LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ANDREA AGNELLI
Castiglione della Pescaia, 30 10 12
Caro Presidente,
Purtroppo un argomento delicato toccato nell'ultima assemblea da molti azionisti ( e anche il non consentito esercizio delle deleghe: è stato un gesto spiacevole, mi perdoni) si è rivelato quanto mai attuale dopo Catania-Juventus.
Lei lunedì si è esposto con toni fermi, ma non è sufficiente. Non si può accettare un clima del genere permesso da una Federcalcio che non è credibile sia a livello organizzativo, sia a livello di gestione della “giustizia” sportiva, e Lei lo sa bene perché oltretutto scelse di delegittimarla con la vicenda delle tre stelle. Non basta quindi un solo cannone, per quanto potente e autorevole.
Abbiamo un ufficio stampa e un capo della comunicazione che non servono a nulla. Veniamo sistematicamente aggrediti e insultati da media di ogni genere, da saltimbanchi e burattini romani e milanesi (da domenica anche da un siciliano), fiorentini e boemi...eppure niente, non sentiamo la voce né vediamo la faccia di questo Albanese, appunto sarebbe quello che la Juventus paga per controllare e creare la “comunicazione”.
Ma se non comunica, non appare in video, non scrive nulla A CHE SERVE? Ritaglia gli articoli dei giornali? Mette i comunicati sul sito internet? Controlla se sono esatti i dati dell'Almanacco Panini? Compila il palinsesto di Juve Channel? Quando c'era quel Dirigente che ha vinto sette campionati e non è stato neppure invitato all'inaugurazione dello stadio (Presidente, glielo dissi l'anno scorso.....), quello che rappresentava l'organizzazione della società e si occupava di tutto, avevamo uno che ci metteva la faccia ovunque per difendere la Juventus.
Ora abbiamo un … “albanese”, che ha dei compiti che non conosciamo. Un fantasma. Mai un'intervista, mai un articolo. Solo una polemica gratuita all'assemblea con i rappresentanti di Ju29ro.com, “colpevoli” di sottolineare certe evidenti mancanze. Chissà se conosce la storia della Juventus, se conosce la vicende che l'hanno accompagnata nel rapporto con la comunicazione. Abbiamo sempre subìto, e non possiamo parare così tutti i cazzotti che arrivano da ogni parte.
Posso raccontare un piccolo episodio. Ero a Torino nell'aprile del '98 per quel famoso Juve-Inter, quello dell'invasione di Simoni, e ad Amsterdam il mese dopo per la finale di Champions col Real Madrid. Lo spazio-moviola degli episodi salienti, sulla Gazzetta, fu clamorosamente diverso quanto fazioso. Scrissi a Candido Cannavò ( vocatus atque non vocatus, Deus aderit) e lo accusai di malafede e disinformazione. Come: avete fatto 9 pagine sul presunto rigore di Iuliano e l'episodio che ha deciso la partita più importante dell'anno (il gol in fuorigioco di Mijatovic) lo commentate in un angolino a pag 7? Lui mi rispose che sono un khomeinista della juventinità, io lo mandai a quel paese.
Questo è il paradigma dell'informazione antijuventina in Italia. E noi chi abbiamo che prova a prendere - a volte pateticamente, a volte timidamente, a volte comicamente – le nostre difese? Giletti (!), Chirico (!), e qualche comparsa (Venditti, Zampini, Angelini) sulle tv private. Torino non ha una tv in orbita bianconera.
Gli editorialisti della Stampa sono granata o comunque avvelenati con la Juve (si veda telefonata tra Moggi e Tosatti, scovata da Penta, di 8 anni fa). Un pianto, una debolezza micidiale. Il nostro canale tematico non fa testo, lo guardiamo solo in pochi fedeli. Dobbiamo porre argine al massacro scientificamente orchestrato da un regime antijuventino che ha avuto il suo massimo sfogo dopo la morte di Gianni e Umberto Agnelli e in particolare dal 2006, quando la complicità dei Badoglio Gigli e dei Blanc e in primis, mi consenta, del maggior azionista - ai quali nulla interessava della dignità del popolo zebrato – ha permesso a chiunque di infangare e delegittimare le nostre vittorie e i nostri campioni.
Moviole parziali e indirizzate, salotti tv dove i tanti Santoro dei talk show “sportivi” condizionano strumentalmente il pubblico becero e superficiale; multe e squalifiche comminate per cori offensivi nel nostro stadio quando si ignorano da anni quelli che inneggiano all'Heysel e al rogo di Gaetano Scirea; notizie distorte e falsità orchestrate da giacobini della penna su doping, scommesse, partite (non ) aggiustate, risultanze processuali, contenziosi di mercato, vicende societarie interne. Non è più tollerabile questo trattamento disgustoso. Pensiamo solo alle vicende estive di Pepe e Bonucci, dipinti come delinquenti durante gli Europei e poi assolti. Abbiamo il presidente del nostro museo che si dice juventino dalla nascita, ma – da giornalista di spicco di Rai e Repubblica – non ha detto una virgola su calciopoli (e non si è degnato, come la signora Bongiorno, di partecipare all'assemblea dei soci che ratificava il suo ingresso nel CdA....).
Dopo il golpe abbiamo dovuto aspettare le analisi competenti quanto indignate di Mughini, di Padovan (epurato da Tuttosport in favore del nerazzurro De Paola), di Piero Ostellino, di Christian Rocca, di Gigi Moncalvo, le battute estemporanee di Enzo Biagi e Giorgio Bocca, persino. Abbiamo dovuto attendere le pazienti ricostruzioni dello staff di Moggi e dei bravissimi appassionati di Ju29ro.com e di GiulemanidallaJuve. Abbiamo dovuto faticosamente cercare sul web le notizie sui processi di farsopoli, i castelli di accuse che crollavano e che avrebbero imposto alla “grande informazione”, in particolare alla Pravda Rosa che ci ha condannato in via preventiva e che aveva con anticipo i verdetti precisi, di pubblicare con la medesima evidenza che giudici un po' più seri stabilivano che i campionati non erano stati alterati, che non esistevano ammonizioni a comando, partite comprate, sorteggi taroccati.
Esistevano viceversa le pesanti e clamorose telefonate del galantuomo Facchetti, di Galliani e di Meani, ventriloquo rossonero dello Zio Fester. Vede, abbiamo avuto un Capitano - e mi sia perdonata la lesa maestà - che non si è mai sbilanciato sullo scandalo del 2006, ma che anzi ha accettato una pubblicità televisiva dove gli toglievano due scudetti. Abbiamo avuto un presidente che è andato in Lega ad APPLAUDIRE MORATTI premiato per il titolo del 2006, noto come scudetto di cartone!
Serve uno sveglio, autorevole (anzi: meglio se sono più di uno), che vada in TV e dica: io non accetto che mi faccia la morale chi ha vinto scudetti taroccati da giocatori non eleggibili, da tentativi di illecito PROVATI (ma prescritti), da chi ha costruito con Telecom e Guido Rossi il più grande golpe della storia del calcio per mettere fuori gioco la Juventus. Io non accetto che i mestatori della capitale si ergano a moralisti quando tutti ricordano le Fidejussioni-Taocche e l' "Iscrizione in ritardo della Roma" (doveva essere dichiarata Fallita!), per la Quale il presidente del CONI si affrettò ad inventarsi il lodo Petrucci, che il presidente Sensi non ebbe bisogno di utilizzare, perchè Carraro e Geronzi avevano fatto carte false per salvarla; i giochi finanziari di Cragnotti e il campionato di Perugia (in un paese serio avrebbero penalizzato la Lazio per ogni partita giocata dall'extracomunitario fuori regola Veron).
E' ancora: le regole cambiate in corsa per la Roma di Sensi, che abbinate ai molti favori arbitrali servirono per lo scudetto 2001 (senza contare le parole del libro di Almeyda...). Tutti protetti dalla politica della capitale...( ma lo sa che il Parlamento, nello stanziamento 2011 per l'editoria, ha approvato un contributo di UN MILIONE di euro al giornale Il Romanista?)
Serve uno che porti in tv i filmati delle TRE FINALI di Coppa Campioni dove ci hanno danneggiato (non solo quella col Madrid, anche quella di Atene - rigore su Platini al 73° - e quella di Monaco di Baviera del '97, e qui l'elenco delle malefatte di Puhl è troppo lungo). Uno che faccia vedere tutti i gol in fuorigioco dei prescritti nelle gestioni Mancini-Mourinho, uno che faccia vedere Dynamo Kiev-Inter, Inter-Chelsea, Chelsea-Inter, Inter-Barcelona, Barcelona-Inter e illustri i SEI determinanti errori che hanno permesso agli indossatori abusivi di scudetti altrui di vincere il triplete; cha faccia vedere Inter-Roma che costò lo scudetto a Spalletti; che racconti alla gente chi è Walter Gagg, ex uomo forte di Blatter nella commissione arbitri UEFA portato a libro paga da Moratti nel 2009; che mostri chiaramente gli scandalosi favori avuti dal Milan di Sacchi e Capello negli anni '90, che evidenzi i soprusi subiti dalla Juventus nelle stesse stagioni, che ricordi le parole di un ragazzo serio come Gigi De Agostini (“ho subito più torti nei miei 5 anni a Torino che in tutto il resto della mia carriera”), che smascheri l'arroganza di Galliani e ripercorra tutta la sua gestione del ciclo rossonero; che faccia rivedere l'espulsione di Gentile a Bruges, i rigori di Montero e Trezeguet a Old Trafford (Dida era praticamente in mezzo all'area ma Merk non fece ribattere), il gol regolare di Manfredonia annullato al Bernabeu; il gol in fuorigioco di Francesco Romano che ci fece perdere lo scontro diretto col Napoli nell'87; la rete valida di Laudrup annullata al San Paolo che ci costò la semifinale UEFA nel 1989; l'arbitraggio di Agnolin a S.Siro in Milan-Juve 3-2 del '90; il gol regolare annullato a Kohler sullo 0-0 che ci portò alla decisiva sconfitta col Milan nel marzo del '94; il gol valido non concesso a Sergio Brio a Bruxelles con l'Anderlecht in Coppa Campioni; la rete regolare annullata a Tardelli da Michelotti nello scontro-scudetto col Milan nel '79; le due simulazioni di Zalayeta in Napoli-Juventus di 4 anni fa; devo andare avanti?
Serve uno che vada in tv a Sky e dica come fece Sivori a Mediaset: “Io non sono di parte, io sono della Juve. E' diverso.”
Presidente Lei lo deve a noi, al rispetto per la storia della Juventus e della Verità, all'onore dei protagonisti infamati; e lo deve soprattutto a Suo padre Umberto, che portò la “famigerata” triade alla guida del club che oggi presiede. Ci hanno dichiarato guerra da tanti anni: non è più l'epoca del permissivismo mascherato da un malinteso “stile”. Lo stile Juventus è uno solo: battere tutti i nemici e lavorare per vincere, sempre.
La ringrazio per l'attenzione concessami e mi scuso per la lunghezza del mio sfogo. E' tutto dettato dalla passione per la nostra Juve. E grazie per avermi ascoltato venerdì a fine assemblea, apprezzo sempre la Sua forte stretta di mano. Un carissimo saluto.
