PRIMA PARLIAMO DEI RIGORI E DOPO DELLA PARTITA A CALCI
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DAL GIORNALE DOVE TUTTI NASCONO INTERISTI
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Flavio Biondi Pres. RcsSport - In RCS nasciamo interisti
Altrimenti detto: Noi di Corriere della Sera & Gazzettatta dello Sport nasciamo interisti
Scudetto non di rigore
23 gennaio 2003
Negli ultimi dieci anni soltanto una volta chi ne ha avuti di piu ha vinto il campionato
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«Alla fine tutti i discorsi vanno a finire lì: agli arbitri, ai rigori»: così ha concluso il presidente della Lega e vice presidente del Milan Adriano Galliani il suo intervento in risposta al vice presidente dell' Inter Giacinto Facchetti che aveva sottolineato «l' anomalia della squadra del presidente di Lega che ha avuto nove rigori a favore e nessuno contro».
JUVE -
Ma i rigori sono davvero determinanti per vincere lo scudetto? La statistica dice no.
Negli ultimi dieci campionati soltanto una volta la squadra che ha avuto più rigori ha vinto il titolo: Juventus, stagione 1996-97, 9 rigori calciati e 7 realizzati (anche l' Atalanta ne ebbe 9), un rigore contro.
E se estendiamo la statistica agli ultimi vent' anni, vediamo che soltanto quattro volte chi ha vinto la classifica dei rigori a favore ha vinto lo scudetto:
Inter nel 1988-89 (8 concessi, 6 realizzati, ma 8 ne ebbero anche Atalanta, Juve, Milan e Samp);
Sampdoria nel 1990-91
(9 concessi, 8 realizzati e 9 ne ebbe anche l' Inter);
Milan nel 1991-92 (12 a favore, 9 segnati)
e Juve nel 1996-97.
Nella storia dei settant' anni di campionati d' Italia a girone unico, dal 1929 al 2002, soltanto 18 volte chi ha vinto la classifica rigori ha vinto anche quella del campionato.
MILAN E INTER
Due volte ha vinto lo scudetto la squadra che ha avuto meno rigori: il Milan nel 1993-94 e la Juventus nel 1971-72 con un rigore ciascuno, ma non realizzato (per i bianconeri non segnò Causio; per i rossoneri non realizzò Savicevic, il rigore venne fatto ribattere e Costacurta tirò alto).
C' è un' altra squadra che ha vinto lo scudetto senza segnare neppure qualcuno dei rigori concessi: Bologna nel 1936-37, 2 rigori concessi e falliti.
Il Milan vinse il titolo nel 1968-69 senza avere un rigore né a favore né contro. Ma ci sono anche quattro casi in cui chi ha vinto la classifica rigori poi è retrocesso in B: Padova (1929-30), Pisa (1968-69), Cremonese (1984-85) e Bari (2000-2001).
C' è un caso che riguarda anche la grande Inter di Herrera che poi è anche quella di Giacinto Facchetti:
vinse i due scudetti consecutivi nel 1964-65 e 1965-66 senza vedersi fischiare nemmeno un rigore contro e nel 1965-66 fu la squadra ad averne di più a favore (8, come il Torino).
L' Inter tra il 29 marzo del 1964 (Bologna-Inter 1-2, rigore fallito da Haller) e il 12 novembre 1966 (Inter-Roma 0-0, sbagliò dal dischetto Peirò) si godette 82 giornate di campionato (985 giorni) senza subire un rigore.
TRE GRANDI
La Juventus detiene il record nella storia del campionato a girone unico di rigori assegnati a favore (416: uno ogni 5,5 partite) e contro (222: uno ogni 10,3 partite).
L' Inter è seconda: 396 rigori a favore (uno ogni 5,8 partite) e 250 contro (uno ogni 9,1 partite).
Terzo è il Milan (ma rispetto agli altri due club, mai retrocessi, ha giocato due stagioni in B) con 353 rigori a favore (uno ogni 6,3 partite) e 250 rigori contro (uno ogni 8,9 gare).
Chiaramente chi va più in area di rigore, chi attacca di più ha per forza più rigori a favore e nello stesso tempo meno a sfavore, perché sta meno tempo nella propria area a subire gli affondo avversari.
In questo senso i dati sono davvero inequivocabili e mettono sullo stesso piano le tre grandi: tutte con più rigori a favore e meno contro. Tanto per sottolineare, insomma, che non c' è scandalo in questi primati perché riassumono chiaramente il comportamento offensivo in campo.
