ROBERTO BECCANTINI,IL PATRON NERAZZURRO RIBADISCE LA FIDUCIA IN TRONCHETTIPROVERA: «UN AMICO VERO, GARANTISCO SULLA SUA ONESTA'»
(li mortacci sua! guarda chi garantisce! cazzo!!!)
GLI INTOCCABILI DI TRONCHETTOPOLI DEL PAESE DEI MORATTI
(di roberto beccantini: mai fa domande che possano mettere in buona luce la Juventus!)
Roberto Beccantini, Dottor Moratti, grande Inter all'Olimpico.
«Grande, sul serio. E ancora piu' grande se penso chi, e come, ha battuto: la Roma. Le mancava Taddei, ha perso Mancini: pedine cruciali. Noi, pero', siamo stati proprio bravi. Aggressivi, continui. Complimenti al mio Mancini. Formazione strana, ma perfetta. Zanetti piu' avanti: intuizione geniale. E il primo tempo di Crespo: straordinario». E' un'altra Inter: e' gia' un altro calcio?
«Beh, un segnale l'ho colto. Vieira. La scorsa stagione, zero espulsioni in tutto il campionato. Oggi, gia' una dopo tre partite. E tre giornate di squalifica: le sembra normale? Dimenticavo: ha cambiato maglia».
Allude?
«Assolutamente si'. E ne prendo atto».
Allora avra' preso atto anche dello scandalo Telecom. Dossier illegali, spiati eccellenti. Telecom, cioe' Marco Tronchetti Provera...
«E' un amico, un amico vero. Gli sono molto vicino. L'Inter non e' l'unica passione che ci accomuna. Piena fiducia in lui e nei suoi metodi. Sull'onesta' e la buona fede di Marco garantisco io. Di piu': ci metto la mano sul fuoco».
Preoccupato dagli sviluppi delle indagini?
«In che senso, scusi?».
Nel senso che possa essere tirata in ballo l'Inter?
«No, nella maniera piu' categorica».
Eppure faceste pedinare l'arbitro De Santis.
«E' ormai un episodio di dominio pubblico. Le rispondo come risposi a Claudio Sabelli Fioretti: un tizio si offri' di farlo. Era in contatto con persone del ministero presso il quale aveva lavorato De Santis. Potevano offrirci delle informazioni. Risultato: zero su tutta la linea. E comunque, c'e' un'inchiesta in corso. Meglio attendere gli esiti».
La giustizia sportiva l'ha bastonato.
«Deduco che proprio visionari non fossimo».
Guido Rossi: perche', secondo lei, non ha voluto restare «solo» commissario?
«Bisognerebbe entrare nella sua testa, cosa che mi guardo bene dal fare. Rimango dell'idea che avrebbe potuto lavorare in Telecom senza abbandonare la Federazione».
E il conflitto di interessi?
«Per favore... C'e' conflitto e conflitto. Soprattutto, c'e' persona e persona».
Cosa mi dice del nuovo commissario, Luca Pancalli?
«Non ho il piacere di conoscerlo, ma lo ritengo un'ottima scelta. Chi riesce a trasformare la sofferenza in un valore, diventa fortissimo e impermeabile alle tentazioni. E lui ci e' riuscito».
Fra i suoi vice, ci sara' Gigi Riva.
«Ecco, lui si' che lo conosco. Capisco l'amarezza di Albertini, ma Riva e' un patrimonio. Serio, competente, fedele alle istituzioni. Anche qui, mano sul fuoco».
A proposito di istituzioni: tira aria di restaurazione, non trova?
«Eccome. Rossi era un picconatore. Dava fastidio. Da quello che leggo sui giornali e vedo in tv, premesso che la liberta' di opinione e' sacra, noto un ritorno di facce e pensieri obliqui e ambigui».
Bastera' la diga Pancalli?
«Se Petrucci lo aiuta, si'. Ultimamente si e' mosso bene».
Gli juventini non le perdonano lo sgarro dello scudetto a tavolino.
«Lei lo chiama sgarro? Vero, non lo abbiamo vinto sul campo. Ma non lo abbiamo vinto sul campo anche per tutto quello che ci facevano, o ci avevano fatto, fuori campo. Ripeto: sono altri che devono vergognarsi, non il sottoscritto».
State ereditando l'antipatia storica della Juventus.