Andrea Danubi
Castiglione della Pescaia GR
mercoledì, ottobre 31, 2012
lunedì, ottobre 29, 2012
Il Calcio Per Tutti gli Usi. Dopo Catania-Juventus, Antonio Pulvirenti puo' cantare felice: "Wind Jet, volare... a dicembre voliam"
Rcs-Corriere della Sera & Gazzetta dello Sport
Rcs - Espresso-Republica> LA CUPOLA dell' "Associazione a Delinquere Mediatica, Grazie al Presidente del Catania: Antonio Pulvirenti, ha "Messo in Moto il Piano Pre-JUVE-inter" Per Risvegliare il Sentimento Popolare Anti Juventino... al fine di Condizionare l' Ambiente Arbitrale.
Milan-Genoa. Il Milan vince per un gol segnato dopo un netto fuorigioco di Abate che riceve e crossa per il gol. (Silenzio-Mediatico)
Catania-Juventus. Ne scusa e' ne' attenuante, ma aldila' della riconosciuta "gravita' di un gol valido annullato", ad un guardalinee, puo' capitare di non vedere un tallone o mezza gamba in fuori gioco, come il caso di Bendtner. Ma cosa dire: dell''evidente trattenuta di Legrottaglie ai danni di Chiellini sugli sviluppi di un corner (rigore solare!); della manata di Spolli a Pogba, da Rigore e rosso diretto; del fallo da ultimo uomo con chiara occasione da gol di Legrottaglie (peraltro già ammonito) su Giovinco che, a differenza dei due episodi a danno del Catania da addebitare agli assistenti, questi episodi a danno della Juventus vanno addebitati "all'arbitro"! Ma anche il guardalinee ci ha messo del suo, sbandierando a Bendtner un fuorigioco inesistente! _ ------ (Gogna Mediatica sui 2 episodi a danno del Catania - Silenzio tombale sui 4 episodi a danno della Juventus!)
Fiorentina-Lazio. 2 episodi a danno della squadra del presidente Lotito: un gol validissimo (tanto quanto quello di Bergessio a Catania) annullato ingiustamente a Mauri e un rigore non concesso ai laziali per un netto intervento con il braccio di Cuadrado in piena area di rigore. (Silenzio-Mediatico)
.
Bologna-Inter. Primo gol di Ranocchia in fuorigioco (mezza gamba come quello di Bendtne in catania-Juve), e' gol di Cambiasso in fuorigioco molto piu' evidente, la gamba e' ben oltre.... gol da annullare. (Silenzio-Mediatico)
Napoli-Chievo. La squadra di De Lamentis e Mazzarri vince 1-0, ma al Chievo e' stato negato un calcio di rigore piuttosto netto nei minuti finali per un evidente fallo di Campagnaro su Pellissier. (ma come volevasi dimostrare, non stuzzica la coscienza degli sciacalli dell' Assoc. a Delinquere Mediatica: se non c’e la Juventus di mezzo...Silenzio-Mediatico)
---
La Promessa di Pulvirenti PRIMA & DOPO Catania-Juventus: "Wind Jet -Torniamo a volare a dicembre" « Pagheremo i debiti con i soldi della Mafia-Meneghina. Trovato, grazie a RCS, un gruppo della grande distribuzione del Nord Italia, che entra in società (la newco) con una quota del 40 per cento!».
ESPRESSO-REPUBLICA
Rcs - Espresso-Republica> LA CUPOLA dell' "Associazione a Delinquere Mediatica, Grazie al Presidente del Catania: Antonio Pulvirenti, ha "Messo in Moto il Piano Pre-JUVE-inter" Per Risvegliare il Sentimento Popolare Anti Juventino... al fine di Condizionare l' Ambiente Arbitrale.
Milan-Genoa. Il Milan vince per un gol segnato dopo un netto fuorigioco di Abate che riceve e crossa per il gol. (Silenzio-Mediatico)
Catania-Juventus. Ne scusa e' ne' attenuante, ma aldila' della riconosciuta "gravita' di un gol valido annullato", ad un guardalinee, puo' capitare di non vedere un tallone o mezza gamba in fuori gioco, come il caso di Bendtner. Ma cosa dire: dell''evidente trattenuta di Legrottaglie ai danni di Chiellini sugli sviluppi di un corner (rigore solare!); della manata di Spolli a Pogba, da Rigore e rosso diretto; del fallo da ultimo uomo con chiara occasione da gol di Legrottaglie (peraltro già ammonito) su Giovinco che, a differenza dei due episodi a danno del Catania da addebitare agli assistenti, questi episodi a danno della Juventus vanno addebitati "all'arbitro"! Ma anche il guardalinee ci ha messo del suo, sbandierando a Bendtner un fuorigioco inesistente! _ ------ (Gogna Mediatica sui 2 episodi a danno del Catania - Silenzio tombale sui 4 episodi a danno della Juventus!)
Fiorentina-Lazio. 2 episodi a danno della squadra del presidente Lotito: un gol validissimo (tanto quanto quello di Bergessio a Catania) annullato ingiustamente a Mauri e un rigore non concesso ai laziali per un netto intervento con il braccio di Cuadrado in piena area di rigore. (Silenzio-Mediatico)
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Bologna-Inter. Primo gol di Ranocchia in fuorigioco (mezza gamba come quello di Bendtne in catania-Juve), e' gol di Cambiasso in fuorigioco molto piu' evidente, la gamba e' ben oltre.... gol da annullare. (Silenzio-Mediatico)
Napoli-Chievo. La squadra di De Lamentis e Mazzarri vince 1-0, ma al Chievo e' stato negato un calcio di rigore piuttosto netto nei minuti finali per un evidente fallo di Campagnaro su Pellissier. (ma come volevasi dimostrare, non stuzzica la coscienza degli sciacalli dell' Assoc. a Delinquere Mediatica: se non c’e la Juventus di mezzo...Silenzio-Mediatico)
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La Promessa di Pulvirenti PRIMA & DOPO Catania-Juventus: "Wind Jet -Torniamo a volare a dicembre" « Pagheremo i debiti con i soldi della Mafia-Meneghina. Trovato, grazie a RCS, un gruppo della grande distribuzione del Nord Italia, che entra in società (la newco) con una quota del 40 per cento!».
ESPRESSO-REPUBLICA
sabato, ottobre 27, 2012
Dall'Assemblea degli azionisti: suggerimenti e' domande di Nino Ori
Estratto dell' interVENTO di Nino Ori, all'Assemblea degli Azionisti:
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Le leggi non si infrangono, si cambiano facendo pressione: se ancora abbiamo un minimo di potere e influenza, facciamoci sentire.
La Juventus fa parte di un gruppo che controlla, direttamente o indirettamente, 3 dei primi 5 quotidiani italiani... un gruppo che però nel contempo sponsorizza la Figc, cui la Juve ha chiesto un risarcimento di quasi 444 milioni.
Situazione difficile da capire e da accettare per il tifoso, pur se consapevole dei differenti ruoli di Juventus, Fiat ed Exor.
Così come è difficile capire perché mai, di fronte alle risultanze del processo Telecom, dove è emerso che la Juve (unitamente ai suoi dirigenti) veniva spiata e dossierata illegalmente da società concorrenti, la Juventus stessa non si sia ancora costituita parte civile nel processo stesso.
Già, perché?
La società, oltre alle azioni volte alla difesa dello scudetto 2006, e a quelle che verranno nella direzione della riscrittura di Calciopoli, dovrebbe fare anche dell'informazione mirata, su Calciopoli e sugli scandali successivi, rivolta a tutti.
Ribadire e far comprendere a tutti che nel 2006 si è commesso uno scempio, e che questa eccessiva ostilità contro la Juve, ormai patetica e patologica, è determinata proprio dai media.
In merito alla presenza sui media generalisti, rispettare i contratti in essere fino alla scadenza
Ma si valuti la possibilità di silenzi stampa e/o di minacciare Rai, Mediaset e Sky di non mandare più nessuno dei propri calciatori/dirigenti.
Ma anche di escludere dalle conferenze stampa o di interdire l'ingresso allo stadio ad eventuali giornalisti sgraditi, perché ci infamano e ci calunniano (sembra che ce ne siano, no?): in fondo, è casa nostra.
E comunque, abbiamo i numeri dalla nostra parte: se la Juventus vuole, devono starla a sentire tutti, per forza.
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Mi congratulo con il Signor Nino Ori, per tutto l'interVENTO.
Ma in questo estratto, vi sono alcuni punti che mi stanno piu' a cuore. Domande che mi faccio e faccio da anni, e' che a ju29ro.com ne sono a conoscenza, perche' le mie mail sono sempre arrivate in Redazione, oltre ad alcuni singoli Redattori. Nino Ori, uno di loro. Ecco perche' apprezzo e stigmatizzo questo pezzo.
Ritengo che sarebbe importante avere risposte a queti punti:
1)....un gruppo che però nel contempo sponsorizza la Figc. Gia' erche'? Perche' sponsorizzare FIGC & CONI, gli assassini della Vecchia Signora? Perche'eee? Perche'eeeeeee?
2)....perché mai, di fronte alle risultanze del processo Telecom, dove è emerso che la Juve (unitamente ai suoi dirigenti) veniva spiata e dossierata illegalmente da società concorrenti, la Juventus stessa non si sia ancora costituita parte civile nel processo stesso. Già, perché? Perche'ee? Perche'eeee? FARE SUBITO ISTANZA, e' costituirsi parte civile come giusto che sia, e' chiederegli "adeguati" risarcimenti! Chi lo impedisce?
Il....Calabrone
Juventus - Assemblea degli Azionisti: Il discorso del Presidente.
IL PRESIDENTE ANDREA AGNELLI
«La Juventus è Campione d’Italia.
La Vostra società è Campione d’Italia.
Per troppo tempo i Presidenti della Juventus, incluso chi vi parla, hanno dovuto affrontare questa assemblea per commentare, spiegare e analizzare i risultati economici della società, senza avere nel cuore il calore che una vittoria come quella che abbiamo vissuto da pochi mesi porta con sé.
Per troppo tempo i colori bianconeri hanno cercato la strada che li riportasse dove la storia li ha collocati. Se il calcio fosse ancora un fenomeno come quello di trenta, venti o forse anche solamente dieci anni fa, oggi tutti noi potremmo passare un paio d’ore in un’atmosfera conviviale fatta di sorrisi e di pacche sulle spalle.
Ma il calcio non è più questo: il calcio è un fenomeno che si sta evolvendo rapidamente e in certi casi anche drammaticamente.
Il calcio è diventato un comparto industriale importante, che ha sì la caratteristica principale di condizionare l’umore di milioni di persone, ma ha subìto un’evoluzione che lo ha portato ad essere un fenomeno che, partendo da un gioco, muove miliardi di euro nel mondo. Sarebbe un errore oggi pensare che un’industry di questa portata non debba fare fronte alla crisi che sta colpendo duramente l’economia mondiale e in particolare quella italiana.
Nella stagione che ci porterà a celebrare il novantesimo anniversario del coinvolgimento della mia famiglia, credo sia opportuno riflettere insieme sul fatto che la Juventus, quella che oggi è la vostra Juventus, ha sempre promosso i cambiamenti principali del movimento calcistico italiano ed internazionale. È una missione cui questa gestione non intende sottrarsi.