PIU' RIGORI
E gli arbitri come vivono il rigore? Si rendono conto dell' importanza (dato alla mano nella storia degli scudetti: della non importanza) di fischiarli? Gli arbitri dal 1990 a oggi hanno visto un progressivo cambiamento dell' interpretazione della regola. Prima, il rigore si dava con molta più parsimonia, proprio in casi di fallo grave in area. Dal Mondiale italiano la Fifa ha via via sempre più privilegiato chi attacca e quindi ha imposto una differente interpretazione della regola: si devono dare più rigori. Fino a giungere a cambiare la legge: si punisce non soltanto il fallo volontario, ma anche quello involontario, dovuto a imprudenza o ad eccessiva vigoria. Sta di fatto che al termine del girone d' andata dell' attuale serie A gli arbitri hanno chiuso il bilancio con 63 rigori assegnati mentre l' anno scorso ne avevano dati 54, con un aumento del 16,67%.
CARTELLINI ABBATTUTI
Sono invece drasticamente diminuite le espulsioni: 40 contro le 64 dell' anno scorso, con un calo del 37,50%. E le ammonizioni sono scese da 719 a 641, il 10,85% in meno. Il fatto che ci siano stati più rigori è evidentemente conseguenza dell' invito perentorio fatto dai designatori Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto all' inizio della stagione.
Ricorda Pairetto: «Abbiamo chiesto agli arbitri di essere più attenti e meno permissivi nelle aree di rigore. La scorsa stagione numerosi falli in area non erano stati adeguatamente puniti. Quest' anno volevamo e dovevamo riportare ad uno scrupoloso rispetto dell' applicazione fiscale delle regole. Evidentemente gli arbitri sono stati bravi a seguirci. Ora chiaramente si può fare ironia sul fatto che il rigore di Perugia-Inter non c' era, ma è il solo che sia stato concesso erroneamente.
Gli altri c' erano tutti. E chiaramente ne abbiamo registrato altri che c' erano e non sono stati concessi, ma siamo sulla tolleranza di 6-7 fischi mancati».
MENO FALLI
Invece sorprende l' abbattimento di cartellini rossi e gialli. Vuol dire che all' inflessibilità dal punto di vista tecnico è corrisposta una tolleranza dal lato disciplinare oppure significa che i giocatori sono diventati meno fallosi?
Pairetto non ha dubbi: «Anche qui, mancano una decina di espulsioni e una ventina di ammonizioni, ma anche se le aggiungessimo il risultato sarebbe di forte calo rispetto all' anno scorso. Vuol dire quindi che il gioco è stato più corretto. Vuol dire anche che il richiamo all' applicazione rigorosa delle regole è servito da deterrente. Un buon risultato». Antonello Capone
LE REAZIONI
«Possono falsare il campionato» CORIONI «I rigori non possono essere uno o cinquanta per tutti. Si danno se ci sono, altrimenti no» AGOSTINELLI I
rigori sono molto importanti nell' economia di una partita e, di conseguenza, anche per l' assegnazione dello scudetto. Se dovessi fare una percentuale di incidenza direi che contano al 30 per cento nel contesto di una stagione»
PREZIOSI
«Un rigore dato o non dato può arrivare a determinare un campionato. E nel contesto di questa stagione stiamo assistendo a sviste ed errori arbitrali tali da pensare che alla fine le direzioni di gara possano davvero arrivare a falsare l' esito finale. Tanto più che i campionati non si vincono con distacchi di dieci punti, ma spesso di due o tre punti».
LE CIFRE
Squadre campioni d' Italia e penalty: così dal 1982 in poi
ANNO CAMPIONE RIGORI A FAVORE RIGORI CONTRO CHI EBBE PIU' RIGORI CALCIATI SEGNATI CALCIATI SEGNATI 81-82 JUVENTUS 6 5 0 0 IN TER 12 82-83
ROMA 6 5 2 1
UDINESE 9 83-84
JUVENTUS 5 5 8 7
LAZIO 10 84-85
VERONA 6 4 2 0
CREMONESE E SAMP 7 85-86
JUVENTUS 3 2 2 2
ROMA 8 86-87
NAPOLI 5 4 2 2
SAMPDORIA 7 87-88
MILAN 4 2 1 1
SAMPDORIA 8 88-89
INTER 8 6 3 2
MILAN, SAMP, JUVE, INTER 8 89-90
NAPOLI 10 9 2 2
FIORENTINA 11 90-91
SAMPDORIA 9 8 5 4
INTER E SAMPDORIA 9 91-92
MILAN 12 9 1 0
MILAN 12 92-93
MILAN 4 4 3 0
FOGGIA 9 93-94
MILAN 1 0 4 4
SAMPDORIA 13 94-95
JUVENTUS 7 6 8 5
FIORENTINA 12 95-96
MILAN 8 5 4 3
LAZIO 14 96-97
JUVENTUS 9 7 1 1
ATALANTA E JUVENTUS 9 97-98
JUVENTUS 8 4 4 4
BOLOGNA 12 98-99
MILAN 7 6 4 2
INTER E PIACENZA 14 99-00
LAZIO 10 8 4 4
MILAN 14 00-01
ROMA 7 5 2 2
BARI E BRESCIA 11 01-02
JUVENTUS 7 5 2 1
UDINESE 11
Tabella a cura di L. Birelli
I precedenti che fanno epoca Quando Brady fu decisivo
Al Milan, campione d' Italia nel ' 94, un solo rigore in tutto il campionato: fu tirato due volte, senza esito Uno stupore molto italiano colse l' Italia quel lontano 16 maggio 1982 quando Liam Brady segnò a Catanzaro il rigore che consegnò lo scudetto alla Juve. L' irlandese era ormai sicuro di andar via, per lasciare posto a Platini, ma si incaricò della trasformazione senza indugi. Stupito del nostro stupore, ancora oggi Brady -tutte le volte che viene interpellato sulla questione- borbotta: «Cos' altro avrei dovuto fare, ero ancora un giocatore della Juve, no?».
