sabato, ottobre 24, 2015

JUVENTUS 23 OTTOBBRE 2015 ASSEMBLEA ZIONISTI

INTRODUCE ANDREA AGNELLI 
"il cambiamento non deve spaventare. Come diceva Alvin Toffler, è il processo con il quale il futuro invade le nostre vite. I tifosi sono il vero motore di questo straordinario mondo in cui abbiamo il privilegio di lavorare.

Abbiamo la consapevolezza che per proseguire nel nostro processo di sviluppo dobbiamo aumentare significativamente i ricavi. Ci sono tecnologie che garantirebbero ai tifosi un ambiente sicuro e un lavoro più efficace alle società e alle forze dell'ordine.

Eravamo consapevoli che il processo di rinnovamento della rosa della Juventus avrebbe potuto creare qualche difficoltà, ma non è assolutamente una giustificazione del 14/o posto attuale in classifica. Dagli ultimi eventi accaduti dopo la mia lettera agli azionisti emerge l'enorme bisogno di un cambiamento della governance del calcio a livello nazionale ed internazionale che permetta al mondo del calcio di riacquisire la centralità verso tutti gli stakeholder e soprattutto verso i tifosi.

Gli investimenti per Dybala, Lemina, Rugani, Morata, Sturaro, Pogba e Zaza ci garantiscono un grande futuro. Siamo sempre vigili sul mercato e siamo pronti a sfruttare situazioni come quella di Tevez, Il calcio italiano si trova in una fase transitoria e per raggiungere le big europee serve un contesto nazionale. Non ho mai nascosto che si possano dare contributi più alti ai campionati minori, ma a fronte di un progetto sportivo ben definito.

La riduzione del numero delle squadre è fondamentale come l'istituzione delle seconde squadre. Le seconde squadre ci permetterebbero di fare meno prestiti come succede in Premier League. La Premiere League ha 175 giocatori in prestito. La Serie A 452. Così si perde il controllo della crescita del giocatore.

Vista l'importanza dello sport nel sistema economico italiano, un testo unico dello sport garantirebbe maggiore efficenza. In termini di competitività dei ricavi l'Italia perde terreno rispetto alle principali leghe estere. L'ECA Europe ha svolto un grandissimo lavoro a livello internazionale, ottenendo risultati di portata storica. Ogni crisi porta una montagna di opportunità se si ha il coraggio di guardare in faccia i problemi. Al calcio servono risposte credibili, proposte credibili, persone credibili. In una parola serve il cambiamento.

Su Calciopoli abbiamo letto le motivazioni della Cassazione e stiamo valutando le richieste di Gazzoni. Manteniamo un dialogo aperto con la Figc e ho letto della causa per danni minacciata dall’avvocato Medugno, anche se ho faticato non poco a trovare gli accantonamenti di cui parla nel bilancio della Figc".
INTERVENTO GLMDJ  
Dopo due anni di assenza, in assemblee che si sono svolte in un clima di autorefenzialità, Giùlemanidallajuve ha deciso di tornare a far sentire la propria voce. Siamo infatti finalmente giunti al “The Day After” delle sentenze di giustizia ordinaria.

Alcuni anni fa, quando probabilmente Giulemanidallajuve era ancora percepita come soggetto con una sua utilità, il Presidente Agnelli non mancò di ribadirmi, in più occasioni, che saremmo giunti alla restituzione dei due scudetti. Dopo quasi 10 anni siamo ancora in paziente attesa.

Giùlemanidallajuve è scesa in campo nel lontano maggio 2006, per lottare contro quella colossale ingiustizia comunemente conosciuta come Calciopoli. Il nostro ricorso fu depositato ancor prima di quello che la Juventus in seguito ritirò assurdamente, giungendo così al paradosso di vedere respinta la nostra azione in quanto il soggetto che avrebbe dovuto promuoverla era la società Juventus. Ci siamo dati un obiettivo ambizioso, cancellare dai libri di storia quella farsa che ha saziato ed avvalorato il comune sentimento popolare: la Juve ruba; per tale motivo continueremo ad esistere ed a lottare #finoallafine !

Piuttosto che favorire un libero e proficuo scambio di idee, ci viene concesso un tempo contingentato, utile più che altro ad evitare i disturbatori (sottoscritto incluso), che non consente tuttavia di argomentare compiutamente tutti i temi.

Torneremo a discutere di Farsopoli a breve, nel frattempo ci siano concesse alcune domande e concise considerazioni.

Chi vi parla è stato citato in giudizio dalla Juventus per lo sfruttamento del logo, troppo simile, dicono, a quello della società bianconera. Circostanza, quest’ultima, che potrebbe creare danni commerciali alla stessa Juventus (non saprei se ridere o piangere).

Invero il logo Giulemanidallajuve è stato registrato solo ed unicamente per tutelarlo, impedendo che terze parti potessero utilizzarlo per fini diversi da quello per cui è nato: la difesa in ogni sede, anche in questa, della storia bianconera.

Il sottoscritto ha espressamente e per iscritto vietato ogni forma di business su detto logo. Giùlemanidallajuve non può, secondo quanto sancito nel proprio statuto, realizzare alcun tipo di operazione a fini commerciali. Il nostro unico sostentamento economico è rappresentato dalla donazioni e dalle quote associative, sfido chiunque ad affermare e dimostrare il contrario. Sarebbe stato troppo facile realizzare del merchandising quando eravamo gli unici a lottare con i nostri ricorsi, sia in sede nazionale che comunitaria. Non lo abbiamo fatto allora e non lo faremo né ora e né mai!

Lei, Presidente, è perfettamente conscio di ciò; un dubbio quindi mi assale: non vorrei che detta azione di rivalsa sia riconducibile più ad una volontà di attaccare chi non ha voluto allinearsi alle direttive bianconere che ad una reale necessità di tutelarsi economicamente. Cosa dovrei altrimenti pensare del business concesso ad altre associazioni o gruppi organizzati più duttili alla società? Felpe, giubbotti, cappellini, merchandising di qualsiasi tipo che si richiama ai colori bianconeri; gruppi organizzati che registrano il marchio senza alcuna opposizione, ma , si sa, fanno sempre comodo. E poiché gli avvocati si pagano, sottoscritto compreso, quanto ha speso la Juventus per “attaccare” chi l’ha sempre difesa? Perché i legali bianconeri non hanno investito il proprio tempo per chiedere conto a tutti quelli che continuamente umiliano la sua storia ed il suo blasone?