Quando ho ricevuto da questa assemblea l’incarico di Presidente avevo in testa chiarissimi alcuni passaggi di questo cambiamento, che credo sia giusto oggi condividere con voi.
Il primo era cambiare la società e la squadra.
Si tratta di un percorso in continua evoluzione, ma in 30 mesi abbiamo saputo tutti insieme bruciare le tappe. Come ho già ricordato nella lettera a voi indirizzata poche settimane fa, a nome di tutto il Consiglio d’Amministrazione, è giusto oggi dire grazie a voi azionisti poiché ci avete garantito le risorse necessarie per ripartire, per creare quella discontinuità che era necessaria dopo aver approvato il peggior bilancio della storia bianconera. Lo avete fatto in massa e integralmente, seguendo l’esempio dell’azionista di maggioranza Exor, il cui supporto quotidiano non è mai venuto meno.
I numeri che avete oggi davanti ai vostri occhi testimoniano che la situazione è drasticamente mutata, anche se sappiamo che il percorso è ancora molto lungo e irto di difficoltà.
Alcuni giorni fa mi sono imbattuto in una frase di Winston Churchill che diceva: “I problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma certo non sono meno ardui”. Ebbene lo scudetto sul petto dei nostri ragazzi non ci deve mai far dimenticare il nostro mandato: vincere, raggiungendo un equilibrio economico finanziario per garantire alla società, e quindi sia ai suoi azionisti sia ai suoi milioni di tifosi, una prospettiva di medio-lungo termine adeguata alla Juventus.
Il bilancio sottoposto oggi alla vostra approvazione presenta numeri su cui riflettere: la perdita è dimezzata e contiamo di proseguire nel percorso di risanamento.
La società è cambiata radicalmente in questi due anni. Quella che Marotta e altri prima di lui definirono la “squadra invisibile” è quasi totalmente mutata, così come quella che scende in campo ad ogni partita.
Dopo 17 anni di attesa e di gestazione, lo Juventus Stadium è oggi una realtà davanti agli occhi di tutto il calcio italiano e ha iniziato a dare i suoi frutti, sia sul fronte dei risultati sportivi, sia sotto il profilo della contribuzione al margine del conto economico. Ma non ci siamo fermati. Dal JMuseum al JCollege, il liceo per i nostri ragazzi del settore giovanile: sono tanti i fronti di attività che ci vedono quotidianamente impegnati a costruire il futuro della Juventus.
Pochi giorni fa abbiamo presentato un progetto per la riqualificazione dell’area della Continassa che ospiterà, oltre allo stadio anche la sede e il centro di allenamento.
Confido che la passione, la dedizione, l’esperienza e la voglia di combattere di questo gruppo dirigente possano presto portarvi risultati economici migliori di quello che vedete oggi, ma ho la sensazione che il cammino proceda nella giusta direzione.
“La vita è come andare in bicicletta: devi stare in equilibrio” lo disse Einstein, che sapeva poco di calcio ma è una regola cui nessuno né nel calcio né nel nostro Paese potrà sottrarsi. Si tratta di capire quale sia il punto d’equilibrio….
E qui arriviamo al secondo punto: bisogna cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo.
Il calcio italiano si trova oggi di fronte ad un bivio. Dopo i fasti degli ultimi trent’anni, stiamo oggi vivendo un declino rapidissimo che non accenna a diminuire. Il suo modello di sviluppo è bloccato da alcuni fattori che riflettono molto fedelmente la crisi in cui versa il Paese.
Non ho grandi dubbi su quale sarà tra vent’anni il club italiano più amato. La Juventus avrà ancora milioni di tifosi e i colori bianconeri continueranno a colorare le sciarpe degli stadi.
Ma quali stadi?
Tutti noi dobbiamo chiederci che cosa sarà diventato il calcio italiano tra alcuni anni. Molte nazioni hanno vissuto un declino calcistico, ma nessuna ha avuto un crollo così veloce. Siamo in presenza di un tracollo strutturale che non può essere spiegato solamente con la crisi economica.
I Presidenti, i media e in generale gli osservatori ci chiedono se sosterremo questo o quel candidato alla guida della Lega di serie A o della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Nessuno, purtroppo, si domanda che cosa si debba fare per adempiere a questi due importanti incarichi.
Il name-dropping ha sostituito progressivamente i contenuti, anzi, oggi viene addirittura confuso con essi.
Quale candidato sostiene la Juventus? Sostiene una riforma strutturale del calcio professionistico, che non può più vivere essendo trattato al pari del movimento di base. Chi sostiene il contrario condanna l’Italia alla marginalità europea e mondiale. Questo non significa interrompere i meccanismi di solidarietà o rinnegare le istituzioni: vorremmo semplicemente che la locomotiva, perché di questo si tratta, fosse in grado di procedere al pari delle altre.
I campionati di serie A e B rappresentano l’unico vero patrimonio sportivo ed economico del movimento: senza di essi il calcio continuerà ad essere lo sport più amato e praticato, ma sarà un fenomeno locale. L’Italia nel 1997 era prima nel ranking Uefa e seconda per numero di spettatori allo stadio e per fatturato. Oggi siamo quarti: Inghilterra, Spagna e Germania si stanno distanziando e presto Francia e Portogallo li seguiranno.
Riforma dei campionati, del numero delle squadre professionistiche e del settore giovanile. Riforma dello status del professionista sportivo, oggi regolato da una legge del 1981. All’eopca avevamo vinto solo due mondiali e la Juventus aveva solo una stella sul petto. Riforma della legge Melandri, senza tornare alla contrattazione individuale, ma con una migliore applicazione dei principi da essa stabiliti. Tutela dei marchi. Legge sugli impianti sportivi. Riforma complessiva della giustizia sportiva, che non può trattare investimenti da milioni di euro come le dispute di un piccolo circolo sportivo.
Queste sono le tematiche su cui vorremmo confrontarci, non sulle liste di nomi da eleggere con meccanismi di governance cervellotici e appartenenti ad una cultura che i fatti hanno dimostrato essere una cultura della conservazione e del declino.
Il mondo del calcio si sta evolvendo, ma non aspetterà l’Italia: questa è una presunzione mortale. I nostri tecnici e i nostri migliori talenti hanno nuovi palcoscenici su cui cimentarsi: dal Brasile alla Cina, dalla Russia al mondo arabo. Siamo tutti noi a doverci adeguare.
Un grande poeta e compositore, Bob Dylan, scrisse molti anni fa: “Then you better start swimming or you’ll sink like a stone, ‘cause the times they are a changin” . I tempi stavano cambiando e non hanno smesso.
La Juventus non intende affondare come una pietra, ma il suo punto di galleggiamento sarà quello del calcio italiano, con cui vuole dialogare e trovare soluzioni. Con urgenza». 26 Ottobre 2012
fonte ju29ro.com
«La Juventus è Campione d’Italia.
La Vostra società è Campione d’Italia.
Per troppo tempo i Presidenti della Juventus, incluso chi vi parla, hanno dovuto affrontare questa assemblea per commentare, spiegare e analizzare i risultati economici della società, senza avere nel cuore il calore che una vittoria come quella che abbiamo vissuto da pochi mesi porta con sé.
Per troppo tempo i colori bianconeri hanno cercato la strada che li riportasse dove la storia li ha collocati. Se il calcio fosse ancora un fenomeno come quello di trenta, venti o forse anche solamente dieci anni fa, oggi tutti noi potremmo passare un paio d’ore in un’atmosfera conviviale fatta di sorrisi e di pacche sulle spalle.
Ma il calcio non è più questo: il calcio è un fenomeno che si sta evolvendo rapidamente e in certi casi anche drammaticamente.
Il calcio è diventato un comparto industriale importante, che ha sì la caratteristica principale di condizionare l’umore di milioni di persone, ma ha subìto un’evoluzione che lo ha portato ad essere un fenomeno che, partendo da un gioco, muove miliardi di euro nel mondo. Sarebbe un errore oggi pensare che un’industry di questa portata non debba fare fronte alla crisi che sta colpendo duramente l’economia mondiale e in particolare quella italiana.
Nella stagione che ci porterà a celebrare il novantesimo anniversario del coinvolgimento della mia famiglia, credo sia opportuno riflettere insieme sul fatto che la Juventus, quella che oggi è la vostra Juventus, ha sempre promosso i cambiamenti principali del movimento calcistico italiano ed internazionale. È una missione cui questa gestione non intende sottrarsi.
Quando ho ricevuto da questa assemblea l’incarico di Presidente avevo in testa chiarissimi alcuni passaggi di questo cambiamento, che credo sia giusto oggi condividere con voi.
Il primo era cambiare la società e la squadra.
Si tratta di un percorso in continua evoluzione, ma in 30 mesi abbiamo saputo tutti insieme bruciare le tappe. Come ho già ricordato nella lettera a voi indirizzata poche settimane fa, a nome di tutto il Consiglio d’Amministrazione, è giusto oggi dire grazie a voi azionisti poiché ci avete garantito le risorse necessarie per ripartire, per creare quella discontinuità che era necessaria dopo aver approvato il peggior bilancio della storia bianconera. Lo avete fatto in massa e integralmente, seguendo l’esempio dell’azionista di maggioranza Exor, il cui supporto quotidiano non è mai venuto meno.
I numeri che avete oggi davanti ai vostri occhi testimoniano che la situazione è drasticamente mutata, anche se sappiamo che il percorso è ancora molto lungo e irto di difficoltà.
Alcuni giorni fa mi sono imbattuto in una frase di Winston Churchill che diceva: “I problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma certo non sono meno ardui”. Ebbene lo scudetto sul petto dei nostri ragazzi non ci deve mai far dimenticare il nostro mandato: vincere, raggiungendo un equilibrio economico finanziario per garantire alla società, e quindi sia ai suoi azionisti sia ai suoi milioni di tifosi, una prospettiva di medio-lungo termine adeguata alla Juventus.
Il bilancio sottoposto oggi alla vostra approvazione presenta numeri su cui riflettere: la perdita è dimezzata e contiamo di proseguire nel percorso di risanamento.
La società è cambiata radicalmente in questi due anni. Quella che Marotta e altri prima di lui definirono la “squadra invisibile” è quasi totalmente mutata, così come quella che scende in campo ad ogni partita.
Dopo 17 anni di attesa e di gestazione, lo Juventus Stadium è oggi una realtà davanti agli occhi di tutto il calcio italiano e ha iniziato a dare i suoi frutti, sia sul fronte dei risultati sportivi, sia sotto il profilo della contribuzione al margine del conto economico. Ma non ci siamo fermati. Dal JMuseum al JCollege, il liceo per i nostri ragazzi del settore giovanile: sono tanti i fronti di attività che ci vedono quotidianamente impegnati a costruire il futuro della Juventus.
Pochi giorni fa abbiamo presentato un progetto per la riqualificazione dell’area della Continassa che ospiterà, oltre allo stadio anche la sede e il centro di allenamento.
Confido che la passione, la dedizione, l’esperienza e la voglia di combattere di questo gruppo dirigente possano presto portarvi risultati economici migliori di quello che vedete oggi, ma ho la sensazione che il cammino proceda nella giusta direzione.