«Dipende da cosa si intende per antipatia. E, in particolare, da chi arriva questa etichetta. Quando eravamo ''troppo'' simpatici, ci sghignazzavano dietro. Poi si e' visto che i giochi proprio limpidi non erano. Preferisco un'antipatia moderata, che sappia di rispetto, magari di invidia, ma non di soprusi».
Sia sincero: le manca la Juve?
«Diciamo cosi'. Mi manca una certa idea di Juventus che avevo coltivato da giovane e sono stato costretto a correggere da presidente. La Juventus di Giraudo e Moggi no, non mi manca affatto».
Cosa pensa dei nuovi dirigenti?
«Molto simpatici».
A Torino lo zoccolo duro dei tifosi la prendera' come una battuta, se non peggio.
«Non scherzo. Hanno ereditato una realta' sportivamente drammatica. E poi: altro stile».
Ce la faranno a tornare subito in A?
«Il livello della rosa non si discute. L'unico problema e' il cambio di mentalita'. La B e' una giungla. Ho intravisto spezzoni della partita di Crotone. Mi pare che Deschamps sia sulla buona strada, e la squadra lo segua».
A ottobre, fra parentesi, l'arbitrato del Coni sfumera' le penalizzazioni. Il solito inciucio all'italiana.
«Non me ne intendo, di arbitrati...».
E di inciuci?
«Sono il nostro pane quotidiano».
Guardi che tocchera' anche al Milan.
«Buon per lui. Il Milan e' forte di suo. D'accordo, aveva un calendario piu' agevole del nostro ma, paradossalmente, e' stato proprio l'handicap a cementarne la concentrazione. Se non sbaglio, finora ha sempre vinto».
Il boom del Palermo l'ha sorpresa?
«Zamparini sa di calcio. E Guidolin e' un fior di allenatore. Come faccio a essere sorpreso?».
Mancini condannato a vincere: parole sue.
«Non ho notizia di condannati ad arrivare secondi».
Le ultime sul caso Adriano?
«Nessun caso, tanto per cominciare. Con la Sampdoria, era entrato e aveva pure segnato. Lo stiamo recuperando psicologicamente. Se impara a cogliere gli attimi, e sabato li aveva colti, presto tornera' l'Adriano che mandava in delirio San Siro. C'e' un giocatore che vale il famoso prezzo del biglietto? «Ibrahimovic. Detesta l'ovvio: e cosa c'e' di piu' ovvio che trasformare un banalissimo rigore? Che numeri, pero'. Una pertica con il cuore e la fantasia dei vecchi campioni. Nello stesso tempo, ci sara' pure una ragione se Capello non lo sostituiva mai, e Mancini si e' subito adeguato. Tiene su la squadra, le da' respiro. Pazzo da legare, come l'Inter».
Vieira?
«Mi ha colpito la sua educazione. Sembra un guerriero, e' un signore».
Ibrahimovic, Vieira:
ma allora Moggi se ne intende.
«Mai detto il contrario».
A dare ascolto al dialogo di questa Telefonata:
molto ambiguo il direttore, forse perche' Abbagliato dalle lusinghe del Corruttore Massimo, si ha la percezione, di remare contro la Juventus. O la mia, forse , e' un'errata percezione?
NEMICI? MA A CHE GIOCO GIOCANO?