Oltremanica sono fatti così: noi urliamo meravigliati per cose vissute da loro semplicemente come un dovere. Quel rigore è passato alla storia degli ultimi anni come l' unico, vero, penalty ad aver deciso uno scudetto: perché arrivo al 75' , era l' ultima giornata, e trascinò nella sua scia un' avversaria schiumante rabbia, quella Fiorentina battuta in volata di un solo punto. La grande rivalità tra le due società - alimentata poi dalla furiosa campagna antibianconera accesa da Zeffirelli e dal passaggio di Baggio alla Juve - in fondo nacque proprio quel giorno.
Nell' immaginario collettivo del popolo pallonaro, nessun rigore fu così risolutivo e spietato come quello di Brady. Ma è rimasto il solo. Le statistiche - a esempio - dicono che anche l' ultimo scudetto della Lazio fu propiziato da un rigore, anzi due: quelli segnati da Simone Inzaghi e Veron all' ultima giornata contro la Reggina (3-0). Ma qualcuno se li ricorda?
Di ben altro si lamentava quel giorno la Juventus, annegata nel diluvio di Perugia. Ce l' aveva con Collina, mica con Borriello che aveva diretto la Lazio. Anche l' ultimo scudetto di Capello al Milan - se vogliamo - fu timbrato da un rigore, quello con cui Baggio, alla terzultima giornata, portò sul 2-1 i rossoneri nella partita poi vinta 3-1 contro la Fiorentina. Successo che consegnò aritmeticamente il titolo del ' 96 a una squadra che lo aveva già stravinto da mesi: banale, dunque, attribuirlo a un tiro dal dischetto.
Se dal penalty individuale il discorso si sposta a quelli assegnati in tutto il campionato, quali considerare veramente utili ai fini di uno scudetto?
Le cifre dimostrano che solo quattro volte - negli ultimi 20 tornei - la squadra campione d' Italia è stata anche quella che ha avuto più rigori. Ma hanno contato poi così tanto?
La Juventus del 1996-97 - l' ultima a vincere col maggior numero di rigori a favore - ne ebbe solo tre decisivi: quando rimontò contro il Verona da 0-2 a 2-2, quando sbloccò il risultato contro il Perugia, quando raggiunse il Parma sull' 1-1.
Qualcuno si sente di dire che abbiano avuto un peso così importante, in un campionato dominato in lungo e in largo?
Stesso discorso per il Milan del 1991-92, che conquistò lo scudetto senza perdere neppure una partita, e della Sampdoria di Vialli e Mancini che nel 1990-91 si vide fischiare a favore ben 9 rigori, ma solo 2 utili a sbloccare il risultato.
Sganciato dall' arido conto delle cifre, il romanzo delle scudetto vive di pagine ben più importanti. La squadra forte vince sempre e comunque: basti ricordare quanto capitò al Milan del 1993-94, quello del terzo scudetto consecutivo di Capello. Gli fu assegnato un solo penalty in tutto il campionato, nella partita contro la Cremonese: lo tirò Savicevic e fu parato da Turci ma l' arbitro Quartuccio fece ripetere l' esecuzione e Costacurta calciò alto.
Naturalmente il campo di sospetti si nutre di veleni che mai nessuna cifra potrà documentare. Come la mettiamo con i rigori negati? Qui possiamo dire tutto e il contrario di tutto e ciascuno potrà portare acqua al suo mulino: ogni allenatore, del resto, è convinto di avere diritto ad almeno 4-5 punti in più in classifica, ricordando gli episodi contro, mai quelli favorevoli.
