martedì, luglio 31, 2012

ORGANIZZIAMOCI - Al fianco di Conte e degli altri bianconeri deferiti da Palazzi

                                                          Juventus Compagna di Viaggio
I deferimenti emessi dal Procuratore Federale Stefano Palazzi nell’ambito dell’inchiesta “Scommessopoli” nei confronti di Antonio Conte, del suo vice Angelo Alessio e del collaboratore di campo Cristian Stellini oltre che dei calciatori Simone Pepe e Leonardo Bonucci, all’epoca dei fatti in altre società, non hanno lasciato indifferenti la società che, nelle parole del Presidente Andrea Agnelli e del dg Marotta, si è subito schierata al fianco dei propri tesserati.
Anche noi di “Organizziamoci”, che fino ad oggi non ci siamo mai volutamente espressi riguardo questa vicenda, riteniamo sia arrivato il momento opportuno per fare un po’ di chiarezza.

Come nel 2006, col passare del tempo, nei giudizi dei media e delle testate giornalistiche, sembra che in questo processo, in cui i colpevoli sono ben altri, i grandi accusati siano Antonio Conte e gli altri bianconeri coinvolti, che occupano in posizione fissa le prime pagine dei giornali. La Federazione certamente ha più volte dimostrato di essere incompetente su altre vicende meno che su quelle che possano danneggiare la Juventus e i suoi tesserati e non può che spingere verso una condanna degli juventini coinvolti, visti i rapporti tutt’altro che buoni (ricordiamo che è sempre pendente una richiesta di risarcimento danni di 444 milioni di euro da parte della Juventus per la questione Calciopoli) con la Vecchia Signora nel periodo post Farsopoli. Sono senz’altro da leggere sotto quest’ottica i deferimenti emessi da Palazzi per Conte e gli altri bianconeri coinvolti.

In particolare è curiosa la situazione del tecnico bianconero, che si è cercato a tutti i costi di far entrare in questa vicenda e di mettere alla gogna mediatica negli ultimi mesi, a partire dallo scorso campionato con la Juve in piena lotta scudetto. Per molti aspetti questa vicenda ci ricorda la farsa andata in scena nel 2006, ma stavolta, ne siamo certi, non la daremo vinta ai nostri detrattori. Per vari motivi. Primo fra tutti la presa di posizione forte e decisa che è arrivata dalla società, con Andrea Agnelli che ha chiaramente detto che non intende lasciare soli Conte e gli altri bianconeri deferiti, posizione ribadita da Marotta e, udite udite, anche da John Elkann, che sei anni fa si era detto vicino all’allenatore (che allora era Fabio Capello) e ai giocatori, dimenticando i suoi dirigenti, che puntualmente venivano costretti alle dimissioni (e che forse gli faceva comodo far fuori per fare spazio a quel genio di J.C. Blanc, ma questa è un’altra storia). Un secondo motivo è l’esperienza pregressa da noi tifosi bianconeri in questi anni post Farsopoli: nel 2006 siamo stati investiti in pieno da uno tsunami e neanche ci rendevamo conto di cosa stesse succedendo. Adesso siamo vaccinati e abbiamo gli occhi ben aperti, pronti a vigilare su qualsiasi anomalia.

Dicevamo curiosa la posizione di Conte per il modo in cui è arrivato il deferimento dell’allenatore della Juventus.  In sostanza, a tirare in ballo l’allenatore bianconero è la dichiarazione dell’ormai famosissimo pentito Filippo Carobbio. Il giocatore, tra l’altro in cattivi rapporti col suo ex allenatore ai tempi del Siena per via del suo scarso utilizzo in campo e di un permesso non concesso da Conte a Carobbio in occasione della nascita della figlia, è il grande accusatore. Carobbio tira in ballo Conte per due gare: Novara-Siena in cui l'accordo sarebbe avvenuto in un'improbabile riunione tecnica prima della gara, alla presenza di tutti i giocatori che dunque, al pari del tecnico e del suo staff, sono potenziali indagati; Siena-Albinoleffe, dove non c’è neanche la certezza che Conte sapesse (come dire siamo alle comiche).

Risultato: in entrambe le partite non ci sono riscontri sull’attendibilità della versione fornita dal pentito. Due le possibilità per Palazzi: ritenere attendibile la versione di Carobbio, se corredata da altre testimonianze o da riscontri oggettivi, e in quel caso per Conte sarebbe scattato il deferimento per illecito sportivo. Oppure non credere alle parole di Carobbio, tra l’altro smentite da tutti gli altri testimoni dell’accusa, e non deferire Conte. Invece Palazzi si è inventato una improbabile quanto discutibile via di mezzo: il deferimento per omessa denuncia. E qui casca l’asino: se l’omessa denuncia scatta per quanti erano presenti alla riunione tecnica perché non colpisce anche gli altri giocatori del Siena?

E’ evidente come Palazzi non creda fedelmente alla ricostruzione di Carobbio ma lo ritenga comunque attendibile quando riferisce che l’attuale allenatore della Juventus era a conoscenza dei fatti, nonostante tutti gli altri interrogati abbiano smentito la sua versione. Il dubbio è atroce: ma non sarà che la posizione di Antonio Conte ha un’aggravante non presente in nessun codice di giustizia sportiva ma che in Federazione è una sorta di legge non scritta, ovvero quella di essere il tecnico della Juventus?

L’unica cosa certa ad oggi è l’assoluta inattendibilità di Carobbio: il giocatore non disse nulla alla Procura di Cremona, ci ripensò successivamente quando venne sentito dalla Procura Federale, avendo l’interesse di diventare il pentito-collaboratore, colui che spara quanti più nomi sia possibile. E tanto più grosso è il nome, tanto maggiore è l’eco della notizia, tanto meglio è.

Quello a cui stiamo assistendo altro non sembra che un nuovo attacco, a sei anni di distanza, per i tifosi bianconeri. Con le modalità di sempre: zero prove, nessun riscontro oggettivo, tanti se e tanti ma. E’ per questo motivo che occorre oggi più che mai rimanere uniti ed alzare la voce, anche a costo di risultare sgarbati. Pronti a combattere una nuova battaglia, senza retrocedere nemmeno di un centimetro in un momento topico come quello che stiamo vivendo in questi giorni, pronti a nuove azioni volte a difendere il nome della Juventus in qualsiasi sede.

“Organizziamoci” c’è. Al fianco della Juventus, di Conte, di Alessio, di Stellini, di Pepe e di Bonucci. Abbiamo gli occhi ben aperti e restiamo sempre vigili, pronti a batterci contro chiunque si permetta anche solamente di fare illazioni contro la Juventus. Abbiamo impiegato sei anni per rialzarci ma adesso siamo tornati. E non permetteremo a nessuno di distruggerci di nuovo.

*Redazione JuveCentral.it  - Organizziamoci
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