Non può essere un caso, peraltro privo di qualsivoglia elemento a supporto di un uso doloso del marchio, che ad essere chiamati in giudizio siano stati proprio coloro che non hanno mai venduto nulla e che si sono addirittura autotassati per difendere la propria storia e quella dignità a molti sconosciuta.

Ma se proprio vogliamo parlare di scopiazzature, la Juventus ha pagato alla Indipendent Ideas Srl - di Lapo Elkann - la realizzazione della veste grafica della campagna abbonamenti 2015, incentrata su un'immagine che è risultata in seguito una copia di quella già realizzata da una squadra di quarta divisione spagnola. Nel bilancio in corso di approvazione in data odierna, leggiamo di un debito verso questa società di ben 261,9 mila euro. Il Deportivo Badajoz non ha chiesto risarcimenti ma ci auguriamo che la prossima società di creativi verrà scelta con maggior attenzione, anche a costo di rivolgersi a qualcuno che non sia di famiglia.

Non molto ci sarebbe da eccepire sul piano sportivo, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ci sia consentito, tuttavia, sottolineare l’assurdità della modalità con cui sono stati ceduti, o forse è meglio dire senza mezzi termini regalati, tre giocatori fondamentali come Pirlo, Vidal e Tevez – difficilmente sostituibili - nel corso della stessa sessione di calciomercato. In realtà ci ha convinto poco una ricostruzione così imponente ed onerosa (oltre 120mln.). Pochi innesti di qualità, allo splendido gruppo che avevate già costituito, e la squadra avrebbe fatto l’ultimo salto di qualità, per ambire finalmente al trofeo continentale più prestigioso. Oggi stiamo pagando queste scelte con una sequela di record negativi nella storia bianconera.

Senza entrare nello specifico del gossip, vorremmo sapere dal Presidente Agnelli chi ha pagato la liquidazione del Dott. Calvo ed a quanto ammonta. Si parla di circa due milioni di euro a carico della Juventus. Un errore personale, di mala gestio, che si è ripercosso sulle tasche di tutti gli azionisti e sulla stessa immagine societaria. Oltre al danno anche la beffa, aver perso un collaboratore capace di procacciare un contratto di ben 140 milioni di euro alla Juventus e che appena liberato dal vincolo con la nostra società si è subito accasato presso la squadra campione di Europa. Se così fosse sarebbe una circostanza inaccettabile che richiederebbe seri provvedimenti da parte dell’azionista di maggioranza.

Ma vorremmo anche sapere se le ben 17 avvertenze contenute nella relazione Exor agli azionisti, che riguardano la società da Lei guidata, siano riconducibili a errate scelte gestionali o siano fisiologicamente legate solo ai risultati, che ovviamente appaiono più incerti dopo la campagna acquisti e cessioni di cui sopra.

Tornando al tema che più ci sta a cuore, tema imprescindibile quando si parla di bilanci economici, ci preme sottolineare che, da quanto ci è dato sapere, non ci sono somme in accantonamento, nei bilanci FIGC, per le cause intentate dalla Juventus. Delle due l’una, un gesto di irresponsabilità da parte della federazione, oppure che la stessa non abbia nulla da temere per dei ricorsi che da sempre sono stati solo fumo negli occhi dei tifosi bianconeri.

È attualmente pendente un ricorso al TAR Lazio sulla disparità di trattamento, ricorso in cui ci siamo costituiti in adiuvandum; la FIGC ha depositato istanza di prelievo, noi lo faremo nei prossimi giorni, la Juventus non è pervenuta. Eppure la enorme mole di documentazione processuale, emersa solo grazie alla difesa Moggi (non certo alla Juventus), così come la relazione di Palazzi sulla società detentrice dello scudetto di cartone, hanno certificato in modo incontrovertibile, già alcuni anno or sono, che la federazione ha agito secondo lo schema del due pesi due misure. Ma, si sa, la Juventus ed il suo Presidente vigilano.

Da pochi giorni sono scaduti i termini per chiedere una revisione del processo sportivo che, in verità, si sarebbe potuta chiedere all’esito del primo grado di giudizio, allorquando fu stabilita la non responsabilità in sede civile della Juventus. È bene sgombrare ogni dubbio, l’art.39 CGS può essere richiesto ogni qualvolta si verificano fatti nuovi; è un falso giuridico affermare che si tratta di “una unica possibilità” da parte della Juventus. Ciò premesso, vorremmo sapere quali siano i prossimi passi che saranno messi in campo per ottenere Giustizia, atteso che, anche nelle motivazioni delle sentenze di Cassazione, continuiamo a leggere grossolani errori nel merito, che per brevità ci è impossibile menzionare in questa sede.

Nella giustizia nazionale, si sa, sono insite delle anomalie. Non è nostra intenzione fare affermazioni di nessuna natura ma, pur nella convinzione che abbia agito secondo le vigenti normative, nessun imputato si sentirebbe pienamente garantito sapendo che il giudice estensore ha già ricoperto in passato ruoli importanti in una delle parti in causa. Ecco, questo tipo di anomalia impone la prosecuzione dei ricorsi anche in sede comunitaria, se mai con maggior determinazione.

Ma, se è vero che la Juventus non ha partecipato attivamente alla ricerca della verità giuridica; se è vero che la Juventus non ha mai fatto alcuna richiesta di revisione del processo sportivo; se è vero che la Juventus non ha mai fatto alcuna richiesta di risarcimento dei danni economici alla FIGC; se è vero che la Juventus non ha mai fatto alcuna richiesta di risarcimento per mala gestio all’ex A.D. Antonio Giraudo; se è vero tutto ciò, vorrà dire cha la Juventus ha implicitamente ammesso le proprie colpe.

