Fazi Maria Grazia
Pairetto Luigi
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Sulla Falsa Accusa per le designazioni arbitrali di Pairetto in ambito europeo per la Juventus: leggiamo, cosa dice il PM di Torino
Dott. Marcello Maddalena:
"Quanto al primo punto, vanno premesse le modalità con le quali avvengono le designazioni di arbitri per le partite internazionali, tra cui quelle di Champions League
(vedasi al riguardo le s. i. t. [sommarie informazioni testimoniali] di FAZI Maria Grazia).
"Quanto al primo punto, vanno premesse le modalità con le quali avvengono le designazioni di arbitri per le partite internazionali, tra cui quelle di Champions League (vedasi al riguardo le s. i. t. [sommarie informazioni testimoniali] di FAZI Maria Grazia).
Le designazioni vengono effettuate dalla Commissione arbitrale UEFA e, a differenza di quanto avviene per le partite del campionato italiano (sulle quali, vedi infra), si tratta di designazioni del tutto discrezionali, nel senso che i designatori non effettuano alcun sorteggio. Della commissione, di cui PAIRETTO è vice-presidente mentre presidente è un tedesco, fanno peraltro parte più commissari, di nazionalità diverse, essendo PAIRETTO il rappresentante italiano.
Quindi, salvo ipotizzare che PAIRETTO sia riuscito "di fatto" a far prevalere la sua volontà in ordine alla designazione di un arbitro "compiacente" per la Juventus a tutti gli altri commissari, come chiaramente fatto da dal corrotto dirigente Fifa: Waler Gagg, al quale Moratti fece un ufficio a Milano (cosa che gazzettari & corrierini cercarono strenuaqmente, ma invano, di trovarne uno per la Juventus) ed i buoni uffici del Presidente di Banca Unicredit (Alessandro Profumo), pare alquanto limitata per tali partite la possibilità del PAIRETTO di pilotare le designazioni arbitrali, in violazione ai propri doveri di imparzialità e correttezza, verso un ben determinato arbitro."
"E, difatti, in alcune conversazioni intercettate che riguardavano la precedente partita di Champions League del 25.8.04 disputata a Stoccolma (Djurgarden-Juventus 1-4,n.d.r.), emerge come per tale partita la designazione dell'arbitro non sia stata affatto pilotata dal PAIRETTO" .
Al riguardo, mentre in un primo momento PAIRETTO comunicava a MOGGI che l'arbitro designato sarebbe stato il portoghese CARDOZO (rassicurando il MOGGI sul fatto che si trattava di "uno buono": cfr. int. tel. del 15.8.04 n.234), in realtà l'arbitro che poi sarà designato dalla Commissione Uefa per la partita sarà l'inglese GRAHAM, sulla cui "bontà" comunque PAIRETTO ugualmente rassicura il MOGGI, sia pur con minor convinzione rispetto al CARDOZO, così icasticamente il PAIRETTO tratteggiando la personalità del GRAHAM, "...è buono, è buono, però sai gli inglesi son tutti stronzi.."(cfr. int. tel.23.8.04 h.14,58)."
"Ancora, anche in relazione ad una precedente partita di Champions League (ossia l'incontro di andata dei preliminari di Champions) si registra una conversazione tra MOGGI e PAIRETTO (cfr. int. tel. n.92 del 11.8.04) nella quale il primo manifesta il suo disappunto in ordine al fatto di aver appreso che per la partita era stato designato dall'UEFA l'arbitro VANDEL, al che PAIRETTO rassicura il MOGGI affermando che l'arbitro VANDEL "è uno dei primi".
Dialogo quindi da cui si desume, da un lato, che l'arbitro non era stato previamente "individuato" dal PAIRETTO previa intesa con MOGGI, e dall'altro che le rassicurazioni circa la "bontà" dell'arbitro fornite dal PAIRETTO in questa occasione non attengono al fatto che si tratti di un arbitro "compiacente" per la Juventus, ma più semplicemente che trattasi di arbitro di elevata professionalità (non altrimenti potendosi interpretare la frase "è uno dei primi")."
"Tutto questo per dire che la asserzione del PAIRETTO di aver scelto l'arbitro MAYER ben può interpretarsi come una sorta di millanteria del PAIRETTO, una autoattribuzione in via esclusiva di una scelta effettuata collegialmente, nel desiderio (naturalmente, del tutto censurabile sul piano etico e deontologico per chi, come il PAIRETTO, nella sua veste dovrebbe essere e comportarsi in modo terzo e distaccato rispetto ai dirigenti delle società calcistiche) di compiacere il potente amico MOGGI."
