venerdì, giugno 24, 2016

INTERNAZIONALE FC: SOCIETÀ/CLUB CANCRO DEL CALCIO ITALIANO

VIRUS MALEFICO DA ESTIRPARE!

DOMAMDA DEL GIORNALISTA, ALL'A.D.GIUSEPPE MAROTTA: BERARDI HA RIFIUTATO LA JUVENTUS? 
Marotta: "Non parlerei di rifiuto, assieme abbiamo valutato l'opportunità di farlo rimanere al Sassuolo. Con il club emiliano abbiamo un rapporto di grande amicizia e collaborazione per cui è sempre nella nostra orbita. Non c'è nessun accordo scritto ma una promessa verbale; però se il giocatore manifesta, come ha fatto, l'intenzione di continuare la sua crescita in un habitat in un ambiente a lui più congeniale come il Sassuolo è giusto rispettarlo. No, non credo che vada all’Inter, io ho parlato con Squinzi e Carnevali che sono due persone serie. Direi che il percorso di crescita è quello che ho detto prima". 

APRITI CIELO, DICHIARAZIONI DI LESA MAESTA' ALLA SOCIETA-CANCRO DEL CALCIO ITALIANO-(internazionale fc), CHE SUBITO METTE IN MOTO L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE MEDIATICA PER LA MESSA ALLA GOGNA DELLA JUVENTUS, ATTIVA LA PROCURA DELLA F.I.G.C - 
E TRONCHETTI IN PERSONA SI INCARICA PERSONALMENTE DI CONTATTARE JOHN ELKANN PER CREARE UN NOVELLO GUIDO ROSSI!
PESTE LI COLGA! ATTENTI A STI DUE 

MERCOLEDÌ 22 GIUGNO 2016 10:02
SASSUOLO - Ora è guerra aperta tra Juventus e Inter per Berardi, attaccante del Sassuolo. Nei giorni scorsi il bomber neroverde ha declinato l'offerta del club bianconero, per rimanere alla corte di Di Francesco. La decisione del giocatore è scaturita da due fattori: il primo che giocherebbe con maggiore continuità, il secondo per vivere con la maglia neroverde sulle spalle la prima storica avventura in Europa League.

Nel mezzo di queste decisioni ha espresso le sue impressioni Beppe Marotta, direttore generale della Juventus:
"Non parlerei di rifiuto, assieme abbiamo valutato l'opportunità di farlo rimanere al Sassuolo. Con il club emiliano abbiamo un rapporto di grande amicizia e collaborazione per cui è sempre nella nostra orbita. Non c'è nessun accordo scritto ma una promessa verbale; però se il giocatore manifesta, come ha fatto, l'intenzione di continuare la sua crescita in un habitat in un ambiente a lui più congeniale come il Sassuolo è giusto rispettarlo".
A questo punto si può parlare di una scelta condivisa tra i due club.

AGENTE BERARDI: «INTER O JUVENTUS? DECIDE SOLO IL SASSUOLO»
L'INTER PREME - Fin qui tutto bene, se non fosse che l'Inter si è mossa nelle ultime ore per soffiare alla Juventus il talento calabrese e fare il grande il colpo. Infatti, il club nerazzurro aveva preso direttamente contatti con Berardi che non si era mostrato indifferente all'offerta fatta dall'Inter (contratto di 5 anni a 3 milioni).

Ma Marotta si è mostrato tranquillo anche su questo fronte: "Non credo che vada all’Inter, io ho parlato con Squinzi e Carnevali che sono due persone serie. Direi che il percorso di crescita è quello che ho detto prima".

Perciò niente Inter, non se ne parla. Il rapporto solido che c'è tra le due società lascia tranquilli i bianconeri. Ovviamente in tutto questo il presidente Squinzi non è rimasto a guardare ma ha detto anche lui la sua:

"Berardi rimane da noi, non lo cederemo all’Inter". I campioni d'Italia stanno così definendo con gli emiliani il rinnovo dell'opzione di acquisto per la prossima estate. Un gentlemen's agreement che garantirà alla Juve di avere la precedenza per l'acquisto del giovane calabrese.