Per tale ragione, al fine di onorare l’impegno che abbiamo preso fin dalla prima ora, abbiamo deciso, sia pur a malincuore, di citare in giudizio la società Juventus per i danni morali ed economici subiti dai proprio tifosi ed azionisti. Stessa sorte toccherà in seguito all’ex A.D. bianconero. Se, diversamente, registreremo finalmente una decisa presa di posizione, propedeutica a riottenere quanto ingiustamente sottratto, ci dichiariamo fin da subito disponibili a revocare le nostre richieste e ad appoggiare pienamente l'azione della società.

Va sottolineato che Giùlemanidallajuve ha preso l’impegno di sostenere economicamente, grazie al contributo dei propri soci, la costruzione del reparto per le leucemie infantili presso l’Ospedale San Gerardo di Monza. Al fine di spazzare ogni dubbio, all’esito della nostra Class Action avverso la Juventus, ogni importo ottenuto sarà interamente devoluto per questa nobile causa.

Invito pertanto tutti gli azionisti, sia quelli presenti che quelli che leggeranno solo in seguito il presente intervento, ad unirsi a noi per gridare ancora una volta, ancora più forte, Giùlemanidallajuve. (23/10/2015)
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AZIONISTA MARCO BAVA 
Tra i piccoli azionisti più polemici c'è anche quest'anno Marco Bava che vorrebbe "sapere di più sulla situazione Gazzoni. I ricavi da sponsorizzazioni sono troppo bassi. Il dotto Calvo ha lasciato la società e vorrei sapere quanto ci è costata la sua uscita.  I giornali hanno pubblicato notizie sulla vita personale di Agnelli e e l'ultimatum di John Elkann: risolvi le tue questioni personali o esci dalla Juventus. Volevo una rispostada Agnelli anche se ha lasciato l'assemblea. 
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AZIONISTA GRAZIANO CAMPI 
Graziano Campi, dopo aver manifestato vicinanza ad Agnelli ("E' il mio presidente e ne sono orgoglioso, anche se c'è chi ne parla male"), ha auspicato che "su Calciopoli non si torni indietro e si richieda indietro quello che è nostro, anche se si dovrà passare dal tribunale fallimentare di Milano per rivedere lo Scudetto dell'Inter". Intervento che ha suscitato risate e applausi scroscianti. Campi ha poi chiesti lumi sui possibili riflessi del caso Infront sulla Juventus, ha domandato a Marotta se non siano stati erogati troppi soldi a intermediari e procuratori, ha chiesto se non sia il caso di cambiare strategia nell'ambito del settore giovanile, visto che non produce talenti e i giovani sono troppi. Infine Campo ha domandato: "E' vero che riscattiamo Cuadrado per 22 milioni? Facciamo abbassare il prezzo. Novità sui rinnovi?".
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AZIONISTA MASCIOVECCHIO 
Il piccolo azionista Tomas Masciovecchio torna sulla finale persa a Berlino sottolineando "errori di formazione ed errori nella partita che dimostrano una scarsa preparazione tecnica della stessa. Per conquistare la Champions servono giocatori tecnici e veloci, 3-4 trequartisti. Zaza e Mandzukic cos'hanno di tecnico?". Sulla 10 a Pogba, "mi pare più un'esigenza dello sponsor, sono contrario, non mi sembra u 
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AZIONISTA BATTESINI

E'  tornato su Calciopoli Paolo Battesini, sospettando che "la Juventus nel più assoluto silenzio avrebbe lasciato scadere i termini per l'articolo 39". Il piccolo azionista chiama i due Scudetti tolti ai bianconeri "figli nostri, rapiti da piccoli e traportati in posti dove non vogliono restare. E pensano che i genitori si siano dimenticati di loro. Non dobbiamo dimenticare e smettere di combattere, presidente ci regali la vittoria più 
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AZIONISTA GRAZIANO SPINELLI
Anche l'azionista Graziano Spinelli torna sulla finale di Champions, ma per denunciare la scarsa organizzazione della trasferta, definendola "pessima, vergognosa e vessatoria, l'ho vissuto sulla mia pelle. Spero che non si ripeta". Poi ha aggiunto: "Perchè bisogna attendere tempi biblici per riceve la tessera Member?".
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AZIONISTA GAMBACORTI  
Prende la parola Gino Gambacorti Passerini, altro piccolo azionista, che chiede "aggiornamenti sulle richieste danni e sulla richiesta di revisione del processo sportivo ex art. 39. I nostri bambini crescono inevitabilmente in un clima di odio verso la Juve. Bisogna essere sempre migliori per farci odiare di più". Gambacorti Passerini non concorda poi sulla necessità delle seconde squadre: "Quale società a parte la nostra potrebbe essere così organizzata da gestirle? Meglio acquistare una squadra estera".
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AZIONISTA BERTOLINI
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L'azionista Bertolini rispolvera uno degli argomenti più gettonati delle ultime assemblee, ovvero il Naming rights dello Stadium. "E' vero che SportFive ha già pagato, ma una percentuale dell’eventuale sponsorizzazione entrerebbe nelle casse bianconere. La gestione degli sponsor tecnici cosa porterà e a che punto sono gli sponsor regionali?  Perchè è stata mandata la mascotte al Colombus Day e si è aperto un ristorante in Giappone? Dovreste fare un incubatoio di idee per iniziative di business con la partecipazione del proponente.  Perché non quotate negli Stati Uniti? Perché non spostate la sede all’estero? Marotta non aspetti l’ultimo minuto e le prese per i fondelli dei tedeschi!".
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AZIONISTA MARCHELLO 
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"I contratti sono impegni bilaterali, se facciamo decidere ai giocatori se giocare o no per una società, tanto vale non firmare quei contratti - la critica del piccolo azionisra -. La società doveva dire a Tevez: tu rimani qua a giocare o stai fermo. Il presidente del Boca continua a ringraziarci per il regalo. Spero ci siano delle clausole per impedire che il Boca ceda il giocatore ad altri club, perchè altrimenti oltre al danno ci sarebbe la beffa". Marchello domanda se fosse il caso di smantellare la squadra che aveva conquistato 4 Scudetti di fila, lanciando un interrogativo malizioso: "Ce l’hanno chiesto in Federazione di non vincere più?". Secondo il piccolo azionista si poteva confermare Pirlo per un altro anno. "Con si soldi di Mandzukic, Zaza e Hernanes si prendeva un top player. Mandzukic è stato acquistato solo per calmare la piazza dopo la cessione di Tevez. E' un pivot che non serve a nulla, fa le stesse cose di Llorente che abbiamo regalato al Siviglia. Sarebbe stato meglio tebere Vidal e vendere Pogba. E perchè tutti quei soldi per Dybala?".
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IL PRESIDENTE ANDREA AGNELLI RISPONDE ALLE DOMANDE DEGLI AZIONISTI