"Ma, quale che sia stato il ruolo del PAIRETTO nella designazione dell'arbitro MAYER, l'aspetto focale della vicenda è quello afferente il secondo punto, ossia la promessa di denaro o utilità."
"La frase del MOGGI sopra ricordata non è certamente inequivoca, non è cioè tale da indicare in modo probatoriamente certo che con essa in modo velato il MOGGI abbia inteso riferirsi appunto ad una remunerazione da corrispondere al PAIRETTO, ben potendo spiegarsi (anche per il contesto scherzoso, seguendo ad essa una risata del PAIRETTO) come una battuta o comunque una promessa di "ricordarsi" del PAIRETTO ma senza che ciò sia necessariamente collegato ad una prebenda da corrispondergli."
"E, comunque, decisivo è il rilievo che in seguito a tale dialogo, e più in generale in tutto il corso delle intercettazioni (che, come ricordato in premessa, sono state decisamente "intense", riguardando una molteplicità di utenze in uso agli indagati e per un periodo significativo di tempo), non è mai stato registrato alcun accenno al fatto che i vertici dirigenziali della Juventus abbiano corrisposto somme di denaro o altre utilità a PAIRETTO."
Mi chiedo: il Signor F.B. ha informazioni diverse da questo documento, che ricordo essere della
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Forse non tutti sanno che...
Cari lettori, come vi avevamo promesso due settimane fa,
se avete conservato i vostri appunti che suggerivamo di scrivere in
relazione a quattro celebri situazioni riguardanti la Juventus, potrete
ora confrontarli con i fatti accertati relativi a tali episodi e con
l’interpretazione di parte juventina che di solito trova scarsissima
diffusione tra addetti ai lavori e tifosi.
Ci auguriamo che questo
esercizio di confronto tra i fatti e le interpretazioni dichiaratamente
di parte juventina, finalmente disponibili, con la versione propagandata
negli anni dalla macchina mediatica, possa farvi rendere conto quanto
quest’ultima abbia contribuito a creare nell’opinione pubblica il
sentimento popolare antijuventino, determinante, per stessa ammissione
di un giudice, per gli esiti della farsa dell’estate 2006.
Il goal di Turone conosciuto anche come “Er go’ de Turone” in Juventus-Roma 1980-1981 - Torino, 10 Maggio 1981. Juventus e Roma si affrontano a tre giornate dal termine del campionato con la Juventus in vantaggio di un punto sulla Roma. A un quarto d’ora dalla fine sul punteggio di 0-0 l’arbitro Bergamo annulla una rete per fuorigioco al giocatore della Roma Turone.
Il goal di Turone conosciuto anche come “Er go’ de Turone” in Juventus-Roma 1980-1981 - Torino, 10 Maggio 1981. Juventus e Roma si affrontano a tre giornate dal termine del campionato con la Juventus in vantaggio di un punto sulla Roma. A un quarto d’ora dalla fine sul punteggio di 0-0 l’arbitro Bergamo annulla una rete per fuorigioco al giocatore della Roma Turone.
Descrizione dei fatti
La Juventus gioca la partita decisiva con la Roma priva di Roberto Bettega squalificato. Al diciassettesimo minuto del secondo tempo, l’arbitro Bergamo espelle il capitano della Juventus
Giuseppe Furino per doppia ammonizione,
lasciando la Juventus in 10 uomini per l’ultima mezzora di gioco.
Nel
1981, la regola del fuorigioco, più volte modificata anche in tempi
recenti, prevedeva che la posizione in linea fosse considerata
irregolare. Il calciatore della Juventus Prandelli, che potrebbe
tenere in gioco Turone, si trova in elevazione al momento del passaggio e
i suoi piedi non sono a contatto con il terreno: ciò ha reso più
difficile stabilire, anche a distanza di anni e con l’ausilio dei mezzi
televisivi, la reale posizione del calciatore e determinare la
regolarità o meno dell’azione sulla quale non è stato ancora trovato un
accordo unanime (su Internet si trovano versioni discordanti persino
sull’esito del celebre test con il Telebeam, precursore della
supermoviola di Biscardi); la Juventus vincerà il campionato con due punti di vantaggio sulla Roma
Nell’incontro
Juventus-Roma del maggio 1981 si sono verificati due fatti da moviola
importanti, uno dei quali ha favorito la Roma (espulsione di Furino dopo
due terzi di gara), uno la Juventus (rete annullata alla Roma per
fuorigioco).
