AMARCORD
Cari tifosi,
è passato un mese da quando ho assunto la presidenza della Juventus. In tantissimi mi avete testimoniato incoraggiamento, fiducia e sostegno e ve ne sono veramente grato. Il calcio, soprattutto nel periodo estivo, è fatto di parole, di interviste, di emozioni fugaci e talvolta di illusioni. Io penso che ai sogni si debbano sempre accompagnare la realtà e la sincerità, quindi oggi scelgo di rivolgermi a voi attraverso il nostro sito per raccontarvi le priorità della Juventus per i prossimi mesi.
La Squadra, quella che appassiona tutti noi, è il fulcro della nostra attività e del nostro impegno. Ecco perché l’acquisto più importante della Juventus 2010-2011 è senz’altro Giuseppe Marotta, uomo di calcio e grande conoscitore sia del mercato sia dei complessi meccanismi gestionali di una società sportiva. Jean Claude Blanc ed io stiamo garantendo al nostro Direttore Generale tutto il sostegno necessario perché possa arrivare a fine agosto con una compagine competitiva da mettere a disposizione del nostro nuovo allenatore, Gigi Del Neri. A lui spetterà il delicato compito di riportare cultura e disciplina sportiva nello spogliatoio. La distanza dai rivali, che si è creata in questi anni, richiede un percorso complesso, ma siamo consapevoli che con professionalità e passione saremo in grado di costruire una squadra capace di vincere contro qualunque avversario.
La società, che io considero l’altra squadra, sta vivendo un momento di cambiamento. Siamo tutti, dal primo all’ultimo, ognuno nel proprio ruolo e con le proprie competenze, al lavoro per garantire stabilità economica e competitività sportiva.
Personalmente sto cercando di impegnarmi senza risparmiare energie su tutti i fronti.
Sappiate inoltre che io, come tutti voi, sono in vigile attesa di conoscere le decisioni definitive della giustizia sportiva che dovrà dimostrare, di essere uguale per tutti in qualsiasi momento storico. Ecco perché farò sempre sentire la voce della Juventus in FIGC, in Lega Calcio e in ogni altra sede.
L’estate è ormai alle porte e quindi auguro a tutti voi una serena e felice estate in attesa di salutarvi tutti allo stadio!
Andrea Agnelli
(Juventus.com)
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Andrea Agnelli:
15 dicembre 2010 «Calciopoli? In questi anni abbiamo abusato della pazienza dei nostri tifosi» 15 dicembre 2010
Così il Presidente Andrea Agnelli nel corso di una cena organizzata sulla terrazza del Vittoriano assieme agli iscritti del club Juventus Parlamento:
«Calciopoli è una parte della nostra identità che dovrà essere chiarita al più presto. In questi anni abbiamo abusato della pazienza dei nostri tifosi, ora dobbiamo ancora aspettare le decisioni della giustizia ordinaria. Certo, se si riuscisse ad accelerarla… In cuor mio tutti sanno cosa penso di Calciopoli, e cioè che è stato un procedimento ridicolo. I legali mi hanno detto che non sono riusciti nemmeno a leggere tutte le carte».
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Come commentare senza essere banali? Non lo so, è difficile. E allora fatemi dire la cosa più spontanea e sincera: innanzitutto grazie, Andrea. Perchè parole del genere restituiscono un minimo di serenità a chi ogni giorno e fino ad oggi non è mai riuscito a capacitarsi di come fosse possibile non sdegnarsi, non reagire, non muoversi per ottenere giustizia. Di come il Presidente della Juventus (vero Cobolli Gigli? Vero Blanc?) non fosse a capo dello sdegno, come succede negli altri clubs, ma preferisse ascoltare i consigli dai “nemici” (o dai superiori, la differenza spesso è sembrata sottile). Di come si dovesse lottare per convincere anche loro. Prima loro. Soprattutto loro. Avete (hanno) abusato davvero tanto, della nostra pazienza. Ma è bellissimo che qualcuno finalmente lo ammetta, e si muova per riparare agli errori. Fieri di avere un Presidente così. Fieri di riaverne di nuovo uno. Ora i fatti.
Antonio Corsa
uccellinodidelpiero.com
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23 giugno 2011 alla Gazzetta dello Sport:
“Dal ricorso ci attendiamo anzitutto risposte. E che la giustizia sia davvero uguale per tutti. La restituzione degli scudetti è altra cosa, e dipende dall’esito del processo penale alla fine dei tre gradi di giudizio. Solo allora si potrà richiederla. Ma l’esito del ricorso, che attendiamo con pazienza da ben 14 mesi, è fondamentale: non si può comprendere il processo di Napoli se non si ricorda come iniziò e che cosa divenne il processo sportivo”.
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