E' duopo rispondere: quelle facce, meriterebbero denuncia a piede libero!
Calciopoli fu una farsa, anzi una "messa inscena" del "Potere Massone"! L'ultima prova, ce l'ha da il Carabiniere pentito!
Il Dottor Borrelli che in quell'infame estate 2006 più volte invocò un “pentito” che rompesse l’omertà, è lo stesso Dottor Francesco Saverio Borrelli "EROE MORALISTA" del « Resistere, resistere, resistere» di tangentopoli, magistrato dalla vasta esperienza di diritti e doveri penali: 50 anni in magistratura!, si prestò al complotto di Guido Rossi... tanto da andare alla procura di Napoli, e da normale cittadino, quinti da fuorilegge, a ritirare le informative dalle mani del Corrotto Giovandomenico Lepore (Procuratore Capo!) sapendo benissimo che era proibito - proibito - proibito!!!
E' ai pm Beatrice e Narducci che il 14 maggio 2006 dalle pagine di Repubblica hanno lanciato pure un appello in questo senso, segnaliamo che in data 20 maggio 2006 si è presentato a deporre spontaneamente l’ex assistente Rosario Coppola, che intendeva parlare di fatti di sua conoscenza relativi ad altre società che non erano state “attenzionate” nell’indagine. Coppola, in particolare, voleva riferire di pressioni ricevute da parte dell’Inter, ma gli è stato fatto presente che l’Inter non interessava, e le sue dichiarazioni non sono state riportate nel verbale di interrogatorio.
Dopo oltre un anno da quel 2 ottobre, e dopo poco più di un mese dalla sentenza di primo grado di Calciopoli è venuto fuori un altro pentito, ma ancora una volta dalla parte “sbagliata”, quella degli inquirenti. In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il personaggio in questione rivela che gli inquirenti non avrebbero individuato nessuna partita truccata, che avrebbero intercettato una sim svizzera di Moggi senza scoprire nessun reato e, soprattutto, che l’audio del pranzo carbonaro dei Della Valle con Bergamo sarebbe sparito.
Ha aggiunto inoltre che uno dei testimoni chiave, Manfredi Martino, inizialmente avrebbe dichiarato di non essere a conoscenza di fatti penalmente rilevanti, e solo dopo alcuni interrogatori avrebbe improvvisamente cambiato versione. Ha segnalato inoltre che la scrematura delle intercettazioni ritenute rilevanti sarebbe stata competenza di Auricchio e Di Laroni, e che Arcangioli lasciò l’indagine perché riteneva che non ci fosse nessun rilievo penale che emergeva dalle intercettazioni.
Si tratta di dichiarazioni certamente esplosive, che minano alla base la credibilità dell’indagine, e che vanno a confermare ciò che pensiamo da tempo: è ora che qualche Procura della Repubblica (non Napoli, possibilmente) cominci a indagare sull’inchiesta, chiarendo le molte zone d’ombra emerse. La Stampa riporta la notizia di una denuncia presentata alla Procura di Roma dai difensori di Dondarini in merito alle intercettazioni scomparse, iniziativa che si aggiunge a quella annunciata da Della Valle.
Narducci, Beatrice e Borrelli, che nel 2006 aspettavano il pentito, sono stati finalmente accontentati, anche se questo non è proprio ciò che loro pensavano all’epoca. Si e trattato di un regalo di Natale...che certamente sarà risultato indigesto ai molti miracolati di Farsopoli. (laleggeNONeugualepertutti)
Francesco Calabrone
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