martedì, dicembre 12, 2006

Intervista esclusiva del Prof. Bertinetti: Alberto Rossetto - E Articolo della Gazzetta dello Sport sul 5 Maggio 2002, "massimo moratti"; l'ex padrone della Lazio Sergio Cragnotti che lo accusa di aver cercato di corromperlo alla vigilia di Lazio-"inter"!

I galeotti:"sergio cragnotti & cesare geronzi" autori dell'imbroglio Cirio condannati alla Galera, il padrone della Lazio a otto anni e otto mesi, e Galera per quattro anni al Banchiere romano.
I DUE GALEOTTI A PIEDE LIBERO NEL BOSCO
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Cragnotti, evidenti sul volto i segni del soggiorno in Galera
Cragnotti dopo la Galera nell'intervista rilasciata a Claudio Sabelli Fioretti 
Cragnotti: «Il 5 maggio andò così...»

L' ex patron della Lazio svela le sue verità: « Moratti mi chiamò alla vigilia della gara-scudetto. Voleva Nesta. Perse e sparì. Moggi? La cupola esisteva» (Ma era a Milano - n.d.s)

Calcio, finanza, politica, tifo. Un j'accuse a 360 gradi: l' ex patron della Lazio Sergio Cragnotti non poteva scegliere altro modo per tornare sulla scena. Lui che ha sempre voluto le luci addosso, oggi punta il dito su un mondo che non è più suo.

Perché - dice in un' intervista al Magazine del Corriere della Sera - http://interviste.sabellifioretti.it/?p=821#more-821 - in edicola oggi - «sono nullatenente, non ho autisti, non ho macchine, vivo con la pensione». Il tempo libero, però, gli è rimasto. Tanto, sufficiente almeno per scrivere un libro, «Un calcio al cuore», edito da Fazi e in libreria da domani.

IL CALCIO L' ha vissuto undici anni. «Senza grandi conoscenze ho portato la Lazio al primo posto nel mondo», dice al Magazine. Accusato di bancarotta fraudolenta nel crac Cirio,
(sergio cragnotti lazio & cesare geronzi banca capitalia condannati a 9 e a 4 anni)
di recente è arrivata anche la richiesta di rinvio a giudizio dalla Procura di Roma nell' inchiesta sul doping amministrativo. 
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 A proposito, sempre dal Magazine: «Gazzoni? È roso dall' invidia. Con il Bologna non ha fatto grandi cose e allora si è messo a guardare l' erba del vicino».
Qui con il soccorritore americano Joe Tacopina
Dopo un anno abbandonato e comprato il Venezia
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Su Moggi: «Aveva alle spalle l' avvocato Agnelli. Ma non è mai stato un grande conoscitore di calcio» (forse il cragnotti intende dire che Moggi non era un grande corruttore di finanzieri!). 
I galeotti:"calisto tanzi&sergio cragnotti"con l'immancabile amico-generale di Finanza
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Infatti, Moggi era esperto di Ladri di Cavalli, e in Cragnotti ne aveva scoperto uno!
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E gli arbitri? «La loro carriera dipende da troppi fattori. All' inizio ci hanno fatto perdere qualche scudetto (contro il Milan l'anno prima nds). Poi, come nel caso di Collina e di Perugia-Juventus,
hanno favorito la nostra vittoria.La cupola esisteva(era a milano"Berlusconi. nds)».

(e tronchetti. nds)
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Quest' anno «il campionato lo vincerà l' Inter» di Moratti.  Di cui racconta un retroscena nel libro:
Il Corruttore "massimo moratti" Minus Habbens scialcquatore  di 2 miliardi di 
 «Mi telefonò alla vigilia del Lazio-Inter 2002: una vittoria avrebbe assicurato il titolo ai nerazzurri. Mi disse che voleva acquistare Nesta. Gli riferii che avevo già ricevuto un' offerta dalla Juve, gonfiandola un tantino. Ma lui non batté ciglio e confermò che ci saremmo visti per definire l' accordo subito dopo la partita». Persa quella gara, racconta Cragnotti, «Moratti non si fece più vivo».

CONTRO TUTTI Ancora dal Magazine: «La Cirio era un società sana, io trattavo col sistema bancario il rinnovo di un bond. La bancarotta fraudolenta? Una sciocchezza. Il sistema bancario prima mi ha appoggiato e poi mi ha fatto fallire».

La politica? «Ho votato per Craxi e Berlusconi, oggi non voto più. Quando sono andato in galera i grandi tifosi sono scomparsi tutti, solo Rutelli mi ha mandato un mazzo di fiori. Il giorno dello scudetto Mimun non faceva altro che abbracciarmi. Dopo la caduta l' ho incontrato in un ristorante: quando mi ha visto se n' è andato».