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Squinzi a FcIN: "Inter, per Berardi zero offerte. Resta, poi Juve. Nulla di illegale"

23.06.2016 11:10 di Francesco Fontana
Negli ultimi giorni la situazione di Domenico Berardi è diventata abbastanza articolata, con tanti dubbi circa il suo futuro e tante polemiche che si stanno rincorrendo. Da una parte Sassuolo e Juventus hanno raggiunto un accordo per un prossimo approdo in bianconero del calciatore, dall'altra l'Inter sta tentando un inserimento importante per strapparlo alla concorrenza e portarlo ad Appiano Gentile già durante questa estate. Nel frattempo il classe '94 di Cariati attende, conscio del fatto che l'apprezzamento nerazzurro appare chiaro, oltre che datato.

Difficile però vederlo presto a Milano, almeno secondo il patron della società emiliana Giorgio Squinzi, che a distanza di pochi giorni ribadisce la posizione del club in esclusiva per FcInterNews: "Sento tante voci, leggo molte cose e si parla tanto. La realtà è però un'altra: l'Inter non ha assolutamente formulato alcuna offerta per il nostro giocatore. Non capisco perché si dica il contrario".

Pertanto resterà al Sassuolo?
"Assolutamente sì. Abbiamo un accordo con la Juventus, semplicemente il trasferimento è stato posticipato di un anno. Il ragazzo andrà a Torino al termine del prossimo campionato. Addirittura si parla di possibili sviluppi legali, ma non è possibile. Non c'è nulla di illecito in tutto questo".

Perché l'agente del giocatore, al contrario, afferma che la proposta dell'Inter è presente e molto importante?
"Parlano tante persone nel mondo del calcio, anche i procuratori possono farlo. Ma l'offerta nerazzurra non è mai arrivata, non esiste. Questo è quanto".
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Squinzi: "Berardi non si muove da qui”
"Nessuna offerta dall’Inter, il prossimo anno andrà alla Juve"!
Milano, 23 giu. - "Sento tante voci, leggo molte cose e si parla tanto. La realtà e' però un'altra: l'Inter non ha assolutamente formulato alcuna offerta per Berardi. Non capisco perché si dica il contrario. Il giocatore resterà al Sassuolo. Abbiamo un accordo con la Juventus: semplicemente il suo trasferimento e' stato posticipato di un anno. Il ragazzo andrà a Torino al termine del prossimo campionato. Addirittura si parla di possibili sviluppi legali: non e' possibile. Non c'e' alcunché di illecito in tutto ciò".

Così, dalle colonne di Fc Inter News, Giorgio Squinzi, patron del Sassuolo, ha messo la parole fine alle voci degli ultimi giorni, che volevano Berardi in trattativa con il club allenato da Mancini.

Il proprietario della società emiliana ha dunque confermato quanto affermato da Beppe Marotta, ribadendo i "buoni rapporti" con i bianconeri.
"Perché l'agente del giocatore, al contrario, afferma che la proposta dell'Inter e' presente e molto importante? Parlano tante persone nel mondo del calcio, anche i procuratori possono farlo. Ma l'offerta nerazzurra non e' mai arrivata, non esiste".
"Questo e' quanto".
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22 giugno 2016 
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22 giugno 2016 -
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22 GIUGNO 2016 - CdS 
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POI, SE NON FOSSE CHE IN QUESTO PAESE "DEPRAVATO E SVENDUTO (a quei poteri occulti che i loro sicari spolpano, le carcasse di zebre e antilope), GLI INTOCCABILI FARABUTTI DELLA SQUADRA DELLA CASTA SI POSSONO PERMETTERE OGNI CRIMINE (illecito sportivo) ALLA LUCE DEL SOLE! PERCHE' LA GIUSTIZIA SPORTIVA E' SEMPRE IN AGGUATO PER SFRUTTARE OGNI CASTRONERIA MEDIATICA PER FUORVIARE L'ATTENZIONE DEL POPOLINO E INCASTRARE LA JUVENTUS!  

