e cioè una persona che avrebbe in teoria un interesse alla conferma delle tesi dell’accusa".
Sperando dunque in un derby a Milano anche nel prossimo campionato, il nerazzurro Pisapia tende la mano al popolo del Milan, e perché no, all’avversario politico Silvio Berlusconi che pure ha fronteggiato come avvocato di parte civile nell’interminabile processo Sme:
"Non è così che si fa pulizia del marciume diffuso. Lo si fa solo creando una situazione per cui tutti i tifosi, di qualsiasi squadra siano, alla fine del processo non possano recriminare che vi sia stato un giudizio sommario in cui sono stati lesi i diritti della difesa".
Tutta questa velocità impressa al dibattimento è dovuta anche a un fatto extraprocessuale: ovvero la fretta di compilare i calendari. Ma qui, osserva Pisapia: <<
"tanta premura porta dei problemi seri e parlo delle intercettazioni telefoniche: in un processo normale quanto meno si verifica, con tanto di perizia, la correttezza delle trascrizioni dei brogliacci fatta dalla polizia giudiziaria. E molto spesso capita che una parola venga equivocata… E quella può essere una parola decisiva per una assoluzione o una condanna". Martirano Dino - Corriere della Sera (7 luglio 2006)
MorattOpoli: I TRE FARABUTTI DI FarsOpoli
venerdì, maggio 13, 2011
ONOFRIO A "TUTTI PAZZI PER LA JUVE
Aggiornamento
Il 10 maggio 2011 è stato un giorno importante con il primo atto concreto di un’iniziativa accolta, come tutte le cose difficili, tra lo scetticismo generale. Grazie, però, ad un’azione che ha visto protagoniste diverse organizzazioni del tifo bianconero e l’ostinazione di Juvenews, oggi possiamo dire che il progetto di Onofrio, ha, finalmente, mosso i primi passi con un risultato, forse, insperato. E, quindi, riteniamo doveroso elogiare chi ha partecipato, o dato risalto, all’iniziativa di pubblicare un articolo comune, per ricordare i 365 giorni trascorsi, invano, dalla presentazione del famoso esposto, dimostrando, in modo tangibile, cosa significhi essere Juventini.
Grazie, pertanto, a: Juve Central, Nobiltà Gobba, Canale Juve, La Juve siamo noi, Cronache bianconere, JuventusTheBest Forum, Il Blog di Alessandro Magno, Lo Juventino, Ju29ro che ha dato ampio risalto all’evento, pubblicando integralmente l’articolo e l’elenco delle organizzazioni coinvolte. Una menzione è doverosa per il sig. Michele di Spaldro (apocalisse Foggia) che sul forum d’intopic su calciopoli ha dedicato spazio, al progetto. Infine vogliamo ricordare l’interessamento, reale, di Antonio Corsa, Tutti pazzi per la Juve e calcio GP, Calbrone 37, anche se non hanno potuto partecipare in maniera attiva.
Consentiteci, comunque, di rimarcare, con un pizzico d’orgoglio, come l’idea di un singolo, stia diventando, un percorso comune, da migliorare, con il contributo di tutti, il cui traguardo è quel coordinamento dei tifosi che dovrà essere un pungolo per la società e una spina nel fianco per la federazione, i media e tutte le istituzioni che ci hanno messo alla berlina. Cominciando dalla Giustizia che sta offrendo un pessimo spettacolo e innanzi alla quale il 20 di maggio, con la discussione sulla ricusazione della Signora Casoria, vi sarà uno snodo cruciale per il nostro futuro. Al riguardo, sarebbe forse il caso di pensare a una nuova iniziativa congiunta. Sperando che altre voci si uniscano alle nostre anche per evitare che in futuro possano ripetersi scempi simili a quelli del 2006 quando il sentimento popolare, guidato dai poteri forti, ha avuto buon gioco grazie al nostro atteggiamento, fin troppo passivo.
Voi che dite? Aspettiamo idee.
Sempre e comunque forza Juve
Pubblichiamo con piacere messaggio inviato da JU29RO: Grazie della citazione, è stato un piacere per noi pubblicare il testo integrale della vostra iniziativa.
Continueremo a dare risalto a tutto quello che può servire a restituire dignità ai nostri colori.
A presto.
