venerdì, luglio 06, 2012

I TRE DELL' "AVARIA": L' Ebete Giancarlo, il Gladiato Demetrio e il Cesare di orzinuovi

                                                                            I TRE DELL' "AVARIA"
Onestà vorrebbe che chi, per un intero Europeo e più, abbia parlato di Prandelli come il vate indiscusso "dei fasti" (sig!) della nostra nazionale, attribuIsca allo stesso i demeriti di una finale persa malamente. Il nostro buon padre di famiglia è riuscito a battere il record di tutti i tempi, in negativo per la nostra squadra, di aver preso quattro goal A zero in una partita di un torneo ufficiale. Eppure, come ha fatto notare qualcuno, di grandissime squadre, nella nostra storia, ne abbiamo incontrate. Ma mai nessuna è riuscita ad umiliarci come ha fatto la Spagna nella finale di Euro 2012.

Onestà vorrebbe che si sottolineassero gli errori marchiani di questa indegna finale, in cui è incappato il nostro ct. Nella partita del girone eravamo riusciti a giocare alla pari, se non meglio, imbrigliando il centrocampo iberico grazie al 3-5-2, perché non riproporlo? La sostituzione di Montolivo è stata assolutamente tragicomica. Thiago Motta è stato in assoluto il giocatore più inutile, per non dire dannoso, di questi europei.

Mandare in campo Chiellini in quelle condizioni è stata una iattura. Tenere De Rossi in quelle condizioni, togliendo Montolivo, un'assoluta follia. Nocerino, uno dei migliori dello scorso campionato, tenuto in naftalina. Giovinco idem. Il tanto decantato Diamanti, visto che si doveva recuperare ben due goal alla squadra più forte al mondo, che fine ha fatto?

Invece no. Prandelli rimane un grandissimo allenatore sol perché è riuscito a stramazzare un'Inghilterra ridicola e una Germania irriconoscibile. Il suo pupillo, Cassano - quanto sarebbe stato più utile un Giovinco - chiude definitivamente una carriera di luci e ombre, più ombre. Per Balotelli, una menzione d'onore. Ha finalmente dimostrato di tenere a qualcosa, e si è sacrificato come mai in carriera. Ma rimangono le esagerazione di tutti i commentatori verso un giocatore che deve ancora dimostrare di essere un grande giocatore.

Spero che l'esempio del precitato Cassano lo aiuti a capire che il limite tra il grande giocatore e l'eterna promessa è sempre labile. Risultato finale: Prandelli zero tituli.

Federico Antonio

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