Interpretazione juventina
La squalifica di
Roberto Bettega è una squalifica che viene comminata sulla base di
dichiarazioni di calciatori avversari relative a tentativi di combine
mai provate, del tipo di quelle di Materazzi all’Olimpico di Roma il 5
maggio 2002 (prive di conseguenze seppure provate dalla lettura del
labiale in TV), e arriva a distanza di quasi due mesi dall’episodio
contestato, al momento giusto affinché una delle tre giornate di
squalifica venga scontata nella partita decisiva contro la Roma.
L’episodio ricorda la squalifica di Ibrahimovic che obbligò la Juventus a
disputare la sfida decisiva contro il Milan a San Siro dell’8 maggio
2005 senza uno dei suoi attaccanti più in forma.
In occasione
dell’espulsione di Furino, l’arbitro Bergamo sembra avere interpretato
il regolamento in maniera severa: c’è sempre un certo margine di
discrezionalità nella distribuzione dei cartellini (ricordiamo tutti
come questo argomento sia stato usato contro la Juventus nell’estate del
2006, spesso a sproposito), un arbitro che avesse voluto favorire la
Juventus avrebbe benissimo potuto evitare di espellere Furino.
Il
famigerato goal di Turone (Er go’ de Turone), regolare o irregolare che
sia (non è stato ancora accertato), lo è per una questione di
centimetri. Bergamo e il suo assistente Sancini sono stati bravissimi
oppure hanno sbagliato nel giudicare un fuorigioco millimetrico
(probabilmente non lo sapremo mai). https://www.youtube.com/watch?v=i83pDS3LgeI
La Roma perde un altro punto
dalla Juventus nelle due giornate successive: la rigorosa analisi
matematica ci dice che il goal annullato a Turone avrebbe significato
spareggio e non scudetto alla Roma. Probabilmente ci sarà obiettato che
le motivazioni per Juventus e Roma sarebbero state diverse nelle ultime
due giornate e che, se il goal di Turone fosse stato convalidato, la
Roma non avrebbe poi perso il punto di vantaggio. I fatti ci dicono che
in diverse occasioni la squadra favorita si è vista sfilare lo scudetto
dalle maglie all’ultimo tuffo conto ogni pronostico (Milan 1973, Roma
1983, Juventus 2000, Inter 2002), l’unico dato incontestabile è quello
matematico.
Il rigore di Ronaldo in Juventus-Inter 1997-1998 - Torino, 26 Aprile 1998. Juventus e Inter si affrontano a quattro giornate dalla fine con la Juventus in vantaggio di un punto sull’Inter. Al venticinquesimo del secondo tempo, sul risultato di 1-0 a favore della Juventus l’arbitro Ceccarini ignora un contatto in area di rigore Juventina tra Ronaldo e Juliano e nell’azione immediatamente successiva concede un rigore alla Juventus per fallo di West su Del Piero.
Il rigore di Ronaldo in Juventus-Inter 1997-1998 - Torino, 26 Aprile 1998. Juventus e Inter si affrontano a quattro giornate dalla fine con la Juventus in vantaggio di un punto sull’Inter. Al venticinquesimo del secondo tempo, sul risultato di 1-0 a favore della Juventus l’arbitro Ceccarini ignora un contatto in area di rigore Juventina tra Ronaldo e Juliano e nell’azione immediatamente successiva concede un rigore alla Juventus per fallo di West su Del Piero.
Descrizione dei fatti
Il regolamento del gioco del calcio prevede il calcio di punizione di seconda in area per fallo di ostruzione.
Il
commento a caldo dei telecronisti di Telepiù è di sorpresa per le
esagerate proteste degli interisti: in particolare l’ex arbitro Chiesa,
guardando il primo replay afferma: “Per me non è rigore”.
Il successivo rigore assegnato alla Juventus viene sbagliato da Del Piero e risulta ininfluente sul risultato finale. La Juventus si aggiudicherà il venticinquesimo scudetto con 5 punti di vantaggio sull’Inter.