Le risposte di Agnelli ai piccoli azionisti: "Mi fa piacere la vostra juventinità e il vostro amore, ma comunque non me lo deve spiegare nessuno cosa vuole dire amare la Juventus. Su Calciopoli, partiamo dalla valutazione degli eventi che sono emersi nel recente passato, gli atti che sono in società. Non riteniamo che il quadro entro il quale operiamo non ci permetta di trarre conclusioni diverse da quelle di sempre.

L’articolo 39 non va in prescrizione esiste. A livello penale, il processo si è chiuso e sono in corso due azioni presso il Tar e presso la Corte d’Appello di Roma l’impugnazione della decisione di non decidere sullo scudetto 2006. Gazzoni ha chiesto 30 milioni, non 100. Il ricorso è arrivato e faremo le valutazioni del caso. Se sarà necessario un accantonamento lo faremo, ma l'anno prossimo. I mancati accantonamenti in Figc sono una cosa che riguardano loro, chiedete a loro".

Sugli sponsor: "Esiste un trend importante di crescita ed è differenziato. Il valore delle sponsorizzazioni dipende dal momento in cui vengono siglate. Abbiamo scelto di allineare la durata del main sponsor Jeep con quello tecnico, per questo è di sei anni. Non è detto che non si rinnovi prima il contratto, rivedendo le cifre prima del 2021. "Per quanto riguarda le tessere  member, "siamo consapevoli delle difficoltà, possiamo migliorare, ma i tempi si allungano anche per la dimensione della nostra tifoseria".

Sull'addio di Calvo: "Francesco ha contribuito a creare la struttura commerciale e ha deciso di accettare una analoga sfida nel Barcellona. Abbiamo deciso di non sostituirlo perchè  sotto di lui ci sono quattro persone di grande professionalità. Buonuscite? Si sono lette su organi di informazioni non proprio primari, sono fantasia: c’è stata una risoluzione con accordi di riservatezza nel liberare la figura di Francesco".

Sulla trasferta a Berlino: "E’ difficile accontentare tutti. C'erano 17mila biglietti disponibili e le richieste erano superiori. Avremmo comunque scontentato molti. Siamo rimasti molto insoddisfatti dell’organizzazione e siamo consapevoli dei disservizi, e mi scuso con voi in qualità di tifosi per un servizio non all’altezza. Abbiamo sbagliato e abbiamo cambiato fornitore, la speranza è di migliorarci in futuro".

Sul mercato, sul modulo, la formazione, tutti noi abbiamo una nostra opinione e non c'è mai un comune denominatore. Le decisioni tecniche spettano a Marotta e all’allenatore. L'alternativa è assumere  Mannahimer e fargli fare  un sondaggio ogni volta che dobbiamo prendere una decisione di mercato o formazione
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PARLA L'AMMINISTRATORE DELEGATO  ALDO MAZZIA

«Il buy back per noi sarebbe un solo drenaggio di liquidita' per cui non lo consideriamo. Contenere l'indebitamento e' una delle preoccupazioni giornaliere che abbiamo. In quest'anno ci aspettiamo un innalzamento dell'indebitamento che non e' preoccupante perche' le nostre linee di credito sono abbondantemente capienti per fare fronte alle nostre esigenze di cassa". In merito al finanziamento ricevuto da Exor, che scade a fine anno, Mazzia ha spiegato che di fatto e' stato gia' restituito visto che "gia' al 30 settembre non lo abbiamo piu' tirato".

Abbiamo difeso l'investimento dello stadio, e in maniera intelligente, riqualificando e valorizzando l'area della Continassa, traendone il giusto profitto. Ma abbiamo anche recuperato efficienza da parte nostra: accorpando sede, centro di allenamento della prima squadra e lo Stadium, saremo più vicini e uniti per lavorare insieme. 

E poi Vinovo sarà a completa disposizione del settore giovanile: sarà la prima casa in Italia dedicata a questo. Abbiamo proposto un progetto interessante a un pool di investitori: da 11 milioni dell'acquisto l'area è stata valorizzata a 24 milioni, di cui 12 che la Juve si è impegnata a tenerli nel fondo, mentre gli altri 12 potranno essere venduti. Abbiamo messo da parte un bel tesoretto, che magari un domani servirà per riscattare la nostra sede che diventerebbe di nostra proprietà. 

Non vogliamo trasformarci in un sistema immobiliare. Nell'area sorgeranno anche un hotel, una scuola internazionale e un centro comerciale innovativo dedicato a giovani e famiglie. La parte succosa dell'investimento è stata già realizzata. Avremo partecipazioni nelle aree hotel (che sarà utilizzato dalla prima squadra), food and entertainment. 

Ci dedicheremo alla governance e al controllo di questi asset. Il J-Medical? Non è un'operazione immobiliare, avevamo 3.500 mq di locali disponibili e abbiamo sviluppato un'iniziativa da cui ci attendiamo ricavi importanti: è un'occasione di business, non immobiliare. L'indebitamento? L'anno scorso siamo riusciti a contenerlo, all'inizio di questo abbiamo dovuto tener conto delle necessità di investimento dell'area sportiva.