Ju29ro.Com
La redazione
Il 10 maggio 2011 è stato un giorno importante con il primo atto concreto di un’iniziativa accolta, come tutte le cose difficili, tra lo scetticismo generale. Grazie, però, ad un’azione che ha visto protagoniste diverse organizzazioni del tifo bianconero e l’ostinazione di Juvenews, oggi possiamo dire che il progetto di Onofrio, ha, finalmente, mosso i primi passi con un risultato, forse, insperato. E, quindi, riteniamo doveroso elogiare chi ha partecipato, o dato risalto, all’iniziativa di pubblicare un articolo comune, per ricordare i 365 giorni trascorsi, invano, dalla presentazione del famoso esposto, dimostrando, in modo tangibile, cosa significhi essere Juventini.
Grazie, pertanto, a: Juve Central, Nobiltà Gobba, Canale Juve, La Juve siamo noi, Cronache bianconere, JuventusTheBest Forum, Il Blog di Alessandro Magno, Lo Juventino, Ju29ro che ha dato ampio risalto all’evento, pubblicando integralmente l’articolo e l’elenco delle organizzazioni coinvolte. Una menzione è doverosa per il sig. Michele di Spaldro (apocalisse Foggia) che sul forum d’intopic su calciopoli ha dedicato spazio, al progetto. Infine vogliamo ricordare l’interessamento, reale, di Antonio Corsa, Tutti pazzi per la Juve e calcio GP, Calbrone 37, anche se non hanno potuto partecipare in maniera attiva.
Consentiteci, comunque, di rimarcare, con un pizzico d’orgoglio, come l’idea di un singolo, stia diventando, un percorso comune, da migliorare, con il contributo di tutti, il cui traguardo è quel coordinamento dei tifosi che dovrà essere un pungolo per la società e una spina nel fianco per la federazione, i media e tutte le istituzioni che ci hanno messo alla berlina. Cominciando dalla Giustizia che sta offrendo un pessimo spettacolo e innanzi alla quale il 20 di maggio, con la discussione sulla ricusazione della Signora Casoria, vi sarà uno snodo cruciale per il nostro futuro. Al riguardo, sarebbe forse il caso di pensare a una nuova iniziativa congiunta. Sperando che altre voci si uniscano alle nostre anche per evitare che in futuro possano ripetersi scempi simili a quelli del 2006 quando il sentimento popolare, guidato dai poteri forti, ha avuto buon gioco grazie al nostro atteggiamento, fin troppo passivo.
Voi che dite? Aspettiamo idee.
Sempre e comunque forza Juve
Pubblichiamo con piacere messaggio inviato da JU29RO: Grazie della citazione, è stato un piacere per noi pubblicare il testo integrale della vostra iniziativa.
Continueremo a dare risalto a tutto quello che può servire a restituire dignità ai nostri colori.
A presto.
Ju29ro.Com
La redazione
Presidente Agnelli, allora anche Lei... no! Non ci vogliamo credere!
JUVENTINOVERO
Alberto Puccini
Le priorità del presidente
"Non escludiamo nulla, potremmo anche andare a giocare in un'altra Lega”.
Sono le parole proferite da Andrea Agnelli ieri a commento della votazione sulla ripartizione di una quota dei diritti televisivi, sfavorevole alla Juve e alle altre società che vantano il maggior numero di tifosi.
Un presidente bianconero agguerritissimo che addirittura minaccia di portare la Juventus via dall’Italia, consapevole che una decisione del genere sarebbe un colpo fatale al già malconcio movimento pallonaro italiano.
Sentire parole del genere in questa circostanza mi fa malissimo, perché affievolisce le mie ultime piccole speranze in un presidente che abbia veramente voglia di ottenere giustizia su Farsopoli.
Erano cinque anni che aspettavo di sentire qualcuno della Juventus proferire parole del genere in relazione alle vicende di Farsopoli e alla clamorosa disparità di trattamento tra la Juventus e le altre società, già palese nel 2006 per chi ha voluto informarsi, ma emersa con forza dirompente negli ultimi due anni durante il dibattimento del processo di Napoli.
La revoca di due scudetti, la retrocessione in serie B e lo smembramento di una squadra che aveva appena schierato otto giocatori nella finale del campionato del mondo, oltre a sporcare indelebilmente l’immagine e la storia della società, hanno avuto conseguenze economiche ben più gravi della sfavorevole ripartizione di una quota di diritti televisivi.
Basti pensare ai costi per ricostruire una squadra di livello paragonabile a quella del 2006, alle numerose mancate partecipazioni alla Champion’s League, ai ridotti introiti dagli sponsor, alla ripartizione di un’altra quota di diritti televisivi legata ai risultati sportivi degli ultimi cinque anni.
