PERCHÈ LA JUVENTUS È PULITA? Prchè non ha commesso nessun reato!
TORINO, 11 marzo 2006 - L’uso di farmaci non costituisce reato, nemmeno dal punto di vista della somministrazione pericolosa. Non solo: la legge dell’89 che diede origine al processo per frode sportiva nei confronti di Antonio Giraudo e Riccardo Agricola non poteva essere applicata perché riguardava la frode sportiva contro le scommesse illegali e non l'abuso di farmaci. Lo afferma la terza sezione della Corte d’Appello di Torino nelle motivazioni della sentenza che lo scorso 14 dicembre ha assolto l'amministratore delegato e responsabile medico del club bianconero dalle accuse rivolte dal pm Raffaele Guariniello, che aveva chiesto due anni di carcere e 3.800 euro di multa per Giraudo e tre anni e due mesi per Agricola.
130 PAGINE Ottantasei giorni dopo la lettura del dispositivo, ieri Pietro Capello, l’estensore del documento (lungo 130 pagine), ha precisato nelle motivazioni che l’utilizzo di farmaci non proibiti «all’epoca dei fatti (cioè nel periodo compreso fra il ’94 e il ’98, ndr) rappresentava una pratica purtroppo molto diffusa negli ambienti del gioco del calcio in Italia». Anche se si trattava di medicinali usati "off label", cioè al di fuori di quanto previsto dal ministero della Salute, «non vi è motivo di ritenere che i giocatori in questione, professionisti e operanti in una squadra di serie A, fossero TUTTI degli ignari burattini nelle mani dei dirigenti della società». Come dire che i giocatori non sono mai stati ingannati, facendo cadere così anche il reato di somministrazione pericolosa.
VALORI NORMALI Ma vi è di più: in merito all’accusa di somministrazione di Eritropoietina, la famigerata Epo, «il valore probatorio di quanto presunto dal professor D’Onofrio è francamente molto modesto» dicono i giudici torinesi in merito alla superperizia dell’ematologo Giovanni D’Onofrio, il consulente del tribunale, sul cui il verdetto il giudice di primo grado aveva ritenuto che in casa bianconera fosse circolata l’Eritropoietina. «A differenza del Giudice Casalbore — la corte aggiunge — che le anomalie segnalate dal perito, appaiono tutte circoscritte in quell’ambito di normalità di valori».
TROFEI SALVI Le motivazioni alla sentenza rappresentano «parole nette e chiare che non lasciano dubbi e spazi per ulteriori insinuazioni. "Il fatto non sussiste", "il fatto non è previsto dalla legge come reato" e "il fatto non costituisce reato" sono parole nette e chiare. Tutti i trofei della Juve sono e saranno sempre esclusivamente il frutto di un grande lavoro, fatto di umiltà, determinazione e costanza: caratteristiche che hanno reso grandi nel mondo i colori Juventini». Per la pubblica accusa quei trionfi erano stati «la cartina di tornasole del doping» ma il giudice dice che «è arbitrario e apodittico» affermare che «l’unico sistema per coniugare il risanamento economico ai risultati agonistici sarebbe stato quello di utilizzare la farmacia». Il verdetto emesso dal Giudice unico Casalbore nel processo di primo grado nel novembre del 2004, aveva sentenziato l’assoluzione per Giraudo ma la condanna a un anno e dieci mesi per Agricola, getta oscure ombre su tale decisione; ma ancor più sul procuratore Guariniello e le motivazioni che lo hanno indotto a una inchiesta durata SETTE lunghi anni, a spese dei cittadini Italiani!. Ora la procura per cercare di salvare la faccia dovrà ricorrere in Cassazione.
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