LA STAMPA.it - 22-09-2006
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Franco Rossi: Moratti andava in giro con valigetta X corrompere gli arbitri
Cari nemici e amici,
recentemente Moratti ha detto che non sa se Mancini potrà tifare Inter: ne ho sentite tante di frasi volgari, ma questa le supera tutte. Mancini ha vinto sette trofei in una società nella quale, con Moratti presidente, nulla era stato vinto sino al suo arrivo, se non una Coppa Uefa sulla quale pesa il macigno di un arbitraggio (quello di Lione) che definire scandaloso è poco. Qualche tempo dopo quella partita circolavano voci inquietanti su una strana valigetta colma e ricolma di soldi, voci che lo stesso Moratti volle controllare. Si era sparsa la voce che l'Uefa avesse aperto un'inchiesta dietro la soffiata di una società italiana e Moratti diede incarico di verificare tale voce. All'epoca non imperava in casa Inter il "potere telefonico" emerso in maniera devastante qualche anno più tardi. Un potere che, casualmente, si è sempre ritorto a favore della società nerazzurra culminato con le ultime intercettazioni a Mancini, intercettazioni usate dall'Inter (in un comunicato stampa delirante) per sputtanare proprio l'allenatore. Moratti con i suoi allenatori ha avuto sempre rapporti conflittuali. Dopo una settimana dall'ingaggio di Simoni, voleva rompere il contratto per via di una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport nella quale Simoni diceva: "Avrei voluto Boghossian". Una settimana dopo essersi accordato con Lippi, prima ancora della presentazione ufficiale, incontrai il presidente dell'Inter all'uscita del ristorante Santa Lucia. Mi chiese cosa ne pensavo dell'ingaggio di Lippi e francamente gli risposi così: "Lei dopo l'arbitraggio di Ceccarini disse che la Juve vinceva grazie agli arbitri: allora perchè di quella squadra ha preso proprio l'allenatore che di meriti, sempre secondo le sue parole, ne aveva pochi? La replica di Moratti fu: "Si si, ha ragione , Lippi è un debole…". Il capitolo Zaccheroni è stato penoso con Facchetti che lo dichiarò confermatissimo quanto Moratti si era già accordato. E per non sputtanare Facchetti a Zaccheroni venne offerta una liquidazione da primato per dimettersi. Nel 2002 con Mancini allenatore Moratti si accordò con Capello. Moratti fu costretto, a causa di Calciopoli, a fare marcia indietro e mi raccontò cosa fece per tacitare Capello: "Ho mandato mio figlio in Svizzera e ha messo tutto a posto con grande intelligenza". Mancini è rimasto all'Inter vincendo ma sempre inviso a quasi tutta la società. Dopo un derby vinto 4-3 ma che poteva finire in goleada senza l'espulsione di Materazzi se la prese con Mancini dicendo a più persone, me compreso: "Quello là ha sbagliato i cambi anche stasera…". Nello scorso settembre Mourinho fu licenziato dal Chelsea e pochi giorni più tardi Moratti andò a Londra per contattarlo e accordarsi. Moratti non sa se Mancini potrà tifare Inter? Nemmeno senza valigette, accordi in Svizzera e intercettazioni? (23.08.2008 00.00)
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QUESTE SONO, SOLO ALCUNE, PROVE, CHE MASSIMO MORATTI E' UN DELINQUENTE CHE HA CORROTTO IL CORRUTTIBILE CAPOUFFICIO INDAGINI FRANCESCO SAVERIO BORRELLI
E IL CORRUTTIBILE PROCURATORE FEDERALE STEFANO PALAZZI!
DELINQUENTI!
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Mi domando, perche’ da una parte mai toccato il presidente della Juventus: Grande Stevens, e’ dall’altra mai toccato il vicepresidente DELL’ “inter”: Carlo Buora! E’ dai Media neanche sfiorati… E’ guarda caso, si tratta di Carlo Buora! Uno che in quel periodo: 2005?, oltre alle poltrone di Amministratore delegato di Pirelli & C RealEstate e Telecom, si fregiava di una Poltrona nei CDA DI: Olimpia Spa, Rcs Mediagroup, Mediobanca e Ras. Forse un’occhiatina ad alcuni cenni biografici ci fa capire il potere di questo losco individuo:
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-Chi e' Carlo Buora?
Nato a Milano il 26 maggio 1946. Manager. Presidente dell’Istituto europeo di oncologia. Fino al novembre 2007 vicepresidente esecutivo Telecom. Studi alla Bocconi (durante i quali, appassionato di boxe, incrociò i guantoni con Giovanni Cobolli Gigli), iniziò a lavorare al Gruppo Bnl, dove rimase fino al 1979. Successivamente ricoprì incarichi dirigenziali alla Merloni Finanziaria, alla Snia Viscosa, in Telettra, nel Gruppo Benetton, in Pirelli Spa. Nel 1999 diventò socio accomandatario di Pirelli & C. e nel 2001 di Pirelli Spa.
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Nello stesso anno fu nominato amministratore delegato di Telecom Italia e presidente del Consiglio di Amministrazione di Tim. Nell’ottobre 2005, in seguito al varo della nuova struttura “One Company Model” del Gruppo Telecom Italia, fu nominato con la responsabilità delle attività di indirizzo e controllo connesse al business, affiancato da Riccardo Ruggiero con la responsabilità delle operations.