“La vita è come andare in bicicletta: devi stare in equilibrio” lo disse Einstein, che sapeva poco di calcio ma è una regola cui nessuno né nel calcio né nel nostro Paese potrà sottrarsi. Si tratta di capire quale sia il punto d’equilibrio….
E qui arriviamo al secondo punto: bisogna cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo.
Il calcio italiano si trova oggi di fronte ad un bivio. Dopo i fasti degli ultimi trent’anni, stiamo oggi vivendo un declino rapidissimo che non accenna a diminuire. Il suo modello di sviluppo è bloccato da alcuni fattori che riflettono molto fedelmente la crisi in cui versa il Paese.
Non ho grandi dubbi su quale sarà tra vent’anni il club italiano più amato. La Juventus avrà ancora milioni di tifosi e i colori bianconeri continueranno a colorare le sciarpe degli stadi.
Ma quali stadi?
Tutti noi dobbiamo chiederci che cosa sarà diventato il calcio italiano tra alcuni anni. Molte nazioni hanno vissuto un declino calcistico, ma nessuna ha avuto un crollo così veloce. Siamo in presenza di un tracollo strutturale che non può essere spiegato solamente con la crisi economica.
I Presidenti, i media e in generale gli osservatori ci chiedono se sosterremo questo o quel candidato alla guida della Lega di serie A o della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Nessuno, purtroppo, si domanda che cosa si debba fare per adempiere a questi due importanti incarichi.
Il name-dropping ha sostituito progressivamente i contenuti, anzi, oggi viene addirittura confuso con essi.
Quale candidato sostiene la Juventus? Sostiene una riforma strutturale del calcio professionistico, che non può più vivere essendo trattato al pari del movimento di base. Chi sostiene il contrario condanna l’Italia alla marginalità europea e mondiale. Questo non significa interrompere i meccanismi di solidarietà o rinnegare le istituzioni: vorremmo semplicemente che la locomotiva, perché di questo si tratta, fosse in grado di procedere al pari delle altre.
I campionati di serie A e B rappresentano l’unico vero patrimonio sportivo ed economico del movimento: senza di essi il calcio continuerà ad essere lo sport più amato e praticato, ma sarà un fenomeno locale. L’Italia nel 1997 era prima nel ranking Uefa e seconda per numero di spettatori allo stadio e per fatturato. Oggi siamo quarti: Inghilterra, Spagna e Germania si stanno distanziando e presto Francia e Portogallo li seguiranno.
Riforma dei campionati, del numero delle squadre professionistiche e del settore giovanile. Riforma dello status del professionista sportivo, oggi regolato da una legge del 1981. All’eopca avevamo vinto solo due mondiali e la Juventus aveva solo una stella sul petto. Riforma della legge Melandri, senza tornare alla contrattazione individuale, ma con una migliore applicazione dei principi da essa stabiliti. Tutela dei marchi. Legge sugli impianti sportivi. Riforma complessiva della giustizia sportiva, che non può trattare investimenti da milioni di euro come le dispute di un piccolo circolo sportivo.
Queste sono le tematiche su cui vorremmo confrontarci, non sulle liste di nomi da eleggere con meccanismi di governance cervellotici e appartenenti ad una cultura che i fatti hanno dimostrato essere una cultura della conservazione e del declino.
Il mondo del calcio si sta evolvendo, ma non aspetterà l’Italia: questa è una presunzione mortale. I nostri tecnici e i nostri migliori talenti hanno nuovi palcoscenici su cui cimentarsi: dal Brasile alla Cina, dalla Russia al mondo arabo. Siamo tutti noi a doverci adeguare.
Un grande poeta e compositore, Bob Dylan, scrisse molti anni fa: “Then you better start swimming or you’ll sink like a stone, ‘cause the times they are a changin” . I tempi stavano cambiando e non hanno smesso.
La Juventus non intende affondare come una pietra, ma il suo punto di galleggiamento sarà quello del calcio italiano, con cui vuole dialogare e trovare soluzioni. Con urgenza». 26 Ottobre 2012
fonte ju29ro.com
Ordine all'Ebete Giancarlo: "Riconferma-Premio" per Stefano Palazzi.
IL MISERABILE-PALAZZI NOVELLO-JAVERT
Se serviva una ulteriore prova che Stefano Palazzi siede sulla "poltrona" di SUPER procuratore della FIGC, QUASI "esclusivamente", per fare la caccia a illeciti o presunti tali commessi dai tesserati della Juventus, e', accontentato!:
"La Procura Federale ha deferito lo juventino Emanuele Giaccherini 'per avere, in occasione dei festeggiamenti seguiti alla conquista dello scudetto 2011/2012 da parte della Juventus, esposto su un autobus uno striscione' dal contenuto offensivo nei confronti di un tesserato della societa’ A.C Milan”
Mi ricordo benissimo quelle immagini: Giaccherini che, come tutti esulta, sul bus scoperto bloccato tra la folla gaudente.
Gli passano uno striscione e lui, per la durata di forse 5 secondi, lo agita subito come le mamme di una volta scrollavano una tovaglia piena di briciole.
Poi, colto da un’improvvisa folgorazione (per curiosita'?: guarda cosa c’e' scritto e se ne disfa immediatamente.
E' cosi' il vendicativo palazzi becca giaccherini per lo striscione tenuto tra le mani 5secondi5…. Al 'santone' boemo-zednec zeman che "fima serioso (orgoglioso?) la T-shirt odio la juve", soprassede. Niente...Nothing...Rien...Nada! Lui e' pagato per fare la "caccia alle streghe in casa Juventus", e' siccome non le trova, forte della potenza Inter-Milan-Roma che lo protegge, le inventa: Conte-Bonucci-Pepe!
Ecco spiegata la conferma a Super Procuratore del "Novello-Javert" napoletano, ricompensa-Premio per l'"Ossessionante-Persecuzione di tesserati della Juventus!
Se serviva una ulteriore prova che Stefano Palazzi siede sulla "poltrona" di SUPER procuratore della FIGC, QUASI "esclusivamente", per fare la caccia a illeciti o presunti tali commessi dai tesserati della Juventus, e', accontentato!:
"La Procura Federale ha deferito lo juventino Emanuele Giaccherini 'per avere, in occasione dei festeggiamenti seguiti alla conquista dello scudetto 2011/2012 da parte della Juventus, esposto su un autobus uno striscione' dal contenuto offensivo nei confronti di un tesserato della societa’ A.C Milan”
Mi ricordo benissimo quelle immagini: Giaccherini che, come tutti esulta, sul bus scoperto bloccato tra la folla gaudente.
Gli passano uno striscione e lui, per la durata di forse 5 secondi, lo agita subito come le mamme di una volta scrollavano una tovaglia piena di briciole.
Poi, colto da un’improvvisa folgorazione (per curiosita'?: guarda cosa c’e' scritto e se ne disfa immediatamente.
E' cosi' il vendicativo palazzi becca giaccherini per lo striscione tenuto tra le mani 5secondi5…. Al 'santone' boemo-zednec zeman che "fima serioso (orgoglioso?) la T-shirt odio la juve", soprassede. Niente...Nothing...Rien...Nada! Lui e' pagato per fare la "caccia alle streghe in casa Juventus", e' siccome non le trova, forte della potenza Inter-Milan-Roma che lo protegge, le inventa: Conte-Bonucci-Pepe!
Ecco spiegata la conferma a Super Procuratore del "Novello-Javert" napoletano, ricompensa-Premio per l'"Ossessionante-Persecuzione di tesserati della Juventus!
giovedì, ottobre 25, 2012
PROCURA-FIGC: Archiviazione dolosa dell' Illecito moratti-facchetti-nucini!
BENVENUTI A MOTATTOPOLI...PAESE DI CORRUTTORI E CORROTTI
MORATTI & PALAZZI: IL CORRUTTORE e il CORROTTO
Rapporto segreto: giacinto facchetti con un "Arbitro in
Attivita'!"(danilo nucini). Notizia riportata da Luca Fazzo, e Marco
Mensurati su Republica l' 11maggio 2006
.
http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/sport/calcio/intervista-nucini/intervista-nucini/intervista-nucini.html
.
...ma anche da Gian Marco Chiocci su il Giornale il 2 maggio 2006
http://www.ilgiornale.it/news/spiato-l-arbitro-de-santis-dossier-sulla-sua-vita-privata.html
23 maggio 2006 - Giuseppe D'Avanzo: Dall'Inter a Telecom i 100mila file degli spioni
http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/cronaca/spionaggio-calcio/spionaggio-calcio/spionaggio-calcio.html
26/09/2006 Borrelli: da Telecom può nascere un filone nuovo per Calciopoli
MORATTI NON POTEVA NON SAPERE! ANZI SAPEVA! PERCHE' LO HA DICHIARATO NELL'INTERROGATORIO FATTO PROPRIO DAL CAPO UFFICIO INDAGINI: FRANCESCO SAVERIO BORRELLI! ALLORA, PERCHE' NEANCHE DEFERITO PER OMESSA DENUNCIA?!
STEFANO PALAZZI, PERCHE' LEI: PROCURATORE FEDERALE E IL CAPOUFFICIO INDAGINI FRANCESCO SAVERIO BORRELLI, AVETE TACIUTO E INSABBIATO L'ILLECITO PIU' GRAVE CHE POSSA ESSERCI NEL CALCIO: RAPPORTO SEGRETO DI UN PRESIDENTE DI SOCIETA', CON UN ARBITRO IN ATTIVITA'!!!???
Signor Procuratore Federale, Perche' ha Archiviato il Caso SpiopOli con dossier su tesserati, Figc e Societa" (Juventus!) senza aprire un'indagine?!!!
Procuratore Federale Stefano Palazzi...PERCHE', PERCHE', PERCHE'EEEEE ??????
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FIGC
COMUNICATO STAMPA
Roma, 22 giugno 2007
Via Gregorio Allegri , 14
00198 Roma
Telefono 06-84911
Fax: 06-84912351
22 giugno 2007 - Il Procuratore federale, esaminata la relazione dell’ufficio Indagini sugli accertamenti richiesti dalla Procura federale in ordine a numerosi articoli di stampa riguardanti il
comportamento di dirigenti della società Internazionale F.C. S.p.A. nei confronti dell’arbitro
Massimo De Santis, dei calciatori Christian Vieri, Adrian Mutu, Luis Ronaldo Delima
Nazario, Vladimir Jugovic e del tesserato Mariano Fabiani, ha disposto l’archiviazione del
procedimento, non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non
presccritte.
http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/23.$plit/C_2_ContenutoGenerico_2635_upfDownload.pdf
MORATTI & BORRELLI: CORRUTTORE e CORROTTO ATAVICI!
Stefano Palazzi & Francesco S. Borrelli, i Corrotti Insabbiatori degli illeciti Morattianin "delinquenti"!!!
Francesco Calabrone
MORATTI CONVOCATO DA MOGGI A TESTIMONIARE AL PROCESSO DI NAPOLI SI NASCOSE A NEW YORK....ED ORA, IL CORRUTTORE MASSIMO DOVE VA A NASCONDERSI? NEGLI INTROVABILI VILLAGGI CHIAPAS CON IL SUO AMICO (ih ih ih) SUB COMANDANTE MARCOS?