QUALCUNO HA NOTIZIE DI UNA RICHIESTA DELLA JUVENTUS PER UN "inter"VENTO DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA, OPPURE DI UN'INIZIATIVA AUTONOMA DELLA PROCURA FEDERALE PER UN'INDAGINE, QUANTOMENO CONOSCITIVA DEI FATTI, SU QUESTO ARTICOLO PUBLICATO DALL'ORGANO UFFICIALE DEL CLUB CALCISTICO-CANCRO DEL CALCIO ITALIANO?
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Bonazzoli ceduto? E’ vero ma l’Inter ha tutto: recompra, percentuale ma non solo
di  Daniele Mari, @danmari83 12 febbraio 2015, 18:55 .
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I gol e le grandi prestazioni al Viareggio hanno riacceso i riflettori del mondo Inter su Federico Bonazzoli. La sua cessione alla Sampdoria, insieme a quella di Alfred Duncan, ha consentito all’Inter di chiudere il mercato di gennaio addirittura in attivo, nonostante gli arrivi di giocatori di livello internazionale come Podolski, Shaqiri e Brozovic.

L’Inter, per Bonazzoli, ha incassato 4,5 milioni di euro dalla Sampdoria, con la possibilità di tenere il giocatore in prestito fino a giugno. La formula con cui il ragazzo cresciuto nel vivaio nerazzurro è stato ceduto non è delle più semplici da capire e non basta il termine “diritto di recompra” (particolarmente in voga in questo periodo) per spiegare quanto l’Inter abbia comunque deciso di mantenere il controllo sul ragazzo. Prima di tutto perchè in Italia la recompra, come norma federale, non esiste. Tutto si basa su un “gentlemen’s agreement”, come era fino allo scorso anno per l’obbligo di riscatto, poi entrato ufficialmente a far parte delle norme federali (oggi è regola scritta e presto lo sarà anche la recompra).

Ma ieri, sollecitato dalle domande di FCINTER1908.IT, il ds nerazzurro Piero Ausilio ha spiegato con molta precisione il progetto dell’Inter su Bonazzoli: “E’ molto semplice. Non esiste nulla se non un gentlemen’s agreement che deve esserci e c’è nel caso dei rapporti tra Samp e Inter, tra presidenti, proprietari e dirigenti. Perché il diritto di recompra non è previsto dalle norme della Federazione. Abbiamo venduto il calciatore. Abbiamo un diritto, anche una percentuale su quella che potrebbe essere un’eventuale vendita ad un altro club, ma c’è un accordo verbale che vale perché fatto tra le persone rispettivamente importanti dei due club che dà a noi la possibilità di avere l’ultima parola sia su eventuali offerte che dovessero arrivare alla Sampdoria e dà a noi la possibilità, nei prossimi anni, se ne avessimo intenzione – e sono convinto che accadrà – di riportarlo a Milano. Ad una cifra fissata? Ci sono già dei parametri stabiliti in base a quanto sarà. Ripeto, i presidenti si sono parlati così come noi dirigenti”.

Traduciamo le parole di Ausilio in termini ancora più prosaici e di facile comprensione. L’Inter, nei prossimi tre anni, potrà riportare Bonazzoli a Milano versando alla Sampdoria 9 milioni di euro. Non solo: la società nerazzurra avrà diritto a circa il 40% della cifra di una eventuale cessione di Bonazzoli a terzi. Esempio: il Manchester United offrirà 25 milioni per Bonazzoli? L’Inter ne incasserà 10 se darà l’ok alla cessione.