Quindi ci aspettiamo un indebitamento innalzato, però correlato ai ricavi: non sarà nulla di preoccupante. Stiamo lavorando sodo anche con gli sponsor regionali e internazionali, come la birra messicana Tecate. Abbiamo i canali social totalmente aperti per raccogliere idee e suggerimenti dai tifosi. Il naming dello stadio? Ad oggi Sportfive non ci ha segnalato alternative o sponsor ulteriori. Ci accontentiamo, per ora, della denominazione di Juventus Stadium».
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APPROVATO IL BILANCIO
L'assemblea degli azionisti della Juventus ha approvato il bilancio dell'esercizio 2014/2015 chiuso un utile di esercizio di 2 milioni 298.263 euro. Approvata la composizione del nuovo cda, con 12 membri e tre novità: Caitlin Hughes, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio. Gli altri 9 consiglieri sono Paolo Garimberti, Andrea Agnelli, Giulia Bongiorno, Assia Grazioli-Venier, Giuseppe Marotta, Aldo Mazzia, Pavel Nedved, Enrico Vellano e Maurizio Arrivabene.
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Fine dell'Assemblea, il Presidente Andrea Agnelli, l'A.D.Giuseppe Marotta e il neo vicepresidente Pavel Nedved rispondono alle domande dei giornalisti
"Solo due precisazioni prima di rispondere alle vostre domande a seguito della nostra assemblea. Dopo una mia dichiarazione durante l'assemblea, sia partita subito una critica ad personam per quanto riguarda l'inaccettabilità del 14° posto della Juventus in questo momento. Credo valga la pena sottolineare come dal mio punto di vista, chiunque lavori alla Juventus, dal presidente al magazziniere, deve sapere e avere la consapevolezza che il 14° posto alla Juventus è inaccettabile e chiunque lavori alla Juventus, partendo dal presidente fino al magazziniere, sa che deve lavorare per riportare la Juventus nella stagione in corso nelle posizioni che le competono. Quindi il ragionamento è: per la Juventus in generale il 14° posto è inaccettabile.

In seconda battuta, è un grande piacere per me avere di fianco il vicepresidente della Juventus, Pavel Nedved. Quello che abbia rappresentato Pavel sul campo, non sta a me descriverlo, molti di voi mi hanno narrato le sue gesta sui campi per tutta la sua carriera. Quello che mi preme dire in questo momento,  è l'enorme crescita che Pavel ha dimostrato in questi in cinque anni come consigliere della Juventus, è stata una crescita continua e costante così come è stata la sua carriera da giocatore. Oggi Pavel è un uomo, un dirigente, che ha piena consapevolezza delle varie attività che si svolgono all'interno dell'azienda, sicuramente con una competenza specifica per quanto riguarda le attività di campo, ma oggi ha una sensibilità commerciale che sicuramente prima non aveva, oggi ha delle competenze specifiche in tema di analisi di bilancio di una società sportiva, oggi Pavel ha veramente acquisito a 360° quelle competenze che gli permettono di avere la rappresentanza della società.

E' chiaro ed evidente a tutti, a me per primo, in un principio di disciplina -  e questo ve lo dico sinora, che le domande sportive, così come quando le fate a me, sapete perfettamente invece che il vostro interlocutore sta alla mia destra, ed è il direttore Marotta. Pavel ha acquisito queste competenze che gli permettono di fare un'ulteriore crescita nel suo percorso professionale. Io ho avuto modo di ricordare ad alcuni di voi o anche in momenti più informali, oggi acquisendo queste nuove responsabilità, Pavel sa che dopo questo triennio può e potrà scegliere quale sarà il suo miglior percorso professionale. Io più volte avevo indicato come la figura di un ex grande giocatore, che abbia acquisito quelle competenze specifiche per un percorso di rappresentanza anche in seno ad organismi internazionali. Pavel sa che volendo un domani potrebbe passare per una presidenza della federazione della Repubblica Ceca, questo è un esempio per poi magari ambire tra 10-12 anni a qualcosa di più. Sa che può continuare a crescere all'interno della Juventus, ma la cosa più importante è questa sua crescita professionale a 360°. Lascia uno speciale incarico, che prima aveva in seno al consiglio, che era anche la rappresentanza per attività commerciali.

Come voi tutti ben sapete è entrato nello staff David Trezeguet e sarà David che invece avrà la piena responsabilità di ausilio all'area commerciale, di rappresentanza, quale bandiera della Juventus. Si ritroveranno, sempre a divertirsi, in occasione delle Legends, quel piacere lì non glielo toglierà nessuno, di continuare a essere compagni di squadra con la maglia della Juventus.

La Lega ha istituito una commissione per le riforme a cui per noi parteciperà Marotta. Prima delle nuove elezioni, a fine inverno 2016 o primavera 2017, manca ancora un anno in cui si può lavorare e molte delle cose che ho citato oggi possono essere fatte. Gli stadi sono obsoleti e vanno dirottate risorse finanziarie sugli stadi. In un anno si può portare a termine la riforma dei campionati; c'è spazio anche per le seconde squadre, serve la volontà politica. Se uno vuole avere le seconde proprietà, ma ci sia anche un altro strumento che è la squadra B. Se potessimo far giocare i giocatori in prestito nella nostra seconda squadra avrebbero più possibilità. Auspico che l’attuale classe dirigenza porti a termine le riforme, non nell’interesse della Juventus, ma di tutto il calcio italiano.

Per tre anni almeno sarò concentrato sullo sviluppo della Juventus e sull’Eca, non mi interessa una carriera politica perché sto bene dove sono. Riforme fatte entro l'anno? La denuncia dei problemi del calcio è una liturgia fastidiosa da quattro anni a questa parte. Avendo frequentato spesso Tavecchio  in questa fase, le volontà ci sono tutte. Adesso bisogna capire se tutte le parti sono d’accordo con le riforme. E' un anno che porta all'elezione dei nuovi vertici federali e quelli in carica vorranno dimostrare di essere rieletti per merito, questo deve fare la differenza.

Platini? Auspico che ci sia un giudizio veloce e nel merito delle vicende per cui Michel è stato preventivamente sospeso dalla commissione etica e da questo punto di vista non posso che rimarcare le parole del presidente Abete: è difficile immaginare che una persona accetti una somma di denaro come pagamento “irregolare” e poi la ponga in dichiarazione dei redditi. Spero che l’iter sia la più veloce".