Il CORROTTO Saverio Borrelli con il CORRUTTORE Massimo Morqtti
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G. FIORITO
Telecom_risarcimenti. De Santis convoca Moratti
Radio Manà, 19 ottobre 2012. Parole e musica di De Santis: “L'Inter mi ha pedinato per un anno. Cipriani lo fece su mandato dei nerazzurri. Il problema di Calciopoli nasce a Milano, con gli stessi personaggi implicati a Napoli. Facchetti? Lui mi chiamava perché la stessa FIGC dava i numeri ai tesserati”.
L’ex arbitro non ci sta e convoca a testimoniare Moratti, Tronchetti Provera, Caterina Plateo, Tavaroli e Cpriani, seguendo la via tracciata da Bobo Vieri, che il 4 settembre ha ottenuto in primo grado un risarcimento meno cospicuo del previsto, ma che certifica la responsabilità dell’Inter nei dossieraggi illegali Telecom. Vedremo se stavolta il presidente dell’Inter, che nel maggio 2010 si rifugiò negli Stati Uniti d’America per non testimoniare a Napoli e non fu più richiamato, si presenterà finalmente al banco dei testimoni.
Quelli che Canale Inter ha definito “i vaneggiamenti di De Santis” si basano su un numero talmente cospicuo di riscontri e deposizioni che coincidono, da far ritorcere la definizione contro coloro che un tempo si vantarono, festeggiando in smoking bianco uno scudetto assegnato a tavolino, di vincere senza rubare. E’ passato quasi un anno da quando la signora Caterina Plateo, segretaria di A. Bove e membro di comprovata fiducia all’interno della sicurezza di Telecom al punto di essere menzionata da A. Pompili, nel libro Le tigri di Telecom, come la persona che si recò in Brasile a prelevare il cd con la prova dei dossieraggi della Kroll, ha deposto al processo Telecom di Milano indicando i nomi di coloro che erano stati posti sotto osservazione illegalmente. Tra giugno e settembre Tavaroli e Cipriani hanno chiarito che il mandante dell’attività illegale di spionaggio è stato Massimo Moratti, il quale si sarebbe servito di Giacinto Facchetti e della sua collaborazione con Danilo Nucini, all’epoca dei fatti arbitro in attività, per girare le dritte al capo della sicurezza di Telecom e al fidato titolare dell’agenzia di investigazioni Polis d’Istinto affinché fosse redatto il ”Dossier ladroni”. Non è più un mistero per nessuno che Moratti, con la collaborazione di Tronchetti Provera, che contemporaneamente era presidente di Telecom e sedeva nel cda dell’Inter, si sia reso colpevole del grave reato di spionaggio industriale. Né lo è mai stato, perché lo stesso Moratti fu di bocca larga nel 2006, rilasciando a Beccantini per la Stampa e a Sabelli Fioretti per Il Corriere della Sera Magazine dichiarazioni che non smentivano l’attività di intelligence e anzi la attribuivano a Tavaroli Salvo poi andare a dichiarare al procuratore federale di non sapere nulla del “Dossier ladroni”.
E’ un mistero il pasticciaccio del quale furono autori Borrelli e Palazzi, che nel 2007 si passarono il testimone nella staffetta alla guida della procura federale, archiviando il caso dei dossieraggi illegali Telecom con una formula che sembrava rimandare alla prescrizione e che la Gazzetta dello Sport lesse come un’improbabile “assoluzione sportiva” di Moratti. Come ha osservato Gigi Moncalvo, sottolineando il parere contrario di Tuttosport che avrebbe auspicato una chiamata in causa di Facchetti.
Secondo Tuttosport, nell’udienza del 24 ottobre della causa che vede De Santis contro l’Inter, di fronte a Paolo Gallinelli e Federico Lucarelli, legali di De Santis, gli avvocati dell’Inter, Luisa Beretta e Silvia Trupiano hanno eccepito sulla prescrizione della condotta e un difetto di legittimazione passiva, poiché l’Inter non sarebbe responsabile dello spionaggio e il risarcimento andrebbe richiesto direttamente a Telecom. Peccato che lo stesso Cipriani abbia testimoniato al processo Telecom che fu proprio l’Inter a saldare il conto dei dossieraggi attraverso la Pirelli, società facilmente riconducibile a Tronchetti Provera, per motivi di segretezza. Ricordiamo che la sentenza Panasiti del giugno 2010 ha già accertato che Tavaroli e Cipriani agivano alle dipendenze di Tronchetti Provera, ritenuto inaffidabile nelle sue dichiarazioni, e secondo i suoi interessi.
De Santis ha prodotto la sentenza Vieri, i legali della società nerazzurra la condanna di De Santis a Napoli e quella inflitta dalla Corte dei Conti la scorsa settimana per risarcire la FIGC.
De Santis chiede all’Inter di essere risarcito per essere stato, insieme con i suoi familiari, pedinato, intercettato e spiato fin dentro i conti correnti bancari.
La causa è iniziata il 13 marzo 2012 e gli avvocati del club di Massimo Moratti hanno depositato presso il tribunale di Milano un documento nel quale si affermerebbe che l’Inter ha appreso del “Dossier ladroni” dalla stampa. I legali hanno cercato di far ricadere le responsabilità dei dossieraggi su Facchetti, che in questo documento appare privo delle necessarie deleghe, mentre è Moratti ad essere indicato come l’amministratore dotato di tutte le deleghe necessarie a rappresentare la società nerazzurra e a sottoscrivere contratti vincolanti.
Dopo l’udienza del 24 ottobre il giudice dovrà sciogliere la riserva sull'acquisizione delle documentazioni presentate e sull'ammissione dei testimoni. Non si conosce la data della prossima udienza.
Secondo Abete gli interisti sono al sicuro, protetti come al solito dall’ombrello salvifico della prescrizione. Invece Cipriani ha testimoniato che l’Inter ha perpetrato la sua attività di spionaggio fino al 2006, quando con lo scoppio di calciopoli si sarebbe ritenuta soddisfatta del lavoro svolto. Un lavoro fatto confluire nelle indagini che i carabinieri stavano svolgendo a Roma attraverso il pc di Tavaroli, che sequestrato il 3 maggio 2005 a Milano, approdò il 9 maggio in Via In Selci per essere ispezionato con il suo prezioso carico: il “Dossier ladroni”. I conti non tornano. Gli spiati di ieri sono gli imputati di oggi.
Frattanto. Il 19 ottobre Ilgiornale.it ha dato notizia che è passata la linea Bernabé ed è stato raggiunto “l’accordo di transazione tra Telecom Italia e gli ex amministratori Carlo Buora e Riccardo Ruggiero che porterà nelle casse della società 2,5 milioni… Anche se i piccoli azionisti, che si sono avvicendati negli interventi, hanno sottolineato che ancora non è chiara l'entità del danno apportato alla società: un report di Deloitte parla di una cifra tra i 19 e i 27 milioni, ma secondo altri potrebbero essere anche 400”. Secondo il Corrierecomunicazioni.it Asati ha chiesto l’azione di responsabilità verso Marco Tronchetti Provera, con una lettera al Cda, al Comitato di Corporate Governance di Telecom Italia, alla Consob e alla procura di Milano “In riferimento alla disponibilità degli atti del fascicolo delle indagini della Procura di Milano su Tronchetti per ricettazione…”. Secondo Asati, l’associazione azionisti di Telecom Italia, nel corso dell’assemblea di ieri “il Collegio Sindacale non si è distinto per una conoscenza seria e approfondita di fatti così gravi avvenuti nella società tanto che ha addirittura ammesso che nel Rapporto Deloitte del dicembre 2010 non è stata inclusa proprio l'Operazione K (spionaggio alla Kroll)”.
Giustizie in corso, che si specchiano l’una nell’altra, mettendo a fuoco un enigma risolto da tempo. Ma che continuamente sfugge. Fino a quando qualcuno non salderà il conto.
giulemanidallajuve.com - del 25/10/2012
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Il CORROTTO Stefano Palazzi con il CORRUTTORE Massimo Moratti
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G. FIORITO
Telecom_risarcimenti. De Santis convoca Moratti
Radio Manà, 19 ottobre 2012. Parole e musica di De Santis: “L'Inter mi ha pedinato per un anno. Cipriani lo fece su mandato dei nerazzurri. Il problema di Calciopoli nasce a Milano, con gli stessi personaggi implicati a Napoli. Facchetti? Lui mi chiamava perché la stessa FIGC dava i numeri ai tesserati”.
L’ex arbitro non ci sta e convoca a testimoniare Moratti, Tronchetti Provera, Caterina Plateo, Tavaroli e Cpriani, seguendo la via tracciata da Bobo Vieri, che il 4 settembre ha ottenuto in primo grado un risarcimento meno cospicuo del previsto, ma che certifica la responsabilità dell’Inter nei dossieraggi illegali Telecom. Vedremo se stavolta il presidente dell’Inter, che nel maggio 2010 si rifugiò negli Stati Uniti d’America per non testimoniare a Napoli e non fu più richiamato, si presenterà finalmente al banco dei testimoni.
Quelli che Canale Inter ha definito “i vaneggiamenti di De Santis” si basano su un numero talmente cospicuo di riscontri e deposizioni che coincidono, da far ritorcere la definizione contro coloro che un tempo si vantarono, festeggiando in smoking bianco uno scudetto assegnato a tavolino, di vincere senza rubare. E’ passato quasi un anno da quando la signora Caterina Plateo, segretaria di A. Bove e membro di comprovata fiducia all’interno della sicurezza di Telecom al punto di essere menzionata da A. Pompili, nel libro Le tigri di Telecom, come la persona che si recò in Brasile a prelevare il cd con la prova dei dossieraggi della Kroll, ha deposto al processo Telecom di Milano indicando i nomi di coloro che erano stati posti sotto osservazione illegalmente. Tra giugno e settembre Tavaroli e Cipriani hanno chiarito che il mandante dell’attività illegale di spionaggio è stato Massimo Moratti, il quale si sarebbe servito di Giacinto Facchetti e della sua collaborazione con Danilo Nucini, all’epoca dei fatti arbitro in attività, per girare le dritte al capo della sicurezza di Telecom e al fidato titolare dell’agenzia di investigazioni Polis d’Istinto affinché fosse redatto il ”Dossier ladroni”. Non è più un mistero per nessuno che Moratti, con la collaborazione di Tronchetti Provera, che contemporaneamente era presidente di Telecom e sedeva nel cda dell’Inter, si sia reso colpevole del grave reato di spionaggio industriale. Né lo è mai stato, perché lo stesso Moratti fu di bocca larga nel 2006, rilasciando a Beccantini per la Stampa e a Sabelli Fioretti per Il Corriere della Sera Magazine dichiarazioni che non smentivano l’attività di intelligence e anzi la attribuivano a Tavaroli Salvo poi andare a dichiarare al procuratore federale di non sapere nulla del “Dossier ladroni”.
E’ un mistero il pasticciaccio del quale furono autori Borrelli e Palazzi, che nel 2007 si passarono il testimone nella staffetta alla guida della procura federale, archiviando il caso dei dossieraggi illegali Telecom con una formula che sembrava rimandare alla prescrizione e che la Gazzetta dello Sport lesse come un’improbabile “assoluzione sportiva” di Moratti. Come ha osservato Gigi Moncalvo, sottolineando il parere contrario di Tuttosport che avrebbe auspicato una chiamata in causa di Facchetti.