Nonostante la Juventus stia pagando tutto questo da diversi anni ormai, e nonostante al momento del suo insediamento a presidente, nel maggio dello scorso anno, a Napoli fossero già “volate le sedie”, Andrea Agnelli non ha mai minacciato di portare la Juventus a giocare in un’altra Lega, non lo ha fatto al momento del suo insediamento, non ne ha parlato in occasione delle interviste rilasciate a Sky in agosto 2010 e a Tuttosport in dicembre 2010, e nemmeno all’assemblea degli azionisti dell’ottobre 2010.
E per quando ha tenuto in serbo le minacce? Per la prima occasione in cui le minacce avessero fatto comodo a coloro che hanno maggiormente beneficiato dell’eliminazione della Juventus in quell’estate maledetta.
Sono queste le priorità del nostro presidente?
fonte ju29ro.com, 12 Maggio 2011
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Che delusione presidente agnelli...che delusione...
Suo Padre si starà rivoltando nella tomba.
Angelo Calabrese
Alberto Puccini
Le priorità del presidente
"Non escludiamo nulla, potremmo anche andare a giocare in un'altra Lega”.
Sono le parole proferite da Andrea Agnelli ieri a commento della votazione sulla ripartizione di una quota dei diritti televisivi, sfavorevole alla Juve e alle altre società che vantano il maggior numero di tifosi.
Un presidente bianconero agguerritissimo che addirittura minaccia di portare la Juventus via dall’Italia, consapevole che una decisione del genere sarebbe un colpo fatale al già malconcio movimento pallonaro italiano.
Sentire parole del genere in questa circostanza mi fa malissimo, perché affievolisce le mie ultime piccole speranze in un presidente che abbia veramente voglia di ottenere giustizia su Farsopoli.
Erano cinque anni che aspettavo di sentire qualcuno della Juventus proferire parole del genere in relazione alle vicende di Farsopoli e alla clamorosa disparità di trattamento tra la Juventus e le altre società, già palese nel 2006 per chi ha voluto informarsi, ma emersa con forza dirompente negli ultimi due anni durante il dibattimento del processo di Napoli.
La revoca di due scudetti, la retrocessione in serie B e lo smembramento di una squadra che aveva appena schierato otto giocatori nella finale del campionato del mondo, oltre a sporcare indelebilmente l’immagine e la storia della società, hanno avuto conseguenze economiche ben più gravi della sfavorevole ripartizione di una quota di diritti televisivi.
Basti pensare ai costi per ricostruire una squadra di livello paragonabile a quella del 2006, alle numerose mancate partecipazioni alla Champion’s League, ai ridotti introiti dagli sponsor, alla ripartizione di un’altra quota di diritti televisivi legata ai risultati sportivi degli ultimi cinque anni.
Nonostante la Juventus stia pagando tutto questo da diversi anni ormai, e nonostante al momento del suo insediamento a presidente, nel maggio dello scorso anno, a Napoli fossero già “volate le sedie”, Andrea Agnelli non ha mai minacciato di portare la Juventus a giocare in un’altra Lega, non lo ha fatto al momento del suo insediamento, non ne ha parlato in occasione delle interviste rilasciate a Sky in agosto 2010 e a Tuttosport in dicembre 2010, e nemmeno all’assemblea degli azionisti dell’ottobre 2010.
E per quando ha tenuto in serbo le minacce? Per la prima occasione in cui le minacce avessero fatto comodo a coloro che hanno maggiormente beneficiato dell’eliminazione della Juventus in quell’estate maledetta.
Sono queste le priorità del nostro presidente?
fonte ju29ro.com, 12 Maggio 2011
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Che delusione presidente agnelli...che delusione...
Suo Padre si starà rivoltando nella tomba.
Angelo Calabrese
mercoledì, maggio 11, 2011
Una questione di dignità
Dignità? Chi non ne ha, non può inventarsela...
I dubbi che lo facciano apposta sono finiti da un pezzo ma certe conferme, la società, non ha mai smesso di fornircele. Al nono anno della ricorrenza che per Cobolli Gigli fu sinonimo di Manzoni e Napoleone, la dirigenza bianconera ha pensato di festeggiare con un video ad hoc. Per mancanza di risorse o svogliatezza del personale incaricato, la Juventus ha celebrato il 5 maggio con un servizio della Sanipoli.