Ma non basta: l’Inter si è tenuta anche l’ultima parola per quanto riguarda la cessione di Bonazzoli da parte della Sampdoria. Quindi se il club blucerchiato dovesse ricevere un’offerta, prima di accettarla dovrà chiedere “il permesso” all’Inter. Anche per evitare, per esempio, di subire l’onta di vedere Bonazzoli magari con la maglia rossonera o bianconera.
Ma l’intenzione dell’Inter, resa esplicita anche da Ausilio 
(“sono certo che accadrà”) è quella di riportare il giocatore a Milano entro i prossimi tre anni, quando si spera che con l’aumento dei ricavi quei 9 milioni possano essere investiti a “cuor leggero”.
Daniele Mari 12 febbraio 2015 
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CHI TOCCA I FRATELLI MORATTI E TRONCHETTI, VA A TROVARE ADAMO BOVE!

domenica, giugno 05, 2016

Il Presidente della Juventus Andrea Agnelli, negli studi di Sky Sport, risponde alle domande dei Giornalisti.




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Sky Sport “90 minuti con…Agnelli risponde"
Novanta minuti, proprio come una partita di calcio, per raccontare la sua Juve, i trionfi conseguiti e quelli ancora da inseguire, e soprattutto la sua visione del presente e del futuro del calcio. Il Presidente Andrea Agnelli è stato protagonista oggi di un inedito botta e risposta su Sky Sport e ha risposto per un'ora e mezza alle domande di dieci intervistatori. “90 minuti con…#Agnelli risponde”: questo il titolo del format che ha visto il Presidente affrontare i temi più disparati. Eccone alcuni.

Gestire la Juve
«Gestire la Juventus nell'ultimo decennio è profondamente diverso, rispetto anche solo ai primi anni '90. Oggi siamo una grande società, con un fatturato di circa 350 milioni e circa 700 dipendenti. La nostra non è più una dimensione ludica, ma quella di una grande azienda, in uno dei pochi settori al momento in espansione. Negli ultimi sei anni, siamo passati da una perdita di 90 milioni, all'equilibrio finanziario e i piani triennali approvati sono sempre stati rispettati. La società è bene impostata per reggere le sfide dei prossimi due, tre anni, poi si dovrà capire cosa accadrà nel calcio italiano ed europeo».

Lo sviluppo del calcio
«Dobbiamo capire qual è il nostro modello, quale dev'essere la mission della serie A e stilare un piano per rimanere competitivi a livello internazionale.

Nell'ultimo consiglio di Lega abbiamo discusso per un'ora sul Boxing Day, arrivando poi a stabilire di fissarne uno solo tra due anni, anche se, durante le festività, gli stadi sarebbero pieni. In quel contesto mi sono sentito dire che sono abituato a innovare, mentre in Italia dobbiamo proteggere. Ecco, dobbiamo eliminare questo principio, perché in questo momento abbiamo poco da proteggere molto da innovare.

Il 2006 è stato un momento di grande discontinuità per il calcio italiano, dopo il quale abbiamo iniziato a perdere terreno rispetto agli altri campionati. Per le società italiane ora competere a livello internazionale è più difficile e non solo per i fatturati, ma per i modelli di sviluppo e la programmazione nel medio, lungo periodo. Se penso alla Spagna o all'Inghilterra, noto che le squadre storiche per eccellenza sono il Real Madrid e il Manchester United, eppure guardo ill Barcellona, o il Chelsea che sono diventati dei fenomeni globali, sfruttando magnificamente gli ultimi 10, 15 anni, arrivando in ogni casa del mondo con un semplice click. Questo ha permesso di monetizzare attività come il merchandising, o gli abbonamenti digitali e non sono solo ed esclusivamente il botteghino o la pay per view».

L'ultima stagione
«Abbiamo iniziato e finito la stagione alzando un trofeo: prima la Supercoppa in Cina, poi la Coppa Italia a Roma. Questa è stata la parte migliore. Quella più difficile è stata la gestione da inizio settembre a novembre. Un periodo sfidante, che ci ha dato la conferma di quanto l'unione di intenti possa fare la differenza. La rosa di quest'anno era probabilmente la più completa degli ultimi sei anni e anche se sapevamo ci sarebbe stato bisogno di un periodo di rodaggio, non pensavamo fosse così lungo. Da contraltare abbiamo poi centrato un filotto straordinario di vittorie, che ha bilanciato la media punti».

