giovedì, febbraio 07, 2013

COSPIRAZIONE-CALCIO - LA MAFIA & UNICREDIT

                                              CHI HA COMPRATO BALOTELLI?
                                           I COSPITATORI GALLIANI & BERETTA

I media e la stampa sportiva nostrana, troppo attenti ed impegnati nei panegirici elettorali al padrone del Milan, al suo prode scudiero pelato e all’esaltazione del “bimbominkia viziato” che torna in Italia, non hanno avuto, come loro solito, attenzione e cura alcuna nel cercare di capire come è nata e come si è concretizzata questa operazione di mercato, e soprattutto come mai una squadra che ha venduto i suoi gioielli (Ibrahimovic, Thiago Silva, Pato, Cassano stesso), per sostituirli con … Zapata, Zaccardo, Pazzini (!), abbia trovato modo di compiere questa operazione.

Certo, come solito si celebra l’abilità di Galliani, e si è propagandata la notizia secondo la quale il costo del giocatore, venti milioni di euro (stranamente ai rossoneri vengono svenduti a prezzi di saldo certi giocatori …), più bonus, sarebbe stato diluito in sei anni, come dire lo sceicco proprietario del Manchester City si sarebbe accontentato di un pagamento così dilazionato, per magnanimità evidentemente verso il club rossonero.

Insomma la classica favoletta per bimbi scemi, che la nostra informazione sportiva prova a raccontarci, consapevole che i fessi che ci credono si trovano sempre, tipo quelli che hanno creduto a farsopoli.

Purtroppo per loro, qualche quotidiano serio in Italia esiste ancora, e fa corretta informazione, anche se per un pubblico, diciamo così, selezionato: mi riferisco a “Il Sole 24 ore”, giornale economico, che si rivolge dunque ad un pubblico certamente ampio, ma di professionisti ed operatori economici.
Uno dei suoi lettori, mio carissimo amico romano (ma juventino doc …), mi ha fatto una segnalazione interessante, di un certo articolo uscito su quel giornale, e così mi sono documentato: bene, alla pagina 23 della edizione del 30 gennaio scorso, si legge che è stato stipulato tra l’A.C. Milan e Unicredit Banca (vi ricorda qualcosa o qualcuno questo nome?), alcuni giorni prima dell’operazione Balotelli, un contratto di “Factoring” dell’importo di 30 milioni di euro.

Per i non addetti ai lavori, il contratto di “Factoring”, è una forma di cessione dei crediti che un imprenditore compie in favore di altro soggetto, di norma una banca o una finanziaria, dietro compenso, come dire l’imprenditore cede i crediti che avanza da terzi, dietro pagamento, ad altro soggetto che si occupa di recuperarli.

In particolare il Milan ha ceduto ad Unicredit l’incasso dei diritti televisivi che saranno di sua spettanza per le prossime annate, fino alla concorrenza dei 30 milioni di euro, che la banca ha già versato.

Mi fermerei qui, sono certo che avrete già capito tutto, ma per quel raro lettore antijuventino che ogni tanto si passa il tempo a leggermi, completo il ragionamento.

Ricapitolando: Maurizio Beretta qualche anno addietro si dimette da presidente della Lega serie A, per assumere un incarico importante a livello dirigenziale presso Unicredit Banca; Beretta è quel presidente di Lega che ha svenduto la gestione dei diritti televisivi della serie A alla famigerata Infront Italy, controllata indirettamente da Adriano Galliani; in Lega si forma una imprevista e sospetta alleanza di vari dirigenti, che riporta Beretta alla presidenza di Lega, con Galliani vice presidente, operazione sponsorizzata dalle società del gruppo Infront e, stranamente, pure dal Napoli, che rompe il fronte cosiddetto innovatore, che voleva portare Abodi alla guida di Lega serie A; qualche giorno dopo il Milan e Unicredit stipulano questo contratto che di fatto è un prestito di denaro alla società rossonera, ed i soldi vengono immediatamente investiti per l’acquisto di Balotelli, che dunque, fino a quando la società rossonera non avrà assegnata la propria quota di diritti televisivi per le prossime stagioni, è di fatto di proprietà di Unicredit!

Potrei anche fare altro considerazioni, e non limitate solo a calcio; ad esempio che questa operazione conferma che il Milan è senza denaro, perché il gruppo è quasi alla canna del gas, diciamo ai limiti del fallimento, dato che quando una società usa denaro che deve ancora incassare, per operazioni attuali, facendoselo di fatto anticipare da banche, significa che in cassa non ha più un centesimo; che la stessa cosa fu all’origine del fallimento della Fiorentina, del Parma, e del crack delle romane, tutte società che, tramite l’allora società SDS costituita da Sensi, ottennero il pagamento dei diritti televisivi con il polo Stream, per un triennio, in unica soluzione, e tutte delle società spesero immediatamente quei soldi, salvo poi ritrovarsi con l’acqua alla gola quando Stream fallì, venendo rilevata per un piatto di lenticchie da Sky.

E che questo stato prefallimentare del Milan spiega il disperato ma per adesso efficace colpo di mano in Lega, con il patto scellerato raggiunto con Delaurentiis e Lotito.

Tutto bene fino a quando qualcuno, “pokeristicamente”, dirà “vedo” …

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