venerdì, novembre 18, 2011

VINOVO 17 Novembre 2011: Conferenza Stampa del Presidente Andrea Agnelli

«RISPOSTA  A giovanni petrucci, SULLÀCCUSA  ALLA  JUVE, DI DOPING LEGALE»
https://www.youtube.com/watch?v=3cQfQA2q7C0

"Questa mattina, il presidente del Coni Petrucci ha tenuto una conferenza stampa che ho ascoltato molto attentamente. Nonostante non abbia mai citato direttamente la Juve, parlare di doping legale è stato chiaramente un chiamarci in causa. Voglio replicare partendo dal fatto che oggi si è insediato un nuovo governo, a cui va il nostro in bocca al lupo per il duro lavoro che dovrà svolgere. All'interno di questo lavoro molto importante viene da fare una riflessione semplice ed efficace: ognuno faccia il proprio mestiere. Io faccio il presidente della Juve con grandissimo orgoglio e devo tutelare gli interessi del mio club. Petrucci ha fatto un appello affinché torni armonia e serenità nel mondo sportivo e nel calcio ad altro livello: è giusto e doveroso cogliere l'appello dell'istituzione. Il presidente ha richiamato al rispetto delle regole. Per quanto mi riguarda noi abbiamo sempre rispettato le regole e continueremo a farlo".

«ESPOSTO FIGC LETTERA MORTA PER 14 MESI. CALCIOPOLI CHIUSA IN QUATTRO» 
"Ma dal maggio del 2010 ad oggi - ha proseguito il presidente del club bianconero - sono avvenuti avvenimenti straordinari che esulano da un percorso normale e vorrei ripercorrere con voi le tappe principali affinché sia chiaro il comportamento della nostra società. Partiamo da maggio 2010, quando presentiamo un esposto alla Figc per verificare i presupposti per l'assegnazione (l'assenza di comportamenti poco limpidi) dello scudetto 2005-2006 all'Inter. Questa nostra richiesta di risposta per garantire la corretta giustizia ed equità da parte dell'istituzione resta lettera morta per 14 mesi. E qui si impone una Prima riflessione doverosa con gli ordinamenti di giustizia sportiva: si è svolto un maxiprocesso nel 2006, quello di Calciopoli, in soli quattro mesi arrivando a pesanti condanne, ci sono voluti 14 mesi per rispondere ad un esposto di otto pagine".

«RELAZIONE PALAZZI POCHI GIORNI DOPO L'AVVENUTA PRESCRIZIONE DEI FATTI»
Dopo la prima stoccata, Agnelli continua il suo excursus ricordando la relazione del procuratore federale Stefano Palazzi e la sua tempistica: "Il 26 ottobre 2010 riceviamo dalla federazione una lettera in cui ci comunica che ha valutato il nostro ricorso, alla luce del lavoro della procura federale già in corso. Unica comunicazione ufficiale in 14 mesi di silenzio, quando arriviamo al 1 luglio 2011, giorno della relazione Palazzi. Relazione che arriva proprio qualche giorno dopo l'avvenuto trascorrere dei termini di prescrizione degli atti contestati e che rileva una «notevole rilevanza disciplinare degli elementi presenti e concrete conseguenze sul piano sportivo, per la fitta rete di rapporti stabili atti a inficiare il giudizio arbitrale, violazione dei principi dell'art.1 e dell'art.6, lesione di principi fondamentali della gestione arbitrale». A questo punto la vicenda non può che diventare politica".

«IL CONSIGLIO FEDERALE POTEVA DECIDERE E NON L'HA FATTO»
"Fino al luglio 2011 abbiamo avuto totale fiducia nell'ordinamento sportivo, rispettando tutte le regole. Poi il Consiglio Federale da noi sollecitato decide di non decidere e solo allora, quando il Consiglio ha tutti i poteri per rivedere la decisione («Il commissario straordinario racchiude in sé i poteri del Consiglio Federale», ricorda Agnelli) e invece decide di dichiararsi incompetente, decidiamo di utilizzare gli strumenti legali a nostra disposizione per tutelarci".