Sì, avete letto bene, la stessa Francesca Sanipoli che a Napoli voleva costituirsi parte civile. La Francesca Sanipoli che raccontò al tribunale di aver promosso una causa per «dequalificazione professionale» poiché – sempre secondo il suo racconto – alla Rai la trattavano male non essendo persona gradita dalla Juventus. È evidente come oggi, dopo le sue accuse e la sua deposizione a Napoli, sia entrata finalmente nelle glorie della società presieduta da Agnelli. Ma le sorprese non finiscono qui...
Per mettere ulteriormente alla prova le coronarie dei tifosi, hanno pensato bene di far coincidere il rinnovo dell'ultimo contratto di Del Piero con questo giorno di festa. Pensiero gradito quanto il rinnovo stesso, non c'è dubbio. Il problema sorge dopo la firma, al momento delle interviste. Quando mancano tre giornate al termine della stagione 2010/11, il presidente della Juventus dichiara: «L’anno prossimo deve essere l’anno della riscossa», un proclama che vuole seguire gli esempi dei suoi “illustri” predecessori Blanc e Cobolli Gigli. All'interno dello stesso intervento, registra inoltre un apprezzamento per la frase: «L’anno prossimo voglio uscire dal nuovo stadio con un altro scudetto sul petto» che Del Piero gli avrebbe detto.
Il Capitano, che fesso non è, ha ironicamente chiesto ai giornalisti di dargli qualche anno in meno: «così finalmente quella stella che dice il presidente la prendiamo, se non il prossimo anno, gli altri anni». Perché, nonostante sia indubbio che la Juventus dovrebbe puntare a vincere tutto ogni anno, certe frasi dette nel clima d'elemosina creato da John Elkann sanno di presa per i fondelli.
È proprio Giòn a chiudere il cerchio, e la settimana, con poche frasi studiate a tavolino durante le famose quatto ore passate in sede a imparare come si pedala. Posto il correttivo sul termine “progetto”, ora diventato “piano”, ed esaurito l’amabile colloquio col direttore della Gazzetta, Giòn si è concesso ai giornalisti: «La Juve sta lavorando a un piano ambizioso che sosterremo, se ce n’è bisogno» … «È un piano che vuole essere ambizioso soprattutto come percorso che la Juve si vuole dare nei prossimi anni». Nella sostanza, lo stesso concetto espresso dopo l’assemblea di Exor, la tiritera che ripete ogni anno per guadagnare tempo illudendo la piazza. «Blanc, Cobolli Gigli e la società stanno creando qualcosa che regge. Abbiamo la grande occasione di far sì che la Juventus diventi una società in grado di sostenersi da sola, non un fuoco di paglia come purtroppo ce ne sono tanti nel calcio. Contiamo di entrare a regime in tre-cinque anni». Sono frasi del 2008, già dette nel 2007, che ci sono ripetute negli anni successivi, passando da un rilancio all’altro. Cinque anni di “fuochi di paglia” non sono bastati e ci stanno già introducendo nel sesto. Il rispetto per le persone, perché i tifosi sono persone prima che numeri da esporre in Lega, dev'essere un concetto troppo astratto per la famiglia Elkann.
Il 16 marzo del 2007, Candido Cannavò rese pubblico il contenuto di una conversazione dai toni “sentiti” avvenuta con Giòn. Il presidente di Exor fece quella telefonata alla Gazzetta perché «sono contento e volevo condividere con voi che ci avete seguito con tanta attenzione il piacere di un giorno importante», rivelando di aver azzerato la dirigenza bianconera per «una questione di dignità».
A maggio 2011, per «una questione di dignità», Elkann dovrebbe tornare ad affrontare il discorso “calciopoli”. Se la pensa ancora come nel 2006, rimproveri pure ai tifosi di non aver capito nulla e avvii le azioni di responsabilità verso quei dirigenti che ritiene colpevoli. Se ha cambiato opinione, invece, dica qual è la sua idea, promuova le azioni di responsabilità verso chi non ha tutelato la società e si batta concretamente riportando i due scudetti. Per rilanciare la Juventus basterebbe questo, un piano trimestrale; Elkann ha le capacità e la voglia di portarlo avanti? - 09/05/2011
di I. SCALISE
fonte: giulemanidallajuve.com
I dubbi che lo facciano apposta sono finiti da un pezzo ma certe conferme, la società, non ha mai smesso di fornircele. Al nono anno della ricorrenza che per Cobolli Gigli fu sinonimo di Manzoni e Napoleone, la dirigenza bianconera ha pensato di festeggiare con un video ad hoc. Per mancanza di risorse o svogliatezza del personale incaricato, la Juventus ha celebrato il 5 maggio con un servizio della Sanipoli.