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Poi diventò vicepresidente Telecom Italia, consigliere di amministrazione di Olimpia Spa, Pirelli & C. Real Estate, Rcs Mediagroup, Mediobanca e Ras.
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-«Le cariche non sono tutto. Ci sono anche le stock option. Come quelle – diverse centinaia di milioni di dollari (lordi) – che Buora e Marco Tronchetti Provera hanno incassato dopo l’operazione, in piena febbre da new economy, Optical Technologies-Corning.
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È un assegno da mille e una notte quello destinato a Buora, che ne ha poi girato una buona parte alla ricerca sul cancro. Mentre un’altra fetta del maxi compenso sarebbe andata a finire in una nuova villa nel buen retiro valdostano di Courmayeur.
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Che si affianca alla casa a Portofino. Che, a sua volta, va in tandem con l’immancabile barca. Battezzata con il nome di Cyrano. I curricula del manager dalle tante poltrone e del tifoso dall’unica fede (Inter) non sono sempre stati separati. C’è la nomina a vicepresidente dell’Inter nel gennaio 2004»
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-Il sodalizio con Tronchetti Provera, iniziato l’8 novembre 1991 da direttore della Finanza, finì il 6 novembre 2006, quando lasciò tutti gli incarichi alla Bicocca per concentrarsi su Telecom. Nel 2006 la liquidazione della Pirelli gli valse un superstipendio da 18,8 milioni che lo mise in testa alla classifica dei manager italiani.
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-Nel gennaio 2008 è stato nominato presidente dell’Ieo, Istituto europeo di oncologia, sorto nel 1994 per volontà di Umberto Veronesi ed Enrico Cuccia.
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-Nel luglio 2008 si è conclusa l’indagine della Procura di Milano sui dossier illeciti di Telecom Italia (vedi TAVAROLI Giuliano), in cui Buora, all’epoca dei fatti amministratore delegato dell’azienda, non è risultato fra le persone indagate.
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-È uno dei duecento selezionatissimi soci dell’esclusivo Yacht Club di Milano.
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Perchè nel Gennaio 2008, Carlo Buora è stato nominato presidente dell’ “Ieo, Istituto europeo di oncologia”? VEDIAMO DI TROVARE UN INDIZIO?
Nel luglio 2008 si è conclusa l’indagine della Procura di Milano sui dossier illeciti di Telecom Italia (vedi TAVAROLI Giuliano), in cui Buora, all’epoca dei fatti amministratore delegato dell’azienda, non è risultato fra le persone indagate. Eppure, Tavaroli ha confessato agli inquirenti di NON riferire al Presidente, ma al A.D. Carlo Buora.
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Infatti, è negli atti che, nell’interrogatorio durato 3 ore e mezzo, Giuliano Tavaroli ha dichiarato ai PM Stefano Civardi, Fabio Napoleone e Nicola Piacente, di non riportare al presidente Marco Tronchetti Provera, ma all’Amministratore Delegato del Gruppo, Carlo Buora.
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E’ come diceva Massimo Dinoia, uno degli avvocati di Tavarioli: “Basta guardare l’organigramma, dove è chiaro che Tavaroli non riferiva al presidente ma all’Ad Carlo Buora. Il Gip ha scritto delle cose inesatte nell’ordinanza”.
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E’ perchè il Gip ha scritto cose inesatte in difesa di Carlo Buora? Chi gli ha dato l’ordine al Tribunale?! Perchè era importante fare il nome di Tronchetti Provera e non quello di Carlo Buora? Chi ha paura di Carlo Buora, o di chi Carlo Buora manova? Forse, anche perchè Carlo Buora risultava come Vice Presidente dell’inter, è come tale, la societa nerazzurra sarebbe stata accusata di “Illecito Sportivo”, mentre Tronchetti Provera ne era sponsor e azionista di minoranza, quindi, all’inter non avrebbe potuto arrecare nessun danno. Sar solo questa la motivazione, oppure qualcuno ha Paura di Carlo Buora?
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E’ perchè Moggi racconta che ad organizzare CalciOpoly sia stato Galliani, e non la Gang di Tronchetti Provera? Caro Moggi, con tutto il rispetto, ci mancherebbe, ma mi pare troppo semplicistico. Perchè per quanto ne so, invece, devo pensare che il DEPRAVATO nano MAFIOSO abbia collaborato, è come se ha collaborato! Infatti, in quella tarda-primavera-inizio estate 2006, si era appena insediato il governo prodi, è il “depravato nano” passava molto tempo nella sua residenza romana, no? Ebbene, ci furono molte testimonianze, che il capo dei servizi segreti: Nicolo’ Pollari, usciva da palazzo grazioli, è andava a colazione/pranzo indovinate con chi?