Secondo Tuttosport, nell’udienza del 24 ottobre della causa che vede De Santis contro l’Inter, di fronte a Paolo Gallinelli e Federico Lucarelli, legali di De Santis, gli avvocati dell’Inter, Luisa Beretta e Silvia Trupiano hanno eccepito sulla prescrizione della condotta e un difetto di legittimazione passiva, poiché l’Inter non sarebbe responsabile dello spionaggio e il risarcimento andrebbe richiesto direttamente a Telecom. Peccato che lo stesso Cipriani abbia testimoniato al processo Telecom che fu proprio l’Inter a saldare il conto dei dossieraggi attraverso la Pirelli, società facilmente riconducibile a Tronchetti Provera, per motivi di segretezza. Ricordiamo che la sentenza Panasiti del giugno 2010 ha già accertato che Tavaroli e Cipriani agivano alle dipendenze di Tronchetti Provera, ritenuto inaffidabile nelle sue dichiarazioni, e secondo i suoi interessi.
De Santis ha prodotto la sentenza Vieri, i legali della società nerazzurra la condanna di De Santis a Napoli e quella inflitta dalla Corte dei Conti la scorsa settimana per risarcire la FIGC.
De Santis chiede all’Inter di essere risarcito per essere stato, insieme con i suoi familiari, pedinato, intercettato e spiato fin dentro i conti correnti bancari.
La causa è iniziata il 13 marzo 2012 e gli avvocati del club di Massimo Moratti hanno depositato presso il tribunale di Milano un documento nel quale si affermerebbe che l’Inter ha appreso del “Dossier ladroni” dalla stampa. I legali hanno cercato di far ricadere le responsabilità dei dossieraggi su Facchetti, che in questo documento appare privo delle necessarie deleghe, mentre è Moratti ad essere indicato come l’amministratore dotato di tutte le deleghe necessarie a rappresentare la società nerazzurra e a sottoscrivere contratti vincolanti.
Dopo l’udienza del 24 ottobre il giudice dovrà sciogliere la riserva sull'acquisizione delle documentazioni presentate e sull'ammissione dei testimoni. Non si conosce la data della prossima udienza.
Secondo Abete gli interisti sono al sicuro, protetti come al solito dall’ombrello salvifico della prescrizione. Invece Cipriani ha testimoniato che l’Inter ha perpetrato la sua attività di spionaggio fino al 2006, quando con lo scoppio di calciopoli si sarebbe ritenuta soddisfatta del lavoro svolto. Un lavoro fatto confluire nelle indagini che i carabinieri stavano svolgendo a Roma attraverso il pc di Tavaroli, che sequestrato il 3 maggio 2005 a Milano, approdò il 9 maggio in Via In Selci per essere ispezionato con il suo prezioso carico: il “Dossier ladroni”. I conti non tornano. Gli spiati di ieri sono gli imputati di oggi.
Frattanto. Il 19 ottobre Ilgiornale.it ha dato notizia che è passata la linea Bernabé ed è stato raggiunto “l’accordo di transazione tra Telecom Italia e gli ex amministratori Carlo Buora e Riccardo Ruggiero che porterà nelle casse della società 2,5 milioni… Anche se i piccoli azionisti, che si sono avvicendati negli interventi, hanno sottolineato che ancora non è chiara l'entità del danno apportato alla società: un report di Deloitte parla di una cifra tra i 19 e i 27 milioni, ma secondo altri potrebbero essere anche 400”. Secondo il Corrierecomunicazioni.it Asati ha chiesto l’azione di responsabilità verso Marco Tronchetti Provera, con una lettera al Cda, al Comitato di Corporate Governance di Telecom Italia, alla Consob e alla procura di Milano “In riferimento alla disponibilità degli atti del fascicolo delle indagini della Procura di Milano su Tronchetti per ricettazione…”. Secondo Asati, l’associazione azionisti di Telecom Italia, nel corso dell’assemblea di ieri “il Collegio Sindacale non si è distinto per una conoscenza seria e approfondita di fatti così gravi avvenuti nella società tanto che ha addirittura ammesso che nel Rapporto Deloitte del dicembre 2010 non è stata inclusa proprio l'Operazione K (spionaggio alla Kroll)”.
Giustizie in corso, che si specchiano l’una nell’altra, mettendo a fuoco un enigma risolto da tempo. Ma che continuamente sfugge. Fino a quando qualcuno non salderà il conto.
giulemanidallajuve.com - del 25/10/2012
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Il CORROTTO Stefano Palazzi con il CORRUTTORE Massimo Moratti
mercoledì, ottobre 24, 2012
AUTOLESIONISMO DIRIGENZIALE: FINO A QUANDO?
SVEGLIA BEPPE SVEGLIA!
Sono meravigliato dal fatto che prima di una partita di champions i dirigenti della juve non chiedano mai l’anticipo della partita di campionato , regalando un giorno di riposo in piu’ agli avversari . Questa e’ una cosa fondamentale che si ripercuote sull’andamento della gara . molto probabilmente alla societa’ interessano di piu’ gli incassi delle partite del campionato che la champions. il milan di galliani ha giocato prima della champions al mercoledi’ queste partite:
milan – anderlect 18/9/12 milan- atalanta 15/9 ore 20.45 gg recupero 3 sabato
zenit – milan 03/10/12 parma-mila 29/9/12 ore 18.00 gg recupero 4 sabato
malaga-milan 24/10/12 lazio – milan 20/10 ore 20.45 gg recupero 4 sabato
milan- malaga 6/11 milan-chievo 3/11 ore 18 gg recupero 3 sabato
anderlect- milan 21/11 napoli-milan 17/11 ore 20.45 gg recupero 4 sabato
milan- zenit 04/12 catania- milan 30/11 ore 20.45 gg recupero 4 si gioca di venerdi’
partite juve
chelsea – juve 19/9 genova – juve 16/9 ore 15.00 gg recupero 3 di domenica nessun anticipo
juve-shaktar 02/10 juve-roma 29/09 ore 20.45 ggrecupero 3 sabato
nord.. – juve 23/10 juve-napoli 20/10 ore 20.45 gg recupero 3 sabato
juve-nord.. 07/11 juve-inter 03/11 ore 18.00 gg recupero 4 sabato
juve-chelsea 20/11 juve-lazio 17/11 ore 18.00 gg recupero 3 sabato
shaktar-juve 05/12 juve-torino 01/12 ore 20.45 gg recupero 4 sabato
Come si puo’ notare il milan beneficia di maggiori giorni di recupero e nelle partite con soli 3 giorni in campionato gioca in casa con squadre di secondo livello come atalanta e chievo. altra considerazione l’ultima partita forse decisiva e’ stata anticipata al venerdi 30/11. ultima considerazione si nota prepotentemente il livello delle partite di campionato tra milan e juve . ora mi chiedo , ma non e’ possibile anziche’ fare battaglie impossibili chiedere parita’ di trattamento in queste situazioni. i dirigenti si accorgono di queste differenze o sono talmente incompetenti che dormono sonni tranquilli. non sono capaci di chiedere l’anticipo senza concedere giorni di riposo in piu’ per gli avversari?
Se galliani voleva fare un calendario migliore per il milan sicuramente non ci riusciva . Marmotta dorme e si svegliera’ in primavera con la juve che giochera’ l’europa legue al giovedi’ e andra’ a giocare in polonia/estonia con 2.000 spettatori al js. (ENRISTO)
Inviato da: Cletus il 24 ottobre 2012 alle ore 13
Sono meravigliato dal fatto che prima di una partita di champions i dirigenti della juve non chiedano mai l’anticipo della partita di campionato , regalando un giorno di riposo in piu’ agli avversari . Questa e’ una cosa fondamentale che si ripercuote sull’andamento della gara . molto probabilmente alla societa’ interessano di piu’ gli incassi delle partite del campionato che la champions. il milan di galliani ha giocato prima della champions al mercoledi’ queste partite:
milan – anderlect 18/9/12 milan- atalanta 15/9 ore 20.45 gg recupero 3 sabato
zenit – milan 03/10/12 parma-mila 29/9/12 ore 18.00 gg recupero 4 sabato
malaga-milan 24/10/12 lazio – milan 20/10 ore 20.45 gg recupero 4 sabato
milan- malaga 6/11 milan-chievo 3/11 ore 18 gg recupero 3 sabato
anderlect- milan 21/11 napoli-milan 17/11 ore 20.45 gg recupero 4 sabato
milan- zenit 04/12 catania- milan 30/11 ore 20.45 gg recupero 4 si gioca di venerdi’
partite juve
chelsea – juve 19/9 genova – juve 16/9 ore 15.00 gg recupero 3 di domenica nessun anticipo
juve-shaktar 02/10 juve-roma 29/09 ore 20.45 ggrecupero 3 sabato
nord.. – juve 23/10 juve-napoli 20/10 ore 20.45 gg recupero 3 sabato
juve-nord.. 07/11 juve-inter 03/11 ore 18.00 gg recupero 4 sabato
juve-chelsea 20/11 juve-lazio 17/11 ore 18.00 gg recupero 3 sabato
shaktar-juve 05/12 juve-torino 01/12 ore 20.45 gg recupero 4 sabato
Come si puo’ notare il milan beneficia di maggiori giorni di recupero e nelle partite con soli 3 giorni in campionato gioca in casa con squadre di secondo livello come atalanta e chievo. altra considerazione l’ultima partita forse decisiva e’ stata anticipata al venerdi 30/11. ultima considerazione si nota prepotentemente il livello delle partite di campionato tra milan e juve . ora mi chiedo , ma non e’ possibile anziche’ fare battaglie impossibili chiedere parita’ di trattamento in queste situazioni. i dirigenti si accorgono di queste differenze o sono talmente incompetenti che dormono sonni tranquilli. non sono capaci di chiedere l’anticipo senza concedere giorni di riposo in piu’ per gli avversari?
Se galliani voleva fare un calendario migliore per il milan sicuramente non ci riusciva . Marmotta dorme e si svegliera’ in primavera con la juve che giochera’ l’europa legue al giovedi’ e andra’ a giocare in polonia/estonia con 2.000 spettatori al js. (ENRISTO)
Inviato da: Cletus il 24 ottobre 2012 alle ore 13
martedì, ottobre 23, 2012
L'ARBITRO D'AMATO E L'ALLENATORE MAZZARRI, NELL'IRONIA DI ANTONIO LA ROSA
COSA AVREBBE DETTO/DIREBBE IL "MINUS HABBEN-CORRUTTORE MASSIMO (moratti!)", SE UN ARBITRO DISONESTO COME L'INTERISTA, ANDREBBE IN GIRO AD ARBITRARE, CON AL COLLO E IN BELLA MOSTRA, LA SCIARPA DELLA JUVENTUS?!!!
Antonio D’Amato, interista barlettano.
FIGC....SENZA PUDORE!
La designazione di D’Amato di Barletta, arbitro noto per essere un interista dichiarato anche iscritto al club nerazzurro della sua città, era stata salutata da tutti come una designazione a garanzia di imparzialità (mentre i precedenti parlano di partite arbitrate a senso unico contro la Juventus! not. del.scriv.), che come sapete tutti, viene sempre intesa nel modo come a suo tempo manifestava Carraro, ossia che non si sbagli a favore della Juventus .