Sì, avete letto bene, la stessa Francesca Sanipoli che a Napoli voleva costituirsi parte civile. La Francesca Sanipoli che raccontò al tribunale di aver promosso una causa per «dequalificazione professionale» poiché – sempre secondo il suo racconto – alla Rai la trattavano male non essendo persona gradita dalla Juventus. È evidente come oggi, dopo le sue accuse e la sua deposizione a Napoli, sia entrata finalmente nelle glorie della società presieduta da Agnelli. Ma le sorprese non finiscono qui...
Per mettere ulteriormente alla prova le coronarie dei tifosi, hanno pensato bene di far coincidere il rinnovo dell'ultimo contratto di Del Piero con questo giorno di festa. Pensiero gradito quanto il rinnovo stesso, non c'è dubbio. Il problema sorge dopo la firma, al momento delle interviste. Quando mancano tre giornate al termine della stagione 2010/11, il presidente della Juventus dichiara: «L’anno prossimo deve essere l’anno della riscossa», un proclama che vuole seguire gli esempi dei suoi “illustri” predecessori Blanc e Cobolli Gigli. All'interno dello stesso intervento, registra inoltre un apprezzamento per la frase: «L’anno prossimo voglio uscire dal nuovo stadio con un altro scudetto sul petto» che Del Piero gli avrebbe detto.
Il Capitano, che fesso non è, ha ironicamente chiesto ai giornalisti di dargli qualche anno in meno: «così finalmente quella stella che dice il presidente la prendiamo, se non il prossimo anno, gli altri anni». Perché, nonostante sia indubbio che la Juventus dovrebbe puntare a vincere tutto ogni anno, certe frasi dette nel clima d'elemosina creato da John Elkann sanno di presa per i fondelli.
È proprio Giòn a chiudere il cerchio, e la settimana, con poche frasi studiate a tavolino durante le famose quatto ore passate in sede a imparare come si pedala. Posto il correttivo sul termine “progetto”, ora diventato “piano”, ed esaurito l’amabile colloquio col direttore della Gazzetta, Giòn si è concesso ai giornalisti: «La Juve sta lavorando a un piano ambizioso che sosterremo, se ce n’è bisogno» … «È un piano che vuole essere ambizioso soprattutto come percorso che la Juve si vuole dare nei prossimi anni». Nella sostanza, lo stesso concetto espresso dopo l’assemblea di Exor, la tiritera che ripete ogni anno per guadagnare tempo illudendo la piazza. «Blanc, Cobolli Gigli e la società stanno creando qualcosa che regge. Abbiamo la grande occasione di far sì che la Juventus diventi una società in grado di sostenersi da sola, non un fuoco di paglia come purtroppo ce ne sono tanti nel calcio. Contiamo di entrare a regime in tre-cinque anni». Sono frasi del 2008, già dette nel 2007, che ci sono ripetute negli anni successivi, passando da un rilancio all’altro. Cinque anni di “fuochi di paglia” non sono bastati e ci stanno già introducendo nel sesto. Il rispetto per le persone, perché i tifosi sono persone prima che numeri da esporre in Lega, dev'essere un concetto troppo astratto per la famiglia Elkann.
Il 16 marzo del 2007, Candido Cannavò rese pubblico il contenuto di una conversazione dai toni “sentiti” avvenuta con Giòn. Il presidente di Exor fece quella telefonata alla Gazzetta perché «sono contento e volevo condividere con voi che ci avete seguito con tanta attenzione il piacere di un giorno importante», rivelando di aver azzerato la dirigenza bianconera per «una questione di dignità».
A maggio 2011, per «una questione di dignità», Elkann dovrebbe tornare ad affrontare il discorso “calciopoli”. Se la pensa ancora come nel 2006, rimproveri pure ai tifosi di non aver capito nulla e avvii le azioni di responsabilità verso quei dirigenti che ritiene colpevoli. Se ha cambiato opinione, invece, dica qual è la sua idea, promuova le azioni di responsabilità verso chi non ha tutelato la società e si batta concretamente riportando i due scudetti. Per rilanciare la Juventus basterebbe questo, un piano trimestrale; Elkann ha le capacità e la voglia di portarlo avanti? - 09/05/2011
di I. SCALISE
fonte: giulemanidallajuve.com
Processo Calciopoli: Requisitoria del Pm Narducci?
Prioreschi: Tutto come previsto: replicheremo
Il comportamento del falso e bugiardo PM Narducci? Da corrotto!