Come dimenticare, però, il più famoso dei rigori non dati? Mancavano 3 giornate alla fine quando l' Inter - nella stagione 1997-98 - andò a giocarsi il titolo sul campo della Juventus: era sotto di un gol e Ceccarini le negò un evidente rigore per fallo di Iuliano su Ronaldo. Un episodio che ha fatto epoca, seminando una lunga coda di recriminazioni. Ma attenzione: la Juve, in caso di pareggio, avrebbe comunque conservato un punto di vantaggio. Siamo così sicuri che - a tre turni dalla fine - non le sarebbe bastato per vincere il titolo? Insomma, godiamoci il campionato per tutto il bello che ci può dare. Rigori o non rigori. Vincenzo Cito
IL GIORNALE DOVE TUTTI NASCONO INTERISTI, RICORDA LO SCONTRO TRA RONALDO DA LIMA E IULIANO DELLA PARTITA DEL GIORONE DI RITORNO, FACENDOLO PASSARE PER UN EVIDENTE FALLO DA RIGORE, MENTRE L'AFFOSSAMENTE DI WEST SU INZAGHI NELLA PARTITA DEL GIROMNE D'ANDATA, VOLUTAMENTE IGNORATO, COME IGNORATO FU IL VALIDISSIMO GOL DI INZAGHI ANNULLATO DAL CORROTTO ARBITRO PRE UN PRESUNTO CONTROLLO DI MANO, SU UN PALLONE CALCIATOGLIELO ADDOSSO AD UN METRO DI DISTANZA!
https://www.youtube.com/watch?v=K3JGTAVndwM
FARABUTTI *******
ED ECCO LA PARTITA A CALCI
Per i fetidi giornalisti: caproni con caravatta!
Sono stato per quattro giorni in Calabria, invitato, alla festa delle nozze d'oro di un mio ex datore di lavoro. L'incontro con i vecchi amici a portato alla mente tanti ricordi. Con in testa la mia squadra che in quei giorni doveva giocare una partita amichevole poi cancellata, e mi venne in mente una strana partita di calcio (?)di tanti anni fa. Eravamo nell'entroterra Crotonese per una battuta di caccia e ci imbattemmo in uno strano pecoraro con una piccola mandria, aveva non piu` di una trentina di ovini, capre e pecore, ma lui le chiamava tutte per nome, inclusi un montone di nome cavaliere, che stava sempre con la testa bassa a rifocillarsi di quella poca erba calpestata rimasta in quella terra arida! E un caprone con una consistente barbetta sotto il mento e corna a spirale, puntute e minacciose. Il pecoraro lo chiamava avvocato! Mi incuriosiva sia quel nome avvocato e sia che, con un bastone lungo circa un metro e mezzo con piccola forca all'estremita`, lo tenesse sempre a debita distanza inforcandolo continuamente, e` gli gridava... avvocato movate curnutu... i malanova chi te piglia!!! E ogni volta che lo inforcava, al pecoraro uccicavano gli occhi e il pomo d'Adamo gli andava su e giu`, come a quelli che bevono a garganella. La parte strana? Il nostr'omo prese un vecchio e ammaccato "orinale", certamente usato altre volte e lo butto` tra gli ovini tenuti in gruppo da due cani latranti. Secondo il pastore, l'orinale doveva fungere da pallone: strano persnaggio il pecoraro, pretendeva che capre e pecore giocassero a pallone, con lui in mezzo bestia tra le bestie che zompava di qua` e di la` come un saltimbanco. Povere bestie (pecoraro escluso). La bestia col bastone spesso e volentieri inforcava il caprone, e si vedeva che provava un sadico piacere, vidi nei suoi occhi quella luce malevola che in certe circostanze vedevo negli occhi del mio datore di lavoro... non potei fare a meno di domandargli perche` lo trattasse cosi`: mi disse: che era l'unico animale del gregge con le corna; che l'avvocato don ciccio era il capondrangheta e padrone del gregge, e` che mentre lui pascolava gli le bestie, dob ciccio gli faceva le corna (gi fotteva la moglie; Che con le bestie giocava a pallone per sfogarsi con il caprone! Gli chiesi se lo tenesse sempre a distanza per paura, e mi disse: pecchi` u tegnu luntanu de mie? Malanova sua, chistu e nu zimbaru (caprone) puzzulente, puzza quasi quantu don cicciu, prova ti vui a ci stari vicinu. Puzza "quasi" quanto don ciccio...incuriosito mi avvicinai al caprone... accidenti se puzzava, e quanto doveva puzzare don ciccio? Non saranno altrettanto puzzolenti (ma sempre fetidi sono!) ma ci sono tanti caproni che giocano a pallone con pseudo grandi squadre a Milano in primis, creati campioni da facili pennaroli servili! Fetidi caproni con la caravatta.
inviato, da Salvadore (turiddu baciamo le mani don beccantini) 2005
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