La sua Lazio ha conosciuto Veron: «Sul passaporto una società ci assicurò che era tutto a posto», e Mancini: «Spingeva per la mia cacciata. Quando me ne sono andato la gestione della Banca di Roma gli ha aumentato lo stipendio da 2 a 7 miliardi netti».

Non ha invece conosciuto Di Canio. Per sua scelta: «Me lo avevano offerto tante volte. Ma dissi sempre di no. Conoscevo la sua intolleranza alla disciplina. Invece Lotito l' ha preso. Il più grande errore della sua vita». È l' unico vero punto in comune tra Cragnotti e l' attuale proprietario della Lazio.

«Se Di Canio avesse fatto con me il saluto romano, io l' avrei cacciato», conclude Cragnotti. Che dei suoi ex tifosi ricorda: «Hanno danneggiato la Lazio nell' immagine internazionale. Cantavano inni fascisti, esponevano svastiche. Ma riuscimmo a moderarli».

Sì? * * * il libro «Moggi prelevò Nedved e lo imbottì di soldi per portarlo alla Juve» Per gentile concessione di Fazi editore anticipiamo un estratto da «Un calcio al cuore» di Sergio Cragnotti con Fabrizio Pennacchia (pagine 205, euro 13,50), domani in libreria.

L' AFFARE NEDVED «Ebbi a che fare direttamente con Moggi solo poche volte, non più di quelle in cui trattenni rapporti con l' Avvocato: con la Juve concludemmo il doppio passaggio di Boksic e la cessione di Salas e tutto si svolse in modo sereno e cordiale.

Poi ci fu l' affare Nedved. Avevamo concluso l' accordo, ma quando Pavel mi disse che voleva restare alla Lazio strappai il contratto e avvertii Moggi che l' affare era saltato per volontà del giocatore.

Quello, per tutta risposta, mandò a prelevare il ceco a casa sua e lo fece portare a Torino, dove lo imbottirono di soldi e di chiacchiere a proposito del suo futuro luminoso con la maglia della squadra più celebre d' Italia fino a convincerlo a firmare (cragnotti evita di dire, che Moggi ando da Nedved con il suo permesso!Mica come moratti che contatto' Vieri  e mourigno Nedved senza permesso!
Poi a sentire cragnotti, a Nedved alla Juventus raccontarono chiacchiere sul futuro luminoso, che guarda caso, ha vinto scudetti, pallone d'Oro,
e' si trova a fare il "vicepresidente operativo! 
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 Vuoi mettere se restava alla Lazio...magari gli avrebbe tenuto compagnia dietro le sbarre!
Da dietro le sbarre si faceva coraggio, pensando allo dile di Moggi...
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Che lo stile di Moggi nel trattare gli affari sia più efficace che raffinato, quantomeno distante da quello che da sempre caratterizza le pose e gli atteggiamenti della proprietà della Juve, è cosa evidente». 

  CONFESSIONI La copertina del libro «Un calcio al cuore» di Sergio Cragnotti * * * coinvolto in tre inchieste Dal famoso crac Cirio al doping amministrativo Sfiorando la camorra Sergio Cragnotti è nato il 9 gennaio 1940. Romano, laureato in Scienze economiche, è stato per 11 anni patron della Lazio. E' fallito dopo il crac della Cirio.
 Ecco le tre inchieste in cui è coinvolto oggi. 
CIRIO Nel dicembre 2005 Cragnotti è stato rinviato a giudizio con l' accusa di bancarotta fraudolenta nell' inchiesta per il crac Cirio. Il processo è iniziato a giugno.

  DOPING AMMINISTRATIVO La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio dell' ex patron della Lazio nell' ambito dell' indagine sul doping amministrativo nei club professionistici. 

CAMORRA Cragnotti è indagato dalla Procura di Roma anche per favoreggiamento della camorra e in particolare dei clan Moccia e Casalesi.
Stoppini Davide, Annese Carlo - Pubblicato nell'edizione del 23 novembre 2006 GdS
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Alberto Rossetto: Intervista esclusiva del Prof. Bertinetti.
Fondatore e Presidente ANAJ: Associazione Nazionale Amici della Juventus.

Alberto Rossetto ha intervistato per Bianconerionline il prof. Paolo Bertinetti, preside della Facoltà di Lingue dell'Università di Torino, ma soprattutto Presidente 
dell'Associazione Nazionale Amici della Juve.

