IL CORRUTTORE MASSIMO & IL MISERO CORROTTO
QUANDO IL PROCURATORE FEDERALE STEFANO PALAZZI, COPERTO DAL MANTO DI SILENZIO DELL'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE MEDIATICA DELLA "CUPOLA RCS" HA, ANCORA UNA VOLTA, UBIDITO AGLI ORDINI DELLA MAFIA DI MILANO: NON HA DEFERITO MORATTI PERMETTENDOGLI DI ISCRIVERE L'INTER AL CAMPIONATO SENZA AVERNE I REQUISITI, ED EVITANDO CHE VENISSE RETROCESSA IN ALTRA CATEGORIA.
PERCHE' NESSUNO FA NIENTE?!!!!!!!
Francesco Calabrone
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CORRIERE DELLA SERA.it
21 giugno 2007
Accuse per i nerazzurri dalle indagini milanese sul doping amministrativo
Inter, irregolare l’iscrizione al torneo ‘05/’06
Senza plusvalenze «non avrebbe potuto iscriversi al campionato»
Moratti non ci sta: «Siamo in regola e lo scudetto non si tocca»
MILANO – L’Inter non aveva i requisiti per iscriversi al campionato 2005/06. A sostenerlo è il pm di Milano Carlo Nocerino, che ha trascritto nella chiusura delle indagini relative alle plusvalenze quanto emerso dalla relazione della commissione per la vigilanza sulle società calcistiche. In particolare se la società nerazzurra «avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie, l’equilibrio finanziario sarebbe saltato e, appunto, non avrebbe superato i parametri chiesti dalla Covisoc per l’iscrizione al campionato 2005-2006». Insomma, non avrebbe giocato e poi vinto a tavolino il suo penultimo scudetto.
SENZA PRECEDENTI – La palla, adesso, passa alla giustizia sportiva che potrebbe aprire un fascicolo sulla vicenda senza aspettare la conclusione del processo penale. Cosa possa poi accadere è difficilmente prevedibile. L’unico precedente esistente in tema di doping amministrativo riguarda infatti il Genoa – Preziosi è stato squalificato al termine del procedimento e la società sanzionata economicamente – ma allora nessuno contestò la regolare iscrizione dei liguri al campionato. Il caso dell’Inter è dunque unico e, come tale, complicato da decifrare. Teoricamente, ma solo teoricamente, se fosse provato l’illecito i nerazzurri potrebbero anche incorrere in penalizzazioni sportive. «Le sanzioni – spiega al Corriere l’avvocato Mattia Grassani – vanno per i dirigenti dalla censura alla radiazione. Per il clun dalla sanzione pecuniaria fino alla retrocesione. La revoca dello scudetto nel codice non è prevista. Secondo quello che sostiene il pm di Milano la posizione dell’Inter sembra più grave di quella del Genoa, ma tutto è ancora da dimostrare. Di certo c’è che l’illecito amministrativo è un reato secondo, nella giustizia sportiva, solo a quello sportivo. Dopo la corruzione di un arbitro, nella scala di gravità c’è un bilancio falso per iscriversi al campionato al quale non si ha diritto».
RISCHIA GROSSO – Grave al punto che, stando a Victor Uckmar, ex presidente della Covisoc, «se è tutto vero l’Inter rischia grosso». «Dal 2001 non mi occupo più di calcio – chiarisce a “Radio Radio” – ma confermo che c’era ampio uso e abuso delle plusvalenze da parte delle società per superare i controlli ed essere in grado di iscriversi al campionato successivo. Per questo caso potrebbero essere presi provvedimenti gravi».
L’INTER NON CI STA – Immediata, e logica, la reazione del club di via Durini, che ha affidato la sua replica a un comunicato apparso sul sito ufficiale: «In merito alle agenzie di stampa relative all’iscrizione al Campionato di Serie A 2005-2006, nell’ambito dell’inchiesta penale pendente presso la Procura della Repubblica di Milano, F.C. Internazionale Milano S.p.A. – si legge – precisa di non aver mai appostato plusvalenze fittizie nei propri bilanci e di aver già presentato necessaria e completa documentazione tecnica a dimostrazione che, attraverso i sistematici aumenti di capitale effettuati dai soci, è sempre stato garantito il pieno rispetto dei dovuti equilibri finanziari».
MORATTI – Dopo il sito, è stato lo stesso Massimo Moratti a commentare la notizia: «Non siamo preoccupati nella maniera più assoluta per questa inchiesta sui bilanci. Certo, dispiace che ci sia, ma francamente non mi sembra preoccupante. Sono certo che le ombre di questa storia verranno presto dissipate. Manca ancora la nostra deposizione che servirà a chiarire definitivamente una vicenda che mi sembra un pò assurda. Mi risulta che ci siano anche altri club. Ritengo che da parte nostra la sottocapitalizzazione non esista. Pago miliardi tutti i giorni, proprio questo no. Sono abituato a non sbagliare sui bilanci, però è vero che la valutazione dei giocatori in questo mercato è difficile da comprendere, un giocatore che oggi vale cinque tra un mese può valere 12, e poi magari niente». Moratti esclude infine che possa essere revocato all’Inter lo scudetto 2005/06: «Non pensiamo nella maniera più assoluta a restituire lo scudetto, perché era giusto che lo assegnassero a noi. E poi sembrerebbe quasi una ammissione di colpa».
GAZZONI – Con la chiusura delle indagini, che hanno coinvolto il presidente Massimo Moratti, altri due amministratori dei nerazzurri, Rinaldo Ghelfi e Mauro Gambaro, e l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, le parti hanno 20 giorni di tempo per poter presentare memorie o per poter chiedere interrogatori. Terminato questo periodo il magistrato potrebbe chiedere il rinvio a giudizio. L’indagine era nata da un esposto presentato dall’allora presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni e riguarda gli anni che vanno dal 2003 al 2005. –
Alessandro Franchetti – CORRIERE DELLA SERA.it Sport 21 giugno 200
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