Prima di lasciare la parola a voi, lascerei la parola a Pavel che ha due parole da dirvi.
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IL VICEPRESIDENTE PAVEL NEDVED:
"Buongiorno a tutti. Posso cominciare solo con i ringraziamenti. Grazie al Presidente, grazie a tutta la società che mi hanno dato la fiducia di poter continuare la mia esperienza in uno dei più grandi club al mondo, mi fa veramente un grandissimo onore. Sento una grandissima responsabilità. Ovviamente grazie per la fiducia di tutto il mondo Juve. 

Come diceva il presidente, ho fatto un percorso di crescita importante, non solo credo io, ma tutti quanti insieme abbiamo fatto un percorso di crescita grandissimo, molto proficuo, perchè insieme siamo riusciti a vincere dei titoli, siamo riusciti a ritornare in Europa come spetta alla Juve, come grande società. Ovviamente cercheremo di rimanere sui nostri passi che abbiamo fatto. 

Io con la mia crescita personale ho potuto ogni hanno migliorare e vedere come si gestisce una grandissima società. Devo dirvi che finendo con il calcio non è assolutamente facile poter pensare a ricoprire ruoli importanti in una società. Bisogna fare della maturità giornaliera, capire le necessità, la parte economica. 

Ringrazio anche Aldo (Mazzia, ndr) che è stato un grandissimo insegnante per me. Anche il Direttore sul livello sportivo, per non dimenticare anche Fabio Paratici da cui ho appreso molto e ho potuto migliorare anche sul livello sportivo. Finirei così, fino alla fine, caricoper difendere i nostri colori e ripresentarsi magari in una delle prossime finali in Europa". "Paul Pogba è un nostro giocatore di grandissimo talento, pur essendo un 93 ha mostrato grandissime cose. Ho un contatto quotidiano con lui, non ha bisogno di consigli. Dobbiamo chiederci se non siamo noi a chiedere troppo a un ragazzo del ’93. Dobbiamo lasciarlo tranquillo. Io sono tranquillo, ha un futuro grandissimo".
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AMMINISTRATORE DELELEGATO GIUSEPPE MAROTTA
"È un anno un po' particolare. C'è stato un forte rinnovamento profondo, ma non una rivoluzione, un'evoluzione dovuta a fattori diversi. Volevamo abbassare l'età media della rosa, quind abbiamo subìto decisioni forti da parte di nostri campioni. Abbiamo rinnovato quasi il 50% della rosa. Siamo partiti con difficoltà, al di là delle aspettative, molti infortuni hanno condizionato le scelte di Allegri. Tevez già lo scorso gennaio ci ha detto che voleva tornare in Argentina. Non c'era alcuna possibilità di trattenerlo. Ci ha chiesto cortesemente di lasciarlo libero, e lo abbiamo accontentato, anche per quello che lui ci ha dato in questi anni.

Hernanes? Allegri non ha mai esplicitato la richiesta di un trequartista, ci ha illustrato alcuni profili, ma il modulo è una conseguenza dei giocatori che si hanno in casa. Hernanes è arrivato in extremis, non era una prima scelta, non abbiamo mai pensato di aver portato a casa un fenomeno. La sua cessione ha comunque generato una minusvalenza all'Inter. La pista Draxler è stata abbandonata a luglio, dopo un sondaggio in cui lui ha espresso la parziale volontà di trasferirsi in Italia, preferiva rimanere in Germania.

Berardi? Oggi è tutto del Sassuolo, lo stiamo monitorando, faremo un consultivo a fine stagione, abbiamo ottimi rapporti con il Sassuolo. Cuadrado? Non abbiamo alcun diritto riscatto, è in prestito libero, si è inserito bene. Ha manifestato il piacere di stare con noi e di proseguire in futuro, vedremo poi al momento opportuno con il Chelsea ma è molto probabile una buona conclusione. Gabbiadini? Ha gererato una leggera plusvalenza.

Non so se questa squadra sia forte, fortissima o meno forte. Questo è un momento interlocutorio, abbiamo l'obbligo di vincere. Siamo coinvinti di aver costruito una squadra competitiva, composta da talenti come Dybala. E un top team ha l'obbligo di cercare i talenti migliori. E' stato così con Pogba e Coman, che per sua esplicita volontà ha voluto andar via. Dybala è un talento e da lui non si possono avere risposte immediate. Farà molto meglio nei prossimi anni, perchè passare da una squadra di provincia come il Palermo alla Juventus, significa dover affrontare esami pesanti: critiche, allenamenti... Per quanto riguarda le nostre aspettative sta facendo bene, i risultati non devono ricadere solo su di lui. Sta dando un apporto continuo, determinante e costruttivo. Lo apprezziamo anche come uomo, è un ragazzo intelligente, un grande professionista. E per l'esperienza che ho io, questo tipo di soggetti è destinato ad arrivare in alto.

Tevez è un top player, ha accettato volentieri di venire da noi, nonostante avesse un contratto molto importante con il Manchester City. E' stata un'operazione onerosa, il suo valore reale non era quello poi definito nell'operazione. Da noi ha dato un grande contributo sia a livello di gol che di comportamento. Quando hai 30 anni e desideri tornare in Argentina, è deleterio per tutti fare il muro contro muro. Non avevamo a che fare con un ragazzino viziato di 16 anni, ma con un uomo. Lo abbiamo venduto per il valore di bilancio di quel momento, intorno ai 6 milioni, prendendo prelazioni biennali su giovani interessanti. Speriamo di poterne riscattare qualcuno per valori congrui, abbiamo semplicemente risposto ai desideri di un professionista.

Cessione Llorente? E' stata una valutazione tecnica prima di tutto, il suo impiego sarebbe stato marginale e non potevamo permetterci il lusso di tenere un giocatore poco utilizzabile e con un contratto pluriennale.Quindi abbiamo risolto il contratto, regalando il cartellino e facendo sì che Llorente trovasse una collocazione ideale.