«RISPETTO DELLE REGOLE? SEMPRE E PER TUTTI»
Agnelli è un fiume in piena. "Voglio ricordare che l'ordinamento giuridico sportivo è all'interno di un ordinamento superiore, la giustizia italiana. E quindi accolgo l'appello del rispetto delle regole, che devono valere però sempre e per tutti".

«AL TNAS FIGC E INTER HANNO MANDATO SOLO AVVOCATI»
"Passando al Tnas, che si è dichiarato incompetente in questi giorni, e alla definizione di 'doping legale' che è venuta fuori: il Tnas prevedeva anche la possibilità di un tavolo conciliatorio e voglio ricordare che a quell'incontro di conciliazione io ero l'unico presidente presente, che è l'unica persona in grado di conciliare. Figc e Inter in quell'occasione decisero di mandare solo i loro legali".

«A PETRUCCI E GNUDI CHIEDO UN TAVOLO POLITICO PER CHIARIRE PASSATO E DISCUTERE DEL FUTURO»
E si arriva al rilancio al presidente del Coni e al nuovo ministro dello Sport e del Turismo: "E' vero ed è corretto concordare sul fatto che il clima si sia riscaldato da un punto di vista legale, ma noi abbiamo deciso di intraprendere un cammino che, sottolineo di nuovo, rispetta tutte le regole. Petrucci chiede un passo indietro? Io chiedo a Petrucci e a Gnudi, neoministro di Sport e Turismo, di fare un passo avanti e di aprire un tavolo politico dove far confluire tutti gli elementi emersi dal 2006 al 2011 e concentrare i nostri sforzi per dare un futuro migliore allo sport e al calcio di alto livello, una delle dieci industrie principali del nostro paese. Ci sono tanti argomenti da discutere: leggi sugli impianti sportivi, riforma dei codici di giustizia sportiva, Legge Melandri. Questo tavolo avrebbe la possibilità di riportare armonia e serenità nel mondo del calcio, che resta la cosa piu bella e affascinante visto giocare dai bambini, dai ragazzi, da tutti ma ad alto livello è anche un business da miliardi di euro".

«TAVOLO POLITICO PER RIDARE SERENITA'» 
Agnelli, nel rispondere ai giornalisti, ribadisce il concetto: "La risposta a Petrucci è quindi l'idea di un tavolo insieme conciliatorio e proiettato ai problemi futuri. L'agenda? "Il tavolo deve essere il capo dello sport italiano a convocarlo. Per chiarire gli ultimi cinque anni e per proiettarci al futuro. E lì mi presenterò come presidente della Juventus, di un club che ha rispettato nel suo cammino tutti i passaggi della giustizia sportiva con il massimo rispetto delle istituzioni e degli organi che le appartengono. Il tavolo per me sarebbe un buon modo per portare un clima di serenità in questo ambiente, come l'appello di Petrucci di estremo buonsenso richiedeva. Io sono pronto a partecipare oggi stesso a questo tavolo se si dovesse decidere di aprirlo, ovvio che questo tavolo dovrebbe essere anche politico".

«RICONOSCERE I NOSTRI ERRORI? SIAMO ANDATI IN B...»
Si chiede la disponibilita ad Agnelli di riconoscere gli errori della Juventus. La risposta è icastica: "La Juve ha accettato serenamente le decisioni della giustizia sportiva. Siamo stati penalizzati e retrocessi. L'abbiamo accettato e siamo ripartiti serenamente, per cercare di tornare a vincere sul campo e chiudere così questo cerchio. Noi i nostri errori li abbiamo riconosciuti, non c'è gesto più nobile nella vita come quello di riconoscere un proprio errore. Cosa che poteva fare anche il Consiglio Federale".

«MOLLARE? NON FA PARTE DEL MIO DNA»
A Napoli non è emersa nessuna responsabilità oggettiva del club, ma prima di fare valutazioni il presidente bianconero ritiene "giusto e corretto attendere il terzo grado di giudizio, quello definitivo, prima di questo è difficile poter valutare. Quando si chiuderanno allora ne parleremo. Se ho mai pensato di mollare? Non fa parte del mio Dna".
QUESTO AGNELLI, RIFLESSIVO E DECISIONISTA
                           

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