martedì, novembre 21, 2006

BERTINETTI: "C'E' TROPPO SILENZIO SUL TAS"

IL PROMOTORE DEL MANIFESTO BIANCINERO
BERTINETTI: "C'E' TROPPO SILENZIO SUL TAS"

Ennesimi appelli lanciati dal Professor Bertinetti sulle colonne di Tuttosport e sul sito dell'Associazione "Giulemanidallajuve" al fine di riottenere il meritatissimo scudetto del 2006. Ma la società nicchia: "Il Club si è detto favorevole ma i termini possono scadere"
LETTERA APERTA. Nei giorno scorsi Tuttosport ha pubblicato molti interventi relativi alla “ necessità” di un ricorso della Juventus al Tribunale Sportivo di Lo­sanna, dando anche notizia di un sito in cui si raccol­gono le richieste dei tifosi in tal senso, petition on line ( e un altro sito “ giulemanidallajuve” riporta i dati di un piccolo plebiscito a favore del ricorso).
Nelle settimane scorse la stessa dirigenza della Ju­ventus aveva espresso tale intenzione. Tuttavia ora tut­to tace. I maliziosi sostengono che si vuole fare un altro piacere all’Inter, dopo che già gli è stato fatto quello di dargli Ibrahimo­vic ( che ne è il trascinatore, come nel primo anno alla Juve) e Viei­ra a metà prezzo. Qualche mal­pensante addirittura ha il dub­bio che, non decidendo nulla per il momento, si finisca di non de­cidere nulla anche per il futuro, perché i termini per fare ricorso al Tas potrebbero scadere.
Mi sembra molto curioso che, dopo averlo detto e ripetuto, la società non voglia che, a proposi­to degli scudetti revocati e di quello regalato ad altri, si cerchi di ottenere giustizia. Tanto più che ora l’artefice della revoca al­la Juve e dell’assegnazione al­l’Inter, l’interista Guido Rossi, si permette di fare il furbo a propo­sito del pallone d’oro a Cannavaro. Come dissi un me­se fa in una trasmissione televisiva, se non era Buffon a vincerlo, andava benissimo Cannavaro, perché nella stagione 2005- 06 ( che è quella a cui il premio si riferi­sce) aveva vinto lo scudetto con la Juventus; e poi il mondiale. In quanto alla preferenza per Cannavaro è ovvio a tutti ( tranne che ai soliti moralisti antijuventi­ni), che Buffon non ha il difetto di essere un portiere, ma ha quello di essere ancora della Juve: una squadra che agli occhi della stampa internazionale ( che ha pre­so per buona la campagna di stampa italiana) è colpe­vole di ogni male. Sono i nostri moralisti, che adesso si lamentano, gli artefici della “ eliminazione” di Buffon e del premio a Cannavaro ( quello che, pensate un po’, al­l’inizio dei mondiali aveva detto ciò che pensava sul linciaggio contro la Juve).
Cannavaro ora è al Real; e questo lo ha aiutato per il premio; ma poi sappiamo che Zambrotta è al Barcellona, Viei­ra e Ibrahimovic all’Inter, Mutu alla Fiorentina. In una lettera che in agosto Le mandai da Lon­dra dissi che apprezzavo molto lo slogan di Lapo Elkan riferito ai campionissimi rimasti ( i cinque samurai), ma mi auguravo che non si dovesse cambiare lo slo­gan in quello dei “ tre moschet­tieri”. In base alle ultime dichia­razioni, tra pochi mesi temo che ci saremo. Anzi, non vorrei che lo slogan da usare divenisse quello dei “ due orfanelli”.
Va benissimo che ci siano mol­ti giovani bravi. Tuttavia, per es­sere da scudetto, non nel 2008, non scherziamo, ma almeno nel 2010, è necessario ( come si fece con l’acquisto di Charles e Sivo­ri in una situazione non molto di­versa) comprare dei grandi campioni da affiancare ai giovani. La domanda non è “ investiranno?”. La doman­da è “ quanto si vuole investire?”. Ma di questo, se cre­de, preferirei parlare un’altra volta. Quello che conta adesso, e che non costa niente ( solo la parcella all’av­vocato svizzero) è fare il ricorso al Tribunale di Losan­na.
I MOTIVI DEL RICORSO. I tifosi juventini pensano, con ragione, che la Juve abbia vinto 29 scudetti. Cosa pensi il Commissario straordinario Pancalli non è chiarissimo: si è limitato a dire che “lo scudetto poteva non essere assegnato, ma la Figc non può revocarlo”. E’ invece chiarissimo cosa pensava il suo predecessore, l’interista Guido Rossi, il quale, avendo capito che l’Inter non era in grado di vincere lo scudetto sul campo, quasi sistemata la questione per quanto riguarda il campionato 2006-07, gli ha regalato lui quello vinto dalla Juve nel 2005-06.
Rossi sapeva benissimo che lo scudetto ingiustamente revocato al Torino nel 1927 non fu assegnato a nessun’altra squadra; e che anche in Francia, nel 1993, si comportarono allo stesso modo, togliendo lo scudetto al Marsiglia ma non assegnandolo al Monaco, secondo classificato. E allora prima si inventò che la Uefa voleva assolutamente che si indicasse la squadra campione d’Italia; poi nominò due persone di sua fiducia e fece nominare dall’Uefa l’avvocato Aigner per formare una Commissione di Saggi che assegnasse lo scudetto all’Inter. Il loro parere è un capolavoro di acrobazie giuridiche, che si concludono con un richiamo a criteri “di ragionevolezza e di etica sportiva”. Quale ragionevolezza? Le inchieste riguardano il campionato 2004-05 e lo scudetto sottratto alla Juve è quello del 2005-06, che non era stato oggetto di indagine: solo a un buontempone, anche un po’ alticcio, può quindi sembrare ragionevole togliere lo scudetto a chi lo ha vinto.
Quale etica sportiva? Non contenti del furto perpetrato, i Saggi di Rossi hanno assegnato lo scudetto all’Inter, il cui dirigente Oriali, a fine aprile 2006 (quindi nel pieno delle lamentazioni dei moralisti per “calciopoli”) patteggiava la pena, cioè ammetteva la colpa commessa, per il passaporto falso di Recoba (i reati sono ricettazione, falso e contraffazione); per non parlare del suo Presidente Moratti, il quale pensa che spiare illegalmente arbitri e giocatori sia una quisquiglia. E’ difficile immaginare che la decisione dei tre Saggi possa essere confermata da un Tribunale di giustizia sportiva. E poiché esiste il TAS, il Tribunale sportivo di Losanna (organismo giuridico a cui tutti, da Blatter in giù, hanno dichiarato che è perfettamente legittimo rivolgersi), credo che sia doveroso da parte della Juventus farvi ricorso per ottenere giustizia. La società lo deve a se stessa; ma lo deve soprattutto a milioni di tifosi che finora hanno dovuto accettare umiliazioni e penalizzazioni basate non su colpe commesse ma sulla forza di persuasione del linciaggio mediatico. Questa volta la Juventus non avrà contro le autorità sportive italiane tifose delle squadre rivali; né avrà di fronte giudici italiani condizionati dai media italiani.. Ma per avere speranze di successo, tuttavia, la Juventus farà bene a farsi rappresentare da un avvocato svizzero che già abbia avuto successo presso il TAS. Massima stima per gli avvocati italiani, naturalmente; ma se si vuole vincere, sospetto che si debba proprio fare così.

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