Interpretazione Juventina
Ronaldo, qualora considerato falloso, sarebbe
classificabile come fallo di ostruzione, per il quale il regolamento
prevede l’assegnazione di un calcio di punizione indiretto in area di
rigore
Qualora invece fosse stato assegnato un rigore e se il rigore
fosse stato realizzato, l’Inter avrebbe ottenuto un punto in più e la
Juventus due in meno. La differenza tra le due squadre nella classifica
finale sarà di ben cinque punti.
La matematica ci dice che il
risultato della gara Juventus Inter risulta ininfluente sulla classifica
finale, visto il notevole distacco tra le due squadre.
Per una lettura più approfondita dell’episodio vi rimandiamo al relativo capitolo de “Il campionato dei piagnoni”.
Il goal di Cannavaro in Juventus-Parma 1999-2000 - Torino, 7 Maggio 2000. La Juventus ha due punti di vantaggio sulla Lazio a due giornate dal termine e affronta in casa il Parma. A un minuto dalla fine, con la Juventus in vantaggio per 1-0, l’arbitro De Santis annulla un goal al difensore del Parma Cannavaro per fallo sul giocatore bianconero Kovacevic.
Il goal di Cannavaro in Juventus-Parma 1999-2000 - Torino, 7 Maggio 2000. La Juventus ha due punti di vantaggio sulla Lazio a due giornate dal termine e affronta in casa il Parma. A un minuto dalla fine, con la Juventus in vantaggio per 1-0, l’arbitro De Santis annulla un goal al difensore del Parma Cannavaro per fallo sul giocatore bianconero Kovacevic.
Descrizione dei fatti
Il
calcio d’angolo dal quale scaturisce il goal annullato viene concesso
per errore dell’arbitro De Santis. Dalle immagini rallentate, appare
evidente che l’ultimo a toccare il pallone prima che superi la linea di
fondo è il giocatore del Parma.
Il calciatore della Juventus Darko Kovacevic cade in area e non riesce a contrastare Cannavaro.
La Juventus sarà sconfitta a Perugia la domenica successiva in una gara giocata in condizioni meteorologiche estreme.
La Juventus sarà sconfitta a Perugia la domenica successiva in una gara giocata in condizioni meteorologiche estreme.
L’intervallo della partita di Perugia viene prolungato per 67 minuti, oltre i 15 previsti da regolamento.
Durante l’intervallo l’arbitro Collina, attuale designatore, comunica al cellulare con interlocutori la cui identità non è mai stata rivelata.
Durante l’intervallo l’arbitro Collina, attuale designatore, comunica al cellulare con interlocutori la cui identità non è mai stata rivelata.
Nel campionato 1999-2000 la Lazio schiera il calciatore Juan Sebastian Veron dotato di passaporto comunitario irregolare.
L'irregolarità’
del passaporto di Veron è stata accertata da una sentenza penale per la
quale sono state emesse sentenze di condanna per Maria Elena Tedaldi
(un anno e tre mesi di reclusione), dipendente di uno studio legale di
Buenos Aires, e Gianfranco Orsomarso (cinque mesi), impiegato del comune
di Fagnano Castello (Cosenza). I due imputati - secondo il giudice -
avrebbero materialmente preparato, tra l’Argentina e la Calabria, i
documenti contraffatti utilizzati per il passaporto comunitario di
Veron. Il tribunale, dichiarata la falsità degli atti, ne ha ordinato la
cancellazione dagli uffici dell’anagrafe comunale di Roma.
Interpretazione Juventina
Interpretazione Juventina
Un
arbitro che avesse voluto favorire la Juventus non avrebbe certamente
assegnato un calcio d’angolo inesistente al Parma a un minuto dalla fine
dell’incontro.
Il calciatore della Juventus Kovacevic, molto forte
nel gioco aereo, sembra essere sbilanciato da Cannavaro, il fallo non è
evidentissimo, ma ci può stare.
L’arbitro potrebbe avere adottato un
criterio molto fiscale nella valutazione del fallo su Kovacevic perché
condizionato dal precedente errore nella concessione del calcio
d’angolo.
La veemente campagna di stampa all’indomani della partita
Juventus-Parma e le manifestazioni di piazza dei tifosi laziali (o
spareggio o guerra) condizionano pesantemente l’esito dell’ultima
giornata del campionato, che vede la Juventus impegnata in trasferta a
Perugina.
Per la prima volta in assoluto nella storia del calcio
italiano, l’arbitro Collina fa riprendere la partita Perugia Juventus
dopo una sospensione di ben 82 minuti.
Durante la lunga interruzione,
l’arbitro Collina si consulta telefonicamente con un interlocutore mai
reso noto, il sospetto è che la decisione di non sospendere
definitivamente la gara sia stata politica piuttosto che tecnica.
La
regola per la quale i secondi tempi delle partite dell’ultima giornata
devono iniziare in contemporanea viene violata, Lazio-Reggina riprende
con largo anticipo rispetto a Perugia-Juventus.
Il secondo tempo della partita di Perugia si gioca su campo impraticabile.
Il secondo tempo della partita di Perugia si gioca su campo impraticabile.
Il goal annullato a Cannavaro risulta ininfluente sul campionato vinto dalla Lazio con un punto di vantaggio sulla Juventus.
A
norma di regolamento, la Lazio avrebbe dovuto perdere a tavolino tutte
le partite del campionato 1999-2000 nelle quali è stato schierato il
calciatore Juan Sebastian Veron, sarebbe risultata ultima in classifica e
sarebbe retrocessa in serie B.
Il messaggio sms di Bergamo al quarto uomo in Roma Juventus 2004-2005 - Roma, 5 Marzo 2005. Durante l’intervallo della partita Roma-Juventus, con la Juventus in vantaggio per 2-1, l’arbitro Bergamo invia un messaggio sms al quarto uomo Gabriele.
Il messaggio sms di Bergamo al quarto uomo in Roma Juventus 2004-2005 - Roma, 5 Marzo 2005. Durante l’intervallo della partita Roma-Juventus, con la Juventus in vantaggio per 2-1, l’arbitro Bergamo invia un messaggio sms al quarto uomo Gabriele.
Descrizione dei fatti
Dalla
pubblicazione delle intercettazioni si apprende che il presidente
federale Carraro aveva dato precise istruzioni al designatore affinché
in situazioni dubbie la Juventus non venisse favorita (Carraro: “Le
dico mi raccomando… Se c’è un dubbio, per carità, che, che, che, che il
dubbio non sia a favore della Juventus dopo di che succede… Gli dà quel
rigore lì!?”).
Al diciannovesimo minuto del primo tempo
l’arbitro Racalbuto concede un goal irregolare alla Juventus, Cannavaro
segna in posizione di fuorigioco. Al trentottesimo minuto del primo
tempo, l’arbitro convalida il goal del romanista Cassano che è in
posizione regolare, mentre altri giocatori della Roma sono in posizione
di fuorigioco considerato passivo.
A un minuto dall’intervallo,
l’arbitro concede un calcio di rigore alla Juventus per fallo su
Zalayeta sulla linea dell’area di rigore o in posizione molto prossima
alla stessa - (altra piu' attenta versione, invita a guardare attentamente, perche' al momento dell'impatto del corpo di Dellas con l'avversario, il piede destro dello Juventino e' sulla linea [quindi rigore], e' tutto il corpo e' ben dentro l'area!)
Nel corso del primo tempo il calciatore della Roma Cufré
colpisce il capitano della Juventus Del Piero a gioco fermo con un
pugno, Del Piero non reagisce, Cufré non viene espulso.
Ancora nel corso del primo tempo il calciatore della Roma Dacourt commette un fallo da tergo molto violento, ma non viene espulso.
Ancora nel corso del primo tempo il calciatore della Roma Dacourt commette un fallo da tergo molto violento, ma non viene espulso.
L’arbitro Gabriele ha
sostenuto di fronte ai magistrati di Napoli che con l’sms inviato
nell’intervallo il designatore «rimproverava» la terna arbitrale per gli
errori che avevano sino a quel momento determinato il risultato a
favore della Juventus.
Nel secondo tempo, sul risultato di 2-1 per la Juventus, l’arbitro annulla un goal regolare a Ibrahimovic per un fuorigioco che appare inesistente.
Nel secondo tempo, sul risultato di 2-1 per la Juventus, l’arbitro annulla un goal regolare a Ibrahimovic per un fuorigioco che appare inesistente.
Interpretazione Juventina
Dalle
intercettazioni telefoniche rese pubbliche e dalle dichiarazioni rese
dal quarto uomo Gabriele di fronte ai magistrati di Napoli, appare
evidente che, almeno per la partita Roma-Juventus, le direttive degli
organi federali agli arbitri, attraverso i designatori, erano di
giudicare i casi dubbi a sfavore della Juventus: ciò rende credibili le
affermazioni di Moggi quando sostiene che la Juventus era un fortino
assediato.
Nel corso dell’incontro si verificano sei casi da moviola:
(ju29ero.com: Indagine su roma-Juve del 5-3-2005)
https://www.youtube.com/watch?v=nxtcZIy9qcQ
goal di Cannavaro, pugno di Cufré a Del Piero, violento fallo da tergo
di Dacourt, goal di Cassano, rigore su Zalayeta, goal di Ibrahimovic; in
una circostanza l’arbitro sbaglia a favore della Juventus (goal di
Cannavaro), in due circostanze l’arbitro si comporta secondo le
direttive ricevute (“Ehh, questo uhhehh Racalbuto era preparato”
le parole di Bergamo a Carraro) e sbaglia a favore della Roma (mancata
espulsione di Cufré, goal di Ibrahimovic), nelle tre rimanenti
situazioni il dubbio rimane (la posizione di Cassano è certamente
regolare, ma gli altri giocatori della Roma in fuorigioco considerato
passivo potrebbero aver distratto Buffon; il fallo di Dacourt
sembrerebbe appartenere alla categoria di falli punibili con rosso
diretto secondo il regolamento, anche se riconosciamo un margine di
discrezionalità al direttore di gara, Zalayeta sembra essere atterrato
sulla linea dell’area di rigore, ma quand’anche fosse al di fuori lo
sarebbe per pochissimi centimetri, la valutazione risulta difficilissima
anche alla moviola).
versione
versione2
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Le situazioni che abbiamo appena descritto
sono note alla maggioranza degli appassionati di calcio, perché sono
state propagandate per anni come episodi simbolo dei favoritismi di cui
avrebbe goduto la Juventus, come probabilmente sarà scritto nei vostri
appunti della scorsa settimana.
Per tutte e quattro le occasioni, crediamo di avere dimostrato che la Juventus non è stata clamorosamente favorita e che tre volte su quattro la decisione arbitrale è risultata ininfluente per l’assegnazione dello scudetto; l’unico episodio determinante è il goal di Cannavaro che, anche grazie all’atteggiamento dei media, origina un clima di altissima tensione che condiziona l’esito della giornata successiva e costa lo scudetto alla Juventus a favore della Lazio di Cragnotti e Veron.
Siamo convinti che abbiate trovato molte più difficoltà a ricordare gli episodi che verranno elencati di seguito: anche con l’ausilio di Internet certe informazioni son molto difficili da scovare e a volte non si trovano proprio; non è difficile immaginare che stiamo parlando di episodi nei quali la Juventus è stata gravemente svantaggiata. Si tratta di episodi sempre determinanti e verificatisi in competizioni più importanti del campionato di serie A.
Per tutte e quattro le occasioni, crediamo di avere dimostrato che la Juventus non è stata clamorosamente favorita e che tre volte su quattro la decisione arbitrale è risultata ininfluente per l’assegnazione dello scudetto; l’unico episodio determinante è il goal di Cannavaro che, anche grazie all’atteggiamento dei media, origina un clima di altissima tensione che condiziona l’esito della giornata successiva e costa lo scudetto alla Juventus a favore della Lazio di Cragnotti e Veron.
Siamo convinti che abbiate trovato molte più difficoltà a ricordare gli episodi che verranno elencati di seguito: anche con l’ausilio di Internet certe informazioni son molto difficili da scovare e a volte non si trovano proprio; non è difficile immaginare che stiamo parlando di episodi nei quali la Juventus è stata gravemente svantaggiata. Si tratta di episodi sempre determinanti e verificatisi in competizioni più importanti del campionato di serie A.
Atene,
25 Maggio 1983. Finale di Coppa dei Campioni. Nel corso del secondo
tempo con l’Amburgo in vantaggio per 1-0, l’arbitro rumeno Rainea non
concede il calcio di rigore alla Juventus per un vistoso atterramento di
Michel Platini da parte del portiere tedesco Stein. L’Amburgo vince
l’incontro per 1-0 e si aggiudica la Coppa dei Campioni.
Madrid,
22 ottobre 1986. Andata degli Ottavi di finale di Coppa dei Campioni.
Nel corso del primo tempo con il Real Madrid in vantaggio per 1-0
l’arbitro scozzese Valentine annulla al bianconero Manfredonia un goal
che appare assolutamente regolare. Il Real Madrid si aggiudica
l’incontro per 1-0 e seppure sconfitto nella gara di ritorno per 1-0
passa il turno ai calci di rigore. Juventus eliminata dalla Coppa dei
Campioni.
Il goal di Laudrup in Napoli-Juventus del 1989
Napoli,
15 Marzo 1989. Ritorno dei quarti di finale della Coppa Uefa. Al decimo
minuto del primo tempo, l’arbitro Kirschen della Germania Est, concede
un rigore molto generoso al Napoli. In precedenza aveva annullato per
fuorigioco inesistente un goal regolare al bianconero Michael Laudrup.
La Juventus, che aveva vinto 2-0 l’incontro di andata, viene sconfitta
per 3-0 ed è eliminata dalla Coppa Uefa. -
Monaco
di Baviera 28 Maggio 1997. Finale di Champions League. Nel corso del
primo tempo, con il Borussia Dortmund in vantaggio per 2-0, l’arbitro
ungherese Puhl annulla al bianconero Vieri una rete che appare regolare:
il tocco di mano del giocatore bianconero (non chiarissimo dalle
immagini televisive) appare del tutto involontario. Il Borussia Dortmund
vince l’incontro per 3-1 e si aggiudica la Champions League. La
Juventus recrimina anche per la mancata concessione di due calci di
rigore per falli su Jugovic nelle fasi iniziali del match e su Del Piero
nella ripresa (celebri le dichiarazioni di Bettega nel post-partita).
Amsterdam
20 Maggio 1998. Finale di Champions League. Al ventiduesimo minuto
della ripresa il giocatore del Real Madrid Mijatovic segna il goal del
vantaggio madrileno in posizione irregolare. Le immagini rallentate
mostrano un fuorigioco di circa 2 metri. L’arbitro tedesco Krug
convalida. Il Real Madrid vince l’incontro per 1-0 e si aggiudica la
Champions League.
Manchester
28 Maggio 2003. Finale di Champion’s League. La Juventus priva di
Nedved (Pallone d'Oro di quell'anno), squalificato per un’ammonizione
comminata negli ultimi minuti della semifinale con il Real Madrid, si
gioca la coppa ai calci di rigore contro il Milan. Per la Juventus
sbagliano Trezeguet, Zalayeta e Montero. Al momento della battuta di
Zalayeta e Montero, il portiere del Milan Dida si trova circa due metri
in avanti rispetto alla riga di porta (il movimento di Dida appare meno
evidente sul rigore di Trezeguet). Con il portiere in quella posizione
la larghezza della porta si riduce di circa il 20%. I calciatori
bianconeri dovevano segnare in una porta larga 6 metri anziché 7,32
metri come da regolamento. L’arbitro tedesco Merk non fa ripetere nessun
rigore. Il Milan vince l’incontro per 3-2e si aggiudica la Champions
League.
Questi ultimi episodi sono ben stampati nella memoria di noi juventini, ma ovviamente per i dettagli ci siamo dovuti aiutare con un lavoro di ricerca prevalentemente sulla rete. Alcuni degli episodi suddetti non sono nemmeno citati o sono difficili da scovare.
Il
rigore su Platini nella finale di Atene si trova in un filmato con
commento in inglese e lo ricorda Giovanni Trapattoni in un’intervista a
Gianni Mura del 1999; il goal annullato a Manfredonia è menzionato in un
ritratto dello stesso giocatore (“Il pallone racconta”); il
goal di Laudrup a Napoli non siamo riusciti a trovarlo; il goal di Vieri
a Monaco si trova in un filmato con commento in inglese; il filmato dei
rigori di Manchester è reperibile con relativa facilità, ma il
commentatore si guarda bene dal commentare l’evidente movimento
anticipato di Dida.
Il capolavoro è sul Corriere online del 21 maggio
1998: un articolo a firma Roberto Perrone e Giancarlo Padovan descrive
così il goal di Mijatovic: “Certo, poi, conta anche il caso, perché
la conclusione di Roberto Carlos è diventata un assist a Mijatovic, in
sospetto fuorigioco”. Un fuorigioco di due metri che costa una
finale di Champions League si liquida in due righe definendolo sospetto e
si assegna un bel 6 in pagella all’arbitro tedesco Krug. Era passato
nemmeno un mese dal rigore di Ronaldo.
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Dopo altri 8 anni di questa
informazione, il terreno per Farsopoli era stato preparato,
E GLI INFAMI, VISSERO INFELICI e MALEDETTI!
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