Il suo contributo ai successi
«La mia attività è saper scegliere le persone, con una distribuzione di deleghe e responsabilità. Ho la fortuna di avere un gruppo dirigente straordinario, giovane e se dovessimo rimanere insieme i prossimi cinque anni, diventeremmo davvero i migliori in Europa».


Il rapporto con Marchionne
«Sergio è una persona con cui mi piace dialogare, ha grande esperienza, competenza e cultura. Confrontarmi con lui ogni mese mi arricchisce e aiuta moltissimo»

La Famiglia e Torino
«Sono molte le cose che legano la mia famiglia a Torino. Intanto la residenza, mia e di mio cugino John. Se pensiamo ai grandi investimenti che sono stati fatti negli ultimi anni in città, dobbiamo pensare allo stadio della Juventus e alla fabbrica della Maserati a Grugliasco. La sede civile di FCA oggi è in Olanda, ma Torino è uno dei quattro centri direzionali, quello per l'Europa e l'Africa, e quindi è assolutamente centrale. E poi, al di là degli investimenti, rimane il grandissimo affetto per la città».

I due quinquenni e lo stile Juve
«Mio nonno ha tracciato la via, ora siamo molto felici di averlo eguagliato. Il fatto che la figlia (Maria Sole Agnelli N.d.R.), che aveva visto il primo quinquennio, abbia portato al Museo il trofeo del secondo quinquennio, ha trasmesso il senso del tempo, la continuità, la tradizione e, in fondo, lo stile Juve. In effetti non so esattamente cosa sia lo stile Juventus, è qualcosa che gli altri hanno detto di noi. Lo stile Juventus è vincere».
LE DUE MANITE: LA DINASTIA DAL NONNO AL NIPOTE
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EPILOGO DI UNA STORIA SENZA FINE: JUVENTUS & SCUDETTI  IL QUINTO CONSECUTIVO CONTRO TUTTI E CONTRO TUTTO! 


E finisce un altro Campionato così come tutti gli altri 4 precedenti vinto strameritatamente dalla Juventus. Finisce con un buon Napoli secondo a 82 punti punteggio che raramente ha consentito di arrivare primi (solo due precedenti) e conHiguain capocannoniere che batte il record di Nordhal (anche il capocannoniere raramente si abbina alla vincitrice dello scudetto, l’anno scorso furono "Icardi-inter: Ottava" e Luca Toni-Verona: Tredicesima"! Tanto per dire). Un Campionato bello ed avvincente con 4 squadre che si sono alternate in testa alla classifica.

Un campionato dove la Juve, nonostante i pretesti e le scuse, ha avuto solo errore arbitrale a suo favore (se errore vi e' stato, trattasi di millimetri!) il gol annullato al Toro nel derby, gol del possibile 2-2.

Di contro la Juventus a voler ben guardare ha avuto innumerevoli errori a sfavore, soprattutto almeno 4-5 rigori non dati, soprattutto a Pogba, tutti passati in cavalleria dato che noi non siamo abituati a lamentarci, gli sciacalli (i giornalisti) li ignorano o taroccano! Nel derby a nulla è valso che la Juventus ha poi stradominato in lungo e in largo chiudendo sul 4-1, così come per molti non conta che la Juve ha chiuso il Campionato a 91 punti. 91 come l’ultimo che ci tolsero ben 10 anni fa quello di Farsolpoli. Da 91 a 91. Destino.

