Iuliano: Quanto è mancato Moggi alla Juve
La prima domanda che quasi tutti fanno in un’intervista a Mark Iuliano riguarda il famoso intervento su Ronaldo, cui l’Inter attribuisce l’addio al titolo nel campionato 1997-98; e Iuliano a tutti, e stavolta tocca a Calcio GP, ripete lo stesso racconto:
“Io ancora oggi dico che è stato sfondamento tutta la vita. Io guardavo la palla e lui mi ha travolto come un tir...Ed e molto evidente che cerco, anche se in modo goffo, di riparami da qualcosa che mi arriva a sorpresa. Dopo è successo il casino perché sul ribaltamento dell’azione Ceccarini diede un rigore a noi. Ma ripeto, per me non c’era assolutamente fallo”.
E nei suoi ricordi in bianconero, oltre all’amico Paolo Montero, un posto speciale lo occupa Luciano Moggi:
“Non se ne troveranno più come lui. E’ il numero uno in assoluto. Ci capiva al volo, prima che aprissimo bocca. Un punto di riferimento, quando avevi bisogno di qualcosa non ti faceva mancare niente. Tutti i giocatori che sono passati dalla sua gestione non possono che parlarne bene, perché ha accontentato tutti. Scontato che venga rimpianto dalla gente”.
Anche perché la sua mancanza si è sentita nella costruzione della squadra:
“I problemi si sono riscontrati in ogni reparto. Hanno reso tutti al di sotto delle aspettative, a parte Del Piero. Ma non può essere sempre lui a trascinare i compagni. E’ pur vero che si è infortunato Quagliarella, ma alla Juve non puoi aggrapparti agli infortuni. Devi puntare ogni volta al massimo, non ci sono scuse. Piuttosto non hanno saputo fare il mercato, perché hanno speso tanti soldi per acquistare buoni giocatori che in altri club magari fanno la differenza, qui la realtà è totalmente diversa. Io avrei preso solo due giocatori di altissimo livello”.
Su Calciofarsopoli:
“E’ stata tutta una farsa. Non hanno mai trovato prove tangibili, si sono dette solo frasi fatte che lasciano il tempo che trovano. Non è il caso neanche di commentarle. Gli scudetti la Juventus li ha sempre vinti con pieno merito sul campo. Se vai a chiedere ai componenti di tutte le squadre chi era la squadra più forte ti rispondono allo stesso modo. Capello guidava uno squadrone che dominava ovunque, non aveva bisogno di nessun aiuto. Le chiacchiere degli altri non mi interessano”.
Ha fiducia in Conte:
“Ha fatto la gavetta e adesso è pronto per il grande salto. Può solo migliorare la Juve, peggio di quest’anno non può fare… Scherzi a parte è l’allenatore ideale perché incarna i valori della juventinità e questo è un vantaggio. Coronerà il suo sogno, se lo merita”)
Andrea Agnelli:
“Conoscendo Andrea so che non vede l’ora di riportare la Juve nei posti che le competono. Sta soffrendo tantissimo immagino, è il primo a non essere felice di questa situazione. Io sono fiducioso, con una giusta programmazione potrà ripetere i successi del nonno e dello zio. Ancora deve crescere, sta facendo esperienza e bisogna dargli un po’ di tempo. Un progetto non si costruisce dall’oggi al domani. L’importante, però, è che sia supportato da gente competente, non può fare tutto da solo”.
E non gli dispiacerebbe un giorno “magari allenare la Juve”.
Mail inviata da Enrico Milito
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