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Con Tronchetti Provera! Insomma, il capo dei servizi segreti che faceva un sospettoso viaVai da Palazzo Grazioli al ristorante e’ viceversa con un imprenditore, all’apparenza nemico del suo ex BOSS?! Eppure, anche le pietre sanno che il Generale Niccolo’ Pollari, era non solo a capo del SISMI, ma anche dell’ala-servizi segreti deviati! Quei servizi segreti deviati che “hanno suicidato” sia “Edoardo Agnelli”, sia “Adamo Bove”! Quegli stessi Servizi Segreti Deviati, del caso Abu Omar, per intenderci. Ora, che Galliani e Berlusconi abbiano collaborato con la GANG di Tronchetti, è pacifico. Ma che si voglia far credere che tutto il complotto riguardasse la Juventus, mi viene da Ridere…Perchè è quello che ai poteri occulti, interessa dare a bere!
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Qui erano in gioco “miliardi” di Euro! E’ qualcosa aveva intuito anche il grande Giornalista Enzo Biagi, cofondatore della “Loggia Liberta e Giustizia”, assieme a: Franzo Grande Stevens, Guido Rossi, Carlo De Benedetti, Leopoldo Pirelli, Giandomenico Lepore, Umberto Veronesi, Umberto Eco, Lucio Caracciolo, Innocenzo Cipolletta, Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Aldo Gandolfi, Gianni Locatelli, Claudio Magris, Simona Peverelli, Leopoldo Pirelli, Giancarlo Lombardi, Alessandro Galante Garrone, Giovanni Sartori.
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In quel periodo, bracci armati dei poteri forti: da Francesco Caltagirone a Cesare Geronzi, da Tronchetti Provera ai Fratelli Moratti, da Carlo De Benedetti a alla EXOR, stavano perpetrando giganteschi furti, allo Stato e al privato! Ma non John Elkann, lui in quel periodo non comandava un caSSo…faceva ancora apprendistato!
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Mentre il personaggio che lavora dietro le quinte, ma che “nessuno” tiene a considerare…solo per ingenuit: Alain Elkann! Di questo Ebreo che non mette mai il naso nelle ricchezze di suo figlio, qualcuno ci crede? Ebbene, questo Alain Elkann, è il punto di partenza del programma di Jacob de Rothschilds (Jacob, terzo nome di John Elkann in onore di Jacob de Rothschilds!) per ifare mpadronire gli ebrei delle ricchezze degli Agnelli!
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Gli fanno sposare Margherita, la Figlia di Gianni Agnelli ma contro il suo volere, perchè oltre a ritenerla estremamente brutta, è cattolica (lui ebreo fanatico!)! Comunque ubidisce (deve ubidire, se no!), la imprena TRE volte è poi la lascia, spesso anche umiliandola con le sue/loro amiche. E’ prima che andassero a ribattezzassero ebrei, i figli l’hanno anche ripudiata!
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E’ che di chi legge, che a nessuno passasse per la testa, di infamarmi, attribuendomi idee antisemite o corbellerie del genere, perche’ si tratta di organizzazioni reali, che nulla hanno a che vedere con la fantasia-religiosa! E’ se questi signori sono di religione ebraica, nulla ha a che vedere co “l’ebraica religione”, è a me nulla importa.
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Delle religioni, quello che mi disturba semmai, è il fanatismo religioso; che esso sia cristiano, Irlanda del nord: cattolico protestante; Musulmano, Iraq: sunniti e shiti, o che esso sia ebreo, senza nessuna distinzione, perchè nella storia, la maggior parte delle guerre sono nate, è nascono da faide religiose!
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Spero che a chi legge, sia CHIARO il concetto e rifletta sul perchè la Juventus venne barattata come capro-espiatorio dalla EXOR-Elkann per poterla mettere alla GOGNA-MEDIATICA da esporre al “Publico Ludibrio” e darla in pasto al popolino, per distogliere l’attenzione dai maledetti imbrogli dei Poteri occulti: che poi tanto occulti ormai non sono!
….ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti….