«Sono convinto che dovranno ritornare protagoniste le due milanesi nella lotta per lo scudetto, la cui presenza crea storicamente un allargamento di vittoria, senza nulla togliere a Roma e Napoli, che hanno reso dura la vita alla Juventus nelle ultime stagioni».
“Con tutto il rispetto”, disse l’uno. “Senza nulla togliere”, dice l’altro. Per i dirigenti del nostro scontatissimo calcio, solo Inter e Milan possono fare quello che non può riuscire a Roma e Napoli, le grandi del calcio “meridionale”, ovvero contrastare il dominio juventino. La competizione, insomma, dev’essere sull’asse Torino-Milano,
non Nord-Sud (Sud-Sud, figuriamoci, è eventualità impossibile).
Tavecchio e Micciché indicano tra le righe dov’è la vittoria, e tutto
sembra normale, anche se non lo è affatto.
È evidente che il calcio italiano, di fronte allo strapotere della Juventus
e un finale sempre uguale da sette anni a questa parte, non sappia più
che pesci prendere, e perciò si aggrappa alla restaurazione di antichi
equilibri che non esistono più. La miopia di certi alti dirigenti non
consente di comprendere che la Juventus è cresciuta con il consolidamento della EXOR attraverso l’acquisizione di Chrysler e la costituzione di FCA.
La storia dice che le tre strisciate del Nord hanno costruito i propri successi sulla forza del Triangolo industriale, orfano dal dopoguerra di Genova (prima vincente col Genoa). La cultura della vittoria di quelle squadre è nata sullo squilibrio territoriale, da cui anche quello calcistico, tra il Nord e il Sud.
I Berlusconi e i Moratti, la
recente classe imprenditoriale meneghina che ha fatto vincenti le
squadre milanesi, hanno creato voragini pur di riuscirvi e rinfocolare
il blasone, per poi lasciare la patata bollente ad altri. Se Inter e
Milan dovessero scalzare Napoli e Roma in futuro sarà perché le
proprietà straniere avranno speso bene i loro soldi e programmato bene,
non per chissà quale diritto storico o divino acquisito. E poi vedremo
se qualcuno dirà “Napoli e Roma tornino protagoniste”.
Infatti non va per il pallone sull'erba, ma alza i piedi per creare danno all'avversario! Il pallone lo colpisce Pjanic che devia sulla gamba del difensore e va alto! Beccantini fa la morale su come era il calcio di una volta, le solite coglionate per confondere il popolino! I contatti erano valutati e puniti prima, come lo sono ora! La differenza di valutazione riguarda, come riguardava prima solo contro la Juventus e pro inter, e pro quelle squadre che con la Juventus si trovano a lottare per lo scudetto! Da sempre, questo e' uno dei peggiori e piu' pericolosi interventi! @' fallo da espulsione oggi, e' da espulsione era quando raramente avveniva! Tanto che i compagni del giocatore che subiva il fallo, come un'orda selvaggia si lanciava ad assalire il delinquente.
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