Aggiornato al 17 Febbraio 2017
L' "inter" Non fu Retrocessa, perche', secondo l'ex Procuratore federale della Figc:"Per il passaporto di Recoba le pressioni arrivavano da destra da manca dall'alto e dal basso"!
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Secondo l’art.8, comma 6 del Codice di Giustizia Sportiva infatti:
La violazione delle Norme Federali in materia di tesseramenti di calciatori extracomunitari compiuta mediante falsa attestazione di cittadinanza costituisce grave illecito sportivo. Le Società, i loro dirigenti, soci e tesserati che compiano direttamente o tentino di compiere, ovvero consentano che altri compiano, atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o comunque alterati al fine di eludere le norme in materia di ingresso in Italia e tesseramento di calciatori extracomunitari, ne sono responsabili e sono puniti ai sensi dei commi 7 e 8 seguenti. (Il comma 7 parla della responsabilità diretta e rimanda alle sanzioni previste dall’art.13, lettere f), g), h) i), nda)
La falsificazione di un documento costituisce quindi “grave illecito sportivo” e, in caso di responsabilità diretta, le pene sono severe: (in ordine decrescente di gravità) revoca di eventuali titoli conquistati (non è il caso dell’Inter), esclusione dal campionato di competenza, retrocessione in serie B, penalizzazione di punti in classifica. La sentenza della Disciplinare parla apertamente dell'attiva partecipazione di Ghelfi ma lo fa con una marchiana contraddizione. Dapprima infroma che l’amministratore delegato si sarebbe interessato del passaporto solo a rilascio ottenuto:
Al sig. Rinaldo Ghelfi, amministratore delegato alla Soc.Internazionale, viene contestata la partecipazione alla illecita condotta posta in essere dai tesserati della sua Società, Recoba ed Oriali in concorso con Baldini e con terzi non tesserati. Peraltro, dagli accertamenti svolti in sede di indagini risulta un intervento diretto del Ghelfi nella vicenda soltanto nel maggio 2000, momento in cui era divenuta di pubblico dominio la notizia di possibili irregolarità riguardanti il conseguimento dello status di comunitario da parte del calciatore della Lazio Veron.
Quindi, poche righe dopo, viene affermato che Ghelfi era ben cosciente fin dall’inizio di cosa comportasse l’avvio della pratica in Argentina. Oriali, infatti, non ha interessi personali ad ottenere un passaporto per Recoba, ma si è mosso solo dopo precise indicazioni societarie:
Oriali, non essendosi attivato per il passaporto di Recoba a titolo meramente personale, deve aver tenuti informati i vertici della Società sull’andamento della pratica. Dagli atti risulta che almeno in due momenti Oriali deve essersi consultato con i propri superiori: il primo quando si trattò di dare il “via” alla pratica in Argentina ed il secondo quando si trattò di effettuare su indicazione di Krausz, il bonifico di 80.000 dollari, che doveva essere autorizzato dai vertici societari.
Quindi, se Oriali sapeva della contraffazione del passaporto e non poteva non considerare 80 mila dollari una cifra spropositata, ci si chiede che cosa abbia detto a Ghelfi per ottenere il via libera all’operazione e il pagamento dell’importo. Inoltre, la sentenza rivela che la somma fu pagata “in nero”, fatto che aggrava ulteriormente la posizione dei vertici dirigenziali interisti. E’ infatti difficile immaginare che Oriali abbia sborsato, di tasca sua e di sua iniziativa, 80 mila dollari:
l’inesistenza nei libri contabili della Società di un pagamento di tale importo potrebbe significare che alla liquidazione del compenso si sia provveduto in forma non ufficiale, cosa che costituirebbe un ulteriore indizio di responsabilità a carico dei referenti di Oriali. Il quadro accusarorio è quanto mai chiaro. Ci sono tutti gli estremi per un coinvolgimento diretto dell’Inter, a meno che non si considerino i suoi dirigenti incapaci di intendere e di volere. La Disciplinare, invece, non se la sente di affibbiare tale responsabilità all’Inter (=gravi sanzioni) e la sentenza, da una riga all’altra, cambia completamente registro, assolvendo miracolosamente Ghelfi:
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Gli allora padroni del calcio: "Cesare Geronzi presidente di Banca Capitalia e detentore del 49% della Roma, e' Franco Carraro Presidente di Banca Medio Credito (mcc) e Presidente FIGC, con Tronchetti Provera: secondo maggiore azionista e Sponsor dell' "internazionale fc", oltre che azionista di Banca Medio Credito dei su citati "geronzi & carraro".