Invero, contrariamente a quanto si è detto, anche se nessuno se ne è accorto, D’Amato ci ha spudoratamente aiutati. Invero, l’angolo da cui è scaturito il primo gol, e’ stato un evidente grave errore arbitrale. Doveva essere data punizione alla Juve per fallo su Marchisio di Berhami, e giallo per quest’ultimo.
Ma D’Amato, sapendo che noi siamo più pericolosi dai calci d’angolo e non dalle punizioni dal limite, e sapendo che, come detto da Mazzarri, in 10 si gioca meglio, pur di danneggiare il Napoli ha risparmiato il secondo giallo a Berhami, il secondo, con relativa espulsionee, per aiutarci, ci ha concesso l’angolo anziché il calcio piazzato dal limite...'amato, l'arbitro Ultra' "morattiAno", che gira per l'Ittalia con la sciarpa dell' "inter"...farabutto!
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L'ANGOLO DEI FARABUTTI
TACIUTO DAL FARABUTTO BECCANTINI PER IL SUO ODIO CONTRO LA JUVENTUS!
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L'ANGOLO DELLE MERDE
GLI INTERISTI MERDE? BASTA GUARDARLI PER ESSERE INVASI DAL FETORE!
NON CI PPUO' ESSERE OMAGGIO MIGLIORE!
venerdì, ottobre 12, 2012
Stefano Palazzi, il corrotto insabbiatore degli illeciti dell'inter
IL CORROTTO EBETE E IL CORRUTTORE MO-RATTO
FIGC - COMUNICATO STAMPA
Roma, 22 giugno 2007
Il Procuratore federale, esaminata la relazione dell’ufficio Indagini sugli accertamentirichiesti dalla Procura federale in ordine a numerosi articoli di stampa riguardanti il
comportamento di dirigenti della società Internazionale F.C. S.p.A. nei confronti dell’arbitro
Massimo De Santis, dei calciatori Christian Vieri, Adrian Mutu, Luis Ronaldo Delima
Nazario, Vladimir Jugovic e del tesserato Mariano Fabiani, ha disposto l’archiviazione del
procedimento, non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non
prescritte.
http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/23.$plit/C_2_ContenutoGenerico_2635_upfDownload.pdf
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Non sarebbe ora che, Presidente e Super Procurare Federale spiegassero ai cittadini Italini dei quali sono essi dipendenti, l’archiviazione del procedimento sui crimini compiuti da Massimo Moratti e giacinto facchetti, sotto la VOCE: non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritte.
Si, perche' il Tribunale di Milano, ora ci ha detto che i crimini compiuti dai criminali: "massimo moratti & giacinto facchetti" erano reali e procedibili! E' questo, malgrado i magistrati "ilda boccassini & soci" li avevano insabbiati! Gli stessi magistrati che insabbiarono i crimini perpetratri da dirigenti, allenatori e giocatori dell'inter, scoperti dalla procura di Trento a comprare macchine di lusso rubate, gioielli ed altri oggetti di valore, e' stupefacenti di ogni genere, come quelli che chiedeva l'all'ora Allenatore Roberto Mancini (ora allenatore del Manchester City) sotto forma di stampelle per i giocatori prima delle partite, con gli spacciatrori di Stupefacenti della Ndrangheta Mimmo Brescia e Daniele Bizozzero!!! Inchiesta reclamata, ottenuta e insabbiata dalla Procura di Milano, e' distruggendo anche le prove:Le 2000 telefonte intercettate dalla Procura della Republica altoatesina!
Sappiamo che accompagnare i crimini di moratti e facchetti alla prescrizione, e' la specialita' del procuratore Stefano Palazzi. Ma alla luce della caccia che fa ai tesserati della Juventus, dovrebbe essere arrivata l'ora di dare delle spiegazioni!
IL CORRUTTORE MASSIMO E IL CORROTTO P..F. STEFANO PALAZZI!
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Oliviero Beha: E adesso si capisce di più Calciopoli…
Se non si collega la sentenza-Vieri, questa intervista a Tavaroli
e l’intiero paesaggio in cui si è sviluppato Calciopoli, vuol dire che
si è in malafede. Invito dunque i lettori a verificare quanti (oltre
al sottoscritto negli anni…) tra i media e i “mediani” dei media
riporteranno le dichiarazioni di Tavaroli ma creando il nesso logico con
lo scandalo che ha decapitato Moggi. E a proposito, del suicidio di Bove come mai nessuno parla più? Cliccate sul cognome… e soprattutto collegate, collegate, forse qualcosa si capirà.
(o.b.)
TAVAROLI (EX CAPO SECURITY TELECOM) VUOTA IL SACCO – “DI CONTROLLARE VIERI ME LO CHIESE MORATTI DI PERSONA, NON AL TELEFONO. LE OPERAZIONI POI SONO STATE FATTE DALL’AGENZIA DI CIPRIANI – FURONO SICURAMENTE COMMESSI DEGLI ABUSI SUL TRAFFICO TELEFONICO DI VIERI – ABBIAMO SPIATO ANCHE ALTRI GIOCATORI DELL’INTER E MOGGI – FURONO SVOLTE ATTIVITA’ ILLECITE”…
*****
Dagospia.com.
“Di controllare Vieri me lo chiese Moratti di persona, non al telefono. Le operazioni poi sono state fatte da un fornitore, la famosa agenzia di Cipriani. Sono due episodi, 2001 e 2003. Il primo riguardava l’Inter, la verifica del rispetto contrattuale dei comportamenti di certi giocatori, non solo Vieri. Il secondo invece riguardava la Pirelli perchè Vieri doveva fare il testimonial. In questo caso abbiamo controllato il suo traffico telefonico”.
Così Giuliano Tavaroli, ex capo della security Telecom, a La Zanzara su Radio24.
“Abbiamo controllato anche altri giocatori dell’Inter – racconta Tavaroli – ma non hanno fatto causa. Vai a sapere perché. Forse non hanno accusato inquietudine e ansia come Vieri. Moratti lo incontrai di persona. C’era un regolamento di squadra sulla vita dell’atleta che andava rispettato, il problema era il rispetto di questo regolamento. Furono sicuramente commessi degli abusi sul traffico telefonico di Vieri”.
Avete controllato anche Luciano Moggi, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo?:
“Su Moggi non esisteva un dossier, ma ci fu la richiesta di verificare alcune informazioni date all’Inter da un arbitro su presunti comportamenti di Moggi. Moratti mi disse: abbiamo ricevuto queste informazioni, vogliamo vedere se sono credibili. Parte degli accertamenti vennero svolti con attività illecite. Giraudo invece non venne controllato”. Postato da Redazione
(o.b.)
TAVAROLI (EX CAPO SECURITY TELECOM) VUOTA IL SACCO – “DI CONTROLLARE VIERI ME LO CHIESE MORATTI DI PERSONA, NON AL TELEFONO. LE OPERAZIONI POI SONO STATE FATTE DALL’AGENZIA DI CIPRIANI – FURONO SICURAMENTE COMMESSI DEGLI ABUSI SUL TRAFFICO TELEFONICO DI VIERI – ABBIAMO SPIATO ANCHE ALTRI GIOCATORI DELL’INTER E MOGGI – FURONO SVOLTE ATTIVITA’ ILLECITE”…
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Dagospia.com.
“Di controllare Vieri me lo chiese Moratti di persona, non al telefono. Le operazioni poi sono state fatte da un fornitore, la famosa agenzia di Cipriani. Sono due episodi, 2001 e 2003. Il primo riguardava l’Inter, la verifica del rispetto contrattuale dei comportamenti di certi giocatori, non solo Vieri. Il secondo invece riguardava la Pirelli perchè Vieri doveva fare il testimonial. In questo caso abbiamo controllato il suo traffico telefonico”.
Così Giuliano Tavaroli, ex capo della security Telecom, a La Zanzara su Radio24.
“Abbiamo controllato anche altri giocatori dell’Inter – racconta Tavaroli – ma non hanno fatto causa. Vai a sapere perché. Forse non hanno accusato inquietudine e ansia come Vieri. Moratti lo incontrai di persona. C’era un regolamento di squadra sulla vita dell’atleta che andava rispettato, il problema era il rispetto di questo regolamento. Furono sicuramente commessi degli abusi sul traffico telefonico di Vieri”.
Avete controllato anche Luciano Moggi, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo?:
“Su Moggi non esisteva un dossier, ma ci fu la richiesta di verificare alcune informazioni date all’Inter da un arbitro su presunti comportamenti di Moggi. Moratti mi disse: abbiamo ricevuto queste informazioni, vogliamo vedere se sono credibili. Parte degli accertamenti vennero svolti con attività illecite. Giraudo invece non venne controllato”. Postato da Redazione
IL CORRUTTORE MASSIMO e L'INFAME-CORROTTO di PIEDI PULITI & anima SPORCA!
sabato, ottobre 06, 2012
CHE PENA DEL PIERO CHE PENA! PERCHE SCEGLIERE PROPRIO LUI CHE PER ANNI TI HA COPERTO DI MERDA?!!! PER FARE UN DISPETTO ALLA JUVENTUS ED AGLI JUVENTINI? - PER AIUTARE A CAPIRE IL VERDETTO DEL TNAS
crosetti & del piero": accoppiata vincente?
Del Piero che si attovaglia con il nemico che di lui scriveva: abita un corpo che non è più il suo
FRANCESCO IENZI: LA MERDA DI CROSETTI, SU DEL PIERO e JUVENTUS!
Di Del Piero, mi è rimasta impressa la presentazione di quel capolavoro letterario scritto a quattro mani con il nemico giurato "SUO" (suo di del piero!) e' della Juventus: "maurizio Crosetti".
Qualche anno dopo aver scaricato tanta di quella "merda su "DI LUI" (lui del piero!) e' sulla Juve che anche la meta' sarebbe bastata per infestare Torino e San Vendemiano! Eppure in quella merda, Del Piero ha deciso di sguazzarci dentro pur di fare arrivare gli schizzi e il fetore alla Juventus e' a TUTTI i suoi VERI TIFOSI, a cominciare dal reprobo: Andrea Agnelli! Accusato di averlo cacciato (crosetti dicit) BUGIARDIIIII-"del piero & crosetti"!
Come molti di voi sapranno Maurizio Crosetti, è l'autore del libro "Giochiamo ancora", che racconta in 10 capitoli la carriera e la vita di Alessandro Del Piero.
Fin qui niente di male, anche se Crosetti non è molto amato dai tifosi juventini (è a ragione!), non per le critiche, ma per la crociata contro la Juventus ed i suoi giocatori: DEL PIERO il piu maltrattato (addirittura accusato di essere "gonfio" [dopato!] e finito) durante i 9 anni di inchiesta e processo doping! Fino all'umiliazione dopo l'addio alla Juventus, con la scusa di essere stato cacciato dal Presidente Andrea Agnelli! (cacciato? ecco il suo l'ultimo contratto!)
Ma andiamo dietro nel tempo, precisamente nel 2000, e vediamo cosa scriveva e pensava Crosetti su Del Piero!
Come si perde un campione
TORINO - Oggi, Alessandro Del Piero è soprattutto un uomo pesante. Gli pesa il cuore, muscolo gonfio di tristezza e autocritica persino eccessiva, forse terapeutica. E gli pesa il corpo. Vederlo correre arrancando fa impressione, l' altra sera la maglietta bianca gli metteva in risalto il petto, e pareva un seno di donna.