 - Professore, come nasce l'idea dell'Associazione?
Nasce nello scorso luglio, immediatamente dopo la famigerata arringa "difensiva" dell'avvocato Zaccone. Essendo l'avvocato Zaccone unanimente e giustamente riconosciuto come un principe del foro, la posizione suicida da lui assunta durante il processo corrispondeva chiaramente ad una strategia proprietaria, e di conseguenza dirigenziale; suicida perchè forniva ai giudicanti ed agli avversari un'arma in più per castigare la Juventus, facendo dimenticare che comunque la Juventus non è il Trapani (con tutto il dovuto rispetto per quella Società). Un simile comportamento offriva all'opinione pubblica la sensazione che in fondo la Juventus fosse da punire per comportamenti diversi da quelli tenuti dai dirigenti di tutte le altre squadre, come denunciato più volte dai designatori arbitrali Bergamo e Pairetto e dei quali non si è voluto tener conto.
Ciò non vuol dire che se in presenza di accertate violazioni si sarebbe dovuto arrivare ad una generica assoluzione, bensì il contrario: se tutti colpevoli, tutti puniti e non soltanto la Juventus. Quindi tra colleghi universitari, amici e conoscenti con una posizione autorevole si è dapprima pensato di scrivere il testo del "Manifesto Bianconero", seguito dal "Decalogo del tifoso juventino" e l'ultimo passo è stato la costituzione dell'Associazione Nazionale Amici della Juve.

- A chi si rivolge l'Associazione?
A tutti i tifosi che, come direbbe Enzo Biagi, sono contenti di essere juventini e che quindi non accetteranno mai il fatto che alla Juve siano stati rubati due scudetti di cui uno per un campionato non oggetto di indagine e che denunceranno sempre l'assurdità che in ogni caso l'ultimo scudetto sia stato assegnato all'Inter. Perchè continuare a battersi ormai che i campionati sono in pieno svolgimento e, purtroppo, avverto anche una certa rassegnazione in certi settori del tifo juventino è presto detto. A mio avviso (e di altri fondatori dell'Associazione) da un punto di vista legale mi sembra che Giraudo e Moggi non possano essere condannati nel processo civile; se così avviene a quel punto che ne sarà delle cosiddette sentenze della cosiddetta giustizia sportiva? Di fronte ad un successivo passo (per esempio il Tribunale Europeo) potrebbe ancora reggere la validità del campionato più falsato del mondo? Se per caso questo scenario si avverasse sarebbe doveroso avere una società con un'immagine ben diversa da quella fornita in questi mesi, mentre invece la squadra sta fornendo un'immagine davvero encomiabile.

- Quali sono le finalità dell'Associazione?
Sono essenzialmente due. Qualsiasi azione mirata alla restituzione degli scudetti e l'azionariato popolare, quest'ultimo inteso più come modello Real Madrid che non Barcellona, in quanto permetterebbe anche la figura di un presidente mecenate.
La quota di iscrizione è di soli 10 Euro, da versare sul c.c. postale n. 77029270 intestato all’Associazione Nazionale Amici della Juventus, Juve 2006. A ogni Socio verrà inviato in regalo una copia del libro di Maner Palma, con prefazione di Furino, "Juventus. La nostra Storia dal 1897 al 2006", il cui prezzo di copertina è di 13 Euro. Inoltre ogni Socio riceverà, insieme alla tessera, le istruzioni su come registrarsi per poi potere intervenire nel sito dell’Associazione, www.juve2006.it, che è visibile a chiunque ma a cui solo i Soci potranno mandare le loro valutazioni e i loro commenti.
Naturalmente si può anche diventare Soci Sostenitori. In questo caso la quota associativa sale a 100 Euro (ma volendo si può anche versare di più). E la tessera è un po’ diversa, perché sopra lo scudetto tricolore con il numero 29 ci sono tre stelle: un anticipo sulla vittoria del prossimo scudetto, che sarà il trentesimo.

- Per concludere, cosa si augura per il futuro della nostra amata Juventus?
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico-gestionale, qualunque siano i futuri assetti societari, mi auguro che che ci siano almeno ( e sottolineo almeno) 200 milioni di euro da spendere per rendere competitiva la squadra , ma non solo, occorre che ci siano persone in grado di spenderli bene, onde non fare la fine dell'Inter degli ultimi quindici anni. E si badi bene che dicendo 200 milioni non si tiene conto di quanto è già stato incassato dalle cessioni estive. Infine, visto che siamo a fine anno, mi consenta di rivolgere gli auguri di Buone Feste a tutti i tifosi e simpatizzanti bianconeri.
I nuovi dirigenti? Abbindolano tutti, compreso, notizia di oggi, lo Juventus Club di Montecitorio che si è allineato alla attuale dirigenza. Comunque, tutti i nodi vengono al pettine, il campionato di serie B finirà, noi torneremo in serie A con i giocatori presi da MOGGI, poi vediamo cosa faranno questi soggetti chiamati dirigenti, non potranno scappare dovranno fare i fatti Alberto Rossetto, da sempre e per sempre juventino.
Alberto Rossetto lunedì 11 dicembre 2006

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