Falsobilanciopoli: perchè i media tacciono?
PELO E CONTROPELO
di Renato La Monica (Magazine Bianconero)
"Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza". Firmato Benjamin Franklin.
"Consiglio che una volta sentii dare a un giovane: fai sempre quello che hai paura di fare". Parole e musica di Rakph Waldo Emerson.
Sono solo due splendide massime sulla libertà e sul coraggio. Parole che si trovano ancora sui libri ma che sembrano scomparse dal vocabolario dei giornalisti italiani. Perché, diciamocelo francamente e senza girarci troppo intorno, l'informazione di questo Paese fa veramente pena. Il lettore o il telespettatore sono considerati dei beoti e quindi non meritano nessun rispetto. I direttori pubblicano o trasmettono solo quello che fa comodo al loro editore e a chi assicura la pubblicità al giornale o alla tv, nascondendo accuratamente le notizie che possono dare fastidio al manovratore. Nessuna meraviglia, nessuno stuopore. Probabilmente è sempre stato così. Solo che una volta qualche spirito ribelle (gente incapace di scrivere sotto dettatura) si trovava.
Oggi prevale il motto prosaico del "tengo famiglia". Prendiamo la vicenda del doping amministrativo di Inter e Milan: vi sembra che giornali e tv ne abbiano parlato se non in modo frettoloso e superficiale?
Del resto se nella classifica della libertà di stampa siamo dietro a nazioni come la Mongolia qualche motivo deve pur esserci. Accomodatevi in poltrona, media di quest'Italietta allo sbando.
PELO - Facile come sparare sulla Croce Rossa. Agevole come prendere il sole alle Bahamas. Semplice come trovare un raccomandato in Rai. Nell'estate del 2006 il tiro al bersaglio nei confronti della Juve, di Moggi e Giraudo esposti al pubblico ludibrio per almeno quattro mesi senza che nessuno alzasse un dito in difesa del garantismo e della presunzione d'innocenza, è stato di una violenza inaudita.
Tutto per una serie di telefonate che, di fatto, non contenevano neanche un granello di prova.
Oggi, per cose molto più gravi (si parla di falso in bilancio e di un buco di oltre 180 milioni di euro) nei media italiani non è ancora suonato il campanello dell'indignazione.
Qualche articolo critico sparso qua e là e tanta voglia di ridimensionare le malefatte dei due club milanesi. Bene, bravi, bis.
CONTROPELO - Dove sono adesso i falsi moralisti che hanno imperversato per mesi su tv e giornali? I vari Liguori, Franco Rossi, Luna, Ziliani, Verdelli, Cannavò e tutta quella gente che trova sempre un pretesto o una scusa per massacrare la Juve? Come mai oggi che sul banco degli imputati siede "l'irreprensibile" Massimo Moratti non danno alcun segno di vita?
Se questi signori avessero un briciolo di credibilità dovrebbero trovare almeno il coraggio (ecco che ritorna la parola magica) di chiedere scusa.
Dubitiamo che ciò accadrà: la malafede non conosce vergogna.
Nessun commento:
Posta un commento