Il Napoli, e una buona squadra ma non eccelsa, e senza Higuain probabilmente appena sopra la media, è stata portata in carrozza al secondo posto da tutto il ”movimento italiano” che sperava nella vincita della squadra partenopea, per interrompere il lungo dominio bianconero. Il Napoli ha avuto moltissimi episodi a favore tutti messi sottobanco a iniziare dal fallo di mano di Allan nell’andata con la Juventus, che ci avrebbe consentito di battere un rigore e magari di riportare la nostra squadra al pareggio. E dico magari perché a volte i rigori pure si parano cosa che pare proprio che gli Italiani non conoscono, vedi Buffon a Firenze.

E come non scordare poi le innumerevoli partite in cui i nostri avversari hanno giocato in superiorità numerica, ad esempio contro il Carpi in casa, quando sullo 0-0 hanno espulso Zaccardo per doppia ammonizione sbagliando clamorosamente giocatore in quanto non era Zaccardo che aveva commesso il fallo, o come ieri all’ultima giornata contro il Frosinone quando al 13mo del primo tempo hanno già messo fuori uno dei loro avversari consentendo: 1 – a Higuian di realizzare il suo record (meritato senza dubbio), 2 – al Napoli di poter vincere facile e prender il secondo posto a discapito della Roma. Ma i fessacchiotti della Roma tacciono perché si lamentano solo quando è la Juve. Ora celebrano Ranieri e non si ricordano dei furti dell’Inter di quell’anno ma si ricordano Turone centro anni prima.

Al secondo posto in carrozza
Al capitolo espulsioni e o cartellini poi, come non ricordare il casino-sconcio-mediatico fatto sul nulla a proposito di Bonucci reo di non aver fatto nulla e accusato di una testata mai nemmeno accennata, Bonucci comunque ammonito nella circostanza per proteste su un rigore fra l’altro che a replay nemmeno c’era in quanto Alex Sandro prende la palla, e l’ulteriore casino-sconcio-mediatico su Higuain che aggredisce l’arbitro e viene fatto passare per vittima con gente in piazza a protestare e con gente in tv a vomitare veleno, con il risultato di uno sconto di una giornata di squalifica sulle 4 a scontarne poi solo 3, quando Khedira per un ”vaffa”, fra l’altro in inglese, di giornate se n’è fatte 2 e se l’è scontate entrambe. Quando vi dico che li hanno portati in carrozza!

Certo io sono Juventino e non lo nego posso eccedere anche nel mio giudizio ma credo che la Juventus ancora una volta si sia dimostrata la più forte in modo meritato, al cospetto di un buon Napoli che se non ”accompagnato” mano nella mano forse non sarebbe arrivato neppure secondo, e senza Higuain , non dico l’unico campione che hanno ma uno dei pochi, non sarebbero arrivati neppure fra le prime 3. Ci sono 9 punti alla fine fra noi e loro ma ce ne stavano tranquillamente anche 12.

La Juventus dopo una falsa partenza è stata un rullo compressore e ha perso solo aVerona con molte riserve in campo e a Campionato vinto. Il Napoli ha perso e male contro l’Udinese e l’Inter e ha perso, e non certo bene, contro Juventus e Roma. Qualcuno l’ha detto che la Juve l’ha meritato, tipo Sebino Nela, una mosca bianca. Non certo uno Juventino. Altri rosicano male e non possono raccontare le cose come sono perché il fegato gli duole. Ci sono giocatori che hanno vinto 5 campionati e sono ricordati come invincibili.

Altri addirittura hanno vinto uno scudetto solo, solo quello, e vengono definiti dalla stampa: ”eroi”. Noi vinciamo 5 scudetti di fila, 34 nel totale (anche a contarne 32 ne abbiamo un botto più di tutti), e noi rubiamo. Abbiamo rubato anche questo. Ci rivediamo allora l’anno prossimo al prossimo furto. Intanto andiamo a vincere la coppa Italia che sarebbe l’undicesima. Contro il Milan visto quest’anno non vincerla sarebbe un peccato mortale.
JUVENTUS DEI RECORD - UNDICESIMA COPPA ITALA