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17 Febbraio 2017 - Lex Procuratore federale della Figc Carlo Porceddu: "Revocare lo scudetto del 2005/2006 alla Juventus e assegnarlo all'Inter fu un errore gravissimo".
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L'avvocato Carlo Porceddu, Procuratore federale della Figc dal 1998 al 2001, ora vice presidente della Corte d'Appello federale, non usa giri di parole per dire la sua su una delle pagine più controverse della storia recente del calcio italiano.
L'analisi di uno dei giudici sportivi italiani più esperti e apprezzati, in procinto di essere nominato da Tavecchio "Dirigente benemerito" della Figc, la massima onoreficenza federale, ha come bersaglio soprattutto l'ex commissario straordinario della Figc Guido Rossi e l'Inter, che ancora oggi rivendica quel titolo assegnato a tavolino come "il più bello".
"L'inchiesta dove si poteva fare certamente di più è Moggiopoli - dice Porceddu ripercorrendo le tappe della sua lunga carriera, culminata appunto nella nomina a Dirigente benemerito -, tanto è vero che noi come Corte federale abbiamo limitato la sanzione alla Juventus non revocando un titolo di Campione d'Italia (del 2005/06 ndr) perché non c'erano elementi sufficienti, infatti quell'aspetto era stato tralasciato. Poi il commissario straordinario delle Federazione di quel periodo (Guido Rossi ndr) aveva nominato un gruppo di amici suoi, uno dei quali era stato anche nel consiglio di amministrazione dell'Inter, ed è stato revocato alla Juventus e assegnato all'Inter. Quello è stato un errore gravissimo a mio avviso".
Un episodio i cui strascichi sono ancora vivi: dopo che la posizione dell'Inter fu archiviata per prescrizione (le intercettazioni che documentavano i rapporti tra la società nerazzurra e la classe arbitrale vennero fuori infatti dopo anni), la Juventus ha fatto causa alla Figc chiedendo 400 milioni di euro di danni e la revoca di quello scudetto assegnato per "meriti morali" agli odiati rivali.
Causa sulla quale proprio oggi è intervenuto il presidente della Figc Tavecchio: "La Juve non si arrende e continua a chiedere i danni alla Figc per Calciopoli? La Federcalcio era disponibile a trattare per trovare un accordo - sono state le sue parole -. Loro però hanno deciso di andare avanti. In ogni caso decidere sulle azioni di rivalsa non spetta a me, ma al Consiglio Federale".
Nell'intervista Porceddu parla anche dell'inchiesta sul calcio scommesse degli anni '80 e dello scandalo passaportopoli (che coinvolse tra gli altri Recoba dell'Inter e Veron della Lazio), dicendo di
aver subito "pressioni da destra da manca dall'alto e dal .basso"
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Il Farabutto, agiva a danno della Juve, e a favorire le sue squadre e quelle degli amjici!
Carraro: “Le dico mi raccomando... Se c'è un dubbio, per carità, che, che, che, che il dubbio non sia a favore della Juventus dopo di che succede... Gli dà quel rigore lì!?”.
Bergamo: 'No, no, ma non è il rigore, purtroppo ha sbagliato l'assistente'.