Collaborazione con il Sassuolo? Non è la nostra seconda squadra, si trova davanti in classifica meritatamente. Sta valorizzando molto bene i talenti e con noi sta facendo operazioni interessanti come quella di Zaza, che abbiamo comprato per un valore di mercato congruo. Dal giorno dopo abbiamo ricevuto offerte superiori, ma crediamo nel giocatore. O come l'acquisto della prima metà di Berardi e il riacquisto dello stesso da parte degli emiliani che possono trattarlo con chiunque. Se ci saranno opportunità col Sassuolo, ben vengano".
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COMUNICATO STAMPA APPROVATO IL BILANCIO
L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Juventus Football Club S.p.A., riunitasi oggi a Torino sotto la Presidenza di Andrea Agnelli, ha approvato il bilancio di esercizio al 30 giugno 2015 che si è chiuso con un utile netto di € 2,3 milioni (perdita di € 6,7 milioni nell’esercizio 2013/2014) che è stato interamente destinato a riserve. Conseguentemente non sono stati deliberati dividendi.

L’Assemblea ha inoltre determinato in 12 il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018, nominando amministratori Andrea Agnelli, Maurizio Arrivabene, Giulia Bongiorno, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Hughes, Daniela Marilungo, Giuseppe Marotta, Aldo Mazzia, Pavel Nedved, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Gli amministratori Giulia Bongiorno, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Hughes e Daniela Marilungo hanno dichiarato di essere in possesso dei requisiti di indipendenza.

È stato altresì nominato il Collegio Sindacale, composto da Paolo Piccatti (Presidente), Silvia Lirici, e Roberto Longo. Sindaci supplenti sono stati nominati Nicoletta Paracchini e Roberto PetrignaniL’Assemblea ha infine approvato la Relazione sulla remunerazione ai sensi dell’art. 123-ter del D.Lgs. 58/98.

Al termine dell’Assemblea si è riunito il Consiglio di Amministrazione che ha confermato Andrea Agnelli Presidente e Giuseppe Marotta e Aldo Mazzia Amministratori Delegati. Ha inoltre nominato Pavel Nedved Vice Presidente e confermato nell’incarico di presidente del J Museum Paolo Garimberti.

Dopo aver verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza degli amministratori Giulia Bongiorno, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Hughes e Daniela Marilungo, il Consiglio ha inoltre provveduto alla nomina dei seguenti Comitati:

Comitato per le nomine e la remunerazione composto da Paolo Garimberti (Presidente), Assia Grazioli Venier e Caitlin Hughes;

Comitato controllo e rischi composto da Daniela Marilungo (Presidente), Paolo Garimberti e Assia Grazioli Venier.

È infine stato nominato l’Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, composto da Alessandra Borelli, Guglielmo Giordanengo e Patrizia Polliotto.
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http://www.tuttojuve.com/primo-piano/live-tj-assemblea-azionisti-agnelli-rinnovamento-non-giustifica-14-posto-marotta-anno-particolare-hernanes-mai-pensato-di-aver-preso-fenomeno-nedved-n-257667
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http://www.juventus.com/it/club/investor-relations/documenti/azionisti/ultima-assemblea/
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JUVENTUS SEMPRE LASSU' A GUARDARE TUTTI DALL'ALTO AL BASSO

FINO ALLA FINE


giovedì, ottobre 01, 2015

IL PRESIDENTE DELLA JUVENTUS ANDREA AGNELLI, SCRIVE AGLI AZIONISTI: «LA SOCIETA' E TORNATA AL SUCCESSO SPORTIVO E ALLA SOSTENIBILITA' ECONOMICA. ORA ABBIAMO D'AVANTI UNA NUOVA SFIDA: CAMBIARE IL CALCIOCIO».

IL PRESIDENTE PARLA AGLI AZIONISTI

LA LETTERA: Cari Campioni D'Italia.

Dopo un percorso iniziato nell’estate del 2010, con un’operazione di completo cambio del management, un rafforzamento patrimoniale in grado di sostenere il turnaround e una corretta gestione, la Vostra società è riuscita a tornare sia al successo sportivo sia alla sostenibilità economica. Quattro scudetti, tre supercoppe italiane, una Coppa Italia, il crescendo dei risultati in Champions League, dai quarti di finale nel 2012/2013 alla finale di Berlino, passando per una semifinale di Europa League, sono stati accompagnati da una forte espansione dei ricavi, che ha portato la società dapprima a dimezzare anno su anno le perdite, poi a raggiungere l’utile operativo nel 2013/2014 e l’utile d’esercizio nella stagione appena conclusa.
Solamente i grandi risultati sportivi, le vittorie a livello nazionale ed internazionale, danno accesso a grandi ricavi, siano essi televisivi, commerciali o sportivi. Ma solo in presenza di una struttura equilibrata e diversificata di ricavi si può competere ad alto livello

La nuova sfida che il management e gli azionisti hanno oggi di fronte è, se possibile, ancora più ardua, poiché dovremo avere la capacità di fronteggiare il vero dilemma di ogni società calcistica di alto livello: solamente i grandi risultati sportivi, le vittorie a livello nazionale ed internazionale, danno accesso a grandi ricavi, siano essi televisivi, commerciali o sportivi. Ma solo in presenza di una struttura equilibrata e diversificata di ricavi si può competere ad alto livello.

Il profondo rinnovamento della rosa per la stagione 2015/2016, che permette ai colori bianconeri di essere pienamente competitivi, unitamente alle strategie di espansione dei ricavi tramite la ricerca di grandi partnership globali (come quella appena entrata in vigore con adidas, che proietta la Juventus in una dimensione internazionale sia sotto il profilo dei ricavi sia sotto quello della grande visibilità al pari di club d’eccellenza come Real Madrid o Bayern Munchen) permetteranno alla Vostra società di consolidare il proprio sviluppo.

La strategia commerciale, messa a punto in questi anni, continuerà a dare i propri frutti nell’ottimizzazione dei ricavi da sponsor e di quelli provenienti dallo Juventus Stadium. Una grande sfida è rappresentata dalla gestione diretta del licensing e del retail, attività precedentemente preclusa da altri accordi commerciali, e da una sempre maggiore capacità di raggiungere i quasi 300 milioni di fan nel mondo grazie all’espansione dei mezzi digitali e dell’ecommerce.