Il Pm Napoletano, memore delle figuracce accumulate con i suoi testi, i quali non hanno confermato nessuna delle accuse delle accuse esposte contro Moggi e Giraudo, ma tutti esponendo e sottolineando che trattavasi soltanto di percezioni, voci e sentiito dire, ma di prove neanche l'ombra, costrigendolo ad ignorare tutta quella serie di contraddizioni e incongruenze evidenziate in dibattimento da doversi aggrappare alle accuse della primissima ora. Al termine dell’udienza di ieri (10 - 5 - 2011), dedicata alla seconda parte della requisitoria del Pm Narducci, In un’intervista rilasciata a Sky Sport 24 l’avvocato Maurilio Prioreschi, difensore di Luciano Moggi, ha definito assolutamente prevedibile l’insistenza dell’accusa sulla difesa del sistema delle schede svizzere, di cui in effetti ha fatto “il suo cavallo di battaglia”; ma, ha fatto notare, il Pm non ha evidenziato nessuna di tutta quella serie di contraddizioni e incongruenze nell’elaborazione dei dati che il dibattimento viceversa ha fatto emergere e che la difesa metterà opportunamente in luce nella sua arringa: Per Prioreschi quello che l’accusa non è riuscita a dimostrare è l’esclusività dei rapporti; quanto al fatto che nelle intercettazioni non compaiano chiamate verso i collaboratori di mercato e di lavoro di Moggi (cosa che il Pm sostiene sarebbe dovuta accadere se lo scopo delle schede riservate fosse davvero stato quello di sfuggire allo spionaggio industriale), la difesa in tribunale fornirà le opportune motivazioni,.
martedì, maggio 10, 2011
Una nota che sembra dire: perdonateci se vi disturbiamo, ma...
A 365 giorni dall'esposto alla FIGC
Juventus Football Club sottolinea che il decorrere del tempo non ha minimamente affievolito l'attenzione della Società per le vicende dell'esposto alla Federazione Italiana Giuoco Calcio presentato ormai un anno fa, in data 10 maggio 2010 per l'esattezza. Al rispetto per l'autonomia degli organi di giustizia sportiva fa da contrappeso il senso di responsabilità nei confronti di milioni di tifosi che da troppo tempo attendono una semplice risposta. La parità di trattamento deve sempre essere prerogativa della giustizia, in ogni sede, ordine e grado di giudizio. May 10, 2011
* * * *
Nessun senso di vergona!
Si tratta dell'esposto annunciato da Giòn nell'aprile del 2010 e presentato esattamente un anno fa, l'esposto redatto dal piccolo di casa Grande Stevens (la longa manus della Famiglia Elkann sulla Juventus scippata alla Famiglia Agnelli!) e firmato dall'ex trino Blanc spegne oggi la sua prima candelina!
Il sintetico esposto chiedeva la revoca dello scudetto assegnato a tavolino all'Inter e, come ha più volte sottolineato lo stesso Giòn, la parità di trattamento per tutte le altre squadre in base a quanto è emerso durante il procedimento penale in corso a Napoli...mentre la GANG di Abete & Palazzi da ques'orecchio non ci sente...La GANG della Figc sente, ascolta e ubidisce ai poteri collusi Exor (torino), con Pirelli-Saras del Paese Dei Moratti.
In questo anno abbiamo ascoltato e letto diverse volte i «siamo vigili» o i «siamo molto fiduciosi», ma in nessun caso la società ha osato pressare ufficialmente i destinatari dell'esposto (è come poteva?). Così come non è stata mai avvertita la necessità di integrare quell'esposto con gli ulteriori fatti e le ulteriori prove indiziarie emerse anche negli ultimi 365 giorni.
A integrare le beffe invece ci hanno pensato i servi della Triade Exor-Pirelli-Saras Abete e Palazzi alla vigilia del compleanno di Giòn: «L'attivazione dell'iter non parte per l'esposto della Juve». Snobbati con una frase; brutta fine ha fatto la Juve ma ora è stato ufficialmente scoperto con chi sta veramente la famiglia Elkann. A fine campionato è probabile che quello scudetto venga revocato per gettare fumo negli occhi dei tifosi ma non assegnato, infatti non c'è alcun segnale positivo sulla richiesta di parità di trattamento.
Questo anno da “vigilanti” serva da insegnamento a tutti noi quando altri «fuochi di paglia» saranno annunciati alla piazza per mantenerla intorpidirla e convincerla ad aspettare, seduti accanto a loro, il Godot di turno.
Furino