Qualcosa, qualcuno gli ha spento quella scintilla che ne faceva un artista gioioso e leggerissimo. Qualcosa: il calcio palestrato, che esclude chiunque non sia un rambo di centrocampo. Qualcuno: Lippi, che lo preferì a Roberto Baggio, ma per quella Juve assatanata ci volevano bicipiti da pugile. Il preparatore atletico della Juventus, Giampiero Ventrone, che pretende tutti gonfi e tronfi come paracadutisti. Il medico bianconero Riccardo Agricola, ma su quest' ultimo toccherà ai giudici dire se davvero lo spogliatoio bianconero fosse una farmacia, e perché. "E' tutta colpa mia" ripete, ossessivo, Del Piero. E invece no, se ne convinca.
La colpa dei due incredibili gol sbagliati è di chi aveva una pepita d' oro e l' ha voluta trasformare in giacimento. Quasi una mutazione genetica, una metamorfosi fisica che per primo segnalò Zeman, ex nemico della Juventus, peccato che ora il boemo lavori nel Napoli pilotato da Moggi. Alessandro Del Piero inventava, creava con spavalderia: adesso non gli resta neppure il coraggio di tirare le punizioni, che lascia regolarmente a Zidane. In un anno di campionato ha segnato solo una volta su azione, di testa, e gli elogi più convinti all' Europeo li ha meritati facendo il terzino contro l' Olanda.
Allucinante, se ci rendiamo conto di chi stiamo parlando, cioè del favoloso campione che segnava al volo, di sponda, d' effetto, in corsa. Il nuovo Del Piero ha purtroppo la massa muscolare dei vitelli cresciuti a estrogeni, e qualcuno dovrà spiegarci chi gli ha preparato i mangimi. Lui solo sa quanto gli è costato, in dolore fisico e morale, l' infortunio al ginocchio.
Lui solo sa come ci si sente dovendo abitare un corpo che non è più il tuo. A questo si aggiungano le incursioni crudeli nella sua vita privata, l' impietosa ironia sullo sciagurato spot del Cepu, le sconfitte in serie. Perdere uno scudetto e un Europeo all' ultimo secondo è un destino tremendo, senza neppure la consolazione della popolarità: perché, dopo Rotterdam, Del Piero rischia di diventare il personaggio più odiato d' Italia e davvero non lo merita, per la persona che è e per il campione che era.
Altri, al posto suo, avrebbero reagito in modo scomposto alle unghiate della vita, che sa essere molto cattiva anche con chi guadagna diciotto miliardi l' anno. Invece Del Piero ha come ripiegato i margini della sua tristezza e ci si è infilato: quando la Juve lo aspettava comunque, e lui segnava solo i rigori, e quando la nazionale lo ha fatto rimbalzare tra prato e panchina, storia vecchia, prima ha diviso il tempo con Baggio e poi con Totti. Difficile capire se la pesantezza di Del Piero è più di anima o di muscoli, più da creatina o da solitudine in area. Forse tutto insieme.
Di sicuro, per uscirne avrebbe bisogno di aiuto e non di esami, di amici e non di avversari. Uno l' aveva, si chiama Inzaghi, ora non si possono sopportare. Insieme, hanno zavorrato la Juve (ottavo attacco della serie A) e la nazionale, prima che Zoff capisse che Delvecchio sa anche giocare mentre Inzaghi sa "solo" segnare, e neppure sempre.
Oggi pomeriggio, a Torino verrà presentato David Trezeguet e per Del Piero sarà un altro sfregio del destino, proprio Trezeguet e proprio nella Juve, Trezeguet che in un istante ci ha tolto tutta l' aria dai polmoni. A chi leverà il posto, adesso? Comunque, il senso ultimo di questa storia è un forte sentimento di perdita. Perché Del Piero era di tutti, era l' allegria, e adesso non è di nessuno.
Qualcosa, qualcuno gli ha spento quella scintilla che ne faceva un artista gioioso e leggerissimo. Qualcosa: il calcio palestrato, che esclude chiunque non sia un rambo di centrocampo. Qualcuno: Lippi, che lo preferì a Roberto Baggio, ma per quella Juve assatanata ci volevano bicipiti da pugile. Il preparatore atletico della Juventus, Giampiero Ventrone, che pretende tutti gonfi e tronfi come paracadutisti. Il medico bianconero Riccardo Agricola, ma su quest' ultimo toccherà ai giudici dire se davvero lo spogliatoio bianconero fosse una farmacia, e perché. "E' tutta colpa mia" ripete, ossessivo, Del Piero. E invece no, se ne convinca.
La colpa dei due incredibili gol sbagliati è di chi aveva una pepita d' oro e l' ha voluta trasformare in giacimento. Quasi una mutazione genetica, una metamorfosi fisica che per primo segnalò Zeman, ex nemico della Juventus, peccato che ora il boemo lavori nel Napoli pilotato da Moggi. Alessandro Del Piero inventava, creava con spavalderia: adesso non gli resta neppure il coraggio di tirare le punizioni, che lascia regolarmente a Zidane. In un anno di campionato ha segnato solo una volta su azione, di testa, e gli elogi più convinti all' Europeo li ha meritati facendo il terzino contro l' Olanda.
Allucinante, se ci rendiamo conto di chi stiamo parlando, cioè del favoloso campione che segnava al volo, di sponda, d' effetto, in corsa. Il nuovo Del Piero ha purtroppo la massa muscolare dei vitelli cresciuti a estrogeni, e qualcuno dovrà spiegarci chi gli ha preparato i mangimi. Lui solo sa quanto gli è costato, in dolore fisico e morale, l' infortunio al ginocchio.
Lui solo sa come ci si sente dovendo abitare un corpo che non è più il tuo. A questo si aggiungano le incursioni crudeli nella sua vita privata, l' impietosa ironia sullo sciagurato spot del Cepu, le sconfitte in serie. Perdere uno scudetto e un Europeo all' ultimo secondo è un destino tremendo, senza neppure la consolazione della popolarità: perché, dopo Rotterdam, Del Piero rischia di diventare il personaggio più odiato d' Italia e davvero non lo merita, per la persona che è e per il campione che era.
Altri, al posto suo, avrebbero reagito in modo scomposto alle unghiate della vita, che sa essere molto cattiva anche con chi guadagna diciotto miliardi l' anno. Invece Del Piero ha come ripiegato i margini della sua tristezza e ci si è infilato: quando la Juve lo aspettava comunque, e lui segnava solo i rigori, e quando la nazionale lo ha fatto rimbalzare tra prato e panchina, storia vecchia, prima ha diviso il tempo con Baggio e poi con Totti. Difficile capire se la pesantezza di Del Piero è più di anima o di muscoli, più da creatina o da solitudine in area. Forse tutto insieme.
Di sicuro, per uscirne avrebbe bisogno di aiuto e non di esami, di amici e non di avversari. Uno l' aveva, si chiama Inzaghi, ora non si possono sopportare. Insieme, hanno zavorrato la Juve (ottavo attacco della serie A) e la nazionale, prima che Zoff capisse che Delvecchio sa anche giocare mentre Inzaghi sa "solo" segnare, e neppure sempre.
Oggi pomeriggio, a Torino verrà presentato David Trezeguet e per Del Piero sarà un altro sfregio del destino, proprio Trezeguet e proprio nella Juve, Trezeguet che in un istante ci ha tolto tutta l' aria dai polmoni. A chi leverà il posto, adesso? Comunque, il senso ultimo di questa storia è un forte sentimento di perdita. Perché Del Piero era di tutti, era l' allegria, e adesso non è di nessuno.
La vittima non è solo lui, ma tutti quelli che da piccoli sognano di essere come lui, cioè numeri dieci: vocazione perdente, ragazzi. Mangiate pasta e bistecche, semmai, e studiate da mediani.
Lo hanno gonfiato, spremuto e spompato. Poi gli hanno fatto assaggiare le macchine computerizzate, programmate da un professore che ha studiato nei marines, e forse qualche pillola. Bel risultato. Il prossimo fantasista, la Juve vada a cercarlo nell' esercito degli Stati Uniti, oppure se lo costruisca in laboratorio. Anzi no, di esperimento ne è bastato uno.
MAURIZIO CROSETTI (4 luglio 2000)
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PERCHE' DEL PIERO PERCHE? SHAME ON YOU DELPIERO!
Io spero che Del Piero possa condividere la merda che l'infame nemico del popolo juventino, e' suo: "maurizio crosetti" le ha spalato addosso, e' che per sempre se ne stia lontano dalla Juventus e' dai suoi (suoi della juventus!) VERI tifosi! Noi lo ricordiamo come un grande calciatorre (io personalmente lo reputo assieme al"Signor Gaetano Shirea" il piu' grande nalciatore Italiano-di sempre!), ma non dimentichiamo quel ricatto: "o mi danno 10 miliardi o me ne vado e perdono tutto"! E non dimentichiamo il connubbio con l'infame nemico della Juventus: "maurizio crosetti"!
ULTIMA NOTA: Alessandro Del Piero, "capitano di te sresso", vai dove ti porta il fetore di crosetti con i vostri 30 (ora 34) scudetti...PERCHE' i nostri sono 32 (ora 36!)!!!
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Il Verdetto del TNAS x il patteggiamento di Antonio Contevoluto da Franzo Grande Stevens
Risolto il problema.
Praticamente un compromesso per evitare di andare sotto processo. Avvocati che abbiano una certa esperienza devono considerare ogni cosa, anche l’eventualità che ci sia una condanna, seppur ingiusta”.
Franzo Grande
Stevens è stato promotore del circolo politico e culturale «Libertà e
Giustizia», insieme a Umberto Eco con, Guido Rossi (!), Carlo
Debenedetti, Leopoldo Pirelli, Giandomenico Lepore e tanti altri, su cui
dispensò la seguente battuta : “Libertà e Giustizia non è una lobby ma
piuttosto una mafia".
Più che una battuta direi un lapsus.
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UN PASSO INDIETRO - Riunione, dell'Ass. Giustizia E liberta'
Ma, scusa se ti interrompo Umberto, le lobby di solito non riuniscono persone che fanno lo stesso mestiere?
Ma io non ho detto che noi siamo una lobby. "Noi siamo una mafia", semmai.
Quella descritta da Umberto Eco, riunitasi il 18 novembre al Teatro
Studio di Milano, è la "famiglia" dei garanti della neonata associazione
"Libertà e giustizia". Presenti: Gae Aulenti, Giovanni Bachelet,
Innocenzo Cipolletta, Umberto Eco, Aldo Gandolfi, Franzo Grande Stevens,
Gianni Locatelli, Claudio Magris, Simona Peverelli, Guido Rossi.
Assenti, ma solo dalla sala: Enzo Biagi, Alessandro Galante Garrone,
Giovanni Sartori, Umberto Veronesi. Si tratta di protagonisti della vita
culturale ed economica del nostro Paese, o come li ha chiamati un po'
provocatoriamente Gad Lerner (moderatore della serata), di un pezzo di
establishment, di un "Club di miliardari" che non avrebbe certo bisogno
di riunirsi per dire la propria sui quotidiani o in tivù.