Gli evidenti progressi della Juventus sul fronte della gestione non sono stati tuttavia sufficienti per avviare una profonda e definitiva riflessione a livello nazionale sul futuro del calcio italiano. Da più parti, importanti esponenti del mondo del calcio invocano per il nostro movimento la dignità di essere considerati a pieno titolo un comparto industriale che contribuisce allo sviluppo del Paese sia con il gettito fiscale sia con il cosiddetto indotto. Ma il calcio italiano, purtroppo, non sta trovando al suo interno le risorse umane adatte a rilanciarlo e ricollocarlo al centro del dibattito politico. All’interno del nostro mondo si realizzano posizioni di rendita ingiustificata, godute da soggetti che non sono né protagonisti né finanziatori. Si tratta di realtà che hanno saputo con scaltrezza “generare” il consenso di un sistema autoreferenziale. Nel frattempo, per cinque volte su sei edizioni, le squadre italiane qualificate al preliminare di Champions League hanno fallito l’obiettivo di raggiungere la fase finale, e i club italiani, pur in presenza di una congiuntura di mercato piuttosto favorevole, non sono stati in grado di crescere al passo dei loro competitor europei. Nel quinquennio 2009/2014, il tasso di crescita del giro d’affari del calcio inglese è stato del 61%, quello tedesco del 46%, quello spagnolo del 32%, quello francese del 42%, quello russo dell’86%, quello turco del 62%. L’Italia nello stesso periodo è cresciuta solamente del 14%.

L’auspicio è che le prossime scadenze olimpiche, alla fine del 2016, portino ad un’accelerazione della spinta riformatrice nelle componenti costitutive del calcio italiano, favorendo il naturale ricambio degli uomini, delle competenze e delle modalità di gestione del potere. Si tratta di una riflessione che le Leghe, i calciatori e i tecnici devono saper cogliere per non passare altri cinque anni, da oggi al 2020, a elencare quello che si dovrebbe fare ma nessuno fa.
Sarebbe utile che alcune tematiche fossero affrontate:

1. La creazione delle Seconde Squadre
2. La riforma dei campionati
3. La situazione degli stadi

Il pallone deve tornare a essere al centro di questo mondo e, nel breve termine, per il miglioramento del prodotto che offriamo agli appassionati, sarebbe utile che alcune tematiche fossero affrontate:

1. La creazione delle Seconde Squadre è stata rifiutata per troppo tempo, mentre gli altri Paesi garantivano alle loro giovani leve una crescita armoniosa. La serie A deve avere la forza di colmare il gap generazionale che passa tra il campionato Primavera (under 19) e l’accesso potenziale alle Prima Squadra, che avviene mediamente verso i 22/23 anni.

2. La riforma dei campionati è improrogabile e deve essere accompagnata da una profonda riflessione sul tema della mutualità: chi viene retrocesso deve essere salvaguardato in modo tale da non mettere a repentaglio, come invece avviene oggi, la continuità aziendale. È del tutto evidente che vicende come quella del Parma, fallito durante il campionato, o le continue difficoltà di molti club nell’ottenere le licenze UEFA, minano la credibilità di tutto il sistema e lo rendono poco attrattivo per eventuali nuovi investitori, la cui presenza è invece auspicabile in presenza di piani di sviluppo chiari e di lungo termine.

3. La situazione degli stadi, salvo rare e lodevoli eccezioni, rimane invariata. Non solamente latita la pianificazione di nuove infrastrutture, ma addirittura si lascia che le attuali strutture continuino a operare in deroga rispetto alle normative in vigore. L’introduzione della Goal Line Technology, un provvedimento positivo, ha avuto costi che tutti i club hanno potuto affrontare senza problemi. Purtroppo non altrettanto si può dire degli investimenti in sicurezza e videosorveglianza di ultima generazione che, con costi decisamente inferiori, coadiuverebbero in modo determinante il lavoro delle forze dell’ordine favorendo l’immediata individuazione degli autori dei misfatti e verosimilmente alleggerirebbero la cosiddetta responsabilità oggettiva, che dopo i recenti fatti del derby di aprile disputatosi allo Stadio Olimpico di Torino, mi permetto scherzosamente di definire “responsabilità immanente”. Ormai le responsabilità individuali passano in secondo piano e il calcio italiano pare soccombere a quest’aberrazione.

Penso sia giusto, in conclusione, segnalare che la capacità di dialogare e attuare riforme nella governance e nella rappresentanza non è frutto di un’estemporanea velleità di un singolo club. Si tratta di una tendenza ormai consolidata a livello europeo, grazie alla capacità progettuale delle istituzioni, in particolare della European Club Association (ECA), ma anche dell’UEFA. L’ingresso dei club nell’Executive Committee della UEFA è un risultato politico di portata storica, ma è anche la testimonianza che le istituzioni ben organizzate sono in grado di evolversi, avendo riguardo per quanti nel calcio investono risorse economiche ed umane e hanno la legittima aspirazione di far sentire la loro voce. Mi onora rappresentare i 220 club, provenienti da 53 diverse federazioni, in questo dialogo, insieme con il Presidente Rummenigge. Negli ultimi dodici mesi ECA ha saputo trovare con la massima istituzione europea un terreno di cooperazione che ha portato alla firma anticipata di un nuovo Memorandum of Understanding, valido fino al 2022. Questo accordo prevede maggiori benefici per i club a partire dall’Euro 2020 e una nuova mutualità tra Champions League ed Europa League.

Un analogo e proficuo dialogo è stato avviato con la FIFA, ma i recenti fatti alla ribalta delle cronache giudiziarie globali hanno al momento rallentato il processo.

Una prova ulteriore che nessuna istituzione può ignorare per lungo tempo le richieste di maggiore trasparenza e di rinnovamento senza il rischio concreto di essere travolta.

Fino Alla Fine...
Andrea Agnelli
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http://www.juventus.com/it/news/news/2015/la-lettera-di-andrea-agnelli-agli-azionisti.php
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La relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2015
http://www.juventus.com/media/native/investor-relations-docs/italiano/assemblee-precedenti/2015/Relazione%20finanziaria%20annuale%20al%2030%20giugno%202015%20definitiva.pdf