Carraro: 'Mo’ la cosa grave è il rigore? Guardi là... Il sintomo... Il sintomo... Che, che, che io evidentemente sono una persona che non conta un cazzo... Che non conta un cazzo...'. Bergamo: “Nooo”.
Carraro: 'Però, però, stia attento Bergamo. Stiate attenti perché io sono stufo, sono molto stufo! Il sintomo che non conto un cazzo è che si dà un rigore che comunque è al limite dell'area! Allora quando un arbitro dà un rigore al limite dell'area, vuol dire che gli scappa che la Juventus voglia... Debba vincere la partita!'.
Bergamo: “Ehh, questo uhhehh Racalbuto era preparato a non... A fare il contrario sul campo”.
Carraro: 'E beh, è evidente allora... Allora guardi'. Bergamo: 'Sul campo'. Carraro: 'O lei mi dice le bugie a me! opp... No guardi... Guardi Bergamo... o lei non conta un c... Carraro: 'Comunque io, eh, guardi, Bergamo io... Io... Sono una persona ehhe che, ehh, detesta essere presa in giro! Proprio detesta essere presa in giro. Io mi vergogno di essere presidente della Federcalcio! Però non intendo stare a guardare lì come un cretino! Io mi vendico! E' chiaro?'. Bergamo: 'Sì sì, lei può fare tutto quello che vuole! Io so...'.
Carraro: 'Ma no'.
Bergamo: 'Io so quello che faccio e so quello che dico e non è assolutamente quello che dice lei! E può dire quello che vuole, ha capito? Non è assolutamente quello che dice lei'.
Carraro: 'Ma guardi'.
Bergamo: 'E non creda di intimidirmi in nessuna maniera.
Carraro: Quello che dice lei non è vero assolutamente! Ha capito!?'.
Bergamo: 'Non è un problema, ma quello che dice lei sono delle gran stronzate, ha capito?'.
Carraro: 'In questo momento mi vergogno di essere il presidente della Federcalcio perciò la responsabilità è mia! Che ho scelto lei e che ho scelto Pairetto!'.
Bergamo: 'Io me ne vado a testa alta'.
Carraro: 'Lei se ne andrà a testa alta? Lei se ne andrà'.
Bergamo: 'Sissignore'.
Carraro: 'Sì, certo, ma sa nella vita... Nella vita...'.
Bergamo: 'Tutto l'ambiente sa che ha contattato Collina per prenderlo... Non ha fatto un figurone, mi creda'.
Carraro: 'Lei è una persona maleducata perché dice le parolacce mentre io non le dico... E se non è in condizione di andare avanti si dimetta oggi'.
Bergamo: 'Nemmeno per idea! Io so di fare il mio dovere e lo faccio fino in fondo'.
Da questa telefonata si deduce in maniera lapalissiana quale fosse l’indirizzo, che la Figc (nella persona di Carraro, ora assolto dalle Intoccabili Toghe Massoni
I SICARI DELLA LOGGIA CSM
anche nel processo penale in cui Moggi e altri 23 imputati sono invece, ovviamente, stati rinviati a giudizio) intendesse dare agli arbitraggi: sfavorire la Juventus, e magari, dare una mano alle sue amate squadre romane, specificatamente la Lazio, sull'orlo del tracollo finanziario!
Com’è stato possibile tutto ciò? Com’è stato possibile il verificarsi, in Italia, di un’aberrazione assoluta come Calciopoli? Questo, se avrò tempo, proverò a spiegarlo in un’altra occasione. Intanto posso rinnovare l’invito a documentarsi sull’ottimo sito
http://www.ju29ro.com e suggerire alcuni significativi spunti di riflessione: Guido Rossi è attualmente consulente della Fiat.
Gli attori del Bratto della Juventus con il Ricattatore dei 100 000 Dossier
Ecco gli infami mettere in atto la congiura!
A proCesso concluso, il maestro e l'allievo, sorridenti verso l'